Essere Impresa ottobre 2023

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05 › OTTOBRE 2023

Anno 13 - Direttore Responsabile Roberta Zoli - Mensile di informazione tecnica, economica, professionale - Forlì, viale Oriani, 1 Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

La rivoluzione 5.0 Migliorare efficienza e produttività grazie alle innovazioni tecnologiche. È questa la nuova sfida che attende l’intero mondo economico e le micro e piccole imprese. Un paradigma nuovo che impone maggiore attenzione alla sostenibilità, non solo ambientale, ai dipendenti, alla persona e al sociale. La diffusione del digitale e una modalità di produzione più attenta all’uomo e all’ecologia sono il fulcro di questa rivoluzione. Ma sono anche i cardini della quotidianità delle realtà che rappresentiamo: l’imprenditore è parte di una comunità, vive il territorio assieme alla sua famiglia e per questo è sensibile alla tutela dell’ecosistema in cui opera, introducendo lavorazioni a basso impatto ambientale, impegnandosi per un consumo consapevole delle risorse e del territorio e ha a cuore i collaboratori con cui condivide la quotidianità lavorativa. Una rivoluzione che, forse, è solo una riscoperta dell’importanza dell’individuo. L’EDITORIALE: Ridare valore all’individuo, prestando attenzione alle esigenze, anche psicologiche della persona, che non può essere identificata unicamente con la mansione che svolge in azienda. A pagina 3

IL QUESTIONARIO: Confartigianato e Archita Engineering hanno realizzato un test di valutazione per gli associati che vogliono affrontare con consapevolezza la rivoluzione 5.0, trasformando la nuova sfida in opportunità. Da pagina 15

ASSOCIAZIONE: Intervista alla psicologa del benessere Sonia Sassi, la professionista con cui Confartigianato ha avviato una serie di incontri coi dipendenti per parlare di gestione dello stress e benessere. A pagina 7

I MOVIMENTI: ANAP protagonista al festival del Buon Vivere. La due giorni formativa di Donne Impresa dedicata alla leadership. A Cuneo il meeting annuale dei Giovani Imprenditori. Da pagina 24


editoriale

Intelligenza artificiale

Il fattore umano imprescindibile › a cura del segretario Mauro Collina

L’

intelligenza artificiale è uno dei temi maggiormente dibattuti in questi ultimi mesi. La paura che la macchina possa sostituire l’uomo in alcune mansioni sta creando una dicotomia fra moderni luddisti, che temono e osteggiano l’evoluzione di questa tecnologia e i tecnoentusiasti, che ne decantano le innumerevoli meraviglie. In realtà questa rivoluzione deve essere compresa e guidata. A ben vedere, sono anni che ci si confronta con espressioni come deep o machine learning, riferendosi allo sviluppo delle capacità cognitive delle macchine e l’interazione con la macchina è ormai una realtà. Riconoscimento facciale, dispositivi per la domotica, strumenti diagnostici sono ormai entrati nella quotidianità, ciò che diviene sempre più raffinato e complesso è il database da cui questi strumenti attingono per svolgere le proprie mansioni. Per questo l’interazione uomo macchina è in continuo divenire, liberando del potenziale che rende le macchine in grado di svolgere compiti più complessi, alleggerendo il lavoro umano, sollevando l’uomo dalle mansioni maggiormente ripetitive e a basso valore aggiunto. L’imprenditore può cogliere le opportunità dell’intelligenza artificiale e, come dimostra una recente indagine dell’Ufficio Studi confederale, per un titolare d’azienda che ritiene lo sviluppo di sistemi di intelligenza un pericolo per l’impresa, ve ne sono tre che individuano delle opportunità. Tra queste vengono citati l’aumento della produttività del lavoro, la riduzione dei costi e la possibilità di sopperire alla mancanza di manodopera, addirittura il 20% del campione evidenzia che l’intelligenza artificiale favorirà processi di innovazione dei prodotti e servizi dell’azienda. Dunque gli artigiani sono pronti ad affrontare il futuro pur con uno scenario ancora incerto. La conoscenza degli sviluppi è il primo passo per ridurre l’incertezza, assieme alla gestione degli investimenti, alla formazione del personale e al coinvolgimento di consulenti in grado di favorire il cambiamento. Una sfida che vedrà Confartigianato Forlì affiancare le imprese, perché, come affermato da Raffaele Gaito, “non sarà l’Ai a rubarti il lavoro, ma la persona in grado di usarla”.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno XIII • n. 05 OTTOBRE 2023 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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Viale Oriani, 1 tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Direttore Responsabile Roberta Zoli Redazione a cura di Confartigianato Forlì

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252 Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978 Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali. Immagini generiche di Freepik.


il commento

Il valore delle risorse umane

Ripartire dall’individuo › a cura del presidente Luca Morigi

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ttribuire maggiore importanza al proprio dipendente, in primo luogo una persona con emozioni e bisogni anche psicologici, è lo strumento più efficace per creare una squadra di lavoro affiatata e vincente. Sempre più frequentemente non sono l’assenza di incentivi economici o i contratti di lavoro la vera causa di insoddisfazione del dipendente, da ricercarsi, piuttosto, nel mancato riconoscimento dell’incarico professionale, con conseguente scarso senso di appartenenza al gruppo e disaffezione nei confronti dell’azienda. Confartigianato di Forlì crede fortemente nell’importanza di un ambiente di lavoro sereno e su questo è stato avviato un duplice percorso, sia con il team di funzionari che guidano la struttura e che sta affrontando un iter consulenziale con un noto formatore, sia con l’intero gruppo dei dipendenti che ha avviato una serie di incontri dedicati al benessere. Un approccio che vuole riportare al centro la persona, per far sì che il dipendente si senta motivato a dare il meglio di sé, con l’orgoglio di essere parte di un gruppo unito. Accanto al fenomeno delle grandi dimissioni, che ha interessato anche il nostro Paese, esiste un altro problema: il quite quitting. A differenza di quanto suggerisce la traduzione letterale, licenziamento silenzioso, il lavoratore mantiene l’occupazione, tuttavia, poiché scarsamente motivato, riduce le proprie prestazioni, rispettando sì scrupolosamente le mansioni e gli orari stabiliti dall’orario di lavoro, ma facendo il minimo indispensabile. Queste criticità possono essere contenute, se non addirittura eliminate, ridando valore alle persone; i dipendenti non possono essere identificati unicamente con la mansione che svolgono, sono individui che possono incorrere in periodi stressanti, avere problemi e preoccupazioni anche non legati al contesto lavorativo, ma che in questo, inevitabilmente, si riflettono. Confartigianato di Forlì ha siglato una partnership con TreCuori e si impegna a far conoscere il welfare aziendale agli associati, uno strumento che consente al datore di lavoro di offrire ai dipendenti servizi su misura, beneficiando al contempo di agevolazioni fiscali. I beni e i servizi welfare disponibili grazie a TreCuori non sono solo buoni spesa o carburante, ma anche viaggi e vacanze, spese d’istruzione, visite mediche, servizi di assistenza alla persona, attività sportive, trasporto pubblico, cultura, intrattenimento e molto altro. Le convenzioni possono essere facilmente attivate anche con realtà locali, contribuendo a creare un circolo virtuoso che privilegi il territorio. Un modo intelligente per premiare il collaboratore, testimoniando la fiducia e la gratitudine per l’attività svolta, in un momento nel quale la tassazione sul lavoro rende difficilmente sostenibile un incremento salariale. essere impresa

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associazione

La prima edizione della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità

Le novità della rivoluzione 5.0

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ell’ambito della prima edizione della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità promossa dalla Confederazione nazionale dal 22 al 27 ottobre e che ha visto la realizzazione di oltre cinquanta eventi in più di 50 città e 18 regioni, Confartigianato di Forlì, in collaborazione con Archita Engineering, VEM sistemi e La Bcc ravennate forlivese e imolese, ha organizzato il convegno “La rivoluzione 5.0 e l’impresa sostenibile”. L’appuntamento è stato realizzato martedì 24 ottobre nella sede di VEM, per puntare l’attenzione sul ruolo della micro e piccola impresa nella costruzione di un futuro sostenibile. Introdotto dai saluti dei vertici di Confartigianato Forlì, rappresentati dal presidente Luca Morigi e dal Mauro Collina, ha moderato l’incontro Erica Nannetti, Technical Customer Management Director di VEM e dirigente dell’associazione forlivese. Durante il confronto si sono susseguiti i contributi di Matteo Iubatti, Amministratore Delegato di Archita Engineering sulle sfide poste da Industria 5.0; di Erik Pedrielli, Responsabile Sostenibilità, Innovazione e Finanza d’Impresa di Archita Engineering su sostenibilità e innovazione; di Gianluca Ceroni, Direttore Generale La BCC ravennate forlivese e imolese con chiarimenti sul rating ESG, infine Alessandro Pazi, ESG manager di VEM che ha illustrato il case history dell’azienda. Da una rilevazione di Confartigianato emerge una forte propensione alla sostenibilità, il 66% dei piccoli imprenditori è impegnato in azioni per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività per questo Confartigianato ha avviato una riflessione sul tema, per trasformare questa sfida in nuove opportunità di mercato, inclusi i marchi e i prodotti

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eco-sostenibili. È necessario informare, perché solo attraverso la formazione e la condivisione delle conoscenze si può diffondere una cultura aziendale della sostenibilità. Come evidenziato dal segretario Collina “abbiamo promosso una riflessione sulle opportunità e sulle sfide del nuovo strumento di valutazione dell’impresa, che non si lega meramente ai numeri. L’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nei processi aziendali è il nuovo criterio per comprendere il potenziale di rendimento e di rischio delle imprese, anche micro e piccole, in modo più completo e accurato.” Numerosi gli spunti offerti agli imprenditori presenti, i relatori, con grande chiarezza hanno definito il quadro dei cambiamenti che vanno sotto il nome di Industria 5.0, l’evoluzione del Piano 4.0, avviato nel 2017 dall’allora ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, per incrementare gli investimenti a supporto dell’innovazione. Oggi l’imContinua a pagina 5 ›››


associazione

Appuntamento formativo gratuito con Andrea Magnani

Focus su persone e risultati

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orm.art, ente di formazione del sistema Confartigianato, ha organizzato un evento gratuito dal titolo “Persone e risultati: orientare i comportamenti per supportare lo sviluppo del business”. Venerdì 27 ottobre si è tenuto un pomeriggio di approfondimento in compagnia del formatore Andrea Magnani, Ceo di Lam Consulting srl. Una collaborazione propiziata proprio da Confartigianato di Forlì, come chiarito dal segretario Mauro Collina “abbiamo ospitato nella nostra sala polifunzionale il primo degli incontri

