Corriere dell'Economia n. 17/2025

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Sintesi esplicative di documenti e studi a carattere economico di rilievo nazionale, europeo ed internazionale, con link ai documenti ufficiali.

ISTAT: Prezzi al consumo - Dati provvisori - Agosto 2025

ISTAT: Conti economici trimestrali – PIL - valore aggiunto – consumi – investimenti - domanda esteraII trimestre 2025

MinLavoro: nota lavoro intermittente – chiarimenti

INPS: Pensioni – adeguamento per CPDEL, CPS, CPI e CPUG

MinLavoro: Autoimpiego e Resto al SUD – criteri e modalità attuative

INPS: Portale Giovani - Oltre 50 Servizi per Under 35

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ISTAT: Prezzi al consumo - Dati provvisori - Agosto 2025

Secondo le stime preliminari, ad agosto 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,6% rispetto ad agosto 2024, in lieve calo rispetto al +1,7% di luglio.

La riduzione del tasso d’inflazione è principalmente legata all’andamento dei prezzi dei beni energetici regolamentati, scesi dal +17,1% al +12,9%, e dei beni energetici non regolamentati, passati da -5,2% a -5,9%. Un contributo minore arriva anche dal rallentamento dei servizi di comunicazione (da +0,5% a +0,2%). Al contrario, risultano in accelerazione i prezzi dei beni alimentari freschi (+5,6% da +5,1%), di quelli lavorati (+3,0% da +2,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,9% da +2,7%) e dei servizi di trasporto (+3,5% da +3,3%). L’inflazione di fondo, che esclude i beni energetici e gli alimentari freschi, registra un lieve aumento (dal +2,0% al +2,1%), così come l’inflazione calcolata al netto dei soli beni energetici (dal +2,2% al +2,3%). Guardando alla dinamica settoriale, i prezzi dei beni rallentano leggermente (+0,6% da +0,8%), mentre quelli dei servizi accelerano (+2,7% da +2,6%). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia a +2,1 punti percentuali, contro +1,8 del mese precedente. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano un’accelerazione (dal +3,2% al +3,5%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (dal +2,3% al +2,4%). L’aumento congiunturale dell’indice generale (+0,1%) è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei servizi di trasporto (+2,1%), degli alimentari lavorati (+0,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3%). Al contrario, calano su base mensile i beni energetici non regolamentati (-1,7%).

L’inflazione acquisita per il 2025 risulta pari a +1,7% per l’indice generale e a +2,1% per la componente di fondo. Infine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) segna una variazione del -0,2% su base mensile – effetto dei saldi estivi non considerati nel NIC – e del +1,7% su base annua, invariato rispetto a luglio.

29 08 25

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ISTAT: Conti economici trimestrali – PIL - valore aggiunto – consumi –investimenti - domanda estera - II trimestre 2025

Nel secondo trimestre del 2025, il Pil italiano, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020 e corretto per gli effetti di calendario e la stagionalità, ha registrato una flessione dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e una crescita dello 0,4% su base annua rispetto al secondo trimestre 2024. La stima odierna conferma i dati preliminari diffusi il 30 luglio 2025. Il periodo in esame ha contato un giorno lavorativo in meno sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. La crescita acquisita per il 2025 si attesta allo 0,5%, in linea con le precedenti comunicazioni. Guardando ai principali aggregati della domanda interna, rispetto al trimestre precedente i consumi finali nazionali risultano stabili, mentre gli investimenti fissi lordi aumentano dell’1%. Sul fronte del commercio estero, le importazioni crescono dello 0,4%, mentre le esportazioni calano dell’1,7%. Nel complesso, la domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito con +0,2 punti percentuali all’andamento del Pil. Il contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private (ISP), così come quello della spesa pubblica, è stato nullo, mentre gli investimenti fissi lordi hanno inciso positivamente per +0,2 punti percentuali. Anche la variazione delle scorte ha avuto un effetto positivo (+0,4 punti percentuali), a fronte però di un contributo negativo della domanda estera netta (-0,7 punti percentuali). A livello settoriale, si registrano risultati negativi per l’agricoltura, silvicoltura e pesca (-0,6%) e per l’industria (-0,3%), mentre il comparto dei servizi è rimasto stabile.

