Essere Impresa Agosto2025

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ESSERE IMPRESA

LUG/AGO

04 20 25

››› IL FOCUS

Dare valore a chi siamo

Viviamo in un Paese ricco di opportunità, eppure i talenti che si formano in Italia, frequentemente, trovano occupazione oltre confine, dimostrando il proprio valore e apportando il proprio contributo all’economia estera. Una situazione che desta preoccupazione, a fronte di un mercato del lavoro in cui la domanda supera l’offerta e il 52,7% delle entrate, che, a giugno

2025, risulta difficile da reperire. La crisi demografica è la prima causa, ma la scarsa attrattività del nostro sistema produttivo è un altro fattore rilevante. Occorre interrogarsi sulle modalità con cui è possibile ridare appeal al lavoro nelle micro e piccole imprese, all’artigianato, all’intraprendere. Consentire ai giovani di appassionarsi al mondo che Confartigianato rappresenta, fatto di storie che affondano le radici nel tempo, ma che sono proiettate al futuro, coniugando tecnologia e saperi. C’è bisogno di una nuova alleanza generazionale tra giovani e senior, per salvaguardare il patrimonio di abilità di cui le nostre aziende sono custodi.

››› L’EDITORIALE

Coltiviamo talenti

a cura del presidente Luca Morigi

IL SOMMARIO

A pagina 5: Intervista ad Alberto Gentili, presidente della Fondazione Abitare ETS che dà risposte alle esigenze abitative dei lavoratori, nella certezza che la casa sia alla base di una corretta integrazione nel tessuto sociale locale.

A pagina 6: L’ente di formazione del sistema Confartigianato FORMart Forlì propone una nuova opportunità formativa per diventare “Tecnico esperto in gestione amministrativa del personale: AI e sostenibilità integrata”.

A pagina 8: Due aziende associate protagoniste, nell’ambito dell’edizione 2025 della Festa Artusiana, dello stand allestito con le altre associazioni del territorio, vetrina per le eccellenze gastronomiche locali.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

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A pagina 13: Confartigianato Servizi Forlì ha conseguito la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere che dimostra l’impegno nell’inclusività. Risultato conseguito seguendo l’iter di certificazione di RINA, l’ente a cui l’associazione si è rivolta. Quasi ottanta anni fa, un gruppo di uomini e donne decisero di unire le forze per far ripartire il nostro territorio, distrutto dallo sforzo bellico, dando vita a Confartigianato di Forlì. L’Italia è stata ricostruita grazie all’impegno degli artigiani, ponendo le basi della Repubblica sul valore del lavoro, della fatica, ma anche della solidarietà, del bello e del fatto a regola d’arte. Un’eredità che oggi è messa a rischio da quello che gli esperti definiscono l’inverno demografico. Questa fase è caratterizzata da un declino della popolazione in età lavorativa che impatta sull’offerta di lavoro e sulla distribuzione per età dell’occupazione delle imprese. Con la perdurante crisi della natalità sale, infatti, la difficoltà di reperimento del personale e, al contempo, diminuisce la quota di imprese guidate da giovani e diviene sempre più concreto il rischio di un mancato ricambio generazionale. Dai dati in nostro possesso emerge che fra il 2025 e il 2050, l’Italia perderà 6,7 milioni di persone in età lavorativa. I lavoratori over 55 superano quelli under 30, mentre sono 303 mila le imprese artigiane a rischio per carenza di ricambio generazionale, quasi un terzo delle imprese attive. Un quadro che impone una profonda riflessione, per evitare di disperdere il patrimonio di imprese che rischiano la chiusura per assenza di manodopera o per l’impossibilità di dare continuità all’attività dopo il pensionamento del titolare. Per questo come Confartigianato di Forlì stiamo lavorando su diversi fronti, per promuovere fra i più giovani le potenzialità e la bellezza dell’artigianato e del fare impresa, per creare un contesto favorevole all’immigrazione di talenti nel nostro territorio e per garantire a chi sceglie di vivere nel forlivese l’accesso ai servizi, in primo luogo un alloggio per sé e la propria famiglia. Per questo, siamo fra i soci della Società per l’Affitto, oggi Fondazione Abitare, riconoscendo la centralità del ruolo che sta svolgendo, per rispondere a quella che è un’esigenza primaria per sentirsi parte di una comunità, la casa. Per questo partecipiamo alle iniziative messe in campo a livello nazionale per avvicinare i più giovani al fare impresa, trasmettendo le emozioni di chi guida un’azienda. Consapevoli che i nostri associati sono i veri custodi del made in Italy.

"PH Albano Venturini"

Con la Convention 2025 del Sistema Imprese di Confartigianato, lo scorso 10 luglio, è iniziato il cammino di riflessione strategica e progettazione condivisa. La giornata, dal suggestivo titolo “Generazione di fenomeni. L’impresa non ha età, ma idee”, ha visto la partecipazione di studiosi, formatori e rappresentanti istituzionali per affrontare i temi centrali del presente e del futuro dell’artigianato italiano, assieme agli imprenditori e collaboratori di Confartigianato. All’appuntamento era presente anche una delegazione forlivese, guidata dal vicesegretario Alberto Camporesi. Al centro dei lavori, la valorizzazione dell’esperienza maturata all’interno delle imprese, il passaggio generazionale come leva di innovazione e la necessità di ispirare nuove forme di leadership capaci di guidare le micro e piccole imprese nei contesti economici in rapida trasformazione. Come spiegato negli interventi, il lavoro proseguirà nei prossimi mesi attraverso tavoli settoriali e con un workshop conclusivo previsto

La convention 2025 di Confartigianato

Un dialogo fra generazioni

per novembre, dedicato alla definizione della programmazione pluriennale del sistema Confartigianato. Il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, aprendo i lavori, ha chiarito “Generazione di fenomeni è una dichiarazione d’intenti. Non conta l’età, ma la forza delle idee, la capacità di mettersi in discussione, di adattarsi, di innovare. Confartigianato è un esempio concreto di rappresentanza intergenerazionale, unisce visione e memoria, innovazione e radici”. Nel corso della giornata è stato illustrato, dal responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato Enrico Quintavalle, il rapporto “Intergeneration Economy”, in cui si evidenzia come la creazione di valore, nei prossimi anni, dipenderà dalla capacità delle imprese di costruire un’alleanza tra generazioni. In un contesto segnato da un forte declino demografico – con 6,7 milioni di lavoratori in meno previsti entro il 2050 – le micro e piccole imprese diventano luoghi strategici per integrare le competenze dei senior con l’energia e la visione dei giovani. Lo studio mostra come la carenza di giovani disponibili sul mercato del lavoro e il rischio di perdita del patrimonio di competenze con l’uscita dei lavoratori più esperti stiano mettendo in crisi il passaggio generazionale. Le imprese segnalano più le difficoltà che i vantaggi del ricambio, aggravati anche dall’elevato numero di giovani inattivi e

