Annuario per l'anno 2025 della Confraternita Maria Ss. Immacolata di Casarano

Page 1


A N N U A R I O

per l’anno 2025

Antica impronta di timbro ad inchiostro

A.D. MMXXV

2025 (III inditionis)

Dall'Incarnazione di N.S.G.C. (secondo il Martirologio Romano) Anni 2025

Dalla fondazione della Confraternita Anni 406

Dall’edificazione della Chiesa dell’Immacolata

Elementi per il Computo ecclesiastico dell'anno 2025

In conformità con tali regole, l’anno 2025 reca la Pasqua al 20 APRILE.

(plenilunio ecclesiastico pasquale il 13 aprile, domenica successiva a tale data: 20 aprile)

La Pasqua al 20 APRILE è ALTA, secondo il seguente schema:

22 marzo

Dal 23 marzo al 2 aprile

Dal 3 aprile al 13 aprile

Dal 14 aprile al 24 aprile

25 aprile

Pasqua bassissima

Pasqua bassa

Pasqua media

Pasqua alta

Pasqua altissima

Date delle QUATTRO TEMPORA

Tempora di primavera (Reminiscere)

Tempora d’estate (Trinitatis)

Tempora di autunno (Crucis)

Tempora d’inverno (Luciae)

dell’anno 2025

Mercoledì, venerdì e sabato dopo la I domenica di Quaresima 12-14-15 marzo

Mercoledì, venerdì e sabato dopo la Pentecoste 11-13-14 giugno

Mercoledì, venerdì e sabato dopo l’Esaltazione della Croce 17-19-20 settembre

Mercoledì, venerdì e sabato dopo Santa Lucia 17-19-20 dicembre

Tabella annuale delle CELEBRAZIONI MOBILI per l’anno 2025

Ceneri Pasqua

GERARCHIA CATTOLICA

FRANCESCO

VESCOVO DI ROMA

VICARIO DI GESÙ CRISTO, SUCCESSORE DEL PRINCIPE DEGLI APOSTOLI, SOMMO PONTEFICE

DELLA CHIESA UNIVERSALE, PATRIARCA DELLA CHIESA LATINA, PRIMATE D'ITALIA, ARCIVESCOVO E METROPOLITA DELLA PROVINCIA ROMANA, SOVRANO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO, SERVO DEI SERVI DI DIO

JORGE MARIO BERGOGLIO

nato in Buenos Aires il 17 dicembre 1936; ordinato Sacerdote nella Compagnia di Gesù il 13 dicembre 1969; eletto alla Chiesa titolare di Auca il 20 maggio 1992 e consacrato il 27 giugno 1992; promosso Coadiutore di Buenos Aires il 3 giugno 1997; succ. per coad. il 28 febbraio 1998. Creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001.

Seguirono in Roma, nel 2013 la Sua elezione al Pontificato il 13 marzo l'inizio solenne del Suo ministero di Pastore universale della Chiesa il 19 marzo.

S.E.R. MONS. FERNANDO FILOGRANA

Vescovo della Diocesi di Nardò – Gallipoli

nato a Lequile il 26 settembre 1953; ordinato Sacerdote il 29 giugno 1978; Seguirono in Lecce e Nardò, nel 2013 l’elezione a Vescovo il 16 luglio

l’ordinazione e la consacrazione a Vescovo il 14 settembre la presa di possesso della Diocesi e l’inizio del ministero di Pastore il 28 settembre.

Incarichi: Membro di diritto della C.E.P. (Conferenza episcopale pugliese) Membro della Commissione episcopale per il Laicato

DATI GENERALI della CONFRATERNITA

Denominazione CONFRATERNITA MARIA SS. IMMACOLATA

Sede Chiesa B.V. Maria Immacolata, Via Roma, 89 - Casarano

Erezione canonica 9 aprile 1619 con rescritto di S.E. Mons. Girolamo De Franchis, Vescovo di Nardò

Primo Priore e fondatore

N.H. Giovanni Battista Filomarino

Primo Assistente spirituale e fondatore Fra’ Reginaldo da Martina O.P.

Stemma e ritratto del Vescovo Girolamo De Franchis

Tipologia

Aggregazioni e gemellaggi:

Stemma del Priore Filomarino

Confraternita di devozione e penitenza

1) Arciconfraternita della SS.Concezione in Roma 07/07/1668 (aggregazione)

2) Arciconfraternita dell'Addolorata in Matino ab immemorabili (aggregazione)

3) Confraternita di S.Giuseppe e della B.Morte in Tuglie 1826 (aggregazione)

4) Confraternita della Ss. Concezione in Molfetta 25/11/2017 (gemellaggio)

5) Arciconfraternita Ss. Trinità e Carmine in Ruffano 15/07/2019 (gemellaggio)

anchis

Approvazione regole statutarie

Riconoscimento giuridico

Iscrizione Personalità giuridica

29 giugno 1778 con regio decreto di S.M. Ferdinando IV, di Borbone, Re di Napoli

16 ottobre 1934 con regio decreto di S.M. Vittorio Emanuele III, Re d'Italia

8 giugno 1987 al nr. 128 presso la Prefettura di Lecce

Iscrizione presso la Confederazione Confraternite delle Diocesi d'Italia 16 ottobre 2002

Indirizzo: Via Roma, 89 – 73042 Casarano (LE) Codice fiscale: 90000720756 Telefono e fax: 0833/599348 e-mail: immacolata_casarano@yahoo.it pec: fabioclara@pec.it facebook: Confraternita Maria Ss. Immacolata – Casarano telegram: t.me/immacolatacasarano instagram: immacolatacasarano www.confraternite.it: www.confraternite.net/confraternita/25

Luoghi di culto:

Chiesa B.V.M. Immacolata

nel 1751 Via Roma, 89 – Casarano

OFFICIALI della CONFRATERNITA

Cariche maggiori

Cassiere Giorgio Mazzeo

Segretario Fabio Cavallo

nominati dal C.d.A. in data 04/06/2021 con delibera n. 1/194/2021

Revisore dei Conti Dott. Paolo Trani

nominato dal C.d.A. in data 26/02/2015 con delibera n. 1/177/2015 e riconfermato

Cariche minori

previste dallo Statuto

I Consultore e segretario della Consulta Mario Legittimo

II Consultore Antonio Negro

III Consultore Anna Rita Legittimo

Nominati dal Padre spirituale in data 10/05/2021 – scadenza: 09/05/2026

Maestro dei novizi Il Priore in carica

Maestro delle cerimonie Fabio Cavallo

previste dal regolamento vigente

Commissario per la gestione della Tomba sociale Fabio Cavallo

Responsabile zelatrici Ornella D'Aquino

Cariche soppresse e quiescenti

Confratelli cantori soppress. 01/01/1948

Confratelli antifonari soppress. 01/01/1948

Direttore delle compagnie maschili soppress. 24/03/1990

Capi compagnie e supplenti capi soppress. 24/03/1990

Commissario vigilanza terreni soppress. 19/05/1978

Oblato soppress. 02/06/1983

Gruppo dei sagrestani soppress. 01/01/1948

Presidente sezione femminile soppress. 24/03/1990

STORIA della CONFRATERNITA

Quando, col Concilio Tridentino, in tutta Italia si manifestò un forte culto per Maria, Casarano non si sottrasse al “risveglio devozionale” per la Madre di Gesù e su iniziativa di Giovan Battista Filomarino, cugino della feudataria nobildonna e benefattrice Lucrezia Filomarino, con l’autorizzazione e la benedizione di Mons. Girolamo De Franchis nel 1619 si costituì una confraternita dedicata all’Immaculata Conceptione”. Il Vescovo di Nardò attestò il riconoscimento canonico della neonata congregazione il 9 aprile di quel 1619, e la confraternita, sin dai primi tempi, si prodigò per aiutare i poveri, combattendo l’usura, assistendo i malati ed i moribondi e soprattutto diffondendo la devozione a Maria con la celebrazione dei riti delle sette festività mariane proclamate dalla Chiesa. In passato, “appartenere all’Immacolata” diventava quasi una garanzia del vivere con “stretto rigore spirituale e morale”, qualità del resto che ad una confraternita considerata molto prestigiosa non potevano fare difetto, tali da far descrivere i suoi associati “ricchi di virtù religiose e civili”. Su tutti meritava ossequio e rispetto il priore. Ed ancora oggi si racconta quel particolare aneddoto secondo il quale, fino a pochi decenni addietro, all’elezione del priore, tutti i confratelli si affrettavano per congratularsi con lui per omaggiarlo con il bacio della mano. Gesto di profondo “rispetto” che di solito si riserva alle figure gerarchiche della Chiesa. Essere priori dell’Immacolata, infatti, significava assumere una carica molto importante nella vita della comunità cittadina. Al punto che spesso quello di priore e quello di sindaco della città erano ruoli alternativi, se non, alle volte, addirittura contemporanei. Il luogo in cui “si celebrò” la fondazione della confraternita e che per anni fu sede stessa della congrega, fu ricavato nella vecchia cappella dell’Annunziata, un tempietto andato poi distrutto intorno alla metà del 1700 per far posto all’attuale chiesa dell’Immacolata. I Confratelli hanno in dote l’abito formato dal sacco (camice) bianco cintato da un cordone azzurro, mozzetta di raso azzurro con medaglione pettorale realizzata su lamina argentea con la figura della Madonna a sbalzo, applicato sul petto sinistro. Hanno in dotazione, la buffa“ il cappuccio bianco e il fanale processionale; le donne hanno un nastro celeste che partendo dal dorso passa sugli omeri e cade sul petto con una tonda medaglia raffigurante un mezzo busto della Madonna. Il regolamento confraternale impone l’uso dell’abito in ogni processione propria della confraternita (l’8 dicembre, solennità della Titolare, la processione del Patrono della città, San Giovanni Elemosiniere, la processione del Corpus Domini, i vari cammini diocesani, regionali e nazionali delle confraternite, gli accompagnamenti funebri), mentre per la processione del Venerdì Santo, alla quale partecipano solo gli iscritti maschili, i confratelli indossano il sacco, senza mozzetta, nascondendo il volto con la buffa.

DESCRIZIONE della CHIESA

La chiesa si sviluppa in un’unica navata con transetto. La sua costruzione risale al 1751 e sostituisce il precedente edificio sacro del 1500. La facciata, dalle linee semplici, è caratterizzata da due colonne ioniche, poste ai lati, che sostengono la trabeazione e dal portone principale, adorno di cornici e capitelli. Al di sopra di esso, si aprono due piccole edicole, scoperte di recente, che raffigurano ad affresco, la Vergine annunziata e l’Angelo. Al limite della trabeazione, si apre una finestra a vetro incorniciata da fregi e cornice. Il fastigio si compone della statua in pietra della Vergine, posta sul pinnacolo, e da due figure di santi non identificabili, posti ai lati con altre decorazioni in pietra. All’interno, di stile barocco, sono presenti 3 altari, il maggiore in pietra leccese lavorata e i due laterali intitolati alla Natività della Vergine e all’Assunta. I quattro teleri, nella navata, le due tele degli altari minori e i due ovali superstiti nel transetto sono del grande pittore Oronzo Tiso. Le rappresentazioni pittoriche rappresentano gli episodi principali della vita della Vergine, iniziando dall’altare laterale sinistro (Est) con la Natività di Maria; seguono a ruota, la Presentazione al tempio di Maria, l’Annunciazione, la Visita a S. Elisabetta, la Purificazione ed, infine, all’altare laterale destro (Ovest) l’Assunzione. I tre ovali raffigurano San Giovanni Evangelista (il solo salvato dal trafugamento del 1982) san Vito e San Francesco Saverio. Sopra l’altare maggiore, si staglia il matroneo riccamente lavorato, al di sopra del quale si apre la nicchia con l’immagine dell’Immacolata in pietra.

Chiesa dell’Immacolata

Anno 1929 Foto G.Palumbo

DESCRIZIONE del CALVARIO MONUMENTALE

Di importanza storica e artistica è il Calvario monumentale addossato alla chiesa stessa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1911 con l’abbattimento del piccolo calvario preesistente del 1829 e l’innalzamento del grande muro absidale e della copertura a forma di semicatino, tutto a spese della confraternita. Successivamente, le due statue di angeli in pietra leccese, eseguite dall’artigiano leccese Sparapane furono commissionate dai confratelli Barlabà G. e Scorrano G. . A partire dal 1913 e fino al 1918, gli altri lavori (realizzazione delle edicole e della recinzione di ferro, costruzione della grotta…) furono portati a compimento da Donna Olimpia Passero Sylos, Baronessa D’Elia dei Flavi, in memoria del fratello Eugenio deceduto nella Grande Guerra. Il prospetto del Calvario si presenta parimenti grandioso, semplice e molto equilibrato il quale si ispira fortemente ad una delle opere più note del Bramante: l’esedra del Belvedere in Vaticano. Impressionante è la copertura a catino, il cui arco terminale, sovrastato dalla croce cuspidale e dall’insegna “INRI”, poggia su colonne ioniche binate dalle quali si ergono le figure degli angeli. All’interno, sul muro absidale che è traversato dalla trabeazione delle colonne ioniche, sono incastonate le 5 edicole centinate, chiuse da vetri e raffiguranti i “Misteri” della Passione di Cristo, riprodotti con plastico rilievo dall’artista Raffaele Caretta (1871-1950). Al centro della costruzione, sotto le edicole, vi è un rigonfiamento rustico ricoperto di pietre al cui interno giace la statua di Cristo morto, opera dello stabilimento Longo di Lecce. Infine, la parte anteriore e laterale del complesso è chiusa dalla cancellata di ferro.

