

LE VIE DEL SALE
arrampicate dall’entroterra ligure alla Costa Azzurra
77 FALESIE - Val Tanaro, Valle Argentina, Valle Roja, Menton e la Turbie
Il 2% del ricavato di questa guida viene reinvestito in materiale per attrezzare vie e falesie
Km ZERO
Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio
ALESSANDRO CARIGA – MATTEO GAMBARO
LE VIE DEL SALE
arrampicate dall’entroterra ligure alla Costa Azzurra
VALLE ARGENTINA
62. Rocca di Corte 374
63. Rocce di Loreto 386
64. Realdo - Rocca Auta di Realdo 420
65. Placche di Borniga 424
66. Bric del Castellaccio 428
67. Monte Pietravecchia 430
VAL TANARO ....................... 439
Tanarello 442
68. Rocca delle Armasse 444
69. Pertuso Cornarea 448
70. Tanarello Classico 458
71. Tanarello Alto 462
72. Cantarana 470
73. Canyon di Ormea 478
74. Aimoni - Falesia del Bosco 484
75. Le Trou 486
76. Falesia dei Saraceni - Barchi 488
77. Pian Bernardo 490
PROTAGONISTI
Damien Tomasi 99
Orazio Pellegrino 310
Livio Viale 334
Flaviano Bessone 384
Marco Pukli 454
Val Tanaro Sport Climbing - G. Massari 468


Prefazione
In un angolo di terra vicino alla Costa Azzurra si nascondono pareti di calcare di qualità eccezionale. Questa guida svela i segreti verticali della Liguria di Ponente e di quella porzione di Francia che, dal confine, attraversa La Turbie e si inerpica nelle valli fino alle porte del Nizzardo. Qui si trovano falesie che hanno fatto la storia dell’arrampicata e gemme nascoste ancora lontane dalla massa.
Come un local, imparerai a muoverti tra costa ed entroterra, sfruttando stagioni ed esposizioni, esplorando il dark side della Liguria: una zona che negli anni ha visto nascere numerose falesie e itinerari di livello, finalmente raccolti e descritti in modo completo ed esaustivo, con particolare attenzione ai tiri più belli.
Questa guida nasce dall’esigenza di dare il giusto risalto a un territorio dal potenziale straordi-
nario, facendolo brillare di luce propria e non più come appendice di volumi limitrofi. Da tempo si sentiva il bisogno di un riferimento preciso per queste zone, sia per documentare falesie storiche con informazioni aggiornate, sia per portare alla luce le perle più segrete e le novità degli ultimi anni.
A nostro parere, questi territori rappresentano una delle mete verticali più interessanti d’Europa, grazie a un clima favorevole, una natura mozzafiato e una roccia di qualità straordinaria. Qui troverai itinerari per principianti e strutture che si prestano all’arrampicata moderna, con vie di alta difficoltà che sapranno mettere alla prova anche i più esperti.
Buone scalate a tutti! Alessandro e Matteo


Una riflessione storica
DI MARCO PUKLI
Fin dagli anni precedenti la seconda guerra mondiale, sulle pareti alle spalle di Nizza, venivano scalate vie di una certa difficoltà su roccia “pura”, quali, per esempio, La Malet al Baou de Saint-Jeannet, aperta nel 1940 e divenuta una via classica molto frequentata. Successivamente, nel dopoguerra, vennero aperti, in stile alpinistico, diversi itinerari che, visti oggi, appaiono incredibilmente attuali; solo per fare un esempio citiamo la via L’oblique, alla Loubière, degli anni ‘60, della cordata Ughetto-Ruggeri. Spesso, in quel periodo le vie offrivano già arrampicate di carattere decisamente “moderno”.
Ma una vera e propria “scossa” arrivò negli anni ‘80, con Patrick Berhault. Se vogliamo provare a cogliere l’aspetto simbolico racchiuso nella sua salita in arrampicata libera della via Le Toit d’Auguste, nel 1986, potremmo dire che quella scossa catapultò il mondo dell’arrampicata - con un salto e senza passaggi intermedi - verso un nuovo livello di difficoltà, inimmaginabile per la maggior parte degli scalatori di allora. Si parlava di grado 8 in scala francese; oggi Le Toit d’Auguste è “dato” 8b+. Gli effetti di tali sobbalzi si propagarono verso tutte le pareti limitrofe, che videro il numero di itinerari attrezzati appositamente per affrontare tali difficoltà crescere a dismisura. Da notare che, in quel periodo, buona parte dei settori descritti in questa guida non esistevano ancora.
Già allora, per quanto riguarda l’arrampicata su roccia, i francesi erano all’avanguardia, e fu dalle “loro” pareti che partì l’impulso per quell’evoluzione e quello sviluppo dell’arrampicata che ha contagiato man mano le zone vicine, giungendo anche in Italia. Si videro quindi nascere, a partire dagli anni ‘80, quei settori ora classicissimi che fanno del sud-est della Francia il “Paradiso roccioso” degli scalatori. Vennero scoperte nuove falesie, con decine e decine di vie nuove, alla Turbie, a Castillon, a Peillon, a Gorbio, alla Brigue. In Italia, nella zona descritta in questa guida, esistevano fin dagli anni ottanta alcune falesie di interesse locale, che rappresentavano le uniche alternative al Finalese, che a quei tempi era praticamente l’unico luogo “importante” in cui praticare l’arrampica sportiva. Il Canyon di Ormea, in Val Tanaro, e le falesie di Loreto, in Valle Argentina, risalgono a quel periodo. Il nuovo millennio

