Dolomiti Hard Rock

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DOLOMITI

Hard Rock

Arrampicate classiche e moderne tra il 6c e l’8a

FRANCESCO

Prima edizione Maggio 2025

ISBN 978 88 55471 86 2

Copyright © 2025 VERSANTE SUD – Milano, via Rosso di San Secondo, 1. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina

Testi

Disegni

Fotografie

Cartine

Simbologia

Impaginazione

Stampa

Km ZERO

Guida fatta da autori che vivono e l’arrampicatasviluppano sul territorio

Cosa significa?

Simon Gietl su Stigmata al Sasso della Croce © M. Mocellin

Samuele Mazzolini, Francesco Piacenza

Samuele Mazzolini

Samuele Mazzolini, Francesco Piacenza

Tommaso Bacciocchi © Mapbox, © Open Street Map

Tommaso Bacciocchi

Francesco Rioda

Tipolitografia Pagani – Passirano (BS), Italia

È una guida a KM ZERO!

Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da arrampicatori locali.

Come i pomodori a Km 0?

Certo! E la genuinità non è un’opinione.

Gli autori locali fanno bene a chi scala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – reinvestono il ricavato in nuove falesie.

Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante: sulle loro rocce, c’è un pezzetto del loro cuore

Nota

L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo.

Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.

Km ZERO

Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio

Il 2% del ricavato di questa guida viene reinvestito in materiale per attrezzare vie e falesie

DOLOMITI

Hard Rock

Arrampicate alpinistiche e sportive dal 6c all’8a

FRANCESCO PIACENZA - SAMUELE MAZZOLINI

Sommario

02. Cima Paganella Il re del Brenta

03. Cima Cee Appigli dispersi

04. Cima Cee La linea del tempo

05. Pilastro dell’Orso Attriti verticali... zero

08. Cima Susat Innocenti evasioni

09. Cima Susat Il canto delle sirene

10. Cima Susat C’era una volta il West 56

11. Cima Ghez Zigo zago

13. Campanile Basso Attraverso il tempo

14. Campanile Basso Rovereto

15. Crozzon di Brenta Spes ultima dea 76 Poker d’Assi 81

16. Cima Dagnola Fisioterapia d’urto 82

17. Croz del Giovan The shark 86

18. Croz del Giovan Bonobo 86

SASSO DELLA CROCE - SCOTONI

19. Sasso della Croce Stigmata 96 La parete nascosta 98

20. Sasso della Croce Loss lei, heb schun 104

21. Sasso della Croce Mephisto 110

22. Sasso della Croce Menhir 112

23. Sasso della Croce La Perla preziosa 116

24. Sasso della Croce Precht-Wenger 120

25. Cima Scotoni Skotonata Galactika 123

26. Cima Scotoni Can you hear me? 124 Can you hear me? 128

GRUPPO ODLE-PUEZ

27. Sass Ciampac Rien ne va plus

28. Sass Ciampac La giraffa 140

GRUPPO DEL SELLA

29. Torre delle Mesules Est Plitschka 144

30. Torre delle Mesules Est Diamante 148

31. Torre delle Mesules Est Dolomieu 152

32. Torre delle Mesules Ovest Der Tod und das Mädchen ........ 154 L’asciutto è uno stato d’animo 156

33. Seconda Torre del Sella Fata morgana 158

34. Piz Ciavazes Parmigiano reggiano 160

35. Piz da Lech de Boè Weg durch das saxophon 166 Musica in parete 170

36. Sass Pordoi, Punta de Soel Powerbank 172

37. Tofana di Rozes Sognando l’aurora . 182

38. Tofana di Rozes Gilles Villeneuve 184

39. Tofana di Rozes Da Pozzo vecchio pazzo 186

40. Tofana di Rozes Compagni di merenda 190

41. Tofana di Rozes Good Bye 1999 190

42. Tofana di Rozes I gladiatori 194

43. Lastoni di Formin

Excusez-moi... la va de qua? 198

44. Lastoni di Formin Zoe 202

45. Lastoni di Formin Spiderman 204

Lastoni di Formin, un balcone

sulle Dolomiti e sull’anima . . . . . . .

