

Dall'Incarnazione di N.S.G.C. (secondo il Martirologio Romano) Anni 2023
Dalla fondazione della Confraternita Anni 404
Dall’edificazione della Chiesa dell’Immacolata Anni 272
Elementi per il Computo ecclesiastico dell'anno 2023
In conformità con tali regole, l’anno 2023 reca la Pasqua al 9 APRILE.
(plenilunio ecclesiastico pasquale il 5 aprile, domenica successiva a tale data: 9 aprile)
La Pasqua al 9 Aprile è MEDIA, secondo il seguente schema:
22 marzo Pasqua bassissima
Dal 23 marzo al 2 aprile
Pasqua bassa
Dal 3 aprile al 13 aprile Pasqua media
Dal 14 aprile al 24 aprile
25 aprile
Pasqua alta
Pasqua altissima
Date delle QUATTRO TEMPORA dell’anno 2023
Tempora di primavera (Reminiscere)
Tempora d’estate (Trinitatis)
Tempora di autunno (Crucis)
Tempora d’inverno (Luciae)
Mercoledì, venerdì e sabato dopo la I domenica di Quaresima 01-03-04 marzo
Mercoledì, venerdì e sabato dopo la Pentecoste
Mercoledì, venerdì e sabato dopo l’Esaltazione della Croce
Mercoledì, venerdì e sabato dopo Santa Lucia
31 mag.-2-3 giu
20-22-23 settembre
20-22-23 dicembre
Tabella annuale delle CELEBRAZIONI MOBILI per l’anno 2023
Ceneri Pasqua Ascensione Pentecoste Corpus Domini 1° Dom. Avvento
22 feb 9 apr 21 mag 28 mag 11 giu 3 dic
VESCOVO DI ROMA
VICARIO DI GESĂ™ CRISTO, SUCCESSORE DEL PRINCIPE DEGLI APOSTOLI, SOMMO PONTEFICE DELLA CHIESA UNIVERSALE, PATRIARCA DELLA CHIESA LATINA, PRIMATE D'ITALIA, ARCIVESCOVO E METROPOLITA DELLA PROVINCIA ROMANA, SOVRANO DELLO STATO DELLA CITTĂ€ DEL VATICANO, SERVO DEI SERVI DI DIO
JORGE MARIO BERGOGLIO
nato in Buenos Aires il 17 dicembre 1936; ordinato Sacerdote nella Compagnia di GesĂą il 13 dicembre 1969; eletto alla Chiesa titolare di Auca il 20 maggio 1992 e consacrato il 27 giugno 1992; promosso Coadiutore di Buenos Aires il 3 giugno 1997; succ. per coad. il 28 febbraio 1998. Creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001.
Seguirono in Roma, nel 2013
la Sua elezione al Pontificato il 13 marzo
l'inizio solenne del Suo ministero di Pastore universale della Chiesa il 19 marzo.
Vescovo della Diocesi di Nardò – Gallipoli
nato a Lequile il 26 settembre 1953; ordinato Sacerdote il 29 giugno 1978; Seguirono in Lecce e Nardò, nel 2013
l’elezione a Vescovo il 16 luglio
l’ordinazione e la consacrazione a Vescovo il 14 settembre la presa di possesso della Diocesi e l’inizio del ministero di Pastore il 28 settembre.
Incarichi: Membro di diritto della C.E.P. (Conferenza episcopale pugliese)
Membro della Commissione episcopale per il Laicato
Confraternita Maria Ss.ma Immacolata – Casarano
Denominazione
CONFRATERNITA MARIA SS. IMMACOLATA
Sede Chiesa B.V. Maria Immacolata, Via Roma, 89 - Casarano
Erezione canonica 9 aprile 1619 con rescritto di S.E. Mons. Girolamo De Franchis, Vescovo di Nardò
Primo Priore e fondatore
Primo Assistente spirituale e fondatore
N.H. Giovanni Battista Filomarino
Fra’ Reginaldo da Martina O.P.