ISTAT: Fiducia dei consumatori e delle imprese - Agosto 2025

Ad agosto 2025 si registra un peggioramento del clima di fiducia dei consumatori, il cui indice passa da 97,2 a 96,2, mentre l’indicatore composito della fiducia delle imprese rimane stabile a 93,6.

Il calo del clima dei consumatori riflette un deterioramento diffuso di tutte le com28 08 25

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ponenti, seppur con diversa intensità. Le flessioni più consistenti riguardano il clima futuro (da 93,9 a 92,2) e quello economico (da 98,2 a 97,0), mentre i cali del clima personale (da 96,9 a 95,9) e di quello corrente (da 99,7 a 99,2) risultano più contenuti. Per quanto riguarda le imprese, l’indice di fiducia mostra una diminuzione nell’industria – con un calo nel manifatturiero (da 87,8 a 87,4) e nelle costruzioni (da 102,3 a 101,3) – e una contrazione ancora più marcata nel commercio al dettaglio (da 105,7 a 102,8). Al contrario, si rileva un aumento nel settore dei servizi di mercato (da 93,8 a 95,0).

Analizzando le singole componenti: nella manifattura peggiorano le attese sulla produzione, mentre migliorano i giudizi sugli ordini; le scorte di prodotti finiti risultano in aumento. Nelle costruzioni si registra un peggioramento dei giudizi sugli ordini, accompagnato però da un miglioramento delle attese occupazionali.

Nel comparto dei servizi di mercato tutte le variabili mostrano segnali positivi, mentre nel commercio al dettaglio prevale un peggioramento generalizzato dei giudizi e delle attese sulle vendite, sia nella grande distribuzione sia nel commercio tradizionale.

31 08 25

Banca d’Italia: Rapporto sulle operazioni di pagamento fraudolente in Italia – II semestre 2024 - Agosto 2025

Il Rapporto presenta un aggiornamento sull’andamento delle frodi nei pagamenti digitali al dettaglio in Italia.

L’analisi si basa sulle segnalazioni semestrali inviate dai prestatori di servizi di pagamento e prende in considerazione i principali strumenti utilizzati – bonifici, carte di credito e debito, moneta elettronica (in larga parte costituita da carte prepagate) e prelievi da ATM – distinguendo per canale di utilizzo (POS fisico vs e-commerce), area geografica (operazioni nazionali vs transfrontaliere), livello di sicurezza applicato (autenticazione forte – SCA – o altri strumenti) e modalità di ripartizione delle perdite tra clienti e intermediari.

Dal Rapporto emerge che le frodi rappresentano una quota molto contenuta rispetto al totale delle transazioni al dettaglio e che le perdite subite dagli utenti vengono in larga parte mitigate dalle tutele previste dalla normativa. Nonostante i volumi ridotti, il fenomeno resta però critico e insidioso, motivo per cui la prevenzione e il contenimento dei rischi sono essenziali per la stabilità e la sicurezza del sistema dei pagamenti.

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Il tasso di frode – ossia l’incidenza delle operazioni fraudolente sul totale delle transazioni – è pari allo 0,002% per i bonifici, allo 0,017% per le carte e allo 0,021% per la moneta elettronica. Tra i bonifici, quelli istantanei continuano a mostrare valori più elevati (0,057%) rispetto ai bonifici ordinari (0,0015%).

Le operazioni a distanza, soprattutto e-commerce con carte e moneta elettronica, restano più esposte al rischio rispetto ai pagamenti effettuati al POS fisico, anche se nel 2024 si è osservata una riduzione delle frodi negli acquisti online. I tassi di frode risultano molto più alti nelle operazioni transfrontaliere rispetto a quelle domestiche. Particolare rilievo assume la cosiddetta “frode da manipolazione del pagatore”, diffusa nei bonifici ma in aumento anche nei pagamenti con carta. Si tratta di una frode insidiosa che sfrutta tecniche di ingegneria sociale per indurre la vittima a disporre volontariamente un pagamento verso un beneficiario fraudolento. Diversamente dalle frodi non autorizzate (es. clonazioni di carte), in calo del 7% su base annua, queste operazioni – spesso effettuate anche in presenza di autenticazione forte – non attivano automaticamente i rimborsi previsti dalla normativa, rendendo più complesso il recupero delle somme da parte del cliente.

