Emmaus 15 ottobre 2019

Page 1

social media

La diocesi su Telegram

www.emmetv.it

Martedì, 15 ottobre 2019

Mensile della diocesi di Macerata Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia

a diocesi ha attivato da qualche tempo un canale Telegram (httL ps://t.me/diocesimacerata). Iscri-

A cura della redazione EMMETV Via Cincinelli, 4 62100 Macerata telefono 0733.231567

vendosi si avrà la possibilità di essere informati tempestivamente su eventi e news che riguardano la nostra comunità ecclesiale. Ogni venerdì vengono lanciati, ad esempio, i video YouTube col commento del vescovo al Vangelo della domenica.

e-mail: redazione@emmetv.it facebook: emmetvmacerata twitter: emmetvmacerata

MACERATA

mese missionario. Il vescovo: il cambiamento è una sfida

«Non temere le novità» Marconi: «Creati luoghi per la vita comune dei sacerdoti, in modo che i fedeli li trovino disponibili per confessioni, direzione spirituale, riti sacri» Il 1° ottobre, celebrando nell’Abbazia di Fiastra i Vespri solenni per la festa di santa Teresa di Gesù Bambino, il vescovo Nazzareno Marconi ha aperto in diocesi il Mese missionario straordinario indetto da papa Francesco. Segue l’omelia pronunciata nell’occasione. DI NAZZARENO MARCONI *

arissimi fratelli, il Papa ha indetto questo mese missionario straordinario con una lettera al cardinale Filoni prefetto della Congregazione detta di “Propaganda fide”, cioè per la diffusione della fede nel mondo. Già il nome della Congregazione è significativo: la nostra azione missionaria infatti non punta ad allargare gli spazi di potere della Chiesa o il numero di quanti aderiscono, ma desidera diffondere, far crescere il numero di quanti credono in Cristo e migliorare la qualità della fede di ciascun credente. Per questo la missione della Chiesa per diffondere e far crescere la fede, guarda ad gentes, cioè agli altri popoli, ma guarda anche alle nostre comunità dove la fede ha sempre bisogno di crescere. Per la nostra diocesi questo mese missionario si apre con l’inizio del lavoro dei nuovi parroci nelle parrocchie loro assegnate. Questo è un atto di missione concreta, un segno vero di rinnovamento e di impegno da parte di preti e laici a ripartire nella diffusione della fede. Queste nomine sono state fatte per rispondere alle necessità poste da una realtà che cambia, per la partenza per la missione di vari sacerdoti, per l’invecchiamento e i problemi di salute di molti parroci. Così la nostra diocesi ha vissuto un vero ricambio generazionale. Lo scorso anno hanno cambiato parrocchia 8 sacerdoti e quest’anno 15, mentre almeno 7 sono partiti in missione verso altre parti dell’Italia e del mondo. È stato un tempo di grandi cambiamenti, un vero tempo di partenza in missione, ma che ci fa raggiungere una configurazione che speriamo si mantenga stabile per alcuni anni. La preoccupazione che ci ha guidato nell’affrontare i cambiamenti e anche qui all’Abbadia, è stata prima di tutto quella di diffondere la fede, creando luoghi dove i sacerdoti vivano insieme e si sostengano a vicenda, perché sia più facile anche per i fedeli trovare un sacerdote disponibile per la confessione, la direzione spirituale, la celebrazione curata e devota della liturgia.

