Sedes Journal 3

Data

N°

3

Dicembre 2018

Direttore Sanitario Dott. Paolo Marforio

SEDES JOURNAL

Indice Editoriale

pp.3

Focus Cartella clinica

pp.4

Piattaforma Elettrochirurgica FT10

pp.7

Nuovo ecografo Philips Affiniti 50

pp.8

Comunicato stampa Dräger

pp.10

I nostri ambulatori

pp.12

I nostri medici

pp.14

www.clinicasedes.it Creativity © Formula ADV © Copyright Sedes Sapientiae S.r.l. - 2018: All Rights Reserved

Editoriale

Egregi Lettori,

Editoriale

il terzo numero di questo editoriale coincide con la fine di un anno particolarmente impegnativo.

Il 2018 è stato, infatti, testimone dell’inizio di alcuni cambiamenti importanti per la Clinica Sedes Sapientiae, per la sua struttura e per il suo sviluppo: voglio ricordare, tra questi, il complesso progetto di rinnovamento della hall e della reception e l’investimento in nuove apparecchiature fondamentali per una risposta pronta e funzionale alle esigenze della medicina moderna.

Un periodo assolutamente costruttivo, dunque, i cui risultati stanno già contribuendo a fare del 2018 un momento positivo per tutti noi.

L’inizio del 2019 coinciderà con la fine di questo periodo di rinnovamento e transizione; che non sarà di certo un punto di arrivo ma di partenza verso ulteriori interventi di sviluppo; per questo motivo mi sento di augurare a tutti voi un anno nuovo ricco di novità, di benessere personale e di soddisfazioni lavorative.

Continuiamo a crescere, insieme.

Un lieto Natale ed un felice Anno Nuovo a tutti.

Emilio Giusta Presidente Clinica Sedes Sapientiae

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Focus

Focus: Cartella clinica

I

Cartella clinica

l tema e la regolamentazione della responsabilità professionale in ambito sanitario è da molti anni particolarmente rilevante e, se affrontato in maniera arida, motivo di preoccupazioni a volte eccessive da una parte e, talora , di non corretto accanimento risarcitorio nei confronti dei sanitari e delle strutture.

La relativamente recente legge 24/2017 ha apportato sostanziali modifiche in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie collegandola alla sicurezza delle cure e della persona assistita (così recita il titolo della legge).

Tra le innovazioni apportate dalla suddetta legge quelle che riguardano la documentazione clinica di nostro interesse sono essenzialmente due: con la dizione “esercenti le professioni sanitarie” decade definitivamente la tendenza convenzionale a distinguere la professione medica dalle altre professioni sanitarie; la distinzione giuridica era già venuta meno con la legge 42/99. La registrazione del proprio operato, doverosamente prodotta da ogni sanitario, ha pari dignità e deve essere ricompresa in un unico documento che potrebbe essere inteso come cartella clinica integrata superando la consuetudine di intendere la cartella clinica come il documento redatto dal medico che, invece, ne è solo una parte; in caso di contenzioso, fallito il tentativo obbligatorio

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di conciliazione, è prevista l’attivazione di un procedimento in cui solo le prove documentali, in primis la cartella clinica, hanno valore probatorio.

Nonostante la grande importanza rivestita dalla cartella clinica, la legislazione italiana che la riguarda è particolarmente carente.

L’ unica sua disciplina legislativa è rappresentata dal D.P.C.M. 27.6.86 art.35 il quale prescrive che in ogni Casa di Cura Privata sia compilata, per ogni ricoverato, una cartella clinica.

Relativamente agli Ospedali pubblici la presenza della cartella clinica era prevista dall’art.7 del D.P.R. 128/69, per altro abrogato, attraverso l’attribuzione al Primario della responsabilità della sua regolare compilazione. Non essendo questo strumento, quindi, disciplinato in maniera diretta e positiva bisogna avvalersi delle categorie generali e delle numerose pronunce della Cassazione per definirne la natura.