portò con sé numerose novità in entrambi i versanti. In Francia furono sviluppati settori eccezionali quali Peillon, Alcatraz, Le Palais; in Italia La Rocca di Corte in Valle Argentina, le falesie di Tanarello in Val Tanaro, e più recentemente gli splendidi settori di Pianbernardo, con vie di alta difficoltà in una cornice alpina di particolare bellezza.
Possiamo provare a fare una cronistoria, superficiale e provvisoria, osservando il periodo in cui è iniziato lo sviluppo delle principali aree di arrampicata trattate in questa guida:
Dagli anni ‘60 agli anni ‘70:
- Zona della Turbie: vie in stile alpinistico, ma decisamente all’avanguardia. Itinerari aperti dal basso, di più tiri, attrezzati parzialmente con l’utilizzo del materiale “tradizionale” (chiodi).


Anni ‘80:
- La Turbie (La Loubière, Périphérique Outest, Big Ben, La Paroi du Fort, ecc.);
- La Brigue (Val Roja);
- Loreto e Borniga (Valle Argentina);
- Il Canyon di Ormea (Val Tanaro).
Anni ‘90:
- Castillon (Pays niçois);
- Corte (Valle Argentina);
- Gorbio (Pays niçois);
- Tanarello (Val Tanaro);
- Sospel (Valle Bevera).
Dal 2000:
- Peillon (Pays niçois);
- Palais (Pays niçois);
- Grottone di Tanarello (Val Tanaro).
Dal 2010 ad oggi:
- Alcatraz (Pays niçois);
- Pianbernardo (Val Tanaro);
- Olivetta (Valle Bevera);
- Sainte-Agnès (Pays niçois).
Oggi sarebbe molto interessante riuscire a completare un lavoro di ricerca che ci permetta di abbinare, in modo corretto e razionale, i nomi e le storie di coloro che hanno contribuito allo sviluppo dei settori di arrampicata. Si tratterebbe certamente di un lavoro immenso, che richiederebbe una lunga ricerca preliminare, la verifica delle fonti, eccetera. Al momento questo lavoro non è ancora stato fatto. Per ora, quindi, ci affidiamo, nel tentativo di conoscere la storia e gli autori di questi settori, alle pubblicazioni esistenti. Citiamo alcuni lavori fondamentali, che purtroppo al momento sono di difficile reperibilità: per la parte francese, la “bibbia” degli arrampicatori Nizzardi: L’escalade dans les Alpes-Maritimes V4; autore: J.C. Raibaud -editore: Alticoop Editions, 2017. Per il versante italiano, zona Liguria: Oltrefinale; autore: Andrea Gallo - editore: Idee Verticali, 2014. Per la zona Piemonte: Andonno e cuneese. Falesie e vie moderne; autore: Severino Scassa – editore: Versante Sud, 2012.
Al di là di ciò che finora siamo stati capaci di dire dal punto di vista culturale, la realtà di ciò che è stato fatto dai chiodatori e dagli scalatori è scritta, per così dire, sulla roccia. In qualche modo, le vie di arrampicata raccontano di sé: guardando con occhio attento e critico, si può capire il periodo in cui sono state create, per esempio osservando il tipo di materiale usato, la distanza tra gli ancoraggi, lo spazio libero tra una via e l’altra, come sono stati gestiti i primi chiodi per evitare il deleterio “volo a terra” (aspetto, questo, fondamentale e quindi alla base del concetto stesso di sicurezza in
Introduzione geografica
Questa guida esplora un’area affascinante e poco conosciuta al confine tra Italia e Francia, un territorio in cui il contrasto tra mare e montagna crea un ambiente unico sia dal punto di vista paesaggistico che climatico. L’area si estende dal Colle di Tenda a est fino al Col d’Èze a ovest, attraversando località come Peillon, Mentone, Ventimiglia, la Val Roya e risalendo le valli Argentina e Tanaro. Qui, le Alpi Marittime si gettano nel Mediterraneo con ripidi pendii e imponenti pareti rocciose, mentre il clima beneficia della doppia influenza del mare e della montagna: le brezze marine mitigano gli inverni e le estati restano più fresche rispetto alla costa, rendendo l’arrampicata possibile in molte stagioni dell’anno. Dal mare, nelle giornate limpide, lo sguardo spazia dalle scogliere di Cap-d’Ail fino alle vette che superano i duemila metri, come il Monte Pietravecchia (2.038m) e il Monte Bego (2.872m), quest’ultimo avvolto da un’aura di mistero per le migliaia di incisioni rupestri preistoriche disseminate nel cuore del Parco del Mercantour. Quest’area protetta, che si estende tra Francia e Italia, è un vero paradiso per gli amanti della natura, con laghi alpini cristallini, foreste selvagge e una biodiversità straordinaria.

