Atlas Magazine - Gennaio 2025

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I FALSI MITI SULL’ALCOL:

cosa c’è di vero e cosa no? pag. 20

LA RISPOSTA è NEI LIBRI:

il Capodanno e la sua potene simbologia

pag. 30

I CONSIGLI DELL’ESPERTO:

25

DIREZIONE:

REDAZIONE:

AT DIRECTION E IMPAGINAZIONE GRAFICA:

Debora Bizzi
Martina Campanelli
Simone Facchinetti
Mario Gnocchi
Leonardo Tiene
Giuseppe Di Benedetto
AI NUOvI INIZI di Debora Bizzi

Benvenuti tutti cari lettori e lettrici nel nuovo anno! Il 2024, appena trascorso, ci ha fatto crescere e condividere tantissime emozioni, felici e meno felici, ma le abbiamo vissute, e ci hanno aiutato ad essere ciò che siamo oggi. Ognuno di noi ha salutato il 2024 con il pensiero dei momenti belli che ci ha regalato, delle sfide vinte e dei traguardi raggiunti, con la gioia nel cuore di tutto ciò che abbiamo vissuto e con l’amaro in bocca per ciò che abbiamo perso, per tutti quegli obiettivi non completamente raggiunti o che abbiamo dovuto rimodulare in corso d’opera, affinché diventassero comunque delle piccole vincite. Personalmente il mio 2024 mi ha tolto ciò che di più importante avevo nella vita, ma mi ha donato anche molto amore e felicità. E mi auguro che il nuovo anno appena iniziato sia per me indimenticabile, ricco di eventi gioiosi e di sfide superate. E lo auguro a tutti voi!

Questo, come sempre, è il periodo migliore per fare un recap e rivalutare ciò che è stato e ciò che vorremmo sarà. Il momento dei nuovi obiettivi e dei nuovi sogni, consapevoli che comunque andranno saranno sempre dei ricordi da portare nei nostri cuori e nella memoria. Il momento dei nuovi propositi. E se invece che

stilare una lista di obiettivi 2025 ne pensassimo uno da raggiungere per ogni mese del nuovo anno? Potrebbe essere un’idea per affrontare le nuove sfide con maggiore ottimismo e non perdersi d’animo.

Per affrontare il 2025 con un atteggiamento positivo e realista! Una sorta di lista di impegni da affrontare e portare al termine ogni mese. Io ho già stilato la mia, ora tocca a voi. Intanto, giusto per darvi qualche idea, ricordatevi di pensare principalmente al vostro benessere, sia fisico che psicologico, e a quello dei vostri cari. Iniziate a dedicarvi del tempo, se non ne avete avuto abbastanza nell’anno appena concluso. Pensate ai vostri hobby e trovate il tempo per praticarli. Il tempo. Che concetto straordinario. Troviamo il tempo per noi stessi! E smettiamola di lamentarci di averne sempre poco. Usiamolo nel modo giusto. Perché dobbiamo sempre ricordarci che siamo davvero fortunati ad averlo a nostra disposizione. Quindi diamo le giuste priorità così da non sprecare nessun minuto a nostra disposizione. Troviamolo per andare a salutare i nostri amici, i nostri genitori, per lavorare nel modo corretto. Perché il lavoro su noi stessi rappresenta sempre il modo migliore per occupare il nostro tempo.

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META RIvOLUZIONA IL FACT-CHECKING:

UN CAMBIO DI ROTTA PER L’INFORMAZIONE ONLINE di Leonardo Tiene

Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha recentemente annunciato una trasformazione radicale nella gestione dei contenuti sulle piattaforme del gruppo, tra cui Facebook, Instagram e Threads. A partire dal 2025, il programma di fact-checking condotto da terze parti negli Stati Uniti sarà sostituito dal sistema “Community Notes”, un approccio ispirato a quello adottato da X (precedentemente Twitter).

Questa decisione segna una svolta significativa, in quanto il nuovo sistema si affida direttamente agli utenti per monitorare i contenuti e fornire contesto a post potenzialmente fuorvianti. “Abbiamo sviluppato sistemi sempre più complessi per moderare i contenuti, ma crediamo che siano andati troppo oltre, limitando la libertà di espressione”, ha dichiarato Zuckerberg.

IL SISTEMA COMMUNITY NOTES

Con Community Notes, Meta mira a creare un ambiente più aperto, in cui gli utenti possano aggiungere note e annotazioni ai post che ritengono fuorvianti. Questo modello, già testato su X, promette di promuovere un dialogo più trasparente e collaborativo. Tuttavia, il sistema sarà inizialmente implementato solo negli Stati Uniti, con l’intenzione di espandersi gradualmente in altri mercati.

Meta ha giustificato il cambiamento sottolineando il desiderio di bilanciare meglio la moderazione dei contenuti con la libertà di espressione. “Il nostro obiettivo è ridurre la censura e incoraggiare un dibattito costruttivo,” ha affermato Zuckerberg durante una conferenza stampa.

REAZIONI E PREOCCUPAZIONI

L’annuncio ha generato un acceso dibattito. Gli esperti di informazione e molti inserzionisti hanno espresso dubbi sulla capacità di Community Notes di contrastare efficacemente la disinformazione. Alcuni temono che la rimozione dei fact-checker professionisti possa portare a una maggiore diffusione di contenuti falsi, discorsi d’odio e polarizzazione.

Gli inserzionisti, in particolare, sono preoccupati per la sicurezza

dei loro marchi. La presenza di contenuti dannosi potrebbe infatti compromettere la fiducia dei consumatori e danneggiare le loro campagne pubblicitarie.

Anche la comunità internazionale dei fact-checker ha espresso riserve. In regioni come l’America Latina, i programmi di verifica dei fatti condotti da professionisti hanno avuto un impatto significativo nella lotta contro la disinformazione. La transizione al modello Community Notes potrebbe, secondo gli esperti, indebolire questi sforzi.

UN CONTESTO POLITICO DELICATO

La decisione di Meta arriva in un momento politicamente sensibile. Con l’elezione del presidente Donald Trump, noto critico delle piattaforme social per presunti bias anticonservatori, alcuni osservatori ritengono che questa mossa sia un tentativo di Meta di allinearsi con l’amministrazione entrante.

“È difficile ignorare il tempismo di questa scelta,” ha commentato un analista di mercato. “Meta sembra voler evitare ulteriori accuse di censura da parte della destra politica.”

PROSPETTIvE FUTURE

Nonostante le preoccupazioni, Zuckerberg ha ribadito la sua fiducia nel nuovo sistema. “Crediamo che la comunità abbia il potenziale per autoregolarsi, garantendo un equilibrio tra libertà e responsabilità.”

Resta da vedere come questo approccio influenzerà la qualità dell’informazione e la fiducia degli utenti. Mentre Meta spera di rafforzare la libertà di espressione, i critici avvertono che un’eccessiva deregolamentazione potrebbe trasformare le piattaforme in terreno fertile per disinformazione e manipolazione.

Con l’introduzione di Community Notes, Meta punta a ridefinire il futuro della moderazione online. Il successo o il fallimento di questa iniziativa potrebbe avere ripercussioni profonde non solo per l’azienda, ma per l’intero panorama dell’informazione digitale.

IL DETOX POST

ABBUFFATE NATALIZIE:

COSA NON PUÒ MANCARE NEL CARRELLO DELLA SPESA A GENNAIO! di Martina Campanelli

Il periodo delle festività natalizie è tradizionalmente associato a cibi ricchi e abbondanti; tra cene festive e pranzi in famiglia, il nostro corpo può subire un sovraccarico calorico che può lasciare segni di stanchezza, gonfiore e sensazione di pesantezza…oltre a qualche chiletto di troppo!

