Toscana e Isola d'Elba

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RAFFAELE GIANNETTI

TOSCANA e ISOLA D’ELBA

116 FALESIE dalle Alpi Apuane all’Argentario

Sesta edizione Marzo 2025

ISBN 978 88 55471 24 4

Copyright © 2025 VERSANTE SUD – Milano, via Rosso di San Secondo, 1. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Andrea Gelfi, Lo Smanacchino 8a+, Altissimo (© Alino Serravalle)

Testi Raffaele Giannetti

Disegni Chiara Benedetto e Luciano Brucoli

Cartine Tommaso Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Map

Simbologia Tommaso Bacciocchi

Impaginazione Ilaria Raboni

Stampa Press Grafica S.r.l. – Gravellona Toce (VB), Italia

Km ZERO

Guida fatta da autori che vivono e l’arrampicatasviluppano sul territorio

Cosa significa?

È una guida a KM ZERO!

Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da arrampicatori locali.

Come i pomodori a Km 0?

Certo! E la genuinità non è un’opinione.

Gli autori locali fanno bene a chi scala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – reinvestono il ricavato in nuove falesie.

Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante: sulle loro rocce, c’è un pezzetto del loro cuore

Nota

L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo.

Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.

Il 2% del ricavato di questa guida viene reinvestito in materiale per attrezzare vie e falesie

Km ZERO

che

e sviluppano l’arrampicata sul territorio

RAFFAELE GIANNETTI

TOSCANA e ISOLA D’ELBA

116 FALESIE dalle Alpi Apuane all’Argentario

Guida fatta da autori
vivono

Sommario

58. Primo

59. Caianificio

60. Grotta all’ombra

61. Casa dei Folli

62. Panoramix

63. Secondo Pilastro di Setriana

64. Pensatoio

65. San Rocchino

66.

69.

78.

Tomeoni, Guglielmo Montemaggi (© A. Serravalle)

SIMBOLOGIA

tranquillità bellezza

chiodatura

ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ

splendida bella

ottima

ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ

ÙÙÙÙ

meritevole

non esaltante

Questa indicazione tiene conto di diversi fattori tra cui, oltre alla bellezza della roccia e dei tiri, l’ambiente circostante, la tranquillità del posto e tutto ciò che può rendere una falesia splendida, bella, meritevole o non esaltante. Questa valutazione è personale e soggettiva.

comodità

confortevole

ÙÙÙÙ

non sempre comoda

ÙÙÙÙ

scomoda

ÙÙÙÙ

assicurarsi

Indicazione generale che valuta la comodità media del terreno dove si fa sicura. Non è da escludere che in alcune falesie dove per la maggior parte dei tiri la base è comoda, per altri potrebbe essere necessario assicurarsi o stare in equilibrio su un piccolo terrazzino.

buona

occhio!

aiuto!

L’indicazione tiene conto della distanza tra le protezioni e il loro posizionamento in relazione alla via.

alta media bassa

ressa

Questa indicazione si riferisce all’affollamento medio di una falesia durante il periodo consigliato e con condizioni climatiche ideali.

parcheggio

ottimo

buono

discreto

difficile

Questa indicazione è utile per pianificare gli spostamenti soprattutto nel caso di più persone con più macchine: nel caso di parcheggio discreto o difficile è consigliato utilizzare il minor numero di veicoli possibile o i mezzi pubblici.

caduta sassi

IN TUTTE LE FALESIE È SEMPRE PRESENTE L À POSSIBILITÀ DI CADUTA SASSI. L’UTILIZZO DEL CASCO È SEMPRE RACCOMANDATO SIA PER CHI SCALA SIA PER CHI FA SICURA!

Nelle falesie dove questo rischio è maggiore e concreto, l’indicazione SÌ consiglia vivamente l’utilizzo del casco.

Questa informazione risulta essere molto utile per decidere in quale falesia scalare in base ai propri gusti personali. Per le tante falesie di gneis, l’indicazione può risultare talvolta fuorviante in quanto questo tipo di roccia può essere anche molto diverso e il genere di arrampicata può cambiare parecchio da falesia a falesia. Questo non succede per le falesie di dolomia, calcare, granito o porfido dove la roccia e il tipo di arrampicata sono sempre molto simili.

per famiglie

Questa indicazione non è da confondere con la presenza o meno di tiri nei gradi più facili ma semplicemente per capire se è possibile recarsi alla base di questa falesia con bambini piccoli o che necessitano di un controllo costante da parte degli adulti. Molte falesie spesso non sono adatte a famiglie con bambini piccoli per la possibile presenza di cenge esposte, per l’avvicinamento impegnativo o pericoloso, per la possibilità di caduta sassi, per la presenza di una strada trafficata o altri pericoli oggettivi.

PORTARE DEI BAMBINI IN AMBIENTE NATURALE PUÒ ESSERE COMUNQUE RISCHIOSO. QUESTA SEGNALAZIONE DELL’AUTORE HA LA SOLA FUNZIONE DI AIUTARE GLI ADULTI A TROVARE LUOGHI CON MINORI RISCHI OGGETTIVI. RESTA COMUNQUE COMPITO DEL GENITORE LA VALUTAZIONE FINALE DEL LUOGO E L’ASSISTENZA COSTANTE AI MINORI.

avvicinamento

L’indicazione dei tempi di avvicinamento a piedi dal parcheggio alla base della falesia o del primo settore che si raggiunge, è calcolata su una velocità media di cammino considerato anche il peso dell’attrezzatura (corde, zaini, rinvii, scarpette, acqua, vestiti e quant’altro). Il tempo di percorrenza può variare in base a condizioni climatiche e del terreno. Ad esempio in tardo autunno, alcuni sentieri possono essere totalmente ricoperti dalle foglie per cui, oltre a perdere più facilmente la traccia, la camminata è più lenta. Idem nel caso di accessi ripidi durante le calde giornate estive sotto il sole. L’indicazione rimane soggettiva e variabile in base anche ad altri fattori che possono influire sui tempi di percorrenza.

