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Don Francisco è il nuovo parroco di Passo di Treia
Dalprimo settembre scorso don Francisco José Parraga Antolinos è il nuovo parroco di Passo di Treia; ha preso il posto di don Manuel De Ornelas che ha lasciato l’incarico di collaboratore dell’Unità Pastorale di Treia per partire in missione. Don Francisco, classe 1975 è nato a Murcia, in Spagna e frequenta il Cammino Neocatecumenale da giovanissimo, seguendo le orme della sua famiglia. Come è arrivato in Italia?
Quando stavo concludendo i miei studi universitari ho sentito che il Signore mi chiamava a entrare in seminario. Ne ho parlato prima con il mio parroco e ho maturato la scelta di chiedere l’ammissione a un seminario
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È attivo da due anni il servizio diocesano che promuove, insieme allo sportello segnalazioni, iniziative volte alla creazione di ambienti sicuri per i più piccoli missionario internazionale, dando la mia disponibilità ad andare in qualsiasi parte del Mondo. Durante un ritiro a Porto San Giorgio mi colpirono particolarmente le parole di Gesù rivolte ai discepoli: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» e altrettanto mi colpì la promessa di ricevere il centuplo, «insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà». La sorte scelse poi per me il seminario missionario diocesano Redemptoris Mater di Macerata. Ha vissuto esperienze di missione? Prima dell’Ordinazione sacerdotale, ho fatto un periodo di tre anni di pastorale esterna come missionario in Asia.
Rientrato a Macerata nel 2006, sono stato Ordinato e ho fatto il mio primo anno da prete ad Appignano, tre anni a Passo di Treia con don Natale e altri tre anni a Treia con don Vittorio. Dopo queste esperienze di parrocchia l’allora vescovo Giuliodori mi diede il permesso di tornare in missione in Asia. Per motivi legati al visto sono recentemente tornato dalla missione e il vescovo Nazzareno Marconi mi ha chiesto la disponibilità per tornare a Passo di Treia. Quindi il suo è un ritorno... Il mio cuore missionario è rimasto un po’ in Asia, ma devo dire che sono contento del mio nuovo incarico perché la mia vita da prete l’ho sempre vissuta qua; anche quando tornavo per le vacanze chiedevo sempre al Vescovo di venire a Treia o a Passo di Treia, perché conoscevo le persone e mi sentivo a casa. Molti ragazzi che frequentavano i gruppi giovanili quando ero prete giovane anche io, ora sono sposati e hanno famiglia e alcuni sono anche venuti a trovarmi in Asia quando ero in missione, quindi si è sempre mantenuto un bel rapporto di amicizia e di affetto. Quali sono ora le priorità