I
Papi provenienti da due regioni dello Stato pontificio come Umbria e Marche sono dieci in tutto: dal primo, che è un martire tuderte (san Martino I), all’ultimo, che è il Papa investito dalla bufera risorgimentale, ma anche consolato dall’apparizione dell’Immacolata a Lourdes (il beato Pio IX). Lungo il corso degli anni, continuando la funzione dell’apostolo Pietro, sono i primi testimoni della morte vera e della resurrezione vera di Gesù, e tali sono chiamati ad essere anche i successori degli altri apostoli e cioè i Vescovi. Essi, però, con il mutare delle vicende storiche, sono stati coinvolti nella conduzione anche politica dei popoli, in sostituzione opportunistica d’una classe di Governo spesso inadeguata; questa stagione però è ormai ben lontana e i Papi e i Vescovi hanno recuperato appieno il loro ruolo di guida spirituale in un contesto di libertà dal potere temporale, di sinodalità, di povertà, di carità. Anche i Papi di origine umbromarchigiana si sono ritrovati a gestire il loro servizio in questo contesto storico ambiguo e difficile, ma se la sono cavata abbastanza bene.
Mons. Giuseppe Chiaretti,
REPORTAGE
già Vescovo di San Benedetto del Tronto e ArciVescovo emerito di Perugia
emmaus 14 | 11 aprile 2015
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