PROGETTI DELLE
ANNO SCOLASTICO 2018/2019
DOLOMITI FRIULANE
SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DELLE PROVINCE DI PORDENONE E UDINE
VIVO
PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle IO
Dolomiti Patrimonio mondiale dell’umanità
Il 26 giugno 2009 le Dolomiti sono state iscritte nella Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità grazie alla loro bellezza e unicità paesaggistica e all’importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico. La Convenzione dell’UNESCO per il Patrimonio mondiale stabilisce che beni culturali e naturali siti in varie parti del mondo e d’importanza universale debbano essere conservati quali patrimonio di tutta l’umanità. L’inserimento delle Dolomiti nella lista del Patrimonio è di conseguenza un riconoscimento straordinario, ma implica anche forte impegno e responsabilità in merito alla protezione e allo sviluppo sostenibile di questa splendida regione alpina. Nel caso delle Dolomiti il Bene è seriale, formato da nove sistemi puntuali, e si colloca in un ambito geografico che investe cinque province.
La Fondazione Dolomiti – Dolomiten – Dolomites – Dolomitis UNESCO è nata il 13 maggio 2010 con il fine di garantire una gestione efficace del Bene dolomitico, finalizzata alla sua fruizione in relazione alle prescrizioni UNESCO. Soci fondatori sono la Provincia di Belluno con la Regione del Veneto, le Province di Pordenone e di Udine con la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige e la Provincia autonoma di Trento. Nell’ambito della riforma degli Enti Locali in Friuli Venezia Giulia, dal 2017 alla Provincia di Pordenone è subentrata l’UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane, alla Provincia di Udine è subentrata l’UTI della Carnia. Scopo della Fondazione è di contribuire ad uno sviluppo sostenibile del Patrimonio mondiale Dolomiti UNESCO, assicurandone la tutela, la valorizzazione e la promozione attraverso la collaborazione e la comunicazione tra i soci fondatori, istituendo appositi tavoli tematici e gestionali oltre che diffondendo le conoscenze del Patrimonio UNESCO. (www.dolomitiunesco.info)
L’edizione di “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane Patrimonio dell’UNESCO” ha accolto nell’anno scolastico appena concluso, e si prepara ad accogliere in quello che si apre, molti ragazzi degli Istituti del territorio friulano interessato dal riconoscimento UNESCO.
Proprio a giugno di quest’anno è stato celebrato il decennale dell’inserimento delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO per il quale sono state organizzate molte iniziative e ciò ha comportato un grande impegno delle persone coinvolte.
In alcune di queste occasioni ho potuto incontrare molti ragazzi della vostra età e scoprire con grande piacere che, oltre all’entusiasmo, ciò che li caratterizza è un grande attaccamento al loro meraviglioso territorio.
Quello che auguro a tutti voi che avete scelto di fare quest’esperienza partecipando al progetto IO VIVO
QUI è di viverla con serietà ed entusiasmo e di continuare a salvaguardare il vostro territorio perché questo è il vostro futuro.
Buon lavoro!
Parco Naturale
Dolomiti Friulane
Graziano Pizzimenti
Assessore alle infrastrutture e territorio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Presidente della Fondazione Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO
“a giugno di quest’anno è stato celebrato il decennale dell’inserimento delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO”
“La scuola, con il progetto IO VIVO QUI, si conferma sempre di più luogo di crescita della persona”
Un’edizione particolarmente significativa quella di quest’anno, a dieci anni dall’inserimento delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. Un compleanno importante che certamente offre ulteriori spunti di riflessione e ispirazione a voi ragazzi che vi siete cimentati nella realizzazione dei progetti nell’ambito dell’iniziativa IO VIVO QUI. Vivere in un territorio al quale vengono riconosciuti valori di importanza universale implica un impegno costante nel considerare le responsabilità che dobbiamo assumerci non solo in qualità di abitanti delle Dolomiti, ma anche di “custodi” di un Bene di cui tutti devono poter godere, oggi come in futuro.
Ci auguriamo che vogliate farvi parti attive, con l’entusiasmo che caratterizza la vostra generazione, per contribuire a rendere più autentico e consapevole il nostro rapporto con il territorio in cui viviamo e individuare obiettivi concreti che, magari tra dieci anni, possano già dare i loro frutti.
La scuola, con il progetto IO VIVO QUI, si conferma sempre di più luogo di crescita della persona non solo nella propria cultura e conoscenza personale, ma anche in qualità di parte di una Comunità, di cittadino e membro attivo della società.
Marcella Morandini
Direttrice della Fondazione
Dolomiti-Dolomiten-Dolomites-Dolomitis UNESCO
DOLOMI FRIULANE PATRIMONIO DE L UNESCO ll IO VIVO
1
UTI della CARNIA
“Un progetto che si consolida e non teme le novità”
Un riconoscimento UNESCO è un grande onore che implica anche grandi responsabilità. Tra gli obiettivi e gli impegni intrapresi, risalta l’iniziativa didattica nata nel 2013 tra Parco, Fondazione Dolomiti UNESCO e le allora Province di Pordenone e di Udine, come strumento a disposizione del mondo della scuola, in grado di fornire attività educative agli Istituti scolastici del territorio, riproposto ogni anno anche grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia.
“Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane, Patrimonio dell’UNESCO” è ormai un progetto consolidato nelle scuole del territorio del Parco e con il passare del tempo si è rivelato molto di più di un percorso formativo, perché ha dimostrato che la comunità locale non è soltanto un luogo fisico, ma ha anche un importante valore educativo e culturale che onora lo spirito con cui è nato il progetto: rendere consapevoli i cittadini del Parco delle risorse e peculiarità del territorio in cui vivono e far crescere il loro senso di appartenenza all’ambiente che li circonda.
Il Piano educativo, avviato durante gli anni scolastici precedenti, ha come risultato finale una miscela incredibile di tematiche ambientali e tecniche artistiche: disegni, plastici, cartelloni esplicativi, documentazione fotografica e digitale.
Mesi di lavoro e approfondimenti che hanno previsto uscite didattiche, laboratori e incontri con esperti. In essi si trova un’attenzione particolare a come i ragazzi interagiscono con l’ambiente che li circonda e all’individuazione delle modalità con cui può essere sviluppato il territorio in cui vivono. Obiettivi che sono anche europei e che rientrano appieno nelle logiche Dolomiti UNESCO. Tra i temi affrontati spicca anche il tema sulla tempesta Vaia che dal 26 ottobre 2018 ha duramente colpito la nostra area montana, portando sulla Regione persistenti piogge accompagnate da un fortissimo vento, provocando lo schianto di milioni di alberi. L’iniziativa “Io vivo qui” per l’Ente Parco è un motivo di orgoglio e un elemento fondamentale sul quale puntare per sviluppare la sensibilità e la consapevolezza del proprio territorio nelle giovani generazioni, con la profonda convinzione che educare bambini di oggi al rispetto dell’ambiente significa anche saper fare scelte responsabili su di esso e garantire un futuro migliore agli adulti del domani.
Graziano Danelin Direttore Parco Naturale Dolomiti Friulane
Durante l’anno scolastico 2012-2013, al momento di configurare la proposta formativa che saremmo andati a illustrare, mai avremmo immaginato di poter portare a termine la quarta edizione, quella testimoniata da questa pubblicazione, e contemporaneamente avviare la programmazione delle attività per l’anno scolastico successivo, 2019-2020. Un bilancio sicuramente confortante, con il numero delle classi e degli insegnanti coinvolti che è aumentato gradualmente nel corso degli anni, attestato in particolare dalla qualità dei percorsi educativi realizzati e che trovano una loro sintesi significativa in questo libretto.