dall’emigrazione di laureati. Nonostante questo scenario complesso, il rapporto sottolinea le potenzialità della collaborazione intergenerazionale, in grado di rafforzare competitività, sostenibilità e innovazione. L’impresa familiare e le reti tra imprese mostrano una crescente apertura alla cooperazione, soprattutto nei settori artigiani. Il sistema produttivo italiano, forte della sua eccellenza manifatturiera e del valore del Made in Italy, può affrontare questa transizione solo se saprà valorizzare pienamente la complementarità tra generazioni. Di grande impatto anche la presentazione de “L’Abbecedario del Made in Italy”, col confronto tra il linguista Beniamino Mirisola, l’attore Paolo Franciosi e gli economisti Carlo Bagnoli e Giancarlo Corò docenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che hanno esplorato i significati profondi, i simboli e il valore linguistico ed economico del Made in Italy, come narrazione collettiva e come asset strategico, da difendere e rilanciare. Il rapporto dei giovani con il mondo del lavoro è stato al centro dell’intervento del Segretario Generale del Censis Giorgio De Rita e della ricercatrice Sara Lena che hanno illustrato il 4° Radar Artigiano, realizzato per Confartigianato, uno strumento prezioso per comprendere l’approccio delle nuove generazioni all’impresa e al mondo che la Confederazione rappresenta e tutela.

A Rimini l’evento della Federazione regionale

Il 22 luglio al Palacongressi di Rimini è stato realizzato l’evento “Insieme, ogni giorno. Passione e visione, persone che fanno la differenza”, promosso da Confartigianato Emilia Romagna, alla presenza di più di 1.400 tra funzionari, imprenditori, dirigenti e liberi professionisti. Un appuntamento articolato in più momenti, dalle testimonianze di successo dell’ex artigiano, ora atleta di handbike Davide Cortini e dello chef Igles Corelli, che, ad Argenta, ha trasformato una pizzeria in ristorante stellato, alla tavola rotonda a cui hanno preso parte il presidente nazionale Marco Granelli, Vincenzo Colla e il presidente regionale Davide Servadei. Proprio Granelli ha spiegato “questa sala è la dimostrazione che anche la passione e l’entusiasmo aiutano a far crescere l’associazione. Sono convinto che il modello dell’impresa artigiana sia vincente. Un modello che può raccontare una bella storia del nostro Paese, qui in Emilia Romagna, ma anche in tutta Italia. Lo dico con il pragmatismo che ci vede oggi secondo paese manifatturiero d’Europa e quarto esportatore nel mondo. Quindi quando ci dicono che il problema è il nanismo d’impresa non posso che ridere. Il nostro è un modello vincente perché è legato al territorio, legato alla qualità, legato soprattutto alle persone. Quando si parla di artigianato non si celebra un qualcosa che fa riferimento al passato

come vorrebbe qualche economista, ma a un qualcosa che è fortemente ancorato nel presente e che guarda continuamente al futuro, perché oggi essere artigiani significa avere un rapporto stretto con i tempi che cambiano. Oggi però serve un passo in più. Siamo stati dei bravissimi solisti, ma oggi essere artigiani significa mettere al centro la capacità di aggregazione.” La risposta ai cambiamenti passa attraverso le reti d’impresa, perché piccolo è bello, ma insieme a volte è meglio. Vincenzo Colla ha centrato l’attenzione sui giovani che scelgono di lasciare l’Italia, una doppia perdita perché “c’è un forte investimento pubblico per formare questi ragazzi e ragazze che va a vantaggio di quei paesi che li accolgono; in secondo luogo perché la loro uscita impoverisce l’Italia. Dobbiamo fare di tutto per trattenerli, anzi dobbiamo anche cambiare il modello di integrazione per-

ché abbiamo bisogno di teste e di braccia. Dobbiamo, quindi, trattenere i nostri giovani e far entrare anche nuove figure che abbiano delle competenze specifiche.” La regione sta predisponendo un grande piano casa, sia per foresterie a disposizione degli studenti, sia per dare appartamenti dignitosi a prezzi calmierati che permettano alle imprese di trattenere i lavoratori e di assumerne di nuovi. Poi un grande investimento sulla formazione per tutte le imprese che segnalano difficoltà di incrociare domanda e offerta di lavoro. Le conclusioni dei lavori sono state affidate al presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale che ha spiegato “il bando digitalizzazione rappresenta un momento importante per affrontare le sfide del futuro non solo per Confartigianato ma anche per tutto il sistema produttivo dell’Emilia Romagna. Come Regione siamo a fianco delle nostre imprese sui temi della transizione energetica e della sostenibilità e daremo copertura al 100% del bando sulla digitalizzazione portando a 58 milioni di euro il sostegno alle imprese per sostenere i loro progetti di innovazione, tema centrale per la competitività del nostro sistema. Assieme a Confartigianato daremo vita a un lavoro comune sul tema della nuova legge urbanistica, del sistema delle Infrastrutture strategiche del nostro territorio per affrontare al meglio la crisi e le tante difficoltà internazionali, con la forza di essere l’Emilia Romagna.”

Fotoservizio Mauro Monti

Insieme ogni giorno

Emergenza abitativa

Fondazione Abitare una risorsa per il territorio

Alberto Gentili dal 2022 è presidente della Fondazione Abitare ETS, la realtà nata nel 2001 come “Società per l’affitto”. Originariamente fondata da otto amministrazioni comunali locali e da alcune associazioni del territorio, tra cui Confartigianato di Forlì, come risposta alla prima emergenza abitativa di lavoratori immigrati, dal 2018, è stata trasformata in Fondazione Abitare, con l’ingresso di nuove realtà associative, per diventare ente del terzo settore. Gentili racconta l’impegno della realtà da lui presieduta “abbiamo ereditato le finalità e le attività svolte dalla Società per l’Affitto per dare risposte alle esigenze di alloggi dei lavoratori anche stranieri, con la consapevolezza che la casa sia alla base di una corretta integrazione nel tessuto sociale.” La Fondazione oggi ha in gestione un centinaio di appartamenti a canone calmierato, per consentire ai lavoratori con basso reddito di poter accedere a condizioni di vita dignitose, assieme ai loro fa-