Il “da Gennaio” è arrivato, con la classica lista dei buoni propositi, che ci fa stabilire obiettivi per migliorare la nostra vita a 360 gradi e quindi proprio Gennaio è il mese perfetto per rimettersi in forma con scelte alimentari più sane e consapevoli. Come? Sfruttando gli alimenti di stagione, che offrono numerosi benefici per la nostra salute. Non si tratta di privazione di cibo, ma piuttosto il ritorno a un’alimentazione sana ed equilibrata che stimola la naturale capacità del nostro corpo di eliminare le tossine. In questo articolo esploreremo come affrontare gli eccessi alimentari delle festività natalizie e come depurarsi utilizzando cibi freschi e naturali tipici del mese di Gennaio. Gli alimenti di Stagione per un detox efficace sono:

1. vERDURE A FOGLIA vERDE

Le verdure a foglia verde, come spinaci, cavolo nero, cicoria e ver-

za, sono veri e propri alleati del nostro corpo nella lotta contro le tossine. Questi vegetali sono infatti ricchi di:

- fibre che favoriscono il transito intestinale, aiutano a mantenere il sistema digestivo in movimento e promuovono l’eliminazione regolare delle tossine;

- vitamine, minerali ed antiossidanti che favoriscono la digestione e supportano il fegato e i reni, organi principali nella disintossicazione;

- clorofilla, il pigmento che conferisce il colore verde alle verdure e che ha effetti depurativi molto potenti. Essa aiuta a migliorare la qualità del sangue e stimola la produzione di globuli rossi; ha inoltre proprietà antinfiammatorie e alcalinizzanti, che contribuiscono a bilanciare il pH del corpo e a ridurre l’acidità, favorendo un ambiente interno più sano. La clorofilla può supportare la disintossicazione epatica, contribuendo a rimuovere metalli pesanti, sostanze chimiche e altre tossine accumulate nel corpo.

2. CARCIOFI

I carciofi sono una delle verdure più efficaci per la depurazione, grazie alla cinarina, un composto che stimola la produzione di

bile e facilita l’eliminazione delle tossine. Inoltre, sono ricchi di antiossidanti che proteggono il fegato e migliorano la digestione; il consumo regolare di carciofi è associato anche a benefici per la salute cardiovascolare, grazie alla loro capacità di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Essi contengono acido clorogenico, che ha proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie e che aiuta a ridurre l’assorbimento dei grassi e l’inulina, una fibra solubile presente nei carciofi, è un prebiotico naturale che stimola la crescita dei batteri intestinali.

3. FINOCCHI

I finocchi sono un toccasana per chi cerca di ridurre il gonfiore e la ritenzione idrica, contenendo fibre e olio essenziale di anetolo, che favoriscono la digestione e hanno effetti diuretici, aiutando l’organismo a liberarsi dei liquidi in eccesso.

4. BROCCOLI

I broccoli sono una delle verdure più nutrienti e depurative. Ricchi di vitamina C, fibra e sulforafano, un potente antiossidante, stimolano la digestione e favoriscono la disintossicazione del fegato.

5. AGRUMI (ARANCE, MANDARINI, POMPELMI)

Gli agrumi sono perfetti per il detox post-festività: ricchi di vitami-

na C, rafforzano il sistema immunitario e migliorano la digestione. Il loro effetto diuretico aiuta a eliminare le tossine in eccesso e a ridurre il gonfiore.

6. ZENZERO

Lo zenzero è noto per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, ed è un ottimo alleato per stimolare la digestione e ridurre il gonfiore. Ha anche effetti detox e aiuta a ripristinare l’equilibrio del corpo; aggiunto a tisane calde, frullati o piatti salati per un tocco speziato.

7. LEGUMI (LENTICCHIE, FAGIOLI, CECI)

I legumi sono ricchi di fibre e proteine vegetali che migliorano la digestione e favoriscono la regolarità intestinale. Inoltre, contribuiscono a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue, riducendo il desiderio di cibi zuccherati.

Gennaio, quindi, ci offre un’ampia scelta di alimenti alleati per ricaricare il corpo e la mente. Dieta sana e attività fisica moderata aiutano a sostenere il naturale processo di disintossicazione e a partire con il piede giusto per un anno di benessere e vitalità.

Non dimenticate che il benessere inizia dalla tavola!!!

IL FUTURO DEGLI SPORT INvERNALI DI FRONTE ALLA CRISI CLIMATICA

di Leonardo Tiene

Gli sport invernali, legati indissolubilmente alla neve e al freddo, stanno affrontando una minaccia sempre più evidente: la crisi climatica. L’aumento delle temperature globali e la diminuzione delle precipitazioni nevose stanno già avendo un impatto tangibile sulle montagne e sulle attività sportive che vi si svolgono. Qual è il futuro di queste discipline in un mondo sempre più caldo?

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: UNA MINACCIA CONCRETA

Secondo i dati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), le temperature globali sono aumentate di circa 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali, e si prevede che possano superare i 2°C entro la fine del secolo senza interventi significativi. Questo riscaldamento colpisce duramente le aree montane: 1. Riduzione della neve naturale: l’inverno è più breve e meno rigido, con precipitazioni nevose in calo e un aumento delle piogge anche ad alta quota.

2. Scioglimento dei ghiacciai: in Europa, i ghiacciai alpini hanno perso oltre il 50% della loro massa dal 1900, un trend che continua ad accelerare.

3. Innevamento artificiale sotto pressione: l’uso di cannoni da neve, sempre più diffuso per compensare la mancanza di neve naturale, diventa meno efficace a causa delle temperature in aumento e della scarsità di acqua necessaria per la produzione.

IMPATTO SUGLI SPORT INvERNALI

Gli sport invernali tradizionali, come lo sci alpino, lo snowboard e il pattinaggio su ghiaccio, dipendono da condizioni climatiche stabili. Tuttavia, la crisi climatica sta cambiando le regole del gioco:

1. Stazioni sciistiche a rischio

Le località a bassa e media quota, che rappresentano la maggior parte delle destinazioni sciistiche, sono le più vulnerabili. Molte stazioni potrebbero chiudere nei prossimi decenni a causa della mancanza di neve. Secondo uno studio, entro il 2100, il 70% delle stazioni sciistiche europee potrebbe diventare insostenibile senza neve artificiale.

2. Calo della partecipazione

La diminuzione delle opportunità di praticare sport invernali potrebbe scoraggiare nuove generazioni di atleti e appassionati.

Sport come lo sci nordico, che richiedono grandi spazi innevati, sono particolarmente a rischio.

3. Trasformazione delle competizioni

Anche i grandi eventi sportivi, come le Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026,stanno affrontando sfide significative. Molti paesi non avranno più condizioni climatiche idonee per ospitarli. Gli organizzatori stanno cercando soluzioni, come l’uso di neve artificiale o il trasferimento delle gare in regioni più fredde, ma queste misure hanno costi economici ed ecologici elevati.

SOLUZIONI E ADATTAMENTI

Per garantire un futuro agli sport invernali, sono necessarie azioni mirate e innovative.

1. Tecnologie sostenibili

• Innevamento efficiente: Migliorare i sistemi di innevamento artificiale per ridurre il consumo di acqua ed energia.

• Riduzione dell’impatto ambientale: Le stazioni sciistiche stanno investendo in energie rinnovabili, trasporti sostenibili e programmi di riforestazione per compensare le emissioni.

2. Diversificazione delle attività

Molte località stanno sviluppando offerte alternative per attrarre visitatori, come trekking, mountain bike o turismo culturale, riducendo la dipendenza dalla neve.