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Le novità della rivoluzione 5.0 prenditore può solo decidere di governare il cambiamento o subirlo, ma non ignorarlo. Iniziare a valutare oggi dei percorsi di adeguamento ai nuovi standard, valutando le strategie più consone alle proprie dimensioni aziendali consentirà alle imprese di farsi trovare pronte di fronte a specifiche richieste di fornitori importanti. Il prossimo futuro vedrà l’adozione di nuovi criteri di valutazione del rating aziendale, l’acronimo ESG (Environment, Social e Governance) promuove la sostenibilità, non solo ambientale, bensì attinente alla valorizzazione della persona e alle buone prassi che le imprese metteranno in atto all’interno delle organizzazioni. Una sfida, ma soprattutto un’opportunità per anticipare i competitor, affrontando, sin da oggi, un per-

sul tema promossi da Form.art per ribadire l’importanza della formazione per i nostri imprenditori. Non solo quella obbligatoria, che nasce da adempimenti specifici, ma un approfondimento per capire come introdurre buone pratiche che aiutino lo svolgimento del lavoro. Tra i temi, le strategie per adottare cambiamenti duraturi, senza incontrare resistenze, come rafforzare la capacità di gestire la complessità del contesto competitivo, come allineare i comportamenti all’interno dell’azienda. L’appuntamento è stato condotto da Andrea Magnani, il formatore che sta affiancando anche la squadra di funzionari che guida l’associazione forlivese, nella consapevolezza che le attuali sfide debbano essere accompagnate, per non esserne travolti.” Una visione comune tra Confartigianato e il suo ente di formazione, per supportare titolari e collaboratori e fornire strumenti realmente utili nel quotidiano. Continua Collina “siamo particolarmente soddisfatti di questa collaborazione, che mira a dare risposte concrete alle sollecitazioni ricevute da parte di imprenditori che stanno affrontando cambiamenti importanti nel lavoro e nella gestione delle risorse umane.” corso graduale per abbracciare il cambiamento che sta investendo tutto il sistema produttivo, a partire dai grandi gruppi, ma che si riverbererà a cascata su tutta la filiera e che interesserà, in prospettiva, anche le micro e piccole imprese. Interessanti i dati presentati da La BCC, secondo cui la maggioranza degli italiani afferma di essere interessato alle tematiche ESG e, forse per questo, risulta scettico nei confronti della direzione intrapresa dalle organizzazioni (pubbliche e private) del nostro Paese in termini di sostenibilità. Le persone chiedono azioni concrete: il 72% del campione concorda sul fatto che le imprese, piccole o grandi che siano, dovrebbero adottare pratiche sostenibili innanzitutto al proprio interno, a vantaggio di dipendenti, fornitori e clienti. Dal quadro delineato appare evidente che gli investimenti in sostenibilità abbiano ricadute positive anche in termini di brand e di immagine e per attrarre risorse umane di valore. essere impresa

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associazione

Il lavoro che non c’è

Attrarre talenti col welfare aziendale

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onfartigianato di Forlì ha siglato una convenzione con TreCuori società benefit, la piattaforma Welfare che offre vantaggi per le imprese, libertà per i lavoratori e valore per il territorio con l’obiettivo di aiutare le imprese associate a migliorare la qualità della vita del lavoratore attraverso iniziative e incentivi, che lo motivino e lo fidelizzino. Con la consapevolezza che l’impresa, come spiega il sociologo Mauro Magatti “è una comunità di persone che, con ruoli molteplici e competenze diverse, collaborano per un fine comune.” Per questo è fondamentale far comprendere al dipendente di essere riconosciuto in qualità di risorsa e non come costo, soprattutto oggi, quando le figure professionali di valore sono sempre più ricercate. Chiarisce il segretario Mauro Collina “la ricerca di figure professionali in linea coi

profili richiesti è la sfida che sta affrontando l’intero mondo del lavoro. E i dati lo confermano: per le imprese italiane è sempre più difficile trovare manodopera: nell’ultimo anno la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% registrato a luglio 2023. Gli imprenditori sono in allarme per questo fenomeno, diffuso in tutta Italia e in tutti i settori, da quelli tradizionali fino alle attività digitali e hi tech e ben il 52,7% delle imprese emiliano romagnole hanno evidenziato il problema.” Ma quali sono le cause che rendono difficile il reperimento di personale? Per il 32,4% dei posti vacanti, la causa si lega alla mancanza di candidati e per il 10,8% dei casi all’inadeguata preparazione degli stessi. Per questo, le piccole imprese mettono in campo collaborazioni con gli istituti tecni-

ci e professionali, ricorrono con crescente frequenza all’utilizzo di stage, tirocini, percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Sul fronte di chi già è inserito nel mercato del lavoro, le imprese, all’aumento delle retribuzioni, non sempre praticabile, affiancano l’offerta di pacchetti di welfare aziendale, flessibilità dell’orario lavorativo, l’utilizzo dello smart working, interventi per migliorare il clima aziendale e il comfort dei luoghi di lavoro. Conclude Collina “la convenzione con TreCuori consentirà alle imprese e ai loro collaboratori di accedere ai benefici offerti dalla normativa sul welfare aziendale, consentendo benefici fiscali all’azienda e la possibilità di offrire incentivi ai dipendenti, l’attrazione di nuovi talenti, l’aumento della produttività, e, conseguentemente, il miglioramento del rapporto con i lavoratori.”

Per promuovere la salute e la sicurezza della tua azienda scegli Confartigianato di Forlì 180 pratiche Mud 50 contratti per la sicurezza 30 per HACCP 40 corsi per dipendenti e imprenditori Oltre 700 partecipanti ai corsi 10 consulenti Sono alcuni dei numeri che caratterizzano il servizio.

TRA I SERVIZI EROGATI Pratiche ambientali

• Gestione rifiuti (Mud, Albo Gestori Ambientali) • Acque (autorizzazione allo scarico, denunce agli enti preposti, analisi chimiche e biologiche)

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• Emissioni in atmosfera

Per l’igiene e sicurezza del lavoro

• Check up aziendali gratuiti • Verifiche macchine e attrezzature • Redazione documenti di valutazione dei rischi • Misurazioni strumentali • Pratiche prevenzione incendi • Piani operativi di sicurezza • Formazione obbligatoria titolari e lavoratori anche in e-learning • Redazione domande per sconti Inail, provvidenze Eber e contributi Isi Inail. • Tutela dell’igiene degli alimenti (HACCP, notifica sanitaria e corso alimentaristi)


associazione

L’importanza della persona

Intervista a Sonia Sassi, psicologa del benessere

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iportare al centro la persona. Con le sue emozioni, il desiderio di realizzazione, i bisogni, non solo materiali, anche in ambito professionale. Superare la dimensione del fare, la logica della quantità, prestando più attenzione alla qualità di ciò che si produce. Concetti forse ancora poco diffusi nel mondo del lavoro, eppure il cambiamento ormai avviato è sempre più evidente. La pandemia prima e la delicata situazione internazionale poi, hanno portato le persone a interrogarsi sulla qualità della vita e sull’importanza di bilanciare al meglio tempi di vita e di lavoro. Al contempo, le difficoltà che molti imprenditori stanno riscontrando nel trovare le figure professionali necessarie per continuare a garantire i flussi produttivi impongono una riflessione sulla gestione delle risorse umane. Per approfondire il tema del benessere, anche in ambito lavorativo, abbiamo chiesto un contributo alla dottoressa Sonia Sassi, la psicologa che ha avviato un percorso dedicato alla gestione dello stress con i dipendenti di Confartigianato di Forlì. “Investire sul gruppo di lavoro rappresenta una strategia premiante in termini di benefici; le competenze del singolo non sono solo operative, ma anche relazionali. Un dipendente che sa ascoltare con attenzione, che sa accogliere in modo adeguato le richieste di un cliente, contribuisce a creare

un’immagine positiva e propositiva dell’azienda. Siamo tutti esseri umani esposti alle emozioni, averne consapevolezza significa avere una visione più ampia e realistica del lavoro, uscendo dalla logica dei numeri.” Tra le caratteristiche della micro e piccola imprese, è, infatti, imprescindibile una elevata capacità di ascolto del cliente, finalizzata non soltanto alla personalizzazione del prodotto, ma alla corretta comprensione di ciò che viene richiesto. Chiarisce la psicologa “se il cliente ha la sensazione di essere ascoltato e accolto è anche maggiormente disposto ad accogliere una risposta che non aderisce perfettamente alle sue aspettative.” Il dipendente che non è concentrato sul lavoro, o che non conosce, né condivide gli obiettivi aziendali non potrà fornire questo tipo di feedback. “Il problema è l’abitudine negativa, il circolo vizioso del non riconoscere i bisogni del dipendenti che finiscono col sentirsi non valorizzati e non proattivi nel lavoro. Investire sull’aspetto psicolo-

gico consente di rompere questo cortocircuito. Riuscire a instaurare un clima di fiducia, attraverso la concessione di responsabilità e generando una rete di supporto fra colleghi, che si sentano motivati a cercare soluzioni per risolvere i problemi, può consentire di ridurre i controlli da parte del datore di lavoro, risparmiando tempo e liberando energie che possono essere impiegate diversamente. Un rapporto conflittuale col dipendente crea un clima stressante, che sottrae risorse a richieste esterne.” Prestare attenzione al clima aziendale diventa una operazione di marketing “la chiarezza dei ruoli e il rispetto dei confini contribuiscono a creare fiducia; l’impresa è una squadra e come in ogni squadra c’è chi conduce e chi segue, ma se mancano definizione e rispetto dei ruoli le persone sono confuse.” Stress, burnout, esaurimento delle energie sono termini ormai entrati nel linguaggio quotidiano, spiega ancora la dottoressa Sassi “è necessario prevenire queste situazioni che inficiano sulla qualità della vita e sui ritmi del sonno, con riflessi inevitabili sulla continuità lavorativa, un dipendente nervoso non opera nell’ottica della qualità, vive male l’orario di lavoro influendo, a cascata, sulle performance dell’intera equipe.” Prestare attenzione al benessere psicologico significa, quindi, anche preservare la qualità del servizio ai propri utenti. essere impresa

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storie di imprese

Cento anni per Arrotino Compostella Snc

Il brindisi con la città del termine, che mette al servizio del cliente la propria abilità nel rendere unico lo strumento di lavoro.” Un’arte esercitata con perizia è il segreto della longevità della bottega “coltelli, forbici, lame richiedono trattamenti differenti a seconda dello scopo per cui sono impiegati ed è proprio per dare seguito a questa domanda che continua il lavoro dei 90 arrotini che ancora operano in tutta Italia.”