miliari. Spiega Gentili “siamo un punto di riferimento per persone che, pur avendo un impiego a tempo indeterminato non riescono a far fronte ai costi degli affitti, perché troppo onerosi se commisurati allo stipendio percepito. Grazie alla Fondazione, che sigla direttamente i contratti di affitto ed è l’unica interfaccia coi proprietari, gestiamo il subaffitto individuando i potenziali inquilini sulla base del reddito e alla composizione del nucleo familiare. Di regola il canone di locazione che chiediamo non può superare il 30% del reddito della persona, per consentire di far fronte con tranquillità alle vicende quotidiane. Per questo non ci sono graduatorie, ma liste a cui attingiamo per far incontrare le richieste di locatore e le esigenze del locatario.” Come chiarisce ancora il presidente “l’insoluto viene gestito direttamente dalla Fondazione, non ci sono finanziamenti pubblici a copertura, per questo siamo molto attenti al rispetto delle regole. I nostri utenti sanno che, qualora vengano meno al contratto, potranno essere sfrattati.” Cosa già avvenuta, nel rispetto di chi è in attesa di trovare una sistemazione abitativa adeguata alle proprie condizioni reddituali e degli inquilini che onorano puntualmente quanto dovuto. C’è comunque attenzione alle criticità oggettive “durante il periodo Covid, con la sospensione dell’attività lavorativa, abbiamo supportato i nostri affittuari, dilazionando i pagamenti pur continuando a onorare il canone ai proprietari che avevano affidato a noi i loro immobili.”

Forlì, in quei frangenti, così come durante l’alluvione del 2023, si è rivelata una città solidale, attivando spontaneamen-

te una rete di sostegno fra privati, nata dalla conoscenza e dalla frequentazione quotidiane. Continua Gentili “la casa è alla base del percorso di socializzazione e di inclusione, per un vero inserimento dei nuovi residenti nel territorio. In questi anni abbiamo registrato anche diversi casi di persone che, dopo aver usufruito di nostri immobili, crescendo professionalmente, sono riuscite ad acquistare una casa di proprietà.” Un’evoluzione che attesta una compiuta integrazione nella comunità, che porta a scegliere di insediarsi stabilmente nella nostra città. Oggi la Fondazione cerca nuovi alloggi per far fronte alle richieste “il canone medio degli affitti risente della forte richiesta da parte degli universitari, ma sono contratti annuali. Con la Fondazione si crea invece un rapporto stabile, che garantisce la sicurezza della gestione e degli interventi.” Possono essere messi a reddito anche appartamenti che hanno lavori di manutenzione da effettuare, che verranno scontati dall’affitto. Tra gli altri progetti, l’idea di creare una white list di imprese locali operanti in edilizia che possano intervenire per riqualificare gli immobili. “Vorremmo far conoscere agli imprenditori anche l’opportunità di acquistare immobili da mettere a reddito, da far gestire alla Fondazione, così da non avere oneri ulteriori, alloggi che potrebbero essere desinati anche ai loro dipendenti. La Fondazione ha bisogno di incrementare il numero di alloggi a disposizione, per dare risposta alle numerose domande che ancora non riusciamo a soddisfare, ricordando che la casa è il primo, fondamentale passo, verso un radicamento nella comunità.”

Nuovo corso promosso da FORMart Un tecnico della gestione amministrativa del personale 5.0

FORMart Forlì propone una nuova opportunità formativa per diventare “Tecnico esperto in gestione amministrativa del personale: AI e sostenibilità integrata”, ottenendo la qualifica di Tecnico nell’amministrazione del personale. Un corso gratuito, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, articolato in 500 ore, rivolto a diplomati e laureati, disoccupati o occupati, purché non abbiano una esperienza lavorativa pregressa in questo settore e siano residenti o domiciliati in Regione. A chiarire i contenuti e le finalità del percorso, il responsabile forlivese dell’ente di formazione Claudio Capanni e la progettista Silvia Tofi che specificano “è il primo percorso di formazione superiore proposto su questo tema nella nostra sede, organizzato anche grazie al contributo di Confartigianato di Forlì, in particolar modo della consulente del lavoro Arianna Fabbri che, come esperta della materia, ha aiutato a modulare l’attività. Il corso vanta la partnership del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, dell’ITE Carlo Matteucci, dell’IISS Marie Curie di Savignano sul Rubicone e di alcune aziende del territorio romagnolo. Grazie ad applicativi software di ultima generazione, i corsisti avranno l’opportunità di misurarsi concretamente con il lavoro”. Il percorso è rivolto a 12 partecipanti e il termine per candidarsi è il 1° settembre; dopo la ricezione dei curricula e l’accertamento dei requisiti, la selezione prevede un test attitudinale e un colloquio motivazionale, in base ai quali verrà stilata una graduatoria di candidati per l’accesso al corso. Non sono richieste competenze avanzate, ma

conoscenze base informatiche e di organizzazione aziendale. Obiettivo della formazione è fornire tutte le competenze richieste per questo profilo, grazie alle 350 ore teorico-pratiche di aula e le 150 ore di stage in azienda. Spiega ancora Capanni “il tecnico sarà in grado di promuovere pratiche organizzative green e di inclusione sociale, contribuendo alla creazione di ambienti lavorativi sicuri, equi e orientati al benessere; saprà padroneggiare gli applicativi software di ultima generazione, ma anche l’intelligenza artificiale per analizzare e monitorare i dati indispensabili in azienda per ottimizzare processi decisionali e strategici”. La conoscenza delle ultime tecnologie è un elemento competitivo prezioso nel mondo del lavoro “grazie ai nostri docenti, forniremo ai partecipanti nozioni sull’organizzazione aziendale, diritto del lavoro e contrattualistica, sulla struttura e la logica del cedolino paga, competenze sugli adempimenti fiscali e contributivi e formazione sugli strumenti informatici, software per la digitalizzazione delle presenze, per l’elaborazione del cedolino e per gestire la reportistica, l’automazione e l’analisi dei dati. Senza dimenticare le basi di sicurezza sul lavoro, sostenibilità, privacy e sicurezza dei dati, soft skills e orientamento al lavoro”.

E concludono “in un momento storico in cui le potenzialità dell’intelligenza artificiale stanno cambiando l’approccio al lavoro, l’elemento umano e la sua professionalità divengono ancora più importanti per la competitività aziendale, a partire dal processo di gestione delle risorse umane”.