Nelle note introduttive della pubblicazione dello scorso anno che raccoglieva i compendi dei lavori dei giovanissimi studenti così mi pronunciavo: «L’intenzione per l’anno scolastico che è appena iniziato è infatti di allargare la rete delle relazioni interscolastiche anche alla montagna interessata dalle Dolomiti diffuse nel territorio provinciale di Belluno, costruendo le premesse essenziali per la maturazione tra le giovanissime generazioni di una effettiva ‘coscienza dolomitica’». Il bilancio si presenta a chiaroscuri, con da un lato le relazioni e gli scambi che si sono sicuramente consolidati a livello di coordinamento, ma dall’altro con l’impossibilità per l’anno scolastico appena terminato di mettere fruttuosamente in dialogo i ragazzini che vivono e frequentano la scuola in differenti contesti territoriali dolomitici. Quindi l’auspicio e allo stesso tempo la sfida principale per l’anno scolastico entrante è che questo ‘sogno’ possa tradursi in realtà, prevedendo di effettuare almeno un gemellaggio, ma si spera possano essere attivati più di uno, tra due classi di pari grado, una appartenente a uno degli istituti comprensivi del Friuli Venezia Giulia e l’altra a una delle scuole del bellunese che aderiranno al progetto “Io vivo qui”. La progettualità comune o perlomeno lo scambio di esperienze, a distanza o mediante una reciprocità di visite, potranno efficacemente assegnare sostanza all’idea che il bene rappresentato dalle Dolomiti costituisca un patrimonio comune, sicuramente mondiale ma in primo luogo di chi in questi territori risiede, lavora e in questo caso studia e si forma come cittadino.
Andrea Guaran Università degli Studi di Udine Responsabile scientifico
Le scuole e i percorsi educativi
ESPLORIAMO
IL NOSTRO TERRITORIO p. 4
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis, Classe I
ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO
TERRITORIO p. 6
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis, Classe II
LA MALEDIZIONE NEL BOSCO p. 8
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis, Classe III
MERAVIGLIOSI BORGHI p. 10
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis, Classe IV
IL BOSCO p. 12
Istituto comprensivo “David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)
Scuola Primaria di Erto e Casso
Classi II, III, IV e V (Pluriclasse)
Scuola Primaria di Claut, Classe III
L’IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO
A BIOMASSA FORESTALE
DI FORNI DI SOPRA p. 14
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Primaria di Forni di Sopra, Classe V
LA “FORZA” DELL’ACQUA:
BENE PREZIOSO IERI E OGGI p. 17
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Primaria di Forni di Sotto, Classi II e III
UNA FINESTRA
SULLE NOSTRE DOLOMITI p. 19
Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)
Scuola Primaria “Dante Alighieri” di Maniago Capoluogo
Classi IVA, IVB e IVC
ARCHEOLOGIA
E GEOMORFOLOGIA
DEL TERRITORIO p. 21
Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn) Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero Classe IV
LA CONOSCENZA
DEL NOSTRO TERRITORIO p. 23
Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)
Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero
Classi VA e VB
L’OVILE FRIULANO p. 25
Istituto comprensivo “Antonio Andreuzzi” di Meduno (Pn)
Scuola Primaria “Giovanni Minin” di Tramonti di Sotto
Classi I, II, III e V (Pluriclasse)
LA VALORIZZAZIONE
DELL’EX MULINO DI LESIS p. 27
Istituto comprensivo “David Maria Turoldo” di Montereale
Valcellina (Pn)
Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni Pascoli” di Claut
Classi I e II
A SPASSO TRA GLI STAVOLI p. 29
Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)
Scuola Secondaria di Primo Grado di Forni di Sopra
Classi I, II e III
NON SAPREI… p. 31
Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)
Scuola Secondaria di Primo Grado di Maniago
Gruppo laboratorio “Giornalino”
LA VAL TRAMONTINA
E LA BORGATA “FANTASMA”
DI PALCODA p. 34
Istituto comprensivo “Antonio Andreuzzi” di Meduno (Pn)
Scuola Secondaria di Primo Grado di Meduno
Classi terze “Laboratorio ambientale e storia del territorio”
Sala polifunzionale Gli
Lunedì
3 giugno 2019
Forni di Sopra (UD)
“Ciasa dai Fornés”
Martedì
4 giugno 2019
Cimolais (PN)
DOLOMI FRIULANE PATRIMONIO DE L UNESCO ll IO VIVO DOLOMITI FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle IO VIVO
incontri di presentazione dei
3 2
progetti
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
La scelta di aderire al progetto nasceva dal desiderio di permettere agli alunni, attraverso attività strutturate e uscite brevi, la conoscenza e l’esplorazione del territorio di appartenenza Così, avvalendosi delle esperienze concrete effettuate durante le attività e le uscite brevi, sarebbe stato possibile comprendere i diversi concetti disciplinari affrontati. In particolare: la produzione collettiva di semplici testi (italiano), il confronto di quanto osservato nelle uscite e relativo ai cambiamenti stagionali con l’utilizzo dei connettivi temporali (storia), l’attività principalmente orale e relativa al lessico legato all’ambiente naturale (friulano), l’utilizzo delle esperienze concrete compiute per comprendere i connettivi spaziali, i concetti di spazi pubblici e privati, i percorsi, le mappe e avviare a una rappresentazione dello spazio vissuto (geografia), la conoscenza di alcune piante e qualche animale, prima nelle attività in aula e successivamente nelle uscite sul territorio, con l’utilizzo di materiali naturali per la realizzazione del piccolo plastico del Sentiero Magico (scienze) e infine l’impiego della LIM per la rielaborazione delle esperienze vissute (tecnologia).
Temi esaminati, fasi di lavoro e loro articolazione
1 Presentazione iniziale: breve momento collettivo di spiegazione agli alunni delle attività programmate.
2 Uscita breve sul territorio, il bosco vicino all’abitato di Mediis, con il supporto della guardia forestale della stazione forestale di Ampezzo: osservazione dell’ambiente naturale, conoscenza di alcune piante e osservazione di alcuni animali del bosco, ascolto della storia fantastica di Lella, spirito del bosco, che insegna ai bambini il rispetto per l’ambiente naturale e gli animali che ci vivono.
ISTITUTO
COMPRENSIVO
“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)
SCUOLA
Primaria di Ampezzo-Mediis
CLASSE I
INSEGNANTI
Daniela Gaspari
Serafina Marino
Silvia Petris
3 Rielaborazione dell’uscita: conversazione e racconto dell’esperienza, illustrazione dell’uscita e breve testo collettivo descrittivo di Lella e rappresentazione di Lella.
4 Uscita sul territorio, bosco vicino all’abitato di Mediis, con il supporto delle guardie forestali, in occasione del gemellaggio con le classi della Scuola primaria di Bagnaria Arsa: osservazione dell’ambiente naturale, confronto con l’uscita precedente per cogliere cambiamenti stagionali, esplorazione del territorio e conoscenza di alcune piante e animali, pranzo all’aria aperta vicino alla palestra della scuola (causa maltempo non è stato possibile attraversare il sentiero magico e fare il pranzo al parco giochi), momento collettivo di scambio di un presente a ricordo della giornata (pergamena degli amici esploratori, lapbook e pannello del larice) e saluti conclusivi.
5 Rielaborazione dell’uscita produzione collettiva di un breve testo e di una tabella di confronto tra la prima e la seconda uscita per registrare i cambiamenti stagionali osservati nel bosco, con l’utilizzo dei connettivi temporali, Illustrazione individuale dell’uscita, classificazione in una tabella dei nomi di persona, animale e cosa relativi all’uscita svolta.
6 Caccia al tesoro ed esplorazione del sentiero magico: svolgimento della caccia al tesoro all’interno della scuola, nella zona della piazza di Mediis e lungo il sentiero magico, esplorazione del sentiero con l’uso degli indicatori spaziali, osservazione degli elementi naturali presenti, ricerca di materiale naturale per riprodurre il piccolo plastico, introduzione al concetto di elemento antropico poiché sono presenti delle panchine realizzate dagli alunni della scuola e i resti di un piccolo mulino.
7 Rielaborazione dell’uscita: produzione collettiva di un breve testo sull’esplorazione del sentiero, visione delle fotografie scattate durante l’uscita e illustrazione individuale del sentiero con il supporto e la guida dell’insegnante.
8 Attività collettiva: costruzione del piccolo plastico del sentiero magico, organizzazione e scelta del materiale, realizzazione del prodotto finale con la suddivisione del lavoro a piccoli gruppi o a coppie.
