Emmaus avvenire novembre

Page 1

l’iniziativa Aiutare la diocesi

www.emmausonline.it

La nostra Chiesa locale, le cui strutture sono state colpite pesantemente dalle scosse sismiche, è impegnata nel sostegno a chi ha bisogno di aiuto. Chi desidera contribuire alla sua azione può effettuare un versamento a: Diocesi di Macerata–Tolentino–Recanati– Cingoli–Treia Causale: Offerta pro terremoto IBAN IT61Q0605513401000000011753

Mensile della diocesi di Macerata Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia A cura della redazione EMMAUS Via Cincinelli, 4 62100 Macerata tel. 0733.234670 e-mail: redazione@emmausonline.it facebook: emmausmacerata twitter: emmausmacerata

MACERATA

Martedì, 22 novembre 2016

terremoto. Nella solidarietà fraterna la risposta alla paura

Grati per le vite tutte salve Messe celebrate negli oratori, in capannoni o tendoni. Tante parrocchie ospitano i fedeli delle comunità vicine. I paesi sulla costa spalancano le porte DI

NAZZARENO MARCONI *

Vangeli di questi giorni, che parlano della visita improvvisa del Signore nella nostra vita, per la nostra diocesi hanno preso un significato concreto e particolare in riferimento alla esperienza del terremoto. «Non resterà pietra su pietra… ma neppure un capello del vostro capo perirà» dice il Vangelo e di fatto abbiamo vissuto ambedue le esperienze. Andando in visita nei vari luoghi della diocesi, ho toccato con mano che il terremoto ha mosso ogni pietra. Non viviamo il disastro apocalittico della vicina Chiesa sorella di Camerino, ma soprattutto nella zona di Tolentino, Urbisaglia, Colmurano e in tutti i settori del Maceratese, Treiese e Cingolano più vicini all’epicentro della scossa del 30 ottobre, le case lesionate, la gente spaventata che dorme in soluzioni di fortuna e le chiese chiuse per danni anche molto rilevanti, sono davvero tante. Gli spazi integri delle parrocchie si sono aperti subito all’accoglienza, con la semplicità e naturalezza di chi apre casa ad accogliere il vicino in difficoltà. È una conferma bella del fatto che qui la parrocchia è davvero «la casa di Dio in mezzo alle case degli uomini». Alla parrocchia “Spirito Santo” di Tolentino, costruita con criteri antisismici, l’accoglienza si è vissuta anche in Chiesa, diventata un dormitorio di fortuna. A Macerata, dove è chiusa anche la Cattedrale, l’Aula Sinodale è diventata “la Cattedrale della Carità”, perché ha visto alternarsi le brandine di notte per gli sfollati e di giorno la celebrazione di

I

l’appuntamento Incontri sulla carità omani sera, mercoledì 23 D novembre, con inizio alle ore 21.15, presso l’Aula sinodale adiacente alla Domus San Giuliano (Via Cincinelli 4 – Macerata) si svolgerà il secondo incontro di approfondimento sui temi legati alla carità toccati dalla lettera pastorale del nostro vescovo “Ri–farci prossimo”. L’argomento sarà “La Chiesa è una comunità che annuncia–celebra–testimonia la carità”. Relatore sarà monsignor Luca Bressan, vicario episcopale di Milano per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale. Il mattino successivo monsignor Bressan incontrerà i sacerdoti, alle ore 9.30, alla Domus San Giuliano.