Forlì for Talents

Un coordinamento per attrarre talenti

Forlì for talents è lo sportello per supportare i talenti che scelgono Forlì e il territorio, aiutandoli a integrarsi e a familiarizzare con la città. Il progetto, promosso dall’amministrazione comunale forlivese, con il coordinamento di Art-Er e il finanziamento della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della legge regionale 2/2023, dedicata all’attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti sul territorio, è formalmente attivo da inizio anno e ha già affiancato trenta persone, provenienti da diversi paesi del mondo, garantendo supporto nelle pratiche burocratiche, dal permesso di soggiorno all’assistenza sanitaria, dalla ricerca di un alloggio a quella di una occupazione, passando per le attività di socializzazione, inclusi corsi per migliorare la padronanza della lingua italiana, così da vivere più pienamente la comunità. Una attività svolta in sinergia con l’Università, la Questura, la Prefettura, l’Anagrafe, l’URP, l’Informagiovani per offrire un accompagnamento personalizzato a chi sta valutando di scegliere Forlì come meta per il proprio futuro. Un progetto messo in campo per contrastare la crisi demografica che affligge non più soltanto le aree interne della Regione, ma che sta assumendo connotati sempre più importanti in tutto il Paese. Con la legge regionale sull’attrattività si è creato un coordinamento per trovare soluzioni efficaci al problema, in primis promuovendo la conoscenza del territorio e delle sue potenzialità per renderlo attrattivo nei confronti di

chi cerca nuove opportunità. Un percorso in itinere, un cantiere che, lo scorso 15 luglio, nelle sale dell’ex asilo Santarelli, ha visto la seconda edizione del Forum territoriale del progetto. Definito dagli stessi relatori luogo in cui si mette a terra lo spirito della legge, l’appuntamento ha visto, fra gli altri, l’intervento dell’assessora alle Politiche giovanili Paola Casara e le testimonianze di alcune aziende locali, coinvolte nella progettazione condivisa, tra cui Luca Pompili di Vem Sistemi spa. Una mattinata di lavori a cui ha preso parte anche una rappresentanza di Confartigianato di Forlì, convinta dell’importanza di dar vita a iniziative che siano realmente di supporto alle imprese locali, nella ricerca di personale specializzato.

I dati dell’Osservatorio di Confartigianato

Crisi demografica e occupazione

Tra il 2025 e il 2050, l’Italia perderà 6,7 milioni di persone in età lavorativa (20-64 anni), pari a un calo del 19,6%. È quanto emerge dal report realizzato dall’ufficio studi di Confartigianato che ha analizzato gli effetti della transizione demografica in corso. Già oggi i lavoratori over 55 superano quelli under 30 (+1,9 punti percentuali nel 2023), mentre sono 303 mila le imprese artigiane a rischio per carenza di reperimento di giovani risorse per sostituire i pensionamenti, quasi un terzo delle imprese attive. L’analisi evidenzia come la ricerca di nuovi talenti da inserire in organico presenti opportunità e minacce. Tra le criticità maggiormente temute, le imprese segnalano la perdita di competenze professionali e di elementi della cultura e storia dell’azienda, oltre alla citata crescente difficoltà di reperire personale per rafforzare l’organico aziendale. La violenta transizione demografica porta al pettine alcuni nodi della crescita dell’economia italiana: il paese è ultimo nell’Unione europea per tasso di occupazione under 35, mentre si contano 1,5 milioni di giovani tra 25 e 34 anni inattivi, di cui il 24,2% sono laureati. Scoraggiamento e scarsa offer-

ta di servizi, che favoriscono la conciliazione tra tempi di lavoro e di vita, sono tra le cause della bassa partecipazione, in particolare per le donne. Dai dati raccolti da Confartigianato emerge un ulteriore paradosso: l’alta emigrazione di giovani qualificati, con una perdita netta in dieci anni di 97 mila laureati tra 25 e 34 anni e la presenza di 357 mila giovani laureati inattivi, in prevalenza donne. Forza lavoro che, se correttamente sostenuta e impiegata, potrebbe dare una positiva sferzata all’economia italiana. Un quadro che s’innesta su un’altra fase estremamente delicata, l’80,9% delle imprese con almeno 3 addetti è familiare e nell’ultimo decennio almeno il 9,1% ha affrontato un passaggio generazionale. Tra le strategie messe in campo, per contrastare le criticità rilevate, l’uso dei contratti di rete, che a giugno 2025 coinvolgono oltre 51mila imprese, con una maggiore partecipazione di imprese con imprenditori over 55enni. Le relazioni tra imprese interessano il 42,3% del totale, con una propensione superiore nei settori con un maggiore addensamento di imprese artigiane, quali le costruzioni (71,1%) e la manifattura (58,6%).

Confartigianato all’Artusiana

Due serate tra tradizione e sperimentazione gastronomica

Anche due aziende associate a Confartigianato di Forlì sono state tra le protagoniste, nella centralissima piazza Garibaldi, dello stand condiviso con le altre associazioni del territorio, Cia, Coldiretti e Cna, per una gustosa e variegata offerta culinaria, nell’ambito dell’edizione 2025 della Festa Artusiana. Il 3 luglio c’è stata una gradita conferma per tutti gli avventori della manifestazione: “A spasso buona Romagna” di Simone Silvani che ha proposto anche quest’anno la varietà di passatelli per soddisfare anche i golosi più esigenti, proponendo tre alternative, pensate anche per i vegetariani. Mentre la sera successiva si è tenuto il debutto di “Sushi River 2.0”, azienda da poco costituita a Santa Sofia, che ha predisposto un menù a base di sushi con materie prime locali, tra cui il pesce dell’Adriatico. Come spiegato dal presidente di Confartigianato di Forlì Luca Morigi “l’Artusiana è sempre una bella vetrina per le eccellenze gastronomiche del territorio. Il comparto alimentare è l’unico settore della manifattura che segna incre-

menti costanti, la produzione italiana di alimenti e bevande è il fiore all’occhiello della nostra economia ed è fondamentale sostenere chi s’impegna per diffondere il culto del buon cibo e dell’alimentazione corretta, ricca di prodotti di qualità e a chilometro zero.” E continua “negli ultimi 4 anni la produzione alimentare ha fatto segnare un incremento del 1,1% a fronte di indicatori negativi in Francia, Spagna e Germania, da evidenziare che il 19,8% dell’intero comparto è costituito da imprese artigiane, pari a poco meno di 30 mila imprese e 133 mila addetti. Senza dimenticare il peso del settore nell’export, la vocazione all’esportazione di alimentare e bevande è in crescita del +8,8%. Anche l’Emilia Romagna registra valori superiori alla media nazionale, non solo con merci dirette in Europa, ma anche nei paesi extra europei, un segnale confortante, che premia l’impegno di chi opera nel comparto per garantire sempre standard qualitativi di eccellenza.”