Note di valutazione dei docenti
Le attività si sono dimostrate molto coinvolgenti e motivanti per i bambini, i quali hanno partecipato con entusiasmo al percorso proposto dimostrandosi interessati e coinvolti. L’organizzazione del lavoro in piccoli gruppi o a coppie ha permesso di sviluppare anche abilità relazionali e capacità di condivisione di quanto realizzato.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
Al termine del percorso abbiamo condotto un momento collettivo di riflessione e valutazione, ripercorrendo brevemente tutte le attività. Ai bambini è stato chiesto di riassumere in una semplice parolina l’esperienza. Le paroline espresse sono state:
«Magnifica, bellissima, emozionante, speciale, super, esplorare, difficile, coinvolgente e collaborativa».
ESPLORIAMO IL NOSTRO TERRITORIO
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ESPLORIAMO IL NOSTRO TERRITORIO
ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO
ISTITUTO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
«Esploro e conosco, dal punto di vista naturalistico, l’ambiente in cui vivo per rispettarlo e difenderlo». Queste sono le ragioni principali che hanno spinto le insegnanti ad aderire al progetto “Io vivo qui nelle Dolomiti Friulane”, con l’intento di osservare, conoscere e riconoscere le piante e alcuni animali nel loro ambiente, ricorrendo all’esperienza diretta, e di comprendere l’importanza dei cicli vitali, allo scopo anche di saper riordinare e rielaborare le esperienze vissute durante le uscite.
Temi esaminati, fasi di lavoro e loro articolazione
Attraverso il percorso sono stati presi in esame in particolare la vegetazione del territorio, il ciclo vitale delle piante, la stagionalità, l’importanza dell’acqua per la vita e nello specifico il ciclo stagionale di quattro alberi presenti sul territorio. Nel dettaglio si è proceduto a:
1 Uscite sul territorio cuscinetto delle Dolomiti Friulane
Durante l’anno, nelle varie stagioni, gli alunni hanno conosciuto alcuni ambienti accompagnati dall’insegnante e da una guida, la guardia forestale sig.ra Ira Conti. Gli ambienti osservati sono seguenti: il bosco di Viaso in autunno, il bosco e la zona risorgiva di Nonta in autunno, il bosco di Socchieve in inverno, il bosco di Mediis in primavera e infine un viaggio dell’acqua, tra il Lumiei e il Tagliamento, in primavera.
2 Rielaborazione delle nuove conoscenze ed esperienze
Quindi si è proceduto a visualizzare il materiale fotografico che documenta le uscite, a strutturare mappe e/o schemi per riordinare le esperienze e infine a verbalizzare oralmente e/o per iscritto le esperienze.
3 Progettazione del libro “ATTACCA E STACCA” che descrive quattro alberi presenti nell’ambiente di appartenenza
Le attività, con l’ausilio della sig.ra Irene Fachin, sono state indirizzate a concordare i contenuti, stabilire il numero di pagine, scegliere i materiali e gli strumenti da utilizzare e produrre i testi.
4 Progettare la presentazione del lavoro
Scegliere le immagini e/o i video da inserire in PowerPoint e produrre la presentazione.
COMPRENSIVO
“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)
SCUOLA
Primaria di Ampezzo-Mediis
CLASSE II
INSEGNANTI
Orestina Lenna
Nicoletta Perissutti
Romina Pivotti
Note di valutazione dei docenti
Le uscite hanno valorizzato le esperienze dirette, consolidando ulteriormente gli apprendimenti.
Le attività laboratoriali svolte in aula hanno stimolato l’osservazione, la progettazione e la manualità.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
«Mi sono piaciute tutte le gite con Ira perché ci ha insegnato i nomi degli alberi e le loro caratteristiche».
«Ho imparato a riconoscere un bruco che diventerà farfalla, perché mica tutti i bruchi diventano farfalle».
«Mi sono avvicinato ai tronchi degli alberi che parlano, ma solo Ira sente, io no! Mi devo esercitare».
«Ho imparato a usare la fustellatrice per fare le forme della neve. Che bello!».
«Quando abbiamo prodotto il libro dovevamo ritagliare, incollare, essere precisissimi… che fatica!».
«Guardo il libro che abbiamo realizzato… proprio bello!».
ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO
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LA MALEDIZIONE NEL BOSCO
ISTITUTO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
Il percorso ha preso avvio avendo come motivazione fondamentale la volontà di fornire agli alunni occasioni e strumenti di apprendimento legati all’osservazione e alla conoscenza del territorio in cui vivono. L’intento è quello di educare alla cittadinanza attiva e responsabile a partire dalla conoscenza e dalla riflessione sul territorio, sui paesaggi locali e alla loro trasformazione
Tra le principali finalità si annoverano: riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente; approfondire le conoscenze di tipo geologico e orografico; osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali; stimolare riflessioni sugli ostacoli posti dalla natura; migliorare l’espressione nella lingua italiana scritta e orale ed esercitare abilità nell’uso della tecnologia digitale.
Temi esaminati, fasi di lavoro e loro articolazione
Partendo dal progetto “Adottiamo un sentiero” dello scorso anno sono state approfondite varie tematiche. Da precisare che i personaggi fantastici (Agane e Guriutz) e l’osservazione diretta dell’ambiente, con conseguente confronto tra prima e dopo, hanno fatto da tramite e da sfondo alla realizzazione del testo.
Nello specifico sono state condotte le seguenti fasi di lavoro:
1 Progettazione
2 Prima uscita di osservazione percorso a piedi del sentiero, osservazione dei cambiamenti avvenuti e documentazione fotografica.
3 In aula: approfondimento delle tematiche trasversalmente in tutte le discipline.
COMPRENSIVO
“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)
SCUOLA
Primaria di Ampezzo-Mediis
CLASSE III
INSEGNANTI
Katia Tolazzi
Gabriella Severino
4 In aula / spazi limitrofi alla scuola: rielaborazione delle informazioni apprese e realizzazione del testo fantastico (lavoro collettivo) da rappresentare nel video clip.
5 Uscita nel territorio: realizzazione filmati e foto.
6 In aula: illustrazione grafico-pittorica e utilizzo delle risorse multimediali per la presentazione del video.
Note di valutazione dei docenti
L’attività ha avuto successo tra i ragazzi che si sono dimostrati interessati e coinvolti, partecipando attivamente a tutte le fasi del progetto.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
Al termine del percorso realizzato gli alunni si sono così espressi:
«Spero che questo progetto vi piaccia! Per me è stata un’esperienza magnifica» (Lorenzo).
«Secondo me il progetto è venuto molto bene. La mia classe ha fatto un ottimo lavoro» (Rea).
«È stato molto bello fare insieme questo lavoro. Ci siamo tutti divertiti a realizzare dei disegni, a inventare la storia e a realizzare il video» (Vittoria).
«Mi è piaciuto tanto leggere la storia per il video!»
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MERAVIGLIOSI BORGHI
ISTITUTO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
“IO VIVO QUI” Conosco e valorizzo i luoghi dove vivo
Il territorio dei comuni di Ampezzo, Socchieve e Preone è disseminato di piccoli borghi dove risiedono poche persone perlopiù anziane, dove ancora si possono ammirare angoli del passato e paesaggi naturali incontaminati.
La classe 4ª ha scelto di conoscere ed esplorare più approfonditamente i borghi storici di Nonta, appartenente al comune di Socchieve, e quello di Oltris in comune di Ampezzo, due realtà insediative situate nelle aree cuscinetto delle Dolomiti Friulane.
Le motivazioni principali del percorso sono rappresentate dalla conoscenza del proprio territorio e dalla sua valorizzazione. Nello specifico le finalità hanno riguardato la conoscenza, l’esplorazione, l’apprezzamento e la valorizzazione del territorio di appartenenza allo scopo di presentarlo alla propria comunità e a eventuali turisti, attraverso la realizzazione di un’audioguida.
Temi esaminati, fasi di lavoro e loro articolazione
I due piccoli borghi, immersi in un ambiente naturale incontaminato, presentano delle caratteristiche urbanistiche interessanti sia dal punto di vista storico, sia turistico.
Il lavoro si è sviluppato attraverso diversi momenti. In particolare:
1 Proposta “Valorizzare il luogo in cui vivo”
Confronto collettivo e progettazione, a grandi linee, del percorso.
