NON MURI, MA PONTI
Papa Francesco durante la benedizione Urbi et Orbi del 21 aprile scorso
Bambini etiopi e ragazzi italiani del servizio civile con CVM. Insieme per costruire ponti di crescita e sviluppo.
Cari amici, nella mission di CVM da sempre, proprio come recita il proprio nome, c’è quello di essere una Comunità di Volontari per il Mondo. Si tratta di una profonda e rinnovata volontà giornaliera di lavorare in rete per lottare contro qualsiasi forma di povertà ed ingiustizia sociale ed essere quello che da anni abbiamo come obiettivo, ovvero “ponte fra popoli”. Non come protagonisti, ma come facilitatori. Nel mondo globale di oggi, purtroppo fatto ancora di forti squilibri, CVM non è che un piccolo seme, ma ancora assolutamente autentico ed unico. Lo dimostra la volontà del gruppo di soci e volontari che si sono riuniti qualche settimana fa per discutere ed analizzare insieme questo particolare momento storico e sociale in cui viviamo. Trump a suon di
tweet e dichiarazioni urlate, ci ricorda infatti che “sono ora 77 i muri importanti o significativi costruiti nel mondo, con 45 Paesi che stanno progettando o stanno costruendo muri. Oltre 800 miglia (1287 km) di muri in Europa solo dal 2015..” per avallare quella che è a nostro avviso, una sconsiderata politica di chiusura, con il muro del Messico. Naturalmente oltre ai muri fisici poi ce ne sono molti altri, costruiti da “materiali” quali l’indifferenza e la violenza verbale e non solo, che viviamo ogni giorno nelle nostre città, nelle nostre singole comunità. Qual è allora il ruolo di una organizzazione come CVM se non quello di servire, ascoltare, unire, sviluppare e dialogare? In una parola quale ruolo se non quello di “creare ponti”? Cementificare le relazioni, l’amore e l’apertura
1 WWW.CVM.AN.IT
“Davanti alle tante sofferenze del nostro tempo, il Signore della vita non ci trovi freddi e indifferenti. Faccia di noi dei costruttori di ponti, non di muri”
EDITORIALE
Marian Lambert Direttore CVM