Il turismo in regione

Il valore dell’artigianato per un’offerta integrata

La regione Emilia Romagna esercita sempre più fascino sui turisti, ma cosa attrae chi sceglie di soggiornare nella nostra regione? Ben 15.453 imprese, pari al 12,9% dell’artigianato regionale, che occupano 44.953 addetti. Una forza che spazia in vari settori: dall’Abbigliamento e calzature che conta 2.831 imprese (il 18,3% delle imprese artigiane interessate) impegnate a dare il proprio contributo al successo della produzione regionale nel mondo della moda, uno dei comparti più rappresentativi all’estero del made in Italy e dello stile italiano. Ci sono poi 2.815 imprese operanti in attività manifatturiere e dei servizi (18,2% delle imprese artigiane in esame), che comprendono la produzione di gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro e cornici, la lavorazione artistica di marmo, ferro, rame e altri metalli, la fotografia, i servizi alle persone come centri benessere e palestre e i servizi non veterinari per animali domestici. Seguono per numerosità le 2.783 imprese del comparto Agroalimentare (18%) che producono cibo e bevande, prodotti per cui la regione è nota ai turisti stranieri e la cui qualità permette al Paese di primeggiare per numero di prodotti agroalimentari e di bevande alcoliche a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione Europea. A seguire 2.293 le imprese del Trasporto delle persone (14,8%) completano e supportano l’offerta dello spostamento dei turisti mentre 3.258 Ristoranti e pizzerie (21,1%) e 1.171 Bar, caffè e pasticcerie (7,6%) - insieme si tratta di 4.429 imprese e del 28,7% del comparto - mettono a disposizione i prodotti di qualità prodotti dal comparto agroalimentare, contribuendo all’ospitalità di chi sceglie la regione come destinazione turistica.

La storia di Sushi River 2.0

Una nuova attività nella Vallata del Bidente

Da dicembre 2024 il sushi ha conquistato Santa Sofia, per merito di tre giovani che hanno avuto l’idea di aprire Sushi River 2.0. Nicolò, Nicola e Filippo hanno dato risposta a un’esigenza manifestata da chi vive nella vallata del Bidente, un locale in cui gustare le specialità orientali a base di carne o di pesce preparate da due cuochi professionisti, senza bisogno di spostarsi a Forlì o a Cesena. Spiega Nicolò “abbiamo pensato di portare qualcosa di innovativo a livello di ristorazione in un luogo, fra la Romagna e la Toscana, in cui la cucina è ancora molto legata alla tradizione. E abbiamo introdotto anche una novità nella gestione degli ordini, permettendo ai nostri clienti di scegliere e acquistare online, effettuando anche il pagamento via app e di ricevere direttamente a casa la cena con il delivery, un sistema già in uso nelle città più grandi, ma nuovo per il nostro territorio.” E la risposta in questi primi mesi di attività è stata positiva, i clienti più giovani hanno reagito con entusiasmo, ma anche gli over50 stanno imparando ad apprezzare le specialità proposte. Spiega ancora il giovane imprenditore “la reticenza più forte fra gli adulti è sul crudo, ancora vissuto come un tabù per molti, ma la nostra offerta gastronomica è per il 60% basata su cibi cotti, a base di carne o di pesce.” E, anche grazie al passa-

parola, il sushi sta riscuotendo consensi fra i clienti più maturi, meno avvezzi all’uso dei social, “per noi è fondamentale servire prodotti di pregio, in una realtà piccola come Santa Sofia non possiamo permetterci di non offrire il massimo. Tutto ciò che è sul menù viene preparato al momento, la lavorazione del pesce è eseguita, in ogni fase, nella nostra cucina, proprio per garantire la migliore qualità.” Il locale è nato con la collaborazione di un’attività di San Piero in Bagno, che ha dato ai tre giovani imprenditori alcune dritte, tra cui le indicazioni per individuare i fornitori, molti dei quali, data la peculiarità dei prodotti utilizzati, non sono della zona. “Ci siamo lanciati in quest’avventura individuando una richiesta, accettando la sfida con la voglia di offrire qualcosa di più ai nostri clienti, un’evoluzione del gusto e delle proposte culinarie, un’opportunità di apprezzare qualcosa di diverso.” Una scelta coraggiosa per tre under30, che si sono messi in gioco, con intraprendenza e spirito imprenditoriale. È possibile apprezzare le specialità di Sushi River 2.0 in via Marconi 2/C a Santa Sofia e seguire il locale su Instagram, sushiriver_santasofia e da qui scaricare la app per ordinare.

Il valore dell’esempio

Massimo Valerii, direttore del Censis, è intervenuto sul tema del rapporto fra giovani e lavoro evidenziando il dato preoccupante dei 152mila giovani inattivi presenti in Italia, spiegando che una delle cause è il fatto che sia diventato socialmente accettabile dimettersi al buio, senza un piano B, o rifiutare un impiego ritenuto non gratificante economicamente o non esattamente in linea con le proprie aspirazioni. Il lavoro non rappresenta più un valore in sé, bensì solo un tassello dentro un mosaico più ampio: la propria vita, perdendo la forte carica identitaria che invece possedeva per le generazioni precedenti. I giovani, per Valerii, hanno interiorizzato la forte svalorizzazione del lavoro in corso da anni. Se da una parte i requisiti del buon lavoro che i giovani cercano, come la voglia di autonomia nella gestione dei tempi e degli orari, potrebbero orientare verso il lavoro autonomo e l’avvio di un’impresa, dall’altra manca, nei più, il coraggio di affrontare il rischio d’impresa. Del mondo artigiano soprattutto apprezzano l’originalità, la creatività, la vena artistica, il grado di autonomia nella gestione delle mansioni e nella realizzazione del prodotto o servizio finale, senza connotazione nostalgica o una romantica idealizzazione della “piccola bottega”. Ciò che rende l’artigianato attrattivo sono i suoi valori intrinseci, coniugati con le esigenze della contemporaneità in cui sono immersi: competenze e saperi, culture e pratiche legate al modello produttivo specifico del mondo artigiano. Ed esperienze come quelle dei giovani imprenditori possono essere uno stimolo potente a provare a mettersi in gioco.

Categorie e Mercato

Gli stranieri premiano la Regione

L’Emilia Romagna conferma la propria vocazione turistica

L’ufficio studi di Confartigianato Emilia Romagna ha presentato un report sull’andamento del turismo in regione. I dati sono stati commentati dai vertici dell’Associazione forlivese “il 2024 è stato un anno record per le presenze turistiche in Emilia-Romagna con 40,8 milioni di presenze, secondo i dati diffusi da Istat, che registra un incremento del 4,1% rispetto all’anno precedente, in linea con il trend nazionale del +4,2%. La crescita dei pernotti in regione permette di superare i livelli pre-pandemia del 2019 con un incremento dell’1%, seppure con un certo ritardo rispetto al resto del Paese, dove il recupero era già avvenuto bel 2023 e con una percentuale meno consistente, rispetto al +6,7% nazionale del 2024.” Nel dettaglio regionale, si evidenzia che le presenze turistiche crescono a doppia cifra a Bologna (+12,3% su 2023), posizionandola al secondo posto per maggior incremento tra le 24 province italiane che superano i 5 milioni di presenze turistiche annue. Significativa anche la crescita delle presenze a Modena (+6,1%), Ferrara (+4,7%) e Ravenna (+4%).