COMPRENSIVO
“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)
SCUOLA
Primaria di Ampezzo-Mediis
CLASSE IV
INSEGNANTI
Nicoletta Perissutti
Romina Pivotti
Annarosa Tortolo
2 Prima uscita: OSSERVAZIONE
Percorso a piedi per osservare e conoscere i borghi di Nonta e di Oltris. Osservazione delle caratteristiche urbanistiche: edifici, strade, stalle… Osservazione delle caratteristiche dell’ambiente naturale che circonda i borghi: vegetazione, presenza di animali.
3 Seconda uscita: CONOSCENZA, APPROFONDIMENTO e RIPRESE VIDEO
Visita al borgo di Nonta (Socchieve) con il supporto di una guida (Sig. Roberto Coradazzi) che ha illustrato seguenti aspetti: i principali caratteri demografici; i materiali da costruzione (tufo e legno) delle abitazioni: la loro provenienza e il loro utilizzo; le caratteristiche di alcuni edifici: chiesa di San Maurizio e antica osteria di Nonta; le attività economiche del borgo nel passato e nel presente: contadini, allevatori, scalpellini, muratori, ristoratori; i luoghi di accoglienza per i turisti: osteria, agriturismo; l’ambiente naturale circostante: presenza di boschi e di animali.
4 In aula: SCELTA DEL MATERIALE RIPRESO e ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI, ponendo l’attenzione sulla finalità del percorso: valorizzare il borgo dal punto di vista turistico. Costruzione di mappe e/o schemi. Verbalizzazione dei contenuti: costruzione del testo da inserire nell’audioguida.
5 In aula: COLLEGAMENTO IMMAGINI TESTO Visione immagini e collegamento al testo verbalizzato. Realizzazione di un video/documento: audioguida.
6 ORGANIZZAZIONE DELLA PRESENTAZIONE DELL’AUDIOGUIDA AL PUBBLICO: altre classi, genitori, comunità.
Il percorso scelto per il borgo di Oltris ha seguito le stesse fasi sopra citate.
Gli alunni hanno focalizzato l’attenzione sugli aspetti storici di Oltris che hanno inserito nel video valorizzandoli. In particolare hanno approfondito la storia e le caratteristiche della Chiesetta della SS. Trinità, della scuola non più utilizzata e delle centraline per la produzione dell’energia idroelettrica.
In entrambi i percorsi si è fatto ricorso a numerose collaborazioni da parte di esperti e abitanti dei borghi, facendo tesoro in particolare dei loro racconti.
Note di valutazione dei docenti
Gli alunni hanno aderito con entusiasmo alla proposta iniziale: “Come valorizzare il luogo in cui vivo”.
Successivamente hanno progettato il percorso dando numerosi contributi. La verbalizzazione scritta, inserita nel video, è stata prodotta dagli alunni divisi in piccoli gruppi.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
«Quando ho visto l’audioguida non credevo di averla realizzata con miei compagni… troppo bella!».
«Anche se vivo qui non sapevo dove si trova Oltris, l’ho scoperto finalmente!».
«A Oltris c’è il Rio Cjalada, la sua acqua è cristallina, mai vista un’acqua così!».
«Ho visitato due stalle: una nuova con i vitellini e una vecchia ormai in disuso. Quella vecchia era tutta in legno un po’ consumato e con il pavimento di pietra. C’era ancora l’odore delle mucche».
«Quando sono entrato nell’Osteria di Nonta ho scoperto che cos’è il fogolar».
«Le chiesette di Oltris e Nonta sono piccole, sono abbellite da dipinti e statue, ci sono anche vecchi confessionali in legno che non avevo mai visto prima».
«Mi è piaciuto passeggiare tra le case in tufo di Nonta abbellite da meravigliosi balconi in legno lavorato».
«Abbiamo impiegato ore per fare il testo da abbinare alle immagini. Alla fine eravamo ‘cotti a puntino’, ma il risultato finale è strabiliante!».
MERAVIGLIOSI BORGHI
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IL BOSCO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
La scelta è stata motivata dalla necessità di trovare un percorso comune all’interno delle pluriclassi sul quale sviluppare contemporaneamente diverse discipline e consentire lo scambio di conoscenze ed esperienze fra alunni di più scuole
Le mete didattiche da conseguire hanno riguardato la conoscenza delle fasi del taglio del bosco e degli attrezzi usati mettendo a confronto le tecniche del passato con quelle odierne; il recupero della terminologia nei dialetti di Erto, Cimolais e Claut e la conoscenza dell’utilizzo del legno nella tradizione locale.
Tematiche scelte, fasi di lavoro e loro articolazione
Sono stati presi in esame i seguenti aspetti: il taglio del bosco; gli attrezzi usati ieri e oggi; l’importanza del bosco per l’uomo; gli alberi dei nostri boschi; l’utilizzo del legno nell’arte e nelle tradizioni locali; il taglio del bosco nella stagione autunnale; il confronto fra le tecniche del taglio e del trasporto a valle ieri e oggi; il lavoro dell’artigiano; gli attrezzi da lavoro e il loro nome nei dialetti di Erto, Cimolais e Claut.
L’articolazione delle attività ha visto: l’osservazione del taglio degli alberi a Erto; la visita al museo di Erto “Le voci del bosco” e l’ascolto di storie sulla vita delle venditrici ambulanti; l’uscita alla segheria di Claut e l’incontro con due artigiani del legno; gli incontri con le guide del Parco Naturale Dolomiti Friulane; l’incontro a Erto con una guardia forestale per conoscere l’utilizzo dei diversi tipi di legno; l’attività comune con una classe terza di Montereale Valcellina per realizzare i cesti con il midollino.
COMPRENSIVO
“David Maria Turoldo”
Montereale Valcellina (Pn)
SCUOLA
Primaria di Claut ed Erto e Casso
CLASSI
III di Claut
II, III, IV e V (Pluriclasse) di Erto e Casso
INSEGNANTI
Lucia Corona Angelica De Damiani
Note di valutazione dei docenti
Il contatto diretto con la natura, la conoscenza dell’importanza del bosco nella vita dell’uomo e delle sue innumerevoli risorse, hanno stimolato il desiderio degli alunni di conoscere una realtà storica piena di fascino, ma ormai sempre meno vicina al loro vissuto.
Le guide del Parco, gli artigiani, il boscaiolo e la guida del museo hanno saputo abilmente, con la loro disponibilità e competenza, entusiasmare e mantenere vivo l’interesse dei bambini.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
Gli alunni hanno vissuto tutte le esperienze con grande coinvolgimento: vedere gli alberi che cadevano sotto colpi dell’ascia, sentire il rumore della motosega e delle macchine in movimento nella segheria, vedere da vicino le sapienti mani degli artigiani che realizzavano delle meravigliose stelle alpine, ma soprattutto trasformarsi a loro volta in artigiani e portare a casa con grande orgoglio un piccolo cesto.
Osservare, conoscere, imparare e creare sono aspetti che hanno reso peculiare l’intero percorso, soddisfacendo così la loro naturale curiosità e voglia di fare.
IL BOSCO 13 12
7 Il recupero dei residui della combustione
Il carrello n. 1 contiene la cenere prodotta durante la combustione, mentre i carrelli n. 2 e n. 3 contengono la cenere ottenuta dalla pulizia dei fumi. Questi vengono puliti in maniera meccanica ed elettrica. Il filtro meccanico, detto ciclone, abbatte la cenere da 700 mg/m3 a meno di 100, l’elettrofiltro a meno di 10 mg.
8 Scopriamo i vantaggi
La centrale a biomassa è vantaggiosa rispetto ad altri metodi di produzione energetica per diversi motivi:
• perché usa legno che sarebbe stato comunque scartato e avrebbe prodotto anidride carbonica decomponendosi naturalmente;
• perché, pur liberando anidride carbonica, non ne diffonde più di quanta ne fosse stata assorbita dalla pianta durante la sua vita attraverso la fotosintesi (quindi il bilancio tra CO2 assorbita e liberata è pari a zero);
• perché se il legname viene acquistato a Forni è un vantaggio economico per le aziende del posto;
• perché sfruttando una risorsa così abbondante in loco non si consuma energia e non si produce CO2 per trasportare combustibile da grandi distanze.