Calvario monumentale

Cartolina postale

Anno 1939

Istituzioni legate alla confraternita

OPERA PIA DEI MARITAGGI E DEGLI ORFANAGGI

09/01/1697 - 07/12/1974

Nelle sue “Spigolature Casaranesi”, Padre Chetry riporta i nomi dei fondatori di questa pia pratica, portata avanti dalla Confraternita fino ai primi anni ’70. Si tratta, in primis, di Don Leonardo Vernaleone, Cantore del Capitolo di Casarano che, il 9 gennaio 1697, fa testamento lasciando alla “Venerabile Congregazione” dell’Immacolata un oliveto denominato “Chiusura grande”, i cui proventi debbano servire all'assegnazione di una dote in denaro ad orfane zitelle. Ad esso si aggiunge, nel luglio 1779, il lascito del Dott. Don Andrea Astore, padre del celebre illuminista Francesco Antonio Astore, che dispone, all’atto della sua morte, la corresponsione, da parte dei suoi eredi, di sei ducati alla Confraternita perché siano devoluti ad un’orfana estratta a sorte. Anche Ippazio Pacella nel maggio 1797, nominando esecutrice testamentale sua moglie Marina Rizzo, dispone il lascito di una rendita perpetua di ducati cento al “Venerabile Oratorio della Vergine S.ma dell’Immacolata” affinché, alla vigilia dell’8 dicembre, si estragga a sorte un’orfana offrendole una “dote” in denaro. Nella “TABBELLA” dei legati perpetui della Confraternita, conservata in archivio, agli obblighi derivanti dal legato di Vernaleone, è anche indicata la somma da corrispondere alla sorteggiata, ossia quattro ducati. Diversi confratelli anziani ricordano ancora l’emozionante cerimonia, posta al termine delle funzioni della vigilia dell’Immacolata. I tre nominativi, scelti dalla Confraternita, venivano messi in un bussolotto e all’invocazione “Vergine Immacolata!” pronunciata dal Priore, si estraeva un solo bigliettino col nome della sorteggiata. Il nominativo veniva reso pubblico ai fedeli in chiesa, accompagnato dallo squillante suono della campanella della sagrestia.

COMITATO PRO RESTAURO CALVARIO 03/03/2012 - 31/12/2015

Nei primi mesi del 2012, su iniziativa della nuova amministrazione della Confraternita, si ricomincia a prospettare un risanamento generale del Calvario monumentale, comprese le raffigurazioni in cartapesta, particolarmente danneggiate. Si forma un Comitato che ha il compito di individuare le fonti di finanziamento e i contributi privati per sostenere le notevoli spese. Ne fanno parte: Don Antonio Albano, Rettore della Chiesa dell'Immacolata, i professori Antonio Borgia, Leonardo Colella e Luigi Marrella, il Sig. Vincenzo Marrella, le professoresse Maria Saracino e Lucia Valente e il compianto Prof. Gino Pisanò. Quali rappresentanti della Confraternita dell'Immacolata fanno parte i confratelli Giorgio Mazzeo e Fabio Cavallo (nominati rispettivamente Presidente e Segretario). Tra le prime iniziative prese dal Comitato è da segnalare l'incontro pubblico tenuto nella sala dell'Immacolata il 22 Maggio 2012 con la relazione della Dott.ssa Caterina Ragusa, Direttrice del Museo della Cartapesta di Lecce, la quale segnala le condizioni di grave degrado delle edicole in cartapesta e ne sollecita il restauro. Pertanto il primo obiettivo del Comitato è l'immediato recupero delle cinque edicole. Intanto arriva il via libera della Sovrintendenza alle Belle Arti di Bari che indica il nome del restauratore, il Sig. Valerio Giorgino da Alezio, il quale, presentando un preventivo, fissa in € 20.000,00 l'importo per il restauro. Il compito del Comitato non è agevole, a causa delle gravi difficoltà economiche, tuttavia non mancano Enti, Istituzioni e privati che offrono il loro contributo. Servono € 4.000,00 per il restauro di ognuna delle cinque edicole. Si rendono subito disponibili: l'Associazione "Amici del Presepe '96", il Lions Club di Casarano (presidente il Dott. Raffaele

Garzia), il Dott. Donatello Schirinzi, la Sig.ra Adele Portaccio Nuccio e figli, la Famiglia SchirinziBorgia e la Famiglia Maggio-Scorrano per il recupero della parte muraria. L’inaugurazione del complesso restaurato avviene l’8 dicembre 2013 alla presenza di S.E.Rev.ma Mons. Fernando Filograna, Vescovo di Nardò-Gallipoli mentre il Comitato, completando le ultime incombenze di carattere amministrativo-contabile, cessa il suo operato a fine anno 2015.

SCHOLA CANTORUM IMMACOLATA

1968 - in attività

La Schola Cantorum nasce nel 1968 su iniziativa dell’allora padre spirituale della Confraternita e Rettore dell’Immacolata, il compianto Don Aldo Stefano. Erano gli anni post conciliari quando si registrava un boom di cori liturgici giovanili intenti ad intonare le cosiddette “messe beat”. Il coro, attualmente diretto dalla Prof.ssa Antonella De Giorgi, nel corso degli anni, ha raggiunto un buon livello musicale con predilezione della musica sacra polifonica, in particolare composizioni degli autori Perosi e del più moderno Frisina. Attualmente è il coro liturgico più longevo di Casarano.

MONTE FRUMENTARIO O GRANARIO “IMMACOLATA” ? - ?

