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Uno sviluppo all’insegna della sostenibilità

Intervista a DIEGO CATTONI, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero Spa

"IL NOSTRO grande obiettivo si chiama Green Corridor. È, infatti, nostra ferma volontà realizzare il primo corridoio verde d’Europa lungo questa via dalla storia millenaria e dalla rilevanza strategica che è l’asse del Brennero”. Diego Cattoni, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero Spa, descrive così il macro-obiettivo cui punta la società di via Berlino nei prossimi anni. “So che spesso si fatica ad associare l’attività di un’autostrada al concetto di sostenibilità, ma per noi la sostenibilità è la condizione di ogni progetto di sviluppo. Non salveremo l’ambiente limitando la mobilità delle persone e delle merci – continua l’ad di Autobrennero - ma sviluppando tecnologie capaci di eliminare le emissioni inquinanti e trasferendole nella vita di tutti i giorni. Non stiamo parlando di fantascienza, o di qualcosa che vedranno forse i nostri nipoti: l’idrogeno verde che produce il centro IIT di Bolzano, del quale siamo soci fondatori, è in grado di muovere un veicolo elettrico con prestazioni già oggi paragonabili a quelle di un diesel producendo acqua distillata come unica emissione”.

Autostrada del Brennero gestisce un’autostrada, la A22, strategica non solo per i territori che attraversa, ma per l’intero sistema economico italiano, dato che il passo del Brennero rappresenta la principale porta di accesso da e per i mercati europei. Otre 50 i milioni di tonnellate che vi transitano ogni anno. I problemi al Brennero, però, non mancano.

“Ai problemi di natura infrastrutturale, legati alla necessità di far transitare milioni di veicoli a oltre 1.300 metri di quota in ogni stagione dell’anno lungo l’articolata serie di opere d’arte che rendono percorribile la stretta valle d’Isarco, si sommano quelli di natura diplomatica. Facendo appello a ragioni di natura ambientale, l’Austria di fatto contingenta il traffico merci tra noi e la Germania. Di recente, dal 15 febbraio al 29 marzo, la A22 è rimasta interrotta a Verona nord, dove siamo stati costretti a far uscire tutti i veicoli, leggeri e pesanti, per evitare che qualcuno potesse raggiungere il confine tra Austria e Germania sprovvisto dell’esito negativo del tampone richiesto dalle Autorità germaniche, in modo da evitare il rischio di code in Austria. Grazie alla pronta reazione della Società e di tutte le Autorità italiane siamo riusciti a contenere il danno. Attualmente, al Brennero, siamo passati da una media di 30.000 veicoli al giorno, tra entrate ed uscite, a circa 10.000. Nei weekend tocchiamo anche punte negative da -90%”.

Proviamo a guardare oltre. Già oggi un tir diesel Euro 6 emette 10 volte meno Pm10 e 12 volte meno ossidi di azoto rispetto a un Euro 3, ma grande è il fermento nel mondo dell’automotive. Le autostrade sapranno restare al passo?

“Autobrennero ha già fatto i compiti a casa anticipando alcune recenti evoluzioni del mercato dell’automotive che salutiamo con grande piacere. Già oggi il proprietario di un veicolo elettrico può percorrere la A22 senza timori circa l’autonomia del propri mezzo perché la rete di ricarica è già abbastanza fitta. Non solo: al momento e a dimostrazione che noi ci crediamo davvero, il pieno in A22 è gratis, lo paga Autobrennero. Il nostro piano per la mobilità sostenibile prevede la progressiva istallazione di colonnine sempre più potenti e rapide, ma da tempo guardiamo anche oltre i veicoli a batteria. Nel 2014, con il determinante contributo di Autostrada del Brennero, a Bolzano è stato realizzato il primo e attualmente ancora unico centro di produzione e distribuzione di idrogeno verde d’Italia. Il nostro piano prevede ora la realizzazione di altre quattro stazioni di rifornimento a idrogeno al Plessi, a Rovereto Sud, a Verona e nella stazione di Campogalliano, più una stazione di rifornimento aziendale. La nostra idea è cominciare con la distribuzione e, in ragione della domanda, produrre direttamente in loco l’idrogeno verde attraverso la fonte rinnovabile più funzionale a ciascun sito: biomassa, eolico, solare o idroelettrico”.

Perché investire oggi nell’idrogeno?

“Ognuno lo fa per ragioni diverse, noi perché finché non si svilupperà una rete di distributori a idrogeno non si venderanno veicoli a idrogeno. Ognuno deve fare la propria parte se vogliamo ottenere risultati concreti sul fronte ambientale. Il nostro grande obiettivo si chiama Green Corridor. È nostra ferma volontà, infatti, realizzare il primo corridoio verde d’Europa lungo questa via dalla storia millenaria e dalla rilevanza strategica che è l’asse del Brennero”.

Come?

“Quando si dice Autobrennero, tutti pensano alla A22 ed è normale dato che questa è la società che l’ha costruita. Non tutti, però, sanno che già oggi Autobrennero è un gruppo che, attraverso le partecipate Rail Traction Company e Lokomotion, movimenta circa 12.000 treni l’anno. Noi non solo non vogliamo frenare il graduale passaggio del traffico merci dalla gomma alla rotaia, obiettivo principale del tunnel ferroviario del Brennero, ma vogliamo favorirlo perché gli scambi commerciali sono destinati a crescere e la A22, in condizioni pre-Covid, era un’autostrada prossima alla saturazione. Mentre contribuiremo a questo storico switch, che va ricordato richiede non solo ferrovia ma anche hub intermodali, l’autostrada non sarà più la stessa. Da un lato per il progressivo diffondersi di veicoli elettrici - a idrogeno o a batteria - dall’altro per il crescente livello di interconnessione con l’infrastruttura dei veicoli a guida autonoma. Perché la sostenibilità non passa solo dall’abbattimento delle emissioni inquinanti, atmosferiche o acustiche, ma anche dall’abbattimento dell’incidentalità. Oggi il 93% degli incidenti, anche con esito fatale, è causato da un errore umano. Difficile ridurne drasticamente il numero finché il fattore umano resterà determinante”.

Autostrada del Brennero è partner della Commissione europea in C-Roads Italy. Vi attendete più di una serie di dati sperimentali?

“Molto di più. Tra i diversi progetti legati alla sostenibilità ambientale, Autostrada del Brennero è coordinatore di BrennerLec, una modulazione dinamica delle velocità di transito attuata in ragione dell’intensità del traffico e dell’inquinamento. Solamente uniformando le velocità di chi viaggia in caso di traffico intenso, il risultato è stato non solo ridurre l’inquinamento, ma anche ridurre i tempi di percorrenza e l’incidentalità. Pensi qual è il potenziale di una guida connessa. Tornando a C-Roads, noi abbiamo già istallato 63 Road Side Unit (RSU), già virtualmente in grado di dialogare i veicoli in grado di ricevere il segnale. Stiamo portando avanti segmenti specifici del progetto come il Track Platooning, un convoglio di più camion connessi tra di loro con il primo a guidare gli altri, o Highway Chauffeur, che testa manovre di controllo laterale e longitudinale effettuate autonomamente, in altre parole, la possibilità di sorpassare in autostrada senza intervento umano. Il nostro obiettivo finale è quello di attivare un dialogo bidirezionale tra l’infrastruttura e i veicoli che la percorrono in modo che la “ tragica fatalità” smetta di essere una possibilità in A22. Emissioni ed incidenti zero. Questa è la meta da raggiungere. La strada è lunga, ma noi siamo già partiti e sappiamo dove vogliamo andare”.