Emmaus 2014 29

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Da Pastore a Pastore SETTIMANALE D’OPINIONE

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anno

XXIX n° 29 | 26 luglio 2014 | 1 euro

L'ACCOGLIENZA DELLA CEM

«Vieni con fede tra noi» Luigi Conti* Caro Vescovo Nazzareno, fratello carissimo, «grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro» (2Tm 1,2), noi Vescovi delle Marche ti attendiamo per condividere con te il cammino delle nostre Chiese e, in esse, di tutta la Chiesa «costruita sul fondamento degli Apostoli» (Ef 2,20). Con gioia abbiamo salutato la tua elezione e aspettiamo la tua ordinazione. Come Paolo si ricordava nelle preghiere di Timoteo e gli rammentava la sua «fede schietta», così è per noi. Hai fatto bene a ricordarcelo: la tua fede schietta viene dalla tua famiglia, da tua madre e dal tuo santo parroco. Vieni con questa fede tra di noi e non temere. Personalmente, mi associano a te sia il luogo della tua formazione presbiterale, il Seminario Romano, sia la Chiesa che il Papa ti affida. Proprio la cara Diocesi di Macerata ci svela la radice profonda della fraternità episcopale nel mistero della successione apostolica. Io l’ho ricevuta «come sposa» dal venerato Vescovo Tarcisio, le cui tracce di santità continuano a

nutrire la vita di quella Chiesa: tu ora ricevi il testimone dal Vescovo Claudio. Egli ti consegna innanzitutto il deposito della fede di una Chiesa che ha amato, che ambedue continuiamo ad amare. Ti assicuro che io mi sono nutrito abbondantemente della fede di quella che oggi diventa la tua sposa: è incomparabile quanto ho ricevuto rispetto a quanto posso aver dato. In questi giorni ho riletto le Lettere di Paolo a Timoteo per prepararmi alla tua ordinazione. Ho provato un senso di vertigine, come se mi trovassi in cima ad una cordata: dopo tanti anni di presbiterato ed episcopato, si avvicina per me il «momento di sciogliere le vele». Se verso il termine della mia corsa «ho conservato la fede» (4.7b), lo devo anche alla Chiesa maceratese che, con amore, mi ha accompagnato per dieci anni nel mio servizio episcopale. Caro don Nazzareno, mi rivolgo a te come Paolo a Timoteo: «Cerca di venire presto… affrettati a venire prima dell’inverno» (2Tm 4, 9.22). *Arcivescovo di Fermo e Presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana

I TRATTI DELLA CONTINUITÀ

Una “musica” dai molteplici carismi Luigi Taliani

descrivere il dono che il Signore ci ha fatto con i sette anni di episcopato di «Mi ha sempre colpito una massima», don Claudio. Una grandezza d'animo, dice papa Francesco, descrivendo la la sua, che nei rapporti personali si visione di Sant'Ignazio: «Non essere traduceva in bontà, e chi si è fermacontenibili nello spazio più grande, to all'“involucro” non ne ha potuto ma essere in grado di stare nello godere. La magnanimità è la capacità spazio più piccolo». «Questa virtù del di portare il grande ideale dentro le grande e del piccolo è la magnanimità questioni di tutti i giorni: qui, nell'ope– continua il Pontefice -, è fare le cose ratività delle cose importanti come di piccole di ogni giorno con un cuore quelle meno, nel coraggio di sporcarsi grande e aperto a Dio e agli uomini». È le mani anche con giudizi su società e questo un buon punto di partenza per su politica, quando il bene comune lo

richiedeva, Giuliodori ha dato un grande esempio. Il Vescovo ha riconosciuto e valorizzato i carismi che lo Spirito gli ha fatto trovare nella nostra Chiesa. Tra gli strumenti della “musica” diocesana, ricordiamo il settimanale Emmaus e Radio Nuova Macerata, che consegna nelle mani del suo successore dopo averli sostenuti e irrobustiti. Don Nazzareno Marconi “promette” di essere un Vescovo che, senza sottovalutare tali “strumenti”, si dedicherà, infatti, alla formazione dei “suonatori”.

UN “CAMMINO” TRA LE PAGINE

Grati del passato guardando al domani Francesca Cipolloni Quando si ripercorre un cammino, fondato su sette anni di episcopato intenso e coinvolgente, volgendo lo sguardo ad un futuro altrettanto promettente, l'auspicio, giornalisticamente parlando, è sempre quello di adoperare le parole e le immagini giuste, per raccontare e immaginare pagine di storia vissute con l'operosità di tutti. Questo vuole essere l'edizione speciale pensata dal settimanale per voi, cari lettori: non una sorta di monografia celebrativa (che, ne siamo certi, non sarebbe nemmeno gradita a due Pastori uniti da un legame di autentica amicizia...), bensì una “fotografia” della Diocesi che abitiamo e che, in questi anni, ha trova-

to in monsignor Giuliodori una guida preziosa e abbraccia monsignor Marconi all'inizio del suo Ministero Episcopale. Sfogliando il giornale, troverete allora il volto di un Vescovo che tanto ha donato alla Chiesa umbra, tratteggiato attraverso le voci di chi lo ha conosciuto, passo dopo passo, nel suo impegno parrocchiale. Conoscerete chi è «don Nazzareno», scoprirete la sua attenzione verso i più bisognosi e la cura per lo studio e la formazione sacerdotale. Guarderete al nuovo, senza dimenticare il passato e facendo tesoro di quanto, in diversi contesti, nella dimensione della carità, della pastorale, della catechesi, della spiritualità, della cultura, della missione, delle opere e dei segni, è stato seminato insieme al Vescovo Claudio. Buona lettura!


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