una ordinazione diaconale e di altri momenti diocesani solenni come la chiusura dell’Anno Santo. Si calcola che in Diocesi circa 35.000 persone non possano andare e Messa nella loro chiesa parrocchiale. Si celebra nei saloni degli oratori, in capannoni o tendoni arrangiati per l’occasione e varie parrocchie ospitano i fedeli delle parrocchie vicine. C’è poi la parte costiera di una Diocesi come la nostra, che va dai monti al mare, che è stata pressoché risparmiata dal terremoto, ma vive un diverso coinvolgimento perché accoglie nei camping gli sfollati delle zone più martoriate. Qui i preti, i comuni fedeli e in particolare i giovani e gli scout si stanno impegnando per dare sostegno e accoglienza proiettati su un tempo più lungo. Anche a Macerata stiamo organizzando una accoglienza di lungo periodo, impegnando le strutture diocesane disponibili. Così come stiamo intensamente collaborando a Cingoli con Comune e Provincia per accogliere un istituto scolastico superiore. Tutto si svolge in maniera coordinata e con una collaborazione sempre più armonica tra la Chiesa e la società civile, a partire dalle nostre Amministrazioni comunali con i loro sindaci. Questo sta consolidando il nostro camminare insieme come unica comunità credente e umana. Se sfortunatamente sono caduti i muri delle case, sono però positivamente caduti alcuni muri di divisione sociale ed ideologica. Anche da un male come il terremoto, il Signore sa trarre il bene. Poi stiamo constatando quanto sia stata vera per noi anche la seconda frase evangelica: «Neppure un capello del vostro capo perirà». Tutti notano il fatto che la violenza del sisma del 30 ottobre, se si è accanita sulle pietre, non ha però fortunatamente ferito né ucciso persone. Di questo con la semplicità della gente di fede, che sempre loda Dio per ogni bene che sperimenta, vogliamo ringraziare il Signore e l’intercessione dei nostri Santi patroni. Come mostrano gli articoli che seguono, la situazione è complessa; anche il cammino di messa in sicurezza, il primo passo da fare, non è semplice, ma spero che per Natale molte persone rientreranno nelle loro case e molti potranno riprendere a celebrare nelle loro Chiese, magari puntellate e scorticate, ma aperte. D’altra parte chi non lotta con coraggio per un obiettivo ambizioso, difficilmente farà qualcosa di concreto, e la nostra gente marchigiana, quanto a coraggio e concretezza, non è seconda a nessuno. * vescovo

Tolentino, la chiesa dello Spirito Santo adibita a dormitorio

Le braccia aperte di Porto Recanati DI

ROBERTO ZORZOLO *

P

orto Recanati è abituata ad accogliere turisti d’estate e a offrir loro svago e benessere. L’accoglienza è tratto distintivo anche per i tanti immigrati che risiedono all’Hotel House, palazzone con quasi cinquecento appartamenti alla periferia della città. Poi il terremoto, e la città ha accolto ospiti completamente diversi. Il “mostro della montagna”, come lo ha definito il sindaco di Ussita, ha portato qui tanti sfollati dopo la furiosa scossa del 30 ottobre scorso che ha distrutto le loro case e spesso il lavoro di una vita. Oggi sono alloggiati per lo più nei camping Bellamare, La Medusa e Pineta. Possiamo tutti immaginare il loro smarrimento, l’angoscia, ma dopo lo sbigottimento iniziale, l’intero Paese si è mobilitato per soccorrerli: una gara di solidarietà che non ha precedenti. Le ne-

cessità sono tante: le ricette mediche per i medicinali rimasti a casa, indumenti invernali, biancheria intima... Partono gli Sms e in poco tempo le associazioni di volontariato ma anche semplici cittadini raccolgono indumenti, prodotti per l’igiene e quanto altro necessario. Non si trascura neanche il sostegno psicologico ad anziani e bambini traumatizzati, ed è per questo che tanti volontari si offrono per soccorrere l’animo e lo spirito di chi si sente perduto e inerme davanti a tanta rovina. Non è mancato chi ha anteposto l’esibizione personale all’interesse collettivo, ma nel complesso si è offerta una grande dimostrazione di solidarietà che non può essere neppur minimamente sminuita da sporadiche forme di personalismo. * parroco di San Giovanni Battista Porto Recanati (Mc)

L’Aula Sinodale ora è “casa” temporanea della diocesi

L’inagibilità della cattedrale di San Giuliano ha costretto a rivolgersi all’unico edificio di grandi dimensioni che desse adeguate garanzie di sicurezza sismica: l’Aula sinodale annessa alla Domus San Giuliano, in via Cincinelli. Edificata tra il 1992 e il 1993, ha una struttura di cemento armato e una copertura in legno lamellare ultimata di recente. La cupola ha

una superficie di 680 mq e dispone di 575 posti a sedere. L’Aula è dotata, oltre che di videoproiettore, di videocamere e di una sala di regia per gestire le trasmissioni radio, Tv e in streaming Internet. Il restauro e il risanamento conservativo dell’Aula è stato ultimato recentemente grazie anche a un contributo concesso dalla Cei, coi fondi dell’8xmille. (P.C.)