Stemma e ritratto del Vescovo De Franchis
Stemma del Priore Filomarino
Tipologia Confraternita di devozione e penitenza
Aggregazioni e gemellaggi:
1) Arciconfraternita della SS.Concezione in Roma 07/07/1668 (aggregazione)
2) Arciconfraternita dell'Addolorata in Matino ab immemorabili (aggregazione)
3) Confraternita di S.Giuseppe e della B.Morte in Tuglie 1826 (aggregazione)
4) Confraternita della Ss. Concezione in Molfetta 25/11/2017 (gemellaggio)
5) Arciconfraternita Ss. TrinitĂ e Carmine in Ruffano 15/07/2019 (gemellaggio)
Confraternita Maria Ss.ma Immacolata – Casarano
Approvazione regole statutarie
Riconoscimento giuridico
Iscrizione PersonalitĂ giuridica
29 giugno 1778 con regio decreto di S.M. Ferdinando I, di Borbone
16 ottobre 1934 con regio decreto di S.M. Vittorio Emanuele III, Re d'Italia
8 giugno 1987 al nr. 128 presso la Prefettura di Lecce
Iscrizione presso la Confederazione Confraternite delle Diocesi d'Italia 01 ottobre 2002
Indirizzo: Via Roma, 89 – 73042 Casarano (LE)
Codice fiscale: 90000720756
Telefono e fax: 0833/599348
e-mail: immacolata_casarano@yahoo.it
pec: fabioclara@pec.it
facebook: Confraternita Maria Ss. Immacolata – Casarano
telegram: t.me/immacolatacasarano
instagram: immacolatacasarano
www.confraternite.it: www.confraternite.it/confraternita/25
Luoghi di culto:
 Chiesa B.V.M. Immacolata eretta nel 1751 Via Roma, 89 – Casarano
ď‚· Cappella maggiore dell'Immacolata eretta nel 1950 c/o Cimitero comunale
ď‚· Cappella minore dell'Immacolata eretta nel 1895 c/o Cimitero comunale
Monumenti di proprietĂ :
ď‚· Calvario monumentale eretto nel 1913
Padre spirituale Sac. Antonio Albano nato il 23/10/1941 a Casarano - ordinato presbitero il 05/07/1964 - nominato padre spirituale il 29/07/1989
Priore e rappresentante legale
Aronne De Nuzzo
I Assistente e vice priore Massimo Marrella
II Assistente Clara Sergi
I Consigliere Angelo Danese
II Consigliere Giorgio Mazzeo
Direttivo con funzioni di C.d.A. eletto dall'assemblea dei soci il 29/05/2021 e approvato dall'Ordinario diocesano il 01/06/2021.
Confraternita Maria Ss.ma Immacolata – Casarano
Cassiere Giorgio Mazzeo
Segretario Fabio Cavallo
nominati dal C.d.A. in data 04/06/2021 con delibera n. 1/194/2021
2021-2022
Revisore dei Conti Dott. Paolo Trani
nominato dal C.d.A. in data 26/02/2015 con delibera n. 1/177/2015 e riconfermato
previste dallo Statuto
I Consultore e segretario della Consulta Mario Legittimo
II Consultore Antonio Negro
III Consultore Anna Rita Legittimo
Nominati dal Padre spirituale in data 10/05/2021 – scadenza: 09/05/2026
Maestro dei novizi Il Priore in carica
Maestro delle cerimonie Fabio Cavallo previste dal regolamento vigente
Commissario per la gestione della Tomba sociale Fabio Cavallo
Responsabile zelatrici Ornella D'Aquino
Confratelli cantori soppress. 01/01/1948
Confratelli antifonari soppress. 01/01/1948
Direttore delle compagnie maschili soppress. 24/03/1990
Capi compagnie e supplenti capi soppress. 24/03/1990
Commissario vigilanza terreni soppress. 19/05/1978
Oblato soppress. 02/06/1983
Gruppo dei sagrestani soppress. 01/01/1948
Presidente sezione femminile soppress. 24/03/1990
Nelle sue “Spigolature Casaranesi”, Padre Chetry riporta i nomi dei fondatori di questa pia pratica, portata avanti dalla Confraternita fino ai primi anni ’70. Si tratta, in primis, di Don Leonardo Vernaleone, Cantore del Capitolo di Casarano che, il 9 gennaio 1697, fa testamento lasciando alla “Venerabile Congregazione” dell’Immacolata un oliveto denominato “Chiusura grande”, i cui proventi debbano servire all'assegnazione di una dote in denaro ad orfane zitelle. Ad esso si aggiunge, nel luglio 1779, il lascito del Dott. Don Andrea Astore, padre del celebre illuminista Francesco Antonio Astore, che dispone, all’atto della sua morte, la corresponsione, da parte dei suoi eredi, di sei ducati alla Confraternita perché siano devoluti ad un’orfana estratta a sorte. Anche Ippazio Pacella nel maggio 1797, nominando esecutrice testamentale sua moglie Marina Rizzo, dispone il lascito di una rendita perpetua di ducati cento al “Venerabile Oratorio della Vergine S.ma dell’Immacolata” affinché, alla vigilia dell’8 dicembre, si estragga a sorte un’orfana offrendole una “dote” in denaro. Nella “TABBELLA” dei legati perpetui della Confraternita, conservata in archivio, agli obblighi derivanti dal legato di Vernaleone, è anche indicata la somma da corrispondere alla sorteggiata, ossia quattro ducati. Diversi confratelli anziani ricordano ancora l’emozionante cerimonia, posta al termine delle funzioni della vigilia dell’Immacolata. I tre nominativi, scelti dalla Confraternita, venivano messi in un bussolotto e all’invocazione “Vergine Immacolata!” pronunciata dal Priore, si estraeva un solo bigliettino col nome della sorteggiata. Il nominativo veniva reso pubblico ai fedeli in chiesa, accompagnato dallo squillante suono della campanella della sagrestia.