Introduzione tecnica
L’estremo Ponente Ligure e il sud della Francia offrono una delle più ampie e varie concentrazioni di falesie dell’arco alpino e mediterraneo. Dalla costa alle valli interne, questa guida raccoglie un incredibile patrimonio di pareti calcaree, alcune celebri a livello internazionale, altre più nascoste ma altrettanto meritevoli di una visita.
La varietà geologica e morfologica rende l’area un vero paradiso per l’arrampicata sportiva: si passa dai muri tecnici e compatti ai grandi strapiombi su canne, dai settori storici ricchi di gocce e reglette alle pareti più moderne, dove la scalata diventa sempre più fisica e spettacolare. Ogni falesia ha una sua identità, modellata nel tempo non solo dagli agenti naturali, ma anche dalla passione e dall’impegno dei chiodatori che le hanno attrezzate.
STAGIONALITÀ
E CONDIZIONI
CLIMATICHE
Grazie alla vicinanza del mare e alla varietà di esposizioni e altitudini, l’arrampicata è possibile tutto l’anno. In inverno, il clima mite sulla costa consente di scalare piacevolmente al sole, con temperature che raramente scendono sotto i 10°C nelle giornate più belle. Le falesie più basse, come La Turbie, Castillon, Peillon o Sainte Agnès, sono ideali in questa stagione, offrendo itinerari asciutti e riparati dal vento. In estate, invece, il caldo può rendere difficile la scalata nelle falesie esposte al sole, ma basta spostarsi nell’entroterra per trovare condizioni ottimali. Le zone dell’alta Val Roya, La Brigue, Pian Bernardo e Tanarello beneficiano di altitudini più elevate e di brezze costanti che garantiscono una buona aderenza anche nei mesi più caldi.
DIFFICOLTÀ E STILI DI SCALATA
Le falesie della regione offrono itinerari per tutti i livelli, dal principiante all’arrampicatore d’élite. I grandi comprensori come La Turbie, Peillon e La Brigue presentano una gamma completa di difficoltà e stili, permettendo di passare dai muri tecnici old school agli strapiombi su buchi e canne. Le falesie minori, invece, spesso si specializzano su un target preciso: alcune sono perfette per chi muove i primi passi, con itinerari dal III al V grado, altre sono veri e propri laboratori di difficoltà, con tiri che arrivano fino al 9a e progetti ancora irrisolti. In estate, la selezione delle pareti diventa più importante: le esposizioni a nord, spesso più aggettanti, richiedono un livello medio più alto, ma offrono ottime condizioni per chi cerca tiri fisici e impegnativi.
CHIODATURA E SICUREZZA
Negli anni, l’opera di numerosi chiodatori ha creato una rete di falesie con caratteristiche molto diverse anche dal punto di vista della chiodatura. Nei siti storici si trovano protezioni di vario genere, con fittoni a resina e tasselli meccanici di varie epoche e con distanze tra i punti da ravvicinate a talvolta molto obbligatorie.
Le falesie più recenti seguono uno standard più omogeneo: la maggior parte degli itinerari è attrezzata con spit da 12 mm e soste a catena, anche se non sempre dotate di moschettone di calata. È quindi indispensabile saper eseguire correttamente la manovra per scendere in sicurezza.
LOGISTICA E SERVIZI PER I CLIMBER
Spostarsi tra le falesie dell’area è relativamente semplice, grazie a una rete di strade ben sviluppata. La costa è servita dall’autostrada A8 (Francia) e dall’A10 (Italia), mentre le valli interne sono raggiungibili tramite strade statali e provinciali. Alcuni accessi richiedono un breve tratto su sterrato, ma in generale la maggior parte delle falesie è raggiungibile senza necessità di veicoli 4x4. Per chi viaggia in camper o van, ci sono diverse aree di sosta attrezzate, in particolare lungo la
costa e nelle valli principali. Nei piccoli borghi dell’entroterra, è spesso possibile parcheggiare senza problemi, ma è sempre consigliabile rispettare le normative locali e privilegiare i parcheggi ufficiali per evitare problemi con i residenti.
L’offerta di alloggi è ampia e varia: dagli hotel e B&B lungo la Riviera ai rifugi e campeggi situati nelle valli interne. Per chi cerca un’esperienza più immersiva nella natura, il campeggio libero è regolamentato in Francia e spesso tollerato se praticato con rispetto; in Italia, invece, è soggetto a restrizioni più rigide, soprattutto nei parchi naturali.
Dal punto di vista dei servizi per i climber, nella regione si trovano diversi negozi specializzati in arrampicata, principalmente nelle città più grandi come Nizza, Mentone e Imperia. Anche molti bar e rifugi nelle aree più frequentate vendono piccola attrezzatura d’emergenza come magnesite o moschettoni.
Per il rifornimento d’acqua, molte falesie hanno fontane nei paesi vicini, ma nelle zone più isolate è sempre meglio portare una scorta adeguata, soprattutto in estate.
VALORIZZAZIONE E CONSERVAZIONE
L’obiettivo di questa guida è dare visibilità a tutte le falesie dell’area, senza escluderne nessuna. Ogni parete merita di essere scoperta e frequentata, non solo per la bellezza della scalata e dell’ambiente, ma anche per preservare il lavoro dei chiodatori e garantire una manutenzione continua degli itinerari. La frequentazione responsabile è fondamentale per mantenere un buon rapporto con le comunità locali e preservare l’accesso alle falesie. Si raccomanda di rispettare le aree di parcheggio, evitare schiamazzi e non lasciare rifiuti, contribuendo così a mantenere intatta la bellezza di questi luoghi straordinari. Che sia inverno o estate, che si cerchino placche tecniche o strapiombi fisici, l’estremo Ponente Ligure e il sud della Francia offrono un’infinità di possibilità per tutti gli appassionati di arrampicata sportiva. Non resta che preparare il materiale, partire alla scoperta di queste pareti e godersi il piacere di scalare in uno degli angoli più affascinanti del Mediterraneo.
Casterino (© Arch. E. Turnaturi) →