Il Rapporto sottolinea l’importanza di un comportamento prudente da parte degli utenti quando utilizzano strumenti di pagamento digitali. È quindi essenziale non condividere dati riservati e seguire con attenzione le indicazioni fornite dalla propria banca per evitare truffe.

Dal 9 ottobre 2025, per rafforzare i controlli, diventerà obbligatorio per i prestatori di servizi di pagamento verificare in tempo reale la corrispondenza tra IBAN e dati del beneficiario nei bonifici, sia istantanei sia ordinari, segnalando al cliente eventuali incongruenze prima che autorizzi l’operazione.

MinLavoro: nota lavoro intermittente – chiarimenti

Il documento del Ministero del Lavoro chiarisce gli effetti dell’abrogazione del Regio Decreto n. 2657/1923, avvenuta con la legge n. 56/2025, sulla disciplina del lavoro intermittente. In particolare, si era posto il dubbio che tale abrogazione potesse comportare anche la perdita di efficacia del D.M. 23 ottobre 2004, che fa riferimento alla tabella allegata al Regio Decreto per individuare le attività nelle quali è consentita la stipula di contratti intermittenti. 27 08 25

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Il Ministero, sentito l’Ufficio legislativo, conferma che il decreto ministeriale rimane pienamente valido. Il rinvio alle attività del 1923 è infatti di tipo materiale, cioè incorpora i contenuti della tabella direttamente nel testo del decreto ministeriale, che resta quindi autonomo e non viene intaccato dall’abrogazione del Regio Decreto. Questa interpretazione è coerente con la prassi amministrativa consolidata, già espressa in precedenti circolari e interpelli, e trova ulteriore fondamento nell’articolo 55, comma 3, del d.lgs. 81/2015, che mantiene in vigore il D.M. 2004 fino all’adozione di nuovi provvedimenti.

Ne consegue che le attività elencate nella tabella allegata al Regio Decreto del 1923, in quanto recepite nel decreto ministeriale del 2004, devono considerarsi ancora valide e utilizzabili per la stipula di contratti di lavoro intermittente, compresi quelli relativi al settore turistico, dove questa tipologia contrattuale è particolarmente diffusa.

25 08 25

INPS: Pensioni – adeguamento per CPDEL, CPS, CPI e CPUG

Il messaggio INPS n. 2491 del 25 agosto 2025 chiarisce gli effetti delle nuove regole sui limiti ordinamentali introdotte dalla legge di Bilancio 2024 per le quote retributive di pensione degli iscritti alle casse CPDEL, CPS, CPI e CPUG. A partire dal 2025, il limite ordinamentale è legato all’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni per il biennio 2025-2026), con la possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di trattenere in servizio i dipendenti fino a 70 anni previo consenso.

L’INPS specifica che le nuove aliquote di rendimento non si applicano nei casi di pensione di vecchiaia liquidata a seguito di risoluzione obbligatoria del rapporto per raggiungimento dei limiti ordinamentali. La stessa esclusione vale anche per i dipendenti di enti che hanno perso la natura pubblica ma sono rimasti iscritti alla CPDEL. Inoltre, le aliquote storiche (leggi 965/1965 e 16/1986) continuano a valere nei casi di pensione di vecchiaia in cumulo e nei casi di dimissioni intervenute durante un periodo di trattenimento in servizio. Per chi accede alla pensione dopo la fruizione dell’APE sociale, la prestazione di vecchiaia viene calcolata con le aliquote storiche, mentre in caso di pensione anticipata, con meno di 15 anni di contributi al 1995, si applicano le nuove aliquote introdotte dalla legge di Bilancio 2024. Infine, vengono confermate le esclusioni per chi ha maturato i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2023, inclusi i lavoratori precoci, che restano soggetti alle vecchie regole.

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01 09 25

MinLavoro: Autoimpiego e Resto al SUD – criteri e modalità attuative

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 193 del 21 agosto 2025 il Decreto 11 luglio 2025, con cui vengono definiti criteri e modalità per l’applicazione degli esoneri previsti dagli articoli 17 e 18 del decreto-legge n. 60/2024, noto come “Decreto Coesione”, successivamente convertito nella legge n. 95/2024 (Autoimpiego e Resto al Sud). L’obiettivo del provvedimento è favorire l’inclusione attiva e l’inserimento lavorativo attraverso interventi di sostegno all’avvio di attività di lavoro autonomo, iniziative imprenditoriali e professionali da parte dei giovani che possiedono almeno uno dei seguenti requisiti: trovarsi in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione secondo la definizione del PN GDL; essere inoccupati, inattivi o disoccupati; oppure rientrare nella categoria dei disoccupati GOL.

