1 minute read

il punto

Alleati sul fronte delle vaccinazioni

Per la prima volta, da un anno a questa parte, nelle pagine che seguono abbiamo deciso di non parlare di Coronavirus. La pandemia è naturalmente dappertutto: negli studi economici della Fondazione Nord Est, nelle testimonianze delle imprese associate che vi raccontiamo, nei resoconti di qualche webinar, nelle anticipazioni sull’attività formativa. Ma non è in scaletta. Da una parte, perché siamo convinti di dovere iniziare a guardare oltre sul serio, anziché dirlo e basta. Dall’altra, perché oramai c’è davvero poco da aggiungere. Pubblico e privato, datori e lavoratori, uomini e donne, giovani e vecchi: fatta eccezione per qualche scheggia impazzita, siamo tutti consapevoli del fatto che la battaglia contro questo virus si vince solo vaccinando il numero più alto di persone nel più breve tempo possibile. Ed è logico ed evidente che tutti dobbiamo metterci a disposizione per concorrere a questo risultato. Come era accaduto lo scorso anno con i dispositivi, anche nella partita delle vaccinazioni i problemi non mancano, a partire dalla materia prima. Se però oggi arrivasse in Italia una quantità di dosi pari al numero degli abitanti del Paese, saremmo in grado di somministrarle in tempi stretti a tutta la popolazione? Perché per farlo è necessario programmare e implementare una macchina complessa ma che deve al tempo stesso garantire efficienza. È necessario che l’azienda sanitaria gestisca tutti i processi: l’approvvigionamento, la consegna e la conservazione dei vaccini, la pianificazione per la somministrazione, gli spazi per l’attesa, l’accettazione, l’anamnesi, l’erogazione e l’osservazione e poi i medici, il personale sanitario, gli operatori per lo smistamento… Con senso di responsabilità, anche l’industria trentina ha espresso la volontà di offrire la propria collaborazione e ha segnalato, alla macchina organizzativa, la disponibilità “extra-ordinaria” di strutture, competenze e tecnologie. Un nuovo, importante passo avanti è stato fatto con la definizione del protocollo nazionale per le vaccinazioni in azienda e con l’aggiornamento di quello relativo alle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus siglato l’anno scorso. Prosegue intanto il dialogo tra le Categorie, la Provincia e l’Azienda sanitaria, per finalizzare al meglio questa disponibilità nell’ottica di una regia centrale e coordinata. Non c’è cosa più urgente oggi della migliore programmazione di un piano vaccinale, anche per il nostro territorio.

Roberto Busato

Direttore Generale di Confindustria Trento