Numeri utili in caso di emergenza
Quando si pratica l’arrampicata sportiva, la sicurezza viene prima di tutto. In caso di emergenza, è fondamentale sapere chi contattare e fornire informazioni precise sulla posizione. Di seguito, i principali numeri utili per soccorsi, emergenze ambientali e segnalazioni di incendi nelle aree trattate in questa guida.
EMERGENZE GENERALI
- Numero unico di emergenza (Italia e Francia): 112 Il numero 112 è attivo in entrambi i Paesi e smista le chiamate ai servizi competenti (soccorso alpino, vigili del fuoco, ambulanza, polizia).
SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
- Italia – Soccorso Alpino e Speleologico: 118 (chiamata diretta)
- Francia – Secours en Montagne (PGHM): 112 (oppure 15 per emergenze mediche)
Per il soccorso in montagna, in Francia è attivo il PGHM (Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne), specializzato in interventi su pareti e zone impervie.
VIGILI DEL FUOCO
E SEGNALAZIONE INCENDI BOSCHIVI
- Italia – Vigili del Fuoco: 115
- Italia – Segnalazione incendi boschivi: 1515 (Corpo Forestale)
- Francia – Pompiers: 18
- Francia – Segnalazione incendi boschivi: 112 o app “Prévention Incendie”
Durante i periodi estivi, le regioni francesi e italiane possono emettere divieti temporanei di accesso alle aree boschive per rischio incendi.
EMERGENZE AMBIENTALI E FAUNA SELVATICA
- Italia – Corpo Forestale e WWF per segnalazioni ambientali: 1515
- Francia – Office Français de la Biodiversité (OFB): 05 49 88 99 99 (per segnalare animali in difficoltà o comportamenti dannosi per l’ambiente).
ALTRI CONTATTI UTILI
- Guardia Costiera (Italia): 1530
- SAMU (Ambulanza Francia): 15
- Polizia Italia: 113
- Gendarmerie Francia: 17
Per una maggiore sicurezza, è sempre consigliato avere con sé una cartina dettagliata della zona e un’app di geolocalizzazione per fornire coordinate precise ai soccorritori in caso di necessità.
Le regole base del Climber in Falesia
Seguire i percorsi segnalati, senza attraversare terreni privati. I proprietari potrebbero arrabbiarsi e interdire l’accesso alle falesie.
Non accendere fuochi alla base delle falesie, le fiamme potrebbero propagarsi provocando incendi.
Non abbandonare rifiuti, né alla base delle zone di arrampicata, né lungo i sentieri. Rispettiamo la natura per noi e per le future generazioni.
Non lasciare mozziconi di sigaretta a terra. Un mozzicone di sigaretta senza filtro impiega dai 6 ai 12 mesi per degradarsi, poiché fatto di sola cellulosa. Storia ben diversa se parliamo di un mozzicone con filtro, che invece impiega ahimè dai 5 ai 12 anni.
Evitare schiamazzi, sia per il rispetto di chi è intento a scalare ma soprattutto per il rispetto della fauna.
Rispettare anche la flora, non tagliare o spezzare rami e piante inutilmente. Rispettare gli animali selvatici, avendo consapevolezza che l’ambiente non ci appartiene. Rispettare torrenti e fiumi! Non gettare nulla all’interno. Non raccogliere “souvenir”. Se una cosa è lì ci sarà pur un motivo!
Espletare i propri bisogni in maniera civile e controllata, sicuramente non sui sentieri o sotto le falesie. Non utilizzare salviette umidificate, o se si usano raccoglierle e portarle via. La carta igienica è da preferire. Una salvietta umidificata, anche bio, impiega almeno 3 anni a biodegradarsi!
Parcheggiamo l’auto con cura lasciando spazio anche a chi verrà dopo di noi. I parcheggi non sempre sono ampi in tutte le falesie. Non siamo individualisti! Coltiviamo lo spirito di squadra imparando a rispettare e ad amare la Natura!
DIFFICOLTÀ TECNICA
FR Grado in libera seguito tra parentesi dal grado obbligato più eventuale grado artificiale. Due esempi a lato.
UIAA Grado del passaggio più duro seguito tra parentesi dal grado obbligato più grado artificiale. Due esempi a lato.
7b (6a, A0 obbl.)