46. Pomagagnon Solstizio d’estate 210 Il sogno di “Simo” 214

47. Cima Grande di Lavaredo ISO 2000 218

48. Cima Grande di Lavaredo Das Phantom der Zinne

Das Phantom der Zinne

49. Cima Ovest di Lavaredo Alpenliebe

50. Cima Piccola di Lavaredo Muro Giallo (Gelbe Mauer)

51. Cima Piccola di Lavaredo

Ötzi trifft Yeti 236

52. Cima Piccolissima di Lavaredo Da Corte Vecchino Aldo Nobile 238

Elogio dell’arrampicarsi 242

LA VALLE AGORDINA 244

53. Sasso di Toanella Libidine grigia ... 247

Libidine Grigia 250

Pale di San Martino 252

54. Mulaz Magic line per Sofia 254

55. Mulaz Magia nera 258

Magia Nera 259

56. Cima Canali Skyluke for Alex 260 Moiazza 264

57. Pala delle Masenade Sergio Arban 266

58. Cima Gianni Costantini

Non ti fidar di me se il cuor ti manca 270

Agner 276

59. P.ta Frassenè A cena col siringa 278

60. P.ta Frassenè Fernanda salta in branda 282

61. P.ta Frassenè Territorio di caccia 286

62. P.ta Frassenè Filtro magico 288

Filtro magico 290

63. Spiz d’Agner Sud, P.ta Frassenè

Felicità a momenti 292

Cercando la felicità… sull’Agner! 296 Civetta .............................. 298

64. Torre Venezia Rondò Veneziano 300

Rondò veneziano 304

65. Spallone del Bancon Angelo Tollio 306 Angelo Tollio 310

66. Torre Trieste Donnafugata 314

La corda invisibile, due giorni

sulla Torre Trieste 320

67. Torre Trieste Enigma 322

68. Punta Tissi Capitan Sky-Hook 326

Capitan Sky-Hook 330

69. Punta Tissi W Mexico Cabrones 332 W Mexico Cabrones 334

70. Punta Tissi Colonne d’Ercole 336

71. Torre d’Alleghe Bellenzier 342

72. Pan di Zucchero Tuyaux de Poêle 346

MARMOLADA - VALLACCIA 350

73. Cime d’Auta Spirit 352 Le premesse, le promesse e la relatività del tempo 356

74. Val San Nicolò, Maerins Tuoni e fulmini

Un piano B ben riuscito

75. Vallaccia, Torre di Mezzaluna Giallo dream

76. Vallaccia, Torre di Mezzaluna Mururoa

Mururoa e un appuntamento rimandato

77. Vallaccia, Piramide Armani

Il canto del cigno

Il canto del cigno

78. Vallaccia, Piramide Armani

Esiste un’altra vita

79. Vallaccia, Piramide Armani

Via dei 5 muri

80. Piz Meda Quattro tiri per quattro ricordi

81. Piz Meda Pietra Libera

82. Marmolada Invisibilis

83. Marmolada Verso il pescione

il Pescione

di una drammatica vicenda finita

Roda di Vaèl Moulin

ascensione sulla parete

Spallone del Sassolungo Ennio Morricone

Piccolo Dain La rosa dei venti

Piccolo Dain Bortolo Fontana

Monte Casale Leoni in gabbia

Monte Colodri Guru Bassi

Monte Colodri Hammada .........

Monte Cimo Giochi di equilibrio

Castelpresina Destini incrociati ....

Castelpresina La Passione

Castelpresina Divina commedia ...

Castelpresina Uomini liberi

del Sarca, ritorno obbligato

Mappa generale

A27
A28

Prefazione

Questa guida nasce dalla passione di due grandi amici, Samuele Mazzolini e Francesco Piacenza, il “fratello di Ancona”, come “Samu” ama dire. Determinante il rigore di Samuele, che ha percorso in Dolomiti moltissimi itinerari e di ognuno, appena dopo la ripetizione, ha formulato con esattezza la propria relazione. La notorietà di Samuele nella comunità arrampicatoria è cresciuta nel tempo ed egli è oramai riconosciuto come uno dei massimi esperti delle Dolomiti. Dopo i complimenti ricevuti e l’apprezzamento delle relazioni da parte degli amici, gli autori hanno iniziato a pensare alla formulazione di una guida che comprendesse sia le relazioni di Samuele delle vie più belle tra quelle ripetute, sia i racconti di Francesco per ogni via degna di essere ricordata, a testimonianza delle emozioni provate durante la salita. Nello svilupparsi della stesura hanno poi via via inserito più voci e narrazioni di altri protagonisti del panorama nazionale arrampicatorio. Questo connubio ha infine portato alla nascita di questo volume, che ha l’ambizione di essere una reale “guida” per coloro che si affacciano al verticale nelle Dolomiti su vie con difficoltà dal VII+ al X grado UIAA. Infatti, diversamente da altre guide della stessa Casa Editrice, questa include una selezione di vie ripetute dagli autori di carattere alpinistico e alpinistico-sportive di notevole impegno psicologico date le difficoltà obbligatorie sempre molto vicine a quelle massime.