I monti frumentari, chiamati anche monti granatici, vennero istituiti alla fine del XV secolo allo scopo di distribuire ai contadini poveri, con l'obbligo di restituzione, il grano e l'orzo di cui avevano bisogno per la semina; ebbero una notevole diffusione durante i secoli XVI e XVII. Si rivolgevano in particolare a coloro che vivevano in condizioni di pura sussistenza quando, per il bisogno, erano costretti a mangiare anche quanto doveva essere riservato alla semina, oppure erano costretti a rivolgersi agli usurai. Il Monte frumentario gestito dalla Confraternita dell’Immacolata, sin dalla sua fondazione, nel 1852 fu aggregato, come rendite, alla prebenda canonicale di Sant’Andrea Apostolo della Regia Cattedrale di Nardo con decreto n. 2972 di Ferdinando II delle due Sicilie. Cessò le sue attività a fine Ottocento per gravi difficoltà finanziarie.

LEGISLAZIONE INTERNA

FESTIVITA' MARIANE 2025

CALENDARIO PARTICOLARE della Confraternita

ANTICO CALENDARIO LITURGICO DELLA CONFRATERNITA

La confraternita, oltre a zelare il culto per l’Immacolata (perciò classificata come confraternita di devozione), in passato era annoverata anche come confraternita di penitenza in quanto sosteneva l’obbligatorietà del rigore dei costumi e la necessità del pentimento e della penitenza; infatti i suoi iscritti maschili, in gran segreto il lunedì e il venerdì sera, praticavano alcune mortificazioni corporali come il fustigarsi sul dorso nudo con alcune funicelle o con delle lamine di latta, chiamate “disciplina” per tutto il tempo di un "Miserere" o di una "Salve Regina". In quest’ottica, la confraternita faceva celebrare, principalmente durante la Quaresima, le Messe che commemoravano i vari Misteri della Passione e Morte del Signore, secondo il seguente calendario:

Martedì dopo la Domenica di Settuagesima (terzultima prima della I Dom. di Quaresima)

IN FESTO ORATIONIS D.N.J.C. AD HORTUM IN MONTE OLIVETI

(nella commemorazione dell’Orazione di Nostro Signore Gesù Cristo nell’Orto degli ulivi)

Martedì dopo la Domenica di Sessagesima (penultima prima della I Dom. di Quaresima) IN SOLEMNI COMMEMORATIONE DOMINICAE PASSIONIS

(nella commemorazione della Passione del Signore)

Martedì dopo la Domenica di Quinquagesima (ultima prima della I Dom. di Quaresima) IN COMMEMORATIONE SACRA COLUMNA FLAGELLATIONIS D.N.J.C.

(nella commemorazione della Sacra Colonna di flagellazione di Nostro Signore Gesù Cristo) *

Venerdì dopo le Ceneri IN FESTO SACRAE CORONAE SPINARUM D.N.J.C.

(nella commemorazione della Corona di spine di Nostro Signore Gesù Cristo)

Venerdì dopo la Prima Domenica di Quaresima IN FESTO SACRAE LANCEAE ET CLAVORUM D.N.J.C.

(nella commemorazione della Sacra Lancia e dei Sacri Chiodi di Nostro Signore Gesù Cristo)

Venerdì dopo la II Domenica di Quaresima IN FESTO QUINQUE VULNERUM D.N.J.C.

(nella commemorazione delle Cinque Ferite di Nostro Signore Gesù Cristo)

Venerdì dopo la III Domenica di Quaresima IN FESTO SANGUINIS D.N.J.C.

(nella commemorazione del Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo)

*: abolita nel 1911 da Papa S. Pio X

Venerdì dopo la IV Domenica di Quaresima IN

FESTO SACRA SINDONIS D.N.J.C.

(nella commemorazione della Sacra Sindone di Nostro Signore Gesù Cristo)

14

aprile

IN FESTO S. BONI LATRONIS

(nella commemorazione del Buon Ladrone)

Disciplina in dotazione ai confratelli

Accompagnamento funebre di una Consorella Anno 1957

CRONOTASSI dei PADRI SPIRITUALI

Padre Reginaldo da Martina Franca

Sac. Giuseppe De Marco

Sac. Giacomo A. Costa

Sac. Domenico De Donatis

Padre Agostino da Mesagne 1868

Padre Paolo da Casarano

Sac. Giuseppe Ottaviano

Sac. Cosimo Mita

Padre Antonio Marinò

Padre Giuseppe Pulli

CRONOTASSI dei PRIORI

nominativo dal al

N.H. Giovanni B. Filomarino 1619 ?

Rev. Sac. Don Giuseppe De Marco 1675 1679

Rev. Sac. Don Giacomo A. Costa 1679 ?

Rev. Ab. Don Matteo D'aquino 1751 1765

Rev. Arc. Don Domenico A. D'elia 1765 1770

Rev. Arc. Don Vincenzo Pacella 1770 1778

N.H. Tommaso Lezzi 1778 1792

Rev. Sac. Don Giovanni B. Romano 1792 1799

Rev. Sac. Don Luigi Pino 1799 1808

Rev. Sac. Don Domenico Zuccaro 1808 ?

N.H. Errico D'elia 1818 1819

N.H. Liborio De Donatis senior 1824 ?

N.H. Errico D'elia 1827 1829

N.H. Giovanpietro D'elia 1832 ?

Sig. Raffaele De Donatis 1840 1845

Sig. Raffaele Pedone 1846 1846

N.H. Salvatore De Donatis 1847 1848

N H. Isidoro Lezzi 1849 1850

N.H. Giovanni Tomaso Zuccaro

N.H. Errico D'elia 1853 1859

N.H. Liborio De Donatis junior 1860 1874

N.H. Mario Bitonti 1874 1885

N.H. Liborio De Donatis j.

N.H. Alfonso Sansonetti

Sig. Vincenzo Costa

N.H. Alfonso Sansonetti

N.H. Domenico De Donatis

N.H. Liborio De Donatis j.

N.H. Alfonso Sansonetti

(Nel1919fuelettoperacclamazionegiustaregolastatutariaintrodottail18gennaio1885)

