Dergano Bovisa1

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Tre scelte

Noi del Dergano-Bovisa non siamo neutrali: non siamo verso le forze politiche e, soprattutto, non lo siamo verso i contenuti che queste forze esprimono. E siamo ancor meno neutrali quando si tratta di valutare se le scelte dei partiti nascondano ragioni elettoralistiche o siano invece coerenti con le lotte delle grandi masse e con i contenuti espressi dal vasto movimento democratico, maturato nel paese in questi anni intorno ai temi delle riforme.

Per questa ragione, riteniamo necessario affrontare con i lettori non il problema per chi votare, ma per quali temi esprimere il consenso il 20 Giugno.

Il metodo su cui abbiamo impostato da tempo il periodico Dergano-Bovisa, definito nel numero precedente un impegno che continua, ci offre il primo e fondamentale contenuto da sottoporre ai lettori: quello della democrazia nel nostro paese. Per democrazia si possono intendere tante cose certamente valide; tanti aspetti che devono caratterizzare il positivo avanzamento sociale, civile e politico di un popolo.

Ma due tratti ci sembrano essenziali: la non riducibilità della democrazia ad un fatto formale e la sua indivisibilità dal metodo della partecipazione.

Ma, prima di toccare questo aspetto, vogliamo richiamare l'attenzione su questioni d'importanza vitale per il nostro sviluppo democratico.

Le nostre istituzioni sono state minacciate, in questi anni, da disegni eversivi alquanto pericolosi, perchè i loro promotorisi annidavano negli apparati dello stato; e spesso in apparati importanti come il s.i.d.

Evidentemente, si è tanto tramato contro la repubblica antifascista, perchè nei suoi ordinamenti la reazione vi ha scorto i tratti della volontà popolare.

Tanto più grave risulta perciò l'atteggiamento di coloro che, con i propri cedimenti, con le compiacenze e magari con l'intenzione di utilizzare queste minacce per arrestare le conquiste democratiche e sociali dei lavoratori, hanno di fatto favorito ed incoraggiato i pro-

SULLE ELEZIONI

Per una profonda trasformazione del quadro economico e politico

motori delle manovre reazionarie.

Votare per la democrazia vuol dire quindi rafforzare chi si è battuto e si batte per la difesa degli ordinamenti antifascisti, chi ha lottato in questi decenni contro le deviazioni degli apparati dello stato, chi ha rappresentato la più sicura garanzia per le istituzioni repubblicane e per la salvaguardia delle conquiste raggiunte dalle masse lavoratrici. Ma vuol dire soprattutto non rendere vano il sacrificio delle migliaia e migliaia di uomini, di ogni ceto e di ogni età, vittime dalla lotta di liberazione a Sezze, di una brutale e barbara violenza contraria ad ogni senso del vivere civile.

Le lotte di questi decenni non hanno rappresentato una formale difesa degli ordinamenti democratici; hanno invece costituito un mezzo per il raggiungimento di importanti obiettivi. Ed il loro valore diviene ancor più significativo, se si considera il fatto che tali obiettivi si sono affermati dopo decenni di lotta: più di ventidue anni per attuare le regibni previste dalla carta costituzionale; anni ed anni di esperienze e di battaglia per conquistare il decentramento amministrativo nei comuni. E, come se ciò non bastasse, dopo l'istituzione delle regioni, le forze conservatrici hanno cominciato ad operare per la burocratizzazione del decentramento e per resistere alle forme di partecipazione popolare.

Ma, al di sopra di queste difficoltà, vi è il fatto nuovo ed importante dato dal carattere democratico delle conquiste medesime.

Votare per la partecipazione dunque significa dare il proprio consenso allo sviluppo di un rapporto nuovo fra istituzioni e cittadini alla trasformazione degli apparati dello stato nel senso voluto dalla costituzione ad una gestione del potere partecipata e controllata democraticamente, alla pulizia, alla moralizzazione ed al risanamento della vita pubblica.

Un ultimo aspetto ci preme sottolineare: la crisi del paese investe tutti i settori della società e tocca la grande maggio-

(segue a pag. 2)

Consapevoli della maturità del mondo cattolico e dei fermenti nuovi che lo percorrono sia tra le masse dei lavoratori che tra gli intellettuali, vogliamo pubblicare in "apertura" di questo nostro numero di giugno il documento sulle elezioni delle ACLI milanesi apparso sul numero del 20 maggio de "Il Giornale dei lavoratori" , settimanale ufficiale delle ACLI milanesi. Questo documento é una testimonianza in piú, se necessaria, che di fatto i lavoratori rifiutano spauracchi e contrapposizioni frontali.

Di fronte alla scadenza elettorale anticipata, le ACLI milanesi esprimono il loro impegno - nei termini richiesti dalla loro collocazione autonoma e dalla loro scelta di classe - per contribuire ad una profonda trasformazione del quadro economico e politico in senso corrispondente alle esigenze dei lavoratori e di larghi strati sociali. Il movimento aclista, pur sapendo che dai risultati elettorali non scaturiranno miracolistiche soluzioni dei gravi problemi che ha di fronte il Paese, è ad un tempo pienamente consapevole che tali esiti possono costituire una fra le premesse decisive per quella svolta profonda che appare urgente eu indifferibile. Che questa possibilità venga colta dipende in larga misura dalle stesse modalità del confronto elettorale, che può aprirsi ad uno sbocco positivo se. evitando lo scontro frontale e le contrapposizioni puramente ideologiche, ricerca convergenze costruttive tra le grandi forze popolari intorno alle modalità di uscita dalla crisi. Rilevante in questo senso è il ruolo che può svolgere un'organizzazione come le ACLI, estranea ad ogni coinvolgimento diretto in operazioni elettoralistiche, ma espressione significativa delle istanze unitarie da tempo maturate fra i lavoratori cristiani.

Il ruolo educativo e sociale delle ACLI esige che esse, anche nella fase elettorale si caratterizzino con una presenza volta innanzitutto alla formazione di coscienze mature, in grado di esprimere giudizi p.ditici responsabili, frutto non di sollecitazioni emotive ma di un attento esame della realtà e delle sue prospettive, nel voto e dopo il voto.

Riferimenti necessari di tale impegno formativo e di orientamento generale sono:

l - la situazione del Paese e i problemi posti dalla attuale drammatica congiuntura;

2 - le molteplici proposte sul modo di affrontarla, tenendo conto della loro credibilità ed efficacia e dei valori in gioco;

3 - le deliberazioni congressuali e la piattaforma di contenuti proposta dalla elaborazione aclista, nettamente orientata verso un profondo cambiamento non solo economico ma anche sociale e morale, 'come condiìione per superare la crisi costruendo una società per la piena realizzazione dell'uomo.

4 - l'ispirazione cristiana che definisce l'identità originale delle ACLI nel movimento operaio.

Tener presenti responsabilmente questi riferimenti significa, per gli aclisti, qualificare la loro presenza pur nella articolazione delle motivazioni e delle scelte sia come momento politico che come testimonianza cristiana.

* * *

1 La crisi attuale non è solo economica, ma anche politica, perché i vecchi equilibri si sono logorati in modo irreparabile, mentre quelli alternativi stentano a delinearsi.

E sociale e culturale in quanto i rapporti di forza fra le classi sono stati messi in causa da grandi e durevoli movimenti di lotta, ma non si è giunti fino ad ora ad affermare un'egemonia alternativa.

E crisi istituzionale per la compromissione dei vertici dello Stato e dei suoi »corpi separati», in manovre antidemocratiche e nel dirottamento di risorse collettive a favore di interessi particolaristici.

Avendo ben chiara la complessità di questa crisi e i fattori che l'hanno provocata e perpetuata, vanno respinte con forza le interpretazioni pretestuose che presentano la situazione del nostro Paese come un riflesso meccanico del contesto internazionale (il cui peso indubbiamente notevole ha semmai rafforzato le conseguenze negative della politica fin qui seguita), o come conseguenza delle lotte operaie (peraltro portatrici di una domanda politica di trasformazioni strutturali che qualo-

ra fosse stata accolta avrebbe rafforzato e non indebolito la nostra economia).

