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Pareti divisorie contro l’isolamento

La crisi dovuta alla pandemia non ha rallentato Alfaservizi. Al contrario, l’esigenza di rivedere gli spazi interni per adeguarsi alle normative sui distanziamenti ha portato a un incremento dell’attività.

La progettazione, la produzione, il montaggio e l’assistenza: un servizio a 360° per l’installazione di pareti mobili attrezzate e divisorie per ufficio in legno, in vetro e in alluminio con soluzioni di design tradizionali e moderne. Nessun altro riesce a offrire un “pacchetto” così completo, a cui si aggiunge una presenza di lungo corso sul territorio – l’azienda opera in questo settore da oltre quarant’anni – che garantisce disponibilità di ricambi e la possibilità di intervenire con soluzioni modulari su misura sugli arredi già montati. “La prima linea di pareti interne che abbiamo progettato ha più di trent’anni” spiega Michele Bianchi, titolare di Alfaservizi, l’azienda nata a Rovereto nel 1980. “I clienti continuano ancora a chiedercela e noi interveniamo puntualmente, quando necessario, per fare manutenzione alle nostre installazioni, per modificarle, per implementarle. Le esigenze dei nostri clienti cambiano spesso: è molto frequente dover ripianificare la disposizione interna degli uffici. Le aziende crescono, hanno bisogno di nuovi spazi, cambiano sede, rispondono a fasi di espansione o contrazione. In tutti i casi, noi siamo pronti e presenti con i nostri servizi, rimodulando le pareti installate o proponendone di nuove”.

Alfaservizi, con sede a Rovereto in via del Garda, è una realtà a conduzione famigliare che opera con 21 dipendenti tra progettisti, montatori e falegnami. Fondata da Luciano Bianchi, padre di Michele, l’azienda è cresciuta costantemente nel segno della continuità. Il primo passaggio generazionale cinque anni fa: “Sono subentrato un po’ alla volta – racconta Michele – imparando il mestiere da mio padre, che nel 1980 avviò l’attività inserendosi con successo nel settore delle scaffalature e arredamenti per uffici, operando dapprincipio nella regione Trentino-Alto Adige. Nel 1982 si propose anche in Veneto e, dopo una prima stagione di crescita, nel 1986 realizzò la nuova e attuale sede a Rovereto. Di lì in avanti, puntando sui nostri collaboratori, sulle nuove tecnologie e sulla volontà di rispondere in modo sempre più puntuale alle esigenze del cliente e del mercato, abbiamo potenziato le linee produttive per la lavorazione e il taglio del legno, del vetro e dell’alluminio cercando di guardare avanti verso progetti più ambiziosi. Depositando di volta in volta brevetti industriali, nel 1994 nasceva Copernicus, la parete divisoria che, grazie al suo successo, ai suoi elevati standard innovativi, di qualità e di sicurezza ci ha permesso di affermarci anche in altre regioni, nel Nord e Centro Italia. Più tardi, sulla spinta di una continua richiesta, abbiamo dato il via nel 2003 alle produzioni esclusive delle pareti Keplerus (nel 2003) e Hubbles (nel 2016), punti di arrivo di un lungo percorso che ha confermato la preparazione, l’esperienza e l’impegno di tutto il nostro staff tecnico”.

La produzione avviene a Rovereto. Lo stabilimento può contare su cinque capannoni per una superficie di 4.500 metri quadrati e una palazzina con uffici per 1.500 metri quadrati. Alfaservizi ne utilizza solo una parte, due capannoni e un piano nella palazzina uffici. Il resto viene dato in locazione e gestito da una società collegata ad Alfaservizi. Tutte le pareti vengono progettate e prodotte in sede, da dove partono anche le consegne e le squadre di montatori. “La nostra area di interesse principale è compresa tra Trentino-Alto Adige, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Ma lavoriamo bene anche con altre regioni. Occasionalmente ci siamo spinti oltre confine. Non disponiamo ancora di una rete vendite strutturata per l’estero. Ma, in futuro, potrebbe essere questa la nuova sfida”.

Il momento, infatti, è positivo. La crisi dovuta alla pandemia non ha rallentato Alfaservizi. Al contrario, l’esigenza di rivedere gli spazi interni, condivisa da molte imprese nei più vari settori, per adeguarsi alle normative sui distanziamenti, ha portato a un incremento nel giro di affari. “In passato – spiega Michele Bianchi – molti uffici hanno privilegiato soluzioni open space, che, durante la pandemia, si sono rivelate inadeguate. Anche per questo numerosi nostri interlocutori, clienti nuovi e tradizionali, che da anni si rivolgevano a noi, hanno avuto il bisogno di cambiare, suddividendo gli spazi. In questa fase, ha giocato a nostro favore anche la rapidità con cui siamo stati e siamo in grado di intervenire”. (adb)