INPS: Portale Giovani - Oltre 50

Servizi per Under 35

Il nuovo Portale Giovani INPS, operativo dal 2025, rappresenta una delle principali innovazioni nei servizi pubblici digitali dedicati ai ragazzi tra i 16 e i 34 anni. Con oltre cinquanta funzioni disponibili, la piattaforma si propone come punto di riferimento per favorire inclusione, autonomia e nuove opportunità di studio e lavoro. L’obiettivo è semplificare l’accesso ai servizi, ridurre la burocrazia e avvicinare l’Istituto alle esigenze concrete delle nuove generazioni.

Il portale offre un’ampia gamma di servizi: bonus economici e incentivi, riscatto agevolato della laurea, strumenti di orientamento al lavoro, agevolazioni per la casa, sostegni per la mobilità internazionale, procedure semplificate per congedi, maternità e paternità, fino a sportelli di supporto psicologico e sussidi per giovani disoccupati. Ogni funzione è corredata da guide interattive, schede esplicative e assistenza digitale, con l’obiettivo di accompagnare l’utente passo dopo passo.

Particolare attenzione è stata dedicata ai bonus giovani, che includono voucher per la formazione, contributi per affitti, incentivi all’imprenditorialità, sgravi contributivi per l’assunzione stabile e sostegni a chi studia o lavora temporaneamente all’estero. Centrale è anche il servizio di riscatto di laurea per under 35, con simulazioni personalizzate, costi

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ridotti e tempi istruttori più rapidi rispetto al passato. Dal punto di vista tecnologico, il portale introduce modalità di accesso innovative. Oltre alle credenziali SPID e CNS, gli utenti possono entrare con una semplice email o tramite QR Code generato dall’app INPS Mobile. La procedura è pensata per garantire massima sicurezza grazie a sistemi di autenticazione a due fattori, crittografia avanzata e notifiche in tempo reale.

Il lancio del Portale ha suscitato un ampio consenso tra esperti, associazioni studentesche e organizzazioni giovanili, che ne hanno riconosciuto il valore innovativo pur segnalando la necessità di campagne informative capillari e di un costante aggiornamento dei servizi. Alcune criticità iniziali, legate soprattutto all’accesso nelle ore di punta e a funzionalità ancora in fase di rodaggio, sono state affrontate dall’INPS con l’impegno a migliorarne progressivamente le performance.

In termini concreti, i vantaggi per i giovani sono molteplici: maggiore autonomia nella gestione di bonus e pratiche, informazioni sempre aggiornate sui propri diritti, riduzione dei tempi burocratici e strumenti di pianificazione previdenziale e professionale più efficaci. Rispetto ad altri portali europei, quello italiano si distingue per l’ampiezza dei servizi offerti, la forte personalizzazione dei percorsi e l’integrazione tra strumenti previdenziali, assistenziali ed educativi.

Il Portale Giovani INPS si configura dunque come un vero e proprio pilastro di innovazione e inclusione sociale. La sfida per il futuro sarà mantenerne l’efficienza, rafforzarne la diffusione e adeguarlo alle nuove esigenze dei giovani italiani, affinché diventi un modello di riferimento anche a livello internazionale.

09 25

ADE: corretta tassazione del Bonus ai dipendenti in mobilità internazionale

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello n. 199/2025, ha fornito chiarimenti sul trattamento fiscale dei bonus in denaro corrisposti ai lavoratori dipendenti nell’ambito di piani di incentivazione, quando questi abbiano maturato il premio svolgendo attività in più Paesi. Il caso riguardava un dipendente che aveva lavorato nel Regno Unito fino a dicembre 2023 e che, trasferitosi in Italia, aveva percepito nel 2024 un bonus riferito al triennio precedente.

La società istante chiedeva se, in presenza di doppia imposizione – nel Regno Unito, per il periodo di maturazione, e in Italia, per la residenza al momento della percezione – fosse possibile applicare una tassazione proporzionale e riconoscere un cre-

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dito per le imposte estere. L’Agenzia ha chiarito che, in base all’articolo 51 del Tuir, i bonus costituiscono redditi di lavoro dipendente e, se percepiti da un soggetto fiscalmente residente in Italia, sono tassati interamente nello Stato italiano, anche quando si riferiscono ad attività svolte all’estero.