6c+ (6b obbl.)
VI (V+, A0 obbl.)
V+ (IV, A1 obbl.)
Simbologia
tranquillità bellezza
chiodatura
ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ
splendida bella
ottima
ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ
ÙÙÙÙ
meritevole
non esaltante
Questa indicazione tiene conto di diversi fattori tra cui, oltre alla bellezza della roccia e dei tiri, l’ambiente circostante, la tranquillità del posto e tutto ciò che può rendere una falesia splendida, bella, meritevole o non esaltante. Questa valutazione è personale e soggettiva.
comodità
confortevole
ÙÙÙÙ
non sempre comoda
ÙÙÙÙ
scomoda
ÙÙÙÙ
assicurarsi
Indicazione generale che valuta la comodità media del terreno dove si fa sicura. Non è da escludere che in alcune falesie dove per la maggior parte dei tiri la base è comoda, per altri potrebbe essere necessario assicurarsi o stare in equilibrio su un piccolo terrazzino.
buona
occhio!
aiuto!
L’indicazione tiene conto della distanza tra le protezioni e il loro posizionamento in relazione alla via.
alta media bassa
ressa
Questa indicazione si riferisce all’affollamento medio di una falesia durante il periodo consigliato e con condizioni climatiche ideali.
parcheggio
ottimo
buono
discreto
difficile
Questa indicazione è utile per pianificare gli spostamenti soprattutto nel caso di più persone con più macchine: nel caso di parcheggio discreto o difficile è consigliato utilizzare il minor numero di veicoli possibile o i mezzi pubblici.
caduta sassi
IN TUTTE LE FALESIE È SEMPRE PRESENTE L À POSSIBILITÀ DI CADUTA SASSI. L’UTILIZZO DEL CASCO È SEMPRE RACCOMANDATO SIA PER CHI SCALA SIA PER CHI FA SICURA!
Nelle falesie dove questo rischio è maggiore e concreto, l’indicazione SÌ consiglia vivamente l’utilizzo del casco.
tipo di roccia avvicinamento
Questa informazione risulta essere molto utile per decidere in quale falesia scalare in base ai propri gusti personali. Per le tante falesie di gneis, l’indicazione può risultare talvolta fuorviante in quanto questo tipo di roccia può essere anche molto diverso e il genere di arrampicata può cambiare parecchio da falesia a falesia. Questo non succede per le falesie di dolomia, calcare, granito o porfido dove la roccia e il tipo di arrampicata sono sempre molto simili.
L’indicazione dei tempi di avvicinamento a piedi dal parcheggio alla base della falesia o del primo settore che si raggiunge, è calcolata su una velocità media di cammino considerato anche il peso dell’attrezzatura (corde, zaini, rinvii, scarpette, acqua, vestiti e quant’altro). Il tempo di percorrenza può variare in base a condizioni climatiche e del terreno. Ad esempio in tardo autunno, alcuni sentieri possono essere totalmente ricoperti dalle foglie per cui, oltre a perdere più facilmente la traccia, la camminata è più lenta. Idem nel caso di accessi ripidi durante le calde giornate estive sotto il sole. L’indicazione rimane soggettiva e variabile in base anche ad altri fattori che possono influire sui tempi di percorrenza.
per famiglie
Questa indicazione non è da confondere con la presenza o meno di tiri nei gradi più facili ma semplicemente per capire se è possibile recarsi alla base di questa falesia con bambini piccoli o che necessitano di un controllo costante da parte degli adulti. Molte falesie spesso non sono adatte a famiglie con bambini piccoli per la possibile presenza di cenge esposte, per l’avvicinamento impegnativo o pericoloso, per la possibilità di caduta sassi, per la presenza di una strada trafficata o altri pericoli oggettivi.
PORTARE DEI BAMBINI IN AMBIENTE NATURALE PUÒ ESSERE COMUNQUE RISCHIOSO. QUESTA SEGNALAZIONE DELL’AUTORE HA LA SOLA FUNZIONE DI AIUTARE GLI ADULTI A TROVARE LUOGHI CON MINORI RISCHI OGGETTIVI. RESTA COMUNQUE COMPITO DEL GENITORE LA VALUTAZIONE FINALE DEL LUOGO E L’ASSISTENZA COSTANTE AI MINORI.