COMITATO PRO RESTAURO CALVARIO 03/03/2012 -
SCHOLA CANTORUM IMMACOLATA 1968 - in attivitĂ
La Schola Cantorum nasce nel 1968 su iniziativa dell’allora padre spirituale della Confraternita e Rettore dell’Immacolata, il compianto Don Aldo Stefano.
MONTE FRUMENTARIO O GRANARIO “IMMACOLATA” ? - 1840
I monti frumentari, chiamati anche monti granatici, vennero istituiti alla fine del XV secolo allo scopo di distribuire ai contadini poveri, con l'obbligo di restituzione, il grano e l'orzo di cui avevano bisogno per la semina; ebbero una notevole diffusione durante i secoli XVI e XVII. Si rivolgevano in particolare a coloro che vivevano in condizioni di pura sussistenza quando, per il bisogno, erano costretti a mangiare anche quanto doveva essere riservato alla semina, oppure erano costretti a rivolgersi agli usurai. Il Monte frumentario dell’Immacolata cessò le sue attività nel 1840 per gravi difficoltà finanziarie.
Statuto confraternale promulgato da S.E. Mons. Vescovo il 01/11/2014 ed in vigore dal 30/11/2014
Regolamento confraternale formulato dal C.d.A in data 02/02/2017 e promulgato da S.E. Mons. Vescovo il 01/06/2017
Regolamento cimiteriale approvato e promulgato dal C.d.A. il 02/02/2012
12 novembre 2022
29 nov. 2022 – 07 dic.2022
8 dicembre 2022
Dal 21 gennaio al 06 maggio 2023
06-07-08 febbraio 2023
03-10-17-24-31 marzo 2023
24-31 aprile 2023
S. Messa di suffragio presso la Chiesa dell’Immacolata
Novena all'Immacolata
SolennitĂ dell'Immacolata, Processione
15 sabati in onore della B.V. Maria del Rosario
Solenni Quarantore eucaristiche nella Chiesa dell'Immacolata
Via Crucis nella Chiesa dell'Immacolata
Settenario e Memoria dell’Addolorata
Domenica delle Palme Messa in Coena Domini
Feria VI in Parasceve Esposizione della Desolata
09/04/2023
26/04/2023
Fondazione della confraternita
Dedicazione della Chiesa
(ore 15.30, Recita del Rosario – ore 16.00 assemblea generale e catechesi)
2 – 6-7-8 aprile 2023 19
20 novembre 2022
18 dicembre 2022
15 gennaio 2023
La confraternita, oltre a zelare il culto per l’Immacolata (perciò classificata come confraternita di devozione), in passato era annoverata anche come confraternita di penitenza in quanto sosteneva l’obbligatorietà del rigore dei costumi e la necessità del pentimento e della penitenza; infatti i suoi iscritti maschili, in gran segreto il lunedì e il venerdì sera, praticavano alcune mortificazioni corporali come il fustigarsi sul dorso nudo con alcune funicelle o con delle lamine di latta, chiamate “disciplina” per tutto il tempo di un "Miserere" o di una "Salve Regina". In quest’ottica, la confraternita faceva celebrare, principalmente durante la Quaresima, le Messe che commemoravano i vari Misteri della Passione e Morte del Signore, secondo il seguente calendario:
Martedì dopo la Domenica di Settuagesima (terzultima prima della I Dom. di Quaresima) IN FESTO ORATIONIS D.N.J.C. AD HORTUM IN MONTE OLIVETI
(nella commemorazione dell’Orazione di Nostro Signore Gesù Cristo nell’Orto degli ulivi)
Martedì dopo la Domenica di Sessagesima (penultima prima della I Dom. di Quaresima) IN SOLEMNI COMMEMORATIONE DOMINICAE PASSIONIS
(nella commemorazione della Passione del Signore)
Martedì dopo la Domenica di Quinquagesima (ultima prima della I Dom. di Quaresima) IN COMMEMORATIONE SACRA COLUMNA FLAGELLATIONIS D.N.J.C.
(nella commemorazione della Sacra Colonna di flagellazione di Nostro Signore GesĂą Cristo) *
Venerdì dopo le Ceneri IN FESTO SACRAE CORONAE SPINARUM D.N.J.C.
(nella commemorazione della Corona di spine di Nostro Signore GesĂą Cristo)
Venerdì dopo la Prima Domenica di Quaresima IN FESTO SACRAE LANCEAE ET CLAVORUM D.N.J.C.
