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Johannes Brahms

“Credo di essere il musicista Johannes Brahms del mio tempo più vicino ai modelli classici della musica”

Amburgo, Germania 1833 – Vienna, Austria 1897

Brahms con la sua famiglia. La tradizione della forma-sonata In Germania l’astro che domina le scene è Richard Wagner. Il suo linguaggio passionale e grandioso ispira i musicisti più giovani, in particolare Anton Bruckner (1824-1896), che lo adopera nelle sue sinfonie e nelle numerose composizioni sacre. Ma non tutti sono favorevoli a uno stile musicale così carico di emozioni. Nei paesi tedeschi ci sono musicisti che preferiscono uno stile più severo e per realizzare il loro ideale riutilizzano le forme della tradizione classica, basate sulla forma-sonata. Il più importante compositore di questa tendenza è Johannes Brahms. Come molti prima di lui, anche Brahms comincia a dare concerti da bambino, ma i familiari e gli amici intuiscono il suo talento di compositore. Studia seriamente, tanto che già le sue prime sonate per pianoforte vengono salutate come l’opera di un caposcuola della nuova generazione. Brahms trascorre la maggior parte della sua vita a Vienna, dove è riconosciuto come la personalità più importante della scena musicale. Pianista virtuoso, ama suonare lui stesso le proprie composizioni, spesso insieme ad altri concertisti di fama, come Clara Schumann, con la quale stringe una vera amicizia dopo la morte del marito Robert. Il sogno Brahms ha un ambizioso obiettivo in mente: arrivare a comporre sinfonie continuando in modo personale la tradizione di Beethoven. Per poter coronare il suo sogno deve prima esercitarsi nella costruzione di lavori più semplici, come le Danze ungheresi e molta musica da camera: sonate, intermezzi e altre pagine per pianoforte, trii e quartetti per archi. La prima delle sinfonie arriva quando ha più di quarant’anni; la quarta, che è anche l’ultima, a più di cinquant’anni. A queste vanno aggiunti due concerti per pianoforte e orchestra e uno per violino. Nella sua musica sacra spicca il Requiem tedesco. Diversamente dalla maggioranza dei compositori del XIX secolo, non ci lascia invece opere liriche. La ricerca della perfezione Nelle sue mu-

siche domina un profondo senso della costruzione musicale, dove un nuovo motivo nasce sullo spunto di uno precedente. Per tale ragione il principio base del modo di comporre di Brahms viene chiamato sviluppo-variazione. Un’altra tecnica che Brahms eredita dai classici, e addirittura dai barocchi, è un sapiente impiego del contrappunto, la sovrapposizione di materiali musicali diversi. Perfezionista intransigente, arriva a distruggere opere già quasi terminate, se non trova quella perfezione a cui tanto aspira. Brahms può essere considerato l’ultimo erede della grande tradizione classica.