Difficoltà a trovare il parcheggio? Con una semplice scansione di questo codice attraverso una delle tante applicazioni disponibili, è possibile attivare il navigatore del vostro smartphone che vi porterà direttamente al parcheggio. Le coordinate si rifersicono alle mappe di Google.

principianti

Con questa indicazione si individuano le falesie dove la maggior parte dei tiri presenti sono ideali anche per i principianti o per chi arrampica per “la prima volta”. La chiodatura di queste falesie è solitamente molto sicura e ravvicinata anche se non mancano alcune eccezioni.

QRcode parcheggio
tipo di roccia

L’AUTORE

Raffaele Giannetti. Sono nato e cresciuto ai piedi delle Alpi Apuane, una terra dalla quale credo non riuscirò mai a separarmi. Ho iniziato a esplorarle fin da bambino, quando il padre di un mio compagno di scuola ci portava a fare ferrate e semplici vie alpinistiche. Fu allora che nacque la mia passione per la montagna. Mio padre mi iscrisse al gruppo di alpinismo giovanile del CAI di Carrara, e ogni anno aspettavo con impazienza la giornata dedicata all’arrampicata, più delle solite escursioni. Durante quelle giornate, rimasi affascinato dagli storici arrampicatori del CAI di Carrara, che salivano con estrema facilità e senza paura.

Da adolescente iniziai ad avventurarmi da solo, esplorando questa disciplina. Con alcuni amici frequentavamo il Parco della Padula a Carrara, a pochi minuti da casa, dove alcuni local avevano attrezzato massi alti tra i 3 e i 5 metri. Calavamo la corda dall’alto e provavamo tutte le linee da secondi. (In passato, quest’area era inserita come falesia nelle prime edizioni della guida Toscana e Isola d’Elba, anche se oggi potrebbe essere rivista più in ottica boulder).

Per un periodo mi allontanai dall’arrampicata per dedicarmi a un’altra mia passione, le arti marziali, raggiungendo traguardi significativi. Intorno al 2010 però tornai a dedicarmi seriamente all’arrampicata. Cominciai a frequentare la palestra di arrampicata di Carrara, l’unica in zona all’epoca, prima come cliente e poi aiutando nella gestione e tracciatura. Lì incontrai nuovi amici con cui trascorrevo i weekend in falesia. Fu in questo contesto che conobbi Andrea Gelfi, che divenne il mio mentore. Da lui imparai non solo la tecnica ma anche il rispetto per la roccia e l’ambiente.

Insieme, nel 2014, fondammo “Versante Apuano”, un’associazione impegnata a promuovere l’arrampicata in modo sostenibile e rispettoso. Oltre alla chiodatura di nuove falesie e alla manutenzione di quelle esistenti, abbiamo dato vita al “Pruno Climbing Festival”, un evento biennale che attira sempre un grande numero di partecipanti nella splendida cornice di Pruno. Abbiamo anche creato un team di atleti locali, supportandoli nella scoperta di nuove linee per valorizzare il territorio.

Nel 2017, con Michele Moretti, ho fondato “The Wall”, una nuova palestra di arrampicata al confine tra Liguria e Apuane. La palestra ha riscosso un grande successo, avvicinando molte persone a questo sport. Tuttavia, al momento la struttura è in stand by in attesa di una nuova sede, con la speranza di riaprire presto.

Infine, la guida: nel 2016, ho contribuito alla redazione della guida scritta da Mauro Franceschini e Fabrizio Recchia, fornendo informazioni raccolte da Versante Apuano e sulle falesie attrezzate dalla nostra associazione. Dopo la tragica scomparsa degli autori in un incidente su una cascata di ghiaccio, ho preso in mano la loro eredità. Visto il continuo sviluppo delle falesie nella zona, ho deciso di suddividere la guida in due volumi: uno dedicato alle falesie e uno alle pareti. Con quest’ultima edizione, il numero delle falesie è cresciuto significativamente, offrendo una panoramica completa del territorio toscano.

Tenerano - Raffaele Giannetti, Il tirabuchi - ph. (© M. Corniani) 

INTRODUZIONE

Nel cuore delle montagne toscane, l’arrampicata assume un’aura unica, mescolando la bellezza selvaggia della natura con la sfida dell’esplorazione verticale. Le pareti di calcare e granito, che si ergono tra valli e crinali, offrono agli scalatori un terreno fertile per la loro passione. I colori della roccia si fondono con quelli della vegetazione circostante, creando un quadro suggestivo mentre gli arrampicatori si spingono verso l’alto, affrontando fessure, sporgenze e placche scoscese con audacia e determinazione.

I sentieri che si snodano tra le cime, conducono ad alcune delle migliori falesie e pareti di arrampicata della regione, dove le sfide variano dalle vie tecniche alle scalate più fisiche. La tranquillità che pervade la montagna è interrotta solo dal suono dei moschettoni che si agganciano alla roccia e dalle voci degli arrampicatori che si scambiano consigli e incoraggiamenti. Tuttavia, tra le maestose Alpi Apuane, il silenzio naturale è talvolta disturbato dal rumore delle ruspe che lavorano nelle cave di marmo; un’eco dissonante che contrasta con la quiete della natura.