Noi, Porte Sante del Vangelo DI

PIERO CHINELLATO

i affido la missione di essere le porte della misericordia perché chi vi incontra possa scorgere in voi un segno della misericordia del Padre»: con queste parole, pronunciate al termine di una solenne celebrazione eucaristica, il vescovo Nazzareno Marconi ha chiuso nel pomeriggio di domenica 13 novembre il Giubileo della Misericordia in diocesi. Una chiusura ospitata da una sede imprevista ed eccezionale, l’Aula sinodale annessa alla Domus San Giuliano di Macerata, in quanto la cattedrale è chiusa fin dal 24 agosto e la sede individuata come alternativa, l’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, è diventata a sua volta inagibile dopo la forte scossa del 30 ottobre. La celebrazione aveva vissuto un prologo alle 16 quando il vescovo aveva chiuso i battenti della Porta santa diocesana al Santuario della Mater Misericordiae, gesto che i fedeli presenti nell’Aula sinodale hanno potuto rivivere attraverso un video realizzato tempestivamente dal Servizio informatico della diocesi. Poco dopo le 17, trasmessa e commentata in diretta anche da “RadioNuova”, da “èTv Macerata” e attraverso il canale YouTube della diocesi, la Santa Messa presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi è iniziata con la lunga processione introitale composta da tantissimi sacerdoti, preceduti dai candidati al lettorato e all’accolitato. Nell’omelia monsignor Marconi ha ripercorso il tempo giubilare riconoscendo che «il Signore è passato tra noi con la sua misericordia» e che «Pur con tutti i nostri limiti siamo una comunità più unita. Che la preghiera e l’esperienza del perdono ha fatto crescere nella capacità: di accoglierci, di ascoltarci, di comprenderci, di tentare di camminare insieme». C’è però da rimanere in guardia perché «dopo il peccato ed il perdono generoso di Dio resta sempre per ciascuno di noi una duplice tentazione particolarmente subdola: è la tentazione della nostalgia del male, assieme alla tentazione dell’infinito rimorso. Rimuginare sui nostri errori passati non è segno di fede, ma di sfiducia nella misericordia di Dio. Incamminiamoci positivamente verso il futuro, chiudiamo la porta al male». E il perdono ricevuto deve spingere a offrire «ai fratelli un perdono altrettanto radicale e sincero: chiudiamo la porta al ricordo dei loro errori e incamminiamoci con loro verso una vita nuova». La tentazione della nostalgia del male «denuncia la nostra poca fede in Dio, nella sua capacità di riempire di vera gioia il nostro cuore». È venuto poi il richiamo alla drammatica realtà del terremoto con la supplica al Signore «che si chiuda la porta su questa esperienza, per iniziare un tempo nuovo di serenità e di ricostruzione, non solo degli edifici, ma anche dei cuori». All’omelia è seguito il conferimento del ministero del lettorato e dell’accolitato rispettivamente a sei e otto candidati, provenienti da tutte le zone della diocesi. È stata quindi la volta del rinnovo delle promesse battesimali, di quelle matrimoniali, sacerdotali e dei religiosi. Nel caloroso congedo, il vescovo ha confessato di aver «scoperto che nei momenti seri sappiamo essere uniti. Qui c’è un popolo unito nella difesa del territorio, del lavoro, del futuro, di quelle ricchezze che ci fanno andare avanti. Una bella collaborazione è nata anche con le autorità civili durante la Peregrinatio Mariae» e poi un riscontro grato per «l’azione senza risparmio in queste settimane di volontari, forze dell’ordine, protezione civile, vigili del fuoco… di sindaci, assessori, autorità». A questo punto il vicario generale monsignor Pietro Spernanzoni ha sottratto il microfono al vescovo Marconi per rivolgere: «Un grazie anche al vescovo che in questi giorni sta correndo da un capo all’altro della diocesi. Grazie Nazzareno!». E sull’applauso scrosciante seguito a queste parole l’assemblea si è sciolta.