Quella attuale è infatti ad un tempo crisi di struttura e crisi di regime. La debolezza del sistema produttivo e il malcostume sono due facce della medesima medaglia, entrambe riconducibili ad una politica trentennale che ha sacrificato gli interessi collettivi a quelli di ristretti gruppi di potere.

I gravissimi fenomeni di corruzione, venuti anche di recente alla luce, non sono fatti eccezzionali o semplici malformazioni di un organismo sano, ma espressioni coerenti di un sistema di potere imperniato sulla compenetrazione fra partito dominante ed apparato dello stato. sulla progressiva estensione di una fitta rete di clientele, sull'usoprivatistico delle risorse pubbliche.

2 - Da questo assieme di circostanze appare evidente che l'attenzione va posta sui problemi di contenuto prima: ancora che su quelli di schieramento: a partire dalla necessità di una nuova politica economica che punti alla massima occupazione. al rafforzamento ed alla riqualificazione del sistema produttivo, allo smantellamento delle aree paras(segue in ultima pagina)

Tre scelte per le quali votare

Per una profonda trasformazione del quadro economico e politico

Disoccupazione giovanile

La questione femminile

Notizie dalla zona

Speciale: Elezioni Politiche

La politica urbanistica del Comune di Milano

Convegno sulla scuola

Il nuovo diritto di famiglia e l'artigianato

Dalle nostre fabbriche

CENTRO TELA E_ Ja.a_ il vero uasseue corredo Via Imbonati 67 ( ang. Conte Verde) Tel. 68.97.578 ar,r .ire /,/i/ L'assetti DÉRGANO BOVISA PERIODICO DELLA ZONA 7
LE ACLI MILANESI
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ELEZIONI
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SPECIE
POLITICHE
per le quali votare. - democrazia, partecipazione, unità

TRE SCELTE PER LE

QUALI VOTARE:

ranza degli strati di cittadini.

I momenti più difficili per i lavoratori, e soprattutto per i ceti più deboli, sono stati quelli contraddistinti dalla spaccatura e dalla discriminazione verso una parte considerevole del movimento democratico popolare.

Le più significative conquiste hanno coinciso al contrario con l'avvio concreto del processo unitario. Ma la crisi del paese interessa tutti.

Un voto per l'unità vuol dire un voto per il suo superamento; ma vuol dire altresì una ferma risposta a tutti coloro che, o dall'esterno con illecite ingerenze, o dall'interno con pretestuose ed anacronistiche argomentazioni, cercano di ostacolare il processo di sviluppo democratico e l'avanzcimento sociale del nostro paese, riproponendo vergognosi steccati fra lavoratori e lavoratori, la cui unità si è invece dimostrata il fondamento indispensabile per tale cammino.

Disoccupazione giovanile

L'ulteriore aggravarsi della crisi economica italiana ha fatto esplodere in tutta la sua drammaticità la questione della disoccupazione giovanile e in particolare dei giovani diplomati e laureati.

Sono ormai centinaia di migliaia i giovani disoccupati: rappresentano un enorme e decisivo capitale di energia il cui spreco sistematico, oltre che fattore di disgregazione sociale, è un autentico attentato ad ogni prospettiva di superamento della crisi e di rinnovamento dell'intera società.

Quali sono le cause della disoccupazione giovanile? Esse si ritrovano nel carattere strutturale della crisi italiana che, se pur è stata aggravata e ingigantita dalla situazione

di stagnazione e di difficoltà internazionali, trova i suoi motivi di fondo nelle scelte politiche ed economiche compiute dal capitalismo italiano, dalla seconda metà degli anni '60 in poi, sulla base disturbi degli antichi squilibri del nostro Paese.

Nel contempo è indispensabile provvedere alla rimozione degli ostacoli che impediscono l'ingresso del mercato del lavoro a vasti strati di popolazione ai giovani e alle donne attuando una razionale politica dei trasporti, creando una rete estesa e efficiente di asili nido e scuole materne, costruendo un sistema di qualificazione, riqualificazione e aggiornamento professionale. Questi punti chiave di una precisa «politica attiva della manodopera».

Le cifre della disoccupazione

Laureati disoccupati-sottoccupati-inoccupati stimati all'inizio del 1976, per gruppi di facold

Disoccupazione-sottoccupazione-inoccupazione giovanile calcolata nel gennaio 1976.

disoccupazione-sottoccupazioneinoccupazione giovanile totale

La questione femminile

OCCUPAZIONE COME MOMENTO CENTRALE PER L'EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Questione decisiva e centrale per le donne italiane è il problema dell'occupazione, della sua difesa e del suo sviluppo. Tale centralità non deriva soltanto da una impostazione ideale che fu sempre la nostra,quella che Togliatti esprimeva affermando che: "la chiave per la soluzione del problema della emancipazione della donna non sta né in una predicazione morale, né in una pura trasformazione tecnica: sta nel fatto che le donne accedano a quella che è nei rapporti sociali, la sostanza della persona umana, cioè il lavoro". La crescente scolarizzazione delle ragazze è fenomeno in sè, profondamente positivo, che si riconduce però a disagio e frustazione

profonda, se non trova uno sbocco in una attività lavorativa, e tanti anni di studio servono solo a tornare all'antico mestiere della casalinga per forza. Garantire a ogni donna una possibilità di scelta, nella sua vita futura, per quanto riguarda il lavoro e l'inserimento nella società, è un primo fondamentale criterio di giustizia. È significativo comunque che cadano progressivamente tanti dei vecchi tabù, anche sul terreno del costume e del sesso, che le donne aspirinoad avere la loro parte nei rapporti sessuali; ma non ci può essere certo autentica liberazione della donna, ove solo a quel rapporto essa possa ricondursi, o vi partecipi in condizioni di profon-

da soggezione sociale ed economica. È pur vero d'altronde, come taluno sostiene che a livello individuale è oggi possibile per singole donne realizzare, anche non partecipando all'attività produttiva, nuove possibilità d'impegno sociale, essere più considerate e rispettate anche nella famiglia.

Ma la dimensione sociale dei problemi dice altro: che il lavoro è indispensabile alle donne, sia per vivere dignitosamente, sia per affermare la propria autonomia, per esprimere se stesse, per partecipare al processo di trasformazione della società e della natura.

Ma quale è oggi il prezzo che paga la donna che lavora? Oggi per la donna lavorare fuori casa significa ancora sobbarcarsi oltre le otto ore regolamentari ogni giornata e il tempo per andare e venire dal posto di lavoro, anche ore e ore di fatiche per pulire la casa, cucinare, far provviste, lavare e stirare. E questa fatica non si chiama lavoro, non viene regolamentata come lavoro, non riceve compenso, è un servizio "dovuto" della donna solo perchè è nata con un sesso femminile.

Solo oggi che, grazie alle battaglie dell'intero movimento con alla testa il PCI per rivendicare a favore delle donne lavoratrici asili nido, scuole a tempo pieno, riforma sanitaria, assistenza pubblica degli anziani, gli Enti pubblici affrontano una parte, sia pur minima di quella assistenza che finora la donna ha elargito come "missione", ci si rende conto del prezzo pesante pagato dalla donna finora e di quello che comporta alla società l'assunzione e la risoluzione di questi problemi. Ecco perchè, risolvere il problema

dell'occupazione femminile significa non solo migliorare qualitativamente la vita di tutti (non solo delle donne), ma impostare in termini completamente nuovi "rivoluzionari" la società. Per questo la lotta per l'occupazione femminile si collega stretta-

mente con la lotta più generale di tutto il movimento operaio per l'allargamento della base produttiva nel nostro paese con pieno utilizzo di tutte le risorse, perchè si realizzi un nuovo modello di sviluppo, premessa fondamentale per la costruzione del socialismo.

