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LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA PER I PENSIONATI

GentileprofessorPriore, sonounasuaalunnadelMasterdellaB.B.S. Hoconclusoilpercorsoedevofareunascelta: consulentefinanziarioconuncontrattod’agenzia ocomedipendentediunabanca.Horicevuto entrambeleproposte,idueistitutihannopari notorietà,forselabancahapiùprestigio.Può darmiqualcheconsigliochemiaiutiascegliere?

Viviana R.

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Gentile Viviana, mi fa piacere che la determinazione che hai posto nello studio impegnativo del Master in Wealth management ti abbia dato la possibilità di ricevere, immediatamente, ben due offerte: complimenti. È difficile dare consigli, ma dare delle indicazioni no: queste ultime forniscono un orientamento, poi ognuno deve dirigersi verso quella che ritiene l’opportunità più interessante per sè stesso. Le due offerte rappresentano due modi contrapposti di svolgere la professione. La banca, come nel tuo caso, ti assumerebbe come dipendente: ciò significa, soprattutto nel periodo iniziale, sicurezza economica, possibilità di carriera per chi è in grado di eccellere, scarsa autonomia dati i ritmi di vita regolati dagli orari dei contratti di lavoro, ma soprattutto il rapporto con i clienti, che in genere si sentono più clienti della banca che non del consulente; in aggiunta formazione, che di solito rispecchia gli standard bancari, ed economicamente, a parte lo stipendio. mancanza di incentivi. L’attività svolta da agente è totalmente diversa: sicurezza economica al principio scarsissima, saresti un’imprenditrice che investe il suo capitale tempo per creare l’impresa e un po’ di risorse economiche per vivere. Formazione, questa nelle reti è ottima, perché fa apprendere attraverso il trasferimento di conoscenze e di esperienze il modo di lavorare: l’approccio al cliente, la comunicazione, la conduzione della trattativa, un training pratico. Il formatore è incentivato a formare, pertanto s’impegna e contemporaneamente assiste il trainee fino a che non diventa autonomo nella relazione con il cliente. La gestione del tempo è totalmente autonoma, di norma essendo imprenditori si lavora di più e più a lungo rispetto ai lavoratori dipendenti. Sono migliaia i consulenti finanziari in pensione che continuano a lavorare, hanno i propri clienti e vanno avanti fin quando vogliono. Economicamente, superata la fase iniziale, le soddisfazioni ed i riconoscimenti sono elevati. Dipenderà solo da te: se avrai trattato gli interessi dei tuoi clienti come se si fosse trattato dei tuoi non avrai problemi. Non ultima, la possibilità di cambiare. Se diventassi un’ottima consulente troveresti le porte aperte in qualunque altra rete.

Startupper e decano della consulenza finanziaria, Priore ha fondato l’Anasf e contribuito alla fondazione dell’Albo. Docente Universitario, autore e consulente di comunicazione e marketing finanziario

EgregioprofessorPriore, dalprimogennaiosonoinpensioneedopoi primiquindicigiorniavvertouncertodisagio. Dopoun’intensavitadadirigenteindustriale, conresponsabilitànonsoloinItalia,oggidevo inventarmiqualcosa.Hounottimopatrimonio, mobiliareeimmobiliare,bendiversificato,manon vorreiconcentrarmisolosuquello;vorreiavere unprofessionistaconcuiconsultarmiinmeritoed essereliberodireiventarmiqualcos’altro.Perla gestionedelpatrimoniocosamiconsiglia?

Rodolfo R.

Dottor Rodolfo, è stato chiarissimo, la sua situazione è comune a tante altre persone: donne e uomini che hanno lavorato intensamente e con successo di carriera ed economico, poi nel giro di un giorno si ritrovano con i problemi che lei ha ben delineato e che vanno affrontati perché per fortuna il periodo di quiescenza è passato da uno o due lustri a 25/30 anni, vissuti nella maggior parte dei casi fisicamente attivi e in buona salute. Leggevo che in Italia ci sono alcune decine di migliaia di persone che sono in pensione da 40 anni: si sarà trattato di baby pensionati, ma è una prospettiva non lontana dalla realtà. Negli Usa questa situazione è stata affrontata principalmente per l’aspetto finanziario, con il financial planning a 100 anni supportato dai Longevity Navigator, e poi con tutti gli studi e le ricerche, nelle più prestigiose università, sui longevi attivi. Lei ha un buon patrimonio ma non vuole ridursi a fare l’amministratore: si faccia consigliare da qualche conoscente nella sua stessa situazione e dal consulente finanziario che lo segue. Lo contatti, lo incontri, gli illustri la situazione e gli chieda una pianificazione di lungo periodo per la gestione del patrimonio e per l’inevitabile trasferimento dello stesso, che non è detto che debba avvenire solo per via ereditaria. Se la pianificazione che le proporrà sarà di suo gradimento, diventi suo cliente. Allora avrà ancora più tempo libero: pensi a quello che avrebbe voluto fare, tanti anni fa, quello a cui ha rinunciato. Oggi avendo anche la sicurezza può farlo, cerchi tra le sue conoscenze altre persone con le stesse idee, reinventatevi; avete energie, esperienza, competenza. dalla formazione a nuove imprese. Nulla vi è precluso, ma deve trattarsi di interessi veri e non di hobby. Gli hobbies sono l’attività di chi non ha interessi e impegni: è una considerazione strettamente personale, come quella che le donne vivono di più degli uomini perché, oltre gli interessi personali, hanno sempre qualcosa di reale da fare: casa, figli, nipoti. Mi faccia sapere, se ne avrà voglia, io sono curioso.

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