(nella commemorazione della Sacra Lancia e dei Sacri Chiodi di Nostro Signore GesĂą Cristo)
Venerdì dopo la II Domenica di Quaresima IN FESTO QUINQUE VULNERUM D.N.J.C.
(nella commemorazione delle Cinque Ferite di Nostro Signore GesĂą Cristo)
Venerdì dopo la III Domenica di Quaresima IN FESTO SANGUINIS D.N.J.C.
(nella commemorazione del Sangue di Nostro Signore GesĂą Cristo)
*: abolita nel 1911 da Papa S. Pio X
Venerdì dopo la IV Domenica di Quaresima IN FESTO SACRA SINDONIS D.N.J.C.
Confraternita Maria Ss.ma Immacolata – Casarano
(nella commemorazione della Sacra Sindone di Nostro Signore GesĂą Cristo)
14 aprile
IN FESTO S. BONI LATRONIS
(nella commemorazione del Buon Ladrone)
Nel corso dei secoli, essere Priori dell’Immacolata significava assumere una carica molto importante nella vita della comunità cittadina, al punto che spesso quello di priore e quello di sindaco della città erano ruoli alternativi, se non, alle volte, addirittura
contemporanei. Di seguito, un elenco di confratelli che hanno svolto la carica di Sindaco di Casarano sindaco
PIO GIUSEPPE GIOV. (1886-1974)
MORGANTE SALVATORE (1917-1977)
VENUTI REMIGIO MICHELE (1958)
Il cardinale protettore era un prelato nominato da nazioni, ordini religiosi, confraternite, specifiche chiese, collegi, città perché ne tutelasse e ne sollecitasse gli interessi presso la Curia romana.
Secondo questo costume, presente sin dal XIII secolo, tale ruolo era sovente concesso ad un cardinale che era solitamente anche il rappresentante della nazione o dell'ente presso la Santa Sede e godeva di privilegi esclusivi presso l'ente rappresentante.
Protettore della Confraternita Maria Ss. Immacolata di Casarano
Nacque a Casalnuovo (oggi comune di Casalnuovo di Napoli, all'epoca borgata del comune di Afragola che si chiamava Arcora) il 22 ottobre 1872, studiò presso il seminario di Spoleto e fu ordinato sacerdote della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue l'8 giugno 1895. Dopo essere stato per alcuni anni amatissimo parroco priore a Montefalco (Pg), dove fino alla fine dei suoi giorni amava recarsi per raccoglimento spirituale e ristoro, il 29 aprile 1909 fu nominato vescovo di Muro Lucano e, il 19 giugno 1911, trasferito alla sede di Sant'Agata de' Goti. Il 9 dicembre 1915 fu promosso arcivescovo di Benevento. Papa Benedetto XV lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 4 dicembre 1916. Al momento della nomina e fino alla creazione del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster,ad opera di Pio XI, fu il porporato italiano più giovane. Il 7 marzo 1924 fu promosso arcivescovo di Napoli. Per poter meglio occuparsi degli affari religiosi della città , gli fu affidato un segretario particolare, il monsignor Giuseppe Gennaro Antonio Torre (Napoli, 4 febbraio 1894 - Napoli, Chiaia 24 febbraio 1955. Parroco della chiesa di San Giuseppe a Chiaia). Morì l'11 maggio 1952 all'età di 79 anni; il suo corpo riposa nella basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte. A Napoli gli sono intitolati un ospedale e il seminario maggiore arcivescovile. Una strada porta il suo nome a Roma e, a San Marco dei Cavoti (Bn), una lapide ricorda il suo soggiorno presso il nobiliare palazzo Jelardi.
concessa alla Confraternita
dal Pontefice CLEMENTE VIII a tutti i Confratelli e Consorelle di questa Congrega dell’Immacolata di Casarano, da lucrarsi però da tutti coloro che sono osservanti delle regola di detta Congrega, e che avranno esercitato le infrascritte opere di pietà .
1. A tutti coloro, che si ascriveranno fratelli, nel primo giorno di loro iscrizione, purché siano confessati e comunicati, indulgenza plenaria.
2. A tutti coloro, che nel punto di morte siansi confessati e comunicati, [o che siano veramente contriti, ove tanto non avessero potuto eseguire], ed invochino divotamente se non colla bocca col cuore, i nomi di GesĂą e di Maria, indulgenza plenaria.
3. A tutti coloro, che nel giorno della Beatissima Vergine Immacolata, confessati e comunicati, avranno spinte delle preghiere al Signore, per la pace e congordia de’ popoli Cristiani, per la estirpazione dell’eresie, e per la esaltazione della Chiesa Cattolica, indulgenza plenaria.
4. A tutti coloro, che nel giorno della Natività , Annunziazione, Purificazione e Assunzione, si saran muniti de’ Sacramenti, e avranno priegato come di sopra, sette anni d’indulgenza, e altrettante quarantene.