A chi si presenta con il giornale DERGANO/BOVISA verrà praticato lo sconto del 107: su tutti i nostri articoli.

(numero unità) età età 14-24 anni 14-29 anni M F lettere-filosofia-magistero 50.000 34.000 giurisprudenza-scienze politiche 29.000 3.000 scienze 11.000 3.000 ingegneria-architettura 9.000 medicina-chirurgia 3.000 economia e commercio 2.000 1.000. altre facoltà 1.000 Totale 105.000 42.000
dell'occupazione" maggio 76, a cura di L.Frey
Fonte: 'Tendenze
di cui: giovani
diplomati e laureati diplomati di cui: donne laureati di cui: donne disoccupazione-sottoccupazioneinoccupazione giovanile residenti in regioni meridionali di cui: donne 1.020.000 630.000 450.000 360.000 175.000 90.000 35.000 1.200.000 760.000 530.000 425.000 190.000 105.000 42.006 600.000 700.000 350.000 420.000 2
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Il Sindaco di Milano alla Boccio fila Ottini

La Bocciofila Ottini ha la propria Sede e campi di gioco a Dergano in via Guerzoni 44, si è costituita da diversi anni ed ha lo scopo di incrementare lo sport delle boccie e creare fra i soci quella cordialità e amicizia utile a trascorre-. re lietamente le ore del tempo libero.

La Bocciofila Ottini è diretta da un consiglio direttivo eletto dall'assemblea generale dei soci e svolge la propria attività in base ad una programmata organizzazione che comprende il campionato sociale e gare provinciali, regionali e nazionali.

Attualmente ha in corso di svolgimento, la competizione per la disputa del Trofeo Giacomo Mat-

Assemblea alla Croce Viola: assistenza si, speculazione no!

teotti. È una gara regionale di 512 coppie che la Bocciofila Ottini svolge ogni anno con l'apporto dei PSI che mette in palio il trofeo. Si sono già svolte diverse partite di eliminazione e continueranno pertutto il mese di giugno. Nella prima decade di luglio seguiranno le semifinali e finali. Nella serata di finalissima interverranno autorità sportive e cittadine, tra cui il sindaco di Milano dott. Tognoli il quale ha già dato la propria adesione. Si porta a conoscenza tra l'altro, che l'eccesso ai campi di gioco per assistere alle partite, è libero a tutti.

U. Stoppa

O .d.G. del Consiglio di Zona

Approvata a maggioranza con voto contrario del rappresentante del PLI e l'astensione di un consigliere DC.

Un altro feroce assassinio è venuto ad aggiungersi ieri alla serie di delitti e atti terroristici che già hanno funestato questa campagna elettorale.

Sono atti di banditismo che si legano ai tanto dolorosi quanto pericolosi episodi che ormai da anni si vanno verificando in Italia e che chiaramente tendono a provocare caos e smarrimento, a colpire e indebolire le istituzioni dello Stato, a vanificare l'opera moralizzatrice dei partiti democratici, il loro impegno ad un civile confronto, ad un dialogo certamente vivace, ma che vuole essere contenuto in un ambito di democrazia e di rispetto della pluralità delle idee e degli ideali.

Non è difficile vedere in questi episodi criminali il filo conduttore di un chiaro disegno eversivo, il disegno preordinato di chi si schiera contro la democrazia e la libertà, per il sopruso autoritario di marca fascista.

Noi consiglieri di zona che rappresentiamo qui i partiti democratici e che abbiamo tutti come nostro ideale la libertà,

il progresso, l'attiva partecipazione popolare alle scelte politiche, certi di interpretare il pensiero della stragrande maggioranza dei cittadini, mentre condanniamo nel modo più esplicito ogni forma di violenza, mentre esprimiamo la nostra indignazione contro quanti si prestano a fomentare l'odio, chiediamo in pari tempo al Governo, alle forze di polizia, a tutto l'apparato dello stato, sull operato dei quali, almeno per alcuni settori, di fronte a molti avvenimenti di questi ultimi giorni, grava una luce carica di molti gravi interrogativi, il massimo sforzo per colpire autori e mandanti e per garantire -l'ordinato e civile svolgimento della campagna elettorale.

Chiamiamo infine tutti i cittadini e prima di tutti i militanti dei partiti democratici ad esercitare la più ferma vigilanza, a strindersi tutti, al di là e al di sopra delle opinioni politiche di parte, in una unitaria difesa dei valori di libertà e di civile convivenza che sono garantiti dalla Costituzione repubblicana, democratica e antifascista.

Assemblea dei soci alla Cooperativa Edificatrice

In occasione del trentennale della Resistenza si è svolta la consueta assemblea ordinaria dei soci della Cooperativa Edificatrice di Dergano. Ricordato l'importante evento storico, il Consiglio di Amministrazione ha svolto la sua relazione incentrata su tre aspetti fondamentali, l'andamento gestionale, il ruolo e a dinamica del deposito sociale, la prossima realizzazione della ristrutturazione di via Conte Verde, 17.

L'assemblea ha preso atto ed approvato all'unanimità l'esito del 72° esercizio della Cooperativa, conseguito in una situazione economica generale estremamente variabile, dove l'inflazione da costi ha costituito l'elemento maggiormente negativo.

Gli effetti più palesi di questa caratteristica variabile della ns. economia sono:

la riduzione sensibile delle capacità di risparnio dei soci lavoratori, pensionati, artigiani, ecc.

la difficoltà sempre maggiore di programmare investimenti completamente autogeni per le nuove realizzazioni o risanamenti.

Nonostante questa situazione, l'economia interna del ns. organismo ha confermato la vitalità e volontà necessarie per dare esecuzione, in tempi brevi, alla ristrutturazione di via Conte Verde. Il progetto della suddetta ristrut-

Domenica 23 maggio si è tenuta l'Asserriblea ordinaria annuale della Croce Viola che ha visto la partecipazione attiva di almeno 30 soci.

Relazionedel Presente del Consiglio di Amministrazione Franco Gelati, il quale inizia delineando il quadro drammatico in cui si trovano ad operare le cooperative democratiche del Pronto Soccorso su autoambulanza.

Da una parte le croci speculative legate a doppio filo con le imprese di pompe funebri, dall'altra gli organi statali competenti, completamente assenti nel formulare norme precise onde valorizzare un'attività sociale così essenziale per la collettività.

In questo quadro negativo ci sono però da registrare fatti e prospettive che delineano una realtà in movimento e suscettibile di profonde trasformazioni.

Dal maggio 1975 le Croci Federate, in

cui siannovereranno quelle democratiche e riformatrici si sono collegate direttamente tramite citofono, questo è il primo piccolo passo per coordinare l'attività a livello territoriale.

La nuova Giunta Comunale sta elaborando un piano per l'attuazione del servizio medico ed ha giustamente scelto di utilizzare allo scopo le croci aderenti all'Unione, le sole che diano garanzia di serietà. La Giunta comunale milanese assicurerà poi il suo pieno appoggio a far sì che la Regione riconosca le Croci dell'Unione.

In questo contesto la Cooperativa Croce Viola, grazie ai suoi organi democraticamente eletti ed ai Volontari, ha svolto un ruolo importante.

Il nuovo quadro politico milanese fa sperare che il 1976 sarà per l'Unione delle Croci e per il servizio del Pronto Soccorso a Milano, l'anno di una svolta radicale.

A.N.P.I. trentennale della Repubblica

Nella ricorrenza del TRENTENNALE della Repubblica l'A.N.P.L SEZ. MARTIRI di DERGANO, ha indetto nei locali del D.c.z. 7 (BOVISA DERGANO) il 2 Giugno 1976, una manifestazione con la consegna ai Partiti dell'ARCO Costituzionale, al CIRCOLO RINASCIMENTO, alla COOP. EDIFICATRICE, all'ASS. COMBATTENTI e REDUCI, di DERGANO, alla P.A. CROCE VIOLA e all'U.D.I. un Attestato di Benemerenza con Medaglia ricordo del TRENTENNALE della RESISTENZA.