C

Il Papa nella Lettera di indizione del Mese missionario straordinario ha scritto delle parole che vorrei meditare con voi. Dice Papa Francesco: «Giovanni Paolo II insegnava che l’attività missionaria rappresenta, ancor oggi, la massima sfida per la Chiesa e la causa missionaria deve essere la prima. Che cosa succederebbe se prendessimo realmente sul serio queste parole? Semplicemente riconosceremmo che l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa». Cioè la Chiesa ha senso e valore solo se ogni sua azione interna ed esterna punta a diffondere e far crescere la fede. Oggi la crisi del mondo, non è crisi economica o crisi di valori umani, ma crisi di fede! Ne sono fermamente convinto, perché solo la fede, solo l’amore a Dio fonda su una base solida l’amore al fratello e l’impegno per il bene comune che aiuta a superare ogni crisi. Continuava il Papa nella sua lettera: «Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno. Ora non ci serve una “semplice amministrazione”. Costituiamoci in tutte le regioni della terra in un “stato permanente di missione”». Non temiamo di intraprendere, con fiducia in Dio e tanto coraggio, «una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per

Vespri solenni celebrati all’abbazia di Fiastra il I ottobre

Abbadia di Fiastra

Sei nuovi giovani diaconi saranno ordinati il 31 ottobre iovedì 31 ottobre la chiusura del Mese missionario straordinario coinciderà con l’ordinazione diaG conale di ben sei giovani, quattro dei quali – Gerardo Manuel Salinas García, Isaac Vega Del Pino, Pawel Gajewski, Paulo Renato Mendes Gauto – si sono for-

l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione». Superiamo allora la paura della novità, accettiamo con favore la sfida che ci pone davanti ogni cambiamento che stiamo vivendo. Il Vangelo ricorda che davanti al vino nuovo ci saranno sempre

mati nel Seminario Redemptoris Mater, mentre i restanti due – Antonio Barbaresi e Marco Petracci – sono originari di Macerata, provengono entrambi dalla parrocchia del Buon Pastore di Collevario e si sono formati nel Pontificio seminario regionale “Pio XI”. Sarà il vescovo Nazzareno Marconi a imporre le mani e a pronunciare la preghiera consacratoria durante la celebrazione che avrà inizio alle ore 18. (P.Chin.)

quelli che diranno polemicamente e con nostalgia: «Il vino vecchio era migliore». Questo non deve abbatterci, perché queste presone nostalgiche sono le stesse che, se il vino vecchio diventava aceto – ed è naturale che accada –, si sarebbero egualmente lamentate perché non era stato so-

Giovedì 17 Tolentino festeggia il patrono san Catervo

Dopodomani, giovedì 17 ottobre, Tolentino festeggerà il patrono san Catervo. Si tratterà anche quest’anno di una celebrazione che sconta le tante ferite del terremoto ancora aperte. La struttura polivalente di comunità donata dopo il sisma dalla Caritas, intitolata a San Vincenzo Maria Strambi (nella foto), ha permesso ai fedeli di ritrovare il luogo in cui celebrare l’Eucaristia e

sentirsi famiglia, ma il dolore per l’impossibilità di accedere alla propria concattedrale non si dissolve. A coronamento della festa ci sarà alle ore 18 la Santa Messa presideduta dal vescovo Marconi, con l’ammissione agli ordini di Antimo Gambardella e Carlo Migliorelli, cui seguirà la solenne processione per le vie della città con la reliquia del Santo. (P.Chin.)

stituito con vino nuovo. Sempre il Papa continuava nella sua lettera: «Dobbiamo superare la tentazione ricorrente che si nasconde dietro ad ogni introversione ecclesiale, ad ogni chiusura autoreferenziale nei propri confini sicuri, ad ogni forma di pessimismo pastorale, ad ogni sterile nostalgia del passato, per aprirci invece alla novità gioiosa del Vangelo. Anche in questi nostri tempi, dilaniati dalle tragedie della guerra e insidiati dalla triste volontà di accentuare le differenze e fomentare gli scontri, la Buona Notizia che in Gesù il perdono vince il peccato, la vita sconfigge la morte e l’amore vince il timore sia portata a tutti con rinnovato ardore e infonda fiducia e speranza». Questo è il messaggio con cui vogliamo andare avanti con spirito missionario. Lo spirito missionario non è vivo solo all’estero, ma ovunque la passione per il Vangelo e per la salvezza delle anime muove i cuori di preti, diaconi e laici. Con questo spirito, con cui ho iniziato la mia Visita pastorale in Argentina, Irlanda e Cina, mi preparo a continuarla già da fine ottobre a cominciare da Cingoli e poi Pollenza. Chi il Signore ci benedica e ci accompagni. * vescovo

Ottobre, tempo dedicato al dono della fede a tutti DI

ANNAMARIA CACCIAMANI

«C

elebrare questo mese ci aiuterà in primo luogo a ritrovare il senso missionario della nostra adesione di fede a Gesù Cristo, fede gratuitamente ricevuta come dono nel Battesimo. La nostra appartenenza filiale a Dio non è mai un atto individuale ma sempre ecclesiale: dalla comunione con Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo, nasce una vita nuova insieme a tanti altri fratelli e sorelle. E questa vita divina non è un prodotto da vendere – noi non facciamo proselitismo – ma una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare: ecco il senso della missione. Gratuitamente abbiamo ricevuto questo dono e gratuitamente lo condividiamo (cfr Mt 10,8), senza escludere nessuno». Per dare corpo alle parole di papa Francesco, l’Equipe missionaria diocesana ha costruito un percorso che ha avuto come avvio la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, celebrata il 29 settembre in diverse comunità parrocchiali e come meta una Scuola di formazione missionaria diocesana. ”Non si tratta solo di migranti. Comunità accoglienti”, è stato lo slogan dell’ultima domenica di settembre in cui si è voluto creare un’occasione d’incontro tra comunità migranti e comunità parrocchiali: Eucaristia, pranzo insieme, racconti e musica. Pochi ingredienti per tradurre in esperienza concreta la parola comunione. Il cammino prosegue con la veglia di venerdì 18 ottobre (ore 21.15), “Battezzati e inviati”, presso il Seminario Redemptoris Mater di Macerata. Due i segni di questa celebrazione: la riscoperta del proprio Battesimo come fonte della propria missione, e il mandato missionario per tutti i presenti. Accanto a questi due momenti, l’ascolto della Parola di Dio e di alcune testimonianze di giovani che quest’estate hanno scelto compiuto scelte di servizio e missione in Italia e all’estero. In continuità con il messaggio della veglia è nata anche la proposta “Voci di missione quotidiana”, due momenti di riflessione, attraverso il programma I-taliani condotto da don Luigi Taliani su Emmetv, sul tema missionarietà nel quotidiano. Alcuni giovani racconteranno se e come l’esperienza missionaria all’estero ha cambiato la loro vita. E anche come sia possibile vivere la missionarietà oggi a scuola, sui social, in famiglia. Infine il percorso continua con quattro appuntamenti al cinema realizzati in collaborazione con il tavolo “La cultura dell’incontro”. “Costretti altrove” è il filo conduttore delle proiezioni di domenica 20 ottobre, 10 novembre, 17 novembre e 1 dicembre dalle 16 alle 19 presso il cine-teatro Don Bosco di Macerata. Un’occasione di confronto sul tema dell’essere straniero, soprattutto legato alla realtà femminile e dei minori, in un contesto spesso vissuto come costrizione e spaesamento, ma che può anche diventare spazio di crescita. Per concludere, da gennaio 2020 fino a giugno si svolgerà, per il secondo anno, la Scuola di formazione missionaria diocesana, che ha l’obiettivo di sviluppare la sensibilità missionaria e la conoscenza della missione della Chiesa; un’occasione per sperimentare il valore dell’incontro con culture diverse. Buon mese missionario straordinario, dunque, con l’augurio che sia un tempo speciale per nutrire il desiderio di fare della propria vita una missione di dono per tutti, nessuno escluso.