5. A tutti quelli, che interverranno divotamente alla processione del giorno della Concezione, tre anni d’indulgenza e altrettante quarantene.
6. A tutti quelli, che nelle vigilie e nelle feste della Beatissima Vergine, non che nei sabati di tutto l’anno, avranno divotamente ascoltato o recitato, le Litanie e la Salve Regina, 200 giorni d’indulgenza per ogni fiata.
7. Parimente 200 giorni d’indulgenza per tutti quelli che avranno accompagnato il cadavere d’un Fratello o Sorella.
8. A tutti quelli, che in tempo di vespero, avranno fatto l’esame di loro coscienza, e si saran raccomandati alla protezione della Vergine e dell’Angelo Custode, 100 giorni d’indulgenza per ogni fiata.
9. A tutti coloro, che avran provveduto al periclitante onore d’una zitella un’anno d’indulgenza.
10. A tutti coloro, che avran conciliato le dissidenze dei fedeli, o si sieno cooperati perché abbandonino il peccato, o avran visitato le carceri e gli ospedali, o avranno insegnato agli ignoranti la Dottrina Cristiana, 60 giorni d’indulgenza per ogni fiata.
11. A tutti coloro, che avran recitato divotamente l’officio della Beatissima Vergine, 50 giorni d’indulgenza per ciascuna fiata. Ove poi, per un intero mese, si pratichi questa divozione, di unita alla confessione e comunione, 7 anni d’indulgenza e altretante quarantene.
12. Da Monsignor Petrocelli Vescovo di Nardò fu accordata l’indulgenza di 40 giorni a chiunque visita questa Cappella nel 26 novembre di ciascun anno, giorno della Consagrazione della Cappella sudetta.
IMMAGINE SACRA MATERIALE DATA AUTORE
IMMACOLATA legno
GESU’ ALLA COLONNA cartapesta
GESU’ MORTO cartapesta
Sec. XVII attrib. a Domenico Di Venuta
Sec. XIX attrib. a Eugenio Maccagnani
sec. XIX anonima bottega leccese
ADDOLORATA cartapesta Sec. XIX anonima bottega leccese
CROCEFISSO legno 1999 Ferdinando Stuflesser
GESU’ NELL’ORTO cartapesta 2007 Antonio Papa
MADONNA DELLA PACE cartapesta 1940 ca Bottega Guacci - Lecce
GESU’ MORTO DI CALVARIO Cartapesta e gesso 1922 Bott. Carmelo Bruno - Lecce
GESU’ RISORTO Cartapesta Sec. XX anonima bottega leccese
EDICOLE CALVARIO Cartapesta 1918 Raffaele Caretta - Lecce
GESU’ BAMBINO Gesso Sec. XIX anonimo
CAMPANILE A VELA DEL 1833 CON DUE ARCATE
CAMPANA TONO ANNO FONDERIA SISTEMA
CAMPANA MINORE “Crocefissa” RE2 1904 G. OLITA LECCE MARTELLO
CAMPANA MAGGIORE “Immacolata” SI 1989 N. GIUSTOZZI TRANI MARTELLO E OSCILLAZIONE
QUADRO DI COMANDO: TREBINO (TIPO MECCANICO)
Quando, col Concilio Tridentino, in tutta Italia si manifestò un forte culto per Maria, Casarano non si sottrasse al “risveglio devozionale” per la Madre di Gesù e su iniziativa di Giovan Battista Filomarino, cugino della feudataria nobildonna e benefattrice
Lucrezia Filomarino, con l’autorizzazione e la benedizione di Mons. Girolamo De Franchis nel 1619 si costituì una confraternita dedicata all’Immaculata Conceptione”. Il Vescovo di Nardò attestò il riconoscimento canonico della neonata congregazione il 9 aprile di quel
1619, e la confraternita, sin dai primi tempi, si prodigò per aiutare i poveri, combattendo l’usura, assistendo i malati ed i moribondi e soprattutto diffondendo la devozione a Maria con la celebrazione dei riti delle sette festività mariane proclamate dalla Chiesa. In passato, “appartenere all’Immacolata” diventava quasi una garanzia del vivere con “stretto rigore spirituale e morale”, qualità del resto che ad una confraternita considerata molto prestigiosa non potevano fare difetto, tali da far descrivere i suoi associati “ricchi di virtù religiose e civili”. Su tutti meritava ossequio e rispetto il priore. Ed ancora oggi si racconta quel particolare aneddoto secondo il quale, fino a pochi decenni addietro, all’elezione del priore, tutti i confratelli si affrettavano per congratularsi con lui per omaggiarlo con il bacio della mano. Gesto di profondo “rispetto” che di solito si riserva alle figure gerarchiche della Chiesa. Essere priori dell’Immacolata, infatti, significava assumere una carica molto importante nella vita della comunità cittadina. Al punto che spesso quello di priore e quello di sindaco della città erano ruoli alternativi, se non, alle volte, addirittura contemporanei. Il luogo in cui “si celebrò” la fondazione della confraternita e che per anni fu sede stessa della congrega, fu ricavato nella vecchia cappella dell’Annunziata, un tempietto andato poi distrutto intorno alla metà del 1700 per far posto all’attuale chiesa dell’Immacolata.
