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La Meccanica delle riforme

Intervista a MARCO GIGLIOLI, presidente della Sezione Meccanica, Meccatronica e Impianti

di ALESSANDRO DE BERTOLINI

Presidente Giglioli, la Sezione si è affacciata al nuovo anno all’insegna di una denominazione originale. Qual è la ratio alla base di questa scelta?

La nuova denominazione rientra in un piano più ampio di revisione degli storici gruppi merceologici di Confindustria Trento. Una riforma che ha lambito anche la storica Sezione Meccanica, che si adegua nella forma a un processo di cambiamento sostanziale, giunto a maturazione negli ultimi anni, in virtù dei mutamenti dovuti anche e soprattutto all’avanzamento tecnologico. Il nome adottato rende giustizia alle varie anime che costituiscono il nostro gruppo: rimane chi si occupa di meccanica, c’è chi appartiene a un settore particolare come quello della meccatronica, ci sono i player del settore degli impianti. Circa un centinaio di imprese, piccole, medie e grandi, per un numero di dipendenti superiore alle 6300 unità, legate da interessi comuni che vanno ben oltre il semplice profilo contrattuale. Abbiamo problemi e necessità comuni, che l’associazione ci consente di affrontare, per risolverli, rappresentandoci ai tavoli con le controparti; abbiamo occasioni di business che possiamo finalizzare prima e meglio grazie alla possibilità di fare networking che ci è data dalla nostra comune appartenenza. Abbiamo l’opportunità di fare rete e massa critica, per ottenere obiettivi che individualmente potremmo fare più fatica a raggiungere, come ad esempio l’approdo sui mercati internazionali.

Andiamo con ordine, proprio a partire dall’aspetto del contratto… Che un cenno lo merita, perché poche settimane fa, al termine di un percorso negoziale durato più di un anno, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il Contratto Collettivo Nazionale per il Lavoro dei metalmeccanici e degli Installatori di Impianti.

Un rinnovo avvenuto in continuità con lo spirito riformatore avviato nel 2016. Un buon risultato, sul piano salariale – dove l’incremento quantitativo risulta sostenibile dal punto di vista economico – così come sul piano degli inquadramenti. La riforma di questo ultimo aspetto attribuisce il giusto valore alle competenze e ai ruoli, in sintonia con un approccio volto a riconoscere e premiare la qualità.

Passiamo alla nuova denominazione. Una declinazione che suggerisce che in seno ad ogni anima si muovano progettualità e interventi diversi. Partiamo dalla giovane, quella meccatronica, che è stata recentemente oggetto di un importante lavoro di ricerca.

Il report "Industria 4.0 e meccatronica in Provincia autonoma di Trento" è un bel traguardo raggiunto nell’ambito dell’assegno di ricerca promosso da Confindustria Trento presso il dipartimento di Economia e management dell’Università di Trento, con la collaborazione di ProM Facility. Un’iniziativa resa possibile grazie al sostegno economico di alcune aziende, che qui ringrazio per la sensibilità e lungimiranza: Adige Spa, Dana Italia Srl, Enginsoft Spa, Marangoni Meccanica Spa, Metalsistem Spa, Tecnoclima Spa, Zf Padova Srl e Zobele Holding Spa. Mi piace evidenziare che il percorso si è sostanziato in una serie di attività di ricerca che non si esauriscono nel report: il caso di studio del Polo meccatronica e del settore meccatronico in Trentino saranno valorizzati a livello internazionale grazie ad una serie di pubblicazioni destinate alle riviste specialistiche di tutto il mondo.

La partnership con il Polo è stata strategica nella maturazione di una nuova generazione di produzioni locali all’avanguardia sull’automazione industriale.

L’anima meccatronica della nostra Sezione ha assunto in tempi brevi una massa critica e un’identità di tutto rilievo, anche e soprattutto grazie al gioco di squadra di un territorio sensibile all’innovazione. Mi riferisco alle competenze e alle opportunità offerte dai laboratori di ProM facility, ma anche alle risorse messe a disposizione dal Digital Innovation Hub promosso da Confindustria Trento e dalla Fondazione Hit, porta di accesso alle risorse 4.0 per tutte le imprese, di qualsiasi settore e dimensione. È un assetto, quello che si è venuto a costituire in questi anni in Trentino, che ci consente di essere pronti a scaricare a terra le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Nella partita della cosiddetta “ripartenza”, gli investimenti del pubblico e del privato devono fare i conti con il mantra della sostenibilità.

C’è talmente tanto da fare su questo fronte… Non è un caso se tra le sei missioni che costituiscono il Pnrr quella sulla quale si concentra la percentuale più elevata di risorse è chiamata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. All’interno di questo capitolo, la voce più corposa è a sua volta quella dedicata all’efficienza energetica e alla riqualificazione degli edifici. Si parla di quasi 30 miliardi di euro, tra gli interventi sugli edifici pubblici e quelli destinati all’efficientamento dell’edilizia privata. È prevista dunque un’estensione del superbonus 110%: un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio e applicata in Trentino in maniera più agile grazie alla legge provinciale approvata nei giorni scorsi. Un incentivo importante che offre vantaggi indiscussi a tutti i livelli.