Gli autori prediligono l’arrampicata libera obbligata, col tentativo di concatenare i tiri a vista ove possibile. Da ciò traspaiono nei racconti le emozioni che sono legate a quel tipo di intensità. Il vivo consiglio per i futuri ripetitori è di affrontare le vie presenti nel testo con un solido grado a vista almeno pari a quello obbligatorio.

Ci sono vie di notevole importanza alpinistica con alcuni tratti caratterizzati da roccia friabile e protezioni rarefatte. È per tale impegno psicofisico che gli autori suggeriscono di affrontare le vie con ampio margine tecnico.

Questa guida non presenta le vie più belle delle Dolomiti in assoluto ma quelle ritenute tra le più meritevoli della moltitudine di quelle ripetute.

Per questo tante altre bellissime vie non presenti devono considerarsi semplicemente “non ancora ripetute”.

Ringraziamenti

Un gigantesco grazie a Francesco Piacenza, mio “fratello di Ancona”, amico e compagno di tante avventure, senza il quale questa guida non sarebbe mai stata possibile. E senza il quale le “crode” sarebbero state meno belle.

Un grazie particolare va a Ivo Maistrello, Diana Sbabo e Marco Davoli, che hanno collaborato alla guida e hanno dato una grandissima mano per le correzioni. Grazie ancora, siete stati preziosi.

Un altro grazie speciale va anche a Marco Della Nave, per le belle scalate insieme e per quelle che io e Francesco non siamo riusciti a ripetere.

Grazie a Nicola Tondini, Alessandro Beber, Alessandro Baù, Mirco Grasso, Simon Gietl, Christoph Hainz, Diego Toigo, Ivo Rabanser, Federica Mingolla, Omar Genuin e Sara Avoscan, insomma, grazie ai migliori scalatori in Dolomiti per aver partecipato alla guida con importanti contributi e informazioni.

Grazie a Stefano Menegardi, Alessio Gualdo, Alex Piazzalunga, con i quali mi scambiavo da tempo informazioni sulle vie e che hanno accettato immediatamente di collaborare.

Grazie a Simone Enei, amico, compagno di corda e fotografo sopraffino.

Grazie a Fabrizio Grimandi, Damiano Ortali e Leonardo Ronconi, per dire sempre sì alle mie proposte di scalate! Loro sanno che gli anziani vanno assecondati e badati.

Grazie a Giuseppe Babbi e Luca Leoni per le belle scalate insieme nel corso degli anni.

Grazie a Gianni Fantini per le correzioni e per il suo contributo.

Grazie a Tommaso Cardelli, per il suo importante contributo e per le belle giornate in Dolomiti.

Grazie a Marco Bozzetta: spero di scalare presto insieme!

Grazie a Filippo Nardi e Jacopo Biserni, per la bella via al Sassolungo e per le relative informazioni: andrò presto a ripeterla!

Grazie a Samuel Zeni, sempre pronto a fornire preziose informazioni.

Grazie a Maurizio Giordani e Manrico Dell’Agnola, autentiche leggende dell’alpinismo.

Grazie a Luigi Dal Re, per i bellissimi disegni.

Grazie a Francesco Rioda, che ha curato l’impaginazione di questa guida per Versante Sud: non lo conoscevo di persona ma è già nata un’amicizia. Inoltre un grande grazie a quanti hanno contribuito alla rilettura della guida, tra i quali Gianni Fantini, Leonardo Ronconi e Arnaldo Piacenza.

Grazie a Rolando Larcher e Luca Giupponi per le tante belle giornate di scalata che ci hanno regalato.

Grazie a tutti gli scalatori che hanno immaginato e realizzato gli splendidi itinerari raccolti in questo volume, senza i quali questa guida non sarebbe potuta esistere.