I Confratelli hanno in dote l’abito formato dal sacco (camice) bianco cintato da un cordone azzurro, mozzetta di raso azzurro con medaglione pettorale realizzata su lamina argentea con la figura della Madonna a sbalzo, applicato sul petto sinistro. Hanno in dotazione, la buffa“ il cappuccio bianco e il fanale processionale; le donne hanno un nastro celeste che partendo dal dorso passa sugli omeri e cade sul petto con una tonda medaglia raffigurante un mezzo busto della Madonna. Il regolamento confraternale impone l’uso dell’abito in ogni processione propria della confraternita (l’8 dicembre, solennità della Titolare, la processione del Patrono della città , San Giovanni Elemosiniere, la processione del Corpus Domini, i vari cammini diocesani, regionali e nazionali delle confraternite, gli accompagnamenti funebri), mentre per la processione del Venerdì Santo, alla quale partecipano solo gli iscritti maschili, i confratelli indossano il sacco, senza mozzetta, nascondendo il volto con la buffa.
La chiesa si sviluppa in un’unica navata con transetto. La sua costruzione risale al 1751 e sostituisce il precedente edificio sacro del 1500. La facciata, dalle linee semplici, è caratterizzata da due colonne ioniche, poste ai lati, che sostengono la trabeazione e dal portone principale, adorno di cornici e capitelli. Al di sopra di esso, si aprono due piccole edicole, scoperte di recente, che raffigurano ad affresco, la Vergine annunziata e
l’Angelo. Al limite della trabeazione, si apre una finestra a vetro incorniciata da fregi e cornice. Il fastigio si compone della statua in pietra della Vergine, posta sul pinnacolo, e da due figure di santi non identificabili, posti ai lati con altre decorazioni in pietra. All’interno, di stile barocco, sono presenti 3 altari, il maggiore in pietra leccese lavorata e i due laterali intitolati alla Natività della Vergine e all’Assunta. I quattro teleri, nella navata, le due tele degli altari minori e i due ovali superstiti nel transetto sono del grande pittore Oronzo Tiso. Le rappresentazioni pittoriche rappresentano gli episodi principali della vita della Vergine, iniziando dall’altare laterale sinistro (Est) con la Natività di Maria; seguono a ruota, la Presentazione al tempio di Maria, l’Annunciazione, la Visita a S. Elisabetta, la Purificazione ed, infine, all’altare laterale destro (Ovest) l’Assunzione. I tre ovali raffigurano San Giovanni Evangelista (il solo salvato dal trafugamento del 1982) san Vito e San Francesco Saverio. Sopra l’altare maggiore, si staglia il matroneo riccamente lavorato, al di sopra del quale si apre la nicchia con l’immagine dell’Immacolata in pietra.
Di importanza storica e artistica è il Calvario monumentale addossato alla chiesa stessa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1911 con l’abbattimento del piccolo calvario preesistente del 1829 e l’innalzamento del grande muro absidale e della copertura a forma di semicatino, tutto a spese della confraternita. Successivamente, le due statue di angeli in pietra leccese, eseguite dall’artigiano leccese Sparapane furono commissionate dai confratelli Barlabà G. e Scorrano G. . A partire dal 1913 e fino al 1918, gli altri lavori (realizzazione delle edicole e della recinzione di ferro, costruzione della grotta…) furono portati a compimento da Donna Olimpia Passero Sylos, Baronessa D’Elia, in memoria del fratello Eugenio deceduto nella Grande Guerra. Il prospetto del Calvario si presenta parimenti grandioso, semplice e molto equilibrato il quale si ispira fortemente ad una delle opere più note del Bramante: l’esedra del Belvedere in Vaticano. Impressionante è la copertura a catino, il cui arco terminale, sovrastato dalla croce cuspidale e dall’insegna “INRI”, poggia su colonne ioniche binate dalle quali si ergono le figure degli angeli. All’interno, sul muro absidale che è traversato dalla trabeazione delle colonne ioniche, sono incastonate le 5 edicole centinate, chiuse da vetri e raffiguranti i “Misteri” della Passione di Cristo, riprodotti con plastico rilievo dall’artista Raffaele Caretta (1871-1950). Al centro della costruzione, sotto le edicole, vi è un rigonfiamento rustico ricoperto di pietre al cui interno giace la statua di Cristo morto, opera dello stabilimento Longo di Lecce. Infine, la parte anteriore e laterale del complesso è chiusa dalla cancellata di ferro.