Difficoltà a trovare il parcheggio? Con una semplice scansione di questo codice attraverso una delle tante applicazioni disponibili, è possibile attivare il navigatore del vostro smartphone che vi porterà direttamente al parcheggio. Le coordinate si rifersicono alle mappe di Google.
principianti
Con questa indicazione si individuano le falesie dove la maggior parte dei tiri presenti sono ideali anche per i principianti o per chi arrampica per “la prima volta”. La chiodatura di queste falesie è solitamente molto sicura e ravvicinata anche se non mancano alcune eccezioni.

MONACO


Le Palais
Questo trittico di falesie con vista mozzafiato su Monaco e sul mare si raggiunge proseguendo dall’una all’altra, avendo il sentiero di acceso in comune.
Il loro sviluppo avviene nel primo decennio degli anni duemila ad opera di diversi chiodatori, tutti di grande esperienza e attenti alla creazione di linee di qualità.
Nonostante la vicinanza alla frequentata Grande Cornice, la strada panoramica che conduce al paesino della Turbie, questo comprensorio rimane “nascosto” e isolato, in un ambiente quasi selvaggio, come se fosse avvolto da un velo di distacco da tutto ciò che lo circonda.
La scalata è a dir poco superba, vanta un gran numero di vie moderne, atletiche e anche di alta difficoltà, su calcare ottimo e con numerose canne e concrezioni.
ACCESSO STRADALE
Percorrere l’autostrada in direzione Francia e imboccare l’uscita per Monaco – Roquebrune. Poche centinaia di metri dopo, al primo incrocio prendere la prima uscita in direzione la Turbie D2564. Percorrere la statale per qualche centinaio di metri fino a scorgere sul lato destro la grotta delle Marches du Palais.
Il parcheggio è situato sotto il settore, subito dietro una curva sulla destra. Attenzione: lo spazio è limitato e consente la sosta solo a due o tre auto.
01. Les Marches du Palais 32
02. Petit Palais 36
LES MARCHES DU PALAIS
altitudine
OVEST
esposizione
bellezza chiodatura
tranquillità comodità parcheggio
caduta sassi
tipo di roccia calcare
avvicinamento principianti
si scala con la pioggia per famiglie