La manifestazione si è svolta con la partecipazione dei Partiti e delle ASS. e vasta rappresentanza di Cittadini Dopo la lettura e consegna degli Attestati sono intervenuti con le loro commosse parole: Barbieri per il P.S.I. di DERGANO, Molteni per il CIRCOLO RINASCIMENTO, CARERA per l'Ass. NAZ. COM. e REDUCI, MARIA POZZI per l'U.D.I., PLIAMO

Croce Viola

turazione sarà presentato in questi giorni alla Ripartizione competente con la quale sono stati discussi, in via preliminare, gli aspetti urbanistici, economici e sociali dell'intervento.

PENNECCHI per l'A.N.P.L di CHIUSI e BRESSANELLI per la F.G.CL

Dopo il discorso conclusivo della MEDAGLIA d'ORO LINO SASSI dell'A.1V.P.L Provinciale la manifestazione è terminata con un rinfresco offerto dall' A.N.P.I. di DERGANO, sono state fatte fotografie, filmino e registrazioni

La manifestazione si è svolta nella più democratica, civile e fraterna cordialità.

Fran ha

Alla redazione Dergano-Bovisa

Gli interventi sono numerosi e permettono di tirare le conclusioni dell'Assemblea formulando quattro obiettivi da raggiungere sui quali si chiede l'impegno di tutti: miglioramento dei mezzi per l'effettuazione del soccorso: ambulanze ed installazione del ponte radio; sviluppo dei rapporti con i cittadini del Quartiere e con gli organismi della Zona; partecipazione unitaria nell'ambito dell'Unione delle Pubbliche Assistenze per la realizzazione di una nuova politica del pronto soccorso a Milano; una sede adatta alle esigenze del nostro lavoro e che di una nuova politica del soccorso è parte qualificante. Si tratta ovviamente di impegni non indifferenti che rappresentano strade obbligate per effettuare un servizio valido che possa soddisfare esigenze importanti della collettività.

Il quartiere ed i servizi sportivi

Sono laffaldand Giuseppe e gioco nell'Unione Sportiva Larest.

Il mio ruolo è quello di portiere. Abbiamo partecipato ad un campionato A.C.S. a 7 ed abbiamo vinto il torneo per il secondo anno consecutivo. Si tratta di un torneo provinciale.

In quest'ultimo torneo abbiamo perso solo due partite.

Questa è la formazione: Alfano, Iaffaldano, Chiarini, Marcello, De Ambrosi, Ripamonti, Lo Russo, Villa Raddrizzani. Massaggiatore Fusco Mimmo ed allenatore Chiarini

Presidente è il sig. Tosi.

Naturalmente, siamo molto soddisfatti per i risultati conseguiti nei due tornei. Siamo giovani di questo quartiere, appassionati del gioco del calcio; ed utilizziamo questa occasione per stare insieme. Questo ci ha permesso di superare alcuni problemi.

Con questo investimento riteniamo di assolvere degnamente ad un ns. preciso compito e dovere non solo nei confronti dei ns. soci ma anche nei confronti del quartiere, dove il problema delle case fatiscienti, aggravato da gestioni non sempre sensibili ai problemi socio-economici esistenti, si presenta in tutta la sua drammaticità. per Coop. Ed.

La Croce Viola a nome dei terremotati del Friuli ringrazia quanti, come la Parrocchia della Bovisa, ed altri hanno indirizzati aiuti concreti presso la propria Sede di Via Guerzoni, 42 — ed informa che la sottoscrizione in denaro raccolto è già inviato ammonta a Lit. 482.000 e che il materiale raccolto è già stato inviato con una colonna di camions dell'Unione Provinciale Pubbliche Assistenze.

Il personale dipendente del rep. Tempra della della Soc. Franisa di Via Manzotti 10, ha contribuito ad alleviare i disagi delle popolazioni colpite dal terremoto, inviando il proprio contributo di Lit. 60.000 tramite vaglia postale intestato alla Cassa di Risparmio di Trieste - Tesoreria Regionale.

E' NATO PROGETTO

Il Comitato provinciale dell'ARCI-UISP di Milano ha dato vita alla nuova rivista mensile "progetto" per contribuire alla ricerca e al dibattito sui temi del movimento e dell'organizzazione della vita culturale e associativa. Quest'iniziativa, che rappresenta un notevole impegno, è un nuovo strumento di lavoro culturale ai:e va sostenuto e diffuso. Alla redazione di progetto il "Dergano-Bovisa" augura il massimo successo.

Premiata Macelleria e Polleria

Piazza Dergano, 2 Tel. 6084262

Ciò che voglio osservare tuttavia è che, pur essenso del quartiere di Dergano, dobbiamo recarci lontano dalla zona per giocare.

Infatti nella zona 7 non esistono strutture; ed il solo campo praticabile è tuttora assegnato ad una società sportiva privata.

Perchè non deve poter servire ai cittadini ed alle squadre del rione?

La Croce Viola informa che nei giorni delle elezioni effettuerà servizio trasporto gratuito per gli elettori della Zona 7 che si trovassero in difficoltà a recarsi al seggio.

"DERGANO BOVISA" mensile della zona 7 Numero unico in attesa di autorizzazione Direttore Responsabile : Carlo Fantini.

Stampa: Coop. di lavoro "Il Guado" Robecchetto con Induno

Piemontese REMOPATRUCCO MILANO
LUIGI TORREGIANI OROLOGERIA FABBRICA OREFICERIA MILANO - VIA MERCANTINI, 2-3 . TELEFONO 370.527

LA POLITICA URBANISTICA DEL COMUNE DI MILANO

Tra pochi giorni verrà presentato in consiglio comunale il nuovo Piano Regolatore Generale di Milano, lo strumento urbanistico più importante di cui una città possa dotarsi.

Sarà una sorta di verifica del lavoro che, in questo settore, la nuova giunta democratica ha saputo compiere in questi mesi. La verifitecnica in una certa misura è il' + , i l l .1.-311 Ä il ai't"7.'; ' -,:' -m eir : i 4 xyz, .,...

stinto dunque il lavoro della giunta: il PRG non nasce nel chiuso di alcuni uffici- tecnici, ma nella discussione che per mesi ha animato la città, o, almeno, i suoi organismi del decentramento.

"Milano cambierà volto, allora?"

potrà chiedersi qualcuno. Per rispondere bisognerebbe ripercorrere la storia di cento anni di devastazione del territorio, di specu-

le necessità della città con quelle dei paesi della cintura, il punto di riferimento costante è il piano intercomunale (P.I.M.).

L'espulsione dei ceti popolari dai quartieri centrali, promossa dalle grandi immobiliari che volevano trasformare vecchie case in palazzi di lusso e di appartamenti è diventata dopo gli anni sessanta frenetica. A Milano sono diminuite le fabbriche e i posti di lavoro. La popolazione operaia ha dovuto lasciare la città. Il nuovo PRG vuole difendere la struttura produttiva della città, non un nuovo sviluppo incontrollato e caotico, ma interventi che consentano alle industrie e alle fabbriche di adesso di non essere soffocate da problemi di spazio, di mantenere una loro produttività e i livelli di occupazione attuale. Le industrie devono rimanere e deve essere garantita la possibilità di una crescita produttiva, nel quadro evidentemente di attente scelte tecnologiche.

Indicazioni per le iscrizioni nelle scuole medie

Al fine di evitare inutili e falicose code agli sportelli delle segreterie e per lasciare d'altra parte la libertà alle famiglie di scegliere per i loro figli la scuola che preferiscono, le scuole Medie della zona (una di tipo normale, due a tempo pieno) si sono accordate per ricevere le iscrizioni indipendentemente dalla tradizionale circoscrizione territoriale scolastica di loro pertinenza e ogni iscrizione verrà accettata con riserva, per il caso che in una o due scuole si possa verificare un'eccedenza rispetto ai posti disponibili.