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Forlì, in corso Mazzini 109, ha sede una bottega storica che, da 100 anni, fa bella mostra di sé in uno dei corsi cittadini più famosi. L’Arrotino Compostella snc ha tagliato il traguardo delle cento candeline e nell’occasione, sabato 14 ottobre, i soci hanno brindato assieme al sindaco di Forlì Gian Luca Zattini a al presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi, alla storia dell’attività che, dal 1923, ha assistito all’evoluzione della città. Come spiega Franca Compostella, titolare dell’attività fino al 2013 assieme al fratello Daniele, oggi affiancato dalla giovane Nicole Compostella, la bottega è nata per rispondere alle nuove esigenze poste dalla industrializzazione della città, nei primi anni del Novecento. L’attività, in precedenza, era infatti svolta in forma ambulante da uno zio paterno dei fratelli Compostella, che, compresa la potenzialità del negozio, decise di acquistarlo. Dopo alterne vicissitudini legate alla seconda guerra mondiale, l’attività, nel 1948, riprese sotto la guida di Gelindo Compostella, successore Chesi, come recitava allora l’insegna. Dal 1982 passò poi nelle mani di Franca e Daniele inaugurando una gestione che ancora oggi continua. La forza di questa attività consiste nella passione per un mestiere che, purtroppo, sta lentamente sparendo. Come chiariscono i fratelli Compostella “l’affilatura meccanica sta soppiantando quella manuale, pur mancando della personalizzazione che solo l’arrotino garantisce: un artigiano nel vero senso

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La scelta di rimanere nella sede originale, nonostante le alterne fortune di Corso Mazzini, nasce dalla peculiarità della bottega, i clienti affidano i propri strumenti perché consapevoli della qualità dell’offerta garantita. Suggestivi anche gli ambienti, conservati e custoditi con cura, sin dall’inaugurazione del secolo scorso; la vetrina è ancora quella dell’epoca e il mobilio di fine ottocento sottoposto a costante restauro. Anche l’attrezzatura originale, pur sostituita nell’uso da quella più moderna, che rispetta i canoni di sicurezza imposti dalla normativa di riferimento, continua a essere elemento d’interesse per tutti coloro che entrano in bottega. Un momento di grande emozione è stata la consegna della targa commemorativa da parte dell’amministrazione comunale di Forlì, un gesto molto apprezzato dalla famiglia Compostella. Il presidente Luca Morigi ha voluto sottolineare l’importanza di un traguardo così prestigioso. “Festeggiare un centenario è un evento straordinario, che da presidente dell’associazione di categoria di cui l’impresa è socia, riempie d’orgoglio. Una bottega storica, che coniuga la tradizione di un mestiere che va scomparendo con la più recente tecnologia disponibile, per garantire la personalizzazione dell’offerta al cliente è l’immagine più fedele del significato di artigianato. La scelta di mantenere l’attività nella sua sede originaria, malgrado le oggettive difficoltà in cui il centro storico versa, soprattutto in questa zona, è un’ulteriore nota di merito per questa famiglia di imprenditori. È con particolare orgoglio che ci uniamo a Franca nei festeggiamenti, lei che è stata dirigente di Confartigianato di Forlì per tanti anni, soprattutto in seno al movimento Donne Impresa e che oggi è consigliera Anap, per portare, anche da pensionata, il proprio prezioso contributo all’attività di Confartigianato di Forlì.”


vita associativa

In ricordo di Diana Minghetti

La cerimonia di intitolazione

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o scorso mese di giugno è scomparsa l’imprenditrice Diana Minghetti, per oltre vent’anni attiva negli organi direttivi di Confartigianato Forlì. La sua dipartita ha profondamente colpito i collaboratori e i dirigenti dell’associazione, tanto da decidere di intitolare la sala Stazione Vittoria, ubicata accanto alla sede di Confartigianato di Forlì in viale Oriani, alla sua memoria. Una dedica per rendere omaggio a una donna che si è sempre impegnata per promuovere il bello, sia nel suo ruolo di imprenditrice, sia come consigliera dell’Associazione. L’intitolazione è avvenuta venerdì 15 settembre, con la benedizione di Sua Eccellenza il Vescovo della Diocesi di Forlì Bertinoro Livio Corazza e alla presenza dell’assessora con deleghe alle politiche per le imprese, Paola Casara, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Forlì. Nel corso della breve cerimonia il presidente dell’associazione forlivese Luca Morigi ha sottolineato con affetto le doti dell’imprenditrice “ironica, brillante, con un’intelligenza vivace, capace di reagire con grande forza d’animo alle

avversità della vita. Purtroppo la malattia ci ha privati della sua presenza troppo presto, resta il ricordo di un’amica con cui abbiamo condiviso tante esperienze, nella consapevolezza di essere stati fortunati a poter percorrere assieme un pezzo di vita professionale.” Continua il presidente “è difficile trovare le parole per esprimere un dolore così grande come quello per la perdita di una persona cara. L’imprenditrice Diana Minghetti non era solo una dirigente, attivamente impegnata nei diversi organi di Confartigianato di Forlì, era soprattutto un’amica. Sempre disponibile, sempre propositiva e pronta a tuffarsi in nuovi progetti, era un vulcano di idee. Era una creativa a tutto tondo, la sua agenzia di comunicazione, la Meeting Packet snc, un punto di riferimento del settore e i suoi allestimenti fieristici sono stati più volte premiati nei consessi più prestigiosi. Lo stop imposto al comparto dalla pandemia, l’aveva portata a dedicarsi alla nuova sfida dell’interior design, sempre con il gusto per il bello e per l’attenzione al dettaglio, che erano fra i suoi tratti caratteristici. Non si

è mai persa d’animo, coraggiosa e determinata, ha affrontato le difficoltà senza perdere il suo spirito positivo, divenendo portavoce del gruppo di allestitori che ha battagliato per la tutela del settore fieristico, tra i più penalizzati dal lockdown. Assieme a Diana sono cresciuti molti degli attuali consiglieri del sistema Confartigianato, un percorso comune fatto di incontri, confronti, a volte anche vivaci, momenti formativi e tanta passione. Amava profondamente il suo lavoro e trasmetteva entusiasmo, sia come imprenditrice, sia come dirigente, ricoprendo per più mandati importanti incarichi, tra cui la vicepresidenza del movimento Donne Imprenditrici e la presidenza della categoria comunicazione. Siamo annichiliti, pur consapevoli che la malattia ci ha sì privati della sua presenza, ma non di quanto ci ha donato in questi anni di condivisione e amicizia. Tutta Confartigianato si stringe al marito Daniele e a tutti coloro che sono rimasti orfani della luminosa presenza di Diana.” Hanno preso parte alla commemorazione anche i dirigenti dell’associazione forlivese. Particolarmente commosse la presidente di Donne Impresa Diana Lolli e le consigliere del movimento, che con Minghetti hanno condiviso numerose battaglie per tutelare i diritti delle imprenditrici, per conciliare vita privata e professionale, per concedere anche alle lavoratrici autonome le stesse tutele garantite alle dipendenti. essere impresa

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vita associativa

Le opportunità del modello cooperativo

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onfartigianato di Forlì e Confcooperative Romagna hanno promosso un appuntamento formativo dal titolo “La cooperativa artigiana i vantaggi del modello cooperativo”, aperto dai saluti del segretario di Confartigianato Forlì Mauro Collina e di Pier Domenico Ricci presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Forlì. Moderati da Francesco Bandini vicesegretario e responsabile del servizio fiscale dell’associazione forlivese, sono intervenuti Roberto Righetti direttore Linker Romagna sul tema “la cooperativa artigiana, uno strumento flessibile per le start up”, Pier Nicola Ferri responsabile Lavoro e Servizi di Confcooperative Romagna sulla Finanza Cooperativa e Gianluigi Bandini responsabile Sviluppo Credito e Innovazione, che ha riassunto i servizi di Confartigianato per le imprese. Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Pazzi direttore generale di Confcooperative Romagna. L’incontro di settembre ha inaugurato la collaborazione fra le due realtà per consentire agli associati di approfondire le opportunità della cooperativa artigiana il cui modello inizialmente definito nel 1955 dal Comitato Centrale per le cooperative è stato definitivamente disciplinato nel 1985 dalla legge quadro sull’artigianato, ma la cui validità è stata acquisita solo negli ultimi anni grazie a provvedimenti che hanno eliminato ogni preclusione alla creazione della cooperativa artigiana e alla corrispondente applicazione dei conseguenti regimi fiscali e previdenziali. Un appuntamento per conoscerne il significato e le opportunità. Come la stessa definizione chiarisce, si tratta di “un’associazione autonoma di individui che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali e le proprie aspirazioni attraverso la creazione di una società di proprietà comune e democraticamente controllata”. Le cooperative sono riconosciute dall’art.45 della Costituzione, nella quale si esplica il riconoscimento della funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Ciò che contraddistingue la cooperativa dalle altre società di capitali è proprio il concetto di mutualità, poiché vengono assicurati beni, servizi e occasioni di lavoro a tutti i membri della società, a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle che otterrebbero sul mercato. Sulla base del diverso rapporto

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mutualistico che si instaura tra cooperativa e socio vengono tradizionalmente distinte, sulla base della vigente legislazione, tre tipologie di cooperative: quelle di utenza, che nascono con il fine di svolgere la loro attività a vantaggio di soci, consumatori (o degli utenti), di beni e di servizi; quelle di lavoro, società che nello svolgimento della loro attività lavorativa-imprenditoriale ricorrono all’utilizzo delle prestazioni di lavoro dei vari soci (figura del “socio lavoratore”); quelle di supporto per svolgere l’attività si avvalgono di beni e servizi forniti da parte dei soci. Le cooperative vengono poi classificate sulla base dell’attività svolta. Tra le principali, le società cooperative di consumo, costituite al fine di fornire ai soci-consumatori la fornitura di beni (sia quelli di consumo sia durevoli) a prezzi inferiori rispetto a quelli stabiliti con il meccanismo di mercato. La realizzazione di questo scopo viene raggiunta mediante la gestione diretta di punti vendita riservati ai soci (possono accedervi anche i soci previo rilascio di una apposita licenza di vendita). Questa categoria rientra nelle cooperative di utenza. La nascita delle Società cooperative di produzione e lavoro è giustificata dallo scopo di fornire ai soci migliori condizioni lavorative tanto in termini qualitativi quanto in termini economici rispetto a quelli presenti sul mercato del lavoro. Tali cooperative svolgono la loro attività sia producendo direttamente i beni sia fornendo i servizi. L’ambito in cui opera questa società è propriamente quello della cooperativa di lavoro. Società cooperative agricole sono fondate da coltivatori e agricoltori al fine di svolgere sia l’attività di conduzione agricola diretContinua a pagina 11 ›››


