
5 minute read
I consigli di Zona: Compiti - difficoltà - proposte
La crisi economica che travaglia il paese da diversi mesi è tutt'altro che superata, come d'altronde testimonia la recente flessione della lira sul mercato dei cambi internazionali. Non solo, ma esiste un serio pericolo di un ulteriore aggravamento. Il Governo sta predisponendo alcune misure tendenti a bloccare l'inflazione e promuovere un processo di riconversione industriale e di sviluppo dell'occupazione. Il Parlamento dovrà quindi discutere queste proposte, modificarle se sarà il caso, e decidere.
Ebbene, in questa situazione abbiamo già detto in altra occasione come sia indispensabile il dispiegarsi di un forte ed unitario movimento di massa per imporre al Governo il rispetto degli impegni assunti e far si che le misure governative siano il più possibile corrispondenti alle necessità ed ai bisogni delle masse lavoratrici. In questo quadro un apporto importante può 'essere dato anche dall'Ente Locale, nel nostro caso dal Consiglio di Zona. Ci riferiamo in particolare a contributi su problemi come:
Advertisement
Riconversione produttiva e sviluppo dell'occupazione mediante una campagna di "conferenze di produzione" o di settore e la preparazione di urla Conferenza Economica di Zona
Casa, mediante confronti e mobilitazioni sulle proposte di legge sull'equo canone e sul Regime dei Suoli, sulla proposta di finanziamento di un piano decennale per l'edilizia economica e popolare, sull'approvazione ed adozione dei piani di 167 e del PRG
Rete di servizi sociali, come Consultori materno-infantili, Nidi per l'infanzia e Centri Sociali soprattutto per i giovani, non solo per assolvere ad un preciso dovere verso i cittadini e dar loro servizi così necessari per alleggerire il peso che grava sulle spalle delle donne e delle famiglie e per contrastare quella disgregazione giovanile che può anche portare all'emarginazione e talvolta alla delinquenza, ma anche per creare una forte domanda di beni sociali che modifichi l'attuale "modello di sviluppo" tendente soprattutto alla produzione di beni individuali
Caro-vita e prezzi, il cui aumento può essere contrastato modificando e riformando l'attuale sistema distributivo, assegnando un nuovo ruolo ad organismi come la Soveco e l'Ortomercato, facendo partecipare anche gli operatori economici del settore, i dettaglianti ecc. oltre ai cittadini ed ai lavoratori.
Problemi grossi e decisivi dunque, e contributi che anche il nostro C.d.Z. può dare sviluppando serie iniziative.
A questo si aggiunga il fatto che in questi giorni si sta discutendo il Nuovo Regolamento dei C.d.Z., che darà ampi poteri d'intervento dopo l'elezione diretta dei C.d.Z. di primavera. Ricordiamo inoltre che già da questa estate, alcune deliberequadro assegnavano ai C.d.Z. ampie facoltà di intervento e di controllo su temi quali: territorio (patrimonio immobiliare, manutenzioni, licenze edilizie, commissioni casa) servizi sociali e sanitari (programmazione, medicina scolastica, refezioni) gestione dei Centri sociali Ci troviamo cioè di fronte al fatto che il C.d.Z. debba impri-
Concluso
mere un maggior impulso per affrontare i grandi problemi della nostra società, e a concrete attribuzioni di maggiori compiti da parte dell'Amm. Comunale.
Ma di fronte a queste doppie ragioni di impegno, come risponde il nostro C.d.Z., e in quale situazione di funzionalità si trova?
A noi pare che nonostante un pur lodevole impegno, si sia ancor lontani dal raggiungere concrete possibilità d'intervento, e perciò occorre discutere e approfondire le ragioni di questa temporanea situazione di difficoltà, al fine di rimuovere gli ostacoli e superare l'attuale stallo.