Saranno considerate eccedenze le iscrizioni che superino il numero di postialunno disponibili in ogni singola scuola, calcolati sulla base dei 25 posti per classe: 225 in via Crespi, 200 in via Maffucci, 150 in via Catone.

già stata fatta: le relazioni di settore (servizi, industria, mobilità, verde, ecc.) sono già state sottoposte da tempo all'esame dei consigli di zona, dei sindacati, delle categorie professionali interessate. Con una prassi, è il caso di sottolinearlo, certamente innovativa: la città è stata chiamata a giudicare e a modificare lo strumento che ne dovrebbe regolare la crescita dei prossimi anni. Democrazia e partecipazione hanno contraddi-

4`lazione edilizia, di piani, regolatori approvati e regolarmente aggirati. Il nuovo Piano Regolatore non può inventare una città "diversa ', raccoglie un'eredità, dopo tanti anni di malgoverno democristiano, assai pesante e cerca di smussarne gli aspetti più negativi.

Milano è cresciuta a dismisura soffocando l'hinterland, facendone un immenso quartiere di dormitori e di fabbriche inquinanti: il nuovo PRG cerca di armonizzare

I nostri ArtigianiedEsercenti

I servizi sociali (scuole, asili, giardini, centri civici, ecc.) sono ancora un grave problema per la città: vi si è fatto fronte con il piano dei servizi, che punta al recupero di strutture già esistenti e di tutti gli spazi liberi disponibili. Un censimento dunque delle necessità della città e delle possibilità concrete di farvi fronte. La giunta si muove, nei limiti stessi di una legislazione assai carente e contradditoria, in una città già devastata da decenni di speculazione, ricercando la collaborazione critica di tutti i cittadini. Tra i provvedimenti della nuova amministrazione democratica va ricordata la revoca "per caducazione" di 64 convenzione di lottizzazione di carattere speculativo, stipulato prima del 1968 con privati, non realizzate o realizzate solo in parte. È. il segno di un nuovo modo di concepire la città e insieme della volontà di fare del piano regolatore, sgombrato il campo da tutta una serie di vincoli assunti dalle precedenti amministrazioni, uno strumento di pianificazione dello sviluppo della città veramente efficace.

Nell'eventualità di una eccedenza, la libertà di scelta troverà il suolimite nella necessità di ridistribuire le eccedenze secondo un criterio che prevede spostamenti da Est a Ovest per le eccedenze dalla Media di via Crespi alle altre due di via Catone e via Maffucci; secondo un criterio da Sud a Nord per spostamenti tra le due scuole sperimentali.

Fermo restando che i ripetenti restano nella stessa scuola, al criterio della ri-

distribuzione delle eventuali eccedenze sono consentite due sole eccezioni: 1) che una famiglia voglia iscrivere il proprio figlio nella scuola dove già sia iscritto un fratello, o anche sia stato iscritto nell'anno precedente ( 19751976), questo per favorire quei rapporti che i genitori hanno già instaurato con la scuola stessa: 2) per i figli del personale della scuola. Le tre scuole si impegnano d'altra parte a non ricevere iscrizioni al di fuori della zona 7, salvo che per la scuola di via Crespi, la cui circoscrizione copre una parte della zona 2. L'elenco delle vie sulla base della quale verranno distribuite le eventuali eccedenze sarà reso pubblico mediante esposizione nell'atrio delle scuole. Le iscrizioni si apriranno nelle tre scuole alle ore 9 del giorno 23 giugno (salvo conferma delle scuole elementari) e resteranno aperte sino al 3 luglio.

ELENCO DEI DOCUMENTI OCCORRENTI PER LE ISCRIZIONI

- Pagella e diploma di licenza elementare;

2 - Certificato di nascita;

3 - Stato di famiglia o dichiarazione su modello consegnato dalla scuola;

4 - Certificati di vaccinazione.

CONVEGNO SULLA SCUOLA

Una scuola pluralistica e non dogmatica aperta alle forze politiche e sociali

Il giorno 8 maggio si è svolto presso la sala del Consiglio di zona 7, un convegno sulla scuola a tempo pieno, organizzato dal P.C.I. zona 7.

Si è voluto con questo primo momento dare un contributo di chiarezza alle tematiche inserite nella scuola a tempo pieno. L'importanza di questo dato viene ulteriormente rinnovato dalla volontà espressa dal P.C.I. di arrivare quanto prima ad un ulteriore convegno che tratti specificatamente dei problemi delle scuole a tempo pieno esistenti nella nostra zona; volontariamente, infatti, nella relazione l'impostazione è stata quella di indicare le peculiarità e le finalità che deve avere questo tipo di scuola; partendo da una analisi sui problemi della scuola dell'obbligo, sull'abbandono della stessa da parte degli studenti provenienti dagli strati sociali meno abbienti, la relazione si è sviluppata toccando diversi aspetti di cosa si intende scuola a tempo pieno. Sfatare concetti come quello di "Scuola Facile" opGiorno di riposo MARTEDI'

pure "Assistenziale" e al contrario ribadire la necessità di una scuola di funzione dello sviluppo democratico e di una economia sempre più avanzata, sono tra gli aspetti più importanti sottolineati nel convegno. Convegno che ha indicato come si renda più necessario che mai arrivare alla costruzione di una scuola a tempo pieno che non sia solo confinata alla media inferiore, ma che investa le elementari e le medie superiori. La scelta della scuola a tempo pieno chiaramente indicata ed espressa dalla maggior parte degli interventi deve essere un punto fermo nella riforma del sistema educativo italiano.

La relazione introduttiva ribadiva questo punto collegandolo ad una seria analisi della struttura sociale del Paese e delle sue prospettive future, e di come la scuola a tempo pieno deve farsi carico di sviluppare in maniera critica il ragazzo che la frequenta. Una scuola quindi pluralista e non dogmatica che si articoli con la realtà del

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Paese, che sia intrecciata con la vita partecipativa e democratica del quartiere, che sia aperta ai genitori ed alla forze politiche sociali e democratiche. Abbiamo individuato chiaramente che la sucola a tempo pieno non è una scuola tradizionale con più ore, ma bensì una scuola nuova con metodi e contenuti nuovi, che si identifichi nel processo culturale di rinnovamento della Nazione, in grado di sviluppare adeguatamente l'educazione e la formazione dei ragazzi facendone cittadini; esperienza che deve essere allargata il più possibile. Particolare risalto ha avuto l'intervento del rappresentante del C.u.Z. che ha tenuto a specificare il collegamento esistente tra l'esperienza delle 150 ore e la scuola a tempo pieno, nonchè la necessità che la scuola la prepari al lavoro. La panoramica stessa dei diversi interventi ha permesso di ampliare i punti indicati nella relazione e di indicarne aspetti non Laccati dalla stessa. Le strutture, la responsabilità degli educatori, il materiale didattico, ed il collegamento con il quartiere sono alcuni di questi aspetti. Nelle conclusioni veniva ribadita l'importanza del tempo pieno che deve essere ampliato in una logica di collegamento con le altre scuole e con interventi graduali e programmatici, inoltre veniva evidenziata in maniera particolare che si sviluppi un movimento di massa a sostegno della scuola a tempo pieno e della necessità di una strategia che sciolga l'equivoca e veda sempre più affermarsi la volontà di riformare la scurila

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CONSULENZA A CURA DELLA C.N.A. Confederazione Nazionale Artigianato imm ~o mi How ems wim mos

Col 21-9-1975 è entrata in vigore la Legge 19-5-1975 n. 151 che ha modificato numerosi articoli del Codice Civile, innovando profondamente il diritto di famiglia e introducendo, fra l'altro, l'articolo 230bis (Impresa Familiare) che interessa le imprese artigiane, in modo particolare, per i concetti che (esso art. 230bis) assume e che qui di seguito riassumiamo:

1. salvo che non sia configurabile un diverso rapporto (es. dipendente), il familiare che presta continuativamente attività di lavoro dell'impresa familiare partecipa:

agli utili;

ai beni acquisiti con gli utili; agli incrementi dell'azienda, compreso l'avviamento, il tutto in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato.

le decisioni per l'impiego degli incrementi, la gestione straordinaria, gli indirizzi produttivi e la cessazione dell'impresa sono adottate — a maggioranza — dai famigliari che partecipano all'impresa stessa; chi non ha piena capacità di agire è rappresentato nel voto da chi ne ha patria potestà;

ai fini dei punti 1) e 2) per Impresa Familiare si intende quella in cui collaborano: il coniuge; i parenti entro il terzo grado; gli affini entro il secondo grado;

Sono parenti entro il terzo grado dell'imprenditore:

Discendenti: il figlio, l'abiatico (figlio del figlio), il pronipote;

Ascendenti: il genitore, il nonno, il bisavolo;

Collaterali: il fratello, lo zio.

