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L’Italia deve localizzare la produzione in Russia La Russia ha cominciato a produrre la mozzarella in loco, e questo fatto può rendere impossibile per l’Italia il ritorno ai volumi di esportazione di mozzarella registrati prima delle sanzioni. Nel corso della riunione generale di Confindustria, l’ambasciatore italiano in Russia, Cesare Maria Ragaglini, ha comunicato che il periodo peggiore nei rapporti commerciali italo-russi “probabilmente è superato, ma penso che sia meglio ammettere che il fattu-
rato del commercio reciproco naturalmente non tornerà ai valori del 2013.” E’ necessario impegnarsi affinché lo shock, manifestato nella riduzione del giro d’affari, non diventi strutturale poiché quando da una parte manca qualcosa, è sempre possibile trovarlo dall’altra parte. Per esempio, in Russia ora viene prodotta la mozzarella, ma non è ovviamente della stessa qualità di quella italiana. Tuttavia c’è il rischio che, con il passare del tempo, il con-
sumatore si adegui ad una certa percezione del gusto che potrebbe influenzare negativamente l’export di alcuni prodotti italiani, come appunto la mozzarella. Per l’ambasciatore Ragaglini, il punto di riferimento per non perdere la posizione sul mercato, che con tanta fatica è stata creata nel corso degli ultimi decenni, consiste nella localizzazione della produzione e negli investimenti poiché, nonostante la crisi economica in Russia, il Paese non si ferma. ■
Anche gli esperti USA promuovono la carne suina Fra le ricette “salutari” presenti nel sito dell’American Institute for Cancer Research se ne trovano alcune che hanno come protagonista la carne fresca di maiale, consigliata da consumare in porzioni moderate e sempre in abbinamento con verdura e frutta. «Per rispondere - spiega Carlo La Vecchia docente di epidemiologia, all’Università di
Milano - dobbiamo ricordare che, come emerge dalla ricerca epidemiologica, elevati consumi di carni rosse, e carni lavorate in particolare, sono stati associati a un aumentato rischio di cancro, nello specifico del colon retto. In Italia, i consumi di carne sono piuttosto moderati intorno a 2-3 volte alla settimana,
Importanza della metrologia per i prodotti agroalimentari Etichette “intelligenti” da utilizzare nei supermercati del futuro per controllare lo stato di conservazione dei cibi grazie a sensori chimici di temperatura e umidità. Applicate, ad esempio, su una confezione di surgelati possono trasmettere informazioni su eventuali anomalie attraverso una semplice app installata sul telefonino di chi va a fare la spesa. Non si tratta di fantascienza, ma di elettronica organica, una delle piattaforme più avanzate di sperimentazione di nuovi materiali, sviluppata presso il Centro ENEA di Portici, noto anche per la ricerca sul fotovoltaico innovativo, i nasi elettronici e il supercalcolatore ‘Cresco’. Centro di sviluppo per l’elettronica organica, un settore dalle innumerevoli potenzialità e in crescita in tutto il mondo con un giro di affari di oltre 26 miliardi nel 2016, è il laboratorio TRIPODE, sigla che sta per Tecnologie e RIcerca per la applicazione dei Polimeri nei Dispositivi Elettronici: qui si sperimentano materiali a base di carbonio per la realizzazione di dispositivi e sistemi iper leggeri, flessibili, sottilissimi, a basso costo e a basso impatto ambientale.
Fra le applicazioni potenzialmente più interessanti le etichette Radio-Frequency IDentification-RFID, identificazione a radiofrequenza, dotate di un innovativo sistema di lettura e di riconoscimento. “Grazie a sensori chimici, di temperatura e di umidità possono essere utilizzate nei supermercati del futuro, ma anche per il monitoraggio di ambienti contaminati, lavorazioni industriali, e in agricoltura” spiega l’ingegner Carla Minarini Responsabile del Laboratorio. Le etichette sensibili RFID nascono nell’ambito del progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale chiamato SMARTAGS (SMART application for organic TAGS). TRIPODE è stato coordinato dal Laboratorio Nanomateriali e dispositivi (‘NANO’) di ENEA e grazie anche al progetto SMARTAGS ha ricevuto 13 milioni di euro da Regione Campania e Ministero della Ricerca ed ha coinvolto Università degli studi di Salerno, Fondazione FORMIT, e le aziende FOS, SESMAT e AET. Queste attività hanno inoltre permesso di formare 16 giovani laureati, i nuovi esperti di elettronica organica.
frequenza che non è associata a rischi apprezzabili di tumori. In particolare, oggi la carne suina notevolmente modificata rispetto al passato, con riduzione degli acidi grassi saturi a favore di quelli polinsaturi come il linoleico, definito acido grasso “essenziale” in quanto l’organismo umano non è in grado di sintetizzarlo e deve assumerlo con la dieta. Inoltre la carne suina, ha un ottimo contenuto di proteine di elevata qualità, di vitamine del gruppo B di elementi in traccia come zinco, ferro, rame e selenio. Tutto ciò è stato ottenuto grazie alla selezione genetica delle razze, ai sistemi di allevamento e alle nuove metodologie di alimentazione. ■
Nel Laboratorio TRIPODE si sperimentano tecniche di processo a basso costo del tutto simili a quelle dell’editoria: i materiali ed i dispositivi vengono stampati su plastica e carta, la cosiddetta elettronica stampata. I sistemi elettronici organici permettono realizzazioni impossibili per quelli a base di silicio, ad es.: lampade a grande area o trasparenti, display ultrasottili e flessibili, e la produzione di grandissime quantità, anche decine e centinaia di miliardi di pezzi l’anno. Inoltre, tali dispositivi risultano più economici e sostenibili. Fin dalla progettazione viene posta attenzione a minimizzare le risorse, l’energia per produrli ed utilizzarli e la gestione del ‘fine vita’, in un’ottica di design for recycling, ovvero di recupero e riutilizzo dei materiali che li compongono. ■ INGEGNERIA
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Marzo 2017
ALIMENTARE
le carni