3. Promozione della sostenibilità

Gli enti sportivi stanno sensibilizzando gli atleti e il pubblico sull’importanza di ridurre l’impronta ecologica, con iniziative che vanno dalla scelta di materiali eco-compatibili all’organizzazione di eventi a basse emissioni.

4. Innovazione negli eventi sportivi

Si stanno esplorando nuove modalità di svolgimento delle competizioni, come l’uso di strutture al coperto per gli sport su ghiaccio o l’adattamento dei calendari per sfruttare al meglio le condizioni climatiche residue.

IL FUTURO DEGLI SPORT INvERNALI

Nonostante le sfide, gli sport invernali non sono destinati a scomparire, ma il loro futuro dipenderà dalla capacità di adattamento di comunità, organizzazioni e appassionati. La transizione verso un modello più sostenibile è fondamentale non solo per preservare queste discipline, ma anche per tutelare i delicati ecosistemi montani, minacciati dai cambiamenti climatici.

La lotta contro la crisi climatica richiede azioni collettive e immediate. Solo attraverso un impegno globale sarà possibile garantire che le generazioni future possano continuare a vivere la magia della neve e degli sport invernali.

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vero?

LA

RICETTA DEL vIvERE SOCIALE

di

Debora Bizzi

Ese invece che una vera e propria ricetta per una pietanza aprissimo la nostra mente ad una ricetta di parole e comportamenti da assumere per migliore e vivere bene la nostra vita sociale?

Se mi fermassi qualche secondo a riflettere sulle parole chiave del mio vivere bene, per migliorarmi, e per vivere meglio in società sicuramente queste sarebbero gentilezza, relazioni e cooperazione, onestà, rispetto, inclusione, empatia. Le mie parole. Quelle che consentono di vivere serenamente, felice e fiera del mio comportamento. Gentilezza. La mia preferita in assoluto. Intesa come capacità di rapportarsi alle altre persone, anche sconosciute, con rispetto ed educazione. Essere gentili anche solo con un sorriso, con una parola dolce, evitando i litigi. Se cerchiamo il significato del termine, il vocabolario online Treccani definisce l’aggettivo come “Nobiltà, sia ereditaria sia acquisita con l’esercizio della virtù e con l’elevatezza dei sentimenti”. Nobiltà. Essere gentili significa essere nobili; la gentilezza crea connessione, accoglie, ci fa sentire capiti ed è un comportamento che alla base ha la benevolenza, il desiderio di aiutare l’altro. Per me, è una qualità straordinaria, il mio pane quotidiano. E si può essere gentili in tantissimi modi. Relazioni e cooperazione. Il secondo di questi due termini, è alla base delle relazioni. Ma cosa vuol dire cooperare? Operare insieme, per raggiungere uno scopo comune. La cooperazione è un processo, che ognuno di noi mette in atto, dai primi istanti del nostro essere, ed è differente dalla collaborazione in quanto non rappresenta un attimo, bensì un modo di fare collettivo, l’unione del lavoro di più persone, per il raggiungimento di un fine co-

mune. Si tratta di un’azione libera e volontaria, per un interesse verso la comunità. E da un’efficiente cooperazione nascono reali relazioni. Ovvero rapporti umani e interpersonali. Che si possono basare sul sentimento ma anche su impegni sociali o professionali, ed hanno luogo in ogni contesto umano. Onestà. È l’integrità morale. Una qualità del nostro carattere e di chi rispetta il prossimo e agisce lealmente. Essere onesti vuol dire anche essere leali, giusti, sinceri, e degni di fiducia da parte del prossimo. Grazie al nostro essere onesti, siamo in grado di costruire relazioni durature nel tempo.

Il rispetto, invece, è un sentimento. Un’azione nei confronti di qualcun altro. Promuove l’armonia, è un sentimento di stima necessario per una convivenza pacifica con gli altri individui, nella quale è fondamentale la considerazione e l’accettazione delle differenze. E pensando all’accettazione delle differenze mi viene in mente un altro termine fondamentale per il Vivere Sociale: inclusione. Ovvero la condizione in cui tutti gli esseri umani vivono in uno stato di equità e di pari opportunità, indipendentemente dalla presenza di diversità, disabilità o di povertà. Includere significa accogliere.

E non vi è modo migliore di accogliere l’altro dell’essere empatici. L’empatia è infatti la capacità di mettersi nei panni dell’altro, percependo e comprendendo le emozioni e i pensieri dell’altra persona, è una capacità unica, che consente di immedesimarsi nell’altro individuo.

Queste appena elencate sono sicuramente i miei ingredienti del Vivere bene Sociale, prova a stilare la tua lista!

URBANIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ: LE CITTÀ RESILIENTI

Con “urbanizzazione” si indica il processo che vede una crescente concentrazione della popolazione nelle aree urbane, con la conseguente espansione delle stesse e conseguente sviluppo di infrastrutture, edifici e servizi e che quindi, se da un lato porta con sé importanti opportunità economiche e culturali, dall’altro comporta profondi e complessi impatti ambientali e sociali.

I più significativi effetti sull’ambiente dell’urbanizzazione sono: - Consumo di suolo e conseguente cambiamento climatico: l’espansione delle aree urbane comporta l’utilizzo di aree agricole per la costruzione di nuove abitazioni ed infrastrutture. Questo comporta il cosiddetto effetto “isola di calore” per il quale l’uso intensivo del suolo e la costruzione di edifici con materiali impermeabili quali cemento ed asfalto comporta una riduzione della capacità di assorbimento dell’acqua piovana ed il raffreddamento dei suoli (con anche conseguente domanda di energia per il raffreddamento).

- Inquinamento di aria e acqua: l’urbanizzazione comporta un aumento di traffico ed attività industriale che generano inquinamento acustico ed atmosferico. A questo si affianca l’inquinamento dell’acqua per l’aumento delle acque reflue (acque che

risultano da attività domestiche, industriali, agricole e urbane, e che, a causa del loro utilizzo, sono diventate contaminate e non più adatte al consumo umano o per altri usi senza un adeguato trattamento).

- Perdita di biodiversità e spazi naturali: la cementificazione di terreni prima occupati da ecosistemi naturali riduce gli habitat naturali mettendo a rischio la biodiversità e vede una riduzione degli spazi verdi, con conseguente riduzione della capacità della flora di assorbire anidride carbonica.

- Aumento delle emissioni di gas serra: la maggiore domanda energetica è spesso soddisfatta tramite fonti non rinnovabili che quindi contribuiscono ai cambiamenti climatici globali.

L’urbanizzazione ha anche importanti implicazioni sociali, che si manifestano nella vita quotidiana delle persone:

- Problemi di sovraffollamento: la crescente domanda di abitazioni e la costruzione di nuove case può provocare una crescita incontrollata delle città con fenomeni di sovraffollamento, con scarse condizioni abitative, mancanza di servizi e povere condizioni igieniche.

- Disuguaglianze sociali: possibile concentrazione delle risorse in poche aree con conseguenti differenze sociali marcate tra i vari quartieri di una stessa città. Le aree più povere sono spesso marginalizzate, con scarse infrastrutture, servizi sanitari e educativi limitati, e pochi posti di lavoro.

- Salute e benessere: l’esposizione all’inquinamento atmosferico, il sovraffollamento, il rumore, la mancanza di spazi verdi e la vita sedentaria possono portare a un peggioramento della qualità della vita con effetti negativi sulla salute mentale e fisica.