Note di valutazione dei docenti
Gli alunni hanno raggiunto gli obiettivi prefissati dalla progettazione messa in atto, che ha coinvolto Scienze, Tecnologia ed Educazione ambientale, dimostrando un notevole interesse, partecipando attivamente con domande di approfondimento e realizzando, al termine del percorso didattico, presentazioni digitali esaustive ed efficaci. Esse sono state in seguito sintetizzate in un unico elaborato conclusivo, illustrato durante la mattinata di presentazione dei lavori delle diverse scuole.
Gli alunni hanno correttamente applicato il metodo scientifico, muovendo dall’osservazione di un fenomeno (la nostra aula è calda, mentre fuori fa freddo. Da dove arriva il calore?), formulando ipotesi (da qualche parte una caldaia brucia qualcosa che scalda l’acqua nei tubi che arrivano al termosifone), effettuando osservazioni dirette (la visita all’impianto di teleriscaldamento) e traendo opportune conclusioni.
Annotazioni valutative da parte dei ragazzi
«Mi è piaciuto molto questo argomento, soprattutto capire che usando la legna si riescono a scaldare tanti edifici pubblici di Forni».
«È stato bello imparare come il riscaldamento va alle case del paese».
«A me è piaciuta la cippatrice grande che viene due volte l’anno, la Diamant 2000, che riesce a cippare i tronchi più grossi in un attimo e sputa fuori pezzetti piccolissimi di legno».
«Mi è piaciuta la cippatrice in azione, mi è piaciuto fare la visita all’impianto e alla fine il PowerPoint riassuntivo».
«Mi è interessato molto vedere il bruciatore che brucia il cippato».
«È molto interessante il computerino che controlla tutto e avverte i responsabili quando ci sono problemi».
«Ringrazio molto chi ci ha accompagnati, la lezione è stata molto interessante, soprattutto capire come l’impianto inquina pochissimo».
LA “FORZA” DELL’ACQUA: BENE PREZIOSO IERI E OGGI
Motivazioni alla base del
percorso progettuale e finalità
L’argomento ACQUA viene trattato in varie discipline, quindi da ciò si è preso spunto per approfondire e capire come l’acqua veniva utilizzata tanti anni fa. Si è preso in considerazione, in particolare, il “Riù dai Mulins” che è un ruscello che scorre vicino alla sede scolastica. Inoltre si sono osservate anche le tre fontane, una per ogni borgata del paese, finalizzando tale osservazione all’importanza che ricoprivano al tempo dei nonni.
Attraverso il progetto si puntava a far conoscere l’importanza delle acque territoriali per l’economia del paese, assegnando più risalto all’uso che se ne faceva un tempo rispetto all’utilizzo ai giorni nostri
Temi esaminati, fasi di lavoro e loro articolazione
Al fine di approfondire la conoscenza del territorio dal punto di vista storico-ambientale e di scoprire i vari utilizzi dell’acqua, le attività di insegnamento e apprendimento sono state organizzate in diverse fasi:
1 uscite sul territorio per osservare le tre fontane;
2 uscite sul territorio seguendo il percorso del “Riù dai Mulins”;
3 visione di materiale fotografico tratto da monografie sulla storia del paese;
4 intervento di esperti esterni: Erminio Polo, conoscitore della storia di Forni di Sotto, che ha spiegato ai bambini il tipo di attività in cui veniva utilizzata l’acqua nel passato e ha portato anche un modellino funzionante di mulino;
COMPRENSIVO
“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)
SCUOLA
Primaria di Forni di Sotto
CLASSI II e III
INSEGNANTI
Caterina De Tina
Daniela Maniscalco
Donatella Novello
Daniela Zattiero
L’IMPIANTO DI TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA FORESTALE DI FORNI DI SOPRA
17 16
Antonio Zanella, scultore delle fontane in legno, intervenuto in aula portando le riproduzioni delle fontane da lui scolpite; Luca Chinese, addetto presso il Centro Ittico di Forni di Sotto, intervenuto per spiegare le modalità di allevamento della trota e il processo di schiusa dalle uova alla trota adulta;
5 intervista ai residenti del Centro Anziani per raccogliere informazioni riguardanti l’utilizzo dell’acqua nel passato. Gli alunni hanno avuto così l’opportunità di chiedere loro informazioni riguardanti l’argomento del progetto;
6 uscita didattica al Centro Visite di Tramonti di Sopra che ospita un’esposizione sull’acqua con la guida della signora Lisetta Totis;
7 in occasione dell’uscita didattica a Cjase Cocèl, a Fagagna, gli alunni hanno visto un vecchio mulino e una fucina e hanno potuto osservare come lavorava un fabbro;
8 scrittura di una fiaba ambientata lungo il corso del “Riù dai Mulins”;
9 assemblaggio di tutto il materiale prodotto in un PowerPoint finale.
Note di valutazione dei docenti
Il percorso svolto ha subìto in itinere alcuni aggiustamenti rispetto all’impostazione iniziale. L’idea originaria era quella di confrontare come venivano sfruttate le acque nel passato e oggi. La parte del progetto riguardante l’utilizzo attuale dell’acqua dei nostri torrenti non si è potuta attuare.
Infatti non è stato possibile, come programmato inizialmente, visitare il Centro Ittico dell’Ente Tutela Pesca situato a Forni di Sotto che utilizza acque del territorio. Un addetto però ha fornito alle insegnanti fotografie dettagliate delle varie fasi di riproduzione della trota ed è intervenuto in aula per spiegare il suo lavoro agli alunni. Non è stato possibile, in autunno, neppure effettuare un’escursione per vedere la sorgente del “Riù dai Mulins” in quanto il sentiero non era percorribile in sicurezza a causa del ciclone Vaia, e per lo stesso motivo la centralina della Poschiadea.
Gli alunni si sono dimostrati coinvolti e hanno apprezzato il percorso proposto anche se, a volte, è risultato difficile far comprendere le situazioni di vita del passato, avendo a disposizione quasi esclusivamente testimonianze scritte e fotografie.
Durante le uscite sul territorio comunque gli alunni hanno potuto osservare dal vero costruzioni, quali fontane e alcuni vecchi edifici, però ristrutturati, e vederne la trasformazione nel corso degli anni confrontandole con le fotografie di un tempo.
È stato interessante l’incontro con gli anziani che hanno raccontato con ricchezza di particolari aneddoti curiosi legati all’argomento acqua.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
Si riportano alcuni commenti degli alunni:
«È stato interessante capire come le acque del Riù dai Mulins venivano utilizzate per diverse lavorazioni».
«Ho apprezzato la riproduzione in miniatura delle fontane in legno, vorrei imparare a scolpirle anch’io».
«Durante le uscite ho imparato molte curiosità sulla vita di una volta».
«Mi è piaciuto ascoltare gli anziani che ci hanno raccontato giochi che facevano attorno alle fontane del paese».
«Che bello il mulino in miniatura! Peccato che non abbiamo visto come funziona con l’acqua».
«È stato bello inventare la storia del trotino Gino».
«Mi è piaciuta la spiegazione dell’addetto del Centro Ittico. Ho imparato il ciclo vitale della trota marmorata».