Gli adolescenti, l’emergenza ambientale e la politica Manca una cultura idonea ad affrontare la crisi. Ma deve essere evitato il paternalismo DI

GIANCARLO CARTECHINI

«P

a’ muoviti! Mi devi accompagnare alla fermata dell’autobus!». Sono le 6,20, fuori è quasi notte. Se si fosse alzato per andare a scuola griderei al miracolo, visto che ogni mattina reagisce ai miei tentativi di svegliarlo con la stessa inerzia di un calco di Pompei. Ma oggi, venerdì, è un giorno speciale. Usciamo di casa alle sette meno dieci.

Arriviamo alla fermata e i compagni sono già lì, ad aspettarlo. Non c’è folla, non ci sono striscioni. La maggior parte dei partecipanti al “Friday for future”, manifestazione contro i cambiamenti climatici, deve ancora arrivare. «Ciao pa’ – dice scendendo dall’auto – torno verso le due». «Beh, come è andata?» – gli chiedo quando rientra a casa. «Bene». Come sempre una risposta laconica, dietro la quale possono nascondersi infiniti universi semantici. Non resta che cercare altrove, a tentoni, gli indizi di questa voglia sorprendente di partecipazione. Un germe di consapevolezza. Confuso, allegro, sgrammaticato e impetuoso, proprio come il carattere di un adolescente. In grado di leggere testi di Nietzsche e di Bertrand Russel, e poi di trascorrere ore in compagnia

dei video di “Ciccio Gamer” o di “Favij”. Appassionato di “X Factor” e delle trasmissioni di Alessandro Borghese, e allo stesso tempo interessato ai dibattiti politici su La7. Lettore abituale dei reportage pubblicati dall’Espresso, allettato dalla proposta di ottenere il diritto di voto all’età di sedici anni. Capace di sdraiarsi sul divano, davanti alla Tv sintonizzata ad alto volume su Sky Sport, con l’inseparabile smartphone in una mano, e nell’altra un libro aperto sul quale studiare. Si può pretendere dai protagonisti di questo mondo vitale e magmatico la virtù della coerenza? È il punto su cui si sono soffermati alcuni commenti diffusi sui social dopo la manifestazione del 29 settembre: «Avete un televisore in ogni stanza, passate tutta la giornata a usare mezzi elettronici; sie-

te i maggiori consumatori di tutta la storia; la vostra protesta è pubblicizzata con mezzi digitali ed elettronici. Ragazzi, prima di protestare spegnete l’aria condizionata...». Parole acide, solo apparentemente in contrasto con il paternalismo insopportabile di chi ha affermato: «In fondo sono ragazzi, lasciamoli sognare...». Ha ragione la scrittrice Paola Mastrocola quando afferma che il problema maggiore che la scuola deve affrontare per educare le nuove generazioni è il rapporto con il mondo circostante: gli «esempi di miserevole squallore» – dice proprio così – offerti quotidianamente da politici, giornalisti, uomini di spettacolo. E lo spettacolo peggiore è offerto da quegli adulti incapaci di cogliere la drammaticità della crisi ambientale, e di trasformare le i-

stanze di un movimento nato dalla determinazione di una ragazza di sedici anni, in progetti politici in grado di affrontare – se non di risolvere – la complessità delle sfide in atto. Bisognerebbe riflettere a lungo di fronte alle parole accorate di papa Francesco nella enciclica Laudato si’: la consapevolezza di vivere una stagione drammatica, la denuncia nei confronti della “cultura dello scarto”, l’accento posto sulla stretta correlazione tra i cambiamenti climatici che intaccano le risorse produttive dei più poveri, e il fenomeno delle migrazioni che tanto spaventa il mondo occi-

dentale. I giovani avvertono l’esigenza di un cambiamento – ha scritto – eppure non disponiamo ancora, noi adulti, della cultura necessaria per affrontare questa crisi. C’è bisogno di nuove leadership. Va a finire che sarà proprio un adolescente, lunatico e incoerente, a salvarci dai disastri dell’antropocene.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Emmaus 15 ottobre 2019 by EmmausOnline - Issuu