Come si possono vincere le sfide legate all’ urbanizzazione ed ai suoi effetti? La risposta sembra essere la costruzione di città resilienti

Esse sono città in grado di adattarsi e rispondere efficacemente agli shock, siano essi ambientali, sociali, economici o politici. La loro caratteristica è di saper anticipare, assorbire, adattarsi e trasformarsi di fronte a cambiamenti o disastri, riducendo al minimo i danni e garantendo un rapido recupero delle sue funzioni vitali: non si tratta solo di affrontare le emergenze, ma anche di sviluppare una cultura di prevenzione e adattamento a lungo termine, in modo da migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, anche in situazioni difficili.

Come si costruisce la resilienza? Si costruisce con un approccio integrato che combini sostenibilità ambientale e urbana, giustizia sociale, innovazione tecnologica, governance partecipativa e la promozione dell’educazione e consapevolezza ambientale:

- Pianificazione urbana sostenibile: piani urbani che rispondano ai bisogni immediati e futuri, puntando su un uso efficiente del suolo e un equilibrio tra urbanizzazione e natura. Una pianificazione integrata che unisca la gestione ambientale, la crescita

economica e la protezione sociale. Le città devono quindi investire in sistemi di trasporto pubblico efficienti, reti idriche che riducano gli sprechi e gestione dei rifiuti che favorisca il riciclo e la riduzione dei materiali non riciclabili. L’uso di materiali ecologici per la costruzione degli edifici è un passo fondamentale per promuovere la sostenibilità.

- Adattamento ai cambiamenti climatici: l’adozione di tecnologie verdi, come l’energia solare ed eolica, l’integrazione di spazi verdi urbani, come parchi e giardini pensili, che possono assorbire l’acqua piovana e ridurre l’effetto “isola di calore”.

- Giustizia sociale ed inclusione: le politiche urbane devono promuovere l’inclusività e la giustizia sociale, garantendo che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica, possano accedere a servizi essenziali quali la sanità, l’istruzione e il lavoro. Ciò implica la costruzione di quartieri accessibili, la riduzione della povertà urbana e la creazione di spazi di socializzazione che favoriscano l’integrazione.

- Governance partecipativa: il coinvolgimento attivo della comunità nelle decisioni con oggetto la pianificazione urbana permette di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, in particolare quelli più deboli e di sviluppare soluzioni che siano veramente sostenibili e condivise.

- Innovazione tecnologica: utilizzo di tecnologie avanzate per gestire in modo più efficace le risorse, migliorare la qualità della vita dei cittadini e rispondere a eventi imprevisti. Esempi di tecnologie digitali sono l’Internet delle cose (IoT), i big data e l’intelligenza artificiale (AI). Il primo, ad esempio, consente la

connessione tra oggetti e dispositivi che raccolgono e scambiano dati, diventando importante per il monitoraggio della qualità dell’aria, per monitorare integrità delle infrastrutture urbane e controllare il traffico ottimizzando il flusso veicolare.

Esempio concreto di città che ha adottato politiche resilienti è Singapore, città che affronta con successo le sfide ambientali, sociali ed economiche, mantenendo al contempo un elevato standard di vita per i suoi abitanti; le politiche e le soluzioni adottate ne fanno un modello di resilienza urbana per altre città in tutto il mondo. Ecco alcune delle principali ragioni per cui Singapore è una città resiliente:

- Adattamento al cambiamento climatico e gestione delle acque: Singapore è particolarmente vulnerabile agli impatti del cambiamento climatico, come l’innalzamento del livello del mare, le inondazioni e il riscaldamento urbano. Per affrontare queste sfide, la città ha adottato una serie di politiche innovative di adattamento climatico e gestione delle risorse idriche.

1. Gestione delle acque piovane: la città ha sviluppato un sistema avanzato di gestione delle acque, che include canali, serbatoi e impianti di raccolta delle acque piovane. Il systeme NEWater, che recupera e riutilizza l’acqua trattata, è un esempio di come essa affronti la scarsità d’acqua e rendendosi meno vulnerabile alle siccità.

2. Infrastrutture per la protezione dalle inondazioni: la città ha costruito barriere anti-inondazioni, muri di protezione costiera e sistemi di drenaggio che proteggono la città dalle inondazioni. Essa si è anche impegnata nell’uso di tecnologie intelligenti per monitorare i livelli di acqua e dei flussi piovosi, riducendo il rischio di inondazioni urbane.

3. Pianificazione urbana resistente al clima: adozione di

politiche di costruzione di edifici elevati e urbanizzazione resiliente per prevenire danni causati dall’innalzamento del livello del mare. Alcuni edifici sono progettati per stare sopra il livello dell’acqua, mentre altre aree vengono monitorate per garantire che le infrastrutture resistano ai cambiamenti climatici.

- Urbanizzazione Sostenibile e Infrastrutture verdi

1. Giardini e parchi urbani: ampia rete di giardini urbani e parchi verticali. Il famoso Giardino Botanico di Singapore e il Gardens by the Bay, con le sue torri verdi, sono esempi emblematici di come la natura e l’urbanizzazione possano convivere. Queste aree verdi aiutano a migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’effetto isola di calore e offrire spazi di svago per la comunità.

2. Sostenibilità e edilizia verde: Singapore ha lanciato il Singapore Green Building Council e incentiva la costruzione di edifici che soddisfano i più alti standard di sostenibilità, come la certificazione Green Mark, che promuove l’efficienza energetica e l’uso di materiali ecologici. Gli edifici verdi sono fondamentali per ridurre il consumo di energia e per garantire la sostenibilità a lungo termine.

In conclusione, le città resilienti rappresentano un concetto cruciale per affrontare le sfide urbane, ambientali, sociali ed economiche che si stanno intensificando con l’aumento della popolazione mondiale, i cambiamenti climatici e le crescenti disuguaglianze. Il concetto di resilienza si estende quindi oltre la capacità di reagire a una crisi, abbracciando anche la capacità di adattarsi, innovare e garantire una vita migliore per le generazioni future.

I FALSI MITI SULL’ALCOL: COSA C’È DI vERO E COSA NO? di Leonardo Tiene

L’alcol è parte integrante della cultura e delle abitudini sociali di molti paesi, ma intorno al suo consumo ruotano numerosi miti e credenze popolari che spesso non corrispondono alla realtà. Queste idee sbagliate possono influenzare il nostro comportamento e la nostra percezione del bere, portando a scelte poco consapevoli. Ecco una lista dei falsi miti più comuni sull’alcol, smontati alla luce delle evidenze scientifiche.

1. BERE ALCOL “RISCALDA” IL CORPO

Il mito: un bicchiere di alcol, soprattutto nei mesi freddi, è spesso visto come un modo per scaldarsi rapidamente.

La realtà: l’alcol dilata i vasi sanguigni, causando una maggiore circolazione del sangue in superficie. Questo dà una sensazione temporanea di calore, ma in realtà il corpo perde più rapidamente calore attraverso la pelle. A lungo termine, bere alcol in situazioni di freddo aumenta il rischio di ipotermia.

2. BERE CAFFÈ O FARE UNA DOCCIA FREDDA TI RENDE SOBRIO

Il mito: dopo aver bevuto troppo, un caffè forte o una doccia gelata aiutano a “smaltire” la sbornia.

La realtà: né il caffè né l’acqua fredda accelerano il metabolismo dell’alcol. È il fegato a processare l’alcol, e questo richiede tempo, indipendentemente da cosa si faccia. Questi metodi possono far sentire più svegli, ma non riducono la quantità di alcol nel sangue.

3. L’ALCOL CHIARO È MENO DANNOSO DELL’ALCOL SCURO

Il mito: vodka, gin e altri alcolici chiari sarebbero meno nocivi rispetto a whisky, rum o vino rosso.

La realtà: gli effetti tossici dell’alcol dipendono dalla quantità consumata, non dal colore. Tuttavia, gli alcolici scuri contengono più composti chimici (congeneri), che possono peggiorare i sintomi della sbornia, come mal di testa e nausea. Ma ciò non significa che gli alcolici chiari siano innocui.