N.H. Domenico De Donatis

N.H. Anselmo Ciuffoletti

N.H. Anselmo Ciuffoletti

Alfonso Sansonetti

Luigi Sergi

Avv. Giovanni Battista Valente

Vincenzo Primiceri

Luigi Sergi

Sig. Angelo Malagnino

Sig. Salvatore Nicolazzo 1948 1950

Sig. Luigi Sergi 1950 1954

Prof. Salvatore Morgante 1954 1966

Prof. Oronzo Casto 1967 1969

Sig. Giovanni Melgiovanni (ad interim) 1969 1970

Sig. Luigi Legittimo 1970 1974

Prof. Salvatore Morgante 1974 1977

Sig. Giuseppe Cortese (ad interim) 1977 1978

Sig. Antonio Marrella 1978 1987

Prof. Dott. Lucio M. Schirinzi 1987 1995

Rag. Francesco Pino 1995 2000

Sig.ra Assunta Negro 2000 2010

Rag. Fabio Cavallo

Sig. Aronn

CRONOTASSI dei CONFRATELLI ONORARI

ECCLESIASTICI

S.E. Mons. Luigi Vetta, Vescovo di Nardò

S.E. Mons. Giuseppe Consenti, Vescovo di Lucera 1891

S.E. Mons. Nicola Giannattasio, Vescovo di Nardò

S.E. Mons. Gregorio Falconieri, Vescovo di Conversano

Mons. Gaetano Faggiani, Arciprete di Parabita

S. EM. CARD. ALESSIO ASCALESI, ARCIVESCOVO DI NAPOLI 1949

M.R. Sac. Adriano Dongiovanni, arciprete in Copertino

N.H. Barone Francesco D'Elia

N.H. Luigi De Donatis (Priore della Congrega di San Giuseppe Patriarca)

N.H. Dep. Prov.le Avv. Pompeo Nuccio

N.H. Michele Arditi Marchese di Castelvetere

VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA

N.H. Giuseppe Pio, Podestà di Casarano

N.D. Olimpia Passero Sylos, Baronessa D'Elia dei Flavi

Cav. Antonio Filograna

Card. Ascalesi Mons. Consenti Mons. Giannattasio Mons. Falconieri Mons. Faggiani

Accompagnamento funebre di un Confratello anno 1959

Vittorio Emanuele III
Avv. Nuccio
Bar.ssa Passero D'Elia Marchese Arditi
N.H. G. Pio Manzolino Mons. Vetta Comm. Filograna

CRONOTASSI dei Confratelli eletti alla carica di SINDACO

Nel corso dei secoli, essere Priori dell’Immacolata significava assumere una carica molto importante nella vita della comunità cittadina, al punto che spesso quello di priore e quello di sindaco della città erano ruoli alternativi, se non, alle volte, addirittura contemporanei. Di seguito, un elenco di confratelli che hanno svolto la carica di Sindaco di Casarano

Mario Bitonti Pompeo Nuccio
Domenico De Donatis Giuseppe Pio
Salvatore Morgante
Remigio Venuti

CARDINALE PROTETTORE DELLA CONFRATERNITA

Il cardinale protettore era un prelato nominato da nazioni, ordini religiosi, confraternite, specifiche chiese, collegi, città perché ne tutelasse e ne sollecitasse gli interessi presso la Curia romana. Secondo questo costume, presente sin dal XIII secolo, tale ruolo era sovente concesso ad un cardinale che era solitamente anche il rappresentante della nazione o dell'ente presso la Santa Sede e godeva di privilegi esclusivi presso l'ente rappresentante.

SIG. CARDINALE S.R.C.

S.EM. REV. MONS. ALESSIO ASCALESI

Protettore della Confraternita Maria Ss. Immacolata di Casarano

Nacque a Casalnuovo (oggi comune di Casalnuovo di Napoli, all'epoca borgata del comune di Afragola che si chiamava Arcora) il 22 ottobre 1872, studiò presso il seminario di Spoleto e fu ordinato sacerdote della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue l'8 giugno 1895. Dopo essere stato per alcuni anni amatissimo parroco priore a Montefalco (Pg), dove fino alla fine dei suoi giorni amava recarsi per raccoglimento spirituale e ristoro, il 29 aprile 1909 fu nominato vescovo di Muro Lucano e, il 19 giugno 1911, trasferito alla sede di Sant'Agata de' Goti. Il 9 dicembre 1915 fu promosso arcivescovo di Benevento. Papa Benedetto XV lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 4 dicembre 1916. Al momento della nomina e fino alla creazione del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster,ad opera di Pio XI, fu il porporato italiano più giovane. Il 7 marzo 1924 fu promosso arcivescovo di Napoli. Per poter meglio occuparsi degli affari religiosi della città, gli fu affidato un segretario particolare, il monsignor Giuseppe Gennaro Antonio Torre (Napoli, 4 febbraio 1894 - Napoli, Chiaia 24 febbraio 1955. Parroco della chiesa di San Giuseppe a Chiaia). Morì l'11 maggio 1952 all'età di 79 anni; il suo corpo riposa nella basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte. A Napoli gli sono intitolati un ospedale e il seminario maggiore arcivescovile. Una strada porta il suo nome a Roma e, a San Marco dei Cavoti (Bn), una lapide ricorda il suo soggiorno presso il nobiliare palazzo Jelardi.

GLI OBLATI DELL’IMMACOLATA

La figura degli oblati, (dal lat. oblatus: «offerto, presentato») ossia di coloro che si offrivano al servizio di una chiesa, è una costante nella plurisecolare storia della Confraternita dell’Immacolata. Essi non vanno confusi con i sagrestani, il cui compito si limitava nel tenere in ordine la sagrestia, gli arredi sacri e di coadiuvare il sacerdote officiante nella celebrazione dei riti. Gli oblati, solitamente, abitavano nei locali attigui alla chiesa curandone principalmente la custodia. Non emettevano voti anzi, nella stragrande maggioranza dei casi, risultavano coniugati con prole. Per tutto il secolo XVII, si attribuirono, arbitrariamente, l’appellativo di “fra” quasi ad emulare la figura del frate converso, ossia quel religioso che, pur non prendendo gli ordini, era al servizio di comunità monastiche con compiti modesti e manuali. A partire dal sec. XIX, per quanto ci riguarda, gli oblati dell’Immacolata erano anche confratelli della congrega. La motivazione per la quale è da sempre attestata la presenza degli oblati all’Immacolata può ricollegarsi al fatto che, fino al secolo XIX, la chiesa sorgesse fuori dal centro abitato. Padre Antonio Chetry, nelle sue Spigolature, al quaderno V, ci lascia un sommario elenco di questa singolare figura:

1. Fra Giovanni D’Astore, vivente nel 1612, oblato della Chiesa della Ss. Nunziata vecchia (denonimazione dell’antica chiesa dell’Immacolata abbattuta intorno al 1740);

2. Fra Alessio Primiceri, morto nel 1692, vedovo di Antonia Stefano dal 1657;

3. Ippazio Malacarne di Montesardo, morto nel 1737;

4. Antonio Nicolano morto nel 1741;

5. Pietro Parisi, nativo piemontese, morto nel 1783;

6. Sabatino Lovito, di anni settanta, figlio di Antonio e di Giuseppa Balzano, …di professione oblato…, morto il 12 agosto 1809 nella strada dell’Immacolata;