Sono affini entro il secondo grado, i parenti entro il secondo grado del coniuge dell'imprenditore e cioè:

Discendenti: il figlio e l'abiatico (quando non lo siano anche dell'imprenditore); Ascendenti: il genitore e il nonno.

Collaterali: il fratello; Sono affini entro il secondo grado anche i coniugi dei seguenti parenti dell'imprenditore:

Del figlio (genero - nuora); dell'abiatico (moglie o marito del nipote); del genitore (suocero del coniuge quando non sia effettivamente padre o madre);

Del fratello (cognata); E' bene tenere presente che i parenti del coniuge del figlio dell'imprenditore non sono né parenti, né affini dell'imprenditore;

il diritto di partecipazione è intrasferibile, salvo che sia a favore dei famigliari in cui al punto 3) e con il consenso di chiunque partecipi.

I famigliari possono essere liquidati in denaro alla cessazione della partecipazione di lavoro o a causa dell'alienazione dell'azienda.

In caso di mancato accordo, il giudice può stabilire che la liquidazione avvenga in più annualità;

Nei casi di divisione ereditaria o di trasferimento dell'azienda ed in quanto compatibili, si applicano le disposizioni dell'art. 732 del Codice Civile (diritto di prelazione).

L'impresa familiare e l'imposta sul reddito

Considerata la introduzione dell'articolo 230-bis nei Codice civile (impresa familiare)

anche il D.P.R. sulla « Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche » ha dovuto tenere conto dí dette innovazioni ed infatti la cosiddetta Miniriforma Visentini (Legge 2-12-1975

n. 576) ha dovuto modificare l'art. 5 del D.P.R. 29-9-1973

n. 597, il quale è divenuto il seguente:

I redditi delle società semplici, in nome collettivo e in accomandita semplice, che hanno nel territorio dello Stato la sede legale o amministrativa o l'oggetto principale dell'attività, sono imputati a ciascun socio, indipendentemente dall'effettivo prelevamento di danaro, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili.

Le quote di partecipazione agli utili, si presumono uguali 'se, da atto pubblico o da scrittura privata, non risultano determinate diversamente.

Ai fini dell'imposta sul red-

dito:

le società di armamento sono equiparate alle società in nome collettivo o in accomandita semplice;

le società di fatto sono equiparate alle società in nome collettivo o alle società semplici a seconda che abbiano o non abbiano per oggetto l'esercizio di attività commerciali ai sensi dell'art.

51;

le società o associazioni costituite tra artisti e professionisti per l'esercizio in forma associata dell'arte o della professione, di tipo diverso da quelle indicate nel primo comma e prive di personalità giuridica, sono equiparate alle società semplici.

I redditi delle imprese familiari di cui all'articolo 230-bis del Codice Civile sono imputati a ciascun collaboratore familiare, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili dell'impresa, quando la quota dl partecipazione agli utili viene fissata prima dell'inizio dell'anno finanziario con atto pubblico o con scrittura privata autenticata.

Per i redditi conseguiti negli anni 1975 e 1976 l'atto pubblico o la scrittura privata autenticata debbono essere effettuati prima della dichiarazione del redditi relativi all'anno 1975.

In relazione a quest'importante modifica, riteniamo utile suggerire agli amici artigiani di considerare l'opportunità di awantaggiarsene, tenendo presente che per avvalersi delle predette agevolazioni occorre che si verifichino le seguenti condizioni: partecipazione, anche parziale, dei componenti il nucleo familiare dell'attività aziendale del titolare (sía esso il capofamiglia o uno dei componenti la famiglia); sia redatto un « atto pubblico » o « scrittura privata autenticata » nel quale siano specificati le quote di utile (in percentuale) spettanti a ciascun componente l'impresa familiare (vedi :fac-simile mensile).

L'atto deve essere registrato a valere per l'anno successivo presso l'Ufficio del Regi-

PROSPETTO IMPRESA FAMILIARE (da allegare alla dichiarazione redditi 1975 del titolare)

Ditta Reddito dell'impresa L. Soggetto a I.L.O.R. L.

Componenti l'Impresa Titolare nato il a residente a via domicilio fiscale

Quota °A, = L. Soggetto a I.L.O.R. = L. a nato il a residente a via domicilio fiscale

Quota 90 su L. Soggetto a 11.0.R. =- L. b nato il a residente a via domicilio fiscale

Quota 0/0 su L. Soggetto a I.L.O.R. = L.

Fac-simile di scheda della Scrittura Privata (o Atto Pubblico)

II sottoscritto nato a il domiciliato a via Titolare dell'impresa esercente l'attività di corrente in Artigianato di al N. Albo iscritto alla Camera di Commercio - Industria - Agricoltura

Artigiani dà atto con la presente scrittura privata che l'impresa su esposta è costituita nella forma di Impresa familiare, secondo le norme di cui all'articolo 230 bis

C.C.

All'Impresa Familiare collaborano i signori:

A nato a il coniuge al quale è attribuita la quota utile del °/o.

B nato a il figlio, al quale è attribuita la quota utile del O/0.

ecc.

Si da altresì atto che le quote degli utili sopra esposti resteranno immutate fino a nuova ripetizione Redatta a il firma (autenticata dal notaio)

stro entro il 31 dicembre di ciascun anno pagando la tassa fissa di L 5.000. Soltanto per gli anni 1975 e 1976 si può redigere un unico atto entro il 30-4-1976 specificando le rispettive quote per ognuno dei 2 anni. Bisognerà tenere presente che nella dichiarazione dei redditi 740-H relativamente ai componenti familiari a carico, che abbiano percepito o siano assegnatari di dette quote di utile dell'aziendaãfamiliare, oltre al prospetto dell'impresa familiare come da fac-simile qui pubblicato. Inoltre, nei termini stabiliti

dal D.P.R. 26-10-72 n. 634 (disciplina dell'imposta del registro), bisognerà provvedere al pagamento della tassa proporzionale (0,50°/o) sull'ammontare degli utili determinati e distribuiti ai componenti l'impresa familiare (entro 20 giorni dalla determinazione dell'utile aziendale). La soluzione della costituzione dell'impresa familiare comporta degli obblighi societari, in quanto i componenti ai quali si attribuiranno quote di utili assumono le vesti di soci di fatto; per cui non è detto che queste soluzioni (ovviamente vantaggiose dal punto di vista del gravame fiscale) siano sempre preferibili. Comunque, la costituzione dell'imposta familiare offre i seguenti vantaggi fiscali:

1. Nel caso il reddito del nucleo familiare fosse inferiore a 7 milioni, l'attribuzione ai diversi componenti la famiglia delle quote di utili dell'impresa comporterà il calcolo dell'imposta su ciascun reddito attribuito a ciascun componente la famiglia medesima:

Es. reddito dell'impresa =- L. 7.000.000 attribuito in base all'atto registrato in queste misure:

60°/o al titolare capo famiglia = L. 4.200.000

40°/o alla moglie = L. 2.800.000 avremo la seguente tassazione, al lordo delle detrazioni:

I.R.P.E.F. = reddito del capofamiglia =

L. 4.200.000 = imposta lorda reddito della moglie collaboratrice =

L. 2.800.000 = imposta lorda

IMPOSTA DI REGISTRO = 0,5°/o L. 7.000.000

L. 528.000

L. 304.000

L. 832.000

L. 35.000

L. 867.000

I.L.O.R. = ciascuna delle quote di reddito è inferiore a 6 milioni e pertanto non sono imponibili. Nel caso invece che il reddito fosse tutto attribuito al titolare capofamiglia, non essendovi « impresa familiare », si avrebbe:

I.R.P.E.F. = su L. 7.000.000 =

I.L.O.R. = su L. 1.000.000 = L. 1.150.000 » 147.000 L. 1.297.000

In questa seconda ipotesi, la maggiore imposta lorda è di L 430.000 rispetto alla prima.

