Dal chiodo allo spit
Dal chiodo allo spit Breve storia alpinistica dei modi di apertura in Lagorai Piccolo oggetto di metallo particolarmente caro agli amanti dell’arrampicata “plaisir” e molto meno agli alpinisti classici, lo spit o fix come preferite, è sempre stato causa di numerose controversie a anche, ahimè, di qualche piccola guerra di religione. Al di là delle valutazioni soggettive che ognuno può dare al loro utilizzo vogliamo qui solamente far presente alcune considerazioni storiche. L’arrampicata nel gruppo Lagorai Cima d’Asta si sviluppa decisamente in ritardo rispetto alle vicine Dolomiti, con la quasi totalità degli itinerari aperta dopo gli anni 80. Il granito e il porfido si prestano in modo particolare all’utilizzo di chiodi, dadi e friend, a patto di seguire le linee classiche delle pareti come fessure e diedri ed evitando le placche; infatti quasi tutte le vie aperte seguono questa logica. Negli anni 90 Flavio Simonetto armato di trapano a motore apre con vari compagni diverse vie difficili posizionando spit da 8 mm mentre altri come Gianfranco Tomio piazzano qualche spit a mano nei tratti più esposti delle loro vie (Cima d’Asta e Rava). Poi Simonetto e Tomio abbandonano l’apertura di nuovi itinerari e la cosa termina lì. Nel 1993 inizia l’attività di Flavio Veronese al Turgiòn e in pratica l’apertura di nuove vie sportive continua tuttora con Fabrizio Rattin. Le vie aperte sono chiodate sistematicamente a fix sia in placca che in fessura a parte qualche tratto particolarmente ben proteggibile a friend. Anche Eugenio Cipriani realizza nel gruppo numerosi itinerari protetti a fix.
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Alla Tognazza viene piazzato qualche spit sulle vie più classiche e poi Manolo apre numerosi e difficili itinerari sportivi seguito più tardi da R. Galvagni e D. Filippi con tre itinerari di soddisfazione e da Fabio Testa. Al Colbricòn gli scalatori optano invece per non usare gli spit (dichiarano anche l’area NO SPIT ZONE e propongono una sorta di parco wilderness della scalata). Al Sass Ross in Val Moena nascono altri itinerari completamente sportivi. Alessio Conz ha già aperto nel gruppo diverse linee interamente sportive, alcune proprio con Gianfranco Tomio, e insieme stanno anche richiodando le vie più belle di Gianfranco. Anche Aldo Leviti che pure aveva messo in precedenza qualche spit sulle vie al Cauriòl sta ora richiodando i suoi itinerari. Nascono però anche itinerari nuovi e difficili quasi interamente a friend come Il Nido del Falco e Libertà di Pensiero Calpestata. Per gli amanti delle linee trad non mancano certo le occasioni per sviluppare questa arrampicata, anche se è bene far notare come linee difficili aperte in questo stile negli anni 90 siano rimaste praticamente irripetute fino a oggi. Un augurio a tutti gli apritori per le loro avventure nel pieno rispetto delle loro singole scelte!