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Mercati

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Nessuna battuta d’arresto significativa per il comparto di patatine e snack salati, che nei periodi di emergenza hanno confermato il proprio appeal da “comfort food” e hanno ripreso a crescere a buon ritmo nel post pandemia. A riscuotere successo, soprattutto le proposte più salutistiche e i formati monoporzione.

Nonostante un rallentamento delle vendite nei mesi più difficili della pandemia, i fuori pasto salati non hanno risentito in maniera particolare della crisi, registrando un andamento piuttosto stabile durante l’emergenza e una crescita interessante a fine restrizioni. «Sebbene la pandemia abbia avuto un impatto psicologico negativo, il mercato ha senza dubbio mantenuto una certa stabilità grazie soprattutto alla tipologia di prodotto – afferma, a questo proposito, Emanuele Finestauri, direttore marketing di Finest – . Lo snack, infatti, è rimasto uno degli elementi imprescindibili all’interno della comfort zone creata da ogni individuo per reagire alla drammatica situazione sociale. Il consumo out of home si è trasformato in domestico, ricavando tra l’altro nuove opportunità di vendita per produttori e distributori tramite il canale online, mai considerato prima così redditizio».

2021: l’anno della ripresa

Il successo di patatine e snack, dunque, va ricercato principalmente nel senso di gratificazione provato nel mangiare un comfort food e anche nel loro essere protagonisti indiscussi dell’aperitivo che, oltre al tradizionale fuori casa, vede sempre più affermarsi quello tra le mura domestiche. Il trend positivo riguarda diverse categorie del comparto, come sottolinea Salvatore La Bella, direttore commerciale e marketing di Preziosi Food: «Il mercato dello snack salato è in forte crescita (+11,3%) e registriamo,

in particolare, le performance soddisfacenti degli estrusi (+12,8%) e delle chips (+12%). Il settore risulta trainato dall’incremento delle soluzioni a marchio del distributore, che ricercano sempre più un equilibrio tra qualità e prezzo. Molto significativo anche il gradimento da parte del pubblico (soprattutto quello più giovane e nel Nord Italia) delle linee artigianali e aromatizzate». La crescita del comparto dipende, inoltre, dalla ripartenza per i consumi dei fuori pasto tanto per gli adulti quanto per i bambini, con il progressivo ritorno a una nuova vita quotidiana e sociale tra scuola, lavoro e tempo libero: «Questo ha portato a una ripresa anche per il mercato delle merende combo – dichiara Maurizio Moscatelli,

direttore generale di Parmareggio e direttore commerciale di Grandi

Salumifici Italiani –, cresciuto del 9,6% a confezione e del 13,5% a valore rispetto al 2020, con risultati positivi per le nostre gamme L’ABC Parmareggio e Teneroni la Merenda di Casa Modena che confermano la leadership nella categoria. Il back to school

L’IMPORTANZA DELL’ARTIGIANALITÀ

I consumatori, oggi, si dimostrano ricettivi e disponibili alle nuove proposte e questo spiega il successo di Finest a poco più di un anno dal lancio dell’operazione di brand awareness. La nuova gamma di patatine chips Cotte In Padella, linea core difficilmente imitabile dalla concorrenza e unica nel settore, mantiene la promessa indicata sia nella strategia di comunicazione sia nel brand che, una volta tanto, diventa funzionale, immediato e senza filtri, arrivando subito al consumatore finale: patatine davvero cotte in padella, non prodotte in linea continua, ma a piccoli batch di produzione semi artigianali.

FINEST

Brand: Cotte in Padella Aromi: Natural, Paprika, Lime e Pepe Nero, Salsa Barbecue, Pepe e Aceto Balsamico di Modena Igp Formati: 40 g, 70 g, 135 g Caratteristiche: linea di patatine speciali Cotte In Padella, uniche in Italia, grazie alla tecnologia di produzione che riproduce fedelmente la cottura in padella artigianale. Solo patate di qualità eccellente, affettate e cotte in piccole quantità dentro una grande padella per un gusto unico e una croccantezza ineguagliabile.

di settembre, mese di punta della categoria, ha segnato, poi, un trend incoraggiante (dati Nielsen al 31 ottobre 2021)». Ripartenza anche per il mercato degli snack salati senza glutine, «dovuto prevalentemente a un aumento a valore dei segmenti grissini (+8%) e taralli (+16,5%)» spiega Enrico Cecchi, direttore commerciale

e marketing di Nt Food.

A tutto benessere

Ma come sono cambiate le abitudini di consumo degli italiani nell’ultimo anno? La ricerca sempre più diffusa di uno stile di vita sano, basato in primis su un’alimentazione corretta, ha interessato anche i fuori pasto salati: «La pandemia – afferma Federica Fiore, marketing manager di Sama – ha accelerato questa tendenza legata all’healthy food, facendolo fondere con il fenomeno della “snackification”, ovvero la tendenza con cui i consumatori fanno uno spuntino al posto dei pasti. Oggi, chi acquista uno snack non cerca solo un alimento gratificante, ma considera anche la qualità delle materie prime e il benessere che ne deriva». Via libera, allora, a proposte con meno sale, “veggie”, cotte al forno e poco caloriche, per esempio, come evidenzia Simona Fiorentini, direttrice marketing ed export di Fiorentini Alimentari: «I trend più interessanti riguardano i prodotti ricchi di proteine vegetali, possibilmente abbinati ad alta valenza salutistica come il contenuto di grassi. Assecondando queste tendenze, di recente abbiamo lanciato snack salati a base

di legumi, fonte di proteine, non fritti e ottenuti tramite un innovativo processo di soffiatura». A confermare una sempre maggior richiesta di fuori pasto salati intesi come spezzafame salutare, in grado di bilanciare una dieta sana, anche Sabrina Mancini, direttrice marketing di Madama Oliva: «Molte persone che fanno attività fisica e seguono un regime alimentare equilibrato ricorrono spesso ai nutrizionisti e questi ultimi, nelle diete, consigliano i lupini e le olive perché hanno molte proprietà benefiche per l’organismo, oltre a essere gustosi». Un orientamento verso alimenti poco calorici e preferibilmente proteici è rilevato, infine, da Eurofood, che nota una diffusa ricerca della cosiddetta clean label, cioè un’etichetta che riporta caratteristiche quali “senza ingredienti/ aromi artificiali”, “senza conservanti” e “naturale”.

La rivincita delle monoporzioni

Nell’ultimo anno, il comparto ha registrato anche un altro trend: il successo dei pacchetti monoporzione, dovuto soprattutto alla loro praticità di consumo. «La pandemia - sottolineano da San Carlo - ha comportato un cambiamento anche nelle preferenze di formato da parte dei consumatori. Penalizzati dalla mancanza delle classiche feste in casa appartenenti allo scenario pre-Covid sono i grandi formati (>300 g), mentre continua a crescere il peso del formato multipacco, verosimilmente grazie alla didattica a distanza e allo smart working, essendo un formato particolarmente pratico». La funzionalità delle confezioni più piccole si riscontra, ovviamente, anche nelle occasioni di consumo al di fuori delle mura domestiche, come dichiara Enrico Cecchi di Nt Food, secondo il quale le monoporzioni tascabili sono in grado di accompagnare il consumatore in tutti i suoi principali momenti di consumo, compresi quelli fuori casa, che ormai sono sempre più frequenti e vari. Un valore aggiunto ancora più apprezzato dalle persone celiache o intolleranti al glutine, perché in queste situazioni consente loro di risolvere i problemi di reperibilità dei prodotti, garantendo al contempo una sicurezza assoluta da contaminazioni.

Le aziende puntano sul digital

I player del settore investono molto in una comunicazione all’insegna della multicanalità, coinvolgendo tutti i media per raggiungere il consumatore a 360°. Particolarmente strategico il canale digitale, che consente di intercettare in modo mirato il target di riferimento e interagirci direttamente. Molto attiva sui social, per esempio, Finest che utilizza una strategia digital oriented focalizzata sul lancio della nuova linea di patatine Cotte in Padella, con una forte presenza su Facebook e Instagram tramite due profili (uno product brand e l’altro corporate/e-commerce) per aumentarne la brand awareness. Basato sulla multimedialità, con al centro il web e i social network, anche il piano di comunicazione realizzato da San Carlo: ne sono un esempio la campagna digital su Instagram e la challenge #VeggyGoodMoments ideata per gli snack Veggy Good (per i quali sono state previste, inoltre, campagne di videostrategy su YouTube) nonché le iniziative dedicate a Wacko’s, veicolate anche sulla piattaforma Tik Tok per raggiungere i più giovani. Destinate agli sportivi, invece, le strategie social di Eurofood, che prevedono campagne influencer, oltre a operazioni di special visibility e comunicazioni instore.

All’insegna dell’ecosostenibilità

L’attenzione per l’ambiente è un valore importante anche per le aziende del comparto fuori pasto salati, che adottano spesso misure per contenere i consumi e le emissioni ma anche produrre confezioni ecofriendly, che riducano l’impatto ambientale. È il caso di Preziosi Food, che ha realizzato una busta 100% compostabile per la linea di patatine La Casereccia, eliminando la plastica. Attivo sul fronte dell’ecosostenibilità anche il Gruppo Bonterre (che unisce Parmareggio e Grandi Salumifici Italiani), impegnato nel migliorare l’impatto della propria filiera e dei packaging ricorrendo a materiali riciclati e/o riciclabili e sostituendo – dove possibile – la plastica con materiali ecosostenibili. Quest’anno, per esempio, per tutte le confezioni esterne dell’ABC della Merenda è stato utilizzato un cartoncino composto per il 90% da carta riciclata, proveniente da foreste certificate Fsc.n

Fuori Pasto salati: QBerg analizza la primavera-estate 2021

Accompagnamento per una festa, un aperitivo o anche semplicemente per la nostra serie tv preferita: i Fuori pasto salati rappresentano una Categoria onnipresente, sia a volantino che sugli scaffali virtuali dei siti di e-commerce. Nella nostra analisi, abbiamo comparato il semestre centrale dell’anno, quello che va da aprile a settembre incluso, con l’equivalente dello scorso 2020, esaminando i volantini promozionali (Quota Qp4 di visibilità) e l’esposizione sui siti di e-commerce, sia GD che Web Pure (Quota display).

Notiamo subito come l’intero comparto abbia subito una contrazione percentuale del 9,60% a volantino, mentre sul web è cresciuta addirittura del 13,98% (variazione % rispetto ai valori del 2020). Sui flyer, in realtà a contrarsi sono solo i Salatini (-10,2% di variazione percentuale anno su anno), mentre le altre sottocategorie crescono tutte, in particolare i Pop corn (quasi +13%). Completamente speculare la variazione sui siti di e-commerce: perdono percentualmente molto Pop corn e Altri fuori pasto salati (rispettivamente -15,9% e -21,3%), mentre aumentano la propria visibilità i Salatini (+10,2%), gli Estrusi/mais (+3,5%) e le Patatine (+1,7%).

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