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Le notizie alle 19.40
www.emmetv.it Mensile della diocesi di Macerata Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia A cura della redazione EMMETV Via Cincinelli, 4 62100 Macerata telefono 0733.231567 e-mail: redazione@emmetv.it facebook: emmetvmacerata twitter: emmetvmacerata
MACERATA
Martedì, 19 dicembre 2017
appuntamento con l’inforL’mazione sul territorio di EmmeTv Canale 89 è per ogni sera, dal lunedì al venerdì, alle 19.40. Gli avvenimenti della giornata proposti con un linguaggio sobrio e semplice. In conclusione spazio per le notizie di sport, con particolare attenzione il lunedì al calcio. La trasmissione viene replicata alle ore 20.40 e alle 22.40.
La lettera di auguri del vescovo prende spunto dal capolavoro perduto di Caravaggio
centro d’ascolto
Il Natale in uno sguardo La Natività con i santi Lorenzo e Francesco «Dio nasce per strada, in mezzo alle nostre case, anche se non ce ne accorgiamo. E si incarna nella debolezza dell’uomo» DI
NAZZARENO MARCONI *
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er spedire agli amici gli auguri di un Santo Natale 2017, ho scelto un capolavoro del mio autore preferito, Caravaggio: è la Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi. È un’opera che nessuno può più vedere dal vivo, perché fu rubata a Palermo dalla mafia nel 1969. Le ricerche e le indagini susseguitesi negli anni non hanno portato a nulla; l’ipotesi più probabile, suffragata dalla testimonianza di vari pentiti, è che i ladri, incapaci di comprendere il valore e la delicatezza di ciò che avevano tra le mani, l’abbiano prima danneggiata e poi irrimediabilmente distrutta. Ne restano solo delle belle foto scattate per pubblicizzare l’ultimo restauro realizzato poco prima del furto, e che sono così una specie di messaggio di speranza: perché per quanto il male si accanisca ciecamente contro il bene, la vera bellezza trova sempre il modo di non scomparire del tutto. Il mistero del Natale vi è tutto racchiuso in uno sguardo luminoso, posto al centro della composizione, che lega Maria e Gesù. Il pittore sembra suggerire che Maria ha profondamente compreso, come noi potremo fare solo in cielo, la grandezza del fatto che Dio assuma la nostra carne e si metta nelle nostre mani. Questo è il Natale, ed è un messaggio sempre contemporaneo: Dio oggi si incarna nella debolezza dell’uomo, come mostra Caravaggio ritraendo Maria, Giuseppe e il bambino con i volti e gli abiti dei popolani che incontrava ogni giorno per la strada. Dio nasce per la strada, in mezzo alle nostre
case, anche se noi spesso non ce ne accorgiamo. Davanti alla grandezza di questo mistero siamo tutti piccoli e immaturi, facili a distrarci perdendo di vista ciò che è davvero essenziale. Caravaggio lo dice attraverso una delle sue provocazioni artistiche: violando le regole della composizione classica della natività, ritrae un San Giuseppe molto giovane, vestito con un giaccotto e una calzamaglia, come un garzone di bottega. E inoltre, Giuseppe si volge di lato, quasi distratto da una voce o un rumore, a simboleggiare quanto sia facile avere sotto gli occhi la grandezza del mistero che si compie e invece lasciarci distrarre dal mondo e dalle sue voci. Infine, con la presenza nell’azione, come due “strani” pastori appena giunti, di san Lorenzo e san Francesco, viene proposto un ulteriore messaggio. Essere santi, ci dice così Caravaggio, è entrare nella vita di Cristo, vivere con Lui, al ritmo dei suoi passi, come questi san Francesco e san Lorenzo ritratti dentro la stalla di Betlemme. Infine l’angelo, fulgido di una luce soprannaturale, irrompe dall’alto e annuncia, nel cartiglio che tiene in mano, che la gloria di Dio, quella che sta nel più alto dei cieli, è scesa in terra, si è fatta umile come un bambino steso sull’impiantito di una stalla. Questa è la grandezza del Natale che auguro a tutti di vivere nella serenità e nella pace. * vescovo
via Zara. Un posto per chi è in cerca di accoglienza DI
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25 dicembre
Le celebrazioni a Messa nella notte di Natale sarà celebrata da monsignor Marconi nella basilica della L Madonna della Misericordia, con inizio a mezzanotte. Il giorno di Natale il vescovo celebrerà la Messa del giorno nella chiesa di San Giorgio a Macerata, alle ore 10.30. Entrambe le celebrazioni saranno trasmesse in diretta da EmmeTv Canale 89.