Infine, ma non ultimo, un grande grazie alle Sezione CAI di Cesena e a Claudio Montevecchi, per avermi iscritto nel lontano 1988 al corso roccia. A volte le cose succedono per caso e ti fanno stare meglio per una vita intera.

Samuele

Fabrizio Grimandi e Damiano Ortali in discesa dall’Antelao (© S. Mazzolini) 

Introduzione tecnica

trasferimento

5. V+ 30m 6 fix 1 cl

4.

3.

strapiombino nicchia

1. V+ 35m

sosta

spuntone

colate nere

rampa

fessura

strapiombi

cl

erba cl diedro

placca clessidra traverso

chiodo spit/fix

cengia

tetto diedro/fessura

terrazzino

Materiale: le misure dei friends suggeriti si riferiscono a quelle dei Friends camalot C4 Black Diamond. Per microfriends si intendono misure inferiori a 0,3. Il materiale elencato è suggerito ma non obbligatorio.

2. VIII35m
VII35m
VII30m
camino

PROTEGGIBILITÀ

S1 Spittatura normale, come quella utilizzata in falesia. Distanza mai superiore ai 3-4m tra uno spit e l’altro. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.

S2 Spittatura distanziata e tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta una decina di metri al massimo e volo senza conseguenze.

S3 Spittatura distanziata, passaggi quasi sempre obbligatori. Distanza tra gli spit anche superiore ai 5 metri, voli lunghi ma non eccessivamente pericolosi.

S4 Spittatura molto distanziata (oltre i 7 metri), passaggi obbligatori. Una caduta può potenzialmente provocare un infortunio.

S5 Spittatura oltre i 10m, passaggi obbligatori e tratti dove una caduta può sicuramente provocare un infortunio (caduta su terrazzi e cenge o al suolo).

S6 Spittatura solo parziale e posizionata lontano dai passaggi chiave, tratti molto lunghi, anche superiori ai 20m, in cui una caduta può avere conseguenze anche letali.

DIFFICOLTÀ TECNICA

R1 Facilmente proteggibile con protezioni sempre solide, sicure e numerose. Limitati tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta qualche metro e volo senza conseguenze.

R2 Mediamente proteggibile con protezioni sempre solide e sicure ma più rade. Tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.

R3 Difficilmente proteggibile con protezioni non sempre buone e distanti. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 7-8 metri al massimo e volo con possibile infortunio.

R4 Difficilmente proteggibile con protezioni scarse o inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 15 metri con possibilità di fuoriuscita di ancoraggi e volo con probabile infortunio.

R5 Difficilmente proteggibile con protezioni scarse, inaffidabili e distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che può determinare un volo fino a terra con infortunio sicuro.

R6 Improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro. Una eventuale caduta può avere conseguenze anche letali.

FR Grado in libera seguito tra parentesi dal grado obbligato più eventuale grado artificiale. Due esempi a lato.

UIAA Grado del passaggio più duro seguito tra parentesi dal grado obbligato più grado artificiale. Due esempi a lato.

7b (6a, A0 obbl.) 6c+ (6b obbl.)

VI (V+, A0 obbl.) V+ (IV, A1 obbl.)

Segnali terra-aria

OCCORRE SOCCORSO

Razzo o luce rossa

Tessuto rosso quadrato teso

OCCORRE SOCCORSO

Segnali terra-aria

Gruppo di Brenta

Le Dolomiti (o gruppo) di Brenta sono una sottosezione delle Alpi Retiche meridionali, in provincia autonoma di Trento, l’unico gruppo dolomitico che si erge a occidente del fiume Adige. Il gruppo si estende per circa 40 chilometri in direzione nord – sud, e per circa 12 km da est ad ovest. L’intero gruppo del Brenta è compreso nel territorio del Parco naturale Adamello Brenta. La storia alpinistica del Gruppo risale al 1865, anno in cui Giuseppe Loss, di Caoria di Primiero, il 20 luglio 1865 raggiunse con sei compagni la vetta della Cima Tosa 3173m, la più alta cima del Gruppo di Brenta. Da più di un secolo il Brenta è una meta per alpinisti ed escursionisti che giungono da tutto il mondo, poiché offre una straordinaria varietà di ascensioni, percorsi attrezzati e sentieri, oltre a decine di rifugi e bivacchi in quota. Il Brenta è universalmente riconosciuto per la qualità delle salite su roccia da buona a ottima. Molteplici pagine di storia alpinistica dolomitica sono state scritte su queste pareti iconiche come ad esempio il Campanile Basso. Il Brenta a differenza di altri comprensori si caratterizza per l’ambiente remoto e selvaggio lontano dal via vai della strada.

