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La Pallavolo alla conquista della serie A1
Macerata ritrova la qualifica che mancava dal 2014, questa volta con le ragazze della CBF Balducci Helvia Recina
DI LEONARDO COTOGNINI
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Riportiamo quasi integralmente la seconda e ultima parte dell’intervento svolto dallo storico Angelo Ventrone di Unimc a Montecitorio il 9 maggio scorso, nella cerimonia per il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi. La prima parte è stata pubblicata il mese scorso.

DI ANGELO VENTRONE
Pensiamo a come a lungo, e in parte ancora oggi, è stata raccontata la nostra storia nazionale. Pensiamo alle formule con cui ne sono stati sintetizzati i passaggi più importanti – un tema caro a Pietro Scoppola –: il Risorgimento incompiuto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Morte della Patria, la Costituzione inattuata, e infine le stragi impunite. Come possiamo pretendere dalle giovani generazioni che si appassionino o sentano propria una storia raccontata come sistematicamente contrassegnata da fallimenti e occasioni perdute? Anche per questa ragione dobbiamo provare a raccontare la nostra storia pure per quello che di buono è stato fatto, per i risultati raggiunti, per le opportunità che il nostro Paese è riuscito a cogliere, per i periodi difficili che è riuscito a superare. Senza cancellare le ombre, ma senza renderle il centro e il fine del racconto.
La democrazia, infatti, non si regge solo sul partecipare, sul prendere parte, ma anche sul sentirsi parte; ed è difficile sentirsi parte di una comunità descritta come caratterizzata da continui insuccessi, con uno Stato lontano dai cittadini, assente, se non addirittura nemico. Come se dal primo non ci si dovesse aspettare nulla, anzi, se ne dovesse aver paura o quanto meno diffidare, dimenticando così che gli spazi democratici si allargano o si restringono in rapporto alla qualità del nostro impegno, alla capacità di essere coerenti con la convinzione che le libertà sono solide non quando sono concesse dall’alto, ma quando sono conquistate proprio attraverso la nostra partecipazione. Da questo punto di vista, sarebbe auspicabile, forse necessaria, una grande operazione culturale capace di coinvolgere opinione pubblica e giovani generazioni sui temi del terrorismo e della lotta alle mafie.
Sugli anni di questa guerra c’è ancora molto da capire. Ma molto è stato fatto, molte cose ormai le sappiamo, anche se è vero che non sempre siamo stati capaci di raccontarle in modo efficace. Al di là delle responsabilità individuali, che sono di competenza dei giudici – in non pochi casi comunque accertate – l’enorme materiale accumulato in cinquant’anni di procedimenti giudiziari e quello che continua a essere raccolto e reso accessibile alla consultazione, hanno permesso di dissolvere gran parte della nebbia che a lungo ha aleggiato. Possiamo dire di avere finalmente un’idea chiara degli ambienti che hanno progettato, programmato, creato le condizioni e operato affinché la violenza politica potesse dispiegarsi nel nostro Paese. Inoltre, altri importanti squarci di verità si stanno aprendo nei procedimenti giudiziari ancora in corso sugli attentati stragisti.
C’è dunque un’ulteriore ragione per continuare a parlare e a riflettere su quegli anni: raccontare tutto ciò rappresenta uno dei più efficaci deterrenti proprio contro chi ha manovrato nell’ombra, nella speranza che non si venisse a sapere mai nulla di quello che ha fatto o spinto a fare. La consapevolezza che prima o poi la verità emergerà, che il proprio nome, le proprie responsabilità affioreranno dai documenti e dalle testimonianze, rappresenta infatti uno dei più potenti strumenti che la democrazia ha a disposizione per combattere i suoi nemici.