Caravaggio, Natività con i santi Lorenzo e Francesco d’Assisi
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Cingoli, il 26 dicembre e il 6 gennaio la rappresentazione del Presepe vivente
Messa. Torna su EmmeTv la diretta delle Messe domenicali ra le tante consuetudini sconvolte dal terremoto c’è stata anche quella della Santa Messa che veniva trasmessa in televisione ogni mattina dalla chiesa di San Filippo Neri a Macerata. L’inagibilità della chiesa, il cui recente restauro ha peraltro salvaguardato da crolli e danni irrimediabili, ha comportato l’interruzione di tale apprezzato servizio. Ora ecco un segno di rinascita: su EmmeTv Canale 89 è di nuovo possibile seguire le sante Messe, anche se per il momento limitatamente ai giorni festivi e alle domeniche. Alle 10.30 di ogni festa e di ogni domenica è partito il collegamento con la chiesa di San Giorgio di Macerata, permettendo così a chi è infermo o comunque impossibilitato a raggiungere la propria chiesa, di seguire la liturgia eucaristica celebrata in una chiesa della nostra diocesi. Il giorno di Natale sarà il vescovo a celebrare l’Eucaristia alle 10.30. Confidiamo, nell’arco di breve tempo, di poter riprendere anche la trasmissione della Messa mattutina feriale, recuperando completamente il servizio che veniva reso prima degli eventi sismici. (P.C.)
orna anche questo Natale l’appuntamento con la sacra rappresentazione del Presepio vivente di Cingoli, che si svolgerà presso la pineta del convento di San Giacomo apostolo, il 26 dicembre 2017 e il 6 gennaio 2018, dalle 16.30 alle 19. Quest’anno vi parteciperanno i ragazzi dell’oratorio parrocchiale che proporranno delle scene recitate. Il 26 dicembre sarà inaugurato il nuovo Presepio meccanizzato, realizzato da suore e volontari, aperto fino al 10 gennaio 2018. Sarà inoltre aperta una Pesca di beneficienza, organizzata dalle suore e dai giovani dell’Istituto alberghiero, per il progetto “Il servizio come un dono”. Il ricavato sarà im-
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piegato per riparare i danni causati dal terremoto alla chiesa dei frati. L’augurio che accompagna queste iniziative è che il tempo di grazia del Natale possa essere per ognuno l’inizio di una vita nuova, piena, toccata dalla misericordia di Dio che si fa piccolo, povero, umile. «La salvezza di Dio attesa ha il sapore dell’amore. Infatti, preparandoci al mistero del Natale, noi facciamo nuovamente nostro il cammino del popolo di Dio per accogliere il Figlio venuto a rivelarci che Dio non è soltanto Giustizia ma è anche e innanzitutto Amore» (Papa Francesco). la Fraternità del SS. Nome di Gesù e i frati minori delle Marche
economia. Competitività e attenzione alle persone DI
GIANCARLO CARTECHINI
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arà per via del tramonto ormai esausto, ma questo sabato sera che precede il Natale, osservato dal piazzale del piccolo supermercato di quartiere, sembra lontano anni luce dal tripudio di merci e luminarie che attirano falene a frotte. Lontano dai parchi commerciali intorno ai quali gravitano flussi caotici di vetture, acquirenti, transazioni virtuali. Qui non ci sono arterie a scorrimento veloce, ma una strada che passa tra le case dopo avere superato l’ufficio postale e l’ambulatorio medico. Nessuna ressa. I clienti entrano alla spicciolata. Ora è la volta di una coppia, forse marito e moglie. Le porte scorrevoli si aprono al loro passaggio: un gesto di accoglienza automatico, una carezza consueta alla quale non fanno più caso. Sostano davanti al bancone della frutta giusto il tempo per orientarsi, poi scompaiono nel labirinto delle merci in esposizione. Secondo gli esperti, gli anni di crisi hanno modificato in maniera irreversibile i consumi delle famiglie italiane. La necessità di risparmiare ha suggeri-
MANUELA COCCI GRIFONI
to una strategia di diversificazione degli intermediari cui rivolgersi: outlet, discount, e soprattutto operatori di e–commerce. Certo, le merci vivono in un cono d’ombra. Sono frutto di ecosistemi che non conosciamo e che sembrano non riguardarci. Ma è proprio così? Non c’è forse un rapporto molto stretto tra il bene di consumo e il processo produttivo che lo ha generato? Tra le imprese e il territorio nel quale esse operano? Una catena di distribuzione nazionale ha organizzato a Milano un Forum con rappresentanti di imprese, istituzioni pubbliche, associazioni del terzo settore che lavorano per la rinascita dei territori fiaccati dalla crisi. Una impresa – è stato questo l’assunto di partenza – riesce a produrre reddito in maniera direttamente proporzionale al livello di stabilità del tessuto sociale all’interno del quale essa opera. Di qui la necessità di considerare il valore della prossimità e delle relazioni umane come fattori critici di successo, al pari delle altre dimensioni strategiche del fare impresa, come la tecnologia, i flussi finanziari, il marketing. Può una impresa cooperati-