01. Cima Paganella Happy ledge 16

02. Cima Paganella Il re del Brenta 22

03. Cima Cee Appigli dispersi 26

04. Cima Cee La linea del tempo 32

05. Pilastro dell’Orso Attriti verticali... zero 36

Val d’Ambiez

06. Le Tose Il gatto e la volpe 44

07. Le Tose Il paese dei balocchi 46

08. Cima Susat Innocenti evasioni 50

09. Cima Susat Il canto delle sirene 54

10. Cima Susat C’era una volta il West 56 11. Cima Ghez Zigo zago 58

12. Crozzon di Val d’Agola La Tanardite . 62

13. Campanile Basso Attraverso il tempo 68

14. Campanile Basso Rovereto 72

15. Crozzon di Brenta Spes ultima dea 76

16. Cima Dagnola Fisioterapia d’urto 82

17. Croz del Giovan The shark 86

18. Croz del Giovan Bonobo 86

Il cuore del gruppo di Brenta (© S. Mazzolini) 
L. di Molveno
L. di Tovel
L. di Toblino

Cima Paganella 2124m

La Paganella è una vetta che si trova in Provincia di Trento ed interessa i Comuni di Fai della Paganella, Andalo, Molveno, Terlago e Zambana. È la montagna che domina la città di Trento da nordovest. La sua storia alpinistica ha origine nel settembre del 1932, quando la cordata composta da Bruno Detassis, Gino Corrà e Nello Bianchini, insieme al cineoperatore Aldo Pedrotti, portano a termine la prima ascensione della direttissima della Paganella. Questa montagna ha vissuto un fiorente periodo di frequentazione alpinistica, soprattutto nel suo settore principale (la Roda), fino a quando è stata in funzione la funivia che dal fondovalle di Trento saliva fino in cima, rendendo facile e veloce l’accesso alla parete. Smantellata la funivia, vuoi per l’accesso più lungo e vuoi per la roccia non sempre solidissima, la parete è stata via via meno frequentata. Solo negli ultimi anni, grazie soprattutto alle aperture dei più noti alpinisti della zona, tra i quali Rolando Larcher, la parete ha visto pian piano ritornare gli arrampicatori, anche se è certo che non vi sarà mai il pericolo di trovare affollamento!

ACCESSO

Dopo il paese di Fai della Paganella (TN) raggiungere la località Santel 1033m dove si parcheggia l’auto in un grande parcheggio.

Val Trementina 1900m

01. HAPPY LEDGE

R Larcher, N Sartori, 2014

Sviluppo: 330m

Difficoltà: 7c+ (7b obbl.) / S3

Esposizione: Est

Materiale: 11 rinvii, 2 friends n.0,75 e n.0,50 BD, serie di microfriends.

Arrampicata libera molto impegnativa e atletica. Le difficoltà continue e l’obbligatorietà dei passaggi richiedono un solido livello a vista di 7b. Molto bello l’ambiente. Prestare attenzione dopo le giornate piovose a causa della formazione di colate d’acqua.

Avvicinamento: dal parcheggio ci sono due possibilità: 1. a piedi per il sentiero SAT 602 fino alla Malga di Fai 1665m 1h30’, poi proseguire fino all’evidente forcella dove appare la parete, scendere il ripido

canale e, quasi in fondo, attraversare orizzontalmente a destra per roccette, per poi risalire brevemente all’evidente grotta dell’attacco. Da Santel in circa 1h45’, dalla Malga di Fai in 20 min.

2. In estate è possibile prendere la seggiovia SantelMeriz, si scende a quota 1447m, per proseguire a piedi lungo la pista da sci più a sinistra, che corrisponde sempre al sentiero SAT 602, raggiungendo la Malga di Fai in 30 min. Da qui come sopra.

Discesa: dall’uscita della via traversare brevemente fino a raggiungere una traccia che attraverso i mughi riporta a Malga di Fai (20-30 min).