4. SE REGGI BENE L’ALCOL, NON HAI PROBLEMI DI SALUTE

Il mito: le persone che non si ubriacano facilmente sono meno a rischio di sviluppare problemi legati all’alcol.

La realtà: avere una “tolleranza alta” significa che il corpo è abituato all’alcol, ma non che è immune ai suoi effetti. Consumare grandi quantità di alcol può comunque danneggiare fegato, cuore e sistema nervoso, indipendentemente dalla tolleranza.

5. L’ALCOL AIUTA A DORMIRE MEGLIO

Il mito: un bicchiere di vino o un drink prima di andare a letto favorisce il sonno.

La realtà: l’alcol può indurre sonnolenza iniziale, ma interferisce con la qualità del sonno, disturbando le fasi REM e causando risvegli frequenti. Questo porta a un sonno meno riposante.

6. GLI ALCOLICI “DIGESTIvI” AIUTANO LA DIGESTIONE

Il mito: bere un liquore dopo il pasto aiuta lo stomaco a digerire meglio.

La realtà: anche se i digestivi possono dare una sensazione di conforto, in realtà l’alcol rallenta la digestione, interferendo con la funzione dello stomaco e dell’intestino.

7. BERE vINO O BIRRA FA BENE ALLA SALUTE

Il mito: un bicchiere di vino rosso o una birra al giorno sono benefici per il cuore e la salute generale.

La realtà: alcuni studi hanno evidenziato che piccole quantità di vino rosso potrebbero avere effetti positivi grazie agli antiossidanti (come il resveratrolo). Tuttavia, l’assunzione regolare di alcol, anche in piccole dosi, aumenta il rischio di cancro, malattie epatiche e altre patologie. I benefici sono spesso sopravvalutati rispetto ai rischi.

8. vOMITARE DOPO AvER BEvUTO RIDUCE L’INTOSSICAZIONE

Il mito: vomitare aiuta a eliminare l’alcol e a sentirsi meglio.

La realtà: una volta ingerito, l’alcol viene assorbito rapidamente

nel sangue, soprattutto a stomaco vuoto. Vomitare può alleviare la sensazione di nausea, ma non riduce l’intossicazione, poiché la maggior parte dell’alcol è già stata assorbita.

9. BERE ALCOL NON È PERICOLOSO SE NON TI UBRIACHI

Il mito: bere moderatamente non ha effetti negativi sulla salute. La realtà: anche il consumo moderato di alcol può aumentare il rischio di alcune malattie, come il cancro e l’ipertensione. L’alcol è classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una sostanza cancerogena, e non esiste una quantità “sicura” universalmente valida.

10. SOLO CHI BEvE MOLTO È A RISCHIO DI DIPENDENZA

Il mito: la dipendenza da alcol riguarda solo chi consuma quantità eccessive.

La realtà: anche un consumo apparentemente moderato può portare a dipendenza nel tempo, soprattutto se il bere diventa una routine quotidiana. La predisposizione genetica e fattori psicologici giocano un ruolo importante.

CI DISPIACE AvERvI ROvINATO QUESTE LEGGENDE METROPOLITANE!

Molti dei falsi miti sull’alcol sono il risultato di percezioni culturali e informazioni non corrette. È fondamentale comprendere che l’alcol, indipendentemente dalla forma e dalla quantità, ha effetti sul corpo e sulla mente che non vanno sottovalutati. Bere responsabilmente significa anche conoscere la verità dietro queste credenze e fare scelte più consapevoli per la propria salute.

PILLOLE DELL’AvvOCATO

SMART WORKING E DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE

SMART WORKING: NUOvE REGOLE E PRIORITÀ PER LO SMART WORKING IN ITALIA

Dal 1° aprile 2024, lo smart working in Italia è tornato alla regolamentazione ordinaria della L. n. 81/2017, che richiede accordi individuali scritti tra datore e dipendente, sostituendo la precedente “modalità semplificata” disponibile fino al 31 marzo prevista dalla normativa emergenziale durante il periodo pandemico.

In termini di accesso allo smart working, ai sensi dell’art. 18, co. 3 bis, L. 81/2017, ai lavoratori con figli fino a 12 anni, disabili, caregiver e ai fruitori dei permessi ex legge 104 è garantito un regime di priorità. Nel settore pubblico, invece, dal 1° gennaio 2024 il lavoro agile è ormai possibile solo su richiesta in caso di gravi problemi personali o di salute, ma la decisione finale spetta sempre ai dirigenti.

In termini di adempimenti formali, i datori di lavoro privati sono tenuti a comunicare l’inizio o la proroga della prestazione in modalità smart tramite apposito portale telematico, entro 5 giorni dall’avvio, pena l’applicazione di sanzioni amministrative che vanno da €. 100 sino a €. 500 per ogni lavoratore interessato.

CONSIGLIO PRATICO: Sia per i lavoratori che per i datori di lavoro che necessitino di attivare o continuare lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile, è essenziale stipulare un accordo individuale chiaro e completo che delinei le modalità operative: a livello essenziale, l’accordo dovrà specificare la durata (indeterminata o determinata), i luoghi esclusi per il lavoro remoto, l’alternanza tra lavoro in azienda e da remoto, gli strumenti utilizzati, i tempi di riposo, il diritto alla disconnessione, le modalità di controllo, l’esercizio del potere direttivo e disciplinare, il rispetto della privacy, la sicurezza dei dati, l’attività formativa necessaria e le modalità di esercizio dei diritti sindacali. È utile, pertanto, approfondire le peculiarità di ogni singolo caso con esperti giuslavoristi, posto che ignorare questi obblighi può comportare l’applicazione di sanzioni in capo al datore di lavoro.

DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE: NORME, LIMITI E CONSIGLI PER I LAvORATORI IN SMART WORKING

In Italia, attualmente il diritto alla disconnessione non è ancora previsto a livello legislativo, ma si basa su accordi individuali tra datore di lavoro e lavoratore, come previsto dalla L. n. 81/2017. Questa normativa permette agli “smart worker” di negoziare orari e modalità di connessione e disconnessione per tutelare il proprio riposo e il tempo libero, ma non garantisce automaticamente tale diritto a tutti i lavoratori. Durante la pandemia, infatti, per contenere la diffusione del COVID-19, era stata sospesa l’obbligatorietà di negoziare contratti individuali per lo smart working, estendendo automaticamente a tutti i lavoratori da remoto il diritto alla disconnessione. Tuttavia, questa misura temporanea è stata revocata il 31 dicembre 2022.

Nel 2021, altresì, due accordi interconfederali hanno previsto il diritto alla disconnessione nel settore pubblico e privato (rispettivamente il “patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” e il “protocollo nazionale sul lavoro agile nel settore privato”), mentre – a livello comunitario – altri Paesi europei (Belgio, Francia, Spagna) hanno introdotto normative più settoriali, talvolta esclusivamente per specifici gruppi di lavoratori.

CONSIGLIO PRATICO: In Italia, per chi lavora in smart working o in modalità ibrida, risulta essenziale discutere in modo chiaro con il datore di lavoro le modalità e i tempi della disconnessione. Si consiglia, pertanto, ai lavoratori di includere, all’interno dell’accordo individuale, clausole che specifichino esattamente in quali momenti devono essere raggiungibili e quando invece hanno diritto a non essere disturbati. Inoltre, in caso di dubbi o difficoltà, è consigliato rivolgersi a un rappresentante sindacale, un consulente del lavoro o un legale specializzato in diritto del lavoro, in grado di fornire il supporto necessario a salvaguardare il diritto alla disconnessione di ciascun lavoratore, nel rispetto delle normative vigenti.