UNA FINESTRA SULLE NOSTRE DOLOMITI
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
Il progetto proposto mira a rafforzare le azioni di educazione alla cittadinanza attiva al fine di promuovere negli alunni la formazione di una coscienza civile e del senso di appartenenza al territorio. I nostri ragazzi vivono in un contesto territoriale sempre più globale, quindi il presente progetto aveva l’obiettivo di favorire la conoscenza del luogo in cui si vive per formare buoni cittadini capaci di rispettarlo e valorizzarlo
Il Progetto è nato ed è stato costruito anche in riferimento alle Indicazioni nazionali del 2012 (“La conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dal passato, con i suoi “segni” leggibili sul territorio, si affianca allo studio del paesaggio, contenitore di tutte le memorie materiali e immateriali, anche nella loro proiezione futura …”) e alle priorità espresse nel PTOF dell’Istituto, come per esempio implementare le azioni a supporto delle competenze chiave di cittadinanza, sostenere il senso di responsabilità e appartenenza degli alunni verso l’ambiente e il territorio e favorire l’apertura dell’istituto alle istituzioni del territorio
L’educazione al territorio va fatta nel territorio che è un sistema complesso di relazioni e quindi, per agirvi in modo consapevole, è necessario conoscerlo e comprenderne le diversità con le relative trasformazioni. Per queste ragioni l’educazione al territorio non può essere oggetto di una didattica passiva, ma richiede l’osservazione diretta dei luoghi mediante attività interattive e motivanti, pertanto l’escursione geografica rappresenta uno strumento fondamentale per facilitare l’esplorazione del territorio. L’idea di base del progetto era quella di stimolare gli alunni a sviluppare comportamenti connotati di senso civico nei confronti del patrimonio ambientale. Il lavoro è stato quindi finalizzato al raggiungimento di alcuni obiettivi fondamentali:
ISTITUTO
COMPRENSIVO
“Margherita Hack”
Maniago (Pn)
SCUOLA
Primaria “Dante Alighieri” di Maniago
CLASSI
IVA, IVB, IVC
INSEGNANTI
Ilenia Bernardon
Marta Ciaccio
Ornella Patrizio
Manuela Poggioli
Arianna Roveredo
LA “FORZA” DELL’ACQUA: BENE PREZIOSO IERI E OGGI
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Tematiche scelte, fasi di lavoro e loro articolazione
I temi trattati possono essere schematizzati nel seguente modo:
1 Geomorfologia fluviale:
• bacino idrografico, reticolo idrografico
• principali categorie di processi fluviali:
2 forme di erosione: le valli fluviali
3 forme di trasporto: sospensione, saltazione, rotolamento
4 forme di accumulo: le pianure alluvionali
• conoidi alluvionali
• terrazzi fluviali
• forme fluviali: gli alvei di alta e bassa pianura
• tipologia di materiali: ciottoli, ghiaie, sabbie, argilla, silt
• Magredi e risorgive
• fenomeni alluvionali: esondazioni, inondazioni, ristagno
• tipologia di foce: delta, estuario
5 Orogenesi alpina
6 Glaciazioni
7 Protostoria del territorio: la casa dell’Acquedotto, la necropoli del Dominu, la Casa dei Dolii di Montereale Valcellina; il culto di divinazione delle acque.
Per approfondire gli aspetti sopra elencati le attività didattiche sono state condotte secondo le seguenti modalità:
1 ricerca e studio di antichi ritrovamenti materiali attestanti la presenza di prime forme di civiltà nel territorio;
2 analisi delle caratteristiche fisiche e naturalistiche dell’ambiente in cui vivono i bambini;
3 intervento in classe dell’esperto Antonio Cossutta per approfondire gli aspetti geomorfologici del territorio e le caratteristiche generali del torrente Cellina;
4 visione di documenti, filmati, fotografie per verificare quanto via via veniva indagato e scoperto;
5 uscita didattica nel territorio (Centro Visite di Andreis);
6 elaborazione collettiva di una presentazione multimediale.
Note di valutazione dei docenti
L’esperienza si è dimostrata un ottimo contenitore culturale, attraverso il quale sono stati sviluppati saperi e competenze trasversali. La pianificazione di un percorso integrato tra le diverse discipline (storia, geografia, scienze, italiano, tecnologia) ha contribuito a far sì che gli studenti percepissero l’unitarietà del sapere, scoprendo che ogni ambito disciplinare, con i propri linguaggi, metodi e strumenti, può contribuire all’analisi completa di un fenomeno, esaminato da molteplici punti di vista.
L’esperienza progettuale ha offerto alla scuola la possibilità di aprirsi al territorio, recependone le istanze e arricchendo la propria offerta formativa attraverso il coinvolgimento di esperti esterni che hanno messo a disposizione degli insegnanti e degli alunni metodologie, conoscenze e proposte di attività specifiche.
Il percorso realizzato ha permesso agli alunni di acquisire consapevolezza della peculiarità del territorio nel quale vivono e ha suscitato in loro un interesse costruttivo, teso alla salvaguardia di tutti suoi beni materiali e immateriali, in quanto radici della loro identità.
Annotazioni valutative da parte dei bambini
«È stato bello scoprire che il luogo dove noi ora viviamo anticamente era un mare».
«Ho imparato che l’acqua è un bene prezioso, che ci dà la vita; è proprio grazie a lei che si sono formati i primi villaggi, ma quando è eccessiva fa paura, perché distrugge anche quello che ha creato».
«Mi ha incuriosito sapere che i primi abitanti gettavano nel Cellina delle spade, come dono al dio delle acque e come richiesta di aiuto per attraversare sani e salvi il suo greto».
«Sono rimasto impressionato quando ho visto come la forza del torrente Cellina ha eroso la sua forra, creando burroni, marmitte dei giganti e canyon».
«Mi ha fatto piacere sapere che anche il mio territorio ha una storia antica».
LA CONOSCENZA DEL NOSTRO TERRITORIO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
Il percorso si è proposto di dare concretezza a un concetto estremamente astratto, per i bambini della scuola primaria, come quello di energia e delle sue molteplici trasformazioni
La scelta cade sull’importanza del ruolo che riveste l’acqua, non solo come risorsa e bene primario, ma anche come fonte energetica pulita e rinnovabile, come capacità di compiere un “lavoro” che sta alla base del funzionamento delle centrali atte alla produzione di energia elettrica.
Si parte dall’acqua come fonte di energia sfruttata nel passato per il funzionamento di mulini, segherie, battiferri, per passare poi ad approfondire il legame fra le risorse idriche presenti nel nostro territorio, dighe e centrali idroelettriche. In definitiva la finalità principale ha riguardato l’approfondimento della relazione fra attività dell’uomo e risorse ambientali.
Tematiche scelte, fasi di lavoro e loro articolazione
Il percorso prevedeva lo sviluppo dei seguenti temi:
1 l’acqua come risorsa fondamentale per gli insediamenti umani: acqua come bene e acqua come minaccia;
ISTITUTO
COMPRENSIVO
“Margherita Hack”
Maniago (Pn)
SCUOLA
Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero
CLASSI
VA e VB
INSEGNANTI
Costantina Turco Civer
Natalia Francesca Russo
Sabrina Radesich
ARCHEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA DEL TERRITORIO
23 22
2 la relazione fra la presenza dell’acqua in un territorio e lo sviluppo di attività umane;
3 l’acqua come fonte di energia per il funzionamento di mulini, segherie, battiferri e centrali idroelettriche;
4 l’acqua e la toponomastica nel nostro comune: ricerca di vie che riportassero i nomi di fiumi o torrenti del nostro territorio e dell’intero territorio regionale;
5 l’acqua e i proverbi o modi di dire nella cultura locale.
Per quanto riguarda la successione delle attività, si è proceduto con:
1 approfondimento di alcune tematiche relative alla presenza dei fiumi e dei torrenti del territorio dopo l’alluvione di fine ottobre 2018;
2 analisi della presenza dell’acqua come bene e come minaccia alla vita dell’uomo;
3 incontro di approfondimento con un esperto del Parco Naturale Dolomiti Friulane, il dott. Antonio Cossutta; l’incontro era finalizzato ad approfondire il legame fra risorse idriche del territorio, dighe e centrali idroelettriche. L’esperto ha anche illustrato il funzionamento delle centrali idroelettriche;
4 visione di filmati e documentari con l’utilizzo della Lim, che spiegavano il funzionamento delle centrali idroelettriche;
5 comprensione dell’importanza dell’acqua anche nella toponomastica del Comune: ricerca delle vie che riportano nomi dei fiumi o torrenti;
6 passeggiata nel territorio alla ricerca di cartelli con i nomi delle vie;
7 ricerca di proverbi e modi contenenti la parola acqua con il coinvolgimento delle famiglie;
8 organizzazione del materiale per una presentazione multimediale.
Note di valutazione dei docenti
Il percorso ha avuto una ricaduta positiva perché ha permesso di avvicinare i bambini a tematiche ambientali (energia pulita, fonti rinnovabili…) identificando anche le eventuali scelte inadeguate da parte dell’uomo, ad esempio costruendo edifici lungo gli argini dei fiumi.
L’OVILE FRIULANO
Annotazioni valutative da parte dei bambini
Al termine del nostro percorso gli alunni in una conversazione si sono così espressi:
«L’uomo deve imparare a modificare l’ambiente sempre nel rispetto della natura e che questa, improvvisamente, può ribellarsi all’uomo distruggendolo».