Tuttavia, la Convenzione contro le doppie imposizioni tra Italia e Regno Unito riconosce a quest’ultimo il diritto di concorrere alla tassazione come Stato della fonte.

Spetta quindi all’Italia, quale Stato di residenza, eliminare la doppia imposizione concedendo al lavoratore un credito d’imposta per le imposte pagate all’estero. La stabile organizzazione italiana, in qualità di sostituto d’imposta, è tenuta ad applicare le ritenute anche sui bonus erogati da società estere del gruppo, ma non incorre in sanzioni o interessi se si è attenuta a precedenti indicazioni dell’Amministrazione finanziaria.

SAFETY CONFSAL

Salute e Sicurezza sul Lavoro

IL DECALOGO DELLA SICUREZZA

PER LA PREVENZIONE PARTECIPATA

I numeri parlano e ci dicono che gli infortuni e le malattie professionali continuano a crescere. Il Paese soffre quotidianamente, in termini di morti e dolore, una piaga che non si riesce ancora a debellare che produce un costo annuale stimato del 6,3% del PIL. La Confsal, a valle di un impegno ormai pluriennale sugli aspetti della safety, ha condensato le proprie proposte in un decalogo che è stato reso pubblico a Bologna in occasione del Salone di Ambiente e Lavoro, principale Fiera nazionale della salute e della sicurezza sul lavoro e che, aggiornato e integrato, è stato proposto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in occasione del primo incontro con le Parti Sociali convocato al Ministero il 12 gennaio 2023.

Proponiamo di

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Creare un’Agenzia o Polo nazionale, quale soggetto unico deputato a coordinare prevenzione e vigilanza, informazione e formazione, assistenza e consulenza in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Educare le nuove generazioni alla cultura della sicurezza inserendo nei programmi didattici della scuola secondaria

“La salute e sicurezza del lavoro” come disciplina scolastica obbligatoria

Diffondere una “prevenzione partecipata” con il coinvolgimento attivo di tutti i lavoratori, mettendo la loro partecipazione al centro dell’azione di prevenzione unitamente a tutti gli attori coinvolti nel sistema di prevenzione

Promuovere la diffusione di MOG-SGSL - Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza del Lavoro - incentivandone economicamente l’adozione da parte delle aziende, tramite il credito di imposta e/o l’esenzione temporanea dal contributo INAIL 4

Favorire l'instaurarsi di un rapporto di cooperazione e collaborazione tra gli organi di vigilanza dello stato e le aziende, dando a esse la possibilità di verificare preventivamente la propria situazione effettiva sul rispetto delle norme sulla sicurezza, per poter così rimediare alle difformità rilevate 5

Incrementare fortemente l’organico degli ispettori tecnici per la sicurezza sul lavoro in modo che la vigilanza sull’applicazione della normativa abbia anche una funzione preventiva; assumendo a tal fine migliaia di giovani qualificati con adeguata preparazione nel campo ingegneristico, tecnico e scientifico

Potenziare e migliorare la formazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza - RLS - per ridurre il disequilibrio che si riscontra nella preparazione tecnica dei RLS rispetto alle altre figure aziendali impegnate nel sistema di prevenzione e protezione 7

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Garantire qualità ed efficacia alla preparazione delle principali figure di sistema, dando applicazione sollecita e concreta alle modifiche normative previste dal D.L. 146/2021 (Legge 215/2021), per realizzare i cambiamenti previsti nell’ambito della formazione

Potenziare il sostegno alle iniziative di prevenzione tramite la formazione, l’informazione e la consulenza attraverso maggiori investimenti da parte dell’Inail rispetto a quelli che attualmente mette a disposizione del tessuto produttivo del Paese

Incrementare le risorse per la ricerca scientifica “prevenzionale” su infortuni e rischi emergenti, tramite l’Inail, le Università e gli altri Enti di ricerca, assicurando che i risultati dei progetti completati vengano resi più agevolmente accessibili per il trasferimento al mondo produttivo e alle Parti Sociali

https://bit.ly/decalogo_safety_confsal

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Corriere dell'Economia n. 17/2025 by CONFSAL News - Issuu