NOTE BIOGRAFICHE di CONFRATELLI e PADRI SPIRITUALI
ANSELMO CIUFFOLETTI (1872-1952)
Nasce a Paganica, frazione de l’Aquila. Dopo gli studi magistrali non intraprende l’insegnamento ma si arruola nell’arma dei R. Carabinieri. Dopo alcuni anni di servizio in Calabria, nel Comune di Campana dove si distingue per aver salvato una famiglia dalle macerie del terremoto del 1905, viene trasferito nel Salento, in qualità di luogotenente, nella caserma di Gallipoli. Dimora nella vicina Casarano insieme alla moglie Aurelia Campisi e qui nascono i suoi figli. Congedatosi dall’Arma, è chiamato dall’imprenditore Giuseppe Capozza a dirigere le numerose aziende della famiglia. Si iscrive alla Confraternita dell’Immacolata nei primi anni del Novecento e ricopre la carica di Priore, per diversi mandati, negli anni Venti. Funge, in seguito, da segretario e da valido e sapiente collaboratore fino al 1952, anno della scomparsa.
GIOVANNI BATTISTA BIAGIO VALENTE (1883 - 1959)
Nasce il 5 ottobre del 1883 da Enrico, dottore e medico chirurgo, e da Clementina Pio. Inizia gli studi classici e frequenta anche il primo anno di Medicina ma, seguendo il suo istinto, prosegue in Giurisprudenza, laureandosi all’Università di Macerata. Intraprende con successo la professione forense divenendo vice pretore in Casarano ma coltiva con dedizione la sua vocazione di poeta e letterato. Pubblica, con favore di critica, alcuni volumetti di poesie intitolati “Preludio” e “Le rime dell’Addio”. E’ iscritto alla Confraternita sin da adolescente ed è Priore a cavallo tra gli anni Venti e Trenta. Negli anni successivi è consigliere, revisore contabile e collaboratore all’interno del Direttivo della Confraternita. Recentemente gli è stata intitolata una strada nell’abitato di Casarano.
SALVATORE NICOLAZZO (1899 - 1959)
Priore
Discendente da un’antica famiglia di calzolai, Salvatore Nicolazzo è annoverato come uno dei più importanti imprenditori di Casarano. Nel 1923 fonda la Elata, in assoluto la prima azienda di calzature del basso Salento che, avvalendosi di manodopera locale, sforna all’incirca seicento paia giornaliere. Nella sua impresa si sono formati, nel corso degli anni, i più grossi e noti imprenditori calzaturieri di Casarano, inprimis , Antonio Filograna, fondatore della Filanto. Il suo priorato si pone, nella storia della Confraternita, come spartiacque e si apre verso una dimensione più moderna e pluralista.
Originaria di Vernole, a 9 anni, in seguito alla morte del padre Salvatore, si trasferisce a Casarano presso l’abitazione dello zio paterno Alfonso, che è Priore della Confraternita. Intraprende gli studi classici presso l’Università di Roma e si laurea col massimo dei voti. Diviene, in seguito, collaboratrice di Padre Agostino Gemelli presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tornata a Casarano, inizia la sua attività vocazionale consacrandosi a Dio nell’apostolato delle Missionarie della regalità di Cristo. E’ iscritta a numerose associazioni cattoliche nelle quali ricopre ruoli ed incarichi di guida (Vice presidente diocesana di A.C., Presidente della Gioventù Femminile di A.C., Capo gruppo dell’ISM - Istituto Secolare Missionarie - della diocesi di Nardò). Ricopre, anche, l’incarico di consigliere comunale con funzioni di vice-sindaco al Comune di Casarano dal 1946 al 1971. All’interno della confraternita, nella quale è iscritta fin da bambina, è semplicemente una consorella. Ma le sue virtù e la spiritualità che pervade il suo spirito e il suo operato ne fanno guida e maestra tra le iscritte.
Padre spirituale
Nasce il 25 Marzo 1941 da Giovanni e Antonia. Nel 1954, seguendo un suo forte desiderio, entra nel seminario e successivamente, nel 1965, viene ordinato sacerdote. Quasi subito, alla morte del compianto don Pippi Marrella, avvenuta nel 1968, viene nominato nuovo Padre Spirituale della Confraternita. Nel 1972, affronta una crisi vocazionale che lo porta lontano da Casarano, ma, ben presto, sperimentando la dolorosa esperienza di un male incurabile, riceve il dono di una rinnovata e più forte fede che lo porterà , nel lettino dell’ospedale cittadino, ad esprimere la decisione di ritornare in comunione con i suoi confratelli sacerdoti. Muore il 23 novembre 1980, festa di Cristo Re, vestito con i paramenti sacerdotali, ottemperando al suo ultimo desiderio prima di spirare.