L’unica provincia emiliano-romagnola a registrare una flessione del turismo nell’ultimo anno è Piacenza (-5,1%). Nel confronto con il 2019 si evidenziano delle differenze territoriali più marcate, con dinamiche positive più accentuate per Bologna (+22,6%), che la confermano al secondo posto dopo Roma per maggiore incremento tra le principali province turistiche, seguita da Modena (+13,3%) e Ferrara (+8%), mentre si rilevano cali in provincia di Parma (-10,9%), Reggio Emilia (-7%) e Rimini (- 7,5%), calo, per le ultime due, dovuto al turismo domestico, in riduzione rispettivamente del -15,5% e -12,1%. E continuano “dai dati emerge come la crescita del turismo sia trainata dalla componente estera: benché l’Emilia-Romagna ospiti prevalentemente turisti italiani - solo il 30% è straniero, al di sotto della media nazionale del 54,5% - il dato rappresenta la più alta quota di componente estera dal 2008 nella nostra Regione. Nel 2024 la domanda turistica estera è cresciuta del 10,2%, superando i livelli del 2019 del +15,1%. Allo stesso tempo il turismo domestico risulta in crescita sul 2023 (+1,7%), benché ancora inferiore rispetto ai livelli pre Covid (-4%). Un’ultima nota attiene ai primi 4 mesi del 2025. I dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna registrano una crescita tendenziale delle presenze turistiche del

+1,7% rispetto al 2024, migliore rispetto al -0,6% medio nazionale. A livello provinciale i primi 4 mesi del 2025 vedono crescere le presenze turistiche a Bologna (+8,2%), Modena (+6,6%) e Ferrara (+5,1%), mentre si osservano flessioni più accentuate a Rimini (-3,6%), Forlì-Cesena e Reggio Emilia (entrambe -2,8%) e Ravenna (-2,1%), tutti cali interamente dovuti al turismo domestico non estivo. Spiegano ancora “il sistema turistico emiliano-romagnolo risulta la prima destinazione regionale in Italia per le vacanze nel periodo luglio-settembre nel biennio 2022-23, come mostrano i dati raccolti dall’indagine di Istat su viaggi e vacanze. Nel 2024 in Emilia-Romagna le presenze totali nei mesi estivi di luglio, agosto e settembre sono state quasi 21 milioni, pari al 51,4% del totale presenze turistiche nell’anno.” Rispetto all’estate 2023 le presenze crescono del 0,9%, trainate dal +6,6% degli stranieri, mentre diminuiscono dell’1,4% gli italiani. Il periodo estivo è particolarmente rilevante per il turismo della Riviera Romagnola: i tre mesi da luglio a settembre concentrano oltre la metà delle presenze annue a Ravenna, Rimini, Ferrara e Forlì-Cesena, che complessivamente accolgono l’86% delle presenze estive della regione e l’8,5% delle presenze estive nazionali. Tra queste principali province nell’ultimo anno sono cresciute le presenze a Ferrara (+4,6%), grazie alla tenuta del turismo italiano (+0,1%) e alla crescita di quello proveniente dall’estero (+11,2%), e Ravenna (+2,2%), che vede una crescita sia del turismo italiano (+1,1%) sia estero (+6%). In lieve flessione è il turismo estivo a Forlì-Cesena (-0,6%), dovuto a una contrazione dell’1,9% delle presenze di italiani a fronte di un +4,8% degli stranieri e Rimini (-0,9%), dato da un calo del 3,2% degli italiani non compensato dal +5% degli stranieri.

Categorie e Mercato

Legno arredo, produzione in positivo

A rischio le esportazioni verso gli USA

Le incertezze derivanti dalla trattativa sui dazi si riverberano anche sul sistema delle imprese del settore del legno arredo, rischiando di frenare un comparto che manifesta alcuni segnali positivi, in controtendenza rispetto al trend generale. L’Italia è il primo paese dell’Unione europea per export di legno e mobili negli Stati Uniti, mercato che vale 1.790 milioni di euro nel 2024, di cui 1.605 milioni in mobili e 185 milioni in prodotti in legno, beni per cui il Paese è rispettivamente al primo e al quinto posto come esportatore tra i paesi UE. Gli USA sono il secondo mercato per il made in Italy di legno e mobili dopo la Francia (2.282 milioni di euro nel 2024) e nei primi 4 mesi del 2025 registrano una crescita di vendite pari all’1,6%, in controtendenza rispetto al -0,9% delle vendite italiane di questi prodotti sui mercati esteri. Incidono anche le difficoltà dell’economia della Germania, il terzo cliente con 1.317 milioni di euro di esportazioni del legno arredo: nei primi quattro mesi del 2025 la domanda tedesca di prodotti del settore segna un calo del 2,8%.

L’impatto dei dazi sul commercio estero potrebbe frenare un settore che mostra alcuni segnali positivi nel contesto della crisi della manifattura. Nei primi cinque mesi del 2025 la produzione registra un aumento del 5,2% per i mobili e del +1,8% per il legno, in controtendenza rispetto al calo di 2,1% del manifatturiero nel nostro Paese e rispetto agli omologhi di settore in Germania e Francia. Anche le attese sugli ordini sono in positivo con un saldo di +7,7 per i mobili e di +2,9 per il legno a fronte del +1,1 della media della manifattura. Il settore contribuisce anche al buon andamento del mercato del lavoro: nel primo trimestre del 2025 l’occupazione, in media annua, segna una crescita +3,2% in controtendenza rispetto al calo dell’1,3% registrato in UE. Particolarmente vivaci le previsioni sulle entrate di lavoratori che nel trimestre luglio-settembre 2025 segnano una crescita del 9,4% su base annua. Nel 2024 il settore del legno arredo italiano contava 51.497 imprese registrate, di cui ben 33.280 imprese artigiane, pari al 64,6% del totale a fronte del 21,3% nel totale economia. Gli addetti delle imprese attive sono

220mila, di cui 87mila addetti nell’artigianato, pari al 39,7% del totale del settore, 2,7 volte il 14,5% registrato nel totale economia. Si stima che il settore generi un fatturato di 41,3 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati rilevati, le micro e piccole imprese contribuiscono per oltre la metà. Le esportazioni ammontano a 13,9 miliardi di euro, pari al 2,2% dell’export nazionale, e per il 51,2% sono diretti su mercati extra UE.

