Io Vivo Qui - Dolomiti Friulane 2017/18

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PROGETTI DELLE SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DELLE PROVINCE DI PORDENONE E UDINE ANNO SCOLASTICO 2017/2018 DOLOMITI FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle IO VIVO

Siamo giunti alla terza divulgazione dei lavori che ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado dei territori friulani facenti parte del Sistema 4 (Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave) del Bene Dolomiti UNESCO hanno realizzato nel corso dell’ultimo anno scolastico.

L’Ente Parco Dolomiti Friulane, in tutte le edizioni nella veste di agenzia formativa e di coordinamento delle attività, prima su incarico della Fondazione Dolomiti UNESCO e poi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, accresce in tal modo il suo ruolo di supporto didattico agli insegnanti, nonché di promotore diretto di attività educative ambientali.

Prosegue in tal senso la collaborazione con gli uffici regionali che si occupano della promozione presso le scuole dei valori che hanno portato al riconoscimento delle Dolomiti a patrimonio dell’umanità, consolidando quello che ormai sta diventando un “marchio di fabbrica” dell’iniziativa: “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane patrimonio dell’UNESCO”.

Varie le tematiche affrontate dai ragazzi: si va dagli aspetti ambientali e naturalistici a quelli più legati alle tradizioni montane, dagli elementi culturali a quelli più prettamente antropologici, in un ventaglio che fa emergere le peculiarità di questi territori montani e l’attenzione dei ragazzi nello scoprirli e nel conoscerli. Se il numero dei progetti è notevolmente aumentato rispetto alle edizioni precedenti, così come il numero delle classi coinvolte, non possiamo che coglierlo come un segnale di accresciuto interesse verso un territorio e una cultura montani da mantenere vivi e, sotto molti aspetti, da rigenerare con l’entusiasmo e la vivacità che solo le nuove generazioni sono in grado di trasmettere.

Da parte sua l’Ente Parco continuerà ad impegnarsi nel promuovere le attività di “Io vivo qui”, nella ferma convinzione che debba essere motivo di orgoglio appartenere ad un territorio che qualcuno ha riconosciuto di valore inestimabile e che il mondo ci invidia.

“un segnale di accresciuto interesse verso un territorio e una cultura montani da mantenere vivi”
“Guardando

oltre, alla ricerca di relazioni più robuste”

Con questa pubblicazione, che raccoglie le sintesi dei progetti condotti presso gli istituti comprensivi del territorio dolomitico del Friuli Venezia Giulia, si chiude formalmente la terza edizione di “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane Patrimonio dell’UNESCO”, anno scolastico 2017-2018. Il numero delle classi che ne hanno preso parte è aumentato nel corso degli anni e questo non può che rafforzare la valutazione positiva sull’azione progettuale che la Rete funzionale della formazione e della ricerca scientifica della Fondazione Dolomiti UNESCO dal 2013 sta portando avanti a vantaggio del mondo della scuola. Nel caso del Friuli Venezia Giulia, inoltre, il fondamentale sostegno dell’Amministrazione Regionale, in particolare del Servizio biodiversità, e la costante regia del Parco Naturale Dolomiti Friulane in qualità di agenzia formativa, hanno permesso da un lato di dare continuità all’azione formativo-educativa e dall’altro di assegnare ad essa maggiore incisività, garantendone una significativa e rinnovata efficacia.

Da rimarcare come, dopo un primo anno di sperimentazione, si sia messo a regime un rapporto di gemellaggio tra le scuole secondarie di primo grado di Forni di Sopra e di Claut, poste rispettivamente sul versante settentrionale e su quello meridionale dell’ambito definito dal Sistema 4 del Bene Dolomiti UNESCO. Un obiettivo centrale, presente fin dall’inizio nelle intenzioni del gruppo di lavoro che progetta e permette la realizzazione dei percorsi con le scuole, è quindi stato conseguito e riguarda la necessità di saper guardare oltre il proprio paese o la propria vallata, per comprendere con lo sguardo l’intero patrimonio della montagna dolomitica. L’intenzione, per l’anno scolastico appena iniziato, è infatti di allargare la rete delle relazioni interscolastiche anche alla montagna del territorio provinciale di Belluno, costruendo le premesse essenziali per la maturazione tra le giovanissime generazioni di una effettiva “coscienza dolomitica”.

Le scuole e i percorsi educativi

ADOTTIAMO UN SENTIERO p. 4

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis

Classi I, II e III

ACQUA DI MONTE… ACQUA DI FONTE… p. 6

Istituto comprensivo “Antonio Andreuzzi” di Meduno (Pn)

Scuola Primaria “Giovanni XXIII” di Cavasso Nuovo

Classi III e IV

PROFUMO DI LATTE p. 8

Istituto comprensivo “David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Primaria di Erto e Casso

Classi I, II, III, IV e V (Pluriclasse)

Scuola Primaria di Claut, Classi I e II

LA PARLATA CLAUTANA p. 10

Istituto comprensivo “David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Primaria di Claut, Classe V

L’AREA FAUNISTICA “PARULÀNA” p. 11

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Forni di Sopra, Classe IV

ALLA SCOPERTA DELLE CHIESE

DEL NOSTRO TERRITORIO p. 13

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Forni di Sopra, Classe V

LA PRINCIPESSA DI PRA DI GOT p. 15

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Forni di Sotto, Classi II e III

ALLA SCOPERTA… DEL LANDRI VIERT p. 17

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

Classi I e II

STORIA DI UN SASSO

CHE INCONTRA L’ACQUA p. 18

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

Classi III e IVB, IVA

FOSSILI E FOSSILIZZAZIONE p. 20

Istituto comprensivo “Margherita Hack” di Maniago (Pn)

Scuola Primaria “Alessandro Manzoni” di Maniagolibero

Classe V

ALLA RISCOPERTA

DEL NOSTRO TERRITORIO p. 21

Istituto comprensivo “Antonio Andreuzzi” di Meduno (Pn)

Scuola Primaria di Meduno, Classe IV

L’ALBUM DELLE COSE BUONE:

LA PITINA DELLA VAL TRAMONTINA p. 23

Istituto comprensivo “Antonio Andreuzzi” di Meduno (Pn)

Scuola Primaria di Tramonti di Sotto

Classi I, II, IV e V (Pluriclasse)

LE PIANTE OFFICINALI p. 24

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Primaria di Ampezzo-Mediis

Classi IV e V

Scuola Secondaria di Primo Grado di Ampezzo (Ud)

Classe I

LE ACQUE DEL CELLINA p. 26

Istituto comprensivo “David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “G Pascoli” di Claut

Classe I

Scuola Primaria di Claut, Classe V

GLI ALBERI DELLA VAL CELLINA p. 28

Istituto comprensivo “David Maria Turoldo” di Montereale Valcellina (Pn)

Scuola Secondaria di Primo Grado “G Pascoli” di Claut

Classe II

I MESTIERI DEL TEMPO:

LE SEDONERE p. 30

Istituto comprensivo “Val Tagliamento” di Ampezzo (Ud)

Scuola Secondaria di Primo Grado di Forni di Sopra

Classi II e III

Gli incontri di presentazione dei progetti

martedì

5 giugno 2018

Maniago (PN)

Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”

venerdì

8 giugno 2018

Forni di Sopra (UD)

“Ciasa dai Fornés”

DOLOMI FRIULANE PATRIMONIO DE L UNESCO ll IO VIVO DOLOMITI FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle IO VIVO
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ADOTTIAMO UN SENTIERO

Accanto alla scuola Primaria di Mediis c’è un sentiero che attraversa il torrente Lumiei e giunge al parco giochi che si trova a Priuso. Gli alunni lo utilizzano per raggiungere il luogo dei giochi evitando così la strada statale.