7. Domenico Pepe, nativo di Diso, di anni quarantacinque, figlio di Domenicantonio e madre ignota, …di professione oblato…, morto il 3 maggio 1818… nella congregazione di detto Comune sotto il titolo dell’Immacolata Concezione…;

8. Giovanni Angelo Licci di Martignano, di anni settanta, figlio di Aniello… di professione oblato, domiciliato nella Congregazione dell’Immacolata di questo Comune… morto il 27 novembre 1818… nella casa di detta Congregazione;

9. Giuseppe Mazzeo, di anni settan-totto, figlio di Tommaso e Vita Cavalera …Immaculatae aeditus… [addetto], morto il 6 luglio 1892;

10. Lucio Micocci (1904-1994) in servizio fino al 4 maggio 1946;

11. Luigi Ferrari (1911-1983), ultimo oblato, in servizio dal 05 maggio 1946 al 02 giugno 1983.

INDULGENZA PAPALE

concessa alla Confraternita

dal Pontefice CLEMENTE VIII a tutti i Confratelli e Consorelle di questa Congrega dell’Immacolata di Casarano, da lucrarsi però da tutti coloro che sono osservanti delle regola di detta Congrega, e che avranno esercitato le infrascritte opere di pietà.

1. A tutti coloro, che si ascriveranno fratelli, nel primo giorno di loro iscrizione, purché siano confessati e comunicati, indulgenza plenaria.

2. A tutti coloro, che nel punto di morte siansi confessati e comunicati, [o che siano veramente contriti, ove tanto non avessero potuto eseguire], ed invochino divotamente se non colla bocca col cuore, i nomi di Gesù e di Maria, indulgenza plenaria.

3. A tutti coloro, che nel giorno della Beatissima Vergine Immacolata, confessati e comunicati, avranno spinte delle preghiere al Signore, per la pace e congordia de’ popoli Cristiani, per la estirpazione dell’eresie, e per la esaltazione della Chiesa Cattolica, indulgenza plenaria.

4. A tutti coloro, che nel giorno della Natività, Annunziazione, Purificazione e Assunzione, si saran muniti de’ Sacramenti, e avranno priegato come di sopra, sette anni d’indulgenza, e altrettante quarantene.

5. A tutti quelli, che interverranno divotamente alla processione del giorno della Concezione, tre anni d’indulgenza e altrettante quarantene.

6. A tutti quelli, che nelle vigilie e nelle feste della Beatissima Vergine, non che nei sabati di tutto l’anno, avranno divotamente ascoltato o recitato, le Litanie e la Salve Regina, 200 giorni d’indulgenza per ogni fiata.

7. Parimente 200 giorni d’indulgenza per tutti quelli che avranno accompagnato il cadavere d’un Fratello o Sorella.

8. A tutti quelli, che in tempo di vespero, avranno fatto l’esame di loro coscienza, e si saran raccomandati alla protezione della Vergine e dell’Angelo Custode, 100 giorni d’indulgenza per ogni fiata.

9. A tutti coloro, che avran provveduto al periclitante onore d’una zitella un’anno d’indulgenza.

10. A tutti coloro, che avran conciliato le dissidenze dei fedeli, o si sieno cooperati perché abbandonino il peccato, o avran visitato le carceri e gli ospedali, o avranno insegnato agli ignoranti la Dottrina Cristiana, 60 giorni d’indulgenza per ogni fiata.

11. A tutti coloro, che avran recitato divotamente l’officio della Beatissima Vergine, 50 giorni d’indulgenza per ciascuna fiata. Ove poi, per un intero mese, si pratichi questa divozione, di unita alla confessione e comunione, 7 anni d’indulgenza e altretante quarantene.

12. Da Monsignor Petrocelli Vescovo di Nardò fu accordata l’indulgenza di 40 giorni a chiunque visita questa Cappella nel 26 novembre di ciascun anno, giorno della Consagrazione della Cappella sudetta.

STATUARIA di proprietà della Confraternita

IMMAGINE SACRA MATERIALE DATA AUTORE

IMMACOLATA legno Sec. XVII attrib. a Domenico Di Venuta

GESU’ ALLA COLONNA cartapesta Sec. XIX attrib. a Antonio Maccagnani

GESU’ MORTO cartapesta sec. XIX anonima bottega leccese

ADDOLORATA cartapesta Sec. XIX anonima bottega leccese

CROCEFISSO legno 1999 Ferdinando Stuflesser

GESU’ NELL’ORTO cartapesta 2007 Antonio Papa - Surano

MADONNA DELLA PACE cartapesta 1940 ca Bottega Guacci - Lecce

GESU’ MORTO DI CALVARIO Cartapesta e gesso 1922 Bott. Carmelo Bruno - Lecce

GESU’ RISORTO Cartapesta Sec. XX Bottega Guacci - Lecce

EDICOLE CALVARIO Cartapesta 1918 Raffaele Caretta - Lecce

GESU’ BAMBINO Gesso Sec. XIX anonimo

MARIA IMMACOLATA Legno Sec. XVIII anonimo

IMPIANTO CAMPANARIO

NOTE BIOGRAFICHE di CONFRATELLI e PADRI SPIRITUALI

ANSELMO CIUFFOLETTI (1872-1952) Priore

Nasce a Paganica, frazione de l’Aquila. Dopo gli studi magistrali non intraprende l’insegnamento ma si arruola nell’arma dei R. Carabinieri. Dopo alcuni anni di servizio in Calabria, nel Comune di Campana dove si distingue per aver salvato una famiglia dalle macerie del terremoto del 1905, viene trasferito nel Salento, in qualità di luogotenente, nella caserma di Gallipoli. Dimora nella vicina Casarano insieme alla moglie Aurelia Campisi e qui nascono i suoi figli. Congedatosi dall’Arma, è chiamato dall’imprenditore Luigi Capozza a dirigere le numerose aziende della famiglia. Si iscrive alla Confraternita dell’Immacolata nei primi anni del Novecento e ricopre la carica di Priore, per diversi mandati, negli anni Venti. Funge, in seguito, da segretario e da valido e sapiente collaboratore fino al 1952, anno della scomparsa.

GIOVANNI BATTISTA B. VALENTE (1883 - 1959) Priore e segretario

Nasce il 5 ottobre del 1883 da Enrico, dottore e medico chirurgo, e da Clementina Pio. Inizia gli studi classici e frequenta anche il primo anno di Medicina ma, seguendo il suo istinto, prosegue in Giurisprudenza, laureandosi all’Università di Macerata. Intraprende con successo la professione forense divenendo vice pretore in Casarano ma coltiva con dedizione la sua vocazione di poeta e letterato. Pubblica, con favore di critica, alcuni volumetti di poesie intitolati “Preludio” e “Le rime dell’Addio”. E’ iscritto alla Confraternita sin da adolescente ed è Priore a cavallo tra gli anni Venti e Trenta. Negli anni successivi è consigliere, revisore contabile e collaboratore all’interno del Direttivo della Confraternita. Recentemente gli è stata intitolata una strada nell’abitato di Casarano.

