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BOOM DI MERGER E DI PROFITTI PER L’AI

di Gloria Valdonio

L’INTELLIGENZA CREATIVA È L’ULTIMA FRONTIERA DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE E PUÒ ESSERE UN VOLANO PER LA

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GENERAZIONE DI RICAVI, L'EFFICIENZA OPERATIVA E LA RIDUZIONE

DEI COSTI DELLE AZIENDE. MOLTI I SETTORI COINVOLTI E LE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO DI LUNGO PERIODO

Secondo gli esperti il punto di accelerazione del progresso tecnologico sarebbe l’Intelligenza Artificiale creativa. Grazie alla mole di dati processati negli ultimi dieci anni (moltiplicati durante il lockdown) l’AI, non solo saprebbe imitare le capacità razionali e sistemiche della mente umana, ma saprebbe anche scimmiottare quelle emozionali, sensoriali e immaginative. E quello che differenzierà le due intelligenze nel tempo sarà solo la coscienza di sé. Come spiega Anjali Bastianpillai, senior client portfolio manager di Pictet Asset Management, l'AI creativa starebbe entrando in una nuova fase grazie a ChatGPT, una chatbot di intelligenza artificiale da poco lanciata dalla californiana OpenAI che invita gli utenti a porre domande e che elabora immediatamente risposte naturali e coerenti, simili a quelle umane. A oggi, OpenAI ha tre offerte principali: ChatGPT, DALL-E 2 per le immagini e Whisper per il parlato. «L’intensità di calcolo dei modelli di linguaggio naturale di ChatGPT, che memorizzano, richiamano, analizzano e compilano grandi quantità di testo in risposte in formato di linguaggio naturale, è notevole», dice Bastianpil- lai. Che aggiunge: «Resta ancora da vedere quali settori verranno stravolti dall’AI creativa e come verrà monetizzata».

Cacciatori Di Bot

A ben guardare le sorti progressive dell’AI non sarebbero proprio magnifiche. Il MIT Technology Review ha lanciato recentemente un warning sull’AI creativa che si autoalimenta attingendo nella rete informazioni e dati che generano risultati sempre più inquinati. Secondo la rivista della prestigiosa università americana i modelli linguistici dell’AI creerebbero testi apparentemente corretti, ma che in realtà possono contenere informazioni false con gravi conseguenze per i settori sensibili, come per esempio la salute o la politica a ridosso delle elezioni. I sistemi di AI potrebbero anche molto facilmente generare disinformazione, abusi e spam, distorcendo le informazioni e persino il senso della realtà. Questo problema si estende anche alle immagini. «Internet è ormai perennemente contaminato da immagini prodotte dall'AI», ha recentemente dichiarato Mike Cook, ricercatore di AI presso il King's College di Londra

Applicazioni Aziendali

Se non è affatto certo che l’umanità trarrà più vantaggi che svantaggi da questa nuova frontiera della tecnologia, sembra invece sicuro che le aziende stiano ponendo ora le basi per le tendenze tecnologiche del prossimo decennio finalizzate ad aumentare l'efficienza, tagliare i costi e migliorare la produttività, in particolare attraverso l’uso dei software. «L'AI può essere utile sia per la generazione di ricavi attraverso la progettazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, la massimizzazione dei prezzi, l’acquisizione e fidelizzazione dei clienti, sia per l'efficienza operativa e la riduzione dei costi attraverso l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, la manutenzione predittiva e l’efficienza energetica», spiega Bastianpillai. Entrambi sono imperativi strategici per tutte le aziende, e i vantaggi più recenti che inducono a un maggiore utilizzo dell'AI sono legati alla scarsità di manodopera e all'aumento del costo del lavoro nell'attuale contesto inflazionistico. I leader di quasi tutti i settori stanno quindi già esplorando e integrando le applicazioni dell'AI nella loro roadmap aziendale. Gli esempi –come spiega Bastianpillai - spaziano dai contenuti sociali, immersivi e generati dagli utenti attraverso proprio Chat GPT, Dall- E2 e Whisper di Open AI, all'ottimizzazione della logistica di magazzino, l'automazione di fabbrica, la manutenzione predittiva dei beni strumentali, la guida autonoma, la diagnostica medica, la chirurgia robotica, il rilevamento delle frodi con le carte di credito, la sicurezza informatica e molti altri ambiti. «Sebbene i budget delle aziende rimarranno sotto pressione nel 2023, guardiamo ai trend del comparto software, che persisteranno nel prossimo decennio, con un'attenzione particolare al cloud, al lavoro ibrido, all'automazione, all'AI e alle trasformazioni della sicurezza», aggiunge Bastianpillai.