Quest’anno hanno deciso di pulire il sentiero dalle immondizie, dalle erbacce, dalla sterpaglia… per poterlo percorrere con più facilità e per utilizzarlo come “luogo di conoscenza e gioco”.

Per questo motivo hanno individuato degli angoli particolarmente stimolanti dal punto di vista fantastico dove sistemare i personaggi da loro realizzati e dove leggere i loro libri preferiti, al suono solo della natura.

Durante le attività hanno proposto di realizzare una mappa e dei cartelli per la segnaletica allo scopo di stimolare altri bambini all’utilizzo del sentiero adottato.

Il percorso progettuale prevedeva il conseguimento delle seguenti finalità:

1 utilizzare gli spazi naturali vicini alla sede scolastica come luogo fruibile dagli alunni;

2 conoscere gli spazi naturali dal punto di vista scientifico;

3 utilizzare gli spazi naturali come luoghi del silenzio e dell’ascolto;

4 impiegare i materiali naturali per creare con la fantasia e/o per realizzare oggetti utili all’utilizzo dello spazio.

Il tema centrale oggetto di attenzione costante concerneva la relazione con l’ambiente naturale, da concretizzare con l’azione “Adotto un sentiero”. Questa si è articolata nei seguenti momenti e attività:

1 l’ambiente naturale come luogo di conoscenza, di attivazione di abilità, di relazioni;

2 elementi naturali, osservazione dell’ambiente naturale;

3 lettura nella natura, attivazione di emozioni;

4 le mappe: osservazione dello spazio e sua rappresentazione;

5 elementi naturali e creatività: utilizzo degli elementi naturali come stimolo alla creatività.

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria di Ampezzo-Mediis

CLASSI

I, II e III

INSEGNANTI

Orestina Lenna

Nicoletta Perissutti

Katia Tolazzi

Fasi di lavoro e loro articolazione

In successione le diverse tappe che hanno contraddistinto la conduzione del percorso progettuale proposto agli alunni.

1 Tutte le classi all’opera per la pulizia del sentiero.

2 Classi 1ª e 2ª: osservazione dal punto di vista naturalistico del sentiero adottato per l’individuazione di alcune piante/arbusti (nocciolo, abete, faggio) e di animali e insetti.

3 Produzione di materiale fotografico utile per la realizzazione della mappa del sentiero.

Classe 1ª: riduzione arbitraria (prima conteggio passi, poi riduzione con utilizzo della spanna, risultando anche questa troppo grande, riduzione con utilizzo del pollice).

Classe 3ª: riduzione non arbitraria (misurazione del sentiero in metri e riduzione reale in scala 1m:1cm). Individuazione di alcuni elementi naturali e/o antropici che fungono da punti di riferimento nella mappa (costruzione legenda).

4 Tutte le classi: individuazione di alcuni angoli nei quali sono stati inseriti:

• angolo lettura munito di panchina e armadietto realizzati in legno dagli alunni; realizzazione di due libri, con pagine in legno, che narrano storie di personaggi mitologici (Agane / Guriutz);

• angoli della fantasia e dei sogni nei quali sono stati inseriti alcuni personaggi fantastici realizzati con materiali naturali e acchiappasogni.

5 Classe 3ª: realizzazione della segnaletica: omini in sasso e cartelli in legno.

6 Inaugurazione del sentiero.

7 Tutte le classi: realizzazione di un piccolo libro digitale con l’App “Book Creator” riguardante il percorso realizzato.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Le attività prevalentemente laboratoriali si sono dimostrate molto coinvolgenti e motivanti per gli alunni e hanno agevolato i processi di apprendimento.

Tutti gli alunni, seppur piccoli, hanno partecipato con entusiasmo al percorso proposto dimostrandosi interessati e coinvolti.

I bambini hanno lavorato sia nel grande gruppo, sia in piccoli gruppi, sia individualmente e ciò ha stimolato la condivisione delle attività e le abilità relazionali.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Il percorso scelto si è dimostrato molto coinvolgente sia dal punto di vista pratico che strettamente cognitivo. Gli alunni al termine si sono così espressi:

«Mi sono divertito a rastrellare le erbacce e i legnetti».

«Ho lavorato tanto per spostare i sassoni, ma poi era tutto perfetto e non si inciampava più».

«Ho trovato tutte le schifezze nascoste! Sono stato bravissimo!».

«Mi piace il posto dove sono nascosti i guriutz. Lo sappiamo solo noi! Chissà se altri bambini lo scopriranno!».

«Abbiamo faticato tanto a misurare, ma adesso sappiamo fare la riduzione in scala».

«La segnaletica degli omini è una bomba!».

«Abbiamo realizzato una panchina in legno per chi legge in mezzo alla natura. È stupenda e solida».

«Fare le casette per gli uccellini mi è piaciuto. Chissà chi le userà!».

«I nostri acchiappasogni funzionano!»

ADOTTIAMO UN SENTIERO
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La classe 3ª ha iniziato il percorso progettuale per avvicinare gli alunni alla conoscenza degli ambienti di notevole importanza vicini a loro, stimolando la curiosità e lo spirito di osservazione e di confronto; ha proseguito, approfondendo le relazioni tra risorse ambientali e attività dell’uomo.

Lo scorso anno scolastico la classe 4ª aveva approfondito le tematiche parlando della Val Cellina e dei suoi valori antropici nell’architettura e nell’artigianato come testimonianza di un passato. Quest’anno si è voluto proseguire il percorso, avvicinando gli alunni alla conoscenza del fiume Meduna, in particolare nella zona dell’alta valle, mettendo in relazione la risorsa idrica del fiume con le attività antropiche del passato e del presente.

La finalità è stata quella di far conoscere agli alunni gli ambienti naturali e antropici presenti sul territorio, avvicinarli a essi, rendendoli consapevoli che vicino al loro paese sono presenti luoghi di interesse mondiale, in quanto inseriti tra i siti UNESCO e quindi patrimonio dell’umanità.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Partendo dall’analisi delle conoscenze degli alunni in merito alla presenza di fontane, sorgenti e lavatoi nel paese di Cavasso Nuovo, si è dapprima approfondito questo argomento, mettendo in evidenza le attività legate allo sfruttamento dell’acqua in passato; sono stati presi in considerazione i recipienti usati e gli attrezzi per raccogliere l’acqua alle fontane; su una carta del territorio comunale sono stati evidenziati le sorgenti, le fontane e i lavatoi. Gli alunni hanno potuto vedere un video–testimonianza di alcuni anziani che raccontavano della presenza di antiche fonti d’acqua e del loro uso (domestico o per abbeverare gli animali); attraverso la lettura di immagini (soprattutto quelle di Otto D’Angelo) i bambini hanno scoperto che molte attività gravose erano svolte dalle donne, in qualunque stagione e con qualunque clima.

