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Intervista
Aldo Sutter:
“Vi racconto la rivoluzione General”
È stata la prima acquisizione in 160 anni di storia. Grazie a essa il fatturato aumenterà del 60% per arrivare a 50 milioni di euro, secondo le previsioni del presidente e ad.
In maggio Sutter ha rilevato da Henkel il marchio General, una notizia bomba, visto che, fino ad allora, l’azienda alessandrina era sinonimo di cura e pulizia degli ambienti domestici e professionali. Ora che la commercializzazione è iniziata il tema torna di grande attualità. Abbiamo chiesto ad Aldo Sutter, presidente e amministratore delegato dell’impresa di famiglia, di raccontarci cosa succederà.
Quale sarà il nuovo volto dell’azienda?
L’operazione è per noi molto rilevante: è la prima volta che ci muoviamo con un’acquisizione in oltre 160 anni di storia e per giunta di tali dimensioni. Il nostro fatturato, nel largo consumo, aumenterà del 60%, per arrivare a 50 milioni. I volumi prodotti, per una coincidenza numerica, saliranno anch’essi di 60 punti.
E dal punto di vista produttivo?
La nostra fabbrica lavora anche per la parte professionale che, prima di questa transazione, rappresentava i due terzi dei volumi. Dunque, la produzione quasi raddoppia. Per aumentare tanto la capacità abbiamo dovuto mettere in atto un significativo ampliamento, allargando la parte industriale alla zona magazzino, ristrutturandola e attrezzandola per guadagnare un terzo di spazio in più. La logistica attualmente svolta in loco, sarà affidata a una terza parte, con la quale abbiamo già raggiunto un accordo contrattuale.
Una rivoluzione…
Sì, davvero, in quanto ha portato alla costruzione di una fabbrica nella fabbrica, dedicata a General, con investimenti di più di 3 milioni di euro per la sola parte dei processi produttivi. È un’acquisizione che io definisco positiva, in quanto molte operazioni simili conducono solo a unire due entità, con riflessi negativi sui dipendenti. Ma noi, avendo rilevato solo il marchio, siamo nella piacevole situazione di potere assumere una ventina di per-

sone generando notevoli benefici per il territorio, visto che siamo la più importante realtà nella zona della Val Borbera (Alessandria), dove ci siamo traferiti all’inizio degli anni Settanta. Devo dire, senza paura di essere smentito, che Sutter ha saputo trasformare quella che era una zona depressa in un’area dove oggi tutti vivono meglio.
Come spiegherete che General vuol dire Sutter?
Non eravamo presenti nel mercato del bucato. Ci aspetta una rivalutazione del brand, salvando quello che era il messaggio iniziale: spendere bene e con intelligenza. Cercheremo di inserire in questa immagine un contenuto incentrato sulle prestazioni e dunque il concetto non sarà più ‘lavi tanto e spendi poco’, ma lavi bene e spendi il giusto. Sarà presente il logo Sutter, con la bandiera italiana, il tutto rafforzato dalla comunicazione, classica e non.
Previsioni?
Mentre l’acquisizione è avvenuta lo scorso maggio, la fase di vendita e marketing è partita da poco, agli inizi di ottobre. Ora siamo nella fase finale del riesame dei valori del brand e del nuovo posizionamento e anche della reazione e del vissuto del trade. In questo momento è dunque complesso fare previsioni, in presenza, fra l’altro di un nuovo impianto produttivo, con tecnologie altrettanto nuove e del quale dobbiamo valutare a fondo i costi.
Altre novità?
Prima di Natale avvieremo la nuova linea di prodotti General rivolta ai professionisti. Per questa divisione il perimetro è molto più ampio e ci lascia mano libera, con l’eccezione di Germania, Austria e Svizzera. E poi abbiamo anche in cantiere un quarto marchio che vedrà la luce a breve e andrà ad affiancarsi a Emulsio, General e Sutter Professional.n