Settori Intelligenti

Sfruttando una quantità crescente di dati, l'AI sconvolgerà i modelli di business, promuoverà l'efficienza operativa e creerà una differenziazione strategica nel corso di questo decennio. Numerosi settori, come spiega Bastianpillai, beneficiano attualmente dell'AI o sono destinati a farlo nel prossimo futuro. Tra i primi, i media online, che utilizzano l'AI per migliorare l'esperienza dei contenuti, comprese le classifiche e i suggerimenti, nonché il targeting pubblicitario. Nel settore del commercio elettronico, l'AI può trasformare l'esperienza di acquisto, migliorando le capacità di scoperta, di raccomandazione e di shop, nonché la gestione delle catene di rifornimento, consentendo di ricavare raccomandazioni personalizzate sui prodotti in base a specifiche preferenze del cliente. Anche i settori dei trasporti e dei viaggi sono pionieri delle applicazioni dell'AI, perché utilizzano i dati combinati con la scienza comportamentale e le valutazioni dei social media per la stima dei prezzi di hotel, eventi locali e per migliorare l'esperienza dei clienti.

Merger

Il settore è ovviamente in fermento. Come spiega Christopher Gannatti, global head of research di WisdomTree, nel 2021 sono avvenute complessivamente 130 fusioni e acquisizioni legate all’AI, per un valore superiore a 28 miliardi di dollari, contro le 120 operazioni per soli 5 miliardi del 2020. Le fusioni e acquisizioni possono mantenere questo ritmo? Benché sia impossibile saperlo con certezza – spiega lo strategist - il panorama indurrebbe a pensare che alcune delle più grandi società al mondo (come Amazon, Microsoft, Facebook, Alphabet, per fare alcuni esempi) continueranno ad avere grandi scorte di liquidità e la capacità costante di generarne altra, nonché la propensione ad aumentare ulteriormente le proprie competenze in materia di AI. Per gli investitori è comunque difficile prevedere quale settore o azienda trarrà i maggiori benefici dalle applicazioni dell'AI, perché è possibile che qualsiasi azienda o settore che utilizza i dati ne sarà favorito. Tuttavia, secondo Gannatti, è anche vero che le aziende farmaceutiche potrebbero trarre vantaggio nella scoperta di farmaci, le compagnie assicurative potrebbero beneficiare di previsioni migliori, e l'elenco è infinito. «Abbiamo già visto che diversi sistemi di apprendimento automatico possono svelare nuovi modi per gestire le reazioni e controllare il sistema», sottolinea Gannatti. «Se riusciremo a combinare l'apprendimento automatico con alcune capacità di calcolo quantistico, i calcoli possono ampliarsi, estendersi e progredire in velocità in modo da consentire ulteriori sviluppi oltre a quelli possibili oggi». L'intelligenza artificiale dipende dai dati e l'informatica quantistica, secondo lo strategist, potrebbe permettere a certi tipi di calcoli di avvenire in parallelo, assumendo più dati e avendo la flessibilità di adattarsi istantaneamente. «Ricordiamo che venti anni fa molti di noi non avevano un accesso regolare a Internet, sicuramente non ad alta velocità. Possiamo davvero prevedere dove saremo tra venti anni?», conclude Gannatti.

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