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“Antonio Andreuzzi” Meduno (Pn)

SCUOLA

Primaria

Giovanni XXIII di Cavasso Nuovo

CLASSI

III e IV

INSEGNANTI

Raffaela Corrado, Maria Teresa Crovato

A completare queste attività è stata svolta una visita nel territorio del Comune con la guida di un nonno che ha indicato con precisione l’ubicazione di sorgenti, fonti, fontane e lavatoi presenti e ha raccontato diversi aneddoti riguardanti le sue avventure di bambino.

Le classi hanno studiato il bacino del fiume Meduna, nello specifico nel tratto dell’alta Val Meduna. L’intervento in classe dell’esperto Antonio Cossutta e la visita guidata a Tramonti di Sopra hanno fatto scoprire dal vivo la bellezza delle paesaggio, delle pozze smeraldine, lo sfruttamento della risorsa idrica nel passato e nel presente.

In classe l’esperto ha trattato le tematiche legate alla formazione geologica del bacino del Meduna; attraverso la visione di filmati e fotografie sono stati mostrati alcuni aspetti della vita dell’uomo nel passato, considerando in particolare la capacità dell’uomo di saper sfruttare le risorse del territorio montano per vivere: dall’utilizzo delle pietre per costruire edifici, muri a secco, strade, fornaci di calce, mulini, allo sfruttamento delle acque per far scendere a valle il legname da commerciare e alla produzione di energia idroelettrica grazie agli impianti presenti sui tre laghi artificiali.

Durante l’uscita sul territorio con l’esperto è stata riservata una particolare attenzione all’ambiente montano, alla presenza delle marmitte di erosione del Meduna che danno origine alle note “pozze smeraldine”.

Gli alunni hanno prodotto una carta, che rappresenta una porzione del bacino idrografico del torrente Meduna, nella sezione dei canali grandi e piccoli del Meduna, la parte inserita nel Parco delle Dolomiti Friulane.

Sono stati presi in considerazione alcuni antichi mestieri, legati proprio alla presenza del fiume: l’attività molitoria e quella della fluitazione utilizzando l’energia dell’acqua.

Per quanto riguarda il presente, è stato approfondito l’aspetto dello sfruttamento delle acque per la produzione di energia elettrica, con una descrizione degli impianti presenti in Val Meduna e la produzione delle acque minerali in Val Cellina.

È stato proposto un laboratorio di arte e immagine che ha avuto come titolo “L’acqua nel mondo della fantasia”, attraverso il quale gli alunni sono stati stimolati a creare un personaggio fantastico che rappresentasse l’acqua e la sua importanza per tutti gli esseri viventi. Il laboratorio di arte e immagine è stato condotto e curato dall’illustratrice Caterina Santambrogio, in due incontri, utilizzando la tecnica ad acquarello.

Gli alunni di 4ª hanno prodotto un testo narrativo fantastico che aveva come scopo quello di far comprendere l’importanza di un uso consapevole e senza sprechi dell’acqua, favorendo così lo spirito critico; inoltre, i bambini hanno anche prodotto una poesia.

Molte attività sono state inserite nel percorso di studio della lingua friulana.

Gli aspetti esaminati dalle due classi sono stati raccolti quindi in un power point dal titolo “Acqua di monte, acqua di fonte”.

In sostanza, le visite guidate e le attività laboratoriali si sono alternate a quelle teoriche e hanno consentito di rendere più chiari e vivi gli argomenti.

Di tutte le attività laboratoriali, delle lezioni in classe e della visita guidata i bambini hanno prodotto testi scritti di vario genere per fissare meglio le loro scoperte e le loro conoscenze.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Lavorando insieme noi insegnanti ci siamo via via sempre più arricchite, grazie a personali ricerche fatte soprattutto sul piano antropologico che poi sono state trattate, in modo interdisciplinare, con gli alunni.

Si è cercato di dare rilievo alla bellezza e alla varietà del nostro territorio unitamente alla sua integralità, cercando di far riflettere gli alunni sull’importanza di un utilizzo consapevole e mirato delle risorse presenti sul territorio e le attività dell’uomo, nel passato e nel presente, al fine di preservare l’ambiente naturale.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

«Siamo stati contenti di aver visto dal vivo le pozze smeraldine, di aver visitato il Centro visite di Tramonti in cui abbiamo visto il plastico della Val Meduna. Il geologo Antonio Cossutta ci ha fatto scoprire cose interessanti che non conoscevamo»

«Abbiamo approfondito gli argomenti, attraverso molte attività e laboratori, sperimentato e creato e, con la passeggiata nel territorio comunale, abbiamo conosciuto luoghi che non sapevamo che esistessero»

ACQUA

FONTE…
DI MONTE… ACQUA DI
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ACQUA DI MONTE… ACQUA DI FONTE…

PROFUMO DI LATTE

La presenza delle pluriclassi nella nostra realtà scolastica ha motivato la scelta di un percorso comune per favorire lo scambio e il confronto di esperienze partendo dalla ricchezza di storia e tradizioni del territorio.

Mediante lo sviluppo dell’idea progettuale si sono volute perseguire le seguenti finalità:

1 accompagnare il bambino alla scoperta del proprio territorio mediante la ricerca-azione;

2 l’osservazione diretta e la raccolta di testimonianze, per cogliere alcuni aspetti peculiari del nostro passato di cui rimangono ormai poche tracce, mettendoli a confronto con la realtà di oggi;

3 recuperare la terminologia specifica nei dialetti locali legata alla stalla e alla lavorazione del latte.

I temi presi in esame e i diversi aspetti approfonditi hanno riguardato in particolare la mucca e la stalla di montagna osservate con un approccio diacronico, la lavorazione del latte, la realtà del sistema rappresentato dalla malga, il filò, con la raccolta di antiche storie e la scoperta dei luoghi tramandati dalle leggende locali; infine sono state studiate le parole della stalla e della lavorazione del latte nei dialetti di Erto, Cimolais e Claut.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Tutto il progetto si è articolato nei seguenti momenti e attività:

1 la visita alle stalle a conduzione famigliare presenti nel territorio locale, in particolare a una piccola stalla di Erto dove tutto il lavoro viene ancora oggi eseguito manualmente, con ascolto di racconti sulla vita nella stalla;

2 l’osservazione delle mucche al pascolo sul passo di Sant’Osvaldo;

COMPRENSIVO

“D.M. Turoldo”

Montereale Valcellina (Pn)

SCUOLA

Primaria di Claut ed Erto e Casso

CLASSI I e II di Claut

I-II-III-IV e V di Erto

INSEGNANTI

Lucia Corona, Angelica De Damiani, Fulvia De Damiani, Elsa Ellero

3 la conoscenza del paesaggio e della vita nella malga per cogliere il rapporto diretto fra uomo e ambiente, con il prezioso ausilio di una guida del Parco delle Dolomiti Friulane;

4 la visita a una stalla moderna;

5 il confronto fra la stalla antica che ormai va scomparendo e l’azienda moderna in gran parte meccanizzata;

6 l’ascolto di storie e leggende locali partendo dal filò che si faceva anticamente nella stalla;

7 il piccolo dizionario nei dialetti di Erto, Cimolais e Claut;

8 la produzione di testi e disegni per documentare le esperienze vissute.

