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città
DI NAZZARENO MARCONI *
«Il Vangelo non indica un partito cui dare il voto ma propone chiaramente un progetto di vita sociale: fraterna, pacifica, produttiva, responsabile, che per 2mila anni ci ha condotto a un mondo sempre più civile»
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per stare con te, domani probabilmente tradirà te.
FAMIGLIA
Incontro a Sambucheto
Riflessione con fra Marco Vianelli anni fa la
Serata di riflessione e confronto con fra Marco Vianelli ofm, direttore dell’Ufficio Famiglia della Conferenza episcopale italiana, sul tema “Due di loro erano in cammino... (La famiglia oggi)”.
L’appuntamento è alle ore 21:15 di mercoledì 28 settembre nei locali della parrocchia Santa Teresa del Bambino Gesù a Sambucheto (Mc). Sarà un’occasione preziosa di scambio con una persona che quotidianamente si confronta con la crisi dell’istituzione famiglia e con i problemi, alcuni “storici” e altri inediti, che gli sposi devono affrontare per far progredire la propria unione alla luce del messaggio cristiano.
Mariae
FESTE PATRONALI
Il Vangelo, perciò, non indica un partito da votare, ma propone chiaramente un progetto di vita sociale: fraterna, pacifica, produttiva, responsabile che per 2000 anni ci ha condotto verso un mondo sempre più civile. Ciascuno di noi, se legge il Vangelo con cuore libero e generoso, può trarne personalmente le conseguenze per scegliere bene. Di questo, infatti si tratta: di scegliere bene o il meno peggio tra quello che realmente è possibile.
L’arte di scegliere nella tradizione cristiana si chiama “discernimento”. Papa Francesco ne parla spesso perché oggi, in una società complessa dove tutto è connesso e siamo costantemente bombardati da idee e messaggi dai media ed ancor più dai social, scegliere bene è diventato più difficile. Fare oggi un discernimento libero, cosciente e responsabile è un
La Messa per il patrono di Macerata, san Giuliano, lo scorso 31 agosto (foto Stefano Salvucci) impegno esigente. Quali sono i consigli per un buon discernimento che ci dona la sapienza della fede cristiana?San Paolo indica prima di tutto le condizioni interiori nella lettera agli Efesini, mostrando ciò che intristisce lo Spirito ed impedisce di valutare bene: «Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza, con ogni sorta di malignità» (Ef 4,30). Chi conserva tutte queste emozioni negative nel cuore, deciderà con rabbia e non valuterà bene ciò che è giusto. Poi la tradizione spirituale ignaziana indica ben 14 regole per fare un buon discernimento. Io cerco di ridurle a sette, che mostrino come scegliere la persona giusta e le idee più corrette. La prima regola è: «La colpa è anche mia». Chi accusa sempre gli altri e non si prende mai la sua parte di responsabilità, non è affidabile. Di perfetto ed infallibile c’è solo Dio, chi pretende di esserlo è un superbo pericoloso. La seconda regola è: «La carità». Scegliere cercando il bene comune e non solo il proprio interesse egoistico o quello di una piccola parte di cittadini. La logica delle classi o delle lobby va contro la carità, che ama tutti. La terza è: «La chiarezza». Più aumenta la confusione e più si allontana il vero bene. Ciò che è buono è chiaro e semplice, anche se non può essere semplicistico in un mondo ormai così complesso. Non basta il buon senso, ma il senso del bene ci guida co- munque a riconoscerlo nelle scelte e nelle persone. La quarta regola è: «La coerenza». Chi non è coerente e cambia bandiera e idee ogni giorno è poco affidabile. Chi oggi tradisce il tuo avversario
San Nicola torna in piazza per la festa del Perdono
OLENTINO
Dopo due anni di Pandemia la Basilica di San Nicola e la comunità degli Agostini hanno potuto rivivere in presenza i festeggiamenti in onore di San Nicola. Numerosi i pellegrini giunti al Santuario per pregare, partecipare alle celebrazioni, alla processione per le vie della città e ricevere l’Indulgenza plenaria del Perdono in onore del Santo Taumaturgo nato nel 1245 a Sant’Angelo in Pontano e morto a Tolentino il 10 settembre 1305.