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Le opportunità del modello cooperativo to sia di trasformazione e commercio dei prodotti agricoli che vengono conferiti dai soci. Sono tradizionalmente definite come cooperative di supporto (quando il rapporto tra soci e cooperativa si basa sulla fornitura di prodotti). Quando si tratta della conduzione agricola, come accade nel caso delle cosiddette cooperative “bracciantili”, queste vengono dette cooperative di lavoro agricolo. Società cooperative edilizie di abitazione sono realizzate al fine di soddisfare necessità abitative di persone attraverso la costruzione di complessi che sono poi distribuiti ai soci, o come proprietà (se la cooperative ha la forma di proprietà divisa) oppure in diritto e godimento se la società ha la forma di proprietà indivisa. Le Società cooperative di trasporto associano i singoli trasportatori che risultano iscritti nell’apposito albo al fine di garantirgli dei servizi di tipo logistico, di acquisizione delle commesse e di amministrazione. Oppure gestiscono autonomamente i servizi di trasporto per mezzo delle figure dei soci-lavoratori. Le Società cooperative di dettaglianti realizzate da soci imprenditori che praticano attività di tipo commerciale ai quali vengono garantiti servizi di acquisto collettivi, finanziari o anche amministrativi (cooperative di supporto). Le Società cooperative sociali, regolate per mezzo della dalla legge numero 381 del 1981. Il loro fine è quello di realizzare e perseguire un interesse generale della collettività alla promozione umana. Sostanzialmente finalizzate all’integrazione dei cittadini nella società. Sono distinte in due tipi TIPO A: società cooperative sociali che svolgono attività che rientra nel settore socio-sanitario ed educativo; TIPO B: società cooperative che svolgono attività differenti come ad esempio agricole, industriali,

di servizio e simili. Il loro scopo è l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Le cooperative sociali oltre ad essere classificate come tipo A o tipo B devono anche essere iscritte a una delle categorie precedenti. A differenza di altre società, la cooperativa è una società a capitale variabile. Questo significa che non viene fissato un minimo di capitale sociale, lasciando un’uscita e un ingresso facilitati ai nuovi soci. Nello specifico il legislatore ha previsto, ai sensi della Legge 449/1997, un trattamento fiscale agevolato per diverse tipologie di cooperativa, operando un distinguo per quanto concerne le società cooperative a mutualità prevalente (vale a dire che svolgono la loro attività prevalentemente in favore dei soci o che si avvalgono prevalentemente delle prestazioni lavorative dei soci) e tutte le altre tipologie di cooperative (vale a dire quelle in cui lo scopo mutualistico non è prevalente). Per le cooperative a mutualità prevalente sono previste particolari agevolazioni data l’assenza del fine di lucro. Nel caso di iscrizione all’albo esse sono soggette all’IRES solo per una parte degli utili annuali netti (30%). La restante quota beneficia delle disposizioni apposite previste in materi di cooperative. In tema di cooperative si è soliti parlare di ristorni. Trattasi degli importi assegnati ai soci per l’attribuzione del beneficio mutualistico. Essi sono deducibili integralmente dall’utile di esercizio, sia quando i ristorni fanno direttamente parte del conto economico, sia quando vengono dedotti come “variazione in diminuzione” calcolata per la dichiarazione dei redditi. Per le cooperative a mutualità non prevalente è prevista altresì la possibilità di non assoggettare a tassazione una quota pari al 30% ma solo nel caso in cui tale quota venga destinata ad una riserva cosiddetta indivisibile che deve essere prevista direttamente dallo statuto.

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Alluvione, i ristori per le imprese

Il confronto col Generale Figliuolo

L

a visita a Forlì del generale Francesco Paolo Figliuolo a Forlì, nelle scorse settimane è stata accolta con molta soddisfazione dal presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi, che ha preso parte all’incontro organizzato dall’amministrazione comunale forlivese con il Commissario. Il presidente Morigi ha valutato molto positivamente il confronto “la rassicurazione è che tutti coloro che hanno subito danni, saranno completamente risarciti. Chiaramente la disposizione di intervento seguirà un ordine di priorità, ma invitiamo i nostri associati a documentare ogni perdita subita, sia in azienda, sia al proprio domicilio per procedere con l’asseverazione dei danni, che, così certificati, potranno ottenere il contributo statale.” Continua Morigi “abbiamo percepito una reale vicinanza agli

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alluvionati da parte del Generale, il suo intervento in città è in linea con quanto abbiamo chiesto alle istituzioni per le nostre imprese e con ciò di cui hanno necessità imprenditori e cittadini per ricominciare a vivere.” Altra nota positiva, per Morigi, è l’invito ad abbandonare ogni polemica “Anche se si hanno visioni diverse questo è il momento di

mettere da parte gli individualismi a favore dell’unità di intenti, come evidenziato dallo stesso Generale e dal sindaco Gian Luca Zattini.” Il commissario straordinario per l’emergenza alluvione ha recentemente firmato l’ordinanza che stabilisce i criteri per l’assegnazione dei fondi per ristorare le imprese danneggiate: chi ha subito danni fino a 40mila euro riceverà la metà in anticipo e il resto a saldo. Chi invece ha subito danni sopra i 40mila euro, riceverà subito la cifra di 40mila euro, mentre il restante sempre con la formula anticipo e saldo, in base alla risorse disponibili. Confermato l’obiettivo anticipato a Forlì: garantire la totalità degli indennizzi, nel testo dell’ordinanza si fa menzione alla concessione di ulteriori quote di contributi, fino alla concorrenza dell’importo complessivo del danno riconosciuto.


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Festeggiata il 16 Ottobre

Giornata mondiale del pane

I

n occasione della Giornata Mondiale del Pane del 16 ottobre, che ricorre ogni anno dal 2006, Confartigianato ha celebrato il cuore e l’arte antica dell’alimento simbolo della dieta mediterranea. Spiega Gianluigi Bandini, responsabile sindacale di Confartigianato Forlì, “le Confartigianato della regione e il progetto Assapora la Romagna hanno ideato la campagna di promozione “I Romagnoli si guadagnano la pagnotta e tengono botta!”, per evidenziare la forza d’animo dimostrata dagli imprenditori locali dopo gli eventi drammatici che hanno colpito il nostro territorio, dall’alluvione al terremoto. Questi imprenditori, come il pane stesso, incarnano la resilienza e la tradizione che caratterizzano la Romagna.” Per i promotori del progetto il pane è molto più di un semplice alimento. È una storia di nutrimen-

to, condivisione e unità. Ogni varietà di pane racconta la sua storia, fatta di ingredienti locali e ricette antiche, tramandate di generazione in generazione. Continua Bandini “queste storie prendono vita nelle sapienti mani dei nostri artigiani panificatori, veri custodi dell’arte del pane, con dedizione e passione.

Lo scorso 16 ottobre, sono state celebrate l’artigianalità locale e l’importanza del mestiere dei panificatori artigiani. L’acquisto del pane dai nostri imprenditori, che vivono e animano il territorio, sostiene la cultura dell’artigianato ma è soprattutto l’opportunità di apprezzare l’essenza della vera alimentazione mediterranea.” In concomitanza con la Giornata Mondiale del Pane, tutti i panificatori, aderenti al progetto Assapora La Romagna e iscritti a Confartigianato, hanno distribuito ai clienti un sacchetto personalizzato, con lo slogan dell’iniziativa. Un invito a gustare l’arte antica del pane, sostenendo i piccoli imprenditori, custodi di lavorazioni tradizionali e che, nonostante l’evoluzione della tecnologia, richiedono sacrifici e impegno, panificando di notte, per offrire al cliente un prodotto fragrante e ad alta digeribilità.

COME REALIZZARE IL TUO SOGNO IMPRENDITORIALE Con gli esperti di Confartigianato di Forlì è più facile diventare imprenditore. Consulenza e assistenza per tutte le pratiche di inizio attività: dalla valutazione dell’idea imprenditoriale alla verifica di fattibilità, dei requisiti professionali necessari per attività soggette a leggi di settore (impiantisti, acconciatori, centri di estetica, servizi all’auto, autotrasporto, pulizia locali, facchi-

naggio), sino alla redazione del Business Plan. Dall’individuazione della formula giuridica della ditta, alla predisposizione delle pratiche di iscrizione, variazione e cessazione di attività da inoltrare a Camera di Commercio, Albo Imprese Artigiane, Inail, Inps, Comune, Ausl, Prefettura/Questura un aiuto concreto per non soccombere alla burocrazia.

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QUESTIONARIO

L’analisi sul sistema delle micro e piccole imprese

Rivoluzione 5.0, pronti a cogliere le opportunità La carenza di competenze frena la transizione green. È quanto emerge dall’indagine realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato che, pur indicando una crescita nell’occupazione, solleva il problema delle competenze. Ad agosto 2023 sono, infatti, 523 mila gli occupati in più rispetto a dodici mesi prima, dinamica spinta dall’ aumento di 550 mila dipendenti permanenti (+3,7%) e di 48 mila indipendenti (+1%), mentre scendono di 74 mila unità i dipendenti a termine (-2,4%). La ripresa del mercato del lavoro ha contribuito a ridurre lo storico e ampio ritardo del tasso di occupazione italiano rispetto al contesto europeo e internazionale. Nel secondo trimestre del 2023 l’Italia è la prima economia del G7 per crescita del tasso di occupazione (+1,1 punti nell’ultimo anno) facendo meglio degli Stati Uniti (+0,7 punti), Germania (+0,6 punti), Francia e Giappone (+0,4 punti), Regno Unito e Canada (+0,2 punti). Tuttavia, a una elevata domanda di lavoro, si contrappone un difficile reperimento di manodopera con elevati skills su energia e ambiente. La crescita dell’occupazione si associa, dunque, a un rilevante e crescente squilibrio tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. A luglio 2023 le imprese italiane indicano una difficoltà di reperimento del 47,9%, che sale al 56,6% per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine. Spiega Gianluigi Bandini, responsabile del servizio credito, innovazione e sviluppo di Confartigianato Forlì “la scarsità di manodopera è un problema diffuso in Europa. A giugno 2023 in Italia il 9,8% delle imprese manifatturiere ha evidenziato un ostacolo all’attività per assenza di personale, a fronte del 26,3% della media dell’Unione europea. Fenomeno in crescita in Italia di ben 4,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre è in

attenuazione nell’Unione europea (-2,7 punti). La crisi demografica, determinata da denatalità e invecchiamento della popolazione, sicuramente si riverbera sul mercato del lavoro, ma, oltre al trend demografico, interferiscono altri fattori. In primis la preparazione professionale.” L’adeguatezza del candidato conseguente al percorso scolastico e formativo svolto incide fortemente: se il 32,4% delle entrate sono di difficile reperimento per mancanza di candidati, il 10,8% lo è per preparazione inadeguata. Pesano anche la precedente esperienza lavorativa, necessaria per posizioni con elevate competenze tecniche, il livello e le prospettive di evoluzione della retribuzione e della carriera in azienda, la tipologia contrattuale offerta, oltre all’accesso a strumenti di welfare aziendale. Le imprese, in particolare quelle micro e piccole, sono esposte alle criticità del mismatch e stanno adottando diverse misure per attrarre i lavoratori, ma il fenomeno rende problematico il ricambio generazionale dei lavoratori dell’impresa e il trasferimento delle competenze. Conclude Bandini “il cambiamento avviato interesserà a breve anche l’universo delle micro e piccole imprese per questo Confartigianato di Forlì ha promosso la collaborazione con Archita Engineering, per accompagnare le aziende associate e governare assieme il mutamento.” Le domande pubblicate nelle prossime pagine e predisposte proprio dai consulenti di Archita Engineering, rappresentano un utile strumento di indagine, per avviare una riflessione sul posizionamento della propria azienda, di fronte alle novità di Industria 5.0. Chi volesse un confronto sul tema coi consulenti di Archita, può inviare il questionario, debitamente compilato, a Gianluigi Bandini all’indirizzo l.bandini@confartigianato.fo.it essere impresa

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QUESTIONARIO 4. CHE COSA COMMERCIALIZZATE?

