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La Carovana giunge ad una nuova oasi

con una certa approssimazione, perchè i confini non sono in realtà così netti, in droghe «leggere» o «pesanti». Queste ultime sono le più pericolose, infatti la loro assunzione ripetuta, anche per breve tempo, innesca una drammatica spirale praticamente senza ritorno, che si manifesta con: 11 ASSUEFAZIONE (sono necessarie dosi sempre 'più elevate per ottenere gli effetti attesi); 2°)

DIPENDENZA FISICA (necessità di ripetere l'assunzione per evitare il manifestarsi di sofferenze di grande intensità che sfociano nella «sindrone di astinenza») ; 3°) DIPENDENZA PSICHICA (stimolo incontrollabile che spinge il consumatore guarito clinicamente a riprendere l'uso della droga. Sono proprie queste caratteristiche che fanno di un consumatore occasionale un vero e proprio tossicomane o «drogato». I danni che vengono prodotti sull'organismo sono di tale gravità che possono addirittura, come ben noto a tutti, portare alla morte. Alcuni pos sono essere attribuiti agli effetti veri e propri della droga ed altri, non meno importanti, alla assoluta mancanza di cautele igieniche del drogato che si inietta la sua dose di eroina.

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I germi ed i virus così introdotti possono produrre alterazioni irreparabili in un organismo già grandemente delibitato.

Il problema del ricupero dei tossicomani è attualmente molto lontano dalla soluzione: risultati definitivi si ottengono in meno del 5% dei casi e in centri medici specializzati. Una capillare azione di prevenzione svolta sulla base di una corretta informazione è senza dubbio l'arma più efficace.

L. D.

Un Pittore Al Mese

Gaetano Geraci

Ho l'opportunità di poter parlare di Gaetano Geraci il quale fa parte del Gruppo Baronarte, della Zona 16.

Circa una decina d'anni fa ha iniz'ato a dipingere, ed in questo lasso di tempo, e riuscito ad assumere padronanza della pittura. Ha infatti partecipato a vari premi e rassegne ottenendo consensi e riconoscimenti di critica e di pubblico.

1977 - 3° Concorso Nazionale Catalogo «Orizzonte» (premio speciale: Coppa).

1978 - Sever d'Oro 3' premio: Targa.

1978 - Catalogo d'Arte «Orizzonte» - premio speciale: Coppa d'Onore per meriti artistici, assegnato a 20 artisti fra tutti gli iscritti in catalogo con la seguente critica: «Per le sue ultime ricerche in chiave metafisica dove appare evidente il desiderio di indagine di tut-

Nel maggio dello scorso anno, La Sedicesima offrì la possibiltà a «La Carovana» di presentarsi nella zona come gruppo teatrale. In quell'occasione si era parlato del nostro ambiente di lavoro (la nostra «oasi» ovvero luogo di svago, divertimento, impegno, cultura, creatività) e cioè il teatro della parrocchia SS. Nazaro e Celso di via Zumbini 19, ed avevamo presentato il nostro ultimo lavoro (due atti unici di Dario Fo: «Gli imbianchini non hanno ricordi» e «L'uomo nudo e l'uomo in frak». La situazione ora è cambiata. Noi lavoravamo, come detto in un teatro parrocchiale, quindi eravamo considerati, giustamente, come compagnia parrocchiale. Nel frattempo si era maturata in noi una certa idea, una certa scelta che era il portare un discorso teatrale di intrattenimento, di contenuti non necessariamente legati all'ambiente in cui si lavorava.

Da qui l'esigenza (dopo sei anni di attività svolta) da parte del responsabile morale-materiale del suddetto teatro, di verificare il nostro modo di pensare in funzione del luogo in cui portavamo avanti il nostro discorso teatrale. Ciò è stato messo in pratica in un incontro avvenuto dopo la pausa estiva.

Venendo al nocciolo ci è stato fatto questo discorso: «Qui opera una comunità, se voi seguite la linea che questa comunità si è proposta di portare avanti (nel caso specifico diffondere la cultura con contenuto prettamente cattolico; è stata negata ogni forma di teatro a livello di divertimento, di contenuti solo umanistici o semplicemente sociali) potete continuare a lavorare qui, altrimenti siete liberi di scegliervi un'altro teatro». lo non me la sento di commentare questa proposta «pluralistica» (tanto più che sul!' ultimo bollettino parrocchiale è comparsa questa frase: «una comunità cristiana che emargina smentisce Cristo»), ma vorrei mettere in evidenza che questa necessità di diffondere cultura è sorta, in questa comunità, solo qualche mese dopo che lo stesso discorso era stato affrontato dal Consiglio di Zona 16 ed in seguito al quale, dietro precisa proposta di lavoro, la stessa comunità aveva rifiutato di collaborare.