L’odore della terra e delle piante selvatiche si mescola con l’adrenalina che permea l’aria quando la brezza accarezza il volto, creando un’atmosfera unica che alimenta lo spirito di avventura. Ma è dalla cima, quando lo sforzo viene ricompensato dalla vista mozzafiato che si estende fino all’orizzonte, che l’arrampicata in Toscana rivela appieno il suo fascino. L’abbraccio delle montagne e la vastità del paesaggio sottostante creano un attimo di comunione con la natura e di gratitudine per aver conquistato la catena. In quel momento, tra cielo e terra, gli arrampicatori si sentono veramente liberi, immersi nella bellezza senza tempo delle montagne toscane.

Nella maestosa danza tra roccia e cielo, l’arrampicata si manifesta come un’arte che sfida la gravità e celebra la forza dell’anima umana. Ogni movimento, ogni affondo dei polpastrelli sulle pareti di calcare è un’espressione di pura determinazione e agilità. Ma è nel momento in cui ci si volge a contemplare il panorama dall’alto che si coglie la vera essenza dell’arrampicata: l’emozione di essere stati testimoni di un mondo sospeso tra cielo e terra, di aver scalato le vette dell’impossibile e di aver conquistato sé stessi.

La magia della Toscana si esprime nella varietà del paesaggio. Dalla cima di una qualsiasi vetta apuana (spesso con i piedi che affondano nella neve), si ammira il mare e la costa della Versilia. L’ombra della montagna si proietta e si perde nel Tirreno disegnando un triangolo magico che unisce levante e ponente.

La storia dell’arrampicata in Toscana ha radici che risalgono a diversi decenni fa, grazie a figure di spicco come Roberto Vigiani, Massimiliano Merler, Stefano Sandrelli, Moreno Filattiera, Paolo Bianchini e Beppe Pacini. Questi pionieri hanno cominciato a chiodare i primi settori nelle zone del Camaiorese e della falesia di Vecchiano. Con il crescente interesse per l’arrampicata negli ultimi anni, si è assistito a un aumento sia del numero di falesie che di chiodatori.

In questa nuova edizione, abbiamo voluto rendere omaggio alle persone che, negli anni, hanno dato un forte contributo allo sviluppo dell’arrampicata sportiva in Toscana, ponendo le proprie energie e competenze al servizio di tutti e dando di fatto vita a settori meravigliosi che vanno da Nord a Sud, dalle Apuane al Mar Tirreno.

Nomi ormai conosciuti in questo mondo, ma anche nuovi volti, che in un certo senso prendono il testimone e cercano di portare avanti un compito importante, nel massimo rispetto per l’ambiente e per la storia di questi luoghi.

Questa guida include una serie di interviste a chiodatori di vecchie e nuove generazioni, oltre ai nomi presenti in questo volume, che potrete trovare più avanti sfogliando queste pagine, ci sono numerosi altri personaggi degni di nota sparsi per la Toscana. Oltre ai chiodatori storici precedentemente

menzionati, è importante ricordare anche altri nomi, come Stefano Zanchetta, Filippo Arigoni, Marco Ricciotti, Alberto Baldini, Eraldo Meraldi, Stefano Nesti, Ernesto Fiera, e i chiodatori scomparsi Alessandro Bertagna e Paolo Cosseddu. Siamo sicuri che questo elenco non può essere esaustivo, e ci scusiamo preventivamente se abbiamo dimenticato qualcuno che ha lasciato un contributo, ma ci auguriamo che chi non è stato incluso in questa edizione possa sentirsi in qualche modo rappresentato da coloro che vi sono e magari possa entrare a far parte delle edizioni future.

Capo D’Uomo

Le regole base del Climber in falesia

Seguire i percorsi segnalati, senza attraversare terreni privati. I proprietari potrebbero arrabbiarsi e interdire l’accesso alle falesie.

Non lasciare mozziconi di sigaretta a terra. Un mozzicone di sigaretta senza filtro impiega dai 6 ai 12 mesi per degradarsi, poiché fatto di sola cellulosa. Storia ben diversa se parliamo di un mozzicone con filtro, che invece impiega ahimè dai 5 ai 12 anni.

Espletare i propri bisogni in maniera civile e controllata, sicuramente non sui sentieri o sotto le falesie. Non utilizzare salviette umidificate, o se si usano raccoglierle e portarle via. La carta igienica è da preferire. Una salvietta umidificata, anche bio, impiega almeno 3 anni a biodegradarsi!

Non accendere fuochi alla base delle falesie, le fiamme potrebbero propagarsi provocando incendi.

Evitare schiamazzi, sia per il rispetto di chi è intento a scalare ma soprattutto per il rispetto della fauna.

Non abbandonare rifiuti, né alla base delle zone di arrampicata, né lungo i sentieri. Rispettiamo la natura per noi e per le future generazioni.

Rispettare anche la flora, non tagliare o spezzare rami e piante inutilmente. Rispettare gli animali selvatici, avendo consapevolezza che l’ambiente non ci appartiene. Rispettare torrenti e fiumi!

Non gettare nulla all’interno. Non raccogliere “souvenir”. Se una cosa è lì ci sarà pur un motivo!

