etCetera 1 (As 2010/2011)

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etCetera Periodico di informazione a cura degli studenti del liceo Scientifico e Classico Majorana www.liceomajoranadesio.forumfree.net

Momenti di Gloria

Marta Tagliabue, 4 E

Dopo le vacanze estive è tornato irruente il freddo pungente, il tramonto alle sei di pomeriggio, la cioccolata calda alle macchinette che “mi scalda le mani e mi tiene anche sveglio”, la scuola insomma. Quest’anno il Majo si presenta totalmente rinnovato: la sede nuova, la tanto attesa sede nuova, è finalmente pronta ed utilizzata! Dopo dieci anni trascorsi ad attendere il completamento del nuovo edificio è assai comprensibile e condivisibile la scelta di “Momenti di gloria” per accompagnare gli alunni nelle rispettive classi il primo giorno. Tuttavia, dopo questa lunga attesa, la sede si presenta ancora incompleta: le aule d’informatica sono prive di computer, l’aula lettura è chiusa a chiave e non è presente la fotocopiatrice. Ci assicurano però dalla presidenza che tutto il necessario verrà portato nella nuova struttura con calma, sarà un lento trasloco iniziato con l’arrivo degli armadi dopo qualche giorno dal fatidico 12 Settembre. La sede nuova ospita 26 classi, tutte le sezioni dalla C alla G/H dello scientifico, mentre in sede centrale sono rimaste le sezioni del classico, A e B dello scientifico e parte della sezione H. Questa disposizione ha lasciato diverse aule della vecchia sede inutilizzate, così alcune di queste sono state adibite alle più disparate funzioni, come la pizzaula, dove gli studenti che dovranno frequentare gli sportelli didattici pomeridiani potranno consumare il proprio pranzo. Sicuramente questa distribuzione delle classi è da preferirsi rispetto alle 2 vecchie succursali, in quanto non vi sono difficoltà comunicative tra le sedi ed è un’ubicazione molto più congeniale agli studenti che devono rimanere al Majo il pomeriggio. Tuttavia sarebbe forse stato meglio mantenere la scissione tra biennio e triennio. Senza contare che noi “vecchi” con le succursali avevamo un legame affettivo: erano meno caotiche, avevamo socializzato con il personale ATA e non eravamo abituati all’interminabile coda che rende inagibile la macchinetta del caffé durante l’intervallo. Prendendo atto della ovvia difficoltà nel gestire la neonata sede, mi permetto di suggerire un paio di piccole

Numero 1 - 2010 Settembre / Ottobre cose: 1. Sarebbe auspicabile che i futuri rappresentanti degli studenti, che saranno eletti a Novembre, avessero la possibilità di passare, durante l’intervallo, da una sede all’altra senza problemi in caso di necessità legate ai loro compiti. 2. Sarebbe inoltre comodo che la segreteria posticipasse di una decina di minuti l’orario di chiusura, portandolo dalle ore 13.15 alle 13.25; avanzo questa richiesta perché spesso è difficoltoso per chi si trova nella sede nuova poter andare in segreteria dopo l’orario scolastico senza il rischio di trovarla già chiusa. Concludo il mio articolo citando la prof.ssa Nobili il primo giorno di scuola tramite l’interfono della nuova sede: “Testiamo questo nuovo mezzo di comunicazione augurandovi buongiorno ragazzi e buon inizio anno scolastico!”

Ore da 60 minuti

I dieci minuti in piu’ che proprio non si riescono a digerire Giulia Zaina 4 a Della Riforma Gelmini a lungo se ne è parlato e discusso a livello nazionale, ed anche il nostro modesto (ma attentissimo!) giornalino scolastico ha fatto la sua parte dedicando ad essa più articoli. Non c’è bisogno di elencare di nuovo le modifiche introdotte l’anno passato nelle scuole superiori italiane: modifiche che abbiamo vissuto e stiamo vivendo sulla nostra pelle; e non è neanche necessario ribadire che da quest’anno le prime classi fanno parte a tutti gli effetti della Riforma, mentre alle altre classi non resta che rimanere aggrappate al vecchio sistema o aderire in parte a quello nuovo. Non c’è bisogno di ricordare tutto ciò, perché se ne è parlato così tanto e così spesso che se ancora non ne siamo a conoscenza vuol dire che ci disinteressiamo completamente di ciò che ci accade attorno, e questo non ci conferisce certo un merito, in quanto destinatari di tutto ciò. (continua a pag. 2)


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