Note di valutazione sul percorso realizzato

La ricaduta dal punto di vista didattico si è rivelata molto significativa in quanto gli alunni hanno vissuto in prima persona una molteplicità di esperienze che hanno stimolato la loro curiosità e il loro interesse. In particolare, le esperienze più significative sono risultate: il contatto con gli animali, il rapporto stretto dell’uomo con la natura e l’importanza del rispetto di questa, l’ascolto di storie della tradizione locale, l’ospitalità e l’entusiasmo dei proprietari delle stalle nel raccontare le esperienze di vita quotidiana, il recupero di termini dialettali che vanno ormai scomparendo e quasi sconosciuti per i nostri alunni e la conoscenza delle realtà di Erto, Claut e Cimolais messe a confronto per coglierne peculiarità e similitudini.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

I giovanissimi studenti così si sono espressi in relazione al percorso realizzato:

«La cosa più bella è stata quella di poter accarezzare le mucche e i vitelli, in particolare il vitello appena nato di Barbara perché faceva molta tenerezza»

«La stalla vecchia di Barbara è molto più bella della stalla moderna perché le mucche sono più pulite e i vitelli sono liberi, non sono chiusi dentro una scatola. Le mucche della stalla vecchia sono anche meno timorose di quelle della stalla moderna perché sono abituate a stare a contatto con le persone e si lasciano accarezzare. Anche il letame ha un profumo diverso e la cacca non ha lo stesso colore»

«La cosa più divertente è stata quella di sentire la “musica” della mucca scorreggiona di Barbara»

«Quando abbiamo incontrato Lisetta è stato molto interessante sentire racconti dei pastorelli e ascoltare i suoni dei campanacci»

«Abbiamo trovato divertente la giostra per la mungitura di San Leonardo; ci sarebbe piaciuto salire sopra»

«Mi è piaciuto scoprire che l’Om Salvarec ha insegnato ai pastori a fare il formaggio»

«È stato bellissimo ascoltare le vecchie storie della regina Claudia e del Matharùal e vedere il luogo del castello con la fontana»

«Ci piacerebbe tornare a vivere come una volta, avere la stalla, le mucche, andare a fieno…».

PROFUMO DI LATTE
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LA PARLATA CLAUTANA

La ragione principale che ha condotto ad aderire al progetto è la conoscenza da parte degli alunni di un particolare aspetto del proprio dialetto: il gergo. Si nota infatti che, pur parlando il dialetto in famiglia e tra di loro, i ragazzi hanno la tendenza a italianizzarlo: la nèf anziché al nèf, al tét anziché al cuviert, al sentier anziché al truoi e così via. Il progetto ha dato l’opportunità di riflettere sulla morfologia e sulla sintassi e farne così le dovute osservazioni con l’aiuto del Vocabolario Clautano.

Conseguentemente le finalità principali del percorso di ricerca realizzato hanno riguardato la conoscenza della parlata locale e la capacità di approfondirne i vari aspetti. Così, le principali tematiche intorno alle quali si è concentrata l’attenzione hanno riguardato l’ambiente e la vita dei nonni, allo scopo di comprendere il legame tra lingua parlata e contesto di vita e il ruolo rivestito, ieri e oggi, dalle parlate locali, poste anche a confronto tra esse.

Fasi di lavoro e loro articolazione

L’attività è iniziata con l’ascolto di canzoni in dialetto tratte dai CD “Incuitretimp” e “Truòisparis” di Franco Giordani.

Abbiamo letto alcune poesie in dialetto di Bianca Borsatti, le abbiamo analizzate e abbiamo espresso alcune considerazioni sulle analogie e le differenze fra i dialetti di Claut e di Cimolais dato che alcuni alunni provengono dal paese limitrofo.

Quindi abbiamo invitato un nonno a scuola che ci ha raccontato di quando accompagnava una zia a vendere oggetti in legno “fora pal mont” ed è appunto in questa occasione che siamo venuti a contatto con il gergo parlato dalle sedonère quando avevano bisogno di parlarsi senza farsi capire dai forestieri.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso è stato coinvolgente, gli alunni si sono dimostrati interessati e hanno rafforzato in loro il senso di appartenenza al territorio in cui vivono. Gli alunni hanno dichiarato che si sono divertiti nella realizzazione dei disegni, hanno compreso un aspetto importante della vita dei nonni e soprattutto hanno acquisito una maggior consapevolezza della propria identità territoriale.

L’AREA FAUNISTICA “PARULÀNA”

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“D.M. Turoldo”

Montereale Valcellina (Pn)

SCUOLA

Primaria di Claut

CLASSE V

INSEGNANTI

Maria Grazia Martini

Si è scelto di integrare il percorso di studio riguardante la fauna, per gli alunni di 4ª, con l’osservazione dal vivo di alcuni esemplari tipici che in natura sono presenti in numero esiguo o che hanno abitudini di vita, spesso notturne, che non sempre si conciliano con gli orari preferiti dagli escursionisti.

Inoltre si è ritenuto importante dal punto di vista educativo, per bambini di montagna, conoscere da vicino una neonata struttura naturalistica, l’area faunistica “Parulàna”, comprendendo le motivazioni che hanno portato alla sua creazione, le modalità di intervento, le ricadute positive sulla promozione del territorio, tassello importante nell’offerta turistica.

Il percorso si è integrato proficuamente con il progetto di educazione ambientale “Le scuole del Parco”, che da diversi anni si svolge in collaborazione con il Parco Naturale Dolomiti Friulane.

Il percorso progettuale si è posto le seguenti finalità: migliorare e approfondire la conoscenza della fauna locale (aspetto, abitudini, comportamento, alimentazione e riproduzione di alcuni tipici animali); comprendere come un’efficace ricerca ambientale muova dall’osservazione reale per poi essere ampliata con approfondimenti diversi, tramite interviste, spiegazioni di esperti e ricerche on line e su materiale librario. Infine, un’ultima finalità ha interessato la comprensione di come nasca e si strutturi un’area faunistica e quali ricadute possa avere sul territorio e sulla comunità.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Il progetto ha preso avvio con un’escursione guidata nell’area faunistica “Parulàna”, in presenza di una guida del Parco Naturale Dolomiti Friulane, prof.ssa Laura Fagioli, insieme al sig. Pierino Picco, figure fondamentali durante le escursioni per l’osservazione guidata degli animali e per i successivi approfondimenti in aula.