Non essendoci, per ora, strutture in zona in grado di accoglierci in un certo contesto (gli unici teatri fanno capo a parrocchie) abbiamo trovato la possibilità di lavorare in un teatro a Buccinasco presso il centro ricreativo-culturale comunale CRAC aperto a tutti coloro che vogliono impegnarsi culturalmente e socialmente. Questo sarà il nostro punto di partenza per portare le nostre rappresentazioni ancora una volta in zona.

Concludo dicendo che « La Carovana » non ha girovagato a vuoto, tra gli altri: spettacolo per il C.d.Z. 16 e spettacolo per la Olivetti di Crema, Inoltre non ci siamo neppure persi nella sabbia: stiamo infatti preparando nuovi lavori da proporre al suo pubblico. Occhio, quindi al «dromedario».

ALBERTO La Carovana»

In attesa di un Centro Culturale di Zona

Era da mesi che si sentiva parlare di un Centro Culturale per la Zona 16 che avrebbe dovuto costituirsi con sede alla Cascina Monterobbio, in via Moncucco al 51.

Tra gli animatori di questa iniziativa avrebbero dovuto essere la Commissione Cultura del CdZ 16 ed il gruppo teatrale «Il Chiodo». Ma fino ad ora non se ne è fatto nulla.

A quando? chiediamo ogni volta che incontriamo qualcuno dei responsabili e sempre ci viene risposto che non si sa come ottenere lo spazio alla Cascina Monterobbio perchè mancano risposte precise dalla proprietà, cioè dal Comune.

A metà febbraio le ultime notizie: Giovagnoni, della Commissione Cultura, ci spiega desolato che bisogna attendere la Delibera Quadro che trasmetterà la gestione della Cascina al Consiglio di Zona 16. E quindi aspettare ancora. La cosa di per sè non sarebbe drammatica. Anzi, con il trasferimento della gestione degli spazi pubblici per sport e tempo libero al CdZ 16 è ragionevole credere che Giovaponi ed amici traveranno risposte ben più precise e sollecite. Ma ci pare anche legittimo guardare a questi continui rinvii con preoccupazione e questo per due motivi. Primo perchè chi sei mesi fa accettò con entusiasmo di partecipare a questa iniziativa, potrebbe non essere risposto ad attendere ancora per molto. E in secondo luogo perchè nella nostra zona troppe sono state le occasioni mancate in questo senso, troppe sono state le strutture di proprietà comune che o sono state monopolizzate da gruppi privati o sono cadute nell'abbandono più rovinoso. Basti ricordare i due centri sociali di via Coppin e di via S. Paolino e la splendida Cascina di via Boffalora che è avviata a divenire un cumulo di macerie.

to quanto possa apparire fuori dalla realtà naturale». Unanime parere dei critici d'arte Vincenzo Castelli e Antonino de Bono (vedi n. 3 di Arte+Arte 1978).

1978 - Premio Van Gogh - premio speciale, assegnato per meriti artistici: Statuetta.

1978 - Vl.a Rassegna Seversecondo premio: Targa.

1978 - I.a Rassegna Arte Sacra - primo premio e Targa. Aldo Corona, insegnante di educazione artistica, ha voluto inoltre rilasciare a Geraci una dedica che rispecchia esattamente la sensibilità artistica sia per la ricerca del colore e l'essenzialità delle forme. Con questo ritengo di non dover aggiugere altro, ma solo convalidare e riconoscere la serietà di questo artista che vuole essere sè stesso in questo mondo travagliato da tanti affanni.

A. MANTOVANI

E se è vero che la demolizione non pare, almeno nell'immediato. il futuro della Cascina Monterobbio, è comunque certo che una tale struttura di proprietà comunale resterà persa per gran parte della cittadinanza della nostra zona fino a quando non potrà venire utilizzata nell'ambito di iniziative pubbliche, come è appunto quella progettata dalla Commissione Cultura del GdZ 16. È quindi nostra viva speranza che sia il Comune che il C. d.Z. 16 facciano tutto quanto loro compete, e nei tempi più brevi, affinchè il progettato Centro Civico trovi adeguata sistemazione alla Cascina Monterobbio. Ma occorre anche sperare che i promotori di questa lodevole iniziativa non si perdano d'animo, insistano nelle loro richieste, rifiutando di abbandonarsi alla facile giustificazione dei ritardi e delle complicazioni burocratiche.

UFFICIO

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