Non vogliamo assolutamente emettere sentenze o dare lezioni, ma più modestamente avanzare alcune parziali osservazioni critiche, cercando di promuovere un dibattito che dovrà sicuramente svilupparsi nelle sedi più oppor- tune, ed anche, noi riteniamo, attraverso il nostro giornale. Innanzi tutto ci sembra vi sia stato negli ultimi mesi un calo di tensione all'interno del C.d.Z., troppo spesso si rincorrono i problemi anzichè prevenirli e pianificarli, e questo può forse dipendere da una carenza di un reale dibattito politico, condotto in modo aperto e senza preconcetti. A questo può aver influito il tipo di opposizione che il gruppo Democristiano sta facendo; opposizione tendente più a testimoniare il -loro dissenso che non contribuire 'con un apportò costruttivo, anche se critico, alla risoluzione dei problemi. Insistente presentazione di mozioni, più simili a volantini polemici fatti nelle sezioni di partito che non a documenti di un organismo istituzionale; lunghe discussioni sul metodo anzichè nel merito dei il dibattito al consiglio di zona sul « nuovo regolamento »
In tutti i Consigli di Zona della città si sta concludendo il dibattito con l'approvazione di documenti e proposte di emendamenti sul "Nuovo Regolamento sulla Partecipazione e il Decentramento", che dovrà regolamentare funzionamento e poteri dei prossimi Consigli di Zona che in primavera saranno eletti direttamente dai cittadini.
Anche nella nostra zona il dibattito si è concluso in una riunione del Consiglio mercoledì 13.
Non è scopo di questo articolo illustrare il contenuto specifico del Nuovo Regolamento, (ci ripromettiamo di darne ampia informazione ai lettori in altra occasione) ma più semplicemente dare una cronaca sommaria di quella riunione. Innanzitutto il dibattito è rimasto deplorevolmente ristretto al Consiglio di Zona, in quanto un'unica iniziativa tendente a coinvolgere in un confronto le forze politiche e sociali è andata semideserta, forse anche perchè mal preparata. Un documento con valutazioni generali, e proposte di diversi emendamenti hanno concluso il dibattito. Il documento è diviso in vari provvedimenti, con faticosi, lunghi e talvolta noiosi dibattiti.
Rischio quindi di riproporre poi anche nel C.d.Z. la logica degli schieramenti esistenti a Palazzo Marino, anzichè il realizzarsi sui problemi concreti di possibili convergenze ampie ed unitarie.
Vi è poi una diminuita presenza dei Consiglieri, tanto che ad ogni Consiglio vi è la preoccupazione di raggiungere o meno il numero legale ! Ed infine è da registrarsi una preoccupante diminuzione della partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni soprattutto al lavoro delle commissioni. Su questo punto si può certamente migliorare rendendo le convocazioni più tempestive, formulando ordini del giorno più precisi e rendendo le risoluzioni meno evanescenti mediante relazioni conclusive scritte e puntuali.
Il problema non riguarda però il solo Consiglio di Zona, ma l'assieme delle forze politiche e sociali della zona che devono congiuntamente operare per far si che il C .d.Z. si rivitalizzi e possa porsi all'altezza dei compiti assegnati facendo prevalere l'interesse collettivo.
Ecco, noi crediamo che anche nei quartieri, e non unicamente nelle sedi istituzionali, si debba sviluppare un confronto serrato sui problemi, non solo tra i partiti della sinistra (cosa pur importante) ma tra tutte le forze democratiche, e perchè allora trop- po spesso la DC oppone rifiuti alla sua partecipazione di tipo pregiudiziale?
Non è questo un venir meno ad una precisa funzione democratica?
Per questo ci sembra contraddittorio l'atteggiamento della DC locale rispetto alla DC nazionale che nel Parlamento e nel paese si è recentemente dichiarata per una linea di confronto con le altre forze, al fine di ricercare possibili intese.
Solo quindi da un intreccio tra le iniziative ed i dibattiti esterni e nei quartieri ed il confronto al C .d.Z., si può assolvere ad un fondamentale compito di democrazia, di pluralismo e di rilancio del C .d .Z.
L'invito quindi è rivolto a tutti i partiti, alle organizzazioni di massa, ai sindacati, alle cooperative ecc. affinchè ognuno, per la parte che gli compete, dia un contributo di idee e di partecipazione, e riteniamo sia da caldeggiare la proposta di un incontro di zona fra tutte le forze politiche e sociali sul problema del rapporto con il C.d.Z. e del suo funzionamento.
Uno sforzo faremo anche noi della "La nostra realtà", impegnandoci a rendere un miglior servizio di cronaca sui lavori del C .d l,. e delle commissioni.
Lope