DAL CONTO TERMICO 2.0 (2024) AL CONTO TERMICO 3.0 (2025): GUIDA COMPLETA

Il Conto Termico è anche nel 2025 una valida alternativa all’Ecobonus per l’efficientamento energetico, il fotovoltaico e la climatizzazione ad alta efficienza.

Il Conto Termico 2.0 (disciplinato dal D.M. 16/02/2016) è un incentivo statale erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) che agevola interventi di:

• incremento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti (Interventi tipo 1 – Art. 4, comma 1);

• produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza (Interventi Tipo 2 – Art. 4, comma 2).

Gli incentivi per gli interventi di incremento dell’efficienza energetica (interventi tipo 1) sono riservati alle pubbliche amministrazioni; quelli per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza (interventi tipo 2) sono estesi a privati ed imprese

Il Conto Termico 2.0 è un’agevolazione non soggetta a scadenza, non prevede una detrazione fiscale ma un contributo a fondo perduto e può essere sempre valutata per ogni progetto di efficientamento energetico di abitazioni, edifici adibiti ad attività produttivi e strutture pubbliche. In questo articolo, trovi:

• una prospettiva del Conto Termico 3.0 [2025], ovvero del nuovo strumento in corso di approvazione e attivo da gennaio 2025;

• una sintesi del Conto Termico 2.0 [2024], ovvero delle opportunità offerte attualmente dalla misura.

CHI PUÒ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO CONTO TERMICO 2.0 [2024]?

I soggetti che possono accedere al meccanismo del Conto Termico 2.0 sono:

• le Pubbliche Amministrazioni che includono anche gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le Cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le Società a patrimonio interamente pubblico e le Società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali;

• i privati, ovvero persone fisiche, condomini e imprese (soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario).

L’accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una ESCO: per le Pubbliche Amministrazioni attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica, per i soggetti privati anche mediante un contratto di servizio energia previsti dal D.Lgs. 115/2008.

CONTO TERMICO 2.0: PERCENTUALI AGEvOLATI

Il Conto Termico prevede incentivi che vanno dal 40% al 65% della spesa sostenuta, a seconda dei soggetti richiedenti e di alcune variabili:

• fino al 65% per la demolizione e ricostruzione di edifici a energia quasi zero;

• fino al 40% per:

- interventi di isolamento di pareti e coperture;

- sostituzione di chiusure finestrate con altre più efficienti;

- installazione di schermature solari;

- sostituzione dei corpi illuminanti; - installazione di tecnologie di building automation; - sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione;

• fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F;

• fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico);

• fino al 65% per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti a pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici.

Il Conto Termico è cumulabile con altri incentivi di natura non statale e nell’ambito degli interventi precedentemente indicati.

Finanzia inoltre il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCo che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati e le cooperative di abitanti e quelle sociali.

CONTO TERMICO 2024 PER PRIvATI: INTERvENTI AGEvOLATI

Il Conto Termico incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili di edifici o singole unità immobiliari accatastate e dotate di un impianto di riscaldamento. Si tratta di interventi (art. 4, comma 2) di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza in edifici esistenti parti di essi o unità immobiliari esistenti:

• 2.A - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche (con potenza termica utile nominale fino a 2000 kW).

• 2.B - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con generatori di calore alimentati da biomassa (stufe, termo-camini o caldaie con potenza termica nominale fino a 2000 kWt).

• 2.C - Installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (con superficie solare lorda fino a 2500 m2).

• 2.D - Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.

• 2.E - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi ibridi a pompa di calore

Per il Conto Termico 2.0 privati, i costi massimi ammissibili sono determinati sulla base della producibilità stimata dell’intervento; il contributo massimo è del 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto.

Per le caldaie, le pompe di calore, i collettori solari, etc., inclusi nel catalogo degli apparecchi domestici reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE, la procedura di accesso è semplificata, poiché la conformità dei requisiti tecnici al dettato

normativo è stata preventivamente verificata dal GSE.

TABELLA SINOTTICA (CONTO TERMICO PRIvATI, CONDOMINI E IMPRESE – FONTE: GSE)

TIPOLOGIA INTERvENTO

2.A

Sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti a pompa di calore fino a 2.000 kW

2.B

Sostituzione di impianti di climatizzazione con generatori a biomassa fino a 2.000 kW

2.C

Installazione di collettori solari termici fino a 2.500 mq

2.D

Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore

2.E

Sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi (caldaie a condensazione + pompa di calore)

COSTO UNITARIO AMMISSIBILE

Il massimale è determinato sulla base della producibilità stimata

Il massimale è determinato sulla base della producibilità stimata

Il massimale è determinato sulla base della producibilità stimata

Il massimale è determinato sulla base della producibilità stimata

Il massimale è determinato sulla base della producibilità stimata

PERCENTUALE SPESA RICONOSCIBILE E INCENTIvO MASSIMO EROGABILE

Massimo 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto

Massimo 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto

Massimo 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto

Massimo 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto

Massimo 65% in funzione delle caratteristiche dell’impianto

Per le caldaie, le pompe di calore, i collettori solari, etc., inclusi nel Catalogo degli apparecchi domestici reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE, la procedura di accesso è semplificata, poiché la conformità dei requisiti tecnici al dettato normativo è stata preventivamente verificata dal GSE.

CONTO TERMICO 2.0 [2024] PER LE PA: INTERvENTI AGEvOLATI

Gli interventi di tipo 1 di cui all’art. 4, comma 1 sono destinati esclusivamente alle Pubbliche amministrazioni. Si tratta di interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti parti di essi o unità immobiliari esistenti:

• 1.A - Isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato.

• 1.B - Sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato.

• 1.C - Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con

generatori di calore a condensazione.

• 1.D - Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da ESCo (Energy Service Company), fissi o mobili, non trasportabili.

• 1.E - Trasformazione in “edifici a energia quasi zero”.

• 1.F - Sostituzione di sistemi per l’illuminazione di interni e delle pertinenze esterne esistenti con sistemi di illuminazione efficienti.

• 1.G - Installazione di tecnologie di gestione e controllo automatico (building automation) degli impianti termici ed elettrici, inclusa l’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore

TABELLE SINOTTICHE (CONTO TERMICO PA – FONTE: GSE)

TIPOLOGIA INTERvENTO

1.A

Isolamento termico di superfici opache

COSTO UNITARIO AMMISSIBILE PERCENTUALE SPESA RICONOSCIBILE E INCENTIvO MASSIMO EROGABILE

Tra 80 €/mq e 250 €/mq 40% (*) (**) in relazione al tipo pareti: perimetrali, pavimenti o coperture

1.B

Sostituzione di infissi

1.C

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con generatori di calore a condensazione

1.D

Installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento

1.E

Trasformazione degli edifici in nZEB

1.F

Sostituzione di sistemi per l’illuminazione di interni e delle pertinenze esterne con sistemi di illuminazione

1.G

Installazione di tecnologie di building automation degli impianti termici ed elettrici degli edifici

350 €/mq (zone A, B, C) 450 €/mq (zone D, E, F)

160 €/kW (P<= 35 kW)

130 €/kW (P>35 kW)

150 €/mq (schermature) 30 €/mq (sistemi controllo)

40% (*) (**)

400.000€

* Per interventi realizzati nelle zone climatiche E e F, la percentuale incentivata della spesa ammissibile è pari al 50%.

** Per interventi che prevedano, oltre a un intervento 1.A, anche un intervento a scelta tra le tipologie 1.C, 2.A, 2.B, 2.C o 2.E, la percentuale della spesa ammissibile è pari al 55% per ognuno degli interventi.