«L’acqua è indispensabile alla vita dell’uomo: per bere, cucinare, coltivare, lavare, curare, produrre energia».
«L’acqua è un bene esauribile; non sprechiamola».
«Fin dall’antichità è stato forte il binomio risorse idriche e attività umane».
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
Il percorso progettuale proposto agli alunni è stato finalizzato ad accompagnare bambini alla scoperta del proprio territorio attraverso l’esperienza diretta, per far conoscere, fra le attività dell’uomo in montagna, l’allevamento del bestiame, per avvicinarli alle attività del mondo rurale per comprendere l’attività primaria, le abilità manuali e le competenze di chi lavora in questa realtà, oltre a far scoprire i ritmi e la stagionalità.
Di fondamentale importanza è stato far conoscere le esperienze di un tempo e porle in relazione con la realtà in cui i bambini vivono, per farli riflettere sul modo di vivere del passato e sulla vita odierna.
Attraverso l’intero compreso si puntava a recuperare, valorizzare, divulgare il patrimonio ambientale e culturale del territorio della Val Tramontina e gli aspetti della tradizione legati al lavoro e alla produzione
Tematiche scelte, fasi di lavoro e loro articolazione
Gli alunni e gli insegnanti hanno ricostruito la filiera della produzione di prodotti caseari quali il formaggio e la ricotta, attraverso la visita all’Ovile friulano, l’osservazione e la sperimentare della trasformazione del latte. Hanno scoperto così le caratteristiche naturali e antropiche del territorio, le sue risorse, le produzioni che sono state rivalutate e possono offrire opportunità per il futuro.
ISTITUTO
COMPRENSIVO
“Antonio Andreuzzi” Meduno (Pn)
SCUOLA
“Giovanni Minin” di Tramonti di Sotto
CLASSI
I, II, III e V (Pluriclasse)
INSEGNANTI
Lucia Corrado
Costanza Lillina
Vincenzo Morgante
LA CONOSCENZA DEL NOSTRO TERRITORIO
25 24
La scaletta delle attività ha visto:
1 una esperienza diretta con la visita alla fattoria L’ovile friulano a Tramonti di Sotto per comprendere, fra le attività dell’uomo in montagna, l’allevamento del bestiame, in particolare degli ovini;
2 l’osservazione e l’analisi delle attività del mondo rurale, per far conoscer alcune caratteristiche del settore primario, i cicli dell’allevamento, la vita degli animali allo stato brado e stallino, le abilità manuali e le competenze di chi lavora nel mondo rurale.
Attraverso la visita al caseificio, i bambini hanno potuto sperimentare, osservare e analizzare la trasformazione del latte: produzione di formaggio, ricotta, …
Inoltre hanno raccolto diverse testimonianze per conoscere alcuni aspetti del passato e metterli a confronto con la realtà di oggi.
Note di valutazione dei docenti
Il percorso ha portato alla realizzazione di un DVD, ha impegnato alunni e docenti in coinvolgenti attività che hanno fatto riscoprire antichi mestieri che ora vengono rivalutati e possono diventare un’opportunità e fonte di reddito in futuro.
Gli alunni hanno dimostrato curiosità e molto interesse durante l’uscita perché attraverso l’esperienza diretta hanno potuto conoscere alcuni aspetti delle attività che si svolgevano un tempo in Val Tramontina, che sono state riprese e rivalutate da ragazzi giovani che credono e investono nel mondo rurale.
Hanno dato prova di entusiasmo per tutte le attività realizzate a cui hanno partecipato attivamente e hanno avuto modo di fare una merenda “sana” con prodotti genuini e naturali a chilometro zero.
LA VALORIZZAZIONE DELL’EX MULINO DI LESIS
ISTITUTO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
Lo spopolamento dei paesi montani, le problematiche legate ai cambiamenti climatici e lo stato di abbandono dell’ambiente naturale hanno spinto ad affrontare un percorso di riscoperta del territorio del Comune di Claut. In particolare, si è puntato a sviluppare una maggiore consapevolezza nei ragazzi rispetto le potenzialità che il territorio in cui vivono possiede e ad analizzare modelli di sviluppo adottati in ambienti simili al loro, sensibilizzandoli verso i temi della rigenerazione dei luoghi attraverso un approccio sostenibile
Così, attraverso l’individuazione di un’area interessante dal punto di vista storico-naturalistico e di un bene culturale in stato di abbandono e non valorizzato, è stata elaborata una strategia di sviluppo economico-turistica legata ai beni presi in analisi in grado di produrre ricadute positive nell’intero territorio e nella comunità.
Tematiche scelte, fasi di lavoro e loro articolazione
Tra le diverse attività effettuate, sono stati analizzati gli aspetti storici, architettonici e ambientali del borgo di Lesis e delle aree limitrofe. Inoltre si è studiato il sistema di “funzionamento” dei mulini presenti in passato a Claut, in particolare visitando l’edificio dell’ex-Mulino Talamini. Sono state svolte delle ricerche di approfondimento sulla fauna e sulla flora presente in Val Cellina e sono state analizzate le caratteristiche officinali delle piante.
I ragazzi anche hanno svolto ricerche sugli aspetti geologici e naturalistici di alcuni luoghi significativi presenti nell’ambito indagato.
COMPRENSIVO
“David Maria Turoldo”
Montereale Valcellina (Pn)
SCUOLA
Secondaria di primo grado di Claut
CLASSI
I e II
INSEGNANTI
Giorgia Liut
Andrea Comina
Adriano Rizzitello
Giuseppe Cossutta
Stefania Antoniazzi
L’OVILE FRIULANO
27 26
In aula sono stati presentati esempi di:
1 riqualificazione architettonica di edifici rurali e di aree attrezzate a supporto dei turisti;
2 attività economiche sostenibili legate all’ambiente;
3 spazi museali interattivi e dinamici;
4 attività legate al turismo sostenibile.
L’intero percorso si è articolato in:
PRIMA FASE - analisi dei luoghi:
1 ricerche storiche, ambientali e insediativo-costruttive del borgo di Lesis;
2 individuazione delle potenzialità e criticità dell’intero territorio di Claut;
3 realizzazione di una mappa interattiva di analisi delle risorse presenti e dei luoghi da valorizzare.
SECONDA FASE - individuazione delle potenzialità da valorizzare:
1 risorse naturali;
2 gestione del territorio;
3 patrimonio culturale;
4 tipicità dei luoghi.
TERZA FASE - analisi di diversi approcci per la valorizzazione del territorio:
1 analisi delle diverse tipologie di turismo (di massa, sostenibile, ecoturismo, esperienziale, ecc.) e scelta del modello più adatto al territorio in oggetto: turismo sostenibile;
2 individuazione dei settori economici da sviluppare e ricadute socio-economiche nel territorio.
FASE CONCLUSIVA - Sviluppo di un modello di valorizzazione economica e turistica del borgo in chiave sostenibile:
1 individuazione di nuove funzioni per rivitalizzare il borgo e le stalle: reinserimento dell’allevamento e della trasformazione dei derivati nonché riqualificazione in spazi per l’ospitalità turistica;
2 individuazione di esempi di intervento per la riqualificazione degli edifici esistenti, per gli spazi aperti e per la segnaletica relativa alla sentieristica;
3 sviluppo di un progetto per l’ex-mulino Talamini: infopoint con noleggio attrezzatura sportiva e rivendita prodotti tipici, museo interattivo e multimedia-
le legato al territorio, all’ambiente e ai cambiamenti climatici e spazio per mostre d’arte temporanee;
4 realizzazione di una mappa interattiva dove sono inserite le suggestioni per la rivitalizzazione dell’area in oggetto.
Le diverse fasi e le analisi sono raccolte in una presentazione interattiva pubblicata online e per questo motivo i ragazzi hanno potuto imparare a usare diversi strumenti digitali.
Note di valutazione dei docenti
Gli alunni hanno dimostrato di conoscere discretamente il loro territorio e di avere interesse verso i temi trattati. Stimolati dagli input e dalle suggestioni illustrate dagli insegnanti, gli alunni hanno sviluppato la consapevolezza che rigenerare questi luoghi è possibile.