RAGIONE SOCIALE: _ ________________________ P.IVA: _ ___________________________________ SEDE LEGALE: ______________________________

PRODOTTI

SERVIZI

5. AVETE UNA RETE INFORMATICA AZIENDALE/ INDUSTRIALE (LAN)? 

SI

NO

CODICE ATECO: ____________________________ N. DIPENDENTI (2022): _ _____________________

1. A QUALE CATEGORIA APPARTENETE?

6. QUALI SOFTWARE UTILIZZATE? 

GESTIONALE

CRM

SERVIZI CLOUD (ES. GOOGLE DRIVE, MICROSOFT ONEDRIVE, ECC.)

ALIMENTARE

MECCANICA

AUTOTRASPORTO

PEC

SALUTE E BENESSERE

CAD/CAM

EDILIZIA E IMPIANTISTICA

ALTRO: _ ______________________________

CHIMICA

COMMERCIO AL DETTAGLIO

LEGNO-ARREDO

MODA

CONSULENZA E SERVIZI

2. SU QUALE MERCATO OPERATE IN MANIERA PREVALENTE? 

B2B

B2C

_________________________________________

7. AVETE UN CONSULENTE IN MATERIA DI INNOVAZIONE CHE VI SUPPORTA IN MATERIA DI INVESTIMENTI IN DIGITALIZZAZIONE? 

SI, È UNA SOCIETÀ SPECIALIZZATA

SI, È UN PROFESSIONISTA SPECIALIZZATO

NO, PERÒ MI AFFIDO AL MIO COMMERCIALISTA

NO

3. SU COSA SI BASA LA VOSTRA PRODUZIONE? 

SU COMMESSA

SU CATALOGO

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Continua a pagina 17 ›››


QUESTIONARIO ‹‹‹ Segue da pagina 16

8. VORRESTE APPROFONDIRE I TEMI DELL’INNOVAZIONE E CAPIRE COME POSSONO PERMETTERVI DI LAVORARE IN MANIERA PIÙ EFFICIENTE ED EFFICACE? 

SI

NO

13. QUANTO AVETE IN PREVISIONE DI INVESTIRE IN MACCHINARI/IMPIANTI NEI PROSSIMI 2 ANNI? 

MENO DI € 50.000,00

TRA € 50.000,00 E € 100.000,00

TRA € 100.000,00 E € 500.000,00

PIÙ DI € 500.000,00

9. QUANTO AVETE INVESTITO IN MACCHINARI/ IMPIANTI NEGLI ULTIMI 3 ANNI? 

MENO DI € 100.000,00

TRA € 100.000,00 E € 500.000,00

PIÙ DI € 500.000,00

14. CHE TIPOLOGIA DI MACCHINARI/IMPIANTI INTENDETE ACQUISTARE? _________________________________________

10. QUANTO AVETE INVESTITO IN SOFTWARE NEGLI ULTIMI 3 ANNI? 

MENO DI € 10.000,00

TRA € 10.000,00 E € 50.000,00

PIÙ DI € 50.000,00

11. AVETE IMPLENTATO IL PARADIGMA INDUSTRIA 4.0 NELLA VOSTRA AZIENDA? 

SI

NO

12. AVETE IN PROGRAMMA INVESTIMENTI IN DIGITALIZZAZIONE (NUOVI MACCHINARI/ IMPIANTI INTERCONNESSI, NUOVI SOFTWARE, SERVIZI CLOUD, …) PER IL BIENNIO 2024-2025?

_________________________________________ _________________________________________

15. COSA NE PENSATE DELLE NUOVE TECNOLOGIE PER IL FUTURO DELLA VOSTRA IMPRESA? 

SONO INDISPENSABILI E VORREI APPROFONDIRLE

SONO IMPORTANTI ED INFATTI LE HO GIÀ ACQUISITE

POTREBBERO ESSERE UTILI, MA NON SONO UNA PRIORITÀ

SONO INUTILI

16. SAPETE COSA SI INTENDE PER INDUSTRIA 5.0?

SI

SI

NO

NO

Continua a pagina 18 ››› essere impresa

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QUESTIONARIO ‹‹‹ Segue da pagina 17

17. VORRESTE INTRODURRE NELLA VOSTRA AZIENDA I CONCETTI DI SOSTENIBILITA’?

20. QUALI SONO I PRINCIPALI VINCOLI/RISCHI CHE POTREBBERO FRENARE LE VOSTRE INIZIATIVE IN AMBITO DI INNOVAZIONE ED INDUSTRIA 5.0?

SI

 DISPONIBILITÀ DI RISORSE INTERNE

NO

 CONOSCENZA DELLE POSSIBILI SOLUZIONI OFFERTE DAL MERCATO

18. AVETE MAI FATTO UNA VALUTAZIONE IN AMBITO DI EFFICIENTAMNETO ENERGETICO NELLA VOSTRA AZIENDA? 

SI

NO

19. CHE INVESTIMENTI VORRESTE INTRAPRENDERE IN AMBITO DI SOSTENIBILITA’ ED EFFICIENZA ENERGETICA? _________________________________________

 DIFFICILE INDIVIDUAZIONE DI PARTNER ESTERNI COMPETENTI  SCARSA CONOSCENZA DELLE POSSIBILITÀ DI APPLICAZIONE

21. INTENDETE SVOLGERE ATTIVITA’ FORMATIVA IN AMBITO DI TECNOLOGIE DIGITALI? 

SI

NO

22. CHE ARGOMENTI VI INTERESSEREBBE TRATTARE?

_________________________________________ _________________________________________ _________________________________________

_________________________________________ _________________________________________ _________________________________________

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FORLÌ | Viale Alfredo Oriani 1 0543-20200 | www.formart.it

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notiziario tecnico

Consulenza fiscale › a cura di Francesco Bandini IL DECRETO LEGGE “ANTICIPI” È stato emanato il Decreto-Legge n. 145 del 18 ottobre 2023 (cosiddetto “Decreto Anticipi”), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 244 del 18 ottobre 2023, in cui sono contenute alcune disposizioni di natura fiscale di particolare interesse che di seguito si evidenziano.

Rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette L’articolo 4 del decreto-legge n. 145 del 18 ottobre 2023 prevede che per il solo periodo d’imposta 2023, le persone fisiche titolari di partita IVA che nel periodo d’imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a centosettantamila euro, effettuano il versamento della 2° rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi, con esclusione dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi INAIL anziché entro il 30 novembre:

La finalità della disposizione in analisi è quella di distribuire in maniera più equa il carico fiscale per i soggetti titolari di partita IVA evitando il versamento in unica soluzione della 2° rata dell’acconto Irpef. La disposizione normativa contenuta nell’articolo 4 in commento dispone che lo slittamento si applica alla “seconda rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi”, pertanto, sulla base di tale formulazione si ritiene che dovrebbero essere interessati allo slittamento anche i versamenti degli acconti delle imposte sostitutive come ad esempio:  l’imposta sostitutiva per i forfetari,  la cedolare secca sugli affitti,  l’IVIE,  l’IVAFE, mentre ne dovrebbe essere escluso chi, ritrovandosi con un’imposta in acconto non superiore a 103 euro, è tenuto al versamento di un unico acconto. Pertanto, riassumendo la nuova disposizione contenuta nell’articolo 4 si ritiene che: 1. il posticipo si applica solo per l’acconto di novembre 2023;

 in unica soluzione entro il 16 gennaio 2024 senza interessi,

2. possono beneficiare dello slittamento solo i titolari di partita IVA;

 oppure in 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dal 16 gennaio 2024, aventi scadenza il giorno 16 di ciascun mese.

3. tali soggetti debbono aver dichiarato nel 2022 ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro;

Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi di cui all’articolo 20, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio1997, n. 241, nella misura del4% per cento annuo come stabilito dalla Risoluzione n. 53/E del 5 agosto 2021.

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4. non rientrano nello slittamento il versamento dei contributi previdenziali ed INAIL dovuti dai soggetti iscritti alle gestioni IVS dei commercianti e degli artigiani e alla gestione separata; Continua a pagina 21 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 20

Entrata in vigore

5. il versamento slitta al 16 gennaio 2024 e può essere effettuato in unica soluzione oppure in 5 rate con scadenza: 16 gennaio 2024, 16 febbraio 2024, 16 marzo 2024, 16 aprile 2024 e 16 maggio 2024;

Il presente decreto entra in vigore il 19 ottobre 2023, ovvero dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

6. sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi del 4% annuo.