2. Quando invece il reddito complessivo della famiglia superi L. 7.000.000, l'imposta viene calcolata cumulativamente al capofamiglia, sia pure con i correttivi stabiliti della legge 2-12-75 n. 576.

Pertanto avremmo le seguenti ipotesi:

— Reddito Impresa Familiare = L. 12.000.000 attribuite in base all'atto registrato in queste misure: 60°/o al capofamiglia titolare = L. 7.200.000

alla moglie collaboratrice = L. 4.800.000 Con la seguente determinazione dell'imposta lorda:

I.R.P.E.F. = cumulo del reddito = L. 12.000.000 imposta = L. 2.660.000 Deduzione spettante sul reddito della moglie

su

I.L.O.R. = 14,70°/o su L. 1.200.000 reddito del capofamiglia = 7.200.000 - 6.000.000 (esenti) (il reddito attribuito alla moglie è esente, essendo inferiore a 6.000.000)

IMPOSTA REGISTRO = 0,50°/o su L. 12.000.000

Nel caso non vi sia impresa familiare e quindi il reddito venga attribuito al capofamiglia titolare, si avrebbe:

I.R.P.E.F. su L. 12.000.000

I.L.O.R. su L. 6.000.000 (12.000.000 - 6.000.000 esenti) =-

Per cui la maggiore imposta lorda, rispetto al dente, sarebbe di L. 934.000.

L.

caso prece-

Sede di zona: RHO Corso Europa, 151 dalle 13,30 alle 18,30 lila MCI MINI r
40°/o
12°/o
= L. 120.000 8°/o
L. 1.000.000 = L. 80.000 4°/o
L. 2.200.000 = L.. 88.000 L. 288.000 L. 2.660.000 L. 2.372.000
L. 1.000.000
su
su
L.
L. 2.608.000
60.000
L. 2.660.000 L. 882.000 3.542.000
Il nuovo diritto di famiglia ha rivoluzionato la situazione fiscale dell'artigiano
4

Sindacato ed elezioni

Nell'affrontare l'argomento della posizione del sindacato sulle prossime elezioni, è meglio premettere ancora una volta il reale significato della reciproca autonomia che deve sussistere tra forze politiche e sindacali. Se autonomia significa reciproca indipendenza nelle decisioni e separazioni delle strutture, non significa netta delimitazione dei campi d'azione. Problemi come la riconversione dell'apparato industriale, della propria occupazione, del controllo degli investimenti e dello sviluppo del meridione, i problemi stessi delle riforme (casa, trasporti, fisco, sanità) che non possono essere risolti che in sede politica, sono di troppo vitale interesse. per' í lavoratori perché questi esauriscano il loro intervento con azioni sindacali, senza esercitare pressioni sulle forze politiche che li rappresentano affinché questo complesso di cose venga finalmente affrontato globalmente con il serio proposito di risolverlo.

La campagna elettorale è il momento di più intenso dialogo tra forze politiche ed elettorato, ognuna di queste forze esprime al meglio: qualcuna a rivoltellate,

qualcun'altra con slogan degni di un detersivo sempre più "nuovo", qualcuna con programmi che possono costituire serie occasioni di verifica e di giudizio. Nell'ambito di questi programmi i lavoratori devono giudicare quali coincidono maggiormente con le istanze portate avanti negli ultimi anni, con lotte dure ma spesso. vanificate dal fatto che mancava una valida corrispondenza a livello politico. Da anni è sul tappeto il problema della riconversione industriale, alcune forze ignorano il problema, altre tendono a scaricarne il peso sulle spalle dei lavoratori; da parte del sindacato si ribadisce che, se in una certa misura si è disposti a contrattare la mobilità della forza-lavoro, dall'altra si richiede con precise garanzie (al padronato ed al governo) che la riconversione vada nel senso di sviluppare i consumi sociali e di raggiungere la piena occupazione.

Nell'ambito di questo programma di riconversione si deve inserire la soluzione del problema meridionale, attraverso una politica oli industrializzazione, ma soprattutto, nel rispetto dell'ambiente

naturale, di una politica di rilancio dell'agricoltura che favorisca la cooperazione per la produzione e la trasformazione dei contratti di colonia e di mezzadria in affitto.

Questi che abbiamo accennato molto brevemente possono apparire come problemi macroscopici, che richiedono fondi ingentissimi per la loro realizzazione, ma con il sostegno di una seria volontà politica, i fondi si possono reperire attraverso una rigorosa politica fiscale che colpisca la speculazione ed i superprofitti, attraverso l'eliminazione degli enti inutili, la moralizzazione dell'apparatc statale che ora è basato sul parassitismo e la clientela, per cui la corruzione non risulta un fatto eccezionale, ma la logica conseguenza di una situazione mostrosa.

Qualunque sarà l'esito delle elezioni gli obbiettivi ed i programmi del movimento sindacale, gli interessi generali dei lavoratori e della collettività, rimarranno per il movimento operaio, il solo termine di paragone per giudicare i governi futuri.

IL DOCUMENTO SULLE ELEZIONI

(segue da pagina 1)

sitarie e speculative, alla ripresa della domanda mediante io sviluppo dei consumi sociali, alla riforma del credito, al perseguimento di obiettivi redistributivi mediante il deciso utilizzo dello strumento fiscale contro le evasioni croniche.

Sciogliere questi nodi significa compiere radicali interventi sull'attuale funzionamento delle istituzioni e sui metodi di governo, rivalutare pienamente il ruolo del Parlamento e dei poteri democratici regionali, attuare la riforma e il decentramento della burocrazia, riconoscere la funzione di iniziativa e di controllo democratico delle comunità locali sul territorio e delle espressioni consiliari operaie sulle fabbriche, quale garanzia di aderenza della programmazione ai bisogni effettivi delle masse popolari.

Questo processo non può essere automatico o indolore. Non si esce dalla crisi con aggiustamenti marginali, ma solo attraverso un processo di superamento di un sistema capitalistico che alimenta e riproduce costantemente questa crisi.

Per questo è necessario promuovere la convergenia di tutte le forze democratiche e popolari nella costruzione di questo disegno. Non meno indispensabile è valorizzare al massimo gli spazi di autonomia e di partecipazione di tutte le espressioni pluralistiche del movimento operaio e popolare, non già in termini di disarticolazione dispersiva, ma in chiave di effettiva corresponsabilizzazione unitaria.

In questa luce potrà risultare importante il contributo di organizzazioni come le proriamente statuale e partitico. ma che possiede una propria, diversa, ma non meno incisiva politicità, che deve esprimersi e contare pena il

soffocamento o il conformismo.

E con l'unità e con il molteplice apporto delle loro componenti che non passa attraverso la via delle imposizioni autoritarie. Tale disponibilità può sussistere solo a condizione che i lavoratori siano resi protagonisti non solo formalmente del processo di rinnovamento.

