al gravity di Dormale, che in ufficio abbiamo ribattezzato “il gravity di Selam”. Ha stupito i nostri ospiti durante i viaggi di monitoraggio per la sua competenza e cortesia e per il solo fatto di essere lì a coadiuvare l’attività dei nostri altri due ingegneri. E l’ingegneria in Etiopia, specie in queste aree, significa fare i conti con estreme difficoltà di trasporto del materiale, spesso affidate alla forza delle braccia, alla fatica e all’urgenza di rendere accessibile l’acqua a migliaia di persone, 2800 nel caso specifico di Dormale. Se per noi le storie di successo delle giovani donne sono all’ordine del giorno, non sono
così scontate soprattutto per le comunità rurali dell’Etiopia. Selam non è la donna bianca che giunge sul campo a supervisionare e monitorare l’andamento dei lavori, ma è una giovane donna etiope il cui lavoro ha un’importanza fondamentale, difficile da comprendere talvolta, per la popolazione. Complice, infatti, il suo colore della pelle ambrato mettono in continuazione in dubbio la sua provenienza etiopica, pensano infatti sia “americana”; ma anche dare prova della conoscenza dell’amhàrico talvolta non è sufficiente, perché in Gamo Gofa la maggior parte dei membri delle comunità non parlano amhàrico. Lei ha dovuto impararlo per
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poter comunicare con i membri della comunità specie con quanti prendono parte ai lavori di realizzazione del progetto. Questo mi ha particolarmente colpito, la naturalezza con cui è riuscita a guadagnarsi il rispetto della comunità di soli uomini non solo da donna, ma da giovane donna, da ragazza, gestire il lavoro di muratori e tecnici con pazienza, diligenza, senza imporsi, senza protagonismi, ma mettendosi a loro fianco insegnando e imparando da loro.
“It’s hard here, but I work with my people and I’m happy”
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ci dice (È dura qui, ma lavoro con il mio popolo e sono felice). Ogni volta che le chiedo come sta è questa la sua risposta che perfettamente racchiude la sua esperienza, che nel caso del CVM per quanto unica non è rara, tutto quello che viene realizzato nel corso dei nostri progetti dallʹAmhara alle Souther Nation è reso possibile dal lavoro e dalla dedizione di quarantacinque etiopi che si impegnano ogni giorno per cambiare le sorti del loro paese e la vita delle loro persone; la mia/la nostra Selam, ne è di certo la punta di diamante.
LEATHER PROJECT, ESEMPIO DI COOPERAZIONE: pellame etiope ed expertise marchigiana Giampaolo Longhi Country Representative - CVM Etiopia CVM Etiopia è pronto per dare avvio al progetto UNIDO Leather Clusters Empowerment in Addis AbabaULCE, oltre all’acqua e le domestic workers, due pilastri delle aree di intervento del CVM in quarant’anni della sua storia, una deviazione da un terreno già battuto ci consente di ricongiungerci
con il senso della cooperazione allo sviluppo, come scambio tra Nord e Sud del mondo. Da una parte c’è l’industria etiope del pellame che da 80 anni lavora e confeziona prodotti in pelle, potendo contare su una delle più grandi popolazioni di bestiame al mondo.