I bambini hanno potuto così compiere interessanti e puntuali osservazioni dal vero sull’habitat, l’aspetto e i comportamenti degli animali ospitati nell’area.

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento”

Ampezzo (Ud)

SCUOLA Primaria di Forni di Sopra

CLASSE IV

INSEGNANTI

Laura Minisini e Barbara Nassivera

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Note di valutazione sul percorso realizzato

Le attività realizzate hanno coinvolto positivamente gli alunni che hanno partecipato con motivazione e interesse a tutte le fasi del percorso didattico svolto.

Gli alunni hanno arricchito le loro conoscenze relativamente al patrimonio artistico e culturale del proprio territorio e scoperto tradizioni e valori quali l’aiuto reciproco e la collaborazione che caratterizzavano la vita di un tempo; inoltre hanno potuto migliorare le loro capacità nell’utilizzo di tecnologie multimediali e artistiche e ampliare la padronanza in relazione all’uso del friulano nelle due varianti locali.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Per la visita alle Chiese è stato contattato Isidoro Perissutti, esperto locale che, però, per problemi di salute non ha potuto dare la propria disponibilità; ci ha consigliato comunque di utilizzare i suoi libri in quanto contenenti notizie dettagliate e illustrazioni belle e particolareggiate. Così gli alunni, documentandosi sui suoi preziosi libri, “Le nostre Chiese”, editi in due periodi diversi, hanno avuto modo di conoscere gli aspetti storici che hanno caratterizzato la costruzione delle due Chiese, oggetto di ricerca nel corrente anno scolastico.

L’attività ha avuto inizio con lo studio della storia della Chiesa Parrocchiale e la scoperta di tutte le vicissitudini che hanno portato alla sua realizzazione. Gli alunni, guidati dalle insegnanti, hanno quindi ricavato informazioni in merito alle pregiate opere artistiche in essa presenti per poi recarsi in Chiesa in modo tale da apprezzarne la bellezza attraverso un’osservazione attenta e mirata. Lo stesso itinerario didattico è stato utilizzato anche per conoscere la Chiesetta di San Vito.

Contemporaneamente gli alunni hanno scoperto la solidarietà che caratterizzava la vita sociale ai tempi della costruzione delle Chiese: tutti fornivano il proprio contributo gratuitamente offrendo la propria esperienza lavorativa oppure donando il materiale. Intervistando nonni e bisnonni hanno raccolto informazioni in merito ad aneddoti e all’utilizzo di termini delle parlate locali.

Con le immagini e le notizie raccolte sono stati prodotti due lapbook cartacei e una presentazione in power point relativa al percorso effettuato.

Gli alunni hanno manifestato soddisfazione ed entusiasmo e valutato positivamente il progetto.

Hanno apprezzato le visite alle Chiese e ammirato le opere d’arte in esse conservate; sono rimasti molto colpiti da alcuni particolari riguardanti sia gli aspetti storici, sia le caratteristiche di alcune opere. Hanno sperimentato con piacere le variegate modalità di lavoro e si sono impegnati nella realizzazione delle varie attività.

LA PRINCIPESSA DI PRA DI GOT

La scelta del percorso attuato ha come obiettivo la conoscenza di un luogo particolare del paese di Forni di Sotto, il sito archeologico di Pra di Got, che molti alunni ancora non conoscevano, al fine di valorizzarlo

Con questo progetto si è inteso perseguire come finalità principale la conoscenza di una parte di territorio in cui insiste la Scuola Primaria di Forni di Sotto, al fine di permettere a tutti gli alunni, residenti e non, di scoprire quel sito storico e di capirne l’importanza. Quindi una conoscenza del territorio, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche storico.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Il lavoro dell’archeologo: esplorazione del luogo; fasi di lavoro; strumenti per lo scavo; analisi dei reperti; catalogazione. (Classe 3ª)

2 Uscita didattica a Zuglio per comprendere come opera l’archeologo. (Classi 2ª e 3ª)

3 Uscita sul territorio alla scoperta del sito di Pra di Got, situato sul colle a nord dell’abitato di Forni di Sotto. (Classi 2ª e 3ª)

4 Conoscenza del luogo sia dal punto vista ambientale che storico. (Classi 2ª e 3ª)

5 Raffronto tra le varie esperienze. (Classi 2ª e 3ª)

6 Elaborazione da parte dei bambini di una fiaba, da loro inventata, ambientata nel castello di Pra di Got. (Classe 3ª)

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA Primaria di Forni di Sotto

CLASSI II e III

INSEGNANTI

Daniela Zattiero e Anna Rainis

ALLA SCOPERTA DELLE CHIESE DEL NOSTRO TERRITORIO
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7 Trasformazione della fiaba in copione. (Classi 2ª e 3ª)

8 Scelta di alcuni elementi che caratterizzano i personaggi della fiaba (vestiti, attrezzi e oggetti vari). (Classi 2ª e 3ª)

9 Allestimento di alcuni scenari. (Classi 2ª e 3ª)

10 Drammatizzazione della fiaba da parte dei bambini. (Classi 2ª e 3ª)

11 Realizzazione del filmato riguardante la fiaba. (Classi 2ª e 3ª)

Per la realizzazione di alcune delle fasi si è fatto ricorso alla guida naturalistica, dott.sa. Laura Fagioli, che ha seguito gli alunni di entrambe le classi per il progetto ambientale promosso dal Parco delle Dolomiti Friulane, accompagnandoli sul sito e fornendo loro alcune informazioni di carattere storico, tecnico e ambientale, e alla volontaria Sara Polo, esperta conoscitrice della zona, che ha accompagnato i bambini nell’uscita fornendo ulteriori informazioni; infine fondamentale l’apporto del tecnico per le riprese video, il signor Marco Favalli.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso si è svolto secondo quanto stabilito in partenza dalle insegnanti. Sono risultati di fondamentale importanza l’intervento degli esperti e le informazioni ricevute per approfondire la conoscenza del sito. In questo modo gli alunni hanno ricevuto degli stimoli per elaborare una fiaba con opportuni riferimenti ambientali.

Gli alunni hanno dimostrato interesse verso il percorso proposto. Nell’inventare la fiaba hanno partecipato attivamente chiedendo informazioni, anche alla famiglia, sui nomi propri di persona tipici del paese e toponimi da inserire all’interno della trama. Durante le prove, in vista delle riprese video per la produzione del filmato, i bambini hanno manifestato entusiasmo memorizzando facilmente le proprie parti.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

Si riportano alcuni commenti degli alunni:

«Mi è piaciuto molto inventare una fiaba ambientata proprio qui nel mio paese, è stato bello collaborare con miei compagni per trovare i nomi dei posti e dei personaggi».

«Mi è piaciuta la giornata in cui abbiamo rappresentato la fiaba: è stato emozionante essere ripresi!».