va sostenere politiche di inclusione? Può interessarsi di chi ha perso lavoro, è solo, o vive in condizioni economiche precarie? Secondo il sociologo Aldo Bonomi, la rete commerciale deve e può stabilire relazioni virtuose con le altre reti sociali presenti su territorio, senza contare – precisa – che il supermercato è oggi uno dei pochi luoghi in cui si incontrano generazioni, ceti e generi differenti. Un supermercato, dunque, ci salverà? Mentre cerco risposte, la coppia esce senza avere comprato nulla. Continuano a parlare, marito e moglie, gesticolando animatamente. Salgono in macchina proprio mentre si avvicina un anziano. È solo. Zoppica vistosamente, e prima di varcare la soglia del negozio si toglie il cappello, come se stesse per entrare in chiesa. Alla fine entro anche io. Mi dirigo al reparto dei vini. Acquisto una bottiglia di Lambrusco. È un vino biologico, recita l’etichetta: «Anche i piccoli insetti dei nostri vigneti sono un anello importante dell’ecosistema in cui coltiviamo». La spiegazione mi conforta, stasera potrò brindare sereno…
l messaggio di speranza del Natale passa attraverso l’esperienza di Giuseppe e di Maria e lo stupore dei pastori… da allora «generazione dopo generazione, giorno dopo giorno, siamo invitati a vivere la… rivoluzione della tenerezza… a correre il rischio dell’incontro con il volto dell’altro, con la sua presenza fisica che interpella, col suo dolore e le sue richieste, con la sua gioia contagiosa in un costante corpo a corpo» (EG). Tenerezza, prossimità, mitezza: questi i doni che dobbiamo chiedere a Gesù per questo Natale, per riuscire a vedere la sua “grande luce”, quella stessa che scorsero, duemila anni fa, i puri di cuore, la gente semplice, disposta ad accogliere il dono di Dio. Ieri come oggi i piccoli e i poveri sono i protagonisti della storia di Dio, i costruttori del suo regno di giustizia, di amore e di pace. Il Natale ci ricorda che Dio ha scelto di entrare nella storia con le sembianze di un bambino, con la sua debolezza e la sua fragilità! Perciò il Natale è sempre la sfida di un nuovo inizio possibile che parte dalle periferie, dalle fragilità e povertà umane, è la sfida a guardare il mondo, le cose e le persone con occhi nuovi, arricchiti di positività e di benevolenza, di stupore e di meraviglia, è la sfida a intrecciare i nostri sogni con il sogno di Dio! E il sogno di Dio è fare dell’umanità una sola famiglia, fare del mondo la casa di Dio… E che questo è possibile lo scopriamo se, con occhi e cuore attenti, riconosciamo i luoghi dove questa dimensione familiare viene già vissuta quotidianamente! In via Zara a Macerata da quasi trenta anni è aperto il Centro di ascolto e di accoglienza promosso dalla Caritas diocesana proprio come luogo, segno di vicinanza e di attenzione della Chiesa locale verso chi fa più fatica.…All’inizio erano soprattutto gli obiettori di coscienza della Caritas a garantire il servizio, poi l’attività è stata strutturata e agli operatori stabili si sono affiancati i volontari, donne e uomini, adulti e giovani, famiglie intere a volte… persone comuni che la domenica o nei giorni festivi indossano il grembiule e cucinano il pasto che poi serviranno e condivideranno con chi si presenterà al Centro! Il numero dei volontari che in questi anni si sono avvicendati è sempre stato piccolo, eppure il Centro anche a Natale è rimasto sempre aperto. Anche quest’anno nell’atrio qualcuno avrà allestito l’albero e il presepio e il giorno di Natale la porta sarà aperta e la tavola imbandita. Età diverse, ma anche lingue, tradizioni, religioni diverse e il pranzo di Natale sarà l’immagine concreta che è possibile vivere insieme, servire ed essere serviti con rispetto e amicizia. Diceva Madre Teresa: «…il mondo va in rovina per mancanza di dolcezza e di gentilezza. La gente è affamata d’amore!». Ed è bello sapere che lontano dai clamori, dalle luci abbaglianti dei riflettori e dal fracasso dei social… ci sono dei luoghi speciali dove l’amore e la tenerezza non vengono proclamati e strombazzati, ma semplicemente vissuti e condivisi! Non bisogna cercare eventi sensazionali o imprese eroiche, la brace arde anche vicino a noi se sappiamo “togliere” la cenere che la ricopre e spesso scopriamo con nostra grande sorpresa che a mantenere vivo quel fuoco sono proprio i poveri, i piccoli, gli ultimi… e le persone semplici che indossano il grembiule per servirli!