Manifattura tra luci e ombre

Timori per i dazi

L’annuncio dei dazi all’export dell’Unione europea negli Stati Uniti si aggiunge a un mix velenoso di fattori recessivi per la manifattura italiana, la più grande in Europa per occupati nelle micro e piccole imprese. Nella media dei primi sei mesi del 2025 i prezzi retail dell’energia elettrica e gas risultano del 52,7% superiori alla media del 2021, anno precedente allo scoppio della crisi energetica. Nella manifattura, secondo i registri dell’Istat, sono attive 360mila imprese, di cui più della metà (58,4%) è rappresentato dalle 210mila imprese artigiane. Nel comparto manifatturiero lavorano 3 milioni 866mila addetti e il 20,2% è costituito dai 780mila addetti delle imprese artigiane. Nei primi cinque mesi dell’anno in Italia la produzione manifatturiera scende del 2,1% che, un calo più intenso rispetto al -1,6% della Germania, del -0,8% della Francia e del -0,3% della Spagna. Nella media europea la produzione sale dell’1,3%, grazie al buon andamento registrato in Irlanda e Polonia. In Italia l’aumento della produzione legno, carta e stampa (+2,6%), alimentare e bevande (+1,4%) computer ed elettronica (+0,3%), si contrappone alle gravi crisi della moda (-8%) e della meccanica (-3,5%), quest’ultima dominata dal crollo del 27,8% della produzione di autoveicoli che invece tiene in Germania (-0,1%) ed è in crescita in Francia (+1,9%). Da segnalare una creazione di valore aggiunto nella manifattura pari a 5.210 euro per abitante. Una vocazione manifatturiera più elevata della media si registra in Emilia-Romagna con 9.589 euro di valore aggiunto della manifattura per abitante, seguita dal Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Marche e Toscana. Nella top ten provinciale troviamo territori compresi nel triangolo manifatturiero padano di Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia. Da evidenziare la svalutazione del dollaro rispetto all’euro, che modifica l’effetto dei dazi, influenzando la competitività relativa tra le produzioni europee e statunitensi. Tra gennaio e luglio 2025 il dollaro si è deprezzato del 13,1% nei confronti dell’euro. Nel più lungo periodo, dazi e relative contromisure rialzano i prezzi, potendo innescare rialzi (o mancati ribassi) dei tassi di interesse che influiscono sui tassi di cambio delle principali valute mondiali.

Categorie e Mercato

Il futuro è oggi

Imprese di pulizie e AI, binomio possibile

Come può l’intelligenza artificiale trasformare il mondo delle pulizie professionali? Confartigianato Imprese di Pulizia ha acceso i riflettori su uno dei temi più sfidanti per il futuro delle imprese del settore. Tecnologie predittive, robot collaborativi e gestione dei dati: l’intelligenza artificiale da tendenza futuristica si sta rapidamente trasformando in uno strumento concreto, capace di ridisegnare processi e modelli operativi anche nelle micro e piccole imprese. Confartigianato ha organizzato un dibattito per capire come affrontare questo passaggio in modo consapevole e su come garantire che l’innovazione sia davvero al servizio dell’impresa e delle persone che ci lavorano. A discuterne, in un confronto ricco di spunti e visioni, sono stati professionisti ed esperti di innovazione provenienti da aziende leader del comparto tecnologico e della pulizia professionale. È stata data voce a esperienze e scenari molto diversi tra loro, accomunati però da una convinzione condivisa: l’intelligenza artificiale non è una minaccia, ma una risorsa da governare e valorizzare. Per Confartigianato le imprese non possono

permettersi di restare spettatrici di fronte all’evoluzione tecnologica. Per questo l’associazione si candida come partner, per accompagnarle verso un’innovazione utile, sostenibile e accessibile. L’intelligenza artificiale, se compresa e applicata correttamente, può migliorare l’organizzazione del lavoro, aumentare l’efficienza e aprire nuove opportunità per tutto il comparto. Con la consapevolezza che nessuna tecnologia potrà mai sostituire il valore umano, l’esperienza, la passione e la responsabilità che ogni artigiano mette nel proprio lavoro. L’innovazione deve servire le persone, non rimpiazzarle. Per supportare le imprese è operativo il progetto Gate4Innovation, la strategia messa in campo da Confartigianato per sostenere concretamente le MPMI nel processo di trasformazione digitale. Un segnale chiaro: il futuro è già qui, e le imprese artigiane sono pronte a coglierlo.

Per informazioni sulle opportunità offerte dallo sportello Gate4Innovation di Confartigianato di Forlì è possibile contattare il responsabile Gianluigi Bandini allo 0543452895.

Area meccanica

C’è la firma del Contratto Collettivo

Il 22 luglio è stata firmata la stesura definitiva del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dell’area meccanica, rinnovato il 19 novembre 2024 e applicabile per il quadriennio 2023-2026 alle imprese dei settori della metalmeccanica, dell’autoriparazione, dell’installazione impianti, delle lavorazioni orafe, dell’odontotecnica e del restauro. Il contratto avrà validità fino al 31 dicembre 2026. Il testo è stato sottoscritto dai rappresentanti di Confartigianato Autoriparazione, Confartigianato Meccanica, Confartigianato Impianti, Confartigianato Orafi, Confartigianato Odontotecnici, Confartigianato Restauro, di Cna, Casartigiani, Claai e dei sindacati dei lavoratori FiomCgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil. È un passo significativo verso la definizione di un testo unico di riferimento per imprese, lavoratori e consulenti. A seguito della firma, sarà avviata la fase operativa che porterà alla stampa e diffusione ufficiale del contratto collettivo, strumento essenziale per garantire chiarezza e tutele nel mondo del lavoro artigiano.

Pari opportunità

Confartigianato Servizi Forlì ottiene la certificazione

Il raggiungimento di una reale parità di genere è uno degli obiettivi che Confartigianato di Forlì promuove ormai da anni, con la convinzione che solo abbattendo le disparità tra uomini e donne, che ancora insistono nel mercato del lavoro, sia possibile rilanciare l’economia del nostro Paese. Per questo è motivo d’orgoglio per l’associazione forlivese aver conseguito la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere che dimostra l’impegno nell’inclusività. Il risultato è stato conseguito seguendo l’iter di certificazione proposto da RINA, l’ente a cui l’associazione forlivese si è rivolta. Un lavoro complesso che ha richiesto diversi mesi di impegno, col supporto costante dei consulenti di Rina. Elena Zanetti, coordinatrice di Donne Impresa, il movimento che rappresenta le imprese femminili dell’associazione chiarisce “ringraziamo i consulenti di Rina che ci hanno guidato nel percorso, per mettere nero su bianco le buone prassi che quotidianamente già adottiamo nella gestione del personale. In Associazione, infatti, è spiccata la sensibilità su questi temi, anche per la forte presenza femminile nell’organico aziendale. Assieme alla presidente del movimento, Diana Lolli, abbiamo ritenuto che fosse doveroso da parte nostra adottare la certificazione, per essere da stimolo alle aziende associate nell’affrontare il medesimo percorso.” Durante la consegna dell’attestato da parte dei rappresentanti di Rina, avvenuta alla presenza del vicepresidente di Confartigianato Servizi, Massimo Gardini, il vicesegretario Alberto Camporesi ha chiarito “abbiamo scelto di intraprendere il percorso non per obbligo, ma per convinzione. Equità retributiva, valorizzazione delle competenze, presenza equilibrata nei ruoli di responsabilità e pratiche di conciliazione tra tempi di lavoro e di vita sono pilastri del nostro agire quotidiano. E un dato che racconta al meglio la direzione intrapresa riguarda le ultime assunzioni per