L’ orientamento più diffuso ed accreditato anche presso la Cassazione sezione penale è quello di considerare atto pubblico le cartelle cliniche delle istituzioni sanitarie pubbliche e private accreditate/convenzionate, mentre sembra essere fuori di dubbio che tali non possano essere considerate quelle delle strutture sanitarie operanti in regime privatistico stretto.

Ciò rende non applicabili gli articoli del codice penale

riguardanti la falsità in atti (falsità materiale, falsità ideologica) ed il rifiuto di atti d’ufficio, ma nulla incide in ambito civilistico.

La corretta compilazione e conservazione della cartella clinica rientra tra gli obblighi strumentali ed accessori a quello dell’effettuazione delle cure.

integrazione operativa tra i diversi professionisti che intervengono sullo stesso paziente, informazioni al paziente sul suo stato di salute, adeguate all’assunzione di decisioni sia in merito ad accertamenti diagnostici e trattamenti sia in termini di comportamenti e stili di vita.

Carenze nella compilazione o nella conservazione possono originare valutazioni di negligenza ex art. 1176 comma 2 del Codice Civile con conseguenze in sede risarcitoria.

La cartella clinica deve assolvere alle funzioni di: raccolta di informazioni per individuare le decisioni clinico-assistenziali più appropriate, documento delle attività svolte per permettere la tracciabilità e la rintracciabilità,

Ogni parte della cartella clinica deve rispondere ai seguenti criteri: tracciabilità di atti compiuti, fatti riscontrati e decisioni assunte nonché rintracciabilità degli esecutori di ogni attività; A questo riguardo occorre prestare la massima attenzione nell’esecuzione di aggiunte o correzioni che non debbono mai in ogni caso rendere inintellegibile quanto corretto. Mai assolutamente è ammesso l’uso di correttori o la cancellazione con gomma.

Dott. Paolo Marforio Direttore Sanitario

Focus: Cartella clinica

Ogni correzione deve essere datata e controfirmata; chiarezza sia grafica che espositiva; accuratezza ed appropriatezza: l’indirizzo ritenuto più corretto è quello della descrizione dei dati oggettivamente apprezzabili e solo in seguito l’esplicitazione delle deduzioni e considerazioni.

Si deve sempre ricordare che una non corretta e lacunosa compilazione della cartella clinica costituisce un non adempimento di un’obbligazione strumentale e condotta negligente; veridicità nel riportare gli elementi oggettivi; attualità, vale a dire contestualità (nei limiti del possibile) tra l’evento e la sua registrazione; pertinenza: evitare ridondanza nella registrazione di informazioni non pertinenti o non indispensabili, con particolare riguardo a dati riferiti a soggetti terzi per non sconfinare in lesione della riservatezza; completezza, vale a dire presenza di tutti i documenti costitutivi che sono: - apertura del ricovero - identificazione cartella clinica, - identificazione paziente, - documentazione sanitaria precedente il ricovero, - esame obiettivo, ipotesi diagnostiche: - decorso - diario clinico, - cartella infermieristica/ ostetrica, - parametri vitali,

- valutazione dolore, - scheda unica terapia farmacologica, - referti/consulenze, - scheda anestesiologica, - verbale operatorio, - documentazione delle attività connesse con l’intervento chirurgico (verifiche per la sicurezza, conteggio garze, telini, strumentario, ecc., verifica condizioni paziente, presidi utilizzati), - dichiarazioni di volontà dell’assistito (tra cui i consensi informati); - chiusura del ricovero - registrazione delle dimissioni (ora e modalità),

- lettera di dimissione, - scheda di dimissione ospedaliera.

Ogni elemento costitutivo della cartella clinica richiede scrupolo ed attenzione nella sua compilazione; si vuole, tuttavia, richiamare l’attenzione su alcuni punti: consenso informato: rientra tra gli obblighi di informazione che è parte integrante della buona pratica medica, dovere contrattuale, componente della prestazione sanitaria, dovere di tutti i professionisti sanitari. Per quanto attiene l’informazione in generale, in ogni gruppo assistenziale

dovranno, per evitare messaggi contrastanti, essere concertate le modalità con cui fornirla ai pazienti ed individuate quelle per garantirne la continuità.