Parcheggiamo l’auto con cura lasciando spazio anche a chi verrà dopo di noi. I parcheggi non sempre sono ampi in tutte le falesie. Non siamo individualisti! Coltiviamo lo spirito di squadra imparando a rispettare e ad amare la Natura!

SEGNALI INTERNAZIONALI DI SOCCORSO TERRA-ARIA RIVOLTI A ELICOTTERI E AEREI

OCCORRE SOCCORSO NON OCCORRE SOCCORSO

Segnali terra-aria

Razzo o luce rossa

Tessuto rosso quadrato teso

Segnali terra-aria

Yes – sì

DIFFICOLTÀ TECNICA

FR Grado in libera seguito tra parentesi dal grado obbligato più eventuale grado artificiale. Due esempi a lato.

UIAA Grado del passaggio più duro seguito tra parentesi dal grado obbligato più grado artificiale. Due esempi a lato.

No – no

7b (6a, A0 obbl.)

6c+ (6b obbl.)

VI (V+, A0 obbl.)

V+ (IV, A1 obbl.)

PROTEGGIBILITÀ

S1 Spittatura normale, come quella utilizzata in falesia. Distanza mai superiore ai 3-4 m tra uno spit e l’altro. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.

S2 Spittatura distanziata e tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta una decina di metri al massimo e volo senza conseguenze.

S3 Spittatura distanziata, passaggi quasi sempre obbligatori. Distanza tra gli spit anche superiore ai 5 metri, voli lunghi ma non eccessivamente pericolosi.

S4 Spittatura molto distanziata (oltre i 7 metri), passaggi obbligatori. Una caduta può potenzialmente provocare un infortunio.

S5 Spittatura oltre i 10 m, passaggi obbligatori e tratti dove una caduta può sicuramente provocare un infortunio (caduta su terrazzi e cengie o al suolo).

S6 Spittatura solo parziale e posizionata lontano dai passaggi chiave, tratti molto lunghi, anche superiori ai 20 m, in cui una caduta può avere conseguenze anche letali.

IMPEGNO GLOBALE

I Via corta richiedente poche ore, nei pressi della strada e con comodo avvicinamento, ambiente solare e ritirata comoda.

II Via di diverse lunghezze su una parete superiore ai 200 m, avvicinamento facile anche se può richiedere una discreta marcia, comoda ritirata.

III Via lunga oltre i 300 m, ambiente severo, richiede quasi tutta la giornata per essere superata. Può richiedere un lungo avvicinamento e la ritirata può non essere veloce.

IV Via distante dal fondovalle. Richiede un’intera giornata per essere superata. La ritirata può essere complicata e non svolgersi sulla linea di salita.

R1 Facilmente proteggibile con protezioni sempre solide, sicure e numerose. Limitati tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta qualche metro e volo senza conseguenze.

R2 Mediamente proteggibile con protezioni sempre solide e sicure ma più rade. Tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.

R3 Difficilmente proteggibile con protezioni non sempre buone e distanti. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 7-8 metri al massimo e volo con possibile infortunio.

R4 Difficilmente proteggibile con protezioni scarse o inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 15 metri con possibilità di fuoriuscita di ancoraggi e volo con probabile infortunio.

R5 Difficilmente proteggibile con protezioni scarse, inaffidabili e distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che può determinare un volo fino a terra con infortunio sicuro.

R6 Improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro. Una eventuale caduta può avere conseguenze anche letali.

V Via molto lunga stile big wall, richiede normalmente un bivacco in parete. Ritirata difficile, ambiente severo.

VI Big wall che richiede più giorni di permanenza in parete, ambiente di alta montagna, ritirata difficile.

VII Tutte le caratteristiche proprie del grado VI esasperate, come nel caso di big-wall himalayane che necessitano di una spedizione per essere superate.

PUNTI D’APPOGGIO

RIFUGIO CARRARA

Località Campocecina, Carrara, 54033 (MS)

Tel. +39 338 5780668

Il rifugio Carrara si trova a Campocecina a 1320msul livello del mare, è aperto tutto l’anno dispone di 36 posti letto. Facilmente raggiungibile in macchina.

RIFUGIO CITTÀ DI MASSA

Via dei Colli, Pian della Fioba, 54100 (MS)

Tel. +39 338 9350953

Il rifugio Città di Massa si trova a Pian della Fioba ad una altitudine di 900m. È aperto da giugno a settembre e nei weekend, ed è possibile pernottare e dispone di 25 posti letto.

RIFUGIO NELLO CONTI

Via Vandelli, Resceto, 54100 (MS)

Tel. +39 0585 793059

Il rifugio Nello Conti si trova ad un’altitudine di 1420m, in località Campaniletti, sul tratto della via Vandelli che va da Resceto alla Tambura, aperto durante il periodo estivo, può ospitare 24 persone.

RIFUGIO LA QUIETE

Strada Provinciale di Arni, Stazzema, 55040 (LU)

Tel. +39 338 9350953

Il rifugio si trova nell’alpeggio di Puntato. È possibile pernottare e mangiare tutto l’anno.

Rifugio città di Massa
Rifugio Nello Conti

RIFUGIO ADELMO PULITI

Località Case Giannelli, Stazzema, 55040 (LU)

Tel. +39 338 9952268

Il rifugio si trova ad Arni, in località Case Giannelli lungo il sentiero numero 31 - 33.

Aperto tutte le domeniche, anche in inverno salvo pioggia o neve; è possibile pernottare e sono a disposizione 14 posti letto.