Les Marches du Palais, o Grotta di Nosferatu come viene gergalmente chiamata da noi frontalieri, è la prima falesia che si incontra poche centinaia di metri dopo aver lasciato l’auto. La parete è esposta a ovest ed è ricca di risorgenze d’acqua. O. Germain, A. Franco e O. Arnulf ne sono i creatori. I tiri sono mediamente lunghi, fisici e di resistenza. Nonostante l’ambiente non sia dei più tranquilli, data la vicinanza con la strada, si tratta di una destinazione molto comoda per le “fughe” di mezza giornata.
AVVICINAMENTO
Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio, aggirare il guardrail lato monte e imboccare l’evidente traccia che in pochi minuti conduce alla grotta situata di fronte a voi.
LES MARCHES
DU PALAIS Le Jardin du Palais

LES MARCHES DU PALAIS – NOSFERATU
1. LA REVOLUTIONNAIRE 7b 25m
2. ARNAQUE A8 L1 6b 12m L2 7b+ 25m strapiombo a canne sporgenti.
3. L’HOMME FAIBLE DU MOMENT 7c+/8a 25m tetto con concrezioni e passaggi di forza, consigliata.
4. NOSFERATU 8a+ 30m
5. CONNEXION 8b 30m
6. LE DERNIER JOUR DE DEMOCRATIE 8b+ 30m noto tiro in strapiombo di forza con qualche presa scavata.
7. CONNECTING PEOPLE 8a 30m
8. COME ON CHRIS 7c 30m un must del settore, resistenza in strapiombo con singolo finale.
9. QUI DORT COUINE 7b+ 30m atletico e un po’ patinato.
10. UNE BONNE RACLEE 7a+ 25m muro da gestire e tettino finale.
11. SUR DES RAILS 7b+ 25m percorre le due evidenti canne parallele poste sul lato destro della falesia.
LES MARCHES DU PALAIS NOSFERATU



57. CONNESSIONE 7b 30m parte da Arabesque e segue gli spit sulla sinistra che passano su Pomme canelle
58. HYPNOSE 7c 15m atletica con severa sezione su pinze e tacche per uscite dal tettino. Divertente.
59. TARASS DE POULPE A LA MAYO 7b+ 40m è possibile fermarsi alla sosta di Hypnose trasformando la via in un tiro di 15m dove rimane comunque da passare la sezione chiave, ma richiede un po’ meno resistenza.
60. L’APPEL DU FOSSOYEUR 7a 18m severo e ingaggiato muro a gocce. Consigliata.
61. J’AI 16 ANS, J’AI LES REFLÈXES 7b 20m muro molto duro sulle dita con equilibri precari, consigliata.

SETTORE TOMESHA
1. THE BIG FIGHT CLUB 7c+ 25m
2. JE SUIS UNE EPAVE 8a 25m resistenza su buchi e tacche, da non perdere.
3. TOMESHA 8a 25m muro leggermente strapiombante di roccia perfetta, consigliata.
4. BALEZE BLAISE 8a 25m connessione che parte dalla Tomesha per finire sulla À l'aise blaise
5. À L'AISE BLAISE 8a+ 25m passaggio su mono.
6. MEME POIS CHICHES 7c+ 30m
D’ARRETER DE PETER
7. LES TEMPS MODERNES L1 7b 18m L2 7c 30m
8. J’AI GRIMPE AVEC LE GREC L1 6c 20m singolo iniziale poi resistenza, bella roccia. L2 7b 30m
9. LES CAPRICES DE GUILLAUME L1 7a 18m L2 7b 30m
GUANTANAMO SETTORE TOMESHA
SETTORE GOUJON D’OR
1. ROQUEBURNE
2. BISOU BICEPS
3. L’OPPORTUNISTE
4. JULIEN BOUQUINE
5. BOULEDEUR
6. GUANTANAMO
7. LE LOUP VOYEUR
8. TIENS BON LA BARRE
9. LES GRANDES THEORIES
7a 20m bella linea di movimento a buchi e tacche, consigliata.
7b+ 30m forte strapiombo con passaggi di forza, il nome parla chiaro!
7a 30m leggera diagonale che aggira parzialmente il tetto, non di facile lettura.
7a+ 22m resistenza di dita.
7b+ 25m passaggi sulle dita e movimento.
7c+ 25m roccia un po’ fragile con violento boulder centrale.
7a+ 30m
7a+ 30m
7b+ 35m resistenza in strapiombo su prese spesso DE MON COUSIN GERMAIN! piatte. Molto più carina da scalare di quello che sembra.
10. JACQUIE CHAN ET MICHEL
11. ENTRE LES LIGNES
7b 35m
7a 30m la più bella del settore sul grado, molto varia.
12. COVID-ORDURE 6b+ 25m
13. ZAG 6c 25m