Gli studenti hanno apprezzato in modo particolare l’aver imparato a utilizzare un nuovo software di presentazione online (EMAZE); sono stati contenti di sentirsi protagonisti nel concerto al “Landre Scur”; è piaciuta molto l’esperienza del gemellaggio con la Scuola Secondaria Forni di Sopra.
A SPASSO TRA GLI STAVOLI
ISTITUTO
Motivazioni alla base del percorso progettuale e finalità
Il percorso scelto è la prosecuzione di un lavoro iniziato cinque anni fa: una carta interattiva che studia, analizza e approfondisce la realtà di Forni di Sopra da vari punti di vista, da quello culturale a quello etnoantropologico, da quello naturalistico a quello storico e linguistico
L’idea di rendere manifesta la realtà in cui gli alunni vivono li ha portati quest’anno ad ampliare la ricerca analizzando le aree limitrofe al centro abitato di Forni di Sopra, concentrando l’attenzione nei confronti delle località situate ad altitudini poco superiori ai 1000 metri, veri e propri micro-villaggi, ognuno con il proprio nome e dove sono collocati stavoli, testimonianze dirette della storia e cultura locale di Forni di Sopra.
Il percorso progettuale è stato indirizzato al conseguimento delle seguenti principali mete:
1 conoscere e riconoscere l’ambiente che circonda l’alunno ed essere consapevole delle ricchezze e delle potenzialità che esso offre;
2 conoscere l’ambiente in cui l’alunno vive e riconoscere, nelle altre culture, altre forme di conoscenza e di vita, visitando anche musei o svolgendo scambi con altre realtà scolastiche del territorio circostante e non;
3 lavorare in gruppo e col gruppo dei pari, mediante laboratori, giochi, gemellaggi;
COMPRENSIVO
“Val Tagliamento”
Ampezzo (Ud)
SCUOLA
Secondaria di Forni di Sopra
CLASSI
I, II e III
INSEGNANTI
Annalisa Barbarito Amodeo
Alessandro Visintin
Eleonora Driusso
Giulia Marquardi
LA VALORIZZAZIONE DELL’EX MULINO DI LESIS
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• conoscere alcune procedure ed enti che si occupano di salvaguardia del territorio;
• conoscere le motivazioni per le quali l’UNESCO tutela le Dolomiti;
• comprendere l’interazione profonda tra ambiente naturale e attività umane.
2 Sviluppare competenze linguistico-comunicative:
• imparare a formulare interviste;
• cercare informazioni usando fonti diverse;
• padroneggiare la scrittura documentata;
• scrivere e rivedere testi per la pubblicazione;
• impaginare un giornalino.
3 Sviluppare competenze sociali e relazionali:
• suddividersi i compiti secondo le attitudini individuali.
4 Lavorare in gruppo.
Tematiche scelte, fasi di lavoro e loro articolazione
1 Le Dolomiti e i Parchi Naturali.
2 Le Dolomiti patrimonio UNESCO.
3 L’area del Parco Naturale Dolomiti Friulane: analisi della carta topografica.
4 I Centri Visite.
5 I paesi del Parco (in particolare Poffabro).
6 Alcune aree di interesse nel Parco (la forra del Cellina, i Landris, la diga del Vajont).
7 Le attività proposte dal Parco e il turismo.
Definizione degli argomenti di indagine e della struttura del numero del giornalino:
1 consultazione del sito internet del Parco Naturale e ricerca di informazioni;
2 analisi guidata della carta topografica del Parco;
3 visite guidate: Landris, Poffabro, forre del Cellina; in collaborazione con il gruppo del laboratorio di fotografia;
4 approfondimenti tematici a gruppi (reportages, interviste, sondaggi, ecc.);
5 stesura e revisione dei testi; costruzione del giornale.
Note di valutazione dei docenti
La valutazione è complessivamente positiva: gli allievi hanno partecipato con entusiasmo alle uscite sul territorio e alle attività di ricerca e si sono dimostrati curiosi, propositivi e interessati; anche nella formulazione delle domande da sottoporre agli esperti e nell’ideazione del giornalino, nella fase di definizione delle tematiche da trattare e del taglio da dare ai vari articoli, hanno lavorato con attenzione e impegno, discutendo tra loro in maniera sempre rispettosa delle opinioni altrui e seguendo le indicazioni dell’insegnante.
La parte più critica del lavoro si è rivelata la stesura e, soprattutto, la revisione dei testi, fasi nella quali è emersa la necessità di consolidare le competenze comunicative di alcuni ragazzi attraverso percorsi costanti e ricorsivi di scrittura. In questo senso si ritiene comunque che la proposta sia stata positiva, dal momento che si è rivelata una palestra per allenare abilità non ancora del tutto acquisite attraverso attività concrete, con uno scopo ben definito e in riferimento a destinatari reali.
Annotazioni valutative da parte dei ragazzi
Si riporta l’editoriale del giornalino.
In questo ultimo numero la redazione del giornalino scolastico accompagnerà i suoi lettori alla scoperta del Parco Naturale Dolomiti Friulane.
Per ricavare le informazioni necessarie, abbiamo lavorato in diverse fasi: per prima cosa abbiamo analizzato la carta topografica del Parco per avere una visione d’insieme del territorio e per localizzare alcuni elementi geografici importanti; successiva mente abbiamo esplorato il sito ufficiale del Parco, dove abbiamo scoperto, per esempio, che si tratta di un sito UNESCO, oppure che vi vengono organiz zate molte attività ed escursioni guidate.
Successivamente ci siamo organizzati e abbiamo scelto gli argomenti sui quali ci sarebbe piaciuto lavorare e abbiamo discusso su come reperire le in formazioni: abbiamo deciso di evitare il più possibi le la ricerca su internet e di esplorare un po’ il nostro territorio; durante l’esplorazione ci sarebbero venu te in mente delle domande, le avremmo proposte agli esperti e così avremmo avuto materiale per i nostri articoli.
Il lavoro è stato lungo e complicato e non sempre abbiamo potuto rispettare i nostri propositi, ma ce l’abbiamo messa tutta!
Così, insieme al gruppo del laboratorio di fotografia e accompagnati dalle prof. Dreon e Romor, siamo usciti dalla scuola e abbiamo visitato i Landris, Poffabro e il sentiero del Dint, a Barcis, in quest’ultimo caso con la guida di Lisetta e Antonio, che ci hanno aiutato tantissimo. Nel corso di queste esperienze all’esterno siamo riusciti a ricavare molti dati utili, da cui sono nati successivamente gli articoli che state per leggere.
Il nostro scopo è informare i nostri lettori facendo loro conoscere la bellezza del nostro territorio, perché forse tutti noi ragazzi lo conosciamo troppo poco: noi ne abbiamo esplorato solo una piccolissima parte e vi assicuriamo che abbiamo visto cose meravigliose!
L’esperienza all’interno della redazione del giornalino scolastico è stata emozionante, grazie alle escursioni, per affrontare le quali era presente sia l’impegno nel trovare le informazioni utili, sia il divertimento, che è stato importante per la riuscita del nostro giornalino!
Naturalmente abbiamo dovuto fronteggiare qualche imprevisto, ma siamo riusciti a portare a termine la nostra impresa, realizzando un giornalino che a noi sembra fantastico!
Speriamo che anche voi lettori siate d’accordo! Buona lettura.
NON SAPREI…
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IO VIVO
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Ringraziamenti
Un ringraziamento a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno collaborato alle realizzazione dei progetti, in particolare a Lisetta Totis e Antonio Cossutta (Cooperativa S.T.A.F.), ai Dirigenti scolastici e a tutti gli Insegnanti.
Immagini
In copertina: Cimolais, il Gruppo dei Preti, foto Eugenio Cappena.
Seconda di copertina e pag. 36: foto Eugenio Cappena.
Quarta di copertina: foto David Cappellari.
Le foto dei progetti sono state fornite dagli Istituti Comprensivi.
Altre immagini: Archivio Parco Naturale Dolomiti Friulane.
Progetto grafico Interattiva, Spilimbergo (PN)
Questa pubblicazione è stata stampata su carta naturale certificata FSC.
DOLOMIT FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle
Parco Naturale Dolomiti Friulane
UTI della CARNIA