09. IL CANTO DELLE SIRENE

D Sebastiani, V Chini, 1988

Sviluppo: 250m

Difficoltà: 7a (6c+ obbl.) / S3

Esposizione: Est

Materiale: 12 rinvii, cordini, microfriends

Bellissima arrampicata continua nelle difficoltà e psicologicamente impegnativa, presenta passaggi atletici e tecnici obbligati.

Avvicinamento: dal Rifugio Al Cacciatore si prosegue solo a piedi, sempre seguendo il segnavia 325, oppure in alternativa lungo la mulattiera 325/B e si raggiunge il Rifugio Agostini in circa 1 ora e 30 minuti con un dislivello di circa 600m. Dal Rif. Agostini si segue il sentiero che conduce alla Ferrata Castiglioni (321), deviando poi fino alla parete (30 min. ometto alla partenza). La via attacca nel punto più a destra della parete per un diedro fessurato.

Francesco Piacenza, Il canto delle sirene (© S. Mazzolini)

Discesa: in doppia lungo la via o attraverso la Ferrata Castiglioni.

traccia di sentiero verso la Ferrata Castiglioni

NO facili rampe II II

6. 6b 40m

cengia (termine delle difficoltà, possibilie rientro in doppia)

placca nera cl cl

fessura aperta

5. 6c 40m

4. 7a 40m

3. 6c+/7a 30m

NO! cl

2. 6c 25m

bellissimo muro atletico a buchi

diedro tecnico

difficile muretto nero

passo difficile prima della sosta

placche gialle atletiche

strapiombino (singolo obbligato, tratto chiave)

diedrino aperto

placca non difficile placca

1. 5c 20m

placca diedro

10. 6b+ 30m

9. 6c 40m

8. 7a 30m

7. 5b 35m

6. 7a+ 25m

5. 6c 20m

4. 7c+ 40m

3. 7b 20m

2. 7a+ 25m

fine delle difficoltà

gradoni

muro di resistenza e strapiombo finale (tratti friabili)

traversi

friabile

singolo su strapiombo

ampia cengia pilastrino

singolo su strapiombo canale

placca di movimento

strapiombo

muro strapiombante di resistenza

tetto atletico

1. 6c+ 25m

placca tecnica

tetto atletico cengia cengia

strapiombo di resistenza con passo finale

tentativo Platter chiodi a pressione muro di resistenza

tentativo Tremolada sentiero

Francesco Piacenza, Powerbank (© S. Mazzolini)
Samuele Mazzolini, Spiderman (© F. Piacenza)

Croda del Pomagagnon 2450m

Il Pomagagnon è uno dei punti di riferimento degli alpinisti classici che si vogliono confrontare con una salita di quinto grado dallo sviluppo importante. Tale montagna è infatti molto frequentata per le tante ripetizioni dello Spigolo Jori a Punta Fiames. Recentemente la parete sud-ovest è stata anche valorizzata con l’apertura di Solstizio d’estate, una lunga via di stampo alpinistico con roccia in molti tratti “entusiasmante”. La lunghezza della via, l’avvicinamento e la lunga discesa, uniti al panorama mozzafiato e alla qualità della roccia, fanno di questo itinerario alpinistico una scalata di sicura soddisfazione.

ACCESSO

Il punto di partenza per questo itinerario è il parcheggio dell’Istituto Medico Putti, situato poco sopra Cortina d’Ampezzo. Provenendo da Cortina verso Dobbiaco lungo la statale 51, si noterà, prima di uscire dal paese, l’ indicazione posta sul lato destro della strada. Salire con alcuni tornanti la strada asfaltata e raggiungere il parcheggio dell’Istituto Putti (località Codivilla).

46. SOLSTIZIO D’ESTATE

L Alverà, F Michielli, R Fantina, 2020

Sviluppo: 900m

Difficoltà: VII+ (VII obbl.) / RS3

Esposizione: Sud-Ovest

Materiale: 15 rinvii, serie di friends fino al n.3 BD e serie di microfriends.

Lunga e bella arrampicata libera di stampo alpinistico, pur essendo stato aperta con chiodi e fix, che sale la grande parete del Pomagagnon lungo una linea di roccia bella e solida, con un po‘ di detrito solo nelle cenge e nei tratti più facili. L’ambiente è molto bello e la scalata mai estrema e di sicura soddisfazione.

