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Cover Story Mouvers
MOUVERS IL NOME DI UN Apollo, SISTEMA DI MOVIMENTAZIONE RIVOLUZIONARIO l’evoluzione RICHIAMA IL MODULO DELLA CONQUISTA DELLA nello spazioLUNA. IN QUESTO CASO, IL SUCCESSO DELLA RICERCA TECNOLOGICA È ATTERRATO SULLA TERRA DELLA Le idee non nascono mai dal nulla. Occorre che all’origine ci sia una culla propizia, un contenitore in grado di favorire, di queste stesse idee, la gestazione e lo sviluppo. A Padova, uno di questi contenitori formidabili insediato in un progetto innovativo, denominato Apollo 30, un carrello movimentatore in grado di spostare carichi fino alle 30 tonnellate. “L’azienda è nata proprio in occasione del brevetto ottenuto per l’Apollo ma le sue radiLOGISTICA E DELLA è dedicato alla movimentazione e contiene già ci risalgono a sessant’anni prima - ci racconta SUPPLY CHAIN nel nome la propria vocazione. La Mouvers nasce ufficialmente nel 2001 ma due anni prima il Massimo Bettella, amministratore delegato di Mouvers - L’attività di famiglia si è sempre ocINDUSTRIALE seme di un’invenzione straordinaria si era già cupata del trasporto, della movimentazione e
dell’insediamento di macchinari e impianti pesanti, con operazioni specializzate spesso eseguite in condizioni difficili e in spazi ristretti. Proprio da questa esperienza è nata l’idea di creare un sistema mobile che potesse agevolare questo ciclo di interventi, anche nei contesti più complessi, dove non si può accedere, ad esempio, con una gru”. Da qui nasce l’Apollo, un carrello agile e modulare, pensato e concepito per i carichi e le movimentazioni più pesanti. Una macchina che in pochi anni dà origine a una vera e propria gamma di modelli differenziati a seconda degli ambiti di intervento. Questa stessa gamma oggi è stata aggiornata da Mouvers in versione Apollo System 2.0, il sistema modulare per la movimentazione di carichi pesanti e macchinari industriali. Il successo e l’attenzione di un pubblico di operatori internazionali è diventato il vettore di crescita e di successo per l’attività di Mouvers e da questa matrice eccellenza sono nate altre iniziative e nuovi progetti. “Il sistema si è arricchito nel tempo con soluzioni destinate a risolvere necessità molto particolari - continua Bettella, indicando la filosofia di evoluzione dell’Apollo - Altre applicazioni ad hoc sono state implementate su questo modello di carrello elevatore per soddisfare le esigenze di aziende primarie come la General Electric, ad esempio, che ha adottato una nostra macchina per la movimentazione di alcu-
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ni tipi di turbine durante il ciclo di assemblaggio all’interno dello stabilimento di Firenze”. Il concetto alla base di Apollo System 2.0 è quello di avere a disposizione diverse combinazioni di carrelli che consentano la massima flessibilità operativa e valorizzino al massimo l’investimento nel parco macchine da parte dell’impresa. L’Apollo è un carrello agile e modulare. La gamma oggi è stata aggiornata in versione Apollo System 2.0, per la movimentazione di carichi pesanti e macchinari industriali.
A misura dell’industria
Una versione ulteriore e recente del sistema Apollo è stata concepita da Mouvers per sopperire alle necessità delle aziende di produzione, di movimentare items di un certo peso, che devono essere collocati su un piano di carico e, per ragioni operative, movimentati con frequenza alternando le fasi di presa e deposito. Il modulo si chiama Apollo Industry ed è molto simile a un rimorchio o a un semirimorchio ma con dimensioni ridotte e, soprattutto, un’altezza da terra estremamente bassa. “Il pianale può essere costruito con le misure necessarie e il numero di ruote posteriori adeguato alla portata - specifica Roberto Pellegrino - Ad esempio, nella versione Industry 20, il sistema Apollo è composto da un carrello semovente frontale FST 10 che incorpora un pistone centrale per consentire l’autocaricamento del pianale e una movimentazione immediata, senza l’ausilio di martinetti”. Il pianale, nella parte posteriore, contempla una fila di otto ruote del diametro di 200 mm, divise in due gruppi di quattro, della portata di 10 tonnellate ciascuno. Complessivamente, quindi, il carrello può movimentare fino a 20 tonnellate di peso, con un’altezza di carico minima e una centrale di alimentazione unica - a scelta tra le centrali già in produzione - che potrà essere utilizzata con altri componenti del sistema Apollo 2.0.

