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Incontro mondiale per tutte le famiglie

Oltre a quello a Roma col Papa, tanti eventi diffusi. La regione in festa sabato a Loreto

DI LAURA PALMUCCI

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Multicentrico e diffuso: così è stato definito il X Incontro Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno, con occasioni di festa, un Congresso pastorale e diverse celebrazioni. A differenza degli incontri precedenti, che hanno visto la partecipazione di migliaia e migliaia di persone, per questo appuntamento sono previsti circa 2mila delegati partecipanti, con rappresentanti da ogni parte del mondo.

Qualche tempo fa, nel parlare dell’evento, papa Francesco si era così espresso: «Nei precedenti Incontri la maggior parte delle famiglie restava a casa e l’Incontro veniva percepito come una realtà distante, al più seguita in televisione, o sconosciuta alla maggior parte delle famiglie. Questa volta, avrà una formula inedita: sarà un’opportunità della Provvidenza per realizzare un evento mondiale capace di coinvolgere tutte le famiglie che vorranno sentirsi parte della comunità ecclesiale». La proposta di coinvolgere le parrocchie e le diocesi ha visto nascere diverse iniziative, anche nella nostra regione Marche, con tanti appuntamenti differenti.

Questa formula inedita sarà sperimentata dalle famiglie delle diocesi marchigiane che sabato sono invitate a ritrovarsi a Loreto, in piazza della Madonna, per partecipare a un pomeriggio di festa, testimonian- ze e preghiera. È previsto anche un collegamento con piazza San Pietro, per ascoltare le parole di papa Francesco e salutare le due coppie delegate della nostra regione, una delle quali proveniente dalla nostra diocesi. Claudio e Alessandra Pilesi, con i loro tre figli, vivranno l’esperienza del Mondiale a Roma e saranno co- involti nelle varie giornate di studio e di festa. La diffusione sul territorio è la caratteristica di questo “mondiale”, rimandato di un anno a causa della pandemia. Il carattere multicentrico vuol indicare non un unico luogo di aggregazione, formazione, preghiera e festa, ma più luoghi e occasioni da proporre alle famiglie, anche in collegamento con Roma, diffuse nelle varie nazioni, regioni e diocesi. Ogni diocesi si è organizzata in modo diverso e unico, proponendo percorsi di avvicinamento all’appuntamento romano e incontri locali nella settimana in cui l’incontro si terrà. La diocesi ha scelto di puntare sul- la formazione delle coppie, proponendo dallo scorso ottobre, un cammino mensile che seguiva i temi e le catechesi preparatorie di Papa Francesco. Il X Incontro Mondiale sarà vissuto dalle famiglie con due diversi momenti: quello regionale di Loreto e un altro di carattere diocesano, organizzato dalla pastorale familiare con la collaborazione di associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali: le famiglie si ritroveranno intorno al vescovo Nazzareno Marconi domenica all’Abbadia di Fiastra per la celebrazione eucaristica e per ricevere il mandato missionario. Alle 17 inizierà il Santo Rosario animato dalle famiglie, alle 18 la Santa Messa con il mandato. La serata il Comune di Macerata e AsLiCo, ha coperto l’intero arco scolastico con attività specifiche diversificate per obiettivi di crescita, fornendo anche strumenti di formazione pratici e accessibili alle famiglie, oltre ai percorsi per i docenti per lavorare in classe. In particolare i più piccoli hanno goduto di un’esperienza che promuove la sperimentazione mul- tisensoriale attraverso colori, forme, materiali e linguaggi pensati per una configurazione anche scenica a misura di neonato. Il percorso pensato per la fascia d’età dai 3 ai 5 anni si è concluso con uno spettacolo partecipativo che ha impegnato i piccoli nell’intonazione di un’aria dell’opera e nel mettere in scena alcune coreografie preparate precedentemente in classe. Il progetto Opera Domani, invece, dedicato agli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado, ha come obiettivo quello di coinvolgere e appassionare all’opera lirica il pubblico fin da giovanissimo. L’esperienza del Macerata Opera Festival che da decenni porta avanti queste attività continuano a riscuotere successo nelle scuole del territorio e il percorso di formazione per gli insegnati, realizzato durante i mesi scolastici è tra l’altro accreditato presso il Miur.