potenziare l’organico aziendale, oltre il 90% dei giovani assunti, sono donne. Investiamo nel talento e nelle competenze, riconoscendo il merito, indipendentemente dall’appartenenza di genere. Posso affermare che questa certificazione non è un punto d’arrivo, ma un impegno che continueremo a portare avanti con serietà, per essere di esempio alle imprese che rappresentiamo.” Dario Andreis, Head of North Italy Certification Business Developer Manager di RINA ha spiegato “accompagnare Confartigianato Servizi Forlì nell’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:2022 è stato per noi un percorso di valore, reso possibile da un’organizzazione fortemente motivata e attenta ai temi dell’equità. La parità di genere non è solo un obiettivo etico, ma un vero e proprio fattore strategico per lo sviluppo. Siamo orgogliosi di aver supportato una realtà così radicata nel territorio a dare concretezza al proprio impegno attraverso uno strumento certificato e riconosciuto, che può fungere da esempio per molte altre realtà imprenditoriali.” Ha chiarito ancora Zanetti “come responsabile del sistema di gestione della parità di genere e componente del comitato guida sono molto fiera perché la realtà forlivese è la prima territoriale in Emilia Romagna a ottenere la certificazione, testimoniando l’impegno per un ambiente inclusivo, in cui l’apporto di ogni singola persona è fondamentale per il raggiungimento di un elevato standard di servizi per i nostri associati.”

Pubblicato il bando regionale

Supporto per la Parità di Genere

Dal 15 luglio e fino a fine ottobre è possibile presentare le domande per accedere al bando regionale per supportare l’ottenimento della Certificazione di Parità di Genere, grazie alla collaborazione tra la Regione Emilia-Romagna e Unioncamere Emilia-Romagna, sono messi a disposizione 800.000 euro per l’acquisizione di servizi di assistenza tecnica e accompagnamento necessari per il percorso di certificazione. Possono presentare domanda di contributo imprese e liberi professionisti, operanti in Emilia-Romagna e in possesso dei requisiti indicati nell’art. 3 del Bando. Il bando copre le spese per i servizi di assistenza tecnica e accompagnamento finalizzati all’ottenimento della Certificazione di Parità di Genere, non solo un impegno concreto verso la parità, ma in grado di offrire vantaggi reputazionali e competitivi sul mercato. Le domande di contributo dovranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica tramite lo sportello online Restart, accessibile all’indirizzo: https://restart.infocamere.it

Le opportunità della polizza sanitaria

Attenzione alla persona sempre al centro

ANAP Forlì continua l’attività di supporto dei propri associati. Pensionati e anziani aderenti al movimento possono infatti beneficiare dei vantaggi garantiti dalla polizza sanitaria che l’associazione mette loro a disposizione. La coordinatrice Silvia Foschi sintetizza i contenuti della polizza, una gamma di prodotti assicurativi studiati appositamente per i soci. “Grazie alla collaborazione con una delle migliori compagnie assicurative, sono state create delle soluzioni su misura per soddisfare tutte le esigenze. In caso di ricovero per infortunio o malattia, sono previste indennità giornaliere crescenti a partire dal sesto giorno. L’indennità spetta ai soci paganti da almeno 180 giorni e il sinistro deve essere denunciato all’assicurazione, necessariamente tramite gli uffici ANAP, entro 30 giorni dalla data di dimissioni o decesso. La polizza prevede, per tutti gli iscritti paganti, un indennizzo in caso di infortunio da incidente, causato da veicoli durante la circolazione, che provochi un’invalidità permanente o la morte. Con la prevenzione odontoiatrica sono incluse annualmente una visita specialistica e una seduta di igiene orale professionale in strutture convenzionate e una serie di prestazioni di emergenza a seguito di infortunio. Ma sono attivi anche programmi di prevenzione e visite specialistiche.” Per tutti i dettagli è possibile contattare l’ufficio ANAP che fornirà tutto il supporto necessario per l’utilizzo delle prestazioni sanitarie, Silvia Foschi allo 0543 452909.

Anap in Friuli Venezia Giulia

ANAP, in collaborazione con ANCoS aps Forlì, promuove un’esperienza culturale unica: due giorni in Friuli-Venezia Giulia, alla scoperta di luoghi ricchi di fascino e sapere. Un itinerario pensato per chi ama conoscere, camminare tra secoli di storia e godere della bellezza dei borghi italiani. Al centro del viaggio, che si terrà sabato 8 e domenica 9 novembre, la visita a Gorizia e a Nova Gorica, che condividono il titolo Capitale Europea della Cultura 2025. Un riconoscimento straordinario per due città, che pur di paesi diversi e separate da un confine, sono unite da una visione comune: diventare simbolo della cooperazione transfrontaliera e della cultura come ponte tra i popoli. Passeggiare tra Gorizia e Nova Gorica significa oggi attraversare idealmente la storia dell’Europa e vivere direttamente la sua evoluzione. Ma il viaggio non si ferma qui. Il programma prevede anche la visita a Palmanova, la celebre città-fortezza a forma di stella, patrimonio UNESCO e modello di architettura rinascimentale, a Cividale del Friuli, antica capitale longobarda, con il suo suggestivo Ponte del Diavolo e il prezioso Tempietto longobardo e a Udine elegante e vivace città d’arte, impreziosita dalle opere di Giambattista Tiepolo e da una storia che fonde influenze veneziane, mitteleuropee e friulane. Durante il soggiorno, i partecipanti saranno accompagnati da guide esperte e avranno l’occasione di degustare i sapori tipici della cucina locale in un clima di convivialità e amicizia, nel pieno spirito associativo ANAP. Prenotazioni entro mercoledì 13 Agosto contattando Silvia Foschi | 0543 452909 | silviafoschi@confartigianato.fo.it

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