COME SI CALCOLA L’INCENTIvO IN CONTO TERMICO?

La modalità per il calcolo degli incentivi in conto termico per tutte le tipologie di intervento sono quelle previste dall’allegato 1 del D.M. 16 febbraio 2016 (Conto Termico 2.0)

Per ogni tipologia di intervento esistono modalità di calcolo specifiche per determinare l’ammontare dell’incentivo totale e dell’incentivo totale massimo erogabile dal GSE.

Gli incentivi sono regolati da contratti di diritto privato tra il GSE e il Soggetto Responsabile. Gli incentivi sono corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, se l’importo del beneficio complessivamente riconosciuto non supera i 5.000 euro. Prova gratis Praticus-CT 2.0, il software per il calcolo del conto termico. Può essere un valido aiuto per gestire più velocemente progetti e pratiche.

40% (**)

75.000€ o 100.000€ in relazione alla zona climatica

40% (**) 3.000€ o 40.000€ in relazione alla potenza impianto

40% 5.000€ o 30.000€ a seconda della tipologia di intervento

500 €/mq (zone A, B, C) 575 €/mq (zone D, E, F) 65%

1.500.000€ o 1.750.000€ in relazione alla zona climatica

15 €/mq (lampade alta efficienza) 35 €/ mq (lampade a led)

25 €/mq

40%

30.000€ o 70.000€ in relazione al tipo di lampada

COME SI RICHIEDONO GLI INCENTIvI DEL CONTO TERMICO 2.0?

La richiesta di incentivo deve essere presentata entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori a pena della decadenza del diritto all’incentivo.

I pagamenti, inoltre, non potranno essere datati più indietro di 90 giorni dalla data di presentazione dell’incentivo. Tutti i soggetti ammissibili possono fare richiesta di incentivo al GSE direttamente o delegando un tecnico (soggetto delegato). Ove gli interventi siano stati realizzati nel quadro di un contratto di prestazione energetica (EPC), sarà la ESCo titolare del contratto a richiedere l’incentivo.

La richiesta operativa degli incentivi deve avvenire tramite l’apposito applicativo informatico PortalTermico gestito dal G.S.E. (Gestore Servizi energetici), tramite il quale i soggetti compilano e inviano la documentazione necessaria per l’ammissione all’incentivo.

L’accesso agli incentivi può avvenire attraverso 2 modalità:

• accesso diretto: a seguito della conclusione degli interventi, il Soggetto Responsabile trasmette al GSE, attraverso l’apposita sezione del Portaltermico, specifica istanza di concessione degli incentivi, redatta secondo il modello indicato nell’Allegato 2 delle presenti Regole Applicative;

• prenotazione: ricorrendo le condizioni di cui all’art. 6, le PA, e le ESCo che operano per conto della PA, ad esclusione delle Cooperative di Abitanti e le Cooperative Sociali, possono presentare al GSE, per la prenotazione dell’incentivo, una scheda domanda a preventivo, redatta secondo il modello contenuto nell’Allegato 2 delle Regole Applicative

Per la prenotazione dell’incentivo, le PA, ad eccezione delle coo-

perative di abitanti e delle cooperative sociali, possono presentare la scheda-domanda a preventivo, qualora si verifichi una delle seguenti condizioni in presenza di:

• una Diagnosi Energetica e un atto amministrativo attestante l’impegno alla realizzazione di almeno un intervento tra quelli indicati nella Diagnosi Energetica;

• un Contratto di prestazione energetica stipulato tra la PA e una ESCo;

• un Provvedimento o un atto amministrativo attestante l’avvenuta assegnazione dei lavori con il verbale di consegna dei lavori.

La richiesta di prenotazione deve essere accettata dal GSE. In tal caso, quest’ultimo procede a impegnare, a favore del richiedente, la somma corrispondente all’incentivo spettante.

Gli importi dell’incentivo saranno erogati entro i 30 giorni successivi al bimestre in cui ricade la sottoscrizione della scheda-contratto.

In caso di accesso a prenotazione, la rata di acconto è erogata entro 60 giorni dalla comunicazione dell’avvio dei lavori, previa sottoscrizione della scheda-contratto.

IL GSE SEMPLIFICA LE PROCEDURE PER ACCEDERE AL CONTO TERMICO

A partire dal 21 ottobre 2024 è operativo un iter più rapido che facilita le azioni da parte dell’operatore e riduce le tempistiche di attivazione del contratto per il Conto Termico.

A comunicarlo è lo stesso GSE che, in vista della riforma del Conto Termico, ha avviato nel corso degli ultimi mesi importanti inter-

venti di semplificazione per snellire le procedure di accesso al meccanismo incentivante del Conto Termico.

Già in fase di invio dell’istanza, l’operatore può accettare le clausole contrattuali del Conto Termico e, a seguito dell’esito della qualifica da parte del GSE, il contratto sarà contestualmente attivato e reso disponibile all’operatore nella sezione “Contratti Attivi” del menu principale del Portaltermico.

Non è più necessario, dunque, a valle dell’istruttoria, accettare via Portale informatico i termini contrattuali per il perfezionamento del Contratto.

CATALOGO DEGLI APPARECCHI DOMESTICI

È previsto un iter semplificato per gli interventi riguardanti l’installazione di uno degli apparecchi di piccola taglia (per generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 m2) contenuti nel catalogo degli apparecchi domestici, reso pubblico e aggiornato periodicamente dal GSE.

LE MAPPE GSE DEL CONTO TERMICO

IL GSE mette a disposizioni sul proprio sito le Mappe del Conto termico, uno strumento che integra tutte le informazioni necessarie a ottenere un incentivo o un servizio GSE. Aiutano l’utente ad orientarsi, con semplicità, tra normative, portali, manuali e vari strumenti di supporto.

Le mappe sono profilate per tipo di utenza (PA, imprese, privati) e seguono la logica di navigazione di chi deve accedere agli incentivi, fornendo suggerimenti pratici per superare le criticità più frequenti.

Il Capodanno rappresenta una delle celebrazioni più antiche ed universali del mondo; ha un forte significato metaforico, rappresentando il passaggio da un ciclo all’altro, un momento di trasformazione, di rinascita, di riflessione, di introspezione e di opportunità. Oltre alla semplice fine dell’anno e l’inizio del nuovo, il Capodanno diventa un momento ricco di significati legati alla vita umana, alle esperienze personali e al desiderio di miglioramento rappresentando un invito a riflettere sul nostro passato, a liberarsi di ciò che ci frena, a guardare con speranza al futuro e a rinnovare noi stessi e le nostre relazioni. Esso ha origini antichissime, nel 4000 a.C., con la festa dell’Akitu celebrata dai Babilonesi: si trattava di un evento religioso e sociale che segnava il rinnovamento annuale e il trionfo della divinità del ciclo agricolo. Il nome “Akitu” deriva dalla parola sumera che significa “festa di primavera” o “festa del raccolto”: la festività era collegata al ritorno della primavera e alla rinascita della natura, celebrando il ciclo delle stagioni e l’inizio del nuovo anno agricolo. In questa occasione, le persone si riunivano per rendere omaggio agli dèi, chiedere benedizioni e purificare la città e la terra da ogni influenza negativa. Akitu non era solo una festa per salutare l’arrivo del nuovo anno, ma aveva anche una profonda valenza simbolica: celebrava il trionfo del bene sul male e il rinnovamento del potere del re, il quale, secondo la tradizione,

si sottometteva alla divinità per riaffermare la propria autorità. Sebbene non coincidesse con il 1° gennaio, questa festa segnava l’inizio di un nuovo ciclo e influenzò le future celebrazioni del Capodanno in altre culture.