SALVATORE NICOLAZZO (1899 - 1959) Priore

Discendente da un’antica famiglia di calzolai, Salvatore Nicolazzo è annoverato come uno dei più importanti imprenditori di Casarano. Nel 1923 fonda la Elata, in assoluto la prima azienda di calzature del basso Salento che, avvalendosi di manodopera locale, sforna all’incirca seicento paia

giornaliere. Nella sua impresa si sono formati, nel corso degli anni, i più grossi e noti imprenditori calzaturieri di Casarano, in primis , Antonio Filograna, fondatore della Filanto. Il suo priorato si pone, nella storia della Confraternita, come spartiacque e si apre verso una dimensione più moderna e pluralista.

ELISA SANSONETTI (1900 -1978) Consorella

Originaria di Vernole, a 9 anni, in seguito alla morte del padre Salvatore, si trasferisce a Casarano presso l’abitazione dello zio paterno Alfonso, che è Priore della Confraternita. Intraprende gli studi classici presso l’Università di Roma e si laurea col massimo dei voti. Diviene, in seguito, collaboratrice di Padre Agostino Gemelli presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tornata a Casarano, inizia la sua attività vocazionale consacrandosi a Dio nell’apostolato delle Missionarie della regalità di Cristo. E’ iscritta a numerose associazioni cattoliche nelle quali ricopre ruoli ed incarichi di guida (Vice presidente diocesana di A.C., Presidente della Gioventù Femminile di A.C., Capo gruppo dell’ISM - Istituto Secolare Missionariedella diocesi di Nardò). Ricopre, anche, l’incarico di consigliere comunale con funzioni di vice-sindaco al Comune di Casarano dal 1946 al 1971. All’interno della confraternita, nella quale è iscritta fin da bambina, è semplicemente una consorella. Ma le sue virtù e la spiritualità che pervade il suo spirito e il suo operato ne fanno guida e maestra tra le iscritte.

SAC. ALDO STEFANO (1941 – 1980) Padre spirituale

Nasce il 25 Marzo 1941 da Giovanni e Antonia. Nel 1954, seguendo un suo forte desiderio, entra nel seminario e successivamente, nel 1965, viene ordinato sacerdote. Quasi subito, alla morte del compianto don Pippi Marrella, avvenuta nel 1968, viene nominato nuovo Padre Spirituale della Confraternita. Nel 1972, affronta una crisi vocazionale che lo porta lontano da Casarano, ma, ben presto, sperimentando la dolorosa esperienza di un male incurabile, riceve il dono di una rinnovata e più forte fede che lo porterà, nel lettino dell’ospedale cittadino, ad esprimere la decisione di ritornare in

comunione con i suoi confratelli sacerdoti. Muore il 23 novembre 1980, festa di Cristo Re, vestito con i paramenti sacerdotali, ottemperando al suo ultimo desiderio prima di spirare.

MONS. GIUSEPPE CONSENTI (1834-1907) Confratello onorario

Nasce il 25 aprile 1834 a Galatina da Raffaele e Concetta Calcagnile. Sin dall’infanzia si dimostra docile ed incline alla vocazione sacerdotale, ed infatti, appena quindicenne parte per Pagani per essere ricevuto nella Congregazione del SS. Redentore (i Redentoristi).

Fa la sua professione religiosa il 1° novembre 1852 e viene consacrato Sacerdote il 25 marzo 1859; e subito dopo viene inviato in missione, ammirato da tutti come prudente e affabile. Più volte sfiora la nomina episcopale con Papa Leone XIII che lo apprezza particolarmente. Finalmente nel 1890 il Sommo Pontefice, con motu proprio, lo decora delle infule episcopali creandolo Vescovo di Nilopoli e Coadiutore al Vescovo di Nusco dove, per ben 4 anni, mette in evidenza la sua paterna vigilanza nel governare la Diocesi come padre affettuoso. Nel 1891 la nostra confraternita gli rende merito, recapitandogli la nomina a confratello onorario. Il Presule, nelle sue frequenti lettere indirizzate ai “cariconfratelli”, non smette mai di ringraziare per il prestigio concessogli di far parte del glorioso sodalizio. Il 12 giugno 1893 viene trasferito alla Diocesi di Lucera divenendone vescovo residenziale. Nel 1895 prende parte al Concilio Provinciale Beneventano e firma la petizione per ottenere in quella città l’Università teologica-giuridica. Travagliato da più anni da un male incurabile, torna nella sua Galatina e la morte lo coglie improvvisamente il 13 novembre 1907.

ABATE MATTEO D’AQUINO (1721-1791) Prefetto/Priore

L’abate Matteo D’Aquino, secondogenito maschile di Giacinto, Duca di Casarano, e di Giulia Belli, nacque il 18 aprile 1721, a Casarano. Ordinato sacerdote nel 1741, gli fu affidata la titolarità della cappellania della Chiesa della Madonna della Campana. Nel 1751 svolse l’incarico di Prefetto/Priore della Confraternita dell’Immacolata. Egli, in prima persona, si prodigò all’edificazione della nuova chiesa della confraternita come si attesta dall’epigrafe posta sull’ingresso principale:

Dio Ottimo e Massimo. Questo tempio

dedicato a Colei che fu immune della macchia dei primi uomini

affinché non riuscisse angusto per la devota affluenza dei confratelli il Prefetto Matteo D’Aquino dei Signori di Casarano

non meno benvoluto per il suo lignaggio che per la sua pietà con denaro proprio, dei confratelli e della Confraternita fece ampliare ed abbellire

nell’anno della redenzione 1751

Nel 1752, seguì a Vienna il cugino marchese Nicola de Majo, duca di San Pietro, nominato ministro plenipotenziario presso la Corte Asburgica. Rientrato in patria nel 1762, venne elevato alla dignità di Arcidiacono. Letterato e socio dell’Accademia degli Speculatori di Lecce, compose alcune poesie in onore di Carlo di Borbone. Verso la metà degli anni ’60 del 1700, promosse, presso la sua villa suburbana di Casarano (le Càmmire), un circolo massonico latomico, al quale aderirono i maggiori esponenti dell’intellighenzia salentina. Era notoriamente conosciuto come un georgofilo, in particolare, esperto nella coltura dell’olio.