«È stato bello indossare i vestiti e interpretare i personaggi del passato».

«Mi è piaciuto scoprire che ci sono i resti di un castello qui a Forni di Sotto».

«Mi è piaciuta l’uscita per visitare il sito con i resti del castello».

«È stato divertente fingere di essere un personaggio del passato».

ALLA SCOPERTA… DEL LANDRI VIERT

ISTITUTO

Il percorso di ricerca si è posto le seguenti mete didattico-educative da conseguire:

1 vivere e confrontare le esperienze per classi aperte;

2 conoscere ed approcciarsi all’ambiente naturale circostante per apprendere conoscenze e motivarsi alla scrittura creativa;

3 conoscere e rispettare il patrimonio collettivo del Parco delle Dolomiti Friulane.

Mete da sviluppare prendendo in esame il tema del bosco limitrofo, analizzato soprattutto negli aspetti floristici e faunistici. Altro aspetto al quale è stata rivolta l’attenzione è il torrente e la sua azione erosiva. Infine, un approfondimento ha riguardato il racconto popolare, alla ricerca di luoghi e personaggi fantastici.

Fasi di lavoro e loro articolazione

1 Progettazione (ottobre 2017).

2 Lezione frontale e attività laboratoriali con l’esperto Antonio Cossutta (dicembre 2017).

3 Laboratorio artistico (con l’Associazione Macheri) e uscita ad Andreis (primavera 2018).

4 Uscita didattica nel sentiero dei Landri, con la guida di Lisetta Totis e Franca Teja (primavera 2018).

5 Produzione degli elaborati individuali e in gruppo (racconti, cronache, presentazioni ipertestuali, disegni, schede linguistiche, canto collettivo).

6 Partecipazione alla giornata conclusiva presso il teatro Verdi di Maniago (giugno 2018).

Note di valutazione sul percorso realizzato

La ricaduta delle attività previste dal progetto sugli studenti è stata ottima sul piano della motivazione e più che buona su quello delle abilità e delle conoscenze.

I bambini hanno riferito che le uscite sono state molto gradite poiché i luoghi erano incantevoli, l’esperienza è stata fatta insieme ai compagni e le guide sono state capaci di coinvolgerli.

I bambini, della lezione in classe, hanno apprezzato molto i materiali e le parti dedicate alla manipolazione.

COMPRENSIVO

“Margherita Hack” Maniago (Pn)

SCUOLA

Primaria “A. Manzoni” di Maniagolibero CLASSI

I e II

INSEGNANTI

Patrizia Spadon, Sebastiana Bucca, Patrizia Bertoncello, Tiziana Ruggeri, Margherita Ciervo

LA PRINCIPESSA DI PRA DI GOT 17 16

L’intervento è stato introdotto da un breve video realizzato dagli alunni di un plesso che aveva partecipato al Progetto gli scorsi anni, seguito da immagini proiettate alla Lim, che hanno egregiamente rappresentato alcune attività lavorative del passato, in particolare carbonai e pastori.

Quindi, sollecitati da quanto visto e sentito, abbiamo raccolto i dati relativi ai lavori dei nonni degli alunni.

Finalmente abbiamo effettuato l’uscita nel territorio del comune di Tramonti di Sopra, con la guida della stessa esperta intervenuta a scuola, dopo aver condotto in aula una lezione sui mestieri di un tempo. Durante l’escursione due docenti e tre alunni hanno scattato delle fotografie.

A scuola, durante le ore di tecnologia e geografia, tale materiale fotografico è stato scelto e ordinato per argomento, divenendo il filo conduttore che ci ha permesso di focalizzare alcuni aspetti, sia relativi all’ambiente naturale, sia alle attività antropiche.

Ulteriori informazioni sono state portate dal vissuto familiare, dalle domande poste a familiari e conoscenti, anch’essi considerati come esperti.

In questo modo sono stati ricostruiti alcuni percorsi conoscitivi che sono stati di seguito presentati in forma di power point. Abbiamo allegato anche un documento multimediale che non si riferisce espressamente al territorio del Parco, ma che è nato dallo stimolo offerto dall’argomento “Fornace”, come manufatto od opificio presente nelle realtà di vita degli alunni, provenienti anche da Comuni limitrofi.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso realizzato ha permesso agli alunni di:

1 calare nel proprio ambiente le tematiche e le problematiche trattate da diverse discipline;

2 sviluppare capacità di riflessione, analisi, comparazione;

3 sviluppare la capacità di esprimersi attraverso le immagini;

4 esprimersi sempre meglio attraverso la lingua italiana, scritta e orale;

5 essere consapevoli della particolarità dei termini espressi in lingua friulana;

6 acquisire ed esercitare le prime abilità nell’uso della tecnologia digitale, sia per documentarsi che per documentare.

Da ultimo, ma fondamentale, da questa ricerca sono derivati ulteriori stimoli che hanno visto diversi alunni spingersi autonomamente sulla strada della ricerca storica e geografica, ricercando documentazione orale, scritta, iconica, oltre che materiale.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

«La lezione in classe dell’esperta è stata interessante anche perché ha usato una modalità piacevole e coinvolgente, facendoci partecipare direttamente alla riflessione: dopo averci fatto conoscere alcuni aspetti dei lavori del passato nelle nostre zone, abbiamo lavorato per gruppi. Ciò ci ha obbligato a pensare e collaborare, ma è stato anche divertente e istruttivo» (Il gruppo-classe).

«Nel corso della visita guidata a Tramonti di Sopra, l’esperta ha fornito molte informazioni, con un linguaggio specifico ma molto chiaro per noi. Ho approfondito la conoscenza delle specificità di alberi, funghi e licheni» (Sara)

«Io ho scoperto fiori nuovi e conosciuto il nome di alcuni di loro. Inoltre ho scoperto come funzionavano mulini e le fornaci» (Matilde).

«Lisetta mi ha dato informazioni che non sapevo sul mestiere del calzolaio. Mi ha stupito scoprire che il fotografo una volta andava in giro con tutti gli attrezzi!» (Sofia).

«Mi è piaciuto bere direttamente dal ruscello che scendeva dalla montagna» (Gabriele).

«Mi ha colpito il fatto che alcuni borghi e abitazioni siano stati abbandonati, dopo tanta fatica fatta per essere costruiti, anche se capisco che l’avranno fatto per problemi economic» (Anna).

«Le pozze smeraldine mi hanno colpito per il colore incantevole dell’acqua» (Davide).

«Ho riflettuto sul fatto che il territorio mantiene per un certo tempo i manufatti costruiti dall’uomo» (Eva).

L’ALBUM DELLE COSE BUONE: LA PITINA DELLA VAL TRAMONTINA

ISTITUTO

Il percorso progettuale proposto agli alunni riguarda la conoscenza di alcune abitudini alimentari proprie della Val Tramontina, ora riscoperte e riproposte come alimenti di nicchia. Di fondamentale importanza è stato conoscere la tradizione storica e porla in relazione con la realtà in cui gli alunni vivono, al fine di farli riflettere sulla vita di un tempo e su quella di oggi e infondere in loro il senso di appartenenza alla comunità.