La coincidenza del Capodanno con il 1° gennaio si deve infatti ai Romani; inizialmente nel calendario romano, il nuovo anno era celebrato il 1° marzo, un mese che simboleggiava la rinascita e la guerra, con l’inizio della stagione militare e agricola. La scelta di marzo rifletteva l’importanza di Marte, dio della guerra, e il simbolismo del nuovo inizio. Nel 45 a.C., però, il calendario giuliano, introdotto da Giulio Cesare, stabilì il 1° gennaio come giorno dell’inizio dell’anno; il mese di gennaio era infatti dedicato a Giano, il dio delle porte, delle transizioni e dei nuovi inizi, e pertanto simbolicamente il momento migliore per segnare il passaggio al nuovo anno e la laica tradizione dei “buoni propositi” affonda le sue radici proprio nelle promesse che i cittadini offrivano al dio Giano per ottenere la sua protezione nel nuovo anno.

Con l’avvento del Cristianesimo la data subì diversi spostamenti spesso legati a festività religiose e fu nel 1582 che Papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, che sostituì il calendario giuliano, correggendo il ciclo solare e ripristinando una data più precisa per l’inizio dell’anno. Questo calendario fu adottato dalla Chiesa cattolica e da molti paesi europei, stabilendo definitiva-

Stampa “Dialogo di un venditore di Almanacchi e di un passeggere”

mente il 1° gennaio come inizio dell’anno a livello mondiale. Nel mondo moderno, Capodanno è una festività globale, celebrata in molteplici forme, ma con il comune tema della rinascita, del rinnovamento, della riflessione e della speranza per il futuro. Ed è questo il significato simbolico che gli è attribuito in molte opere letterarie: i poeti hanno avuto e hanno a disposizione un ricco e potente materiale simbolico per esplorare temi universali come il ciclo della vita, la rinascita, la memoria e la transizione. Esso viene vissuto dall’ uomo in maniera differente, in base alle personali esperienze e prospettive ed in maniera altrettanto differente, viene raccontato dagli scrittori. Autori dalle diverse tradizioni e periodi storici hanno infatti scelto di simboleggiare il Capodanno in modi differenti, legandolo alle loro riflessioni sul tempo, sulla vita e sulle emozioni umane. Ecco alcuni dei modi più significativi con cui il Capodanno è stato simboleggiato nella letteratura:

1. “Dialogo di un venditore di Almanacchi e di un passeggere” di Leopardi, mostra il Capodanno come un momento di disillusione. Il dialogo, scritto nel 1832, è ambientato per strada, in una città di cui non viene indicato il nome. Un passante (passeggere) chiede a un venditore di almanacchi (calendari) se, a suo parere, l’anno nuovo sarà felice: “Certamente! “risponde il venditore. Inizia così fra i due un fitto scambio di battute durante il quale il venditore, pur sostenendo che la vita è una cosa bella, è costretto ad ammettere che non ci sono nella sua vita trascorsa tempi felici, anni a cui vorrebbe somigliasse l’anno venturo. Alla fine il passeggere giunge alla conclusione che la felicità consiste nell’attesa di qualcosa che non si conosce, nella speranza di un futuro diverso e migliore del passato e del presente. Poi compra l’almanacco più bello e se ne va; il venditore riprende il suo cammino e il dialogo si conclude con la stessa battuta con cui è iniziato (Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi), a sottolineare il ripetersi delle vicende umane e l’impossibilità del cambiamento.

Il tema centrale del dialogo è l’attesa del nuovo anno e la speranza che la accompagna. Nel venditore di almanacchi è rappresentato l’uomo comune, che non si è mai posto interrogativi esistenziali. Il passeggere, un individuo senza nome e senza volto, nel quale è possibile riconoscere lo stesso Leopardi, è invece capace di provocare riflessioni anche nell’interlocutore più incolto.

Il passeggere-Leopardi sa bene che l’attesa di felicità in cui spera il venditore, e con lui tutti gli uomini, è solo una pura illusione: essa non è legata a qualcosa di reale che stiamo vivendo o abbiamo vissuto, ma solo all’attesa, alla speranza di ciò che ci immaginiamo o ci illudiamo possa accadere.

Il venditore riflette l’opinione dell’uomo comune, convinto che l’anno nuovo sarà più felice di quello precedente. Il passeggere, che raffigura lo stesso Leopardi, mette in crisi questo suo ottimismo ma comprende e perdona le illusioni degli uomini, non vuole privare il venditore delle sue speranze e alla fine acquista l’almanacco più bello.

2. Ne “La notte di Capodanno” Dostoevskij racconta il Capodanno come un momento in cui i protagonisti fanno i conti con la nostalgia per gli anni passati e con la solitudine. Il racconto si svolge durante la notte di Capodanno e si concentra su un uomo che trascorre la serata da solo, mentre la città festeg-

gia. Il protagonista si trova in una condizione di alienazione, poiché, nonostante la folla e la gioia delle festività, si sente distaccato dalla realtà che lo circonda; questa solitudine lo porta a riflettere sul senso della vita e a confrontarsi con il vuoto esistenziale che lo affligge.

Dostoevskij esplora la solitudine interiore, un tema che attraversa molte delle sue opere; il protagonista, che vive questa notte di festa in isolamento, riflette sull’assenza di significato nella sua esistenza e sulla difficoltà di trovare una connessione con gli altri. In un contesto sociale di gioia collettiva e di festeggiamenti, egli si percepisce come estraneo alla realtà che lo circonda. Questo contrasto tra la vita sociale e l’alienazione interiore diventa simbolico della disillusione che caratterizza la condizione dell’individuo. Il Capodanno rappresenta un momento di riflessione dolorosa piuttosto che di celebrazione, in cui l’individuo si trova a fare i conti con l’inquietudine interiore e l’ineluttabilità del tempo

3. In “I Miserabili” di Victor Hugo il Capodanno diventa simbolo di comunità, di unione e di solidarietà; la sua celebrazione collettiva diventa un momento di gioia condivisa e di connessione fra le persone. Anche se non è al centro del racconto, l’idea di nuovi inizi è evocata dalle celebrazioni in cui il popolo festeggia, anche nelle difficoltà, il passaggio di un anno e la speranza di cambiamento.

Concludiamo con un’opera che ci racconta il Capodanno come momento di speranza e ottimismo:

4. In “A Christmas Carol” di Charles Dickens (1843), sebbene il cuore del racconto riguardi il Natale, il tema del rinnovamento e della trasformazione personale culmina proprio nel periodo di Capodanno.

Il protagonista, subisce una vera e propria rinascita: Il racconto esplora temi di redenzione, generosità e trasformazione personale attraverso il personaggio di Ebenezer Scrooge, un vecchio avaro, cinico ed indifferente al benessere altrui. La sua unica preoccupazione è il denaro, e non si fa scrupoli nel trattare con crudeltà il suo impiegato, Bob Cratchit, e la sua famiglia, nonostante quest’ultimo sia povero e abbia un figlio malato. La sua vita cambia radicalmente dal momento che, grazie alla visita dei fantasmi (fantasma del Natale passato, presente e futuro), comprende il valore della generosità. Il Capodanno, infatti, può essere visto come una metafora per la trasformazione che Scrooge subisce: il passaggio da una vita di egoismo e avidità a una vita di generosità e compassione. “A Christmas Carol” è una storia di trasformazione e speranza.

Il Capodanno è molto più di una semplice data sul calendario; che sia una riflessione sul tempo che passa, una festa o una solitaria introspezione, esso ci invita, o forse obbliga, a confrontarci con le nostre emozioni riguardo il passato, il presente e il futuro.

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