I ragazzi dell’Acr in festa all’Abbadia

DI STEFANO CACCIAMANI si concluderà con la cena al sacco, in un tempo semplice di amicizia e di condivisione.

L’invito è a ritrovarsi insieme, per sperimentare la bellezza di essere Chiesa e sentirsi inviati ad annunciare la gioia dell’amore che si sperimenta nella famiglia. Quell’amore familiare che non è ricerca di una perfezione formale, ma lavoro artigianale e cammino, talvolta faticoso, di crescita continua e perseverante. Un cammino che siamo chiamati a fare, dicendo il nostro sì alla vita e all’amore, consapevoli che questa è la via di santità unica e privilegiata, pensata per noi, che si apre davanti a noi e che aspetta di essere intrapresa, con speranza.

LaChiesa dell’Abbadia di Fiastra da tempo non era cosi piena di ragazzi. Dopo due anni di pandemia, la Festa dell’ACR diocesana del 28 maggio ci ha regalato un incontro intenso, in cui si sentiva la voglia di ricominciare a ritessere i legami di una comunità così a lungo messa alla prova. Cantare e ballare insieme ci hanno permesso di riappropriarci fisicamente di uno spazio a lungo lasciato vuoto, di incontrare volti dal vivo, non più solo attraverso uno schermo. L’invito del Vescovo ai ragazzi, durante la preghiera, a essere “mattoni” di una Chiesa viva e di una società accogliente, risuona tra le mura antiche dell’Abbazia, come un messaggio di incoraggiamento a guardare verso un futuro fatto di incontri, di accoglienza e di impegno. La festa ha accompagnato in un percorso attraverso la natura i ragazzi delle Medie e attraverso diversi paesi del mondo i ragazzi della Primaria. Brasile, India, Ucraina, Togo… Con i giochi che di quei Paesi avevano i gesti, i riti e i simboli, gli educatori hanno accompagnato i ragazzi verso il piacere di divertirsi insieme, di costruire nuove amicizie e di scoprire nuovi giochi. Anche i genitori dei ragazzi hanno avuto un loro percorso – da me coordinato – sul tema “Essere custodi della terra e delle relazioni”. Ci si è confrontati su come poter essere presenti accanto ai propri figli su questo tema. Il n. 67 dell’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco è stato il punto di partenza, con un potente invito a guardare all’esistenza umana come incrocio di tre relazioni: con Dio, con il prossimo e con la terra. Da questo spunto iniziale, è stato proposto ai genitori di raccontare ai propri vicini episodi in cui, da ragazzi e da adulti, hanno avuto un’esperienza in cui si sono presi cura della terra o di relazioni con persone. Si è aperto poi il confronto su quali sfide incontrano i ragazzi oggi nell’essere custodi delle terra e delle relazioni e su come aiutarli davanti ad esse. Se la pandemia è stata una sfida drammatica, con pesanti implicazioni a livello di legami sociali, altri aspetti sono stati sottolineati, come i ritmi spesso stressanti delle attività in cui i ragazzi sono impegnati quotidianamente o i rischi connessi alla pervasività delle tecnologie digitali. Sono stati poi esplorati in gruppo i contesti di vita dei ragazzi (la scuola, la parrocchia, lo sport…) alla ricerca di possibili alleanze educative con la famiglia. I percorsi dei ragazzi e dei genitori si sono intrecciati nella Celebrazione eucaristica finale, il momento in cui rendere grazie per i doni ricevuti in questa giornata e offrirli al Signore, per essere da Lui accompagnati nel cammino verso il nuovo futuro che si apre.

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