LARIO ROCK - Pareti - Grigne, Medale, Valsassina, Orobie, Resegone, Pareti del Lago

Page 35

Corna di Medale 1029 m. La Corna di Medale, grande pala calcarea a forma concava, alta circa 400 m, e posta poco a Nord di Lecco, è una delle pareti di fondovalle più note d’Italia. Venne salita per la prima volta negli anni 30 da Riccardo Cassin e Mario Dell’Oro (Boga), per una via che, all’epoca, era fuori da ogni schema strettamente alpinistico, superando una struttura rocciosa quasi urbana. A quella prima celeberrima via (forse la più ripetuta e unta delle Prealpi) negli stessi anni 30 si affiancarono altri itinerari più difficili, fra cui proprio la via Boga. La parete, in genere molto calda, poiché esposta a Sud, venne frequentata regolarmente per queste due vie nel primo dopoguerra, ma solo negli anni 50 iniziò a diventare di moda, dato lo sviluppo notevole dei suoi itinerari. Fra il 1950 e il 1970 vengono aperte altre vie, difficili, impegnative e belle, sempre da rocciatori di gran fama, come Walter Bonatti, per l’ardito spigolo SW, Giorgio Brianzi, da SW, via temutissima allora, per un tratto di VI obbligato, in placca; Tiziano Nardella (per la storica Taveggia, e per la Milano ’68 lungo gli strapiombi del settore sinistro), Alessandro Gogna e Leo Cerruti per l’espostissima e celebre via

a un dipresso dalla Milano ‘68. Dopo un periodo di frequentazione massiva, legata anche alla presenza, poco sotto la parete, del rifugio Da Zaccheo, oggi chiuso, la Medale ebbe una seconda importante giovinezza con la comparsa sistematica dello spit. Fra il 1984 e il 1990 vennero attaccate dal basso, e all’inizio chiodando a mano appesi ai cliff hanger, le placche più compatte e belle, che regalarono agli apritori e ai ripetitori passaggi molto interessanti. I principali artefici di quella rinascita furono Ivano Zanetti e Giovanni Chiaffarelli (Rebus, Breakdance), Eugenio Pesci (Rebus, Poseidone, Altri tempi, Susanna sotto le gocce, Il cammino dello Xian), Marco Galli (Poseidone, Altri Tempi, Susanna sotto le gocce), Giuliano Uboldi (Anniversario e Saronno 87), Giorgio Anghileri e pochi altri bellicosi apritori. Dopo un ulteriore boom nella seconda metà dei mitici anni 80, con il deteriorarsi delle piastrine e con la mancanza di nuove vie la Medale ebbe una improvvisa stasi alpinistica. Soccorsa dagli abili dottori locali, cioé dalle istituzioni e dal titanico lavoro delle Guide alpine di Lecco, attraverso fondi regionali per l’anno della montagna, la Medale, nel 2002-2003 è stata riportata agli antichi fasti (e oltre!) con una sistematica

CORNA DI MEDALE

PILASTRO IRENE

53


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.