Avvicinamento: imboccare una stradina dietro l’Istituto Putti (1357m), che sale in direzione nord-est verso l’evidente parete del Pomagagnon, fino ad intercettare il sentiero n.211, che è una ampia strada forestale. Seguirla in salita e imboccare il secondo sentiero che piega verso nord in direzione della Ferrata Terza cengia (1640m). Dopo aver attraversato il secondo di due canali, girare a destra per una cresta di mughi (ometti) e poi per un canalino in direzione della parete. Superata la quota della Prima Cengia uscire dal canale e dirigersi verso la fessura che caratterizza il primo e secondo tiro della via. L’attacco è in corrispondenza di una placca appoggiata (ometto); 1 ora e 15 minuti circa.

Discesa: due opzioni.

1. Questa discesa è quella consigliata, più facile e più veloce, ma non riporta al luogo di partenza; è per-

tanto necessario prevedere una seconda macchina in località Ospitale. Dall’ultima sosta della via scendere una placca liscia di una decina di metri (possibilità di assicurarsi in sosta) e poi per cengia e facili rocce aggirare la cresta in direzione sud (II). Arrivati quindi sul versante nord-est del Pomagagnon scendere fino alle sue pendici per ghiaioni e prati (passi di I e II grado), puntando al canale torrentizio di sinistra. Seguire quest’ultimo fino alla strada forestale di Val Padeon (n.203) e per questa in breve alla statale 51 Alemagna, in località Ospitale (1h30’ circa).

2. Questa discesa richiede un buon orientamento, pertanto non è da sottovalutare ed è da evitare assolutamente in caso di maltempo o nebbia. Si segue l’opzione 1) per circa 400m di dislivello (10-15 minuti) fino a che non si nota un facile canale detritico sulla sinistra. Seguire il canale (caratteristico passaggio sotto a masso incastrato) fino a una prima forcella, scendere pochi metri per evidenti tracce di camosci e raggiungere con un altro canale una seconda forcella pochi metri più alta (grande mugo). Continuare perdendo meno quota possibile e passando sopra a radi mughi; finiti i mughi recuperare leggermente quota e puntare ad un’altra macchia di mughi. Risalire un evidente diedrino di cinque metri (III+, roccia friabile) e arrivare ad una comoda cengia (ometto). Seguire la cengia verso nord per una trentina di metri fino alla sua interruzione e salire una placca esposta (III+) fino ad uno spigolo con una grossa clessidra gialla (possibilità di assicurazione e ometto). Aggirare lo spigolo, attraversare il canale e puntare ad

un alberello secco sulla cresta successiva. Salire la cresta per erbe e ghiaie per qualche metro fino a una cengia diagonale, che va seguita fino ad un canale (ometti), disceso il quale si guadagna un ancoraggio

(fix con cordone). Calarsi 60m e raggiungere il ghiaione sottostante, che, seguito in diagonale, porta sino alla Forcella Pomagagnon; da qui per sentiero ritornare al parcheggio dell’Istituto Putti (2h30’ circa).

lama instabile

libro di via

atletica

fessura obliqua fessura erbosa placca

placca grigia placca

traverso delicato

bellissima placca con passo delicato

detrito, attenzione!

passo singolo per uscire dal tetto

uscire dal canale poco dopo la sosta canale con detrito canale

cengia
cengia
cengia
diedro
diedro
placca
Simone Enei, Fabrizio Grimandi, Solstizio d’estate (© S. Mazzolini)

9. 5c 35m

4 fix

8. 7b 30m

6 fix

7. 7a+ 25m

5 fix

6. 7c 35m

9 fix

5. 7a+ 25m

6 fix

4. 7b/c 20m

6 fix

3. 8a 25m

8 fix

2. 7b/c 20m

6 fix

1. 6a 30m

6 fix

Via dei bambini

spigolo

fine delle difficoltà

singolo di dita in allungo

traversino tecnico

placca a manette

passaggio tecnico su buchi e tacche

strapiombo

muro giallo gialli

passo singolo prima della sosta

traverso in discesa

traverso delicato su piccoli buchi (tratto chiave)

continuità su buchi

calata fuori via progetto

breve salto roccioso con cordino per entrare nel canale che conduce alla sosta (II, 30m)

Serendipity
Linnea
Federica Mingolla, Giallo dream (© J. Wejster)
Marco Della Nave, Giallo Dream (© S. Menegardi)

Helixir

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Allie Oaks , professional US climber

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