Una configurazione tipica di Apollo System 2.0 è quella formata da una centrale di alimentazione, un carrello anteriore semovente e una coppia di carrelli posteriori. “Tutti gli elementi del sistema possono essere combinati tra loro per comporre la macchina che corrisponde alle esigenze dell’utilizzatore - ci spiega Roberto Pellegrino, sales manager di Mouvers - Una configurazione tipica, ad esempio, è quella formata dalla centrale di alimentazione, da un carrello anteriore semovente e da una coppia di carrelli posteriori, ma le varianti possono essere innumerevoli. Per scegliere la combinazione ideale a misura dell’applicazione a cui l’Apollo è destinato, bisogna considerare innanzitutto la massa complessiva da movimentare, tenendo presente che in ogni momento il cliente ha la facoltà di sostituire uno degli elementi e raggiungere una capacità maggiore o, se necessario, un minore ingombro. Il sistema Apollo, in buona sintesi, è in grado di accompagnare puntualmente lo sviluppo di ogni attività che preveda una dinamica interna di movimentazione importante e strategica”. L’Apollo System 2.0 può essere composto, quindi, seguendo la necessità operativa del momento ed è sempre possibile sostituire uno dei componenti per raggiungere la portata desiderata. La scelta tra le centrali oleodinamiche disponibili vede l’alternativa tra un’alimentazione elettrica o a batterie mentre i carrelli semoventi FST possono essere selezionati in base alla portata oppure in considerazione delle dimensioni dei manufatti da movimentare. “Gli aggiornamenti e le novità tecniche che riguardano l’Apollo Sysrem 2.0 sono in continua evoluzione - rivela ancora Pellegrino - L’anno scorso è stata lanciata una combinazione formata esclusivamente da carrelli FST8 (della capacità di 8 ton) collegati tra loro e alimentati da una sola centrale. Una configurazione molto utile per la movimentazione di carichi con baricen-

tro molto alto oppure con la necessità di essere supportati su quattro punti. Di recente, invece, abbiamo presentato la novità assoluta dei carrelli posteriori sterzanti RT-S 15 e RT-S 30 a comando idraulico, una tipologia che consente di movimentare items di grandi dimensioni in spazi molto ristretti, riducendo in modo significativo il raggio di rotazione e consentendo il movimento in diagonale, indispensabile per avvicinare o allontanare il manufatto da un muro o da un altro ostacolo fisso. Questi carrelli possono es-

sere forniti anche con dispositivo di compensazione idraulica per la formazione di gruppi di movimentazione su quattro punti”. Le novità della galassia Apollo System 2.0 non si esauriscono qui. Con la combinazione Twin-set, viene offerta la possibilità di operare con due carrelli motorizzati FST accoppiati da una sola centrale di alimentazione e con un solo radiocomando. In questo modo è possibile movimentare casse e oggetti che richiedono il supporto su quattro punti anziché sui classici tre punti. Le idee, quando la culla matrice di cui dicevamo all’inizio è oltremodo proficua, non si possono fermare. Così, sul fronte delle attrezzature, la dotazione di Apollo System 2.0 oggi può avvalersi anche del modulo Transpallet. “Sempre nell’ottica di conferire la massima flessibilità di utilizzo alle nostre macchine, abbiamo realizzato un accessorio che può essere assemblato sui carrelli semoventi standard FST8 e FST15 - ci illustra ancora Roberto Pellegrino - Questo attachment permette l’autocaricamento e la movimentazione di items fino a un peso di 15 tonnellate, in modo simile a quanto viene fatto con i normali transpallet. Nella versione standard, le forche del nostro accessorio sono telescopiche in lunghezza e allargabili ma possiamo realizzare anche versioni con forche dimensionate in modo specifico per la singola esigenza”. Il nostro articolo si conclude qui ma, come avrete ben capito, il flusso vitale della creatività Mouvers non si arresta alla cronaca attuale. Continua con altre invenzioni, sull’orizzonte multiforme della creatività. L’attrezzatura transpallet permette l’autocaricamento e la movimentazione di items fino a un peso di 15 tonnellate, Nella versione standard, le forche sono telescopiche in lunghezza e allargabili.