DOTT. CAV. LUCIO M. SCHIRINZI (1927 - 2003) Priore

Nacque a Casarano il 4 aprile del 1927 da Giuseppe, Cavaliere di Vittorio Veneto, e da Eleonora Stefano. Dopo gli anni del liceo classico, intraprese gli studi universitari di medicina e chirurgia e conseguì la laurea nel 1957 a Modena. Si sposò con Isotta Mattioli Bertacchini conosciuta negli anni accademici. Tornato nella natia Casarano, cominciò ad esercitare la professione medica intesa come una “missione” al servizio della sua gente. Nel 1986 ricevette l’alta onorificenza di “Cavaliere del Lavoro”. Uomo religiosissimo, fu priore della confraternita per due mandati dal 1987 al 1995, anni in cui il Vescovo Mons. Garzia riformò l’assesto delle confraternite diocesane promulgando il nuovo Statuto che improntava una svolta storica nella gestione dei sodalizi. Egli, in qualità di priore, si adoperò, sin da subito, ad attuare le nuove norme statuarie, come, ad esempio, l’introduzione dei “consiglieri” nel Direttivo e l’estensione a cinque anni del mandato priorale. Fu medico dell’ACLI, dell’OMNI, presidente del circolo cittadino “degli Amici” e di altre associazione benefiche e culturali. Morì, tra il cordoglio generale, il 2 aprile 2003.

S.E.R. MONS. LUIGI VETTA (1805-1873) Confratello onorario

Figlio di Angelo e di Maria Berchinio era nato nel 1805 ad Acquaviva Collecroce, comune in provincia di Campobasso, diocesi di Termoli. Studiò lettere e filosofia a Napoli. Il 20 aprile 1849, Pio IX, che aveva riparato a Gaeta dopo l’uccisione del ministro Pellegrino Rossi, lo nominò Vescovo di Nardò. Vetta affrontò, nella città neritina, un periodo storico molto turbolento, specialmente negli anni 1860/1861, allorché il Regno delle due Sicilie fu sconvolto dai moti rivoluzionari per la cacciata della dinastia borbonica e per l’unificazione con il Regno d’Italia. Fu bersaglio di persecuzioni da parte dei liberali, fu vittima di violenze, subì il rapimento, l’allontanamento forzato dalla sede e dalla diocesi e il domicilio coatto. Nel ministero pastorale di questa diocesi fu coadiuvato dall’arcidiacono Giuseppe Maria Leante che era il vicario generale. Fu uno dei padri del Concilio Ecumenico Vaticano I (1869-1870), indetto da Pio IX, e prese parte alle varie sessioni. Nel 1855 veniva nominato confratello onorario dell’Immacolata per la particolare attenzione rivolta alla nostra Confraternita di dotarla con una nuova sede che egli identificò nella Chiesa di San Domenico, in quei tempi, trascurata e senza culto. Verso la fine del 1867 fu colpito da una lunga e crudele malattia, che lo rese quasi immobile per molti anni e che egli sopportò con rassegnazione e con fortezza cristiana. Dopo ventiquattro anni di episcopato, all’età di 68 anni, il 10 febbraio 1873, alle ore 17, cessò di vivere.

CAV. ANTONIO FILOGRANA (1923-2011) Confratello onorario

Nato a Casarano nel 1923, Antonio Filograna, fin da giovanissimo, ha alternato la frequenza scolastica con l'apprendistato presso un calzaturificio nel suo paese di origine prima di trasferirsi, all'età di diciassette anni, a Milano, come operaio specializzato. Rientra a Casarano dopo alcuni anni con l'obiettivo di realizzare nel proprio paese una moderna industria calzaturiera. Fonda, così, nel 1948, la sua prima azienda, un piccolo laboratorio a conduzione familiare; nel 1968 dà vita a quella che sarà una delle principali industrie calzaturiere italiane e una delle prime realtà industriali del Salento, la Filanto. Nel 1997 viene per questo insignito del titolo di Cavaliere del lavoro. Nel 1978, per la sua fattiva collaborazione profusa, per molti anni, nell’organizzazione della Processione del Venerdì Santo è nominato confratello onorario della confraternita. Muore nell'agosto del 2011 all'età di 88 anni.

CRONOTASSI dei PREDICATORI NOVENA dell’IMMACOLATA (dal 1982)

1982 Padre LINO DRAGU POPIAN

1988 Don ANGELO CORVO

1989 Mons. ANTONIO RESTA

1990 Padre ROBERTO FRANCAVILLA OFMCAP (Cappuccino)

1991 Don COSIMO CARROZZA

1992 Padre RENATO D’ANDREA O.P. (Domenicano)

1993 SièfattochiamaredaisuoiparrocchianidiAllistePadreRobertoeper17annihacelebratomatrimoni, funerali,messeeconfessatofedeli.InrealtàRoberto Coppola di43anninonavevamaipresoivoti.Il pretefasulloèstatosmascheratodallacuriavescovilediNardò,insospettitadaisuoicomportamentinon propriodaprelato.

1994 Padre BIAGIO FALCO C.M. (Vincenziano)

1995 Padre MICHELE INTISO C.M. (Vincenziano)

1996 Padre ROBERTO FRANCAVILLA OFMCAP (Cappuccino)

1997 Mons. GIULIANO SANTANTONIO

1998 Don SALVATORE LEOPIZZI

1999 Mons. OTTORINO CACCIATORE

2000 Don ANTONIO TRANE

2001 Don STEFANO PIERALLI

2003 Mons. ANTONIO RESTA

2004 Padre ROBERTO FRANCAVILLA OFMCAP (Cappuccino)

2005 Don PIERO NESTOLA

2006 Padre FRANCESCO G. LA VECCHIA O.P. (Domenicano)

2007 Don QUINTINO DE LORENZIS

2008 Padre DOMENICO PULIMENO OFM (Frate minore)

2009 Don FRANCESCO MARTIGNANO

Don ORONZINO STEFANELLI

Don FRANCESCO TARANTINO

Don RICCARDO PERSONE’

Don ANTONIO SALES

Don MASSIMO CALA

Don MARCO CORVAGLIA 2018 Don FRANCESCO FIORE

2019 Don GRAZIANO GRECO

2020 novena annullata per la pandemia

2021 Don GIUSEPPE VENNERI

2022 Don SIMONE NAPOLI

2023 Don STEFANO MANTA

2024 Don MARCO MASTROGIOVANNI

Si quis, decepta cura, surrepserit error, doctior emenda, commiserando bonus.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.