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Il FUTURO
arriva come un GATTO
Con le sue mete straordinarie, le esperienze inattese, l’estrema complessità, le opportunità, le minacce, quello che ci attende richiede una riflessione profonda prima della partenza.
Il futuro è la meta più selvaggia che potremo mai visitare. È una meta complessa, che richiede studio ed esercizio d’immaginazione prima di partire. Gli strumenti sono pochi e incerti: sono più le cose che non conosciamo (che sappiamo di non conoscere e che non sappiamo di non conoscere) che quelle che davvero conosciamo. Esploreremo i noti e gli incogniti della nostra situazione.
Noti “noti” - contesto ovvio
Nel contesto ovvio, sai con che tipo di situazione hai a che fare e conosci l’approccio ovvio da adottare. Una situazione che potrebbe adattarsi all’ovvio dominio è la riproduzione di aeroplani di carta. L’aeroplano di carta è stato chiaramente definito; sai tutto quello che c’è da sapere su come creare l’aeroplano di carta fin da bambino. Ora devi solo eseguire e il problema è risolto.
Noto sconosciuto - contesto complicato
Le “incognite conosciute” sono cose che sai di dover sapere, ma che non sono ancora note. Si riferisce a cose che sappiamo esistere, ma non abbiamo tutte le informazioni. Un esempio di una situazione in questo contesto è la creazione di un prodotto software. Ci sono certamente molti modi per risolvere questo problema, ma un metodo è in genere migliore dell’altro a seconda dell’obiettivo che si de-
Knowns
Unknowns
Unknown Knowns Things we understand but are not aware of. Known Unknowns Things we are aware of but don’t understand. Unknown Unknowns Things we are neither aware of nor understand.
Knowns Unknowns sidera raggiungere. Per esempio, se desideri creare un prodotto con architettura nativa del cloud, un esperto è utile per spostarti attraverso le incognite e creare chiarezza. Una volta identificato un approccio, puoi assumere un team di outsourcing per costruire.
Incognite sconosciute - contesto complesso
Le incognite sconosciute sono cose che non sapevi nemmeno di dover scoprire. Sono cose non identificate. Un esempio di un contesto complesso è un organismo o un ecosistema come una foresta pluviale. In parole povere, non sappiamo nulla. Non ne sai abbastanza per porre le domande giuste o identificare le lacune di conoscenza.
Infine, sconosciuti noti
I noti sconosciuti sono quei momenti in cui dici: “Sento che questa è la cosa giusta da fare”. Questo è il risultato di anni di esperienza. Chiunque può eseguire soluzioni basate su note “note”. E anche quando partiamo da quella piccola parte di certezze che possediamo, sbagliamo, inevitabilmente, perché è impossibile prevedere il futuro durante un passaggio epocale di questa portata. E allora, come si fa? La prima cosa è studiare, per capire quali sono i possibili futuri che si profilano davanti a noi. Dopodiché dobbiamo provare a esplorarli, immaginarli, metterli in discussione. Solo così avremo una possibilità di capire quali vogliamo davvero visitare di persona e come prepararci al viaggio. Certo è faticoso. Servono creatività, intraprendenza, flessibilità e capacità di lavorare in gruppo per arricchire le nostre visioni con quelle degli altri (che dopotutto saranno i nostri compagni di viaggio). Servono coraggio, resilienza e spirito critico, potremmo costruire scenari speculativi e simulazioni plausibili. Non illudiamoci che sia possibile continuare a non pensarci: il viaggio nel futuro non è una scelta. Ci riguarda tutti e, in questa fase storica di cambiamenti radicali, non è concesso viaggiare impreparati. Il futuro con le sue mete straordinarie, le esperienze inattese, l’estrema complessità, le opportunità, le minacce, richiede una riflessione profonda prima della partenza.n Marco Zanardi, Presidente Retail Institute e partner Beready “Il futuro è molto aperto e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte” (Karl Popper)