VAL ROYA 03
VAL ROYA
Olivetta
42. Microcosmo
43. Lo Specchio Magico
44. Eye in the sky
45. Face Nord - Biancaneve ........
46. Grotte dei nani
47. La Perla .....................
48. Sospel
49. La Bergerie
50. La Chapelle
51. Grande Face
52. Les Antennes - Col de Loubaïra
53. Bunker
54. L’École de Campagne
55. Chaberta
56. Les Balcons
57. PGR - La Grotte & Pilier Lulu
58. Les Mesches
59. Rocce dell’Agnellino
60. Arimonda
61. La Discoteca

GRANDE FACE
1. PENSÉES VERTICALES
100 metri più avanti, sulla destra:
6b+ 22m tiro isolato su di un contrafforte a sinistra della parete principale.
2. LA MARCHIA DI RADESCHI 6c+/7a 22m muro di movimento e dita.
3. MASCARADE
4. SYMPHONIE DE LA PLUIE
7b+ 18m dopo la rottura di una presa sul crux, duro boulder con piccole prese su roccia fantastica.
6b 30m bella via di resistenza di non di facile interpretazione, tra le più interessanti del settore su questa difficoltà.
5. LONGTEMPS J’AI RÊVÉ 6a+ 30m lunga via varia e bella, consigliata.
6. SENZA NOME
7a 30m
7. ÉDITION SPECIALE 6c 30m estetica linea di resistenza su tacche, imperdibile.
8. UNA COUPE DA SOGNO 7a 35m muro difficile sotto e più atletica sul finale con prua a buone prese, da non perdere.
9. GRAFFITI 6c 35m atletica su roccia arancione un po’ fragile.
10. C’ROC MONTAGNE 6c+ 35m resistenza su tacche, molto lunga.
11. ARMANATH
6b+ 15m corta e difficile su piccole prese.
12. OPERA 6c+ 30m linea molto estetica sulle dita, un po’ ritoccata.
13. PROCESSUS 7a 22m selettivo passo di blocco iniziale.
14. MOULIN ROUGE
7b 25m traverso in partenza su spit che interseca la vicina Escalator per finire indipendente.
15. ESCALATOR 6b 25m
16. INITIATION DES DOIGTS 6c 22m muro grigio sulle dita.
GRANDE FACE
17. EXSISTE IN CIEL 6c+
come la precedente ma con passo più ostico da capire.
18. KAWANAGE L1 7b+ 18m corto e intenso muretto su tacche sfuggenti. L2 6a 25m
19. SKY FALL 6a 25m varia su buone prese e ribaltamento, finale in comune con Vice et vera
20. VICE ET VERA 6c 25m muretto di dita e piedi.
21. TANGO 6a 15m
22. BOUTON DE ROCHE 6a 15m molto lavorata e divertente.
23. CATHARSIS 6a 18m
24. POUR ADELINE 5c 18m placca ben appigliata.
25. LE MIME OSA 6c 18m
26. DOMINOS 6a 18m
27. PERVERS PÉPÈRE 6a 18m
28. TOURISME ET COULTURE 5c 18m
29. RÊVE DE FER 5c 18m
30. COURT METRAGE 5a 18m placca verticale a buone prese.
31. SENZA NOME 6c 18m deviazione in alto su spit.
32. A BRAS RACOURCIS 6a+ 12m
33. ANNI INSIEME 5c 12m
34. BÉBÉ A BORD 4c 12m
35. CLAIR DE TERRE 4a 10m
36. GUIDE TOURISTIQUE 3 10m facile placca e fessura.
STENTO
2. GEE BUIE 6a+ 15m
3. ARMA FETALE 6a+ 10m
4. IL BUCO DI BACCO 6c 15m
5. IL COLOSSO DI ROBY 6c 15m
6. SANTA RABEL 6c 15m
7. H2O 6c+ 15m
8. TIRANDO CALCI AL VENTO 6b+ 10m
9. IL MICHÉ 6b 10m

CENGIA DELL’OLIMPO
Proseguendo ancora lungo la traccia che costeggia la parete per circa 10 minuti si arriva a una novità del 2022/2023, con base su una cengia un po’ scoscesa che si raggiunge con alcune corde fisse.
1. ZEUS L1 ? 35m
2. ERA L2 7b 20m
3. FESTO L3 ? 36m
4. POSEIDONE ? 20m
5. ATENA ? 18m
6. APOLLO ? 20m
7. ARTEMIDE 7b 16m
8. ARES ? 18m
9. AFRODITE ? 18m
10. ESTIA 7c 18m
11. ERMES ? 20m
12. DEMETRA ? 18m PIAN BERNARDO