«V

Chiesa delle Vergini: il rischio è grave

Cattedrale. I danni sono seri Spostate spoglie di s. Vincenzo

A Macerata messe al sicuro “L’adorazione dei magi” del Tintoretto e altre 21 opere d’arte

nche la cattedrale di San Giuliano è stata duramente colpita dal sisma di domenica 30 ottobre, peggiorando la situazione che la rende inagibile già dallo scorso agosto. Essa è da sempre un punto di riferimento per molti fedeli, sia perché dedicata a San Giuliano, patrono della città, sia per l’importante devozione a San Vincenzo Maria Strambi, di cui conserva le spoglie mortali. Don Ariel Valentin Veloz Mendez, il nuovo parroco, conferma l’aggravarsi dei problemi: «La sacrestia ha subito molti danni e si sono riaperte numerose crepe». Del necessario spostamento delle opere si occuperà don Jacopo Foglia, direttore dell’ufficio liturgico: «Dobbiamo attendere il permesso della Soprintendenza prima di poter procedere, ma non sappiamo quando potremo iniziare dato che le scosse continuano. Intanto – ha concluso –, per venire incontro ai devoti, San Vincenzo Maria Strambi è stato spostato nella basilica della Madonna della Misericordia». (E. Pug.)

DI

ELISABETTA PUGLIESE

A

nche la parrocchia di Santa Maria delle Vergini è uno degli edifici della città di Macerata dichiarati inagibili subito dopo il terremoto del 26 e 30 ottobre. Al suo interno erano custodite opere d’arte preziose, come “L’adorazione dei magi” del Tintoretto. Visti

gli ingenti danni alla chiesa e soprattutto considerato il rischio di implosione della cupola superiore, che potrebbe creare danni irreparabili, è stato deciso di mettere in sicurezza le ventuno opere d’arte lì presenti. Si è così deciso di trasferirle a Palazzo Buonaccorsi, giudicato la sede più sicura, idonea alla loro conservazione, specie per la presenza di un efficace impianto di allarme antintrusione, che assicura un’adeguata protezione. La delicata operazione si è svolta giovedì 3 novembre e ha avuto per protagonisti i

Vigili del fuoco, una squadra di tecnici, i Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e alcuni volontari, che hanno prestato la loro opera. L’operazione, per quanto obbligata, ha provocato sofferenza ai parrocchiani. A loro si è rivolto con un messaggio affettuoso il parroco don Andrés Cruz: «Il mio invito, oltre che il mio incoraggiamento è che la nostra fede non diventi “terremotata”, perché il vero sisma, quello che distrugge, è spirituale». Riguardo la necessità della modifica degli orari e dei luoghi delle celebrazioni, inoltre, il

parroco ha ringraziato i fedeli per la loro disponibilità al cambiamento, comunicando che, dalla settimana prossima, il luogo prescelto per le Messe sarà il tendone. «Mi auguro che questo riporti serenità nei nostri cuori feriti e unione in parrocchia – ha detto don Andrés –, unione che ci deve rendere forti per cominciare, nel migliore dei modi, il nuovo anno pastorale 2016/2017. Penso che sarà un anno straordinario, pieno di grazie e tenerezza da parte del Signore – ha sottolineato il parroco –, in particolare, la Madonna di Fatima sarà

A

L’Adorazione dei Magi

insieme alle nostre famiglie in occasione del centenario della sua apparizione: vedrete che sarà per noi una grande conferma del suo amore materno. Torneremo alla nostra quotidianità – ha poi concluso –, si ripartirà con il catechismo, il gruppo famiglie e le tante realtà che rendono viva la nostra comunità».


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.