RIFUGIO FORTE DEI MARMI

Località Alpe della Grotta, Stazzema 55040 (LU)

Tel. +39 331 3277741

Partenza ideale per tutti i settori dell’Alta Versilia, Il Rifugio si trova in località Alpe della Grotta a 865m di altitudine ed è di proprietà del C.A.I. di Forte dei Marmi. Dispone di 25 posti letto, ed è aperto nel periodo estivo e nei weekend.

PANIA FORATA HOSTEL

Via del Teatro 205, Pruno, 55040 (LU)

Tel. +39 333 6725870

All’interno del bellissimo paese di Pruno, offre numerosi posti letto e un’ottima cucina.

RIFUGIO GIUSEPPE DEL FREO

Località Foce Di Mosceta, Stazzema, 55040 (LU)

Tel. +39 333 7343419

Il rifugio Del Freo, di proprietà del C.A.I. di Viareggio, è situato nella vallata di Mosceta, tra le vette della Pania della Croce, del Monte Corchia e del Pizzo delle Saette.

Aperto nel periodo estivo e nei fine settimana, può ospitare fino a 57 persone.

Rifugio Forte dei Marmi

RIFUGIO ROSSI ALLA PANIA

Prati Della Pania, Molazzana, 55020 (LU)

Tel. +39 0583 710386

Il rifugio Rossi si trova sul lato nord del Monte Omo Morto, raggiungibile solo a piedi a circa un’ora e mezza di cammino da Piglionico. Aperto nel periodo estivo e nei weekend, può ospitare fino a 22 persone.

RIFUGIO GUIDO DONEGANI

Località Orto di Donna, Minucciano, 55034 (LU)

Tel. +39 340 2851088

Raggiungibile facilmente in auto, il rifugio Donegani si trova ai piedi delle più maestose vette delle Apuane, ottimo punto di partenza per le ascese al Pizzo D’Uccello, Pisanino, Cavallo, Contrario, Grondilice e Garnerone.

Rifugio Rossi
Rifugio Donegani

RIFUGIO

VAL SERENAIA

Località Orto di Donna, Minucciano, 55034 (LU)

Tel. +39 328 0136377

Il Rifugio val Serenaia si trova in località Orto di Donna, è comodamente raggiungibile in auto a in una strada asfaltata che devia per 5km dalla provinciale che unisce Aulla a Castelnuovo Garfagnana (precisamente tra Minucciano e Gramolazzo).

Ha 50 posti a sedere all’esterno e 20 all’interno, è attivo il servizio bar e ristorante, dove poter pranzare, cenare o fare abbondanti merende. Al piano superiore ha due cameroni da 12 posti letto con bagno in comune e due matrimoniali con bagno privato. A 100m dal rifugio è presente un campeggio per tende e camper, con servizi igienici e minilavanderia.

RIFUGIO ORTO DI DONNA

Località Ex Cava 27, Minucciano, 55034 (LU)

Tel. +39 347 3663542

Il rifugio Orto di Donna, si trova ai piedi del monte Contrario, vicino alla Cava 27, ed è raggiungibile a piedi dalla Val Serenaia con circa 1 ora e mezzo di cammino. Aperto nel periodo estivo, può ospitare fino a 46 persone.

RISTORO ALTO MATANNA

Località Alto Matanna, Stazzema, 55060 (LU)

Tel. +39 0584 776005

Raggiungibile in macchina, il Ristoro Alto Matanna, è situato sul versante orientale del Callare di Matanna.

BIVACCO ARONTE

Il Bivacco Aronte è stato il primo rifugio costruito sulle Alpi Apuane nel 1902, ed è a rischio sparizione per l’avanzare della cava di marmo al Passo della Focolaccia, ai piedi del Monte Cavallo. Ad oggi il Bivacco è sempre aperto, dispone di 8 posti letto, ed è gestito dal C.A.I. di Massa.

BIVACCO K2

Il Bivacco K2 è situato sul versante nord del Monte Contrario a poche decine di metri dal sentiero n. 179. Per avere le chiavi è necessario contattare il CAI di Carrara.

CAPANNA GARNERONE

Prefabbricato in legno, recentemente ristrutturato, all’interno è possibile pernottare e cucinare, può ospitare fino a 18 persone. Il rifugio è situato in un bosco di conifere, lungo il sentiero n. 37. Per avere le chiavi è necessario contattare il CAI di Carrara.

Bivacco Aronte 
Capanna Garnerone

RINGRAZIAMENTI

La pubblicazione di questa è guida è stata possibile grazie all’impegno e alla dedizione di molte persone che hanno contribuito a rendere questo progetto una realtà tangibile. Innanzitutto, desidero esprimere la mia profonda gratitudine alla mia famiglia, a Jessica e ai miei figli, per il tempo che ho sottratto a loro per portare avanti questo progetto. Un sentito ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno collaborato attivamente alla creazione di questa edizione. A Simone Fazzini per l’enorme sostegno pratico, morale e motivazionale oltre che alla condivisione della sua nuova falesia. A Barbara Santucci per l’impegnativo compito di intervistare tutti i personaggi. A tutti i chiodatori che hanno voluto condividere con me e con tutti voi il frutto del loro lavoro. Ad Andrea Gelfi e tutto il team di Versante Apuano, per le nuove falesie Apuane e per l’opera di sensibilizzazione sull’importanza ambientale del territorio. A Silvano Giorgeri, per le zone di Tenerano e Massa. All’associazione Apex per il lavoro di manutenzione svolto nelle falesie del Procinto. A Lorenzo Abbarchi, Maurizio Pagazzo e Luca Lucchesi, per il grande supporto nella rivisitazione di Camaiore. A Paolo Pucci per le falesie al Rovaio. A Filippo Arigoni per l’aiuto sul territorio Pisano. Ad Andrea Guideri che con il CAI di Siena e con l’associazione Chiodofisso hanno ridato luce alla falesia di Celsa. A Lorenzo Masala inarrestabile chiodatore dell’Amiata. Un immenso grazie anche a tutti gli amici che hanno dedicato un po’ del loro tempo a visitare falesie sparse per la regione fornendo foto, recensioni e aggiornamenti. Infine, un ringraziamento speciale va ai lettori di questa guida. Senza di voi, il nostro lavoro non avrebbe senso. Spero che possa ispirarvi a migliorare e a raggiungere obbiettivi sempre più grandi.