La stagione 2021/2022 rimarrà sicuramente impressa negli annali della pallavolo maceratese. Nello stesso anno in cui Civitanova festeggia la vittoria dello scudetto per Lube, Macerata ritrova la serie A1 italiana di pallavolo che questa volta approda nel territorio con tinte rosa. Sono infatti le ragazze della CBF Balducci Helvia Recina Macerata le protagoniste di questo splendido risultato, che ha permesso ai tifosi biancorossi di tornare a calcare il palcoscenico più importante in Italia. Al termine di una lunga stagione sono serviti i playoff contro il Mondovì conclusi 3 a 2 per permettere alle biancorosse di raggiungere la serie A1 e si tratta del più grande risultato mai raggiunto dalla società maceratese. La squadra è stata ricevuta dal sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e dall’assessore allo sport Riccardo Sacchi in sala consiliare per ricevere il premio “Macerata Più”, riconoscimento simbolico che l’amministrazione ha istituto per sottolineare il valore dello sport e premiare le eccellenze sportive sia sotto il profilo dei risultati che dell’etica. «Ringraziamo l’amministrazione comunale per l’attenzione che ci hanno sempre mostrato - ha dichiarato il presidente Pietro Paolella -. Le istituzioni ci sono sempre state vicine in questi anni e per noi averle ripagate in questo modo è un grande onore. In questa stagione già si è iniziato a migliorare il Palas, ci sarà ancora molto da fare e per tutti ci sarà molto da lavorare. Questa bellissima città lo merita».
A questo successo sono seguite le prime ufficialità di mercato, per sottolineare la voglia che ha la società di far bene l’anno prossimo; sono infatti arrivate le conferme di coach Paniconi, che sarà alla guida delle biancorosse anche il prossimo anno, e di alcune giocatrici come Alessia Fiesoli e Polina Malik; le biancorosse non si sono limitate solo a conferme ma hanno piazzato anche i primi colpi assicurandosi le prestazioni di Beatrice Molinaro e Francesca Napodano. Dopo la promozione oltre agli arrivi, però, la CBf ha dovuto dire addio allo storico capitano Ilenia Peretti, la quale, dopo 18 stagioni, ha volontariamente deciso di salutare le sue compagne e la squadra in cui ha iniziato a giocare già da piccola; la giocatrice, infatti, ha affermato di non sentirsi ancora pronta per affrontare un campionato così impegnativo, quale la serie A1, e ha perciò preferito fare un passo indietro, da vero capitano, anteponendo gli interessi della squadra ai suoi. La Cbf Balducci HR Macerata ha inoltre fatto breccia nei cuori dei maceratesi che hanno riscoperto una passione per la pallavolo che
La squadra al completo nella sala consiliare del Comune di Macerata per il ricevere il premio “MacerataPiù” mancava dal 2014, anno in cui la Lube passò da Macerata a Civitanova, e le presenze registrate nelle ultime partite al Banca Macerata Forum ne sono la conferma. Nell’anno in cui Macerata è “Capitale europea dello sport” i maceratesi tornano ad assaporare il profumo delle grandi partite e dei grandi campioni. Sicuramente non sarà tutto subito semplice, perché lo stacco tra serie A2 e serie A1 si farà sentire, ma le biancorosse, anche grazie al calore del pubblico, avranno la possibilità di rovesciare i pronostici e aspirare, almeno, ad una salvezza tranquilla.
Macerata Opera Festival
La lirica accessibile con InclusivOpera
InclusivOpera
è il progetto che dal
2009 vede il Macerata Opera Festival impegnato a rendere sempre più accessibili le opere liriche ai disabili sensoriali di tutte le età. I vari percorsi proposti si concretizzano grazie alla collaborazione con l’Università di Macerata, il Museo Statale Tattile Omero di Ancona, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e l’Ente Nazionale Sordi che offrono a questi spettatori speciali il servizio di audiodescrizione di tutte le opere in cartellone con le informazioni principali dei vari spettacoli, come una breve sinossi, la descrizione delle scenografie, dei costumi e di alcune scelte di regia. Ad ampliare le possibilità di InclusivOpera ci sono i percorsi tattili alla scoperta delle scene, dei costumi e degli stru-