La quinta regola è: «La scelta preferenziale per gli ultimi ed i giovani». Una società giusta, secondo il modello evangelico, deve difendere gli svantaggiati e costruire occasioni concrete per un futuro di lavoro e dignità. Non basta l’assistenzialismo che non dà possibilità di un lavoro dignitoso. Tutte le forze sociali: dagli imprenditori, ai lavoratori, alle autorità statali dovranno impegnarsi insieme, perché la sfida sarà davvero dura. La sesta regola è: «Lo sguardo». Dobbiamo guardare il mondo, le idee e le persone dal punto di vista di Dio, cioè dall’alto e guardando lontano. E soprattutto chiedendoci: cosa sta a cuore a Dio, che è certo il più saggio di tutti?
Infine, la settima regola è: «Scegli nel silenzio». Le scelte fondamentali vanno ponderate dopo aver ascoltato tanti, mettendosi davanti a Dio ed alla propria coscienza nel silenzio. Ed in questo nostro mondo, così pieno di chiacchiere e grida, questa è forse una delle regole più importanti. Dopo una analisi così dura potrà venire la tentazione di rinunciare e di non andare a votare. È bene capire però che chi non vota non può dire: «Non ho scelto», perché così facendo ha già scelto di lasciare che altri decidano anche per lui e non è detto che siano più saggi ed onesti di lui.
Io continuo a pregare, con tutto il cuore, per la nostra nazione e perché i nostri Santi Patroni sostengano la nostra gente in questo tempo di responsabilità e di prova. * vescovo
Tra le feste patronali di cui è generosa la nostra Diocesi, forse la più sentita, più intima e personale è quella di Maria Madre della Misericordia. A Macerata la devozione verso la Madonna della Misericordia, è stata introdotta dai primi seguaci di san Francesco, la cui presenza in città è documentata dal 1241. L’inizio della devozione popolare alla nostra Madre Protettrice può essere fatta risalire a un’epidemia di peste che indusse i maceratesi tra il 1446 e il 1447 ad affidarsi, impegnandosi con un voto pubblico, alla pietà della Vergine Maria, invocata proprio con il titolo di Madre della Misericordia, o Madonna delle Grazie, appellativo molto caro al popolo. Il Consiglio generale convocato per la domenica 13 agosto approvava solennemente la costruzione di una chiesa sub vocabulo sancte Marie de misericordia ut pestis ista cesset. La sera della festa dell’Assunta fu posta la prima pietra e nella giornata del 16 fu eretta in una die una «ecclesìola» dalle fondamenta alla copertura per la misura di tre passi per tre passi, secondo una formula corrente, derivata dalla necessità di strappare nel più breve tempo possibile la grazia.

Un’installazione di pannelli fotovoltaici

Assieme enti pubblici e privati cittadini per diminuire la dipendenza dalle fonti fossili e sostenere le fasce deboli
Passavano i tempi, correvano le epoche, molte volte i maceratesi si rivolgevano alla clemente e amorevole protezione della Madonna in occasioni di calamità, accorrendo alle processioni, suppliche e preghiere. Seguirono nei secoli XIX e XX altre manifestazione di fede e di filiale devozione verso la Madre della Misericordia culminati nel II centenario dell’Incoronazione nel 1921 e nel V centenario dell’erezione del Tempio, nel 1947. In preparazione a quella solennità fu programmata una peregrinatio mariana, prima in Italia, con la traslazione dell’Immagine nelle parrocchie della diocesi. Mentre l’anno giubilare 1947 culminava con il più grande omaggio a Maria Santissima della Misericordia - Congresso Mariano organizzato a livello regionale, con l’Incoronazione della sacra Icona da parte di mons. Fernando Cento con la nuova corona benedetta da papa Pio XII. In occasione di questo stesso Congresso si fece voto: «che la città di Macerata, date le sue luminose tradizioni mariane, come segno della sua viva fede in Maria, venga pubblicamente e solennemente proclamata “Città di Maria” mediante una lapide da porsi in luogo conveniente». Tale volontà si concretizzò con la delibera del Consiglio Comunale di Macerata del 15 novembre 1952 in cui si chiedeva la consacrazione della Città alla Madonna della Misericordia. Nella piccola Basilica al centro della città batte ancora, forte come sempre, il cuore della fede dei maceratesi, grandi e piccoli, semplici e dotti, e ognuno trova l’accoglienza e protezione sotto il manto della Madre nostra Misericordiosa. Grigorij
Linnik
Comunità energetiche risposta solidale alla crisi