Il percorso progettuale si proponeva in particolare di recuperare, valorizzare, divulgare e incentivare il patrimonio ambientale e culturale del territorio della Val Tramontina e gli aspetti della tradizione legati al lavoro e alla produzione

Gli alunni e le insegnanti hanno ricostruito la filiera della produzione della pitina, attraverso un racconto verosimile ricco di immagini, narrazioni e musiche. Hanno scoperto così le caratteristiche naturali e antropiche del territorio, le sue risorse, le sue attività per poi proporre delle opportunità concrete per incentivare la permanenza in montagna.

Fasi di lavoro e loro articolazione

Il progetto è stato organizzato in quattro principali fasi:

1 esplorazione del territorio circostante, ricordando e utilizzando anche alcuni percorsi effettuati nei diversi anni scolastici, al fine di conoscere i paesi e le borgate che compongono la valle;

2 conoscenza delle tracce storiche relative ai vecchi mestieri presenti sul territorio, ora desueti, attraverso letture, racconti dei nonni…;

3 approfondimento sull’economia di sussistenza che ha portato all’emigrazione e, quindi, allo spopolamento;

4 scoperta di nuove attività lavorative che possano diventare un’opportunità e una fonte di reddito per le famiglie.

Note di valutazione sul percorso realizzato

Il percorso, che ha portato alla realizzazione del DVD, ha coinvolto alunni e docenti in un paziente lavoro di ricerca che ha fatto riscoprire una parte della tradizione culinaria, che era stata dimenticata. La pitina nasceva dalla necessità di poter conservare a lungo la poca carne di cui gli abitanti della valle disponevano; ora è diventata un cibo prelibato e molto richiesto.

Gli alunni hanno dimostrato molto interesse ed entusiasmo nell’affrontare questo argomento, perché la pitina piace a tutti. Un’alunna ha raccontato “come si fa” la pitina illustrando le diverse fasi di lavorazione, in quanto la sua famiglia ha un laboratorio per la sua produzione.

COMPRENSIVO

“Antonio Andreuzzi” Meduno (Pn)

SCUOLA

Primaria di Tramonti di Sotto

CLASSI

I,II,IV e V (Pluriclasse)

INSEGNANTI

Lucia Corrado e Irma Marmai

ALLA RISCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO
23 22

LE PIANTE OFFICINALI

Il progetto si proponeva di coinvolgere gli alunni in esperienze concrete volte a stimolare la conoscenza e l’approfondimento di aspetti legati all’ambiente di appartenenza e di ampliare le conoscenze del territorio di vita attraverso un argomento (le piante) che potesse collegare quanto affrontato in ambiente scolastico (scienze, geografia, italiano, friulano) con le esperienze extrascolastiche.

Il percorso di ricerca ha riguardato nello specifico i seguenti aspetti: la conoscenza e la scoperta di alcune piante officinali, in particolare quelle presenti nell’ambiente locale, le piante officinali coltivate e le piante officinali in natura, i benefici delle piante officinali (produzione di creme e oli) e l’utilizzo di queste piante in cucina, con una evidente ricaduta in ambito familiare

Vale la pena sottolineare che le esperienze svolte hanno permesso l’impiego dei cinque sensi, il collegamento in ambito scientifico in particolare al tema del corpo umano e la trasformazione dei prodotti naturali. Infine sul piano didattico si è trattato di un progetto di effettiva continuità e collaborazione verticale.

Fasi di lavoro e loro articolazione

In successione le diverse tappe che hanno contraddistinto la conduzione del percorso progettuale proposto agli alunni.

1 Febbraio: coinvolgimento diretto degli alunni con semina in classe di alcune piante officinali (Timo, Salvia, Rosmarino, Melissa).

2 Da febbraio ad aprile gli alunni della Scuola Secondaria si sono occupati della crescita e cura delle piante in aula di scienze.

3 Da febbraio ad aprile gli alunni di 4ª e 5ª della Scuola Primaria si sono dedicati alla ricerca per la realizzazione delle schede tecniche riferite alle piante officinali seminate.

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“Val Tagliamento” Ampezzo (Ud)

SCUOLA

Primaria e Secondaria di primo grado di Ampezzo

CLASSI IV e V Primaria

I Secondaria di primo grado

INSEGNANTI

Romina Pivotti, Silvia Petris, Mirka Vecile, Luca Pastorino, Elena Vecchi

4 Proposta, elaborazione e partecipazione al concorso artistico: “Realizza un personaggio fantastico che abbia le sembianze delle piante officinali”.

5 Con i personaggi ideati si è proceduto alla produzione di alcune storie fantastiche che raccontassero l’utilizzo delle piante officinali in cucina e le loro proprietà medicamentose.

6 Aprile: con l’aiuto della guida naturalistica del Parco, Laura Fagioli, si è proceduto alla trasformazione della pianta officinale Timo in crema.

7 Maggio: “trapianto” delle piante officinali in un appezzamento esterno all’edificio scolastico.

8 Realizzazione finale di quattro pieghevoli sulle piante officinali che riassumono l’intero percorso.

9 Realizzazione della presentazione in Power Point creata dagli alunni di classe 5ª.

10 Realizzazione di un piccolo libro digitale con l’App Book Creator.

Note di valutazione sul percorso realizzato

I docenti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado hanno collaborato per la realizzazione del percorso in verticalità cercando di proporre attività a livelli differenziati, favorendo la continuità tra i vari ordini di scuola. Gli alunni hanno collaborato con entusiasmo nei momenti in cui si trovavano assieme ai coetanei più grandi e viceversa.

Inoltre, hanno dimostrato interesse nell’affrontare un percorso legato al territorio e alla scoperta e conoscenza delle piante che li circondano.

Annotazioni valutative da parte dei bambini

«Riguardo le Piante Officinali ciò che mi è piaciuto di più è quando siamo andati nel bosco di Forni di sopra, con Pierino e Laura, e abbiamo scoperto piante che non conoscevamo» (Lucrezia)

«Per me questo progetto è stato utile perché ho conosciuto meglio il mio territorio e alcuni posti che conoscevo di nome ma dove non ero mai stato. In particolare mi ha colpito molto la pianta carnivora che ho visto a Forni di Sopra perché non credevo ne esistessero in Carnia» (Ivan).

«Il Progetto delle piante mi è piaciuto molto. La cosa che mi ha entusiasmato di più è stata la gita a Forni, ma mi è piaciuto molto quando Pierino e Laura (degli esperti in materia) sono venuti a scuola e abbiamo prodotto le creme» (Adam).

«Secondo me è stato molto utile perché abbiamo imparato molte cose sulle piante e sugli animali e ho scoperto posti nuovi, vicino a dove abito. Però, la cosa che mi è piaciuta di più è andare alla ricerca di impronte di animali» (Giorgia).

«Mi è piaciuto moltissimo questo progetto e in particolare la costruzione dei piccoli Lapbook sulle piante officinali» (Rita).

«A me la cosa che è piaciuta di più è stato l’accudimento delle piante dopo averle seminate con nostri compagni della Scuola Media» (Giorgia).

«A me quello che è piaciuto di più è stato quando abbiamo fatto il concorso per disegni delle piante officinali» (Alessandro).

«A me è piaciuto tantissimo realizzare libri delle piante officinali e mi sono divertita molto a costruire assieme ai miei compagni le storie con i personaggi realizzati» (Vittoria).

«Per me questo progetto è stato molto utile perché abbiamo imparato tantissime cose tra cui riconoscere le piante e le impronte di animali. Mi è piaciuto soprattutto perché siamo stati a contatto con la natura e ci siamo anche molto divertiti» (Nicholas).

«A me è piaciuto moltissimo perché mi interessano le piante e tutte le cose naturali» (Tania).

«Il progetto delle piante è stato meraviglioso, a me è piaciuto accudirle, fare la gita a Forni di sopra perché ho scoperto cose che non sapevo» (Federico).

LE PIANTE OFFICINALI
25 24

L’analisi del territorio di appartenenza deve costituire il punto di partenza per la definizione della didattica e dell’educazione dei nostri ragazzi.

Aderendo al progetto “Io vivo qui, nelle Dolomiti Friulane” si è voluto tentare una riflessione su quello che è il territorio che circonda i nostri studenti con il fine di sottolineare l’importanza di conoscere, tutelare, quindi valorizzare il contesto in cui vivono e con il quale interagiscono quotidianamente

In particolare si è mirato ad accrescere nei ragazzi la consapevolezza delle peculiarità del territorio di cui fanno parte. Attraverso l’approfondimento di uno degli aspetti salienti del contesto in cui sono immersi, il fine è stato quello di estendere il ragionamento alla necessità di tutelare, preservare e rispettare l’ambiente in tutte le sue componenti, in modo da educare lo studente a una cittadinanza responsabile e attiva. All’interno di questa cornice di valori e con la chiarezza degli obiettivi formativi da conseguire, si è proceduto all’individuazione del tema sul quale volgere l’attenzione, nelle sue diverse articolazioni. Così, l’importanza degli alberi dal punto di vista naturalistico come fattore determinante per la tutela del territorio e della biodiversità, e del legno come elemento di interesse tecnologico con le sue applicazioni tradizionali che possono essere tradotte in chiave moderna, sono stati gli argomenti predominanti del progetto.

Il punto di partenza è stata la conoscenza delle diverse specie arboree presenti nel territorio e i diversi utilizzi per cui il legno è stato sfruttato dalle popolazioni locali. Inoltre sono state analizzate le caratteristiche morfologiche e biologiche delle specie presenti e l’importanza che queste hanno dal punto di vista biologico, per la tutela del territorio e per la difesa dal rischio idrogeologico.

Per una maggiore consapevolezza territoriale è stata infine realizzata una mappatura delle specie arboree presenti nel territorio della Val Cellina

Fasi di lavoro e loro articolazione

ISTITUTO

COMPRENSIVO

“D.M. Turoldo”

Montereale Valcellina (Pn)

SCUOLA

Secondaria di primo grado di Claut

CLASSE II

INSEGNANTI

Stefano Crocicchia, Adriano Rizzitello

Dopo aver incontrato un esperto che ha indirizzato gli alunni sulle specie maggiormente rappresentative del territorio, i ragazzi hanno svolto una ricerca volta ad approfondire le caratteristiche morfologiche degli alberi e gli usi principali a cui ogni specie è vocata.

Successivamente, sfruttando un programma online che utilizza una chiave dicotomica, gli allievi hanno imparato che la differenza tra le varie specie è determinata da diversità di tipo biologico-morfologico e hanno quindi compreso che, molto spesso, è possibile giungere al riconoscimento del nome di un determinato albero utilizzando come punto di partenza alcune caratteristiche macroscopiche delle specie arboree. Questo software inoltre è stato sfruttato per organizzare un gioco che aveva come scopo il riconoscimento da parte dei ragazzi del nome di una specie arborea presente nella Val Cellina, partendo da un’immagine fornita dal docente.

Una terza fase è stata quella di realizzare una mappatura delle specie più comuni utilizzando, come dato di partenza, le informazioni in formato GIS presenti nella banca dati della Regione Friuli Venezia Giulia.

Gli alunni hanno creato la mappa identificando, con colori diversi, le porzioni di territorio in cui, secondo la fonte bibliografica precedentemente citata, si trova una specifica tipologia di bosco. Per la mappatura è stato utilizzata, come substrato, una carta topografica in scala 1:25.000. La legenda della mappa, oltre al colore utilizzato per identificare le diverse tipologie boschive, riporta anche un’icona che rappresenta la specie arborea che caratterizza il bosco.

Note di valutazione sul percorso realizzato

I ragazzi hanno mostrato interesse riguardo l’argomento trattato. Molti di loro hanno dimostrato conoscenze pregresse riguardanti sia il riconoscimento degli alberi sia il loro uso, per loro conoscenza diretta e anche per quanto ricavato dai racconti da parte di genitori e nonni.

Attraverso il lavoro di mappatura gli alunni hanno anche preso coscienza della reale biodiversità presente nel loro territorio.

I ragazzi hanno lavorato sia individualmente che in piccoli gruppi: questo ha permesso a ogni singolo alunno di poter apportare il proprio contributo secondo le proprie competenze e capacità.

Da annotare che gli alunni, avendo preso parte all’iniziativa di gemellaggio con gli allievi di pari età della scuola secondaria di Forni di Sopra, hanno molto apprezzato momenti di incontro con i ragazzi provenienti da altri paesi appartenenti alle Dolomiti Friulane.

ALBERI
GLI
DELLA VAL CELLINA
GLI ALBERI DELLA VAL CELLINA
29 28

IO VIVO

© 2018

Regione Friuli Venezia Giulia Servizio biodiversità

www.settimanadolomitiunesco.it

Ringraziamenti

Un ringraziamento a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno collaborato alla realizzazione dei progetti, in particolare a Lisetta Totis e Antonio Cossutta (Cooperativa S.T.A.F.), ai Dirigenti Scolastici e a tutti gli insegnanti.

Immagini

In copertina: Dalla Cima Valmenon verso gli Spalti di Toro e i Monfalconi di Forni, foto Eugenio Cappena.

Seconda di copertina: foto Eugenio Cappena.

Quarta di copertina: foto David Cappellari.

Le foto dei progetti sono state fornite dagli Istituti Comprensivi.

Altre immagini: Archivio Parco Naturale Dolomiti Friulane.

Progetto grafico

Interattiva, Spilimbergo (PN)

Questa pubblicazione è stata stampata su carta naturale certificata FSC.

DOLOMIT FRIULANE PATRIM O NIO DE L L’ UNESC O nelle
Parco Naturale Dolomiti Friulane UTI della CARNIA

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