3 - Queste valutazioni sulla crisi e sulle prospettive per uscirne non rappresentano per il movimento aclista una scoperta dell'ultima ora, ma scaturiscono dalle delibere e dalle scelte congressuali progressivamente maturate attraverso la partecipazione diretta dei militanti alle lotte del movimento operaio.

Le ACLI milanesi, con le proposte sui nuovi modelli di mobilitazione sociale e politica del movimento e con l'analisi rigorosa della «questione cattolica» nel quadro della crisi attuale, hanno contribuito ad avviare e a condurre innanzi questo processo.

I risultati conseguiti sono oggi più che mai validi e richiedono di essere verificati e generalizzati nel confronto e nella collaborazione con le altre componenti del movimento operaio e popolare. a - Appare urgente riproporre la tematica della nuova società da costruire in alternativa al capitalismo, senza ripetere gli errori in cui sono incorse anche tragicamente le esperienze storiche dei paesi socialisti dell'Est Europeo.

Questa prospettiva è tutt'altro che avveniristica: anche se passa attraverso un processo difficile e complesso, essa rappresenta la sola via d'uscita e va intrapresa fin da ora. E solo nel suo ambito che possono acquistare un significato e raccogliere consenso i duri sacrifici e gli sforzi che si profilano per le masse popolari in vista del risanamento di un tessuto e-

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paese ed evitare che il 20 giugno possa rappresentare l'occasione per una svolta politica di grande portata e forse la premessa per il passaggio dell'egemonia ad un ,_uovo blocco sociale, del quale la componente popolare cattolica resti una parte essenziale. In questa prospettiva vanno respinte le proposte di chiusura e di arroccamento, le scelte di estraniazione e di opposizione presenti nel mondo cattolico, perché è essenziale che fra le forze protagoniste del cambiamento si ritrovino anche quelle realtà democratiche popolari di tradizione cristiana, che fino ad oggi hanno dato a questo processo contributi significativi e originali, soprattutto sul terreno sociale. Né ci pare costituisca ragione sufficiente per tale arroccamento la pregiudiziale contro qualsiasi forma di partecipazione del PCI al governo del Paese, specialmente se si tiene conto del fatto che non è pensabile alcuna uscita dalla crisi senza l'iniziativa unitaria di tutto il movimento operaio, di cui parte essenziale è il PCI.

Ciò non porta ad eludere o ingnorare i gravi problemi culturali politici posti da una corretta valutazione di esperienze storiche nate e sviluppatesi fuori o in polemica rispetto alla esperienza religiosa ed ecclesiale.

Non è però corretto ritenere che tali problemi possono essere stati risolti una volta per sempre, trascurando la loro continua evoluzione.

Più che rifarsi ad una tradizione ideologica è necessario valutare la consistenza dei fatti e la validità dei progetti. Questa impegna l'autonoma e responsabile capacità di giudizio che i cattolici, sul terreno storico e politico, come singoli e come gruppi, devono assumere.

20 giugno le ACLI milanesi rimangono pienamente coerenti con le dichiarazioni di autonomia, di fine di ogni collateralismo, di libertà del voto personale degli adisti, più volte sancite dai congressi, che costituiscono patrimonio comune dell'organizzazione e ne qualificano il ruolo educativo e sociale.

4 - Richiamando infine i deliberati congressuali sulla ispirazione cristiana, basata sul Messaggio Evangelico e l'insegnamento della Chiesa, che è fondamentale nelle ACLI e comporta l'essere e il sentirsi nella comunità ecclesiale, quindi, una continua tensione a vivere la fede in tutte le dimensioni della vita, a scoprire le ragioni di fede anche nell'impegno sociale politico, ad esercitare il discernimento critico cristiana. Il rifiuto di ogni versione intimistica o integralistica di tale ispirazione, si accompagna perciò alla scelta consapevole, nel movimento, di continuamente verificare, alla luce del messaggio Evangelico e dell'insegnamento della Chiesa, la ricerca e l'azione educativa e sociale del movimento che in tal modo qualifica la propria esperienza e coerenza di vita cristiana come originale componente del movimento operaio.

conomico e sociale profondamente logorato. Esse potranno sopportarli solo a condizione che si intravveda la volontà di un mutamento radicale anche se non immediato degli attuali rapporti politici e sociali. b - Rispetto ai problemi più urgenti, si propone l'indicazione, più volte espressa in questo anno dalle ACLI, di una coalizione fra tutte le forze democratiche: indicazione fatta propria anche dalle componenti più responsabili dello schieramento moderato. La sua mancata traduzione in atto e il conseguente scioglimento anticipato delle camere sono dovuti al prevalere, presso il partito di maggioranza relativa, di una visione di parte che ha condotto a trascurare i reali interessi del Paese. Ma nonostante questo quello della coalizione resta per il prossimo futuro la strada più realistica per l'avvio al superamento d 11 i i e a cr s .

E quindi responsabilità anche delle ACLI evitare che durante la campagna elettorale si creino profonde divisioni tra le forze popolari; rendendo più difficile uno sbocco in questo senso. La storia ci offre esempi anche recenti di come siano dilaceranti gli effetti e duri i contraccolpi sulle stesse istituzioni democratiche di simili scelte di opposizione radicale.

c - Fondamentale rimane per le ACLI l'istanza unitaria che le ha mosse in questi anni e che caratterizza le decisioni congressuali di Torino, Cagliari e Firenze.

E sulla base di questi deliberati congressuali che il movimento aclista denuncia le manovre di quanti vorrebbero impostare il confronto e le scelte elettorali al fine di dividere i lavoratori e i cittadini, contrapponendoli in schieramenti ideologicamente caratterizzati, per eludere le esigenze di

che maturano nel

Il movimento aclista, data la pluralità di opzioni politiche dei militanti garantita dalle scelte congressuali, può dare un contributo valido, autonomo ed omogeneo per favorire l'unità articolata dello schieramento popolare. Rifiutando ogni strumentalizzazione subalterna ad equilibri esterni, vecchi e nuovi, le ACLI vogliono dare un attivo contributo al mutamento del quadro politico in direzione corrispondente alle esigenze dei lavoratori, al di fuori di ogni collateralismo occulto o manifesto.

Durante la campagna elettorale il movimento è impegnato non solo a indicare la via delle ampie convergenze, ma anche a promuovere fra le forze politiche, un confronto imperniato sui problemi concreti e sul ruolo e sullo spazio da assegnare, nella costruzione della svolta riformatrice, alle forze sociali e sindacali. Così affrontando la scadenza del

È a partire da queste premesse che dirigenti e militanti delle ACLI sono chiamati a serenamente riflettere sui documenti dell'Episcopato: ogni aclista non può infatti opporre ad essi disattenzione rifiuto pregiudiziale, ma deve attenzione alle preoccupazioni che emergono ad affermazione di valori richiamati anche dove ci può essere divergenza nelle valutazioni storiche. Già da tempo in particolare dal XII Congresso si è avviato nel Movimento aclista un lavoro intenso di riflessione e di approfondimento su tale tematica. Da esso emerge fin d'ora con chiarezza una tensione forte a contribuire alla costruzione di una realtà ecclesiale che può trovarsi - e di fatto si trova - divisa nelle scelte opinabili operative, ma è chiamata a vivere questa esperienza nel rispetto reciproco, nell'unità della fede e nell'affermazione dei valori fondamentali. È questo l'impegno che rende credibile il Pluralismo per gli aclisti, sempre però nella ricerca delle soluzioni più adeguate allo sviluppo dell'uomo e di tutti gli uomini, in coerenza con i valori cristiani e con il messaggio delle ACLI.

Questo documento, discusso nella seduta di venerdì 14 maggio, è stato, nella sua formulazione generale, approvato all'unanimità; nella votazione delle varie parti del documento, si è astenuto sul quarto punto il consigliere provinciqle Marco Granata.

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Via
Doberdò,
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cambiamento
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