Disposizioni urgenti in tema di procedure di riversamento del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo In linea con le richieste avanzate dalla Confederazione, l’articolo 5 del decreto-legge in commento modifica l’articolo 5 del decreto-legge 21 ottobre 2021,n. 146, convertito, con modificazioni, dalla legge17 dicembre 2021, n. 215 disponendo lo slittamento dei termini per il riversamento del credito d’imposta sulla ricerca e sviluppo senza applicazione di sanzioni ed interessi. Si ricorda che ai soggetti che hanno indebitamente utilizzato in compensazione il credito d’imposta per investimenti in attività di ricerca e sviluppo, maturato a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, è stata data la possibilità di effettuare il riversamento dell’importo del credito indebitamente utilizzato, senza applicazione di sanzioni e interessi. La procedura di riversamento spontaneo è destinata ai soggetti che (nei periodi d’imposta sopra indicati) abbiano svolto, sostenendo le relative spese, attività in tutto o in parte non qualificabili come attività di ricerca e sviluppo ammissibili nell’accezione rilevante ai fini del credito d’imposta. In base alle nuove disposizioni, i termini vengono così fissati:  entro il 30 giugno 2024 (anziché 30 novembre 2023) va inviata apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate per avvalersi della procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta;  entro il 16 dicembre 2024 (anziché 16 dicembre 2023) va versato l’importo del credito indebitamente utilizzato in compensazione, indicato nella comunicazione inviata all’Agenzia delle Entrate;  per chi sceglie il versamento in 3 rate, la prima va corrisposta entro il 16 dicembre 2024 e le successive (per le quali sono dovuti, a decorrere dal 17 dicembre 2024, gli interessi calcolati al tasso legale) entro il 16 dicembre 2025 e il 16 dicembre 2026 (anziché, rispettivamente, 16 dicembre 2024 e 16 dicembre 2025). Il contenuto e le modalità di trasmissione del modello di comunicazione per la richiesta di applicazione della procedura sono definiti con uno o più provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate.

TRE ALIQUOTE IRPEF PER L’ANNO 2024 Le aliquote IRPEF da 4 diventano 3 in attesa della flat tax. È quanto emerge dalla lettura della bozza del decreto legislativo recante la riforma dell’IRPEF approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 16 ottobre 2023.

Aliquote IRPEF per il 2024 In base all’art. 1 del decreto, infatti, per il solo anno 2024, nella determinazione dell’IRPEF, l’imposta lorda è calcolata applicando in luogo delle aliquote attualmente contenute nell’art. 11, comma 1, TUIR, le seguenti aliquote per scaglioni di reddito:  23% fino a 28.000 euro;  35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;  43% oltre 50.000 euro. Le attuali sono le seguenti:  15% fino a 15.000 euro;  25% oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro;  35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro;  43% oltre 50.000 euro. Secondo quanto si legge nella relazione illustrativa alla bozza di decreto, le disposizioni contenute nell’art. 1 sono finalizzate a realizzare la revisione del sistema di imposizione del reddito delle persone fisiche, nonché la graduale riduzione dell’IRPEF in base a principi e criteri direttivi specifici volti a: a) garantire il rispetto del principio di proporzionalità nella prospettiva del cambiamento del sistema verso un’unica aliquota, attraverso il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni d’imposta, delle aliquote dell’imposta e delle detrazioni dall’imposta lorda; b) conseguire il graduale perseguimento dell’equità orizzontale e prevedendo, nell’ambito dell’IRPEF, la progressiva applicazione della no tax area e dello stesso onere fiscale per tutte le tipologie di reddito prodotto, privilegiando tale equiparazione innanzitutto tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione. Le modifiche interessano lo scaglione di reddito compreso tra 15.001 e 28.000 euro, al quale si applicherà nel 2024 l’aliquota del 23%, in luogo di quella attualmente vigente del 25%, con un risparmio massimo di 260 euro. Continua a pagina 22 ››› essere impresa

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notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 21

Detrazione per redditi da lavoro dipendente Sempre per il solo anno 2024, viene previsto l’innalzamento da 1.880 a 1.955 euro della detrazione prevista per i titolari di redditi da lavoro dipendente (esclusi i redditi da pensione) e di alcuni redditi assimilati fino a 15.000 euro. In tal modo, si amplia fino a 8.500 euro la soglia di no tax area prevista per i redditi da lavoro dipendente che viene parificata a quella già vigente a favore dei pensionati. In conseguenza di tali interventi, si modificano le norme relative al requisito per la corresponsione ai lavoratori dipendenti del trattamento integrativo, in modo da assicurare il mantenimento delle condizioni oggi previste. È stato, infatti, previsto che per l’anno 2024 le somme erogate a titolo di trattamento integrativo, di cui all’art. 1, comma 1,D.L. n. 3/2020, siano riconosciute a favore dei contribuenti con reddito complessivo non superiore a 15.000 euro, a condizione che l’imposta lorda sia superiore all’importo della detrazione spettante ai sensi dell’art. 13, comma 1, lettera a), TUIR, diminuita dell’importo di 75 euro (cioè dell’incremento della detrazione previsto) rapportato al periodo di lavoro nell’anno. Nella determinazione degli acconti IRPEF dovuti per i periodi d’imposta 2024 e 2025, l’imposta del periodo precedente viene assunta senza tener conto delle previsioni in parola.

Modifiche anche alle detrazioni Al fine di conseguire il graduale perseguimento dell’equità orizzontale, l’art. 2 della bozza di decreto dispone che per l’anno 2024 ai fini della determinazione del reddito delle persone fisiche, per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, l’ammontare della detrazione lorda spettante ai sensi dell’art. 15, comma 3-bis, TUIR è diminuito di un importo pari a 260 euro delle detrazioni complessivamente spettanti, in relazione ai seguenti oneri:  oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19%;  erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche (art. 15, comma 1.1, TUIR), dei partiti politici (art. 11, D.L. n. 149/2013) e degli ETS (art. 83, comma 1, D.Lgs. n. 117/2017);  i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi (art. 119, comma 4, D.L. n. 34/2020). Ai fini dell’applicazione di tale decurtazione, il reddito complessivo deve essere assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze di cui all’art. 10, comma 3-bis, TUIR. essere impresa

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Tale modifica in un certo modo cerca di “compensare” la perdita di gettito che si rinverrà dalla riduzione delle aliquote IRPEF.

Aggiornamento delle addizionali Per effetto delle modifiche apportate alle aliquote IRPEF e alle detrazioni dall’imposta lorda, l’art. 3 della bozza di decreto è intervenuto sulle addizionali regionali e comunali all’IRPEF, le cui aliquote possono essere differenziate esclusivamente in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale per l’IRPEF. Viene infatti previsto il differimento al 15 aprile 2024 del termine entro il quale le Regioni e le Province autonome possono modificare gli scaglioni e le aliquote applicabili, che scadrebbe ordinariamente il 31 dicembre dell’anno precedente a quello a cui l’addizionale regionale si riferisce. Anche i Comuni devono procedere all’adeguamento ai nuovi scaglioni, entro il termine di approvazione del bilancio di previsione 2024.

Consulenza del lavoro › a cura di Susi Silvani FRINGE BENEFIT e WELFARE AZIENDALE Cosa sono i fringe benefit? Il termine Fringe benefit deriva dall’inglese fringe (frangia, ma anche margine, limite) e benefit (vantaggio, profitto) si tratta quindi di un “beneficio accessorio”. Infatti i fringe benefit sono elementi aggiuntivi alla retribuzione concessi sotto forma di beni e/o servizi per incentivare e fidelizzare il lavoratore. L’articolo 51, comma 3 del TUIR prevede che sono esclusi dal concorso nella formazione del reddito del lavoratore tutti i benefit erogati al lavoratore se globalmente inferiori, nel periodo d’imposta, a 258,23 euro. Negli ultimi anni il governo ha alzato l’importo di tale limite annuo, partendo dal raddoppiamento dell’importo (da € 258,23 ad € 516,46) per l’anno 2021, fino ad arrivare all’aumento della soglia ad € 3.000,00 per l’anno 2022; importo che è stato confermato anche per l’anno 2023 ma solo per i lavoratori che hanno figli considerati a carico. Tra i fringe benefit concessi dal datore di lavoro si possono trovare:  autovettura aziendale concessa ad uso promiscuo (utilizzata sia a fini lavorativi sia personali); Continua a pagina 22 ›››


notiziario tecnico ‹‹‹ Segue da pagina 22

 fabbricati concessi in locazione, in uso o in comodato;  prestiti erogati al lavoratore;  buoni spesa, buoni carburante o buoni di acquisto online;  polizze assicurative;  previdenza complementare;  rimborso di somme erogate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale (inseriti tra i fringe benefit a partire dall’anno 2022). I fringe benefit possono essere concessi volontariamente dal datore di lavoro anche solo ad un singolo lavoratore come trattamento ad personam, attraverso la stipula di un accordo individuale. A differenza dei fringe benefit, il welfare aziendale impone che il datore di lavoro, per poter considerare esenti i beni e/o servizi offerti al lavoratore, debba prevedere tali benefits per la generalità dei lavoratori o per categorie omogenee. Con il termine welfare aziendale si intendono prestazioni, opere e servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese aventi finalità di rilevanza sociale. Il welfare aziendale è riconosciuto ai lavoratori in modo volontario da parte del datore di lavoro attraverso la stipula di un contratto/accordo o regolamento interno (se mancante non si ha la piena deducibilità dei costi), ma il welfare può essere anche:  contrattuale, quando viene espressamente previsto dalla contrattazione collettiva;  sostitutivo o di produttività, quando il lavoratore, a seguito di contrattazione di secondo livello, voglia optare per la conversione del premio di risultato in benefits. I beni e/o servizi che possono essere concessi come welfare, in aggiunta ai fringe benefit sopra elencati, sono i seguenti:

 abbonamento per il trasporto pubblico locale, regionale o interregionale per il dipendente o per i suoi familiari;  utilizzo di opere e servizi aventi finalità di istruzione, educazione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto (es. corsi di lingua, di informatica, di musica, teatro, danza, cinema, viaggi, benessere, terme, sport)  somme, servizi e prestazioni erogati per servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare (asili nido e scuole materne), compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, l’acquisto di libri di testo, ausili per la DSA, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali; somme erogate per borse di studio o simili (es. rimborsi spese scolastiche);  somme e prestazioni per servizi di assistenza (anche psicologica) a familiari anziani (almeno 75 anni) o non autosufficienti;  i contributi e i premi versati dal datore di lavoro, volontariamente o in base a contratti aziendali, per polizze volte ad assicurare le terapie di lungo corso e le malattie gravi, polizze c.d. Long Term Care e Dread Disease;  contributi di assistenza sanitaria versati dal datore di lavoro ad enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale;  buoni pasto, esenti fino da Euro 4,00 giornalieri se cartacei, elevati ad Euro 8,00 se resi in formato elettronico. Alcuni beni e servizi possono essere fruiti/utilizzati anche dai familiari del lavoratore destinatario del welfare aziendale o addirittura per certe tipologie di benefits i beneficiari possono essere anche o solo i familiari del lavoratore. Per familiari si intendono quelli previsti all’art. 12 del TUIR ovvero: figli, coniuge, genitori, generi e nuore, suoceri, fratelli e sorelle. Per poter godere del beneficio non occorre che i familiari sopra citati risultino conviventi o fiscalmente a carico del lavoratore.