Il consenso informato deve essere: - personale, - preventivo, - specifico, - consapevole, - gratuito, - libero, - attuale. (continua a pag.6)

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Focus: Cartella clinica

Per legge il consenso informato deve essere espresso in forma scritta nei seguenti casi: - terapie con emoderivati e plasmaderivati, - prelievo di organi (donazione da vivente, dissenso al prelievo da cadavere), - accertamenti di infezione da H.I.V., - prelievo ed innesto di cornea, - uso di medicinali al di fuori delle indicazioni autorizzate, - procreazione assistita, - sperimentazione scientifica.

Il consenso informato raccolto in forma scritta è, comunque, utile sotto il profilo probatorio anche se il giudice può sindacare sull’effettività del consenso.

Questa Clinica, pertanto, richiede a tutti i professionisti sanitari che facciano esprimere ai pazienti il consenso in forma scritta oltre che per i casi previsti dalla legge anche per: - atti chirurgici, - procedure anestesiologiche, - trattamenti determinanti perdita temporanea o definitiva della capacità di procreare (con esclusione dei comuni trattamenti contraccettivi), - terapie mediche con elevata incidenza di reazioni avverse.

Ogni consenso informato deve evidenziare: - i dati del paziente, - il nome del medico che lo richiede, - l’oggetto del consenso, - la firma del paziente, - la firma del medico, - la data;

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altre dichiarazioni di volontà: l’assistito (se maggiorenne ed in grado di intendere e volere o, in caso contrario, gli esercenti la patria potestà od il tutore) cui si riferiscono i dati riportati su di una cartella clinica ha il diritto di disporre del contenuto di quest’ultima sia durante la degenza sia dopo la sua conclusione e può, di conseguenza, negarne l’accesso a terzi.

Analogamente, può indicare le persone cui possono essere fornite informazioni sul proprio conto e, anche, può richiedere di non ricevere informazioni e delegare altra persona in sua vece; cartella infermieristica ed ostetrica: fanno parte della cartella clinica e sottostanno, quindi, a tutti i vincoli e obbligazioni degli altri documenti che la compongono, soddisfacendo i medesimi requisiti.

Scopo della cartella infermieristica è quello di documentare il processo di assistenza infermieristica.

Adottando come modello concettuale di riferimento la teoria dei bisogni questo documento deve avere i seguenti contenuti: - raccolta informazioni, - identificazione dei bisogni, - obiettivi, - diario infermieristico, - valutazione dei risultati.

Alla cartella infermieristica vengono allegate: - registrazione dei parametri vitali, - valutazione del dolore, - scheda unica di terapia farmacologica.

Attenzione merita la valutazione dei risultati alla conclusione della degenza perché, quando necessario, evidenzia eventuali interventi infermieristici da effettuare dopo la dimissione per garantire la continuità dell’assistenza e l’ottimale decorso post ricovero.

Queste eventuali indicazioni possono essere riportate nella lettera di dimissione o costituire autonoma comunicazione al o alla paziente.

Analoghe considerazioni valgono per la cartella ostetrica che documenta le fasi di accertamento e sorveglianza dello stato di salute e del benessere della madre e del neonato per quanto di competenza di cui si riassumono, di seguito, i principali contenuti: - anamnesi e visita ostetrica, - definizione dei rischi, - pianificazione assistenziale, - partogramma, - decorso clinico del parto, post partum e puerperio, - sintesi di dimissione del neonato e della madre.

Si ricorda che le cartelle cliniche una volta consegnate all’archivio non possono essere modificate; perciò è necessario che, prima della chiusura ed archiviazione, vengano effettuati verifiche in parte sanitarie ed in parte amministrative riassunte nell’allegata scheda di controllo che dovrà essