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l’Altro giornale

Mercoledì 8 gennaio 2014

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SENIGALLIA E

LE SCULTURE DELLA NATURA

L’ulivo ultramillenario

Le Marche sempre protagoniste. Solo due esemplari in I di GIOSETTA GUERRA ARCEVIA Le Marche non finiscono mai di stupire: ogni sito, ogni angolo ha qualcosa di particolare e di unico, che spesso passa inosservato, ma che prima o poi qualche appassionato della natura o dell’arte o della musica riesce a scoprire. E io ho scoperto il regno degli ulivi a San Pietro in Musio, un luogo pressoché sconosciuto nelle campagne del comune di Arcevia. Per arrivarci parti da San Lorenzo in Campo, oltrepassi il ponte sul fiume Cesano, che divide le due province, e inizi a percorrere la strada che dopo trenta chilometri giunge a Sassoferrato; superato il passo di Nidastore, vicino a Madonna del Piano sulla sinistra trovi una stradina con l’insegna “Casavecchia vivai”. Entra in quella strada e ti troverai nel mondo incantato degli ulivi. Innumerevoli piante di ogni età e di ogni dimensione come mai ne avevo viste tutte insieme occupano un vasto spazio che sale verso la collina, ma ciò che attira l’attenzione sono le forme elaborate e contorte dei tronchi degli ulivi più vecchi, quasi una gara di contorsionismo o un sofferto avvinghiamento su se stessi, che ti fanno pensare a qualcosa di umano. Mi riportano in mente le due pietà di Michelangelo, la Bandini e la Rondanini o la Sagrata Familia di Gaudì a Barcellona (Spagna). L’ulivo impiega molto tempo a crescere e anche quelli che vediamo nei giardini, seppur di piccole dimensioni, non hanno mai meno di trentaquarant’anni, è un albero molto longevo e può vivere migliaia di anni. Nel vivaio di Leonello Casavecchia ulivi centenari (da 150 a 650 anni) provenienti dalla Spagna e dall’Italia con tronchi intrecciati e nodosi, compatti o divisi, rami mozzi o sbilanciati, sono magnifiche

Nel vivaio di Leonello Casavecchia, a San Pietro in Musio di Arcevia, gli ulivi centenari provenienti dalla Spagna e dall’Italia, con tronchi intrecciati e nodosi, compatti o divisi, rami mozzi o sbilanciati, sono magnifiche sculture della natura più fantasiosa, ma ciò che lascia senza fiato è la magnificenza dell’ulivo ultramillenario, dal tronco fortemente scolpito, enorme per circonferenza e altezza, compatto e solido come una montagna: ha millecinquecentocinquanta anni ed è italiano (foto grande al centro della pagina). Nelle altre immagini, in alto: un ulivo spagnolo di 350 anni; qui sopra uno italiano; a destra in alto: un ulivo spagnolo di 650 anni ed un bonsai di straordinaria bellezza; subito sotto 2 ulivi italiani: uno di 250 e l’altro di 350 anni l’Altro giornale - SPECIALE 2013 / seconda parte


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