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Settimanale online delle Marche - Direttore Elpidio Stortini

Anno II - N. 14 Venerdì 28 Marzo 2014

giornale

RESISTE IL PRIMATO DELLA LONGEVITA’

SERVIZIO A PAGINA 2

Turismo e cultura mare e colline spiagge e borghi Le eccellenze della nostra regione presentate in Corea Giappone Russia SERVIZI NELLE PAGINE INTERNE Austria

L’ORO DELLE MARCHE


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LA REGIONE

LA SODDISFAZIONE

In venti anni sono quintuplicati nelle Marche gli ultracentenari Connotazione rurale della regione e dieta mediterranea i segreti del primato di longevità ANCONA - Nel giro di venti anni il numero dei marchigiani ultracentenari è più che quintuplicato, passando da 99 a 507, a conferma del primato di longevità che vede la nostra regione al top in Italia e in Europa grazie alla sua connotazione rurale e a una sana alimentazione. L’analisi viene dalla Coldiretti Marche, sulla base degli indicatori demografici 2013 dell’Istat, diffusa in occasione dell’assemblea per l’elezione del nuovo presidente regionale che per i prossimi cinque anni guiderà la principale organizzazione agricola della regione. Proprio il rapporto tra alimentazione e longevità attiva sarà tra l’altro il tema al centro della partecipazione marchigiana all’Expo 2015. Quattro su 5 sono donne, ad Ancona si vive di più Tra gli ultracentenari, quattro su cinque sono donne (419 contro 88), mentre la provincia con il maggior numero di persone che ha oltrepassato il secolo di vita è quella di Ancona (165), davanti a Pesaro Urbino (127), Macerata (103), Ascoli Piceno (63) e Fermo (49). Tra le curiosità, il fatto che una piccola percentuale di “longevi” (20 in tutto) sia ancora sposata. Allargando poi il discorso ai marchigiani che hanno più di 80 anni, il numero è passato dai 64.984

del 1993 ai 116.651di oggi. E se nel ’93 rappresentavano il 5 per cento del totale dei residenti, oggi sono saliti all’8 per cento . Il confronto con gli altri Numeri che confermano il primato regionale di longevità. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, gli uomini marchigiani conquistano il primo posto nella classifica delle regioni più longeve, davanti a Trentino e Toscana, con 80,4 anni, contro una media nazionale di 79,4. Netta la differenza anche con gli altri paesi europei dove i più longevi sono gli svedesi con 79,9 anni per gli uomini. Le donne si collocano in

seconda posizione dopo le trentine, con 85,4 anni (il risultato italiano è di 84,5). Una regione per due terzi fatta di campagne Primati, secondo Coldiretti, fortemente legati alla connotazione rurale della nostra regione, dove il 66 per cento del territorio è gestito dalle imprese agricole e si segue uno stile di vita sano, con un’alimentazione ancora legata ai prodotti del territorio e fondata sui principi della dieta mediterranea. Da qui l’impegno, con i circa quattrocento punti della rete di Campagna Amica attivati sul territorio regionale, per proporre nuovi modelli che puntino sulla stagionalità dei

prodotti, sui sapori del territorio e sui principi della dieta mediterranea. Proprio quest’ultima è uno dei fattori principali che garantisce ai cittadini italiani una vita più lunga. Pane, pasta, pesce, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari si sono dimostrati, precisa la Coldiretti, un elisir di lunga vita. Il progetto longevità attiva Proprio per sostenere il trend che vede i marchigiani al top della longevità, si stanno sviluppando progetti per valorizzare il ruolo degli anziani attivi, prendendo come base proprio la campagna. Alcune aziende

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agricole hanno già avviato iniziative per valorizzare le esperienze degli over 65. La Regione Marche ha inoltre promosso un vero e proprio bando rivolto alle imprese per la realizzazione di attività sociali, rigenerative e di accoglienza, in grado di perseguire i seguenti obiettivi generali: favorire la creazione di iniziative di incontro, formazione e scambio attivo tra le generazioni; promuovere percorsi di sostegno al benessere fisico

in ambiente naturale; sostenere l’adozione di stili di vita sani, con una particolare attenzione all’educazione alimentare; attivare “laboratori per la mente” finalizzati al mantenimento delle capacità cognitive; costituire una rete amicale stabile tra i partecipanti, favorendo le occasioni di socializzazione; realizzare interventi di animazione sociale come stimolo alla partecipazione alla vita di comunità”.


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LA REGIONE

LA CULTURA

Il Distretto culturale evoluto delle Marche si arricchisce di altri progetti Investimenti pubblico-privati per oltre 1,5 milioni di euro ANCONA Il Distretto culturale evoluto si arricchisce di altri tre progetti: ‘Road’, ‘Flaminia Nextone’ e ‘Music for Screen’, cofinanziati a valere sul fondo regionale straordinario per gli interventi 2014. “Un altro passo in direzione di uno sviluppo locale a traino culturale e verso un’opportunità di riequilibrio economico quale migliore risposta alla crisi – afferma l’assessore alla Cultura, Pietro Marcolini - Il Distretto culturale evoluto delle Marche, come sistema territoriale di relazioni tra pubblico e privato, si amplia dando il via ad altri tre progetti oltre a quelli già finanziati e in partenza, rafforzando così il parco progettuale frutto di un’ampia mobilitazione di competenze, di energie e di risorse, materiali e immateriali dei territori”. Come ribadito dall’europarlamentare Silvia Costa, intervenuta di recente al convegno “Cultura come risorsa come valore” svolto alla Mole di Ancona, l’approccio dei distretti culturali creativi delle Marche ha anticipato quanto l’Europa ha previsto nel programma settennale di Europa Creativa; si tratta di un esempio di strumentazione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. “Le Marche – rimarca Marcolini – vogliono continuare a

puntare sull’intreccio tra cultura, economia e territorio, con l’obiettivo di accompagnare nuove forme dello sviluppo locale e qualificarsi sempre più come una regione europea, innovativa e creativa. Vogliamo mantenere salda la posizione che ci vede ai primi posti della classifica delle regioni italiane sia per incidenza del valore aggiunto del sistema produttivo culturale che per occupazione, con un primo posto per spesa turistica attivata dalla cultura” (Fonte:

Symbola/Unioncamere 2013). Comune ai tre nuovi progetti del Dce, la filosofia del voler investire in innovazione di prodotto, di processo ed organizzativa nel settore delle imprese culturali, creative e della ‘manifattura culturale’. Azioni che valorizzano l’impiego delle nuove tecnologie secondo un approccio sia “tradizionale”, come strumento di potenziamento del patrimonio culturale aumentandone i livelli di fruizione e di accessibilità,

che “innovativo”, dove l’ICT è considerato un campo di sperimentazione che coglie opportunità di sviluppo non solo nell’ambito culturale, ma anche in altre filiere (agroalimentare, sociale, artigianale, industriale), così da aumentare le possibilità di creare e penetrare nuovi mercati. In particolare, “ROAD - Festival, arti, mestieri e il patrimonio culturale delle strade del fermano” nasce con l’obiettivo di valorizzare le attività festivaliere già presenti nel territorio e porle come traino dello sviluppo e

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opportunità di riequilibrio economico in settori come l’artigianato e il commercio e arricchire di contenuti le esperienze dei flussi turistici. Il progetto prevede la realizzazione di servizi integrati che renderanno immediatamente fruibili i contenuti sull’offerta del territorio: manifestazioni, aziende, ricettività, gastronomia, cultura, monumenti, musei. Il Comune di Montegranaro è capofila e 14 sono i partner di progetto. Il progetto ‘Flaminia Nextone – Distretto culturale evoluto per la via Flaminia’ si fonda sul recupero della direttrice Flaminia attraverso la realizzazione di un processo di ricongiungimento e integrazione tra “la strada” e le attività culturali, produttive ed economiche che su di essa si dispiegano. Intende sviluppare la domanda di innovazione dei sistemi locali con nuovi strumenti per unire persone, risorse, dati e processi anche attraverso la costituzione di una piattaforma ICT evoluta per pubblica amministrazione, imprese e cittadini. Mira ad incentivare iniziative imprenditoriali creative per sviluppare nuove attività e consolidare quelle esistenti fornendo nuovi modelli occupazionali, progetti pilota di interazione tra tecnologia e beni culturali e la

costituzione di uno spin-off dell’Università Politecnica delle Marche. Il Comune capofila è Fano e 22 sono i partner. L’obiettivo di ‘Music for screen’ è ripensare la formazione e la produzione musicale per creare figure professionali in grado di rispondere alle nuove esigenze legate ad una doppia fruizione della musica, di ascolto e visiva. Obiettivo da raggiungere operando sul settore della formazione e valorizzazione dei talenti locali per la creazione d’impresa e la promozione del territorio. Prevede attività educative condivise per la formazione di know – how specifici e strategici con l’applicazione delle nuove tecnologie nella produzione e postproduzione audio e video. Capofila è il Comune di Senigallia insieme a 13 partner. I progetti verranno finanziati con 200.000 euro cadauno da parte pubblica, mentre è previsto un investimento per ciascuno di almeno il 60% da parte privata. Le risorse regionali impiegate, pari a 600.000 euro, attiveranno dunque investimenti per complessivi 1,5 milioni di euro. --------------------Nella foto: l’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini, ideatore del Distretto evoluto


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LA REGIONE

LA PROMOZIONE/1

Presentata a Seoul l’offerta culturale e turistica marchigiana. Positivo incontro con l’associazione che riunisce 8.000 importatori coreani

SEOUL Un avvio subito intenso e proficuo, quello della missione economicoistituzionale in Corea del Sud e Giappone per il presidente della Regione Gian Mario Spacca e gli operatori di vari settori che compongono la delegazione. Momenti di punta, le celebrazioni per i 130 anni delle relazioni italocoreane, alle quali Spacca ha partecipato in rappresentanza del nostro Paese, e l’incontro con Koima, l’associazione che raccoglie oltre 8.000 importatori coreani. Quest’ultimo è stato l’appuntamento più operativo della missione. I vertici di Koima hanno mostrato molto interesse per il sistema produttivo regionale sia del settore enogastronomico che manifatturiero ed hanno assicurato una prossima visita nelle Marche per un confronto diretto con gli imprenditori marchigiani nei cluster produttivi territoriali. Grande attenzione per le Marche anche nel corso delle celebrazioni italo-coreane dove è stata forte la presenza, negli interventi, della

figura del marchigiano Padre Matteo Ricci, molto amato anche in Corea e dunque straordinario “passaporto” per ogni attività della nostra regione in tutta l’area dell’estremo oriente. “Vorrei ricordare - ha detto Spacca nel suo intervento nella Biblioteca Nazionale di Seoul, presenti tra gli altri l’Ambasciatore italiano Sergio Mercuri e il Ministro della Cultura coreano Cho Hyun Jae - un grande italiano, nato nella mia regione, che legò il suo nome e parte della sua opera alla Corea: il gesuita Padre Matteo Ricci, che oltre 400 anni fa lasciò un’importante eredità anche nella cultura coreana. Una figura che, ancora oggi, rappresenta un ponte ideale tra i due Paesi”. Spacca ha poi evidenziato la forza economica e produttiva delle Marche. “La struttura economica italiana – ha detto - si basa su reti di piccole-medie imprese, un sistema che proprio nella nostra regione registra la più alta densità di aziende rispetto alla popolazione residente: oltre 160 mila imprese, in media una ogni 9 abitanti, che

fanno delle Marche la regione più manifatturiera e creativa d’Italia. Nelle Marche, più che altrove, è nato e si è sviluppato il made in Italy e qui sono nati e si sono affermati molti dei brand italiani più conosciuti ed apprezzati a livello internazionale”. Tra gli incontri istituzionali, di particolare interesse quello con il governatore della Regione del Gyeonggido, Choong Hee Nam, con il quale Spacca ha discusso un Memorandum per sviluppare collaborazioni su progetti di innovazione nel campo della meccanica e della telemedicina. E le Marche, che si presentano in Corea con le proprie produzioni agroalimentari e la proposta turistica, hanno avuto a Seoul un’altra straordinaria ribalta. La Pbc Corporation, primo gruppo multimedia di Seoul, ha dedicato alla regione un’ora di trasmissione in diretta, con il presidente Spacca e l’Ambasciatore Emerito di Corea presso la Santa Sede Thomas Han. Spacca e Han hanno illustrato l’economia, la cultura, il paesaggio

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delle Marche, la figura di Padre Matteo Ricci, Loreto e i segreti dei Monasteri dell’Appennino. “Anche i coreani – sottolinea Spacca iniziano ad interessarsi delle Marche. L’attenzione che già alle prime battute di questa missione stiamo registrando, ci spinge a percorrere con grande convinzione la strada delle relazioni e della promozione in questo Paese. Il turismo religioso è una pista su cui

puntiamo molto: la visita del Santo Padre in Corea il prossimo agosto trova già oggi grande e costante evidenza sui media. Anche sulla scia di questo attesissimo evento, i coreani si dimostrano particolarmente interessati ai viaggi nei luoghi della fede di cui le Marche sono così ricchi”. I pacchetti turistici e culturali della regione sono stati presentati nella sede dell’Enit a Seoul in un incontro con 70 selezionati tour operator coreani e decine di giornalisti. Nel corso dell’incontro è stata illustrata l’offerta turistica della Regione Marche: musica (in particolare i festival della lirica), Made in Italy e outlet, cluster turistici (mare, religione e meditazione, arte e cultura, paesaggio e natura, agricoltura ed enogastronomia, borghi ed arte). Grandissimo l’interesse degli operatori coreani, che hanno anche potuto conoscere le proposte enogastronomiche marchigiane che il noto chef Moreno Cedroni ha proposto per illustrare i prodotti, a partire dal vino, della nostra regione.


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LA REGIONE

LA PROMOZIONE/2

Turismo, agroalimentare, lirica e cultura delle Marche si presentano a Tokyo Grande entusiasmo degli operatori giapponesi TOKYO Le Marche catturano il cuore del Giappone. Lo fanno proponendo a Tokyo – seconda tappa della missione economicoistituzionale in estremo oriente – le produzioni agroalimentari e culturali. Mostrando le bellezze paesaggistiche, il patrimonio storico-architettonico, le infinite possibilità di vivere il Made in Italy laddove si crea, soprattutto, evocando l’emozione dell’altro Rinascimento, quello di Urbino e delle Marche, meno noto di Firenze e della Toscana, ma culla altrettanto importante di un’epoca straordinaria. Capace di creare un nuovo rapporto tra la città ed il territorio, i borghi e le colline, che ancora oggi disegnano quell’armonia così tanto apprezzata dalla cultura giapponese. Celebrando l’ambizione per la qualità che caratterizza ogni attività dei marchigiani. Mostrando la creatività che si realizza nell’espressione della manifattura che definisce gran parte del Made in Italy, l’agricoltura certificata e tracciabile, rispettosa della biodiversità e delle tipicità. E infine ponendo le basi per una ricerca comune sul tema della longevità, che vede le Marche e il Giappone accomunati dal record mondiale dell’aspettativa di

vita. Ambasciatori di tante suggestioni, il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca e gli imprenditori che compongono la delegazione in missione in Corea del Sud e Giappone. Obiettivo centrato: lo certificano l’entusiasmo e l’attenzione che ha riscosso a Tokyo il Made in Marche, declinato nella proposta agroalimentare, lirica, turistica. “Il Giappone – dice Spacca – è la terza economia mondiale dopo Stati Uniti e Cina. Un Paese, quindi, dalle straordinarie opportunità per il sistema marchigiano. Opportunità non ancora completamente esplorate e che presentano dunque

interessanti possibilità di sviluppo. Le basi sono più che buone: nel 2013 l’export marchigiano verso il Giappone è cresciuto del 14%, terzo anno consecutivo di segno più. I campi più interessanti sono il turismo, l’agroalimentare, la produzione di strumenti musicali, la cultura con particolare riguardo alla lirica. Ma anche la ricerca sanitaria e industriale sulla longevità attiva, mettendo a fattor comune le rispettive esperienze in questo campo. L’entusiasmo appassionato che le Marche stanno registrando nei numerosi appuntamenti in programma ci dice che siamo sulla giusta strada”. Ed è proprio su questi settori che si sta concentrando la

missione marchigiana a Tokyo. Gli strumenti: incontri diretti business to business, presentazione delle produzioni marchigiane a giornalisti ed operatori economici, meeting tra istituzioni e mondo accademico. Nella sede dell’Enit il presidente Spacca ha illustrato l’offerta turistica declinata nei cluster di prodotto che ne definiscono la strategia di marketing. Una strategia sostenuta dal web e dalle app Marche in Blue, The genius of Marche, Made in Marche, Parchi e Natura. A fare da fil rouge, il Rinascimento e le emozioni che riesce ad evocare in Estremo Oriente. “I 60 tour operator e i 20 giornalisti giapponesi presenti all’incontro – sottolinea

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Spacca - sono rimasti affascinati dalla bellezza di una regione che conoscevano ancora troppo poco. Già conosciutissima ed apprezzata è invece la tradizione lirica delle Marche. Basti considerare che, per fare un solo esempio, il 68% degli spettatori del Rossini Opera Festival 2013 erano stranieri, per lo più proprio giapponesi”. Sulla scia di questo forte appeal esercitato dal cluster Cultura sul Giappone, si è svolto a Tokyo un incontro con i docenti delle Accademie, dei Conservatori e delle Università ai quali è stato illustrato il pregio della tradizionale industria di strumenti musicali delle Marche, a partire da quella della fisarmonica. Obiettivo, inserire lo studio di questo strumento negli Istituti musicali giapponesi. Anche in questo caso le basi giocano a favore: nel 2013 l’export di strumenti musicali (insieme agli argenti) verso il Giappone ha sfiorato il +50% rispetto all’anno precedente. E’ il Made in Marche a tavola ad aver fatto particolarmente breccia tra gli importatori giapponesi coinvolti nel corso della missione. Una cinquantina quelli che hanno incontrato nei BtoB organizzati nella sede Ice di Tokyo, gli imprenditori marchigiani dell’agroalimentare dei

settori vino, pasta, olio, formaggi, tartufo, della cultura e del turismo. Grande interesse per tutte le tipicità marchigiane, per l’attenzione alla tracciabilità, autenticità e qualità delle produzioni, per le certificazioni vero vanto dell’agroalimentare della nostra regione. La pasta (con i maccheroncini di Campofilone su tutti), i vini (15 doc, 5 docg, 1 igt) in tutte le loro varietà e gradazioni, gli oli, le specialità casearie hanno catalizzato l’attenzione degli importatori giapponesi ai quali Doriano Marchetti, dell’Istituto di tutela vini, ha illustrato caratteristiche e virtù. Quegli stessi vini proposti negli abbinamenti con il sushi dallo chef Moreno Cedroni, nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo, alla presenza, tra gli altri, dell’ambasciatore d’Italia Domenico Giorgi, di Aristide Martellini dell’Ice di Tokyo, del marchigiano Massimo Ficcadenti allenatore del Tokyo Fc, del direttore Enit Asia Riccardo Strano (già dirigente del Servizio Turismo della Regione Marche), del direttore dell’Istituto italiano di cultura, il marchigiano Giorgio Amitrano. Nel corso della serata è stata annunciata la costituzione dell’Associazione dei marchigiani in Giappone, presieduta da Francesco Formiconi.


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LA REGIONE

LA PROMOZIONE/3

Un turismo a misura di famiglia Tanto interesse per lo stand di Assoturismo Confesercenti Marche alla Fiera Children’s Tours di Modena

ANCONA Una significativa rappresentanza di albergatori aderenti ad Assoturismo Marche ha partecipato a ‘Children’s Tours 2014’ importante e consolidata manifestazione fieristica dedicata al turismo familiare che si è svolta nei giorni scorsi a Modena. Gli operatori aderenti ad Assoturismo, presenti in fiera con un proprio stand, hanno distribuito una notevole quantità di materiale

informativo sia delle strutture del gruppo, sia del territorio, riscuotendo un notevole interesse da parte dei numerosi visitatori. “Riteniamo che il turismo familiare costituisca il nostro business core – spiega Boris Rapa, coordinatore Assoturismo Confesercenti delle Marche - e che, per questo motivo, vada assolutamente incentivato anche a livello territoriale. I bambini e le famiglie rappresentano un target

trasversale a tutti i cluster individuati dalla strategia turistica regionale, per cui siamo convinti che questo tipo di turismo possa diventare un elemento chiave in tutti i cluster, collegando fra loro i tanti aspetti dell’offerta turistica regionale che ha come obiettivo quello di diventare la prima destinazione a misura di bimbo fra tutte le regioni italiane. I nostri luoghi – continua Rapasono decisamente percepiti come

una destinazione per un turismo di bambini e famiglie e il notevole interesse suscitato in fiera conferma questa particolare vocazione”. Molto apprezzate dai visitatori sono state le attività di animazione svolte all’interno dello stand di Assoturismo Confesercenti Marche grazie alla disponibilità di Pesaro Village e Ar fun Animasion, che nei giorni di venerdì, sabato e domenica, hanno, con professionalità e fantasia, intrattenuto i

tantissimi bambini presenti in fiera. Le due realtà fanno parte del direttivo FIAST, il sindacato delle agenzie di animazione aderente a Confesercenti nato nelle Marche un mese fa e che rappresenta un valore aggiunto messo a d i s p o s i z i o n e dall’associazione in particolare per il turismo familiare. “Dopo essere aver partecipato alle fiere di Bruxelles, Monaco e Berlino – conclude Rapa - anche a

Modena abbiamo notato il grande interesse che i turisti hanno verso i nostri territori. In periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, ciò costituisce un segnale positivo, che da speranza agli operatori turistici in prossimità dell’inizio della stagione estiva”. -----------------Nelle foto: una panoramica della Fiera di Modena e la d e l e g a z i o n e dell’Assoturismo Confesercenti Marche

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LA REGIONE

LA SCELTA

Tommaso Di Sante è il nuovo presidente regionale della Coldiretti: è di Fano e produce vino Doc e olio Giannalberto Luzi, che per quattordici anni ha ricoperto la carica di presidente. “Sono orgoglioso di andare a ricoprire questo incarico, che rappresenta anche una grande responsabilità poiché dovremo dare le gambe al progetto per una filiera agricola italiana agendo con radicalità intelligente – ha sottolineato il neopresidente della Coldiretti Marche -. Tutto ciò con l’obiettivo di dare risposte economiche alle nostre imprese, ma anche di proporre all’intero sistema Marche un modello di sviluppo capace di affrontare e superare la crisi. Lavoreremo sul rapporto con la pubblica amministrazione in vista della nuova programmazione del Piano di sviluppo rurale e della Politica agricola comune e per portare avanti l’attesa semplificazione burocratica, facendo dei SuperCaa, i centri di assistenza agricola, una ‘casa degli agricoltori’. Ma puntiamo anche ad allargare la nostra rete di vendita diretta a marchio Campagna Amica che in questi anni ha conquistato sempre più consumatori, a promuovere gli appalti verdi nelle mense scolastiche e del sistema sanitario per confermare i primati di longevità dei marchigiani, preparare la presenza

ANCONA Tommaso Di Sante è il nuovo presidente della Coldiretti Marche. L’assemblea della principale organizzazione agricola regionale lo ha nominato nel corso dei lavori svoltisi nella sede della Federazione regionale, in zona Baraccola, ad Ancona, con la presenza, tra gli altri, del nuovo direttore regionale Prisco Sorbo. Trentanove anni, sposato e due figli, Di Sante ha ricoperto dal 2009 la carica di presidente della Coldiretti Pesaro Urbino, oltre ad essere consigliere del Consorzio agrario dell’Adriatico. Tommaso ha un’azienda vitivinicola biologica a Fano, con trenta ettari di vigneto e 4.000 piante di ulivo, dove produce vini Doc (Bianchello del Metauro, Colli Pesaresi, Sangiovese, Marche Igt, Spumante, Grappa di Bianchello) e olio extravergine di qualità ma anche succhi di frutta e grano biologico, che commercializza nella Bottega di Campagna Amica aperta nella stessa cittadina fanese e in quella di Pesaro, che ha avviato assieme ad altri imprenditori del Pesarese. La sua azienda è anche fattoria didattica dove ospita i bambini delle scuole ma porta avanti anche progetti per il reinserimento lavorativo dei disabili. Succede a

dell’agricoltura marchigiana all’Expo 2015”. I numeri dell’agricoltura marchigiana Secondo l’ultimo Censimento Istat, la superficie agricola utilizzata è di 472.000 ettari, mentre la superficie totale agricola ammonta a 616.000 ettari, il 66% della superficie complessiva della regione (936mila ettari), percentuale che fa delle Marche una delle regioni più rurali d’Italia. Il valore delle produzioni ammonta a 1,2 miliardi di euro, con seminativi (soprattutto cereali e ortaggi), allevamenti e vino a rappresentare le voci più “pesanti”. Le aziende agricole registrate sono, invece, 45.000, cui 30.300 iscritte alla Camera di Commercio. La Coldiretti Marche La Coldiretti è la più grande organizzazione agricola regionale, con quasi trentamila imprese associate, oltre a quattro federazioni provinciali, quaranta uffici zona e duecentoquattordici sezioni periferiche. La rete promossa dalla Coldiretti nell’ambito del progetto della Filiera agricola italiana è oggi il maggior esempio di filiera corta presente in regione, con quasi quattrocento punti vendita di campagna Amica, tra Mercati, Botteghe e Punti.

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LA PROVINCIA DI ANCONA

LA CERIMONIA

Start up e attività tradizionali E’ così che l’artigianato continua a fare la storia Consegnati ad Ancona i premi della Confartigianato

ANCONA Imprese tra tradizione e futuro. Confartigianato premia giovani start up e attività storiche della Provincia di Ancona. Alla presenza del presidente e del segretario provinciali della Confartigianato Valdimiro Belvederesi e Giorgio Cataldi sono state premiate tre start up che hanno dato avvio alla propria attività tra il 2013 e il 2014.

Questi i nomi: Castello Il Calzolaio Di Andrea Angelelli (Fabriano), giovanissimo artigiano, classe 1988; Ago & Filo Di Francesca Patrizi (Sassoferrato) e la Pulimat System Di Daniela Farinacci, attività di risanamento e pulizia materassi (Fabriano). Realtà nuove che rappresentano un esempio di intraprendenza, di coraggio e di fiducia verso il futuro. Assieme alle start up,

consegnati riconoscimenti anche alle imprese storicamente attive sul territorio. 13 i riconoscimenti, che sono andati a: Rita Montenovo, lavanderia (Marina Di Montemarciano); Panificio Vitali Snc (Chiaravalle); Sandro Seri, affilatura strumenti e utensili (Sassoferrato); Sandro Crinella, elettricista (Sassoferrato); Giuseppe Giacché, imbianchino

(Ancona); Autofficina Pierpaoli Snc Di Pierpaoli Ugo E C. (Cerreto D’Esi); Sauro Priori, falegname (Maiolati); Cimaf Snc Di Marco Cesaretti e Luca Cesari, lavorazione ferro, acciaio e alluminio (Osimo); Panificio Cingolani Di Cingolani Enzo e C Snc (Loreto); Top Car Carrozzeria Snc Di Spadini Claudio E C. (Fabriano); Giovanni Ragnoni, Impresa Edile (Sassoferrato); Carrozzeria

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Marco Pieragostini (Sassoferrato); Panificio F.lli Tagliaventi Alfiero e Pietro (Cupramontana). Imprese radicate nel territorio, protagoniste dello sviluppo, esempio di professionalità e di attaccamento al lavoro e ai valori della Confartigianato, espressi nella forma dell’associazionismo. Le attività storiche sono un patrimonio unico di competenze acquisite e

sviluppate nel tempo; le start up sono espressione della inesauribile creatività del territorio e del suo desiderio di riscatto da questi tempi di crisi. La Confartigianato, nel premiare futuro e tradizione, promuove i valori dell’imprenditorialità e dell’artigianato, un modello di sviluppo che ha solide radici nel nostro territorio e continua a fare storia.


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LA PROVINCIA DI ANCONA

IL RICORDO

Primo centenario della Settimana Rossa Parte la rievocazione di uno dei più grandi sommovimenti politici della nostra storia ANCONA Memoria e non celebrazione. Riflessione e identità storica. Questi i concetti comuni che hanno animato ben 40, tra associazioni culturali, enti, istituzioni nell’organizzazione della rievocazione del primo Centenario de La Settimana Rossa, la più grande insurrezione popolare dall’800 alla Prima Guerra mondiale, che vide Ancona dal 7 al 14 giugno 1914, teatro e protagonista di eventi politici unici, drammatici e fondamentali per quel periodo e da cui la protesta dilagò poi per tutta l’Italia. Le iniziative che comporranno il ricco programma di eventi dal 7 giugno al 20 luglio ad Ancona, in gran parte alla Mole Vanvitelliana, sono state presentate questa mattina in una conferenza stampa in Regione. A cento anni di distanza – ha affermato l’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini quella scintilla deve ancora illuminare la nostra storia e l’idea del presente. Ci sono molteplici motivi per cui questa iniziativa va promossa : sarà una riflessione ancora sul Diciannovismo e quegli anni cruciali di incubazione che la I guerra mondiale poi

fece esplodere. E’ l’anticipo drammatico di vicende epocali che come tali vanno studiate e comunicate ai giovani per trasmettere un’identità culturale e storica di impegno e di valori. Sarà poi un modo per aggiornare quei valori. Quindi non vestali solo del ricordo, ma animazione culturale, informazione, senso della storia che alzano il livello critico di consapevolezza. Altro motivo importante per seguire il programma organizzato dal comitato promotore è la bella realtà che si tratta di un lavoro di rete attorno ad un evento che aiuta a riflettere in maniera comunitaria istituzioni e parti sociali e a rinsanguare le radici dell’associazionismo culturale”. Infatti sono numerose le associazioni che partecipano al progetto con il

coordinamento dell’Istituto Gramsci Marche: Istituto Storia Marche; Istituto Storia Contemporanea; AMI (Associazione Mazziniana Italiana) – Ancona; Fondazione “Di Vittorio”Roma; ARCI – Ancona;Camera del Lavoro di Ancona – CGIL; CGIL Marche, SPI Marche – Ancona;Circolo culturale “Riccardo Lombardi” – Ancona; Dopolavoro ferroviario Ancona; Associazione “Amici di Lucifero”; Laboratorio Culturale – Ancona; Centro Culturale Marchigiano “La Città futura”;Fondazione I° Maggio;ANPI – Ancona; Art’e fatti – Sassoferrato; Comitato Fabriano;Casa delle Culture – Ancona;I Giovani di Ieri Ancona Come ha ricordato Nino Lucantoni dell’Istituto Gramsci e coordinatore del

progetto, Ancona fu l’epicentro di un movimento che però contava adesioni anche nei centri minori Fabriano, Jesi , Senigallia e perfino Loreto e che ha unito nella lotta comune anarchici, repubblicani e socialisti “e noi vorremmo raccontare quei fatti, non interpretarli - ha detto - attraverso le diverse iniziative(mostre, rassegne cinematografiche, libri e produzioni teatrali originali ( come quello prodotto dalla compagnia Virago), dibattiti, incontri e manifestazioni) per far diventare il Lazzaretto di Ancona un laboratorio culturale per 40 giorni”. Anche l’assessore comunale alla Cultura, Paolo Marasca ha parlato della Settimana Rossa come avanguardia storica, sottolineando la validità della formula del Centenario che vede il

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comitato organizzatore coagulante in un lavoro comune e in una collaborazione concreta. La città – ha detto - ha bisogno di ritrovare la memoria storica anche dei luoghi e delle persone per aumentare la c o n s a p e v o l e z z a dell’appartenenza a valori fondanti della democrazia. Sarà un modo anche per confrontarsi su che cosa è la sovversione oggi o lo spirito contestatario come si esprime rispetto a quei tempi”. La Settimana Rossa iniziò il 7 Giugno 1914, in occasione della festa dello Statuto Albertino e anche ad Ancona venne organizzato un comizio antimilitarista per chiedere lo scioglimento delle “Compagnie di disciplina dell’Esercito”. Il governo di Antonio Salandra, aveva però vietato ogni manifestazione pubblica. Per questo, il comizio previsto ad Ancona si svolse presso la sede del partito repubblicano denominato “Villa Rossa”. Vi parteciparono circa 600 persone, in particolare anarchici, repubblicani e socialisti. Parlarono tra gli altri i dirigenti della Camera del Lavoro (Alfredo Pedrini), del

Sindacato ferrovieri (Livio Ciardi, Sigilfredo Pelizza), del PRI (Pietro Nenni e Oddo Marinelli), degli anarchici (Errico Malatesta), dei socialisti (Ercole). Al termine del comizio, la folla si riversò in strada per recarsi verso il centro della città. Nelle vie adiacenti erano però schierati polizia e carabinieri. I partecipanti al comizio si trovarono di fatto circondati e bloccati. Iniziarono le proteste, tre dimostranti furono uccisi: Antonio Casaccia, di 24 anni, Nello Budini, di 17 anni, entrambi repubblicani e Attilio Gianbrignoni, 22 anni, anarchico. Un’ondata di indignazione si sparse per tutta la città e lo sciopero dilagò da Ancona per le Marche, in Romagna e nelle principali città: Roma, Napoli, Milano, Torino, Genova. Furono giorni di manifestazioni e dure repressioni, 17 cittadini persero la vita: 16 manifestanti ed un commissario di polizia. Centinaia furono i feriti. Il governo mobilitò centomila soldati. Soltanto il 14 giugno, una settimana dopo l’eccidio, si poté registrare che la protesta era terminata. (ad’e)


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LA MANIFESTAZIONE

Da oggi a domenica il Mercatino francese torna a Falconara per proporre i prodotti tradizionali e molte attese novità

FALCONARA - Con grande piacere l’Amministrazione comunale ospiterà per il quinto anno consecutivo, dal 28 al 30 marzo, in Piazza Mazzini e nell’isola pedonale antistante, il Mercatino regionale francese Jocaba coordinato da Promec Eventi Milano in collaborazione con Comune e Proloco di Falconara. L’orario di apertura sarà il seguente: oggi, venerdì 28 marzo, dalle ore 14.30 alle 19.30, sabato 29 e domenica 30 invece, gli spazi espositivi osserveranno l’orario continuato 10.00/19.30. “Si tratta di una iniziativa in cui ho creduto sin da subito – spiega l’assessore Stefania Signorini – e speriamo anche quest’anno di replicare i successi delle precedenti edizioni. Il mercatino francese è stato una scommessa e siamo stati i primi a portare nel centro Italia questa iniziativa che ci e poi stata copiata da tanti altri Comuni marchigiani. Anche per questa quinta edizione l’intenzione dell’Amministrazione è di

popolare per tre giorni il centro cittadino con tante persone attratte anche dai Comuni vicini” Il Mercatino Regionale Francese è un evento proposto da un gruppo di operatori commerciali francesi che hanno maturato un’esperienza internazionale in questo settore. La tipicità del prodotto e la professionalità degli espositori ha permesso, in questi anni, uno sviluppo sia in termini di proposte, sia delle località che lo hanno ospitato. L’evento, ospitato nei centri storici con lo scopo di vivacizzarli, ha permesso anche di dare impulso al commercio locale. Visitare il mercatino vuol dire immergersi in una mescolanza di profumi e di colori che lo rende molto particolare e caratteristico. Profumi, sapori e colori d’oltralpe avvolgeranno anche questa nuova edizione del Mercatino Regionale Francese. Tante le p r e l i b a t e z z e enogastronomiche presenti, tutte rigorosamente di qualità

e tradizione francese. Oltre ottanta i tipi di formaggi, i quali potranno essere abbinati ad un’ampia gamma di vini provenienti dalle più importanti regioni vinicole d’Oltralpe. Per i più golosi le "degustazioni dolci" potranno contare sui biscotti bretoni, con oltre venti varietà di ripieno, su un gran numero di cioccolatini dai gusti raffinati, fino ad arrivare ai dolci preferiti da Re ed Imperatori: i macarons. Una grande tavolozza di colori è rappresentata dallo stand delle spezie e, a completamento dell’offerta enogastronomica, non mancheranno baguettes e croissants appena sfornati nello spazio della Boulangerie. In questo piccolo angolo di Francia, per l’occasione nel centro di Falconara, troverà spazio anche l'artigianato, con un'ampia gamma di prodotti provenienti da diverse regioni: lavanda, saponi, profumi, le tovaglie provenzali e tanto altro ancora. “Anche l’edizione dello scorso anno – continua l’Ass.

Signorini - ha avuto un grande successo ed il gradimento di tantissime persone provenienti anche da città limitrofe. L’auspicio è di confermare il gradimento anche quest’anno e di contribuire al rilancio della città e delle sue attività commerciali”. I prodotti legati all’enogastronomia francese rappresentano il cuore del mercatino. Oltre 80 i tipi di formaggio presenti, dal Mont d’Or, con la tipica confezione di legno, al Rocamadour del Midi Pyrénéés, dal Camembert della Normandia, al Brie della Ile de France. Anche i vini sono presentati in oltre 30 varianti, dallo Champagne al Bordeaux fino al Sidro. I salumi hanno particolari tipi di produzione che abbinano spezie ed erbe aromatiche. L’offerta dei biscotti Bretoni può contare su oltre 20 varietà diverse di ripieno: dal cocco al sesamo, dal cioccolato al limone. Anche la pasticceria proveniente dal Maghreb ha un’ampia offerta di prodotti.

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Una grande tavolozza di colori è rappresentata dallo stand delle spezie, le quali provengono, nella maggior parte dei casi, dalle ex colonie francesi. Da non perdere è lo spazio dedicato alle crepes e alle gastronomia, tutte specialità da degustare calde. A conclusione dello spazio enogastronomico non poteva mancare la baguette, calda, appena sfornata. I forni della Boulangerie preparano anche croissant e pasticceria da forno che fa bella mostra su uno stand di oltre 12 metri. I prodotti artigianali arrivano dalla Provenza e dalla Costa Azzurra: tovaglie, saponi, lavanda, essenze e borse in paglia. Non mancano però anche le offerte legate all’abbigliamento sportivo, con le maggiori marche francesi. Da Parigi arrivano profumi, cosmetici e un’ampia gamma di accessori moda. Non solo. Perché Falconara verranno offerti al pubblico tutta una serie di nuovi prodotti originali francesi: una sorta di ‘primizie’ che renderanno

ancor più interessante la visita, anche per coloro che torneranno con piacere a visitare gli stand dopo le precedenti edizioni. Tra le novità spiccano il tovagliato di stampo provenzale, da questa edizione anche impermeabilizzato e una nuova linea di prodotti di cashmere. “L’iniziativa, - commenta l’assessore Signorini - con i colori, i sapori ed i profumi regionali francesi, costituisce un interessante evento per vivacizzare i centri storici delle città con un’ampia offerta di prodotti enogastronomici ed artigianali francesi. Una ghiotta occasione per gustare baguettes e croissants appena sfornati, biscotti, formaggi e vini provenienti da tutte le regioni della Francia, accanto a spezie e frutta secca dei Caraibi francesi”. Questa ampia e qualificata offerta di prodotti è infatti un percorso virtuale attraverso numerose regioni francesi che, per molti, significherà assaporare profumi e colori propri di una lunga vacanza in terra di Francia.


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L’INIZIATIVA

Una convenzione di Fondazione Marche con le banche per l’accesso al credito delle Start-up Messe a disposizione risorse per 1 milione e mezzo di euro ANCONA Fondazione Marche ha firmato con Banca Popolare di Ancona e Carifano una convenzione con cui Fondazione Marche diventa un fondo di garanzia per permettere un miglior accesso al credito per le start up che sono risultate finaliste nel concorso Ecapital negli anni successivi al 2010, anno in cui Fondazione Marche ha iniziato a finanziare i premi. In tutto dovrebbero essere un centinaio i soggetti interessati o potenzialmente interessati a questa iniziativa. Il miglior accesso al credito dovrebbe essere di stimolo anche a quanti, pur non avendo vinto, intendono comunque procedere nell’attività ed a quanti, avendo iniziato, hanno bisogno di finanziare i programmi di sviluppo. Avranno diritto ad accedere al fondo di garanzia le Start up sorte da progetti che hanno partecipato quali finalisti ai concorsi Ecapital post 2010. “Fatto importante - dice Francesco Merloni, presidente di Fondazione Marche - è che i partecipanti, stante la formazione ricevuta, saranno in grado di supportare le loro richieste con business plan ed informazioni di aggiornamento. Queste modalità di operatività potrebbero in futuro essere mutuate anche dalla Regione Marche che dispone di ben

altre risorse legate però a meccanismi meno semplici di quelli di Fondazione Marche”. “Le modalità di operatività del fondo – afferma Mario Pesaresi, vicepresidente esecutivo di Fondazione Marche – saranno semplici: Fondazione Marche verserà in un conto vincolato una somma che, come esempio, potrebbe essere 100 e la banca si impegna a realizzare finanziamenti per 300; in caso di perdita del finanziamento

potrà rivalersi sul fondo nella misura del 75 % sulla singola operazione e fino al totale vincolato di 100”. Fondazione Marche prevede di accantonare nel fondo 450.000-500.000 euro che moltiplicato per 3 permetteranno finanziamenti fino a 1.500.000 euro. “Per il momento - continua Pesaresi - ci impegneremo con le due banche per 170.000 euro ciascuna, quindi per un totale di

finanziamenti di circa 1 milione. Le rimanenti disponibilità, per ulteriori 160.000 euro, le assegneremo alla banca che li chiederà avendo utilizzato il primo plafond, riattivando quindi ulteriori 500 mila euro”. Il limite fissato è di 100.000 euro a soggetto, salvo diverso accordo con Fondazione Marche. Gli Istituti convenzionati potranno esclusivamente utilizzare ulteriori strumenti di

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garanzia quali altri fondi e non garanzie personali. La tipologia di finanziamento sarà studiata dall’Istituto erogante con la singola Start up, riguardo all’importo, alla durata e modalità secondo le condizioni di tasso concordate. “La procedura – conclude Pesaresi - sarà molto snella. L’iniziativa sarà diffusa via internet a tutti gli interessati che potranno direttamente rivolgersi agli istituti

convenzionati o alla segreteria Ecapital che rilascerà il riconoscimento del partecipante in qualità di finalista ai concorsi Ecapital post 2010". Fondazione Marche comunicherà, sulla scorta della dichiarazione della segreteria Ecapital, l’ammissibilità al fondo all’Istituto di credito, che realizzerà autonomamente l’istruttoria sul merito del credito.


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IL MESSAGGIO

Il Sogno di Brent dalla disabilità allo sport Grande successo delle iniziative promosse ad Ancona

ANCONA Il magnifico cartone animato il SOGNO di BRENT di Andrea Lucky LUCCHETTA (RAI Fiction) è terminato ma sappiate che il messaggio “dalla DISABILITA’ allo SPORT” è passato: Il messaggio è rimasto ben impresso nella mente dei tantissimi ragazzi/e (circa mille) oltre i docenti, sportivi e curiosi interessati che hanno presenziato e preso parte attiva all’evento presso il Teatro delle Muse di Ancona. Centratissimo l’intervento del Comandante della Polizia stradale Alfredo CATENARO che ha fatto ben comprendere il concetto “Tenersi Stretta la Vita”.Grande soddisfazione per l’evento hanno espresso sia il Presidente C.I.P. Comitato Italiano Paralimpico Marche Luca SAVOIARDI, il Direttore

Regionale del Mondo Scuola Annamaria NARDIELLO, il Presidente del CONI Marche Fabio STURANI.La presenza di straordinari testimonial ha tradotto in pratica all’istante, di fronte alla platea e prima e seconda galleria, ciò che tutti in rigoroso silenzio e fiato sospeso avevano vissuto con il filmato: Daniele MALAVOLTA (Organizzatore Campionato Mondiale Vela), Riccardo SCENDONI (Velocista Atletica alle Paralimpiadi di Londra 100200-400 mtr. e Campione Europeo), Roberto CERISCIOLI (Basket in carrozzina –da Atleta campione Europeo ed oggi coach Santo Stefano basket in carrozzina) e Assunta LEGNANTE (Medaglia d’Oro alle Paralimpiadi di Londra nel Peso e campionessa italiana peso-giavellotto e

disco riconfermatasi aio recenti Campionati Italiani Paralimpici) hanno “costretto” molti presenti a tirar fuori dalle tasche i fazzolettini per ascigura i rigagnoli sulle gote. I ragazzi/e, appena stimolati dal conduttore Andrea Carloni Presidente U.S.S.I. Marche, hanno fatto interessanti domande ai quattro protagonisti finali tanto da farli rispondere con entusiasmo raccontando e coinvolgendo il pubblico sulle proprie disavventure e soprattutto su come si sono rimessi in pista addirittura facendo comprendere che senza l’attuale disabilità non avrebbero avuto la ..… fortuna di fare le grande esperienze vissute: si, si avete capito bene non mi sono impazzito a scrivere , avete capito bene e quindi quando incontrate un “diversamente abile”

sappiate che non va commiserato ma è persona che spesso, molto spesso ha abilità ben superiori alla media dei cosiddetti

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normodotati.I prolungati applausi vanno meritatamente distribuiti ai protagonisti così come al “credo” degli organizzatori:

Scuola Regionale dello Sport CONI Marche, M.I.U.R. Direzione Generale Marche, C.I.P. Comitato Italiano Paralimpico Marche. (t.p.)


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LA RASSEGNA

Si svolgerà a giugno ad Ancona la prima edizione di “Adriatic and Ionian Macroregion Youth Games” con oltre mille ragazzi provenienti da otto Paesi ANCONA La Macroregione Adriatico Ionica si costruisce attraverso i suoi giovani che ne diventano ambasciatori e attraverso il linguaggio universale dello sport. Sarà un grande evento di agonismo, partecipazione e coesione territoriale, la prima edizione di “Adriatic and Ionian Macroregion Youth Games” in programma ad Ancona dal 6 all’8 giugno, ideata dall’Amministrazione comunale dorica e realizzata con il supporto della Regione Marche e con la collaborazione del Forum delle Città dell’Adriatico e dello Ionio, l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, Coni, Camera di Commercio di Ancona, Marina Militare, Segretariato per l’Iniziativa Adriatico Ionica, l’Aiccre. Saranno circa 1.000 i ragazzi dai 15 ai 16 anni provenienti da otto paesi appartenenti alla Macroregione: oltre all’Italia parteciperanno Croazia, Montenegro, Albania, Grecia, Bosnia Herzegovina, Serbia, Slovenia. Sono almeno 20 le città da cui partiranno le delegazioni di atleti e accompagnatori, spinte dall’azione del Forum delle Città che ha individuato, tra quelle facenti parte del proprio comitato direttivo, alcune città capofila: tra esse Spalato, Mostar, Budva, Durazzo, Capodistria e Patrasso.

Dodici le discipline di confronto agonistico per i ragazzi, che avranno soprattutto l’occasione di incontrarsi per la prima volta come membri di una comunità che sta nascendo grazie alla spinta di molti e

soprattutto della Regione Marche: entro il 2014 infatti, in concomitanza con il semestre di presidenza italiana in Europa, sarà definitivamente approvata la Macroregione Adriatico Ionica. Con essa saranno avviate le

progettualità finalizzate allo sviluppo economico-sociale e al consolidamento del processo di coesione territoriale tra i Paesi dell’intera area. “Adriatic and Ionian Macroregion Youth Games” è

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un’iniziativa che parte dal basso, e ha l’obiettivo, attraverso lo sport, di aumentare la consapevolezza e il senso di appartenenza dei cittadini (giovani e studenti), delle aggregazioni di base (associazioni sportive), delle autonomie locali (città, istituzioni scolastiche) alla comunità adriatica di domani. Si vuole infine implementare una buona pratica, riproponibile annualmente nei vari Stati membri della Macroregione. La macchina organizzativa, coordinata dagli assessorati allo Sport e alle Relazioni Internazionali del Comune di Ancona con il supporto della Regione Marche è già in moto. Sarà un grande evento sportivo organizzato come una micro Olimpiade in collaborazione con il Coni regionale: ognuna delle dodici discipline scelte privilegiando le specialità di squadra e la pratica nei Paesi coinvolti - avrà un suo torneo. Le delegazioni sportive di ogni Paese possono partecipare a tutte o solo ad alcune specialità. Ma i Giochi saranno anche un’occasione di festa e di incontro: tutti i giovani e i loro a c c o m p a g n a t o r i mangeranno insieme, nella grande tensostruttura che verrà allestita in piazza Cavour e dormiranno insieme al Palaindoor e al Palascherma.

Il piano della logistica si sta mettendo a punto in collaborazione con la Protezione civile Regionale e Comunale. Molti, nel calendario che si sta elaborando, gli eventi collaterali di animazione e socialità, in cui grazie all’organizzazione dell’Ufficio scolastico regionale saranno coinvolti massicciamente gli studenti della Regione, perché siano parte attiva nell’accoglienza, nell’animazione, nella costruzione del percorso di cittadinanza europea di tutti. La complessa organizzazione dell’evento è stata resa possibile non solo grazie all’entusiasmo dei soggetti istituzionali, del mondo della scuola e del Coni, ma anche alla disponibilità e generosità dimostrate dai molti sponsor privati. Tra questi un particolare ringraziamento va alle compagnie di navigazione: Adriaferries, grazie alla quale i ragazzi provenienti dall’Albania viaggeranno gratis; Jadrolinea, Snav, Minoan Lines e Superfast Ferries, per la scontistica sulle tariffe di viaggio, che ha reso accessibile, in un periodo di profonde difficoltà economiche per le comunità dei Paesi coinvolti, la partecipazione di tanti ragazzi ad un evento sicuramente ludico, ma di grande valore educativo.


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SENIGALLIA E LE SUE VALLI

IL FESTIVAL

Chiuso con un bilancio positivo Contemporary Jukebox Schiavoni: “Grande successo e qualità della manifestazione”

SENIGALLIA Si è chiuso con un successo di pubblico, l’entusiasmo dell’amministrazione e grande qualità la prima edizione di “Contemporary Jukebox, Largo all’avanguardia”, festival multimediale di musica contemporanea aperto alle contaminazioni con le altre arti. Dalla regione e da quelle contigue, in molti hanno raggiunto Senigallia per partecipare alla neonata creatura targata Paolo Tarsi. Durante gli otto giorni del festival, la cittadina adriatica è stata visitata dai tanti appassionati di musica contemporanea e di arte che si sono lasciati affascinare dai nomi in programma. E a subire il fascino della manifestazione non è stato solo il popolo della musica e dell’arte ma anche i media. Da D Repubblica a Radio Cuore, da Affari Italiani a

Radio Arancia Network, dall’Avanti ad Artribune, passando per il Corriere Musicale. E poi la stampa locale, che dall’online al cartaceo ha dedicato al festival una vetrina importante sul territorio, con addirittura due uscite su tutto il territorio regionale. Significativa l’affluenza durante i giorni del concertoprogetto su John Cage di Flavio Virzì, Paolo Tarsi & Fauve! Gegen a Rhino, per quello di Roberto Paci Dalò e per Der Maurer e Sebastiano de Gennaro con il pubblico in fibrillazione. Tanti i luoghi suggestivi della città toccati dal festival e portati all’attenzione dei visitatori: dalla rotonda all’auditorium San Rocco e alla Chiesa dei Cancelli, dalla Piccola Fenice alla Biblioteca Antonelliana. “Sono molto soddisfatto e contento e parlo a nome di tutta l’amministrazione –

dichiara Stefano Schiavoni, Assessore alla Cultura - e spero che questa sia la prima edizione del festival, e che possa continuare sviluppando la progettualità che ha già dimostrato”. Schiavoni esprime il suo apprezzamento anche nei termini della multimedialità che il festival ha saputo proporre. “Dalla musica, all’arte contemporanea, alla fotografia e alla convegnistica. “Quella di Tarsi è senza dubbio una proposta molto intelligente che ha saputo mettere insieme musica di alta qualità e arte, riproponendo l’effervescenza culturale degli anni ’60 in cui il movimento Fluxus è nato e in cui arti e musica sembravano dialogare costantemente. Abbiamo una consapevolezza incompleta della cultura del ‘900 – puntualizza Schiavoni – e Contemporary Jukebox, in

questa prima edizione ha svolto una ricerca e una lettura di tutte quelle aree generalmente poco approfondite”. Entusiasmo manifestato

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anche dagli esercenti del centro storico di Senigallia, ben felici di accogliere i visitatori accorsi e tutte quelle nuove iniziative in grado di ridare vigore agli esercizi

commerciali, specie in tempi di crisi come questo. Un bilancio positivo di cui si spera si tenga conto per riconfermare il festival il prossimo anno.


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SENIGALLIA E LE SUE VALLI

SANITA’

Il direttore dell’Area vasta Stroppa inizia male il suo mandato snobbando Senigallia Dure critiche da Paradisi, Cicconi Massi e Cameruccio SENIGALLIA Probabilmente le polemiche non sempre lasciano il tempo che trovano. A volte servono. Eccome. Ed il primo risultato (secondo noi positivo) dello scontro dialettico tra i consiglieri comunali di Senigallia, Roberto Paradisi (da una parte) e Alessandro Cicconi Massi e Gabriele Cameruccio (dall’altra) lo si può registrare a stretto giro di posta. Lo si evince da due interventi – entrambi molto critici – sullo stesso argomento: la rinuncia del nuovo direttore dell’Area Vasta dottor Giovanni Stroppa ad incontrare i componenti della IV Commissione consiliare. Richiesta d’incontro – va detto – avanzata da tempo. E questo non fa che confermare, purtroppo, la scarsa attenzione della Regione nei confronti della sanità senigalliese che, pezzo dopo pezzo, viene ormai privata di quasi tutto. Giovedì mattina, con una lettera ai capi gruppo consiliari è stato comunicato, dalla segreteria del presidente del Consiglio comunale, “che la IV Commissione Consiliare Permanente indetta per oggi, giovedì 27 marzo 2014 alle ore 18.00, è stata rinviata a data da destinarsi "per adempimenti istituzionali improrogabili del Dott.

Stroppa". Un rinvio che ha subito scatenato la polemica. Ecco quanto scrive, nella stessa mattinata, il consigliere comunale del Coordinamento Civico, Roberto Paradisi: “Il dott. Stroppa dovrebbe avere più rispetto dei rappresentanti istituzionali della città, atteso che anche i consiglieri comunali che lavorano ed hanno impegni si sono resi liberi (magari spostando appuntamenti) per la riunione. Chiedo che mi venga inviata la comunicazione con la giustificazione del dott.

Stroppa per comprendere a quali “improrogabili” impegni istituzionali il dott. Stroppa fa riferimento e quando tali impegni siano stati assunti. Mi sembra che questo atteggiamento del dott. Stroppa ben fotografi l’assoluta indifferenza dei vertici Asur nei confronti del Comune di Senigallia, sempre più pedina da sacrificare nello scacchiere politico regionale”. E, nel pomeriggio, sullo stesso argomento, arriva anche un intervento molto critico dei consiglieri comunali Alessandro Cicconi Massi e Gabriele

Cameruccio. “Dal 28 febbraio – scrivono abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale per poter incontrare il nuovo direttore dell’area vasta dr. Stroppa, nominato da qualche mese in sostituzione del dr. Ciccarelli. Una nomina che ci aveva fatto in qualche modo sperare: l’uscita di scena di Ciccarelli, che si è sempre contraddistinto per l’assoluta mancanza di interesse per le problematiche della sanità senigalliese e l’entrata del neo direttore aveva indotto a credere che fosse cambiato qualcosa, che il dialogo con i vertici regionali della sanità

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sarebbe stato più proficuo e se non altro improntato alla correttezza istituzionale reciproca. Purtroppo per noi e soprattutto per i cittadini della nostra zona, dobbiamo constatare che cambiano i nomi, girano le poltrone, ma i modi ed i contenuti sono tragicamente sempre gli stessi. Era convocata per oggi giovedì 27 marzo la commissione sanità del consiglio comunale congiuntamente alla conferenza dei capigruppo per incontrare finalmente per la prima volta il nuovo direttore dell’area vasta, al fine di conoscere personalmente il nuovo vertice sanitario e affrontare i gravissimi problemi che riguardano la sanità di Senigallia ed il suo comprensorio. Ed ecco la solita doccia fredda: Stroppa non può venire perché impegnato in improrogabili impegni istituzionali e la riunione viene rinviata a data da destinarsi. Un fatto gravissimo, che va stigmatizzato con forza: Senigallia come al solito considerata l’ultima ruota del carro e quello che indigna ancor di più è l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei rappresentanti dei cittadini che avevano con sollecitudine richiesto

questo incontro. Giova sottolineare di nuovo che mentre le riunioni vengono rinviate, i problemi che affliggono l’ospedale ed i servizi socio sanitari del distretto non aspettano e continuano ad aggravarsi giorno dopo giorno: dalle liste d’attesa che superano l’anno solare per alcune prestazioni, al ripristino dei posti letto tagliati lo scorso giugno, alla dotazione di nuovi macchinari per la diagnostica specialistica, vedi la risonanza magnetica, al personale medico ed infermieristico insufficiente, alla nomina dei primari mancanti solo per citare alcuni, sono i gravi problemi a cui la politica ed i vertici regionali della sanità devono assolutamente dare risposte. Oggi si è di nuovo persa un’importante occasione e l’esordio del direttore Stroppa non è stato sicuramente dei migliori: snobbare Senigallia significa partire proprio male. “Chiediamo quindi al Sindaco – affermano sempre Alessandro Cicconi Massi e Gabriele Cameruccio - di stigmatizzare direttamente con il direttore Stroppa l’accaduto, perché Senigallia ed il suo territorio non meritano certi trattamenti, ma esigono rispetto e risposte, tanto più quando si parla di sanità e tutela della salute dei cittadini”.


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EDITORIA

Presentato dall’editore Renzo Todari Tutto Guida 2014 con le attività produttive dei Comuni del Senigalliese

SENIGALLIA Negli accoglienti locali del Lol Food & Drink di Cesanella è stato presentato dall’editore senigalliese Renzo Todari, Tutto Guida 2014, giunto quest’anno alla ventisettesima edizione. Si tratta di una rubrica di facile consultazione che include 12 mila referenze, raccolte in duecentotrenta categorie economiche, riguardanti tutto il territorio delle valli del Misa e del Nevola. Il bel lavoro di Renzo Todari vuole essere “una rete diretta e pratica fra cittadini e operatori di ogni settore sulle più differenti attività produttive: artigiane, servizi sanitari, esercizi commerciali, associazioni”. “Uno strumento – ha aggiunto Renzo Todari – utile per accedere con

immediatezza ai servizi del territorio”. La rubrica è disponibile anche online, attraverso il sito www.tuttoguida.it Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e l'assessore Simone Ceresoni. Con Tutto Guida 2014 si rinnova l’appuntamento con il volume che raccoglie le realtà produttive di Senigallia, Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. Quest’anno Tutto Guida ha riservato uno spazio agli appuntamenti culturali che saranno protagonisti della prossima stagione turistica. Due pagine dedicate agli eventi espositivi che avranno

nel Rinascimento italiano il punto di raccordo. Dal 12 aprile al 31 agosto, alla Rocca Roveresca sarà di scena “Lacrime di smalto: plastiche maioliche tra Marche e Romagna nell’età del Rinascimento”, un evento unico nel panorama artistico. Per la prima volta verranno esposte rare maioliche del XV secolo, di produzione pesarese o faentina. Dal 14 giugno al 2 novembre toccherà poi a “La Grazia e la Luce. Da Perugino a Guercino la stagione d’oro del Rinascimento italiano”, mostra allestita tra Palazzo del Duca e la Pinacoteca Diocesana, dove saranno esposti numerosi capolavori. ------------------------Nelle foto: alcuni momenti della presentazione di Tutto Guida 2014

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LA MUSICA

Joe Castellani & the Adriatic Devils E’ marchigiano il primo e unico tributo in Italia a Bruce Springsteen SENIGALLIA Joe Castellani & the Adriatic Devils sono il primo e, ad oggi, unico tributo a Bruce Springsteen & The E-Street Band in Italia con esattamente gli stessi elementi che componevano la formazione "originale", per quelli che sono gli anni "cardine" della loro storia, dal 1973 al 1989 circa. Il progetto nasce da un'idea di Joe Castellani, cantautore pesarese con più di trent'anni di carriera nel mondo della musica rock, insieme ad Ennio Mircoli, chitarrista solista in diverse formazioni ed amante del ClassicRock made in USA. Una volta selezionati in tutta la regione i musicisti più adatti allo scopo, il progetto è partito a gennaio del 2014. La scelta di formare un tributo che ricalchi esattamente le orme della EStreet Band non è a caso! Moltissimi amano la musica, le canzoni, le "opere" (infatti molto della "scrittura" del Boss fà parte in realtà già di storia della letteratura americana) di Bruce Springsteen, ma pochissimi, si soffermano ad ascoltare attentamente ed analizzare il lavoro di arrangiamenti e l'incastro melodico/ armonico/sonoro che i ragazzi della "sua" band hanno realizzato in questi anni! Su questo aspetto infatti gli Adriatic Devils hanno deciso di lavorare molto! L'arduo compito è quello di far riscoprire all'ascoltatore questi grandissimi musicisti, che non sono stati "solamente" umili servitori/ strumentisti al servizio del grande cantautore che tutto il mondo ormai riconosce; questi musicisti sono stati i suoi migliori amici, confidenti, alleati, una vera e propria "gang", una famiglia! Il

connubio fra professionalità, musicalità, personalità marcate e coesione, fratellanza, amicizia ha creato una miscela sonora esplosiva, che ha conferito a quelle che sono già grandi canzoni un'aura ed un'energia che le ha rese immortali, uniche, leggendarie! Joe Castellani & The Adriatic Devils vuole essere appunto non solo un tributo alle canzoni di Bruce Springsteen, nasce come

qualcosa di più umilmente pretenzioso: un omaggio all'Arte generata dalla fusione di 7 musicisti-amici come nessun altro al mondo ha saputo fare! Lo scopo è infatti quello di far rivivere ai fans di Bruce Springsteen le emozioni generate dalle sue canzoni, come ad un vero concerto della loro RockStar preferita, d'altro canto senza tralasciare la bellezza e la forza del sound e degli arrangiamenti della E-Street

Band, cosa che rende lo show molto coinvolgente anche per chi fino ad oggi si è avvicinato poco alle opere del Boss. Come nella più vecchia tradizione del Rock americano, la band ha voluto deliziare amici, curiosi e fans del Boss di una piccola anteprima con una provaconcerto a “porte chiuse” al Macondo di Senigallia lo scorso venerdì. La serata, pregna di una palpabile emozione sia tra i musicisti

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sia tra il pubblico davvero numeroso e trepidante, è risultata a dir poco magica. La cosa lascia infatti presagire la nascita di una delle più elettrizzanti cover bands in circolazione. Il consiglio è infatti “tenersi forte!”, perché lo show del più grande frontman vivente ed il sound della più grande “macchina da Rock” della storia sono pressoché pronti e rivivranno in questo unico tributo, travolgendo i più bei

locali e piazze d'Italia. Sergio "Joe" Castellani (voce,chitarra ed armonica) sarà supportato dagli Adriatic Devils: Ennio Mircoli (chitarre) Ermete Gasparrini (organo e glockenspiel) Fabiano Pierfederici (piano, synth e cori) Michele Mengoni (basso e cori) Robertino Riminucci (sax,percussioni e cori) Diego Garbuglia (batteria). --------------------Nella foto: il gruppo in piazza del Duca, a Senigallia


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LA MANIFESTAZIONE

Il Best National Tour di calcio balilla porta un’ondata di entusiasmo nelle Marche E domenica approda a Marzocca ANCONA Il più importante evento itinerante di calcio balilla organizzato dalla FICB , federazione italiana calcio balilla, sta facendo tappa in questo periodo nelle Marche Un appuntamento che sta attirando e facendo divertire sia gli appassionati che i giocatori alle prime armi, che hanno la possibilità di confrontarsi con campioni a livello locale e nazionale Le tre tappe Marchigiane sono ospitate dalle sale Gplanet, marchio sempre al fianco delle più importanti iniziative sportive in zona Il 16 marzo la prima tappa si è svolta a Jesi, la seconda il 23 marzo a Porto Recanati e per questa domenica (30 marzo) dalle ore 14 è in programma l’ultima tappa presso la sala Gplanet di Marzocca Le prime tre coppie di ogni tappa, vinceranno la possibilità di far parte delle tre squadre Gplanet che parteciperanno ai Campionati Nazionali di Lega C che si svolgeranno a Saint Vincent Per informazioni su orari e iscrizioni bnt@amaeventi.it oppure 039.6612240

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PATTINAGGIO

Una nuova pioggia di medaglie per il Team Roller: la squadra di Guenci si distingue ai campionati regionali di San Benedetto SENIGALLIA È stata una domenica memorabile quella appena trascorsa dalla squadra agonistica di Mauro Guenci ai campionati regionali su strada, disputati sul circuito di San Benedetto del Tronto. Infatti, dai più piccoli fino ai più grandi ed esperti atleti, sono stati registrati importanti risultati. Partendo dalle due atlete più giovani della compagine senigalliese, Martina Ferretti e Virginia Cesaretti che hanno gareggiato nella categoria Ragazze, le belle sorprese non si sono fatte attendere: per Martina che ha dato prova di una tecnica già avanzata un ottimo 2° posto nella gara dei 300mt sprint e un 6° posto nella gara di fondo su 3000mt a punti, mentre Virginia con la sua impareggiabile tenacia ha ottenuto rispettivamente nelle stesse gare un 8° e un 7° piazzamento. Michela Pasquinotti, la giovane ma già esperta atleta di Guenci nella difficile categoria Allieve ha ottenuto un importante 6° posto nella gara su 200mt crono – visto che lei è del primo anno di categoria – e un 10° posto nella difficile gara sui 5000mt a punti. La stessa Michela, capitanando la squadra nella gara Americana a staffetta, ha conquistato con le compagne Martina e Virginia un bel 4° posto. Rimanendo tra le atlete femmine, nella categoria Junior Linda Rossi ha conquistato un oro e un argento rispettivamente nella gara di fondo sui 5000mt a

punti e sulla gara dei 200mt a cronometro, con lei anche Agnese Marchetti, Sofia Marchetti e Chiara Mesturini nelle stesse gare si sono aggiudicate sempre posizioni in classifica tra le prime 10. Nella 5000mt Americana a squadre inoltre, Linda – Agnese – Sofia – Chiara hanno conquistato l’oro con una condotta tattica di gara impeccabile e

surclassando le avversarie soprattutto nelle delicatissime fasi di cambio, oltre che nella volata finale lasciata alle doti di velocista della campionessa mondiale Linda Rossi. Altre grandi soddisfazioni sono arrivate dagli atleti maschi, in particolare Michele Santarelli ha conquistato la medaglia d’oro e il titolo regionale nella categoria

Junior vincendo con grande autorevolezza una combattutissima 5000mt a punti e piazzandosi al 3° posto anche nella gara a cronometro sui 200mt, mentre nella massima categoria Senior ancora una volta Fabrizio Latini sui 5000mt a punti disputatasi sotto la pioggia ha dimostrato di essere probabilmente uno dei più

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forti atleti italiani sul bagnato grazie ad una tecnica di pattinata impeccabile vincendo l’oro e il titolo regionale, e poi finendo nei primi 10 anche nella gara sui 200mt crono. Infine, anche Andrea Guenci impegnato nella gara per il titolo regionale Master over 40 si aggiudica un ottimo argento sulla distanza dei 5000mt in linea,

dimostrando così una presenza competitiva del Team Roller di Senigallia in tutte le categorie, dalle più giovani e quelle più “mature”. Da sottolineare che proprio grazie a questi ottimi risultati, tutti gli atleti di Guenci si sono qualificati per i Campionati Italiani su strada che questa’anno si disputeranno in Lombardia nel mese di settembre.


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VIABILITA’

Autotrasporto, Fabbri del Pd “Bene il Governo sull’ecobonus Per il Centro Italia è prevista una cabina di regia per porto, aeroporto e interporto” ROMA "Finalmente una buona notizia per gli autotrasportatori, anche se dal governo servono ancora altre misure a sostegno del settore". Lo dichiara la senatrice Camilla Fabbri commentando l’esito positivo dell’incontro tra il ministro Lupi e i rappresentanti del settore autotrasporto nel corso del quale è stato assicurato che il titolare del Mef Padoan ha firmato il decreto per l’erogazione dell’ecobonus agli operatori del settore. "Stiamo parlando - ha proseguito Fabbri - di un comparto in cui operano tantissime imprese, ben 165 mila, una cifra che non può essere ignorata nelle scelte strategiche che il Paese deve a breve intraprendere in materia di trasporto e di infrastrutture. È arrivato il momento che i sistemi logistici regionali si connettano a una dimensione nazionale ed europea in cui sia possibile cogliere l’azione di una cabina di regia che abbia come principali interlocutori proprio gli operatori dell’autotrasporto. Per questo, nel centro Italia, realtà che conosco bene, proporrò, e spero venga accolta dagli addetti si lavori, di istituire una cabina di regia comune per le tre realtà del centro ( porto,interporto ed

aeroporto), che abbia come principali interlocutori i rappresentanti degli operatori (dagli spedizionieri, ai trasportatori, agli agenti marittimi). A questo va affiancata una s e m p l i f i c a z i o n e amministrativa che renda possibile l’adozione di

norme moderne ed efficienti in grado di garantire l’efficienza del settore. Il Pd è da tempo impegnato in prima linea a fianco degli operatori su ciò che per loro sono questioni essenziali: il rimborso delle accise sul gasolio e il mantenimento delle risorse

economiche destinate all’autotrasporto per la riduzione dei premi Inail, delle polizze assicurative e il rimborso dei pedaggi, temi fondamentali - ha concluso la parlamentare Pd - che insieme ai colleghi continuerò a portare all’attenzione del Parlamento". In mattinata,

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Fabbri era intervenuta al convegno del Pd sull'autotrasporto con i rappresentanti della categoria e il viceministro per le Infrastrutture Nencini svoltosi a Palazzo Madama, nel corso del quale era stato anche lì ribadita la necessità da parte dell’esecutivo di

giocare un ruolo attivo nella vertenza che vedeva opposti gli operatori al governo. -------------------Nella foto: un momento del convegno che si è tenuto a Roma. Con la senatrice Fabbri, il capogruppo del Pd al Senato Zanda e il viceministro Nencini


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L’INCONTRO

Londei (Adriabus) sul futuro del trasporto pubblico locale “A Roma dialogo molto positivo con la Commissione Trasporti della Camera” ROMA La crisi del trasporto pubblico su gomma, i timori per una nuova spending review verticale e le iniziative a favore della crescita del settore sono state al centro dell’incontro, che si è tenuto a Roma, tra il presidente della commissione Trasporti della Camera dei Deputati, Michele Meta, e il presidente di Adriabus, Giorgio Londei, che, per l’occasione, era accompagnato dai vertici della società, Massimo Benedetti, Lorenzo Fiorelli, Oddo Bucci e Luciano Vitali. All’incontro hanno partecipato anche Muzio Papaveri, presidente di Conerobus, e Mario Bianconi, vicepresidente di Ami Spa. “Sono ottimista e fiducioso ha dichiarato il presidente Londei al termine del confronto - perché Meta ha ascoltato e condiviso le nostre preoccupazioni, ma ha anche confermato la volontà di segnalare le nostre proposte ai membri della Commissione Trasporti e al governo”. In particolare, la delegazione pesarese ha evidenziato “l’esiguità dei trasferimenti pubblici destinati alle Marche all’interno del fondo nazionale dei trasporti”. Secondo Londei, “una cifra improponibile, perché non tiene conto delle condizioni effettive dei servizi offerti, anche rispetto a quelli garantiti in regioni che

ricevono più soldi di noi dallo Stato”. A questo proposito, la nostra delegazione ha chiesto con forza l’accelerazione della determinazione dei costi standard e la loro introduzione

nella determinazione dei servizi da erogare: “una scelta di coerenza e trasparenza” l’ha definita Londei. “Ho chiesto a Meta - ha aggiunto il presidente di Adriabus - di scongiurare che,

con la spending review, venga messo in discussione lo sgravio delle accise sul gasolio e che non si dia luogo a nuovi tagli lineari, che penalizzerebbero ulteriormente un sistema

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efficientato, lasciando inalterate altrove, invece, sacche di inefficienza”. Nell’incontro, infine, sono state delineate anche alcune idonee misure per migliorare le operazioni di verifica e

controllo dei titoli di viaggio, con l’obiettivo di ridurre il fenomeno del portoghesismo. -----------------------Nella foto: i partecipanti all’incontro


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VERSO IL VOTO

Il Movimento 5 Stelle di Urbino in vista delle Amministrative “Le nostre porte sono e resteranno sempre aperte” URBINO Da più parti in questo ultimo mese si chiede al Movimento 5 Stelle la sua disponibilità in termini di alleanze e coalizioni, valutando che solo una forte ed omnicomprensiva lista di società civile potrà avere la forza di spazzare via il PD e la sua politica fallimentare degli ultimi 60 anni. “Vogliamo chiarire, una volta per tutte, la nostra posizione – sottolinea Emilia Forti, candidato sindaco - in modo che ognuno possa consapevolmente prendere le proprie decisioni. Ad oggi siamo l’unico gruppo di una certa consistenza, attivo da tempo sul territorio e che può garantire il suo impegno anche dopo la tornata elettorale. Le liste civiche e partitiche che si stanno costituendo, a nostro avviso, hanno alcuni punti di debolezza: si sono costituite per l’occasione o per iniziativa di soggetti singoli, senza rispondere ad un vero gruppo di lavoro, non garantendo quindi, ad elezioni avvenute, il sostegno ed il controllo del candidato”. Da più parti si riconosce al vostro gruppo l’essenzialità del lavoro svolto sul territorio con dichiarazioni di stima e approvazione, nonostante vi venga riconosciuta l’onestà del vostro impegno, la buona volontà e la competenza, vi viene chiesto di abbandonare il vostro simbolo per unirvi a quel piccolo fermento disorganizzato o isolato che le vicine elezioni stanno suscitando. “Noi non abbandoneremo il simbolo del Movimento 5 Stelle perché solo sotto la sua egida siamo

in grado di garantire ai cittadini una modalità di fare politica diversa da quella che ha dimostrato di inseguire tutto tranne che la realizzazione del bene comune. Consapevoli della corruttibilità umana, il Movimento 5 Stelle si da regole precise per limitare al massimo le storture governative di chi, nel tempo, rischia di affezionarsi più alle poltrone e ai propri interessi che all’interesse di tutti”. Chi è un sindaco a 5 Stelle? “E’ un portavoce, mai espressione della sua singola volontà, ma portatore delle istanze di un gruppo di lavoro che studia, approfondisce e dibatte insieme ai cittadini. Il gruppo di lavoro è organo di controllo dell’eletto che difficilmente

potrà portare avanti i suoi personalismi e i suoi interessi. L’eletto a 5 stelle offre una sorta di servizio civile e non si appresta ad iniziare una carriera. Sottoscrive un contratto che lo obbliga a ricoprire al massimo due mandati elettorali”. Il Movimento 5 Stelle sta dimostrando che è possibile far politica senza soldi autofinanziandosi. “Con l’apporto che ciascuno può e vuole dare, e percependo, per il lavoro dei suoi portavoce, uno stipendio congruo, non uno stipendio ‘d’oro’ come solitamente accade”. Credete che le liste elettorali dell’ultimo minuto, o quelle costituite da singoli cittadini, non siano in grado di garantire la loro presenza

sul territorio e, soprattutto, la loro operatività, una volta terminato l’entusiasmo elettorale che le ha fatto costituire. “Sappiamo che la suddivisione del consenso elettorale tra tutte le liste civiche in formazione potrebbe determinare proprio ciò che non desideriamo. Tutti sappiamo che siamo l’unico gruppo che era operativo sul territorio prima delle elezioni, che lo è durante e che lo sarà dopo”. Tutti vi conoscete per nome reputandovi persone oneste e volenterose. “Tutti sapete che sarebbe una grande perdita non avere il Movimento 5 Stelle sul territorio pronto ora e sempre ad indagare, scoprire, dibattere, approfondire il

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marciume della città. Per queste ragioni chiediamo proprio a quei gruppi, che ci invitano oggi a coalizzarci, un gesto di grande responsabilità: quello di affiancarci e sostenerci quale unica reale opposizione. Se è vero che il motivo della spinta che li ha mossi a proporsi per la guida della città non coincide con l’affermazione di un interesse personale, se è vero che l’obiettivo di tutti è quello di sciogliere questo ‘cerchio magico’ del Pd urbinate capace di escludere più che includere, se è vero tutto questo, allora, diventa naturale raccogliere il nostro invito non come una provocazione ma come una splendida opportunità”.

Partecipazione, condivisione, sinergia, saranno ‘la moneta’ con cui ripagherete chi vi sosterrà. “Un giusto prezzo, garantito dagli strumenti di ‘solvibilità’, fotografati nel nostro programma elettorale, quali imperativi inderogabili del nostro impegno politico: Consiglio comunale, Commissione Natura, Referendum consultivi, propositivi e abrogativi, Forum Territoriali, Bilancio Partecipativo, permetteranno a tutti di rispondere al nostro invito di partecipazione. In fine si sappia che le porte dei nostri meetup sono sempre aperte, che ognuno vale uno e che si ha la possibilità di partecipare insieme a noi al cambiamento”. (e.g.)


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LA PROMOZIONE

Molti consensi per le Marche e la provincia di Pesaro e Urbino al Work shop di Aspin 2000 organizzato a Vienna VIENNA Ventitré agenzie di viaggio e tour operator e ventisei giornalisti hanno partecipato ai due eventi organizzati a Vienna , presso l’Hotel Fleming’s , da Aspin 2000 , l’Azienda speciale della Camera di Commercio. I primi hanno incontrato gli operatori turistici della nostra provincia in un work shop durante il quale sono state presentate offerte e proposte commerciali e , successivamente , tutti hanno partecipato alla presentazione della Regione Marche e della Provincia effettuata dal Vice Presidente della Camera di Commercio Amerigo Varotti. Il grande fascino di una Regione “ all’infinito” , la bellezza di Urbino e di Gradara , l’unicità di Pergola e dei Bronzi Dorati , la Fano romana , Pesaro Città della Musica , il ROF e il Macerata Opera Festival , Gabicce Mare e la sua cicloturistica , l’eno gastronomia ( con i vini dell’azienda Di Sante di Fano) hanno riscosso un grande successo e vivo apprezzamento da parte di tutti i convenuti. E Varotti è soddisfatto : “ le Marche e la nostra Provincia

non hanno nulla da invidiare ad altre mete italiane più note. Quando vengono presentate , quando vengono illustrate le varie offerte ed opportunità , nasce subito l’interesse e la voglia di “ incontrarle”. Abbiamo avuto molte richieste ed anche la stampa specializzata parlerà di noi”. La missione in Austria – organizzata con Regione Marche ed Enit – era iniziata con un briefing per gli operatori italiani condotto da Andrea Colonnelli di ENIT Vienna sull’analisi e le tendenze del mercato austriaco”. Dai dati presentati – ricorda Varotti – si conferma la validità della programmazione di Aspin 2000 : l’Austria , malgrado sia un Paese relativamente piccolo e con pochi milioni di abitanti ( 8 circa) è al 5° posto tra le Nazioni per arrivi in Italia ( dopo Germania , USA , Francia e Gran Bretagna). “ Alla serata ha partecipato , portando i saluti dell’Ambasciatore , il Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia, Gianluca Greco. ---------------------Nella foto: Varotti con Greco e Colonnelli

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LA MOSTRA

Da De Chirico a Fontana Popsophia mette in mostra “La memoria del presente con i capolavori italiani del ‘900” PESARO Il Novecento, il secolo che ha cambiato la visione dell'arte, sarà uno dei grandi protagonisti dell'estate pesarese grazie a Popsophia, Pesaromusei e la Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata (Carima) che a palazzo Mosca porteranno “La memoria del presente: capolavori italiani del '900”. Dalle Muse inquietanti di Giorgio De Chirico alla Fucilazione di Ernesto Treccani, dal Paesaggio di Osvaldo Licini al Concetto spaziale di Lucio Fontana, l'allestimento che Pesaro si sta preparando per ospitare racchiuderà in sé la sostanza stessa del “secolo breve”. La mostra, di rilevanza internazionale, è stata presentata nel bookshop dei Musei civici di Pesaro durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Franco Gazzani, Presidente Fondazione Carima, Lucrezia Ercoli, direttore artistico di Popsophia, Luca Ceriscioli, sindaco della città, Gloriana Gambini, assessore comunale alla cultura, Stefano Cecchetto, critico d’arte e curatore dell'allestimento, Cinzia Benoffi in rappresentanza dell'Ufficio scolastico regionale e Riccardo Corbelli della Banca dell'Adriatico, che si dichiara ufficialmente partner di Popsophia e sostenitore della mostra. “Fa piacere essere il presidente di una fondazione – ha detto ieri Franco Gazzini - che esporta il proprio patrimonio fuori dal suo

territorio perché ho sempre pensato che le opere che hanno altri istituzioni come la mia potrebbero essere viste da un pubblico molto più ampio. Quando mi è stata presentata l'edizione pesarese di Popsophia non ci abbiamo pensato un minuto. La possibilità di portare le nostre opere a Pesaro è per noi un'opportunità grandissima di mostrare la nostra collezione anche a chi non ha la possibilità di arrivare a Macerata e quindi far conoscere un patrimonio così importante ad un pubblico molto più ampio”. Curatore dell'allestimento è il critico d'arte Stefano

Cecchetto che per “La memoria del presente” ha voluto un “percorso organico per togliere il Novecento dall'abitudine e riportarlo nell'inquietudine perché finché si muove il pensiero anche l'uomo non resta fermo”. L'allestimento sarà anche un'occasione per rafforzare il legame tra la città di Pesaro e Popsophia così come ha sottolineato anche Lucrezia Ercoli: “siamo felici di essere qui per tre motivi. Il primo, per confermare la collaborazione culturale iniziata nel 2009 con la Fondazione Carima quando la filosofia iniziò ad aprirsi alla piazza, alla cultura di massa. Siamo onorati di

avere il patrimonio di Palazzo Ricci per questa mostra e siamo entusiasti di iniziare la collaborazione con i Musei civici di Pesaro. Infatti, la nostra visione del festival – ha aggiunto il direttore artistico di Popsophia – è un percorso culturale che inizia prima e prosegue dopo i 5 giorni di Rocca Costanza. La terza motivazione è quella popfilosofica perché il festival ha bisogno di 'sporcarsi' con gli altri mondi, in primis con l'arte figurativa perché l'immagine ci dà piacere e per questo ci fa conoscere. Ogni opera d'arte apre un mondo ed è questo che proveremo a fare anche quest'estate attraverso questa mostra”. Lucrezia

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Ercoli ha anche presentato brevemente un nuovo progetto che Popsophia ha realizzato in collaborazione con le strutture ricettive di Pesaro che daranno la possibilità ai propri clienti di ricevere una visita guidata ai Musei civici di Pesaro e alla mostra “La memoria del presente” e prenotare il proprio posto nelle serate pop-filosofiche di Rocca Costanza in programma dal 2 al 6 luglio. Durante la conferenza stampa di ieri, il sindaco Ceriscioli e l'assessore Gambini hanno ringraziato il presidente Gazzani e la Fondazione Carima per la grande disponibilità

dimostrata nell'aver prestato con grande generosità a Pesaro alcuni dei più grandi capolavori della propria collezione di palazzo Ricci di Macerata, mentre Cinzia Benoffi ha annunciato che anche quest'anno gli studenti pesaresi saranno protagonisti di Popsophia e dell'allestimento di palazzo Mosca grazie ad una serie di grandi progetti che interesseranno proprio le scuole. ---------------------Nella foto: da destra Riccardo Corbelli, Franco Gazzani, Luca Ceriscioli, Gloriana Gambini, Cinzia Benoffi, Lucrezia Ercoli, Stefano Cecchetto


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LA RASSEGNA

“Uno sguardo verso di noi” A Venezia in mostra le opere del giovane artista marchigiano Giò Ross

VENEZIA Inaugura domani, sabato 29 marzo, ore 18.00, presso lo spazio espositivo “Manica Lunga”, all’isola di San Servolo di Venezia. La personale del giovane artista Giò Ross è patrocinata dalla Provincia della città lagunare. Si protrarrà fino al 27 aprile ad orario continuato, 24 ore su 24. Dal titolo della mostra, sintomatico del messaggio delle opere dell’artista, traspare tutta la passione per l’introspezione umana e sociale della realtà. “Uno sguardo verso di noi”, curata da Rodolfo Battistini, rivela la sottile consapevolezza di un “uomo storia”, una maschera che si osserva e guarda l’altro attraverso l’occhio

indagatore di un fotografo che cerca di immortalare tutte quelle forme di comunicazione che dominano la nostra era e tutto ciò che ci circonda sullo sfondo dell’esperienza della grande cavea del passato. Le 30 opere esposte in Mostra riflettono il percorso artistico di Giò Ross che pur potendosi leggere e analizzare secondo ambiti differenti, cronologico, tematico o estetico, esprime nel suo complesso una unitarietà di ricerca e intenti, volta a indagare costantemente il presente e il quotidiano analizzando quanto si cela dietro il “visibile” e il “reale”. Come scrive lo storico

dell’Arte Rodolfo Battistini “Giò Ross, per vedere le cose deve allontanarsene, fino ad arrivare, nell’ ultima produzione, a guardare dall’alto, come da una finestra, lo spazio urbano che ha perduto l’aspetto aggressivo della metropoli, per trasformarsi in una visione notturna, trasognata e poetica”. Le opere di Giò Ross sono

potenti perché capaci di esplorare con inedita freschezza alcuni grandi temi della contemporaneità: l’identità, il confine ed il vuoto umano. Un nuovo mondo che ricorda a tratti il palcoscenico beckettiano. L’artista si interroga su una società in cui il collettivo prevale sull’individuale, investiga le inquietudini del nostro tempo con uno

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sguardo astratto, per certi versi allegorico che porta la discussione a temi universali e fondamentali della nostra esistenza. Sembrerebbe che l’autore voglia portare il visitatore a piegarsi alla sua interpretazione ma pian piano lo trasporta alla riflessione con una lucidità impietosa. Eppure le sue opere sono rappresentative

di un solo approdo: l’amore come necessità più forte di ogni barriera. Non solo. Emerge anche la solitudine dell’uomo tra sicurezze di taglio e finezze di tocco, in un tessuto svariato di vivacità e morbidezza di modi. Opere fuori dall’ordinario e quasi sempre una gioia grande per gli occhi. Occasione di sempre nuova meraviglia. (e.g.)


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FANO E LE

IL RACCONTO

Una piccola storia che ci fa comprendere quanto manca per avere anche nelle Marche una Sanità di eccellenza E l’assessore Mezzolani cosa fa? SANT’ANGELO IN VADO Riceviamo da F. B. e volentieri pubblichiamo una storia per intero che lascia molto pensare. La stessa lettera è stata inviata come informativa a MEZZOLANI A L M E R I N O , ASSESSORATO SANITÀ REGIONE MARCHE, ALESSANDRO BERNARDI, RESP. CENTRALE OPERATIVA 118 PESARO URBINO, DIREZIONE DEL DISTRETTO SANITARIO N°2 DI URBANIA, AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI MARCHE NORD rapporti col pubblico – URBINO, TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO OSPEDALE DI URBINO, GIUSEPPE LUCARINI, SINDACO DI URBANIA, SEDE MUNICIPALE e COMANDO CARABINIERI URBANIA. Chissà se qualcuno avrà modo di rispondere e, soprattutto, come rispondere. Non ci sentiamo mai grandi ma sempre piccoli - piccoli di fronte al “non senso” delle cose degli uomini. Questa è una lettera che dovrebbe fungere da manifesto, ma non troverà mai spazio davanti agli occhi degli uomini. Qualcuno, per fortuna, ci ha insegnato che ci sono uomini e uomini, uomini e topi. Ed ecco la lettera. Vale la pena leggerla per meditare. E lo dovrebbero fare, soprattutto i nostri politici ed i

tanti burocrati. ------------------------“Questa è una piccola storia. Una storiella dove non vince nessuno, dove c’è tanta, tantissima Italia. Anzi, c’è tanta italia…Cominciamo dall’inizio. Lunedì 10 marzo, ore 13.00 circa. Ricevo una telefonata da mia moglie: sua sorella, incinta da 11

settimane, alla prima gravidanza, ha forti perdite. La telefonata fatta alla ginecologa ed il relativo consiglio lasciano pochi, pochissimi dubbi: senza perder tempo è necessario recarsi al pronto soccorso, c’è il consistente rischio di una interruzione della gravidanza stessa. Sono sole in casa,

sono in piena crisi di panico. Arrivo a Sant’Angelo in Vado ed in men che non si dica siamo già in strada verso l’Ospedale di Urbino, dopo che un gentilissimo operatore di Sassocorvaro mi ha consigliato di recarmi nella città ducale, dove esistono reparti e personale che meglio si addicono

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all’emergenza in corso. Mai facile un tragitto in auto quando si è diretti verso un pronto soccorso. Mai facile quando a bordo c’è un’urgenza, sottoforma di ragazza disperata che non sa se il suo bambino avrà mai un volto o un nome. Tutto appare terribilmente rallentato, anche se tutto va maledettamente fatto in fretta. La strada fra Sant’Angelo e Urbino non è breve, né lineare. Si deve per forza transitare su vie in continui saliscendi con curve e tornanti: neanche a parlare di correre. Ma almeno si spera che non ci sia traffico…e invece… Il traffico c’è, ed è pure il classico traffico pesante che crea file inimmaginabili. Cresce il panico in auto. Ce la faremo? Arriveremo in tempo? Butto un occhio oltre il veicolo che mi precede nel lungo rettifilo che da Sant’Angelo in Vado va verso Urbania. Camion a non finire, pure un trattore agricolo e auto, auto lentissime. Che fare? Come sta la persona che sta piangendo di fianco a me? Che diavolo sta succedendo? L’urgenza di raggiungere il pronto soccorso è sempre maggiore, ma così non è possibile. Giunto a Urbania, considero il fatto di fermarmi presso il presidio ospedaliero locale, dove in sosta sono ferme

delle ambulanze. Parcheggio, mi precipito fuori dall’auto, entro. Nel primo ambulatorio a sinistra sento delle voci, busso, entro. Ci sono tre persone, due delle quali vestono l’inconfondibile casacca del 118. Sia ringraziato il cielo. Una è una donna, piuttosto giovane. Davvero una fortuna!!! Senza perdere tempo, ma senza eccedere nel classico comportamento pretenzioso, faccio un semplice quadro della situazione: “In auto ho una ragazza al terzo mese di gravidanza con un concreto rischio d’aborto. Ha delle consistenti perdite di sangue. Vi chiedo di poterla trasportare a Urbino”. Fine. Semplice semplice. Con solerzia i tre si precipitano in auto, trasportano la ragazza in lacrime all’interno dell’ambulatorio, ne verificano le condizioni e la trasportano presso il P.S. urbinate. Fine della storia. Tutto qua? Magari!!! Questo finale sarebbe degno di un Paese “normale”, ma di normale purtroppo c’è solo l’anomalia che regna confondendosi con la buona prassi. Quindi…quindi alla mia frase che sintetizzava i fatti i tre si guardano e tornano a guardare me. “Sicuro che è in pericolo?” mi chiedono… E IO CHE NE SO???? NON SONO UN


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SUE VALLI

MEDICO NÉ UN PARAMEDICO: SONO QUI APPOSTA!!!!!!!!! “Ma ha chiamato il 118?” NO, PERCHÉ SONO QUI ORA, DAVANTI A VOI E PRESUMO CHE IN NESSUN LUOGO DEL BUON SENSO IO DEBBA CHIAMARE IL 118 ESSENDO ALL’INTERNO DI UN UFFICIO AMBULATORIALE DEL 118, ASSIEME A TRE PERSONE DEL 118….O NO????? “Eh! Ma noi non possiamo far nulla se lei prima non chiama il 118…”. QUI SCATTA LA FOLLIA, IL BUON SENSO SALUTA E SE NE VA. IN PRATICA MI SI STA DICENDO CHE, IN CASO DI EMERGENZA O PRESUNTA TALE, NON È SUFFICIENTE PORTARE UN PAZIENTE AL 118, MA BISOGNA PRIMA CHIAMARE!!! “Ma poi scusi, lei non sa se la ragazza è grave oppure no: è in pericolo di vita?” mi chiede la donna che per qualche assurda ragione indossa una casacca del 118. MA QUI SI RAGIONA IN SENSO INVERSO! NON DEVO ESSERE IO A VERIFICARE IL GRADO DELL’EMERGENZA: DAL MOMENTO CHE VI PORTO UNA RAGAZZA CON UNA PERDITA DI SANGUE CHE RISCHIA UN ABORTO – COSÌ LE È STATO DETTO DAL GINECOLOGO - SIETE VOI CHE DOVETE VERIFICARE L’EMERGENZA E

COMUNQUE SIETE VOI CHE DOVETE GARANTIRMI IL TRASPORTO PRESSO UN CENTRO ATTREZZATO CON O SENZA CHIAMATA AL 118! Queste domande e affermazioni, tengo a sottolineare, sono avvenute nel medesimo ufficio ambulatorio di cui sopra: in pratica NESSUNO DEI TRE SI È PRESO LA BRIGA DI ALZARSI E DI CORRERE ALLA MACCHINA DOVE NEL FRATTEMPO LA RAGAZZA CONTINUAVA A STAR MALE. NESSUNO SI È MINIMAMENTE DEGNATO DI VERIFICARE CIÒ CHE DICEVO, NÉ TANTOMENO DI VERIFICARE L’EFFETTIVO STATO DI SALUTE DELLA RAGAZZA!!! “Ma perché non la porta su lei? Se dice di essere arrivato da Sant’Angelo in Vado in auto, potrà portarla su fino a Urbino: sono solo dieci minuti da qui…”. SPIEGO (sì, è paradossale, ma mi sono dovuto perfino giustificare…) CHE LA STRADA È MOLTO TRAFFICATA, CHE PER LE CAPUTE SONO SALITI DIVERSI CAMION, CHE MI SARÀ IMPOSSIBILE SUPERARE, VISTE LE CURVE E VISTO CHE IN AUTO HO UNA RAGAZZA CHE STA MALE. Alla fine, con calma ed educazione, faccio notare che ci sono due ambulanze

posteggiate fuori, a soli 5 metri da dove si sta tenendo il nostro dialogo privo di alcun senso. Basterebbe caricare la ragazza ed il gioco è fatto: se ci dovessero essere spese da sostenere non vi sarebbe alcun problema. I tre continuano a star seduti, alla fine perdo la pazienza e dico (sempre con educazione, mai fuori dalle righe) che considero il fatto che la responsabilità di eventuali ripercussioni sulla salute della ragazza e del bambino è da considerarsi anche affar loro… Alla fine la donna si alza e mi accompagna alla macchina. Poi, INCREDIBILMENTE, mi dice che se non chiamo il 118 loro non possono farci nulla. Il tutto senza degnare di uno sguardo alla ragazza! Quindi si volta e se ne torna dentro. Resto allibito, incredulo, spaesato e perfino profondamente addolorato, perché penso ai miei genitori, ottantenni, ed al fatto che loro in una situazione del genere forse sarebbero davvero in balia degli eventi… Risalgo in auto, non oso raccontare nulla, temendo una crescente crisi di panico. Mento, dicendo che mi hanno rassicurato che va tutto bene e che non è certo un’emergenza preoccupante. Ho le lacrime agli occhi, date dal confondersi di rabbia e impotenza, mix letale quando si ha un’emergenza da gestire. Mi dirigo verso Urbino, in un serpeggiare di camion, mezzi agricoli ed auto che mi fanno raggiungere il Pronto Soccorso in oltre mezz’ora. Parcheggio impacciato davanti l’ingresso: non so sinceramente che fare e dove andare… Lasciare l’auto qua? Correre dentro per chiamare qualcuno? Cercare una sedia a rotelle, una barella…? Dall’ingresso del P.S. esce un operatore del 118 che, incrociando il mio sguardo e vedendo la ragazza in lacrime di fianco a me, si precipita alla macchina. Con la tranquillità confortante di chi conosce a menadito procedure e dinamiche dell’emergenza, l’operatore impartisce a me precisi ordini, semplici e chiari. Dopo avermi fatto parcheggiare all’interno del tunnel che introduce al Pronto Soccorso, si ripresenta con una sedia a rotelle, verifica sommariamente le condizioni della ragazza, la fa

accomodare e la rincuora. In dieci secondi ha detto e fatto tutto quello che c’era da dire e da fare. Qual è la differenza tra lui ed i colleghi incontrati a Urbania? Avevano la stessa casacca, quindi presumo che facessero lo stesso servizio, eppure a Urbania sono stati in grado di NON ottemperare alle più basilari richieste in caso di emergenza: ASCOLTO, VERIFICA E SOCCORSO. Secondo il personale incontrato ad Urbania, dovevo essere io in grado di verificare il grado di emergenza: ma in caso di perdita di sangue da parte di una donna incinta, sarei in grado io di verificare alcunché?????!!!! Non è forse già di per sé una situazione da reputare se non grave almeno meritevole di molta attenzione??? Secondo il personale incontrato ad Urbania, dovevo prima telefonare al 118 (da un ambulatorio del 118…) e poi avrei avuto accesso al servizio: ma esiste c o n t r a d d i z i o n e maggiore???? Esiste cavillo burocratico più insensato e dannoso dinnanzi ad una richiesta d’aiuto???? Secondo il personale incontrato ad Urbania, io avrei potuto tranquillamente trasportare la ragazza al Pronto Soccorso… ma allora a cosa serve la richiesta di soccorso al 118??? Secondo il personale

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incontrato ad Urbania, è (in estrema sintesi) più importante disquisire se sia o non sia affar loro occuparsi di una ragazza incinta con una perdita di sangue, piuttosto che correre in auto dove si trova la ragazza e verificarne le condizioni! Trovo scandaloso, inaccettabile, deprecabile il fatto che non le abbiano neppure bussato al finestrino per sapere come stava, trovo disgustoso il distacco dimostrato verso persone che in loro cercavano solo un aiuto, un gesto umano, razionale e concreto. Trovo assurdo che una cittadina come Urbania dia spazio ad un comportamento simile in ambito sanitario. Trovo in questa squallida storia, tutto il marcio che c’è nella peggior cronaca di malasanità italiana! Non chiedo nulla, non sporgo alcuna denuncia, né firmo questa missiva: non per codardia, ma per salvaguardare il nome della ragazza in questione. Dirò solo che sono un rispettato insegnante di Scuola Primaria, che quotidianamente ha a che fare con esigenze specifiche di bimbi e genitori, esigenze umane, richieste d’aiuto, cui MAI E POI MAI risponderei con la stessa crudele indifferenza dimostratami dai tre squallidi figuri incontrati ad Urbania. Detto questo non posso non conceder un plauso di cuore

al personale dell’Ospedale di Urbino, al personale del Pronto Soccorso, alle persone del 118 incontrate presso il nosocomio ducale, che con professionalità, solerzia, umanità ed efficacia hanno saputo rispondere alle domande della ragazza interessata, intervenendo in maniera impeccabile sino a risolvere nel migliore dei modi questa situazione, che funge da spartiacque fra l’incompetenza più totale e la serietà più consona ad un mestiere che, senza retorica alcuna, definisco vitale”. (F. B) -----------------------Verrebbe voglia di urlare, di fermare il mondo e scendere e perdersi nel più grande infinito che c’è. Verrebbe voglia di piangere lacrime che in certe circostanze non sanno scendere per la rabbia che ribolle in corpo. Verrebbe voglia di guardare fuori con occhi diversi, quegli stessi occhi pieni zeppi di lacrime. Verrebbe voglia di volare come le rondini e non pensare a nulla. Verrebbe voglia, come scrisse Lucio Dalla, di cantare “Vorrei capire insomma che cos’è l’amore Dov’è che si prende, dov’è che si dà…”. Non c’è altro da dire. E’ già tutto scritto sulle righe di cui sopra. Tutto il resto è solo “povertà umana”. Caro F. B. grazie per averci raccontato una storiella che ci farà pensare in questo mondo di pura indifferenza! (e.g.)


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LO SPETTACOLO

Beppe Fiorello delizia il pubblico del Teatro della Fortuna con “Penso che un sogno così” dedicato a Modugno e al padre di VINCENZO PREDILETTO FANO Pubblico delle grandi occasioni nel gremitissimo Teatro della Fortuna di Fano in occasione dell’atteso doppio spettacolo del poliedrico attore siciliano Giuseppe Fiorello “Penso che un sogno così”, arrivato brillantemente quasi alle tappe conclusive della sua fortunata tournèe in giro nelle varie regioni italiane, tutte sold-out, in verità, con apprezzati consensi anche da parte della critica musicale e teatrale. All’apertura del sipario, un mare di applausi accoglie il talentuoso artista che ,accompagnato dai bravissimi musicisti Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma nell’esecuzione alla chitarra di tante celebri canzoni di Domenico Modugno, introduce lo spettacolo d’impianto prevalentemente autobiografico scritto insieme con lo sceneggiatore Vittorio Moroni e messo in scena accuratamente dal regista Giampiero Solari, raccontando simpaticamente - grazie all’uso del dialetto siculo - un vivo ricordo d’infanzia determinante per i suoi sogni di ragazzo e per il futuro artistico e professionale. Una mattina, prima di recarsi a scuola, uscendo dalla bottega di Cettina con un panino caldo imbottito, si trova di fronte uno strano tipo, definito nel quartiere “ u lupu mannaru”, che gli chiede insistentemente il favore di portargli la spesa pesante fino a casa. Beppe- “u

picciriddu”terrorizzato dall’omone, benché titubante, lo accontenta e riceve, a sorpresa, un pacchetto in regalo che aprirà solo appena tornato da scuola. Vi trova un disco a 45 giri ed ascolta una musica stupenda che l’incanta all’istante e lo rapirà per sempre: “Nel blu dipinto di blu”- ossia “Volare” di Domenico Modugno. Il destino gli fece fare un grande incontro, tanto che covò da allora dentro la sua mente un sogno impossibile, da non poter rivelare a nessuno, forse solo a suo padre, che aveva una voce unica, i baffetti come Modugno , con il medesimo sogno di Mimmo e di Beppe da ragazzino e poi si arruolò nella Guardia di Finanza. Fiorello interpreta con intensità e sorprendente timbro vocale alcune splendide canzoni in siciliano arcaico di Modugno- cantate peraltro sempre dal padre per strada, in treno o in auto quando per le ferie estive su

una vecchia Opel beige anni ’60 stracarica di 6 persone si andava in campagna a casa della nonna a 60 km.-, inframezzate da aneddoti e storie di famiglia nonché del percorso artistico e dei successi e dei viaggi internazionali del “mito Modugno”. Il “sognatore” Beppe- così come il caro padre lo definiva da piccolo affettuosamente in pubblico - compie, in sostanza, un viaggio a ritroso nella sua vita rievocando con forte emozione e nostalgico affetto i ricordi, a volte dolorosi altre ancora incredibili e fortunati, di un ragazzo del profondo Sud, l’ultimo dei 4 figli di casa Fiorello, che - dopo una lunga gavetta nei villaggi turistici e nelle radio come il già celebre fratello maggiore Rosario -realizza il suo sogno di diventare un attore famoso di cinema e teatro, un cantante ed un vero artista a tutto tondo. Applausi convinti e scroscianti si susseguono

ad ogni racconto della vita di Modugno e del padre e soprattutto quando sui pannelli mobili che fungono da schermi scenografici appaiono le immagini ed i video dei trionfi musicali e teatrali di Modugno,della nascita del complesso petrolchimico di Megara Iblea nella così detta “Baia degli dei”vicino a casa sua all’inizio del boom economico italiano, della stupenda canzone “Che cosa sono le nuvole” tratta dall’episodio omonimo del film del ’68 “Capriccio all’italiana” di Pasolini con Totò e Ninetto Davoli ed ancora della terribile strage della miniera di Marcinelle in Belgio del ’56, con il sottofondo perfettamente congruo di “Volare” e di “Amara terra mia”. Le canzoni siciliane , afferma sempre Beppe, composte da Modugno negli anni ’50( anche se lui ribadiva che si trattava di un misto di pugliese-salentino e siciliano rielaborato) agli esordi della carriera d’attore sono degli autentici capolavori: “Lu Pisce Spada”, “La donna riccia”, “Io, mammeta e tu”, “Cri, cri” ed altre famose in cui Modugno conferma l’amore per gli animali con storie incredibili e commoventi che lo consacrarono con un enorme successo popolare. Con l’accompagnamento musicale della canzone “Cumpari” ricorda un altro episodio caro affettivamente, legato alla festa di San Giuseppe in paese quando il padre s’aggiudicò all’asta per l’enorme cifra di 7500 lire il

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disco “Resta cu’ mme” con “A’ donna riccia” sul lato B che gli restarono impresse per sempre nel cuore. Dopo la vittoria a Sanremo nel ’58, “Volare” fu tradotta in tutte le lingue e vendette in America milioni di copie sicchè Modugno ricevette dall’industria discografica americana al termine della sua trionfale tournèe del ’59 negli USA i primi due Grammy Awards della storia musicale. Torna però in Italia per la nascita del 1° figlio dalla moglie Franca Gandolfi ed anche nel ’59 per pura coincidenza suo padre finalmente si sposa . Con il sottofondo della struggente “Tu sì ‘na cosa grande” ricorda la improvvisa scomparsa dell’amato padre durante il Carnevale, proprio il suo giorno preferito-se lo immagina con il sorriso sulle labbra e gli occhi pieni di felicità come sempre in vitae gli dedica “Meraviglioso”, un successo memorabile di Mimmo, sorprendentemente non ammessa a Sanremo nel ’68. Un altro momento chiave per la carriera artistica di Beppe è stato quando per telefono nel 2012 gli proposero d’interpretare il grande Modugno per la fiction televisiva in due puntate “Volare” ed ebbe veramente una tremenda paura. Allora si recò a casa della moglie di Mimmo, Franca, per sottoporle la visione del provino e Franca alla fine gli disse: “Beppe, ci hai messo il cuore!” e poi gli consegnò la famosa giacca carta da zucchero che Mimmo indossò a Sanremo ’58 sussurrandogli: “provala! “Mi

stava a pennello, davvero a misura per me”. Grazie al sostegno di Franca svanì la paura e Beppe ha potuto realizzare così il sogno impossibile di un ragazzo del Sud, con un successo strepitoso di consensi per l’ormai riconosciuta bravura interpretativa e con il trionfo record di oltre 11 milioni di spettatori. L’artista siciliano conclude dopo un’ora e 45’ il suo emozionante spettacolo cantando ancora una volta “Piove” con una toccante dedica al padre ed un omaggio a Modugno: “Ciao, Mimmo, grazie per il sogno che mi hai regalato: insieme sul palco io, tu e mio padre”. La prolungata standing ovation di tutti gli spettatori in piedi si chiude con il lancio di un mazzo di rose rosse da un palco laterale da parte di una gentilissima signora ai piedi di Beppe, il quale sorpreso ed emozionato lo raccoglie e ringrazia di cuore la fan ed ovviamente tutto il pubblico con il richiestissimo bis , distribuendo alla fine ogni singola rosa del mazzo ricevuto a diverse signore sedute nelle prime file. Al tripudio del pubblico prevalentemente femminile si unisce il nostro sentito e convinto plauso al talento ed alla bravura scenica dell’artista siciliano e del formidabile duo di musicistichitarristi che l’ha accompagnato mirabilmente per tutto il godibilissimo spettacolo che , in realtà, ha avuto tre veri protagonisti indiscussi: il mitico Domenico Modugno, il “sognatore” Beppe Fiorello e l’eccezionale padre.


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L’APPUNTAMENTO

La Vittoria di Kassel a Forum Sempronii Un ritorno nel contesto del bimillenario augusteo Sabato l’apertura della mostra FOSSOMBRONE Dopo più di 350 anni la splendida statua bronzea di Vittoria conservata presso il Museumlandschaft Hessen Kassel torna a Fossombrone, suo luogo di ritrovamento, per una mostra, organizzata nel contesto delle celebrazioni del bimillenario augusteo, che si terrà nel Museo Civico “A. Vernarecci” della cittadina marchigiana da marzo a giugno 2014. Insieme al noto bronzo saranno esposti alcuni reperti di età augustea provenienti da Musei delle Marche. Domani, sabato, la mostra archeologica sarà inaugurata nella chiesa di San Filippo, alle ore 16,30. La mostra

resterà apertà fino al 15 giugno. La statua, nota con il nome di “Vittoria di Fossombrone”, costituisce una delle rappresentazioni di tale divinità meglio conservate e di maggior pregevolezza artistica. Rinvenuta a Forum Sempronii nel 1660, giunse poi a Roma nel corso del XVIII secolo e venne acquistata per 200 zecchini nel 1777 dal Langravio di Hesse-Kassel Federico II che in quegli anni si procurò decine di pezzi per il suo museo, tra cui il famoso Apollo, copia di un originale di Fidia. La Vittoria, alta cm 67, interamente di bronzo con

inserti di argento, poggia su un globo con la punta del piede sinistro e indossa un peplo; le braccia sollevate sorreggevano un attributo oggi perduto. Essa rappresenta una copia di prima età imperiale della statua in bronzo dorato dedicata a Taranto per una vittoria di Pirro sui Romani ad Eraclea che Ottaviano Augusto trasferì nell’Urbe e collocò all’interno della Curia Iulia nel 29 avanti Cristo s i m b o l e g g i a n d o l’affermazione di Roma sull’Oriente dopo la battaglia di Azio (31 avanti Cristo) ed assumendo la funzione di emblema della propaganda augustea.

Pur essendo andato perduto il prototipo originale, l’iconografia della Vittoria su globo è stata tramandata attraverso i secoli su monete e in statuette, specialmente di bronzo, di dimensioni di solito ridotte. In un manoscritto del XVII secolo conservato presso la Biblioteca Comunale di Fossombrone si parla del ritrovamento, nel 1660, nell’area archeologica di Forum Sempronii, di un edificio di età romana con abside centrale e pavimenti in “opus sectile marmoreum” policromi perfettamente conservati, oltre a rilievi e materiali antichi in abbondanza. In

corrispondenza dell’abside l’autore del manoscritto descrive la presenza di una base quadrata che doveva sostenere una statua e riporta il rinvenimento di un’iscrizione mutila con titolatura imperiale, da collegare ad Augusto. Le ultime righe del resoconto recitano: “La statua poi della Dea Vittoria era stata in antecedenza dissotterrata”. L’edificio è stato di recente oggetto di un nuovo scavo da parte dell’Università di Urbino e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica delle Marche: presenta ancora in situ numerose tracce della decorazione pavimentale e parietale di marmo ed è stato identificato

con l’Augusteo di Forum Sempronii. La statua bronzea proveniente da Fossombrone venne presa a modello per molteplici rappresentazioni di Vittorie nei decenni seguenti. Una copia in gesso della statua fa ancora bella mostra di sé nella casa di W. F. Goethe a Weimar, mentre una Vittoria alata, realizzata su modello di quella di Kassel, si trova nella mano della statua marmorea di Napoleone commissionata dall’imperatore dei Francesi nel 1802 ad Antonio Canova e oggi conservata nella casa museo londinese del vincitore di Waterloo Arthur Wellesley, duca di Wellington.

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LA PROVINCIA DI MACERATA

IL RICONOSCIMENTO

In Italia nessuno può competere con la Scuderia Marche Il Club maceratese può vantare un bottino di 9 Manovelle d’oro MACERATA E’ la Scuderia Marche Club Motori Storici di Macerata la società affiliata all’ASI numero uno in Italia. Nessuno infatti può vantare un bottino di nove Manovelle d’Oro, come appaiono nella bacheca del club. La “Manovella d’Oro” (una copia ridotta di quel congegno che serviva ad avviare le auto ai primi anni del secolo scorso e che trovava alloggio nella parte anteriore del vano motore) è il riconoscimento che l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) dà a chi mette in piedi le manifestazioni più interessanti. Per il 2013 la Commissione Manifestazioni Auto, presieduta dall’avv. Pietro Piacquadio, ha selezionato, tra le centinaia di eventi allestiti, quelli che maggiormente hanno interpretato e diffuso i valori dell’associazione cogliendo le diverse opportunità e qualificando il territorio in cui opera. Ed è in questo ambito che alla Scuderia Marche, per la sesta edizione di “Sibillini e dintorni - Sulle orme di Carlo Magno”, è stato riconosciuto il premio più prestigioso. La cerimonia di premiazione avvenuta nei giorni scorsi nel salone Europa di Forlì nell’ambito dell’11° Old Time Show Motor non ha fatto altro che consolidare il primato che già deteneva la Scuderia Marche Club Motori Storici di Macerata nella speciale graduatoria dei club più titolati. Se poi si considera che la Scuderia Marche con i soli dodici anni di vita è una delle

più giovani società (ce ne sono alcune che superano i quaranta) allora il primato sa di record imbattibile. “Noi ci battiamo per organizzare sempre al meglio le nostre manifestazioni ha sottolineato Adalberto Beribè neo presidente della Scuderia Marche - quando mettiamo a calendario un raduno pensiamo solo a proporre cose interessanti e a soddisfare nel modo migliore i partecipanti.

Quando arrivano queste gratificazioni però non si può nascondere la propria soddisfazione. Vuol dire che abbiamo colto nel segno anche agli occhi degli osservatori dell’ASI e non si può che gioire. Quando poi continua - si viene a sapere dalla stampa, poiché di questo tipo di classifiche non ce ne siamo mai occupati, che siamo il club che ha ricevuto più riconoscimenti, allora la soddisfazione è doppia come doppio è lo

stimolo a fare sempre meglio”. Massimo Serra ideatore di “Sibillini e dintorni” nonché organizzatore in primis e vice presidente della Scuderia Marche va oltre il premio ricevuto offrendoci un’anteprima su quello che verrà organizzato nel 2014. “Essere premiati per un qualcosa su cui si lavora un anno intero e su cui si crede non c’è dubbio, può solo dare soddisfazione, ma in questo momento noi siamo già

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proiettati su quello che sarà la settima edizione di “Sibillini e dintorni” nel 2014. Fino ad ora - offrendoci le prime anticipazioni - sappiamo solo il tema che andremo a sviluppare (la scoperta dell’eleganza delle ville e delle dimore d’epoca marchigiane), la data di svolgimento (21-24 agosto), la qualità delle auto ammesse (tutte rigorosamente ante 1945 con priorità a quelle che hanno superato il secolo di

vita) e il finale che dovrà rievocare il circuito della Vittoria di Macerata per poi abbassare definitivamente il sipario allo Sferisterio con uno spettacolo musicale anch’esso a tema. In questo periodo stiamo studiando il percorso. Ne abbiamo in mente tre o quattro, stiamo facendo continui sopralluoghi anche per verificare la parte logistica che comporta un’organizzazione come la nostra. Abbiamo sempre oltre cento persone che partecipano, più tutto il personale addetto ai lavori per cui abbiamo bisogno di spazi: spazi nei ristoranti, spazi negli alberghi, spazi nelle strade e nei parcheggi. Al momento non siamo in grado di dire altro. Fra un mese contiamo di presentare l’evento alla stampa e lì saremo più precisi”. Intanto la nona “Manovella d’Oro” è entrata di diritto nel patrimonio della Scuderia Marche ed ha già trovato posto nella vetrina dei trofei, vicino a quelle del 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2010, 2011 e 2012 e contribuirà a fare della bacheca del club maceratese, una vetrina unica in Italia. -------------------------Nella foto: un momento della premiazione della 9.a Manovella d’oro. Da sinistra (di spalle) Roberto Loi presidente ASI, Adalberto Beribè e Massimo Serra rispettivamente presidente e vice della Scuderia Marche e Pietro Piacquadio presidente Commissione Manifestazioni Auto in seno al’ASI.


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LE PROVINCE DI ASCOLI PICENO E FERMO

LA NOVITA’

Dopo l’erosione marina fondi per la spiaggia Nord di Grottammare. La Regione finanzia il progetto del Comune GROTTAMMARE La Regione Marche risponde affermativamente alla richiesta di fondi per il rafforzamento delle barriere antierosione con un contributo di 60.000 euro. Il decreto (nr. 75 dell’11 marzo) è stato recapitato venerdì scorso al dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, ing. Marco Marcucci che nei mesi scorsi aveva redatto e inviato al Servizio regionale Infrastrutture, Trasporti ed Energia un progetto preliminare di rafforzamento delle quattro scogliere esistenti nel tratto di mare tra la fine di viale Colombo e l’hotel Sylvia. Intervento pensato per risanare una lingua di spiaggia lunga 400 metri, interessata dall’autunno scorso da un’ attività erosiva del mare tanto intensa da minare la stabilità della sede del circolo velico Le Grotte che si trova nella parte più a

nord, lambendone le fondamenta. Il finanziamento regionale rientra nelle opere di manutenzione stagionale a difesa della costa. Esso, infatti, è assicurato dai fondi della legge regionale nr. 50/ 2013 “Ripartizione delle risorse finanziarie per la difesa della costa per l’anno 2014". La notifica del decreto di finanziamento ha riattivato immediatamente l’Ufficio tecnico comunale, che ora sta predisponendo il progetto definitivo-esecutivo da sottoporre ai tecnici regionali per l’approvazione finale. “Con questo intervento – fa notare il sindaco Enrico Piergallini - completiamo il rafforzamento delle scogliere al nord della città: un intervento necessario per evitare situazioni di emergenza come quelle che si sono verificate nei mesi scorsi”. I lavori entro l’estate.

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LE RUBRICHE

IL LIBRO

Con “La radio nel pagliaio” URBINO Il romanzo, “La radio nel pagliaio”, è ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale, con prevalenza anno 1944. Inizia con un flashbach e prende il titolo dalla radio nascosta in un pagliaio durante il periodo bellico. I fatti si svolgono nel territorio urbinate e dintorni. Protagonista è un bambino che vive in modo traumatico o direttamente o attraverso i commenti dei grandi le emozioni della guerra, perché non riesce a capire come mai i grandi, non sappiano giocare, si uccidano tra loro e facciano vittime anche tra i bambini. “…Dalle bombe sulla stazione di Urbino, al bombardamento di Urbania, alla distruzione di Montecchio sulla Linea gotica, alla bomba incendiaria caduta vicino alla casa che lo ospita, allo scoppio di un proiettile tra i piedi, sono tutti avvenimenti che compaiono nel libro. In mezzo ci sono momenti di vita nella famiglia patriarcale di agricoltori accanto ai

genitori, ai nonni e bisnonni, agli zii, ai fratelli, all’amicizia con Annarosa, una bambina sfollata con i genitori dal meridione. Ci sono i problemi delle tonsille di

Ari insidiate dal freddo, dalle piogge nei viaggi a piedi per andare a scuola in città. Quando il padre crede di risolvere il problema prospettandogli come soluzione il collegio dei preti, lui vive l’allontanamento come una punizione e riesce a superare questo disagio nell’amicizia con Annarosa. Intanto gli episodi della guerra sono alternati dal piccolo protagonista e dagli altri bambini a momenti di distrazione e di fantasia intorno ad una novella tramandata a voce e raccontata dalla nonna e poi scritta dal piccolo protagonista e illustrata dai fratelli e dagli altri bambini che non vogliono dimenticare la novella. Alle battaglie sulla Linea gotica, seguono gli incontri con i soldati canadesi che hanno combattuto a Montecchio e zone limitrofe insieme ai soldati di altre nazioni: ‘Tutto il mondo combatteva qui per la libertà’. Segue l’amicizia con i soldati, la morte di uno di essi avvenuta in una successiva

battaglia, l’incontro con i grandi cimiteri degli alleati, da Montecchio a Gradara, a Riccione, a Coriano. Il romanzo termina con la lettura di un biglietto lasciato dai congiunti sulla tomba di un caduto in uno di questi cimiteri e letto dal bambino che immagina qui sepolto il suo amico: ‘Ogni volta che il giorno nasce, ogni volta che muore e tutti i giorni ci manca la tua persona e il tuo sorriso, ma tu sei sempre con noi, dentro di noi’. Biglietto che improvvisamente viene rapito dal vento sotto gli occhi increduli del bambino, con la successiva sua speranza che sia portato in cielo al soldato caduto in battaglia”. Il romanzo è raccontato in modo semplice. A parlare è un bambino con la sua ingenuità, la sua fantasia, le sue paure. “E’ stato scritto – ci sottolinea l’autore - dietro una spinta interiore per un piccolo contributo affinché le guerre non ci siano più e che i bambini non siano più le prime vittime innocenti, come purtroppo

succede ancora oggi nei conflitti che avvengono in varie parti del mondo”. Il romanzo riveste anche una duplice attualità, perché quest’anno in agosto ricorre il settantesimo anniversario della Liberazione di Urbino, evento questo citato nel libro. Nel romanzo ricorrono inoltre i ricordi di un famigliare caduto nella prima guerra mondiale e ci sono i continui richiami del nonno a quella guerra nella quale lui ha combattuto e della quale ricorre quest’anno il centesimo anniversario dello scoppio avvenuto nel 1914. Nella prima guerra mondiale Alberto Calavalle aveva ambientato il precedente romanzo “Sulla frontiera della Vertojbica” pubblicato alcuni anni fa, anche quello come monito contro la guerra. ----------------“La radio nel pagliaio” Autore: Alberto Calavalle, editore Guaraldi, Rimini, marzo 2014. Prezzo euro 12. Prezzo dell’edizione on-line euro 5,50 più Iva.

LIBRO D’ARTISTA

L’opera di Iacomucci alla Del Monte di Macerata fino al 31 maggio MACERATA Sarà esposto fino il 31 maggio 2014 presso la Libreria Del Monte di Macerata il nuovo libro d’artista di Carlo Iacomucci “Armonie e Contrappunto”, edizione a tiratura limitata curata dallo Studio Grafico Acerbotti. Il noto critico d’arte Mauro Carrera di Parma ha curato la prefazione al testo. Urbinate di nascita e

formazione, Iacomucci vive ed opera a Macerata dove è stato per molti anni docente di Discipline Pittoriche presso l’Istituto d’Arte (oggi Liceo Artistico) e dove approdò nel 1985 dopo aver maturato importanti esperienze artistiche e didattiche in Puglia e Lombardia, come docente rispettivamente all’Accademia di Belle Arti di Lecce e al Liceo Artistico di

l’Altro giornale settimanale online di informazione attualità e cultura www.laltrogiornale.it Anno II Venerdì 28 Marzo 2014 Numero 14 Direttore responsabile: Elpidio Stortini Redazione Via Cesanense n. 50/A - Marotta (Pu) Telefono: 338.7899882 e-mail: redazione@laltrogiornale.it Editore Marche free press Via Cesanense n. 50/A - Marotta (Pu) Telefono: 338.7899882 e-mail: marchefreepress@laltrogiornale.it

Varese, e dopo aver affinato la sua maestrìa nella frequentazione di ambienti e studi artistici a livello nazionale e internazionale. Da oltre quarant’anni accompagna la sua intensa attività di incisore e pittore con quella di illustratore di testi poetici e narrativi e autore di libri d’arte. Sue opere sono inserite in prestigiose collezioni pubbliche e private

e autorevoli centri di documentazione artistica. “Armonie e Contrappunto”, introdotto da un testo del critico parmense Mauro Carrera, contiene le riproduzioni su pregiata carta patinata opaca di 22 opere realizzate con tecniche diverse (olio, acrilico, acquacrilico, acquerello), alternate a focalizzazioni di dettagli che marcano stilemi

peculiari dell’artista. Una sequenza di opere pittoriche (precedenti libri d’arte erano stati dedicati alle incisioni) che compendia i motivi di qualità e originalità distintivi della produzione artistica di Carlo Iacomucci e che indica, come afferma Mauro Carrera, la “terza via” di Iacomucci tra la “concettosità neobarocca” e la “tautologia minimalista” entro cui sembra risolversi

LA NOSTRA STORIA

l’Altro giornale è stato registrato presso il Tribunale di Pesaro in data 7 gennaio 2013 con numero 1/2013

Gita nelle campagne marchigiane di due nobildonne a bordo di una fiammante carrozza trainata da due cavalli (Foto Archivio Ivo Serra) redazione@laltrogiornale.it

l’arte contemporanea: “una terza via fatta di esperienza, ricerca e immaginazione”. “Armonie e Contrappunto” è edito in 15 esemplari stampati più 5 prove d’autore; ciascuna copia è impreziosita da una creazione originale firmata dall’artista. L’opera è a disposizione degli interessati presso la Libreria Del Monte di Macerata (via XXIV Maggio 2, angolo Corso Cavour) fino al 31 Maggio 2014- Per info: 320.0361833 < wwwcarloiacomucci.it


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LO SPORT

BOCCE

L’Ancona 2000 ha fatto un altro passo importante verso la conquista del titolo italiano SERIE A: ANCONA 2000 ALTRO PASSO VERSO IL TITOLO Stesso vantaggio (+7) con una giornata in meno da giocare. Finisce alla voce “risultati positivi” l’1-1 che l’Ancona 2000 raccoglie nello scontro diretto con la MP Filtri Rinascita, un pareggio deciso nella seconda parte di gara, con i dorici a segno grazie alla coppia Iacucci - Patregnani. Risale in classifica il Montegranaro che sbanca Marino (2-0) con i punti di Rosati nella prova individuale e di Rosati-Angrilli (2° set Faletra) in una delle due gare a coppia. Giornata amara per il Colbordolo che non riesce a conquistare nemmeno un set e soccombe (4-0) in casa contro La Pinetina. Risultati 14ª giornata: Ancona 2000 – MP Rinascita 1-1, Boville – Montegranaro 0-2, Colbordolo – La Pinetina 0-4, Fashion Cattel – Montegridolfo 0-1, Virtus L’Aquila – Montecatini 3-1. Classifica: Ancona 2000 34 punti, La Pinetina e MP Rinascita Mo 27, Boville Rm e Virtus L’Aquila 21, Montegranaro 18, Montecatini Avis 17, Fashion Cattel Tv e Montegridolfo 12, Colbordolo 6. PLAYOFF SERIE C LA SPORTIVA E OIKOS K.O. RIMEDIABILI Iniziano con due sconfitte i playoff per conquistare la serie B. Nelle semifinali di andata, La Sportiva viene superata in casa (1-0) dalla Framasil Pineto in una gara piuttosto equilibrata, l’Oikos Fossombrone perde (2-1) sul campo dell’Aper Segnaletica Stradale Perugia. Due battute d’arresto comunque rimediabili nelle gare di ritorno in programma il 12 aprile. FORMICONE VINCE ANCHE IL 31° G.P. DELLA CALZATURA Gianluca Formicone cala il pokerissimo e per la quinta

volta si aggiudica il prestigioso G.P. della Calzatura, manifestazione del circuito Fib organizzata dalla Bocciofila Porto Sant’Elpidio e giunta alla 31ª edizione alla quale hanno preso parte 152 individualisti di categoria A1A. L’atleta de La Pinetina Roma, al quarto trionfo negli ultimi sei anni, domina la finale (12-2) con il compagno di club Emiliano Benedetti; terzo Gianluca Monaldi (Montegridolfo Rn), quarto Gianluca Manuelli (Ancona 2000). Andrea Cappellacci (Ancona 2000) chiude in settima posizione davanti a Domenico Dari (Helvia Recina Villa Potenza). LEONARDO PORROZZI SECONDO A MODENA Leonardo Porrozzi chiude al secondo posto il 43° G.P. Vecchi Franco, gara nazionale con 108 individualisti di categoria A1-A organizzata dalla Bocciofila San Faustino di Modena. Il portacolori di Colbordolo si arrende in finale (12-8) a Felice Maione (MP Filtri Rinascita, Mo); quinto posto per Giuseppe Filippucci (Duilio Fabi Pesaro). Sesto posto finale per Altea Turchetti (Tolentino) nel 12° Trofeo Città di Cortona (Ar), gara nazionale femminile vinta dalla padrona di casa Elisa Fanicchi. A SERRUNGARINA IL 15°

TROFEO BIAGIOTTI LAVORAZIONE ACCIAI La Bocciofila Tavernelle di Serrungarina ha mandato in scena la 15ª edizione del Trofeo Biagiotti Lavorazione Acciai, gara regionale serale a coppia diretta da Roberto Rotatori. Nella categoria A1A-B (96 formazioni) successo di Giorgio Allegrezza e Giuseppe Ricci (Colbordolo) che in finale hanno avuto la meglio (10-1) sui compagni di società Marino Denti e Marsino Righi; terzo posto per Fabrizio Cardellini e Geppino Scrilatti (Rinascita Pesaro), quarto per Stefano Isotti e Renzo Cinelli (San Cristoforo Fano). Nella categoria C-D (136 squadre) vittoria di Luigi Ottavi e Marco Ottavi (Acqualagnese) nella finale (10-5) contro Dino Attaccalite e Sirio Sebastinelli (Passo Ripe); terza piazza per Mario Donati e Aldo Modesti (Acli Senigallia), quarta per Imerio Carletti e Silvano Rossi (Barbara). 5° TROFEO COMUNE DI APPIGNANO 256 coppie hanno preso parte alla 5ª edizione del Trofeo Comune di Appignano, gara regionale serale organizzata dalla Bocciofila Appignanese e diretta da Giulio Leoni. Nella categoria A1-A-B-L (104 formazioni iscritte) la vittoria è andata a

Moreno Capponi e Luca Capponi (Sambucgeto) che in una finale a senso unico (100) hanno superato Bruno Verdenelli e Gaspare Mandolini (Pianello Vallesina); terza posizione per Daniele Sforzini e Pierluigi Penna (Helvia Recina Villa Potenza), quarta per Silvano Natali e Michele Sgolastra (Montesanto). Decisamente più accesa la finale della categoria C-D-L (152 squadre) che ha visto il successo (10-7) di Fabio Marchetti e Augusto Vignoni (R. Quercetti Falconara) sul 15enne Matteo Palermo e Cesare Salvucci (Tolentino); terzo gradino del podio per Ernesto Coloccioni e Stefano Mugliaroli (Cingoli), quarto posto per Giancarlo Donati e Nunzio Moretti (Sacra Famiglia Osimo). CAMPIONATI PROVINCIALI AD ANCONA, MACERATA E PESARO-URBINO Proseguono i campionati provinciali con l’assegnazione di altri nove titoli di categoria B, C e D per le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino. Per la provincia di Ancona, il titolo della terna cat. B è stato vinto da Cesare Tiranti, Giuseppe Marchegiani e Ubaldo Carletti (Jesina) che nella finale disputata sulle corsie della bocciofila Rinaldo Quercetti di Falconara (direttore Giuliano Molinari) hanno superato Aldo Capomagi, Santo Molinari e Fabrizio Tomassoni (Chiaravallese). Nella coppia cat. C (finali alla bocciofila Borgo Catega Senigallia, direttore Giuseppe Veneruso) successo di Giordano Barigelli e Alfredo Radicioni (Pianello Vallesina) su Augusto Lucarini e Gianfranco Ciarmatori (Jesina). Davide Perucci (Bar Cardelli Monsano) è il nuovo campione individuale di cat.

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D: nella finale disputata a Barbara (direttore Giulio Zampetti) ha superato Giorgio Polverari (Olimpia Marzocca), terzo posto per Sante Moriconi (Sassoferrato), quarto per Sandro Riccioni (Cartiere Miliani Fabriano). Per la provincia di Macerata, Maurizio Silvestri e Ornello Foresi (Maceratese) sono i nuovi campioni della coppia cat. B (finali a Tolentino, diretto Mario Bruni): in finale hanno battuto Giovanni Dari e Luca Sabbatini (Fontespina Civitanova), terzi Aurelio Del Medico e Andrea Paolini (La Pineta Civitanova), quarti Masiero Dari e Stefano Spernanzoni (Morrovalle). Nella coppia cat. C (finali a Porto Potenza Picena, direttore Franco Giustozzi) vincono il titolo Marco Bolis e Mario Moretti (Porto Potenza Picena) che in finale battono Lanfranco Barcaioni e Pierino Spalletti (Città di Recanati); terzi Gabriele Pignoloni e Andrea Cingolani (Fontespina), quarti Andrea Guazzaroni ed Enzo Domizi (Montefanese). Il titolo della coppia cat. D (finali al bocciodromo P.G.S. Salesiani Civitanova, direttore Mario Petroselli) se lo aggiudicano Angelo Capponi e Andrea Capponi (Pollentina) in finale su Renzo Trapè e Mario Marinangeli (XXIV Maggio Macerata); terzi Franco Staffolani e Ferdinando Palazzesi (Maceratese), quarti Massimo Carletti e Giacomo Nalmodi (Adriatica Porto Recanati). Per la provincia di Pesaro, Lamberto Tomassini, Mario Luzzi e Angelo Mengucci (La Combattente Fano) hanno vinto il titolo della terna cat. B (finali a Pergola, direttore Giuseppe Nori), superando in finale i compagni di club Sauro Cesarotti, Roberto Simoncini e Alfio Giannini;

terzo gradino del podio per Ginetto Manna, Omar Silvi e Cesare Vaccarini (Lucrezia). Il titolo della coppia cat. C (finali a Marotta, direttore Remo Giovanetti) è stato conquistato in rimonta da Giancarlo Bartolucci e Pietro Cocchi (Durantina Urbania) che hanno superato in finale Gianfranco Barolo e Simone Sanchioni (Marotta); terzo posto per Michele Marcuccini e Giuliano Rossetti (Oikos Fossombrone), quarto per Marino Montesi e Danilo Nicolini (Isauro Pesaro). Luciano Carloni (San Luigi Gonzaga Pesaro) è il nuovo campione individuale di cat. D: nella finale disputata a Novilara (direttore Luigi Pierleoni) ha avuto la meglio su Severino Baldini (Duilio Fabi Pesaro), terzo Giannino Barberini (Lucrezia), quarto Sergio Dellazecca (Duilio Fabi). A MAROTTA IL 5° TROFEO DELL’AMICIZIA Altro successo di partecipazione per il Trofeo dell’Amicizia di Marotta giunto alla quinta edizione. La manifestazione organizzata dalla locale Bocciofila ha visto la partecipazione di ben 16 centri assistenziali provenienti da tutta la regione (Ceis Concordia Pesaro, Francesca So.Sport Urbino, Rosa Blu Marotta, C’Era L’Acca Fabriano, Casa della Gioventù Senigallia, L’Aquilone San Filippo sul Cesano-Orciano, De Coccio Jesi, Villa Evelina Lucrezia, Le Ville Montefelcino, Itaca Fano, Santo Stefano Macerata, Arcobaleno Chiaravalle, Biancazzurro San Benedetto, Margherita Pergola, Girasole Staffolo, Casa Penelope Fano) per un totale di 130 atleti diversamente abili e 68 accompagnatori. Una giornata da ricordare tra giochi, divertimento e voglia di aggregazione.


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