MONS. GIUSEPPE CONSENTI (1834-1907)
Confratello onorario
Nasce il 25 aprile 1834 a Galatina da Raffaele e Concetta Calcagnile. Sin dall’infanzia si dimostra docile ed incline alla vocazione sacerdotale, ed infatti, appena quindicenne parte per Pagani per essere ricevuto nella Congregazione del SS. Redentore (i Redentoristi). Fa la sua professione religiosa il 1° novembre 1852 e viene consacrato Sacerdote il 25 marzo 1859; e subito dopo viene inviato in missione, ammirato da tutti come prudente e affabile. Più volte sfiora la nomina episcopale con Papa Leone XIII che lo apprezza particolarmente. Finalmente nel 1890 il Sommo Pontefice, con motu proprio, lo decora delle infule episcopali creandolo Vescovo di Nilopoli e Coadiutore al Vescovo di Nusco dove, per ben 4 anni, mette in evidenza la sua paterna vigilanza nel governare la Diocesi come padre affettuoso. Nel 1891 la nostra confraternita gli rende merito, recapitandogli la nomina a confratello onorario. Il Presule, nelle sue frequenti lettere indirizzate ai “cari confratelli”, non smette mai di ringraziare per il prestigio concessogli di far parte del glorioso sodalizio. Il 12 giugno 1893 viene trasferito alla Diocesi di Lucera divenendone vescovo residenziale. Nel 1895 prende parte al Concilio Provinciale Beneventano e firma la petizione per ottenere in quella città l’Università teologica-
giuridica. Travagliato da piĂą anni da un male incurabile, torna nella sua Galatina e la morte lo coglie improvvisamente il 13 novembre 1907.
(1721-1791) Prefetto/Priore
L’abate Matteo D’Aquino, secondogenito maschile di Giacinto, Duca di Casarano, e di Giulia Belli, nacque il 18 aprile 1721, a Casarano. Ordinato sacerdote nel 1741, gli fu affidata la titolarità della cappellania della Chiesa della Madonna della Campana. Nel 1751 svolse l’incarico di Prefetto/Priore della Confraternita dell’Immacolata. Egli, in prima persona, si prodigò all’edificazione della nuova chiesa della confraternita come si attesta dall’epigrafe posta sull’ingresso principale:
Dio Ottimo e Massimo. Questo tempio dedicato a Colei che fu immune della macchia dei primi uomini affinché non riuscisse angusto per la devota affluenza dei confratelli il Prefetto Matteo D’Aquino dei Signori di Casarano non meno benvoluto per il suo lignaggio che per la sua pietà con denaro proprio, dei confratelli e della Confraternita fece ampliare ed abbellire nell’anno della redenzione
1751
Nel 1752, seguì a Vienna il cugino marchese Nicola de Majo, duca di San Pietro, nominato ministro plenipotenziario presso la Corte Asburgica. Rientrato in patria nel 1762, venne elevato alla dignità di Arcidiacono. Letterato e socio dell’Accademia degli Speculatori di Lecce, compose alcune poesie in onore di Carlo di Borbone. Verso la metà degli anni ’60 del 1700, promosse, presso la sua villa suburbana di Casarano (le Cà mmire), un circolo massonico latomico, al quale aderirono i maggiori esponenti dell’intellighenzia salentina. Era notoriamente conosciuto come un georgofilo, in particolare, esperto nella coltura dell’olio.
DOTT. CAV. LUCIO M. SCHIRINZI
(1927 - 2003) Priore
Nacque a Casarano il 4 aprile del 1927 da Giuseppe, Cavaliere di Vittorio Veneto, e da Eleonora Stefano. Dopo gli anni del liceo classico, intraprese gli studi universitari di medicina e chirurgia e conseguì la laurea nel 1957 a Modena. Si sposò con Isotta Mattioli Bertacchini conosciuta negli anni accademici. Tornato nella natia Casarano, cominciò ad esercitare la professione medica intesa come una “missione” al servizio della sua gente. Nel 1986 ricevette l’alta onorificenza di “Cavaliere del Lavoro”. Uomo religiosissimo, fu priore della confraternita per due mandati dal 1987 al 1995, anni in cui il Vescovo Mons. Garzia riformò l’assesto delle confraternite diocesane promulgando il nuovo Statuto che improntava una svolta storica nella gestione dei sodalizi. Egli, in qualità di priore, si adoperò, sin da subito, ad attuare le nuove norme statuarie, come, ad esempio, l’introduzione dei “consiglieri” nel Direttivo e l’estensione a cinque anni del mandato priorale. Fu medico dell’ACLI, dell’OMNI, presidente del circolo cittadino “degli Amici” e di altre associazione benefiche e culturali. Morì, tra il cordoglio generale, il 2 aprile 2003.
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