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IL CALVARIO MONUMENTALE

Di importanza storica e artistica è il Calvario monumentale addossato alla chiesa stessa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1911 con l’abbattimento del piccolo calvario preesistente del 1829 e l’innalzamento del grande muro absidale e della copertura a forma di semicatino, tutto a spese della confraternita. Successivamente, le due statue di angeli in pietra leccese, eseguite dall’artigiano leccese Sparapane furono commissionate dai confratelli Barlabà G. e Scorrano G. . A partire dal 1913 e fino al 1918, gli altri lavori (realizzazione delle edicole e della recinzione di ferro, costruzione della grotta…) furono portati a compimento da Donna Olimpia Passero Sylos, Baronessa D’Elia, in memoria del fratello Eugenio deceduto nella Grande Guerra. Il prospetto del Calvario si presenta parimenti grandioso, semplice e molto equilibrato il quale si ispira fortemente ad una delle opere più note del Bramante: l’esedra del Belvedere in Vaticano. Impressionante è la copertura a catino, il cui arco terminale, sovrastato dalla croce cuspidale e dall’insegna “INRI”, poggia su colonne ioniche binate dalle quali si ergono le figure degli angeli. All’interno, sul muro absidale che è traversato dalla trabeazione delle colonne ioniche, sono incastonate le 5 edicole centinate, chiuse da vetri e raffiguranti i “Misteri” della Passione di Cristo, riprodotti con plastico rilievo dall’artista Raffaele Caretta (1871-1950). Al centro della costruzione, sotto le edicole, vi è un rigonfiamento rustico ricoperto di pietre al cui interno giace la statua di Cristo morto, opera dello stabilimento Longo di Lecce. Infine, la parte anteriore e laterale del complesso è chiusa dalla cancellata di ferro.

NOTE BIOGRAFICHE di CONFRATELLI e PADRI SPIRITUALI

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ANSELMO CIUFFOLETTI (1872-1952)

Nasce a Paganica, frazione de l’Aquila. Dopo gli studi magistrali non intraprende l’insegnamento ma si arruola nell’arma dei R. Carabinieri. Dopo alcuni anni di servizio in Calabria, nel Comune di Campana dove si distingue per aver salvato una famiglia dalle macerie del terremoto del 1905, viene trasferito nel Salento, in qualità di luogotenente, nella caserma di Gallipoli. Dimora nella vicina Casarano insieme alla moglie Aurelia Campisi e qui nascono i suoi figli. Congedatosi dall’Arma, è chiamato dall’imprenditore Giuseppe Capozza a dirigere le numerose aziende della famiglia. Si iscrive alla Confraternita dell’Immacolata nei primi anni del Novecento e ricopre la carica di Priore, per diversi mandati, negli anni Venti. Funge, in seguito, da segretario e da valido e sapiente collaboratore fino al 1952, anno della scomparsa.

GIOVANNI BATTISTA BIAGIO VALENTE (1883 - 1959)

Priore e segretario

Nasce il 5 ottobre del 1883 da Enrico, dottore e medico chirurgo, e da Clementina Pio. Inizia gli studi classici e frequenta anche il primo anno di Medicina ma, seguendo il suo istinto, prosegue in Giurisprudenza, laureandosi all’Università di Macerata. Intraprende con successo la professione forense divenendo vice pretore in Casarano ma coltiva con dedizione la sua vocazione di poeta e letterato. Pubblica, con favore di critica, alcuni volumetti di poesie intitolati “Preludio” e “Le rime dell’Addio”. E’ iscritto alla Confraternita sin da adolescente ed è Priore a cavallo tra gli anni Venti e Trenta. Negli anni successivi è consigliere, revisore contabile e collaboratore all’interno del Direttivo della Confraternita. Recentemente gli è stata intitolata una strada nell’abitato di Casarano.

SALVATORE NICOLAZZO (1899 - 1959)

Priore

Discendente da un’antica famiglia di calzolai, Salvatore Nicolazzo è annoverato come uno dei più importanti imprenditori di Casarano. Nel 1923 fonda la Elata, in assoluto la prima azienda di calzature del basso Salento che, avvalendosi di manodopera locale, sforna all’incirca seicento paia giornaliere. Nella sua impresa si sono formati, nel corso degli anni, i più grossi e noti imprenditori calzaturieri di Casarano, inprimis , Antonio Filograna, fondatore della Filanto. Il suo priorato si pone, nella storia della Confraternita, come spartiacque e si apre verso una dimensione più moderna e pluralista.

ELISA SANSONETTI (1900 -1978) Consorella

Originaria di Vernole, a 9 anni, in seguito alla morte del padre Salvatore, si trasferisce a Casarano presso l’abitazione dello zio paterno Alfonso, che è Priore della Confraternita. Intraprende gli studi classici presso l’Università di Roma e si laurea col massimo dei voti. Diviene, in seguito, collaboratrice di Padre Agostino Gemelli presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Tornata a Casarano, inizia la sua attività vocazionale consacrandosi a Dio nell’apostolato delle Missionarie della regalità di Cristo. E’ iscritta a numerose associazioni cattoliche nelle quali ricopre ruoli ed incarichi di guida (Vice presidente diocesana di A.C., Presidente della Gioventù Femminile di A.C., Capo gruppo dell’ISM - Istituto Secolare Missionarie - della diocesi di Nardò). Ricopre, anche, l’incarico di consigliere comunale con funzioni di vice-sindaco al Comune di Casarano dal 1946 al 1971. All’interno della confraternita, nella quale è iscritta fin da bambina, è semplicemente una consorella. Ma le sue virtù e la spiritualità che pervade il suo spirito e il suo operato ne fanno guida e maestra tra le iscritte.

Padre spirituale

Nasce il 25 Marzo 1941 da Giovanni e Antonia. Nel 1954, seguendo un suo forte desiderio, entra nel seminario e successivamente, nel 1965, viene ordinato sacerdote. Quasi subito, alla morte del compianto don Pippi Marrella, avvenuta nel 1968, viene nominato nuovo Padre Spirituale della Confraternita. Nel 1972, affronta una crisi vocazionale che lo porta lontano da Casarano, ma, ben presto, sperimentando la dolorosa esperienza di un male incurabile, riceve il dono di una rinnovata e più forte fede che lo porterà, nel lettino dell’ospedale cittadino, ad esprimere la decisione di ritornare in comunione con i suoi confratelli sacerdoti. Muore il 23 novembre 1980, festa di Cristo Re, vestito con i paramenti sacerdotali, ottemperando al suo ultimo desiderio prima di spirare.

MONS. GIUSEPPE CONSENTI (1834-1907)

Confratello onorario

Nasce il 25 aprile 1834 a Galatina da Raffaele e Concetta Calcagnile. Sin dall’infanzia si dimostra docile ed incline alla vocazione sacerdotale, ed infatti, appena quindicenne parte per Pagani per essere ricevuto nella Congregazione del SS. Redentore (i Redentoristi). Fa la sua professione religiosa il 1° novembre 1852 e viene consacrato Sacerdote il 25 marzo 1859; e subito dopo viene inviato in missione, ammirato da tutti come prudente e affabile. Più volte sfiora la nomina episcopale con Papa Leone XIII che lo apprezza particolarmente. Finalmente nel 1890 il Sommo Pontefice, con motu proprio, lo decora delle infule episcopali creandolo Vescovo di Nilopoli e Coadiutore al Vescovo di Nusco dove, per ben 4 anni, mette in evidenza la sua paterna vigilanza nel governare la Diocesi come padre affettuoso. Nel 1891 la nostra confraternita gli rende merito, recapitandogli la nomina a confratello onorario. Il Presule, nelle sue frequenti lettere indirizzate ai “cari confratelli”, non smette mai di ringraziare per il prestigio concessogli di far parte del glorioso sodalizio. Il 12 giugno 1893 viene trasferito alla Diocesi di Lucera divenendone vescovo residenziale. Nel 1895 prende parte al Concilio Provinciale Beneventano e firma la petizione per ottenere in quella città l’Università teologica- giuridica. Travagliato da più anni da un male incurabile, torna nella sua Galatina e la morte lo coglie improvvisamente il 13 novembre 1907.

ABATE MATTEO D’AQUINO

(1721-1791) Prefetto/Priore

L’abate Matteo D’Aquino, secondogenito maschile di Giacinto, Duca di Casarano, e di Giulia Belli, nacque il 18 aprile 1721, a Casarano. Ordinato sacerdote nel 1741, gli fu affidata la titolarità della cappellania della Chiesa della Madonna della Campana. Nel 1751 svolse l’incarico di Prefetto/Priore della Confraternita dell’Immacolata. Egli, in prima persona, si prodigò all’edificazione della nuova chiesa della confraternita come si attesta dall’epigrafe posta sull’ingresso principale:

Dio Ottimo e Massimo. Questo tempio dedicato a Colei che fu immune della macchia dei primi uomini affinché non riuscisse angusto per la devota affluenza dei confratelli il Prefetto Matteo D’Aquino dei Signori di Casarano non meno benvoluto per il suo lignaggio che per la sua pietà con denaro proprio, dei confratelli e della Confraternita fece ampliare ed abbellire nell’anno della redenzione

1751

Nel 1752, seguì a Vienna il cugino marchese Nicola de Majo, duca di San Pietro, nominato ministro plenipotenziario presso la Corte Asburgica. Rientrato in patria nel 1762, venne elevato alla dignità di Arcidiacono. Letterato e socio dell’Accademia degli Speculatori di Lecce, compose alcune poesie in onore di Carlo di Borbone. Verso la metà degli anni ’60 del 1700, promosse, presso la sua villa suburbana di Casarano (le Càmmire), un circolo massonico latomico, al quale aderirono i maggiori esponenti dell’intellighenzia salentina. Era notoriamente conosciuto come un georgofilo, in particolare, esperto nella coltura dell’olio.

DOTT. CAV. LUCIO M. SCHIRINZI

(1927 - 2003) Priore

Nacque a Casarano il 4 aprile del 1927 da Giuseppe, Cavaliere di Vittorio Veneto, e da Eleonora Stefano. Dopo gli anni del liceo classico, intraprese gli studi universitari di medicina e chirurgia e conseguì la laurea nel 1957 a Modena. Si sposò con Isotta Mattioli Bertacchini conosciuta negli anni accademici. Tornato nella natia Casarano, cominciò ad esercitare la professione medica intesa come una “missione” al servizio della sua gente. Nel 1986 ricevette l’alta onorificenza di “Cavaliere del Lavoro”. Uomo religiosissimo, fu priore della confraternita per due mandati dal 1987 al 1995, anni in cui il Vescovo Mons. Garzia riformò l’assesto delle confraternite diocesane promulgando il nuovo Statuto che improntava una svolta storica nella gestione dei sodalizi. Egli, in qualità di priore, si adoperò, sin da subito, ad attuare le nuove norme statuarie, come, ad esempio, l’introduzione dei “consiglieri” nel Direttivo e l’estensione a cinque anni del mandato priorale. Fu medico dell’ACLI, dell’OMNI, presidente del circolo cittadino “degli Amici” e di altre associazione benefiche e culturali. Morì, tra il cordoglio generale, il 2 aprile 2003.