Lagorai Cima D'Asta - Arrampicare sul "granito delle Dolomiti"

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Storia alpinistica

Storia alpinistica Cima d’Asta - Gruppo di Rava Senza dubbio i primi salitori di queste cime furono pastori e cacciatori e successivamente soldati durante la Grande Guerra, dato che i luoghi rimasero occupati per alcuni anni. La guerra ci ha lasciatoin eredità strade, sentieri, esili camminamenti anche in punti insospettati. La prima storica salita fu compiuta nell’estate del 1906 dal valsuganotto Pompeo Tomaselli con due amici rimasti sconosciuti; insieme salirono per il versante meridionale la bella Cima Trento con difficoltà di II grado. (Furono proprio loro a dare il nome alla cima) Nel 1908 c’è un primo tentativo da parte di due pionieri dell’arrampicata, Mario Scotoni e un compagno tentarono la salita della parete di Cima D’Asta. Bisogna poi aspettare il 1952 per rilevare una salita rimasta in ombra a causa delle poche notizie in merito. Ruggero Lenzi della SUSAT (sezione universitaria della SAT di Trento) e Mario Michelini della SAT di Borgo salgono la parete di Cima D’Asta in 6 ore con difficoltà di IV grado. Il tracciato preciso di questa ascensione non è mai stato identificato ma si può presumere che ricalchi grossomodo il tracciato della Via Roger. Nel 1957 sul Tombolin di Caldenave vengono tracciati due itinerari da cordate di alpinisti della Valsugana su roccia alquanto delicata. Nel 1958 Giorgio Melchiori (La prima guida alpina della Valsugana) e G. Sent aprono una via sperduta su Cima Brunella e l’anno seguente lo stesso Melchiori con O. Pianta aprono una via sulla parete sud di Cima D’Asta che diventerà la classica della parete. Nella seconda metà degli anni sessanta O. D’Accordi e compagni compiono una siste-

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matica esplorazione delle Torri di Segura, Cima Caldenave e Passetto, aprendo otto vie, mentre sulla Torre Gillo Cavinato realizzano un itinerario i veneti S. Zampiron ed E. Tisato. Negli anni settanta c’è un notevole incremento dell’attività sulla parete di Cima D’Asta e vengono aperti diversi itinerari anche di notevole difficoltà, tra i quali spicca la Via del Diedro Alto dei padovani Marco e Maurizio Marchesini. Anche gli alpinisti della valsugana riprendono a esplorare la parete tracciando la Via del Rifugio e la Milena. Gli anni ottanta sono ricchi di nuove salite e l’evoluzione generale dell’arrampicata porta anche qui una ventata di innovazione. La cordata formata da Roberto Assi e Maria Elena Fiori sale la Punta di Lancia con un passaggio molto elegante, i padovani Marchesini ed Ellero salgono a loro volta la Via del Dado, i valsuganotti Daniele Lira e Franco Melchiori aprono la Via Roger. Franco Melchiori sarà l’interprete di spicco aprendo diverse nuove linee sulla parete di Cima D’Asta. Viene aperta anche la bella Via Franco a opera di Fabio Leoni e compagni. Nel gruppo di Rava Franco Melchiori, V. Bastiani, R. Fratton aprono nel 1984 una bella via sulla parete nord ovest di Cima Brunella mentre nel 1988 Gianfranco Tomio e Mario Piasente salgono la tetra parete nord della Prima Torre di Segura con una bella via tuttora irripetuta. Gli anni novanta iniziano con l’apertura della Via Marietto da parte di Robero Assi e Daniele Lira, una bellissima salita di media difficoltà, ma l’attività maggiore si svolge nel Gruppo di Rava dove la cordata Gianfranco Tomio e Livio Compagno salgono la parete nord ovest di


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