Giardino degli Elfi, Simone Fazzini, Tentazioni (© B. Santucci)

I tiri più duri

TOUCH DOWN

San Rocchino Lorenzo Bogliacino SKIZZO DI PIÙ

Candalla Alta Paolo Bernardi LA PRECIPITAZIO

VIGIO

Cimitero Marcello Bruccini

Cimitero Marcello Bruccini

Rifugio Forte Dei Marmi Cristiano Virgilio

Grotta dell’Omo Luca Andreozzi

Candalla Bassa Marcello Bruccini

Candalla Bassa Giacomo Bertoncini

Candalla Alta Klemen Bečan

TORNA A BORDO! CAZZO!

Cimitero Marcello Bruccini JUMANJI

San Rocchino Luca Lucchesi

Giardino degli Elfi Patrizio Buricchi CHI LOTTA PUÒ ANCHE PERDERE…

San Rocchino Luca Lucchesi

San Rocchino Giacomo Bertoncini

Le rocchette Matteo Gambaro OLTRE IL CONFINE

Sasso Corbaio Bengio Chiesi L’AMANTE GELOSA

SORRIDI PER ESSERE FELICE L2

JUST FOR FUN 8b+

LA SCAMOSCIATA

RE DI BASTONI

L’OSVALDO 8b+

IL GEMONE

IL RE, IL SAGGIO, IL BUFFONE

ALBALIANTE CONNEXION

ULTIMO GIRO DI GIOSTRA L2

UNA BARCA NEL BOSCO L2

GUANAJA

L’INCULACANI

JUMA

HAI CAPITO CHE ARIA TIRA! L2

MAI DI MARTEDÌ

LA QUIETE

127ORE

OBI ONE KENOBI

CREDERE NEI SOGNI

BRICIOLE DI GLORIA L2

ALIBRACCIAPINNE SINISTRA

VOTA FATUR

Roccalbegna Bengio Chiesi

Grotta del Gufo Giovanni Bagnoli

Rifugio Forte Dei Marmi Edoardo Bendinelli

Grotto di Rocca Petrosa Luca Lucchesi

Il caprone Marcello Bruccini

Muro di Swann Patrizio Buricchi

Candalla Bassa Marcello Bruccini

Candalla Bassa Michele Fornaciari

Candalla Bassa Luca Lucchesi

Candalla Alta Klemen Bečan

Parco Paolo Bernardi

Cimitero Marcello Bruccini

Mattatoio Luca Lucchesi

Giardino degli Elfi Luca Andreozzi

Grotta all’ombra Matteo Gambaro

Penna Pirsing Luca Andreozzi

San Rocchino Matteo Gambaro

San Rocchino Patrizio Buricchi

San Rocchino Edoardo Bendinelli

San Rocchino Luca Lucchesi

San Rocchino Luca Lucchesi

Sasso Corbaio Bengio Chiesi

Sasso Corbaio Bengio Chiesi

SHAMIRA 8b

MEZZO SECOLO

IABADABADUU 8b

LA QUESTUA 8b

MR. CAMOSC 8b

LA TRONFIONA

ZONA CONFORT

ADELE E GLI ORCHI

ELYSIUM

IL GENIO

GLI ALBANESI

IL PASTICCERE 8b

GLI AMICI DEL BOFONCHIO L2

BELLA MOSTRA

CONDANNA A VITA

MANCO IL PAPA L3

300-400 L2

VERSILIA BY NIGHT

IL PIÙ GRANDE SPETTACOLO 8b

PICCOLO PRINCIPE

NO COMMENT L2

AURORA SPERICOLATA 8b

LES JEUX SONT FAITS 8b

IL DEMORALIZZATORE

TACHIPIRINA MILLE 8b

FAHRENHEIT 911

OMBRE BUIE

ANDIAMO A COMANDARE

IL LATO OSCURO DI ANDROMEDA 8b

RAMOZZO

NO PUSSY FOR YOU

ALIBRACCIAPINNE DESTRA

GITA ORGANIZZATA

SADDAPATÌ

MARACAIBO 8b

LA VISIONE DI VAN HELSING 8b

DOLORE 8b

Gabellaccia Roberto Vigiani

Tenerano – La tecchia Danilo Bo

Rifugio Forte Dei Marmi Edoardo Bendinelli

Grotto di Rocca Petrosa Patrizio Buricchi

Grotto di Rocca Petrosa Marco Peli

Il caprone Luca Lucchesi

Il caprone Luca Lucchesi

Il caprone Marco Peli

Charro Torre Luca Andreozzi

Candalla Bassa Severino Scassa

Candalla Bassa Edoardo Bendinelli

Candalla Bassa Roberto Vigiani

Candalla Bassa Damiano Guidotti

Candalla Bassa Roberto Vigiani

Candalla Alta Luca Lucchesi

Candalla Alta Roberto Vigiani

Candalla Alta Damiano Guidotti

Giardino degli Elfi Andrea Gelfi

Giardino degli Elfi Andrea Gelfi

Grotta all’ombra Luigi Billoro

San Rocchino Luca Lucchesi

San Rocchino Patrizio Buricchi

Panoramix Luca Andreozzi

Secondo pilastro di Setriana Luca Lucchesi

Secondo pilastro di Setriana Luca Lucchesi

Le rocchette Eugenio Biondi

Le rocchette Patrizio Buricchi

Le rocchette Patrizio Buricchi

Le rocchette Patrizio Buricchi

Le rocchette Patrizio Buricchi

Monsummano Cristiano Lucchesi

Sasso di Dante Laura Rogora

Sasso Corbaio Bengio Chiesi

Sasso Corbaio Bengio Chiesi

Sasso Corbaio Bengio Chiesi

Roccalbegna Bengio Chiesi

Roccalbegna Bengio Chiesi

Grotta del Gufo Bengio Chiesi

Grotta del Gufo Giovanni Bagnoli

Elenco tiri per esposizione

CARRARA

Carrara viene considerata il sito più importante al mondo per quanto riguarda l’estrazione del famigerato “marmo di Carrara”, infatti, è proprio alle spalle di questa cittadina costiera che si può “ammirare” il desolante scempio che la mano dell’uomo ha inflitto alle Alpi Apuane, devastazione che purtroppo sta continuando tutt’oggi. Nonostante ciò, a ridosso di questi bacini marmiferi si possono trovare siti d’arrampicata come la falesia di Torano, mentre nella zona di Campocecina, grazie all’abbondante vegetazione, è possibile ancora arrampicare in ambienti incontaminati come Gabellaccia, Malpasso e Fessura Messner.

01. Fessura Messner 30

02. Gabellaccia 34

03. Malpasso 42

04. Zeus 44

05. Tenerano - La Tecchia 48

06. Tenerano - Settore Apuano 54

07. La Perla 58

08. Torano 64

La devastazione delle cave di marmo (© P. Guidetti) 
Rif. Carrara

FESSURA MESSNER

altitudine

NORD

esposizione

ÙÙÙÙ

bellezza

825m ÙÙÙÙ

chiodatura

ÙÙÙÙ

tranquillità

ÙÙÙÙ

Leggenda vuole che Reinhold Messner, tornando da una conferenza al rifugio CAI di Carrara, abbia visto questa fessura sulla strada scendendo da Campocecina, fermò la macchina e la salì con gli scarponi ai piedi. Richiodata e ampliata recentemente da Michele Moretti e Marco Ricciotti, la falesia richiede un livello medio/alto. Ottimo calcare, leggermente strapiombante ad avvicinamento zero. La fessura Messner è stata lasciata libera da spit per poterla salire in trad.

ACCESSO

Da Carrara seguire le indicazioni per Castelpoggio e quindi per Campocecina, mentre per chi sale da Sarzana seguire per Fosdinovo e quindi per Campocecina. Superata la località de la Maestà, subito dopo un tornante con una vasca antiincendio, trovate la falesia sulla sinistra proprio sulla strada. Il parcheggio è sul tornante.

ÙÙÙÙ

parcheggio

caduta sassi

tipo di roccia calcare comodità

0’

avvicinamento

principianti

si scala con la pioggia

per famiglie

vie lunghe

FESSURA MESSNER

Fosdinovo - Carrara

Campocecina

altitudine

SUD

esposizione

ÙÙÙÙ

bellezza

700m ÙÙÙÙ

chiodatura

ÙÙÙÙ

tranquillità

ÙÙÙÙ

comodità

ÙÙÙÙ

parcheggio

caduta sassi

tipo di roccia dolomia

40’

avvicinamento

principianti

si scala con la pioggia

per famiglie

vie lunghe

Monte Altissimo, Alpi Apuane, un territorio selvaggio, aspro, ricco di guglie, pareti e acqua, uno scenario unico per la sua morfologia. Monte pieno di storia e fascino, accessibile da più versanti peraltro molto diversi fra di loro. Monte costituito di materia pregiata, monte di marmo. Il suo essere prezioso è ciò che crea il paradosso: spaccato a metà, tra bellezza e distruzione. L’attività dell’estrazione marmifera si manifesta infatti in scenari di grande devastazione. Le cave sono attive su vari fronti, ma per fortuna ci sono ancora versanti intatti. In un angolo di questa “devastante” bellezza, Andrea Gelfi ha scovato una placca di roccia perfetta, compatta, liscia, forse troppo, e leggermente appoggiata. Totalmente in controtendenza rispetto allo stile odierno.

ACCESSO

Dall’autostrada A12 Genova-Livorno uscire al casello di Versilia, e Seravezza. Subito prima del ponte all’ingresso del paese di Seravezza girare a sinistra verso Riomagno. Superate il paese e continuate la strada per circa 5Km in direzione Malbacco e Azzano, fino a trovare un bivio su un tornante, dove proseguiamo a destra e parcheggiamo dopo pochi metri in pochi spiazzi lungo la strada.

ALTISSIMO

casa il palazzo

polla dell’Altissimo

Azzano
Seravezza

Torniamo indietro a piedi al bivio che abbiamo appena passato e proseguiamo sulla via asfaltata, via Tacca Bianca, fino a trovare un cancello, che sorpassiamo passando lateralmente sulla sinistra. Superiamo la casa “Il palazzo” ed arriviamo ad una sbarra, subito sulla destra c’è una vecchia cabina per l’elettricità ed altre costruzioni, continuiamo ancora e sulla destra troviamo la cappella della Tacca Bianca contenente la Madonna. Qua c’è un bivio: a destra sale la marmifera per la Cava Mossa, mentre a sinistra scende un altro breve ramo della marmifera con l’indicazione sentiero 32 per la cresta SE del monte Altissimo che prendiamo fino a raggiungere la Polla, cioè un getto di acqua che sgorga dalla roccia e che viene considerato la sorgente del torrente Serra. Seguiamo il sentiero per 5/10 minuti fino a raggiungere la base della falesia.

1. APUAMATER

8a 20m Continuità di movimento con boulder finale

2. IL PALAZZO DEI SOGNI ? 20m

3. DARKSIDE

4. LO SMANACCHINO

7a+ 20m Placca tecnica di movimento

8a+ 20m Forse la via in placca appoggiata più dura del centro/sud Italia

5. LIGURI APUANI 6c+ 20m Placca tecnica di movimento

6. MANGIA PIETRA 6a+ 20m Bella placca con roccia lavorata

7. MARMIVORI 6c+ 20m Singolo iniziale e boulder finale

8. PIETRA VIVENTE

7a 20m Continuità e movimento con passaggio finale

Andrea Gelfi, Lo Smanacchino (© Alino Serravalle)

PENNA ROSSA DI RETIGNANO

altitudine

OVEST

esposizione

ÙÙÙÙ

bellezza

450m ÙÙÙÙ

chiodatura

ÙÙÙÙ

tranquillità

ÙÙÙÙ

comodità

ÙÙÙÙ

parcheggio

caduta sassi

tipo di roccia calcare

avvicinamento

principianti

si scala con la pioggia

per famiglie

vie lunghe

La falesia Penna rossa è una piccola fascia di roccia di colore rossastro, situata vicino al paese di Retignano, con esposizione sud/ovest e accesso molto breve dalla strada provinciale di Arni. Si tratta di una placca appoggiata sovrastata da uno strapiombo, la roccia offre buoni appigli rendendo lo stile di arrampicata simile a quello su calcare. Già negli anni ‘80 era frequentata da alcuni giovani scalatori della zona, che avevano chiodato 4/5 tiri nel settore destro della parete, poi rimasta abbandonata. Nel 2019 la falesia è stata rivalutata grazie all’opera di Francesco Bertellotti: le vecchie vie sono state richiodate, e ne sono state aperte di nuove. Al momento si possono contare circa 20 tiri di varie lunghezze (dai 15 ai 25 m), che vanno dal 4° grado al 6c+/7a. In estate la parete rimane in ombra al mattino, mentre in inverno è meglio scalare nel pomeriggio per poter ricevere l’esposizione del sole; è sconsigliato andare dopo forti acquazzoni. Sotto ogni via c’è riportata una targhetta con nome e grado.

ACCESSO

Dalla Versilia proseguire in direzione Seravezza e si prosegue sulla strada provinciale di Arni 10, si lascia sulla destra il bivio per Pontestazzemese, e poco prima di arrivare al paese di Retignano, si trova una discarica abbandonata. Parcheggiare poco più avanti in uno slargo sulla sinistra, e imboccare il ripido sentiero di fronte alla ex discarica, segnato con la scritta “Lizza Montalto” per poi abbandonarlo dopo poche decine di metri seguendo delle corde fisse sulla sinistra che in 5 minuti portano alla base della parete.

PENNA ROSSA DI RETIGNANO

indicazione Lizza Montalto

Levigliani
Retignano
Seravezza
Ruosina
Ponte stazzemese
Pruno
Stazzema
ponte
Marzia Biagi, Free Rock (© A. De Asmundis)

SETTORE ABSIDE

1. PADRE DONDI 6a+ 14m

2. SENZA NOME ?

3. TESTE MARCE ? 12m

4. RIKKITIKKITAVI 4c 12m

5. VIA DEI MATTI AL NUMERO ZERO 5c 10m

6. VIA LA GATTA DAL TETTO CHE SCOTTA 6a+ 10m

SETTORE DI GIACOMO

7. CHIARA 6b 10m

8. NOW 5c+ 10m

9. M&M’s 5c 10m

10. MIKADO 5c 10m

DI GIACOMO
Andrea Bertanelli, Vento di Francia (© A. Cei)

L1 6a 22m L2 5c 30m

2. GAB L1 6a+ 20m L2 6c 30m

3. IL SOGNO DI MARIA 6a 20m

4. CAPO CACCIA

L1 6b+ 28m L2 6b 18m

5. LE CONFESSIONI DI SUOR GERMANA 6b+ 25m

6. BARABBA 6c 20m

7. FULMICOTONE 6c+ 30m

8. SPIRITO SARACENO 6b 28m

9. OMEGA 6a 28m

10. LIBECCIO 6a 28m

11. STALATTITI 5c+ 28m

12. PILASTRO BONATTI 6a+ 28m

13. HISTERIA 6a 22m

14. L’ISOLA PERSA 5c 22m

15. IL MARE D’INVERNO 5c 22m

16. CAPO D’UOMO 6a 22m

Capo d’Uomo

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