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Confartigianato premia l’amicizia essere impresa

ottobre 2023 › 23


movimenti

anap

La cura delle relazioni non ha età

Anap al festival del Buon Vivere oggetti con le relazioni, coi legami, che devono tornare a essere centrali. Uscire dal proprio egoismo, verso l’altro, rafforzando le dinamiche di interazione, sottraendosi alla visione dell’anziano come soggetto fragile, peso per la società contemporanea. In sintesi, bisogna delineare un diverso modello di crescita, la finanza non può più essere il cuore pulsante del sistema.

“L

a cura delle relazioni non ha età” è il titolo del confronto organizzato da Anap Confartigianato Forlì, in collaborazione con la Rete Magica, realizzato martedì 26 settembre alla chiesa di San Giacomo. Moderati dall’imprenditrice Franca Compostella, il sociologo Mauro Magatti e il formatore Johnny Dotti hanno dato vita a un interessante dibattito sui limiti della società moderna, afflitta dall’individualismo e dalla perdita di vere relazioni, sostituite da servizi formali, con la conseguente scomparsa del senso di cura. Una riflessione sulla solitudine e sull’indifferenza che regna sovrana nelle democrazie avanzate, il rischio è perdere l’altro, perché annullato nella sua alterità. L’altro non esiste, come volto, come persona, come vita, ridotto a pura entità astratta con cui si instaurano solo scambi funzionali. I due relatori hanno sottolineato più volte come, proprio la cura, sia ciò che dà senso alla vita e come, invece, l’io sia onnivoro. Abbagliati dall’io si dimentica che persino la libertà è per sua natura relazionale, esiste solo in relazione agli altri. Il cambiamento deve avvenire facendo esperienza del tu, modificando la qualità delle relazioni messe in campo. La moderatrice ha aperto l’incontro evidenziando l’impatto devastante della perdita dell’abitazione per gli anziani che sono stati colpiti dall’alluvione, spesso un luogo costruito con sacrificio e che ha richiesto tempo, un bene che, appare evidente, è scarsamente disponibile per chi vive la terza età. Ripartire significa dare senso a questo nuovo contesto, caratterizzato dalla perdita dei riferimenti materiali raccolti in una vita. Diviene allora ancora più importante sostituire gli essere impresa

24 › ottobre 2023

Sempre durante la tavola rotonda, la psicologa Sonia Sassi ha illustrato l’impegno della Rete Magica nel coinvolgere gli anziani, sia attraverso le attività svolte in sede, sia con interventi a domicilio, per superare il muro della solitudine in cui molti sono rinchiusi. Per chi attraversa la terza età, il volontariato e la cura possono essere la risposta al bisogno di sentirsi attivi, per mantenere una buona qualità della vita e uno stile di vita sano.

Un momento di festa

La gita al Golfo di Napoli Anap Confartigianato Forlì ha organizzato, dal 28 settembre al 1 ottobre, un tour a Ischia, Capri e Procida. Le bellezze paesaggistiche e un meteo estremamente favorevole, hanno reso indimenticabile il soggiorno per i sessantadue partecipanti, accompagnati dal presidente di Anap Forlì Giuseppe Mercatali, che spiega “la gita è un’occasione per stare assieme e divertirsi, visitando luoghi storici dall’incontestabile fascino. Siamo particolarmente soddisfatti per l’ottima riuscita di questo appuntamento, che ha rafforzato ulteriormente lo spirito di amicizia fra gli aderenti al movimento.”


anap

movimenti

Subito esauriti i posti disponibili

Movimenti avviata la seconda edizione parti, per apprendere e a mettere in atto le giuste pratiche che lo aiutino a mantenersi in buona salute nel tempo.

I

l 2 ottobre nella sede di Confartigianato di Forlì è stata presentata la seconda edizione del corso Movimenti, nato dalla decennale collaborazione fra Anap Confartigianato Forlì e La Rete Magica Odv - amici per l’Alzheimer e il Parkinson. Come chiarito nel corso della serata, il corso è pensato per persone sane over 60 che desiderano prendersi cura di mente e corpo. per prevenire future eventuali patologie che possano minacciare un invecchiamento attivo e in salute. Obiettivo è fornire nuove conoscenze per rendere il proprio stile di vita più salutare,

acquisire maggiore consapevolezza di sé, del proprio funzionamento e dei propri bisogni da un punto di vista mentale, corporeo ed emotivo, nonché costruire risorse e strumenti nuovi per aver meglio cura del proprio benessere psicofisico nella quotidianità. Quindici incontri per apprendere tecniche di allenamento della mente, attraverso l’esercizio delle diverse funzioni cognitive del cervello e per conoscere le strategie per migliorare o mantenere le proprie prestazioni cognitive unite all’allenamento del corpo nella totalità delle sue

Come spiega la coordinatrice Anap e referente del corso, Silvia Foschi, “la seconda edizione è stata promossa a seguito delle numerose richieste registrate per la prima e rimaste purtroppo in lista d’attesa, proprio per la natura stessa del percorso che richiede di lavorare con gruppi numericamente ridotti per permettere ai docenti di seguire con attenzione e cura ogni partecipante.” Molto importante è anche l’aspetto di relazione e scambio fra chi sceglie di aderire al percorso; come evidenziato dai docenti “gli aderenti alla prima edizione hanno creato un bel gruppo, che ha reso ogni appuntamento un’occasione di benessere. È fondamentale offrire agli oversessanta opportunità di incontro, per scongiurare il rischio di isolamento, che spesso caratterizza la quotidianità degli anziani.”

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movimenti

donne impresa

Il meeting formativo di Donne Impresa

A Milano Marittima la leadership in movimento

S

i è tenuto a inizio ottobre il meeting formativo di Donne Impresa Confartigianato dal titolo “Leadership in Movimento. La forza dell’identità” a Milano Marittima, come segnale di attenzione alle popolazioni colpite dall’alluvione. Alla due giorni ha preso parte anche il consiglio del movimento forlivese, guidato dalla presidente Diana Lolli e dalla coordinatrice Elena Zanetti.

La presidente del movimento Daniela Biolatto ha sottolineato, in apertura, che la scelta di organizzare il meeting in Romagna vuole offrire un segno di vicinanza a questo territorio che tanto ha dato al Paese e che sta dimostrando forza e resilienza a fronte degli eventi drammatici che nei mesi scorsi hanno colpito cittadini e imprenditori. Proprio per dimostrare la vicinanza alla Romagna, durante il meeting, la rappresentanza del movimento ha espresso la propria testimonianza di solidarietà “La forza

essere impresa

26 › ottobre 2023

delle radici”, donando alla al sindaco del comune di Cervia, Massimo Medri, alberi autoctoni tipici di ogni regione in cui è presente il Movimento Donne Impresa Confartigianato. Biolatto ha ribadito l’orgoglio di rappresentare le imprenditrici proprio in un momento in cui la sostenibilità è tema prioritario per la Confederazione. Ha affermato “le nostre aziende sono più che mai impegnate per realizzare concretamente ogni giorno, con il proprio lavoro, il binomio sviluppo sostenibile - imprenditorialità femminile. La crescita economica e sociale è responsabilità di tutti e deve essere costruita riconoscendo il contributo delle donne e, in particolare, di coloro che fanno impresa. Sono convinta che dove ci sono molte imprese femminili ci sono più coesione sociale e una società migliore. Il nostro Movimento vuole contribuire concretamente a dar loro i migliori strumenti di conoscenza per essere protagoniste del

futuro”. Come chiarito durante i lavori, la scelta di focalizzare la due giorni sul tema della leadership è nata dalla volontà di valorizzare, all’interno del Sistema Confartigianato, il ruolo propositivo di Donne Impresa, nella consapevolezza che il cambiamento si realizza ogni giorno e che in questo contesto, persone, imprese e organizzazioni devono ripensarsi, sviluppando competenze e strategie adeguate. Emanuela Bacchilega, presidente di Confartigianato della provincia di Ravenna, ha portato il proprio saluto osservando come la scelta di organizzare l’evento a Milano Marittima “abbia risvolti positivi anche per il territorio: un segnale molto importante per due motivi. Innanzitutto perché questo evento porta risorse e fa girare l’economia del territorio che si sta rialzando dopo i danni dell’alluvione. Poi per il significato simbolico, ma di grande rileContinua a pagina 27 ›››


giovani imprenditori

movimenti

Il meeting annuale dei Giovani Imprenditori

Costruire il futuro delle nuove generazioni

I

l 20 e 21 ottobre a Cuneo i Giovani Imprenditori si sono incontrati per il meeting nazionale dal titolo “Insieme oggi, prospettive per il futuro. Ambizioni, strategie e voglia d’impresa”. I lavori, a cui ha preso parte anche una rappresentanza del movimento forlivese, sono stati preceduti dall’annuale Assemblea del Movimento nel corso della quale, dopo un confronto sulle attività realizzate nel corso dell’anno e su quelle in programma per il 2024, è sta-

to approvato il nuovo logo di Giovani Imprenditori Confartigianato. Il presidente nazionale del movimento Davide Peli ha evidenziato come per i giovani si prospettino tante opportunità. “Per coglierle pienamente bisogna saperle individuare e interpretare. I giovani non si arrendono mai davanti alle difficoltà, e affrontare la complessità della società e dell’economia un incredibile valore aggiunto che ci viene offerto dal Sistema. Eventi come il meeting, infatti, rappresentano formidabili occasioni di condivisione, contaminazione e aggregazione». Il presidente della Confederazione Marco Granelli ha continuato “il compito di un’organizzazione di rappresentanza è quello di creare le condizioni favorevoli al fare impresa. Per raggiungere questo obiettivo

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A Milano Marittima la leadership in movimento vanza morale: le rappresentanti di Donne Impresa hanno donato un albero con origini autoctone di tutte le regioni d’Italia, volendo così rappresentare l’abbraccio delle radici di tutto il Paese alla nostra terra in questa fase di rinascita. Rinascita dalle proprie radici, che l’artigianato ben rappresenta in questo territorio”. Al meeting è intervenuto il Segretario generale di Confartigianato Vincenzo Mamoli, il quale ha approfondito il tema dell’identità, sottolineando il ruolo chiave giocato dalle imprenditrici nell’economia italiana. Una chiara assunzione di responsabilità è il leit motiv che ha guidato i lavori del meeting formativo nazionale di Confartigianato Donne Impresa e che hanno fatto leva sulla conoscenza dell’importanza dell’imprenditoria in rosa nel panorama economico italiano, ma anche dei meccanismi della rappresentanza e delle opportunità di far parte del sistema confederale.

