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Estate in Togo, terra di coraggio e fedeltà
Erano trascorsi due anni da quando con il gruppo missionario Eumega abbiamo toccato per l’ultima volta la terra africana: Natale 2019. Era stata una festa diversa, ma piena del calore di casa. Perché questo è il Togo per noi: una famiglia che ci attende. Dal primo viaggio, nell’estate 2012, in cui un gruppettino curioso e impreparato ha solcato il cielo, tante esperienze di incontro, di crescita, di cammino, ci sono state donate. Tanti miracoli di generosità che in questi anni si sono riprodotti: il sostegno alla casa dei bambini di Lomè che ospita 40 piccole vite da affidare; la realizzazione di una scuola a Dapaong sorta nel 2017 alla quale abbiamo avuto la possibilità di offrire anche un campo sportivo, grazie anche alla generosità della famiglia di Mauro, giovane morto prematuramente, e ricordato in una targa a lui dedicata; il villaggio di Kotokopèe, che può ricevere acqua da un pozzo costruito in memoria di vite scomparse troppo presto. Per noi ogni volta incontrare la capacità di trasformare il dolore e la perdita in vita, ci allarga l’orizzonte di vera umanità.
Poi, due anni di chiusure, di distanza: la memoria che si fa labile e sfuggente mentre partire è impossibile. Tornare questa estate è stato come essere per la prima volta in Africa: una terra che porti nel cuore ma che chiede lo spazio e l’umiltà di uno sguardo diverso. Vi lasciamo con le parole di Maria Pia Branchesi, sorella di don Peppe, a cui è stata dedicata in ricordo della sua vita donata, la Biblioteca della scuola di Dapaong. Saremmo andati insieme volentieri ad inaugurarla nel Nord, ma i jihadisti stanno scendendo tra i villaggi e seminando terrore. Impossibile spostarsi con sicurezza in questa parte del Togo, per tutti, ancor più per noi. «…Un viaggio già vissuto con il cuore grazie ai racconti di chi già aveva “toccato” l’Africa. Poi, inaspettatamente, è arrivato il tempo che anch’io fossi accolta in questa terra “colorata”. Arrivi, e tutto parla di una vita “viva”, gioiosa, semplice, in mezzo a tanto niente! Cogli subito quanto l’Africa si accorge che tu ci sei, non perché sei bianco, ma perché sei tu, una persona. Il bambino, la donna, l’uomo, il frate che incontri, tutti ti regalano un
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