è imprescindibile il mix tra chi ha l’esperienza e chi può portare idee e visioni nuove e innovative. Occorre oggi essere più corali e una adeguata formazione che fornisca le competenze necessarie è indispensabile per ogni imprenditore». Durante la due giorni è stata proposta un’attività formativa, curata da Enzo Memoli (Consulente di Direzione e Docente di Change & Project Management - Ideatore di “Mannaggiament” - Formazione Fuori dagli Schemi) e Mariella Nocenzi (Professoressa Associata in Sociologia generale presso l’Università “La Sapienza” di Roma, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale). La coordinatrice nazionale del Movimento Roberta Gagliardi ha sottolineato come i partecipanti abbiano affrontato l’importante appuntamento annuale nella consapevolezza che non si può parlare di cambiamento senza riferirsi al succedersi delle generazioni e che è necessario costruire il giusto contesto affinché questo avvenga. “Le nuove generazioni portano il loro sguardo sul mondo. Uno sguardo che incentivi a sperimentare nuove soluzioni, in coerenza con nuove priorità, bisogni e modalità di vivere e generare lavoro e benessere. Un ruolo, questo, che deve essere riconosciuto affinché gli stessi giovani vengano messi nelle condizioni di poterlo svolgere al meglio nella società, nelle imprese e nelle organizzazioni di rappresentanza”. essere impresa

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categorie e mercato

Odontotecnici

Regolamento 745/2017 sui dispositivi medici adeguamento della normativa nazionale

Il Decreto Legge 5 agosto 2022, n.138, ha introdotto l’obbligo di comunicazione al Ministero della Salute da parte fabbricanti dei dispositivi su misura dei propri dati identificativi e dell’elenco dei tipi di dispositivi realizzati, tuttavia le procedure operative erano rinviate a successivi provvedimenti dello stesso Ministero.

trasmesse al Ministero esclusivamente in via telematica, con le modalità tecniche comunicate dallo stesso Ministero mediante un successivo avviso. La nuova procedura interessa anche i laboratori già in attività e iscritti al registro fabbricanti, sia in base al Decreto legislativo 46/97 che al Decreto legislativo 137/2022.

Il DM di attuazione, emanato il 9 giugno 2023 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 settembre 2023, reca “Modalità di conferimento delle informazioni riguardanti i dati identificativi del fabbricante e l’elenco dei tipi di dispositivi medici su misura messi a disposizione sul territorio nazionale”. La norma prevede che, le informazioni relative ai dati identificativi del fabbricante e all’elenco dei tipi di dispositivi medici su misura che i fabbricanti mettono a disposizione sul territorio nazionale, vengano

Per i fabbricanti già presenti in elenco è infatti prevista una doppia procedura, a seconda di come gli stessi abbiamo effettuato la prima registrazione. Agli iscritti negli elenchi del Ministero in base al Decreto legislativo 46/97 è richiesta una nuova iscrizione da effettuarsi entro sei mesi, a partire dal 1°settembre 2023. La procedura prevista è completamente on-line attraverso il portale impresainungiorno.gov.it nella sezione dedicata al Ministero della Salute (vedi Guida allegata). L’effettuazione

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28 › ottobre 2023

della procedura conferirà immediatamente un nuovo numero di iscrizione (ITCA per i fabbricanti con sede legale in Italia o F-ITCA per i fabbricanti con sede legale diversa dall’Italia). Non sarà necessario effettuare la procedura di cancellazione del precedente ITCA. I fabbricanti già iscritti negli elenchi del Ministero in base al Decreto legislativo 137/2022 hanno invece già ottemperato agli obblighi previsti dall’articolo 7 di detto decreto e conservano pertanto il numero di iscrizione ITCA assegnato, ma è comunque richiesta l’integrazione dei dati relativi al fabbricante e ai dispositivi medici che si intende mettere a disposizione sul territorio italiano. Tra le informazioni richieste, ancorché non tra quelle obbligatorie, è stata inserita quella relativa al codice attività del fabbricante, come richiesto da Confartigianato e come ribadito nell’ambito del documento prodotto agli atti della riunione. Si tratta di un primo passo verso la “pulizia” dell’elenco che, come più volte denunciato dalla categoria, dovrebbe essere accessibile soltanto da coloro che sono in possesso dei requisiti previsti per la fabbricazione dei dispositivi. Il Ministero si è detto sensibile a tale esigenza ed ha assicurato che - sulla base dei dati che saranno raccolti attraverso le nuove iscrizioni - non si escludono azioni di sorveglianza e ispettive al fine di verificare il corretto inserimento delle informazioni.


categorie e mercato

Matchpoint, l’età dell’incertezza

La sfida per le piccole imprese No alla paura, sì al coraggio di affrontare i grandi cambiamenti che caratterizzano la nostra epoca: dalla transizione ecologica a quella digitale fino alle riforme istituzionali. Così si costruisce il futuro. In sintesi è questo il messaggio emerso da Match Point, l’appuntamento annuale, svoltosi a Roma il 18 e il 19 settembre, in cui la Confederazione nazionale ha riunito i vertici delle Associazioni territoriali tra cui il segretario Mauro Collina e il presidente Luca Morigi in rappresentanza dell’Associazione forlivese, per fare il punto, dopo la pausa estiva, sui temi e con i protagonisti dell’attualità economica e politica e sulle sfide che attendono l’Italia e gli imprenditori. l titolo dell’evento, “Il futuro dell’Homo faber… fortunae suae”, come spiegato dal presidente nazionale Marco Granelli aprendo i lavori, moderati dalla giornalista Manuela Moreno, “è una necessaria assunzione di consapevolezza e responsabilità su azioni e scelte per costruire il futuro della propria attività economica e per contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese. Questo a fronte del fatto che, mai come in questi ultimi anni, l’ambiente che circonda le imprese è attraversato da mutazioni profonde, traumatiche e molto veloci”. Cambiamenti che sono stati analizzati da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi Confederale, per comprendere meglio la direzione e quali siano le prospettive delle piccole imprese. Di scenari globali ha parlato Federico

Rampini, saggista e giornalista, rilevando che “il made in Italy continua a godere di un’ottima immagine in tutto il mondo” e i mercati per noi più significativi sono l’Europa e il Nord America. “Gli artigiani e le piccole imprese - ha aggiunto - devono cavalcare questo trend ma puntando a migliorare il loro livello di digitalizzazione, a sfruttare l’intelligenza artificiale, a impossessarsi della lingua inglese”. Rampini ha poi sottolineato che il problema di reperimento di manodopera qualificata è diffuso ovunque nel mondo e va affrontato rafforzando la formazione tecnica e professionale. “Bisogna ricreare la cultura dell’homo faber. La cosa più nobile che si può fare è fare le cose”. Le riforme istituzionali rappresentano un’altra delle condizioni per accompagnare lo sviluppo delle imprese. Il Direttore del Censis Massimiliano Valerii ha presentato il 3° Radar Artigiano da cui emerge la centralità dell’impresa artigiana quale baluardo difensivo a presidio della coesione sociale nei territori. A questa valorizzazione del ruolo dell’artigianato si affianca il tema della governance dei territori con la domanda di maggiore autonomia amministrativa,

maggiore efficacia, efficienza e vicinanza alle esigenze dei cittadini. Nell’immaginario collettivo l’artigianato è percepito soprattutto come un’opportunità nella ricerca di significato del lavoro anche per i giovani e i valori che gli vengono attribuiti sono il talento, l’abilità, la qualità. Il patrimonio delle imprese artigiane esprime identità, uno stile di vita e un luogo dello spirito. Tra i temi toccati anche l’intelligenza artificiale, grazie al contributo di Edoardo Fleischner, docente di comunicazione crossmediale dall’Università degli studi di Milano e di Fabio Ferrrari, presidente di Ammagamma, è stata quella di “non avere paura, ma di approfondirne le potenzialità per ottimizzare aspetti dell’attività imprenditoriale e capire come utilizzarla al meglio”. Dalla transizione digitale alla transizione green, hanno dibattuto Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr e divulgatore scientifico, Francesco Rutelli, autore de ‘Il secolo verde’, Lucio Poma, capo economista di Nomisma, sottolineando la necessità di affrontare subito le sfide per fronteggiare i cambiamenti climatici e non subirne gli effetti negativi. essere impresa

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categorie e mercato

Impresa sostenibile

Transizione green frenata dalla carenza di competenze Cresce l’occupazione, ad agosto sono 523 mila in più (+2,3%) rispetto un anno prima. La robusta ripresa del mercato del lavoro ha contribuito a ridurre lo storico e ampio ritardo del tasso di occupazione italiano. All’elevata domanda di lavoro si contrappone un difficile reperimento di manodopera con competenze specifiche su energia e ambiente. L’ostacolo alla transizione green data dalla carenza di competenze è stato esaminato dall’Ufficio Studi Confederale che, basandosi su una recente rilevazione di Eurobarometro, evidenzia come il 38,9% delle piccole e medie imprese nell’Unione europea dichiara che la carenza di competenze impedisce all’impresa di essere più sostenibile per l’ambiente, con un accentuazione per Francia (44,9%) e Italia (42,9%) rispetto a Germania (39,4%) e Spagna (34,8%). Nel 2022, per 1.472.790 delle entrate

previste dalle micro e piccole imprese, erano richieste competenze green con un elevato grado di importanza (medio-alto e alto), pari al 44,7% dei 3,3 milioni di entrate totali, e di cui 686.550, pari al 46,6%, di difficile reperimento. La domanda di personale con elevata attitudine al risparmio energetico e tutela ambientale è in forte crescita, segnando un aumento del 20,5% rispetto al 2021. La carenza di manodopera qualificata è un ostacolo alla propensione green delle piccole imprese. Il lavoro c’è, mancano i lavoratori. Questo è il grande paradosso che compromette anche le prospettive di sviluppo sostenibile. C’è molto da cambiare e da migliorare nel rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, a cominciare dalla formazione e qualificazione del personale con una riforma del sistema di orientamento scolastico che rilanci gli Istituti Professionali e

gli Istituti Tecnici, investa sulle competenze partendo proprio da quelle digitali e green, puntando sull’alternanza scuola lavoro e sull’apprendistato duale e professionalizzante. Per Confartigianato è indispensabile insegnare ai giovani che nell’impresa ci sono opportunità, adeguatamente retribuite, per realizzare il proprio talento, le proprie ambizioni, per costruirsi il futuro. La difficoltà di reperimento di personale con un marcato orientamento al risparmio energetico e al minore impatto ambientale - aumentata di 7,4 punti in un anno - in chiave regionale risulta più elevata in Trentino Alto Adige con 56,3% seguito da Friuli Venezia Giulia con 53,8%, Veneto con 52,9%, Umbria con 52,1%, Liguria con 51,2%, Emilia Romagna con 50,4%, Piemonte e Valle d’Aosta con 49%, Lombardia con 48,7%, Marche con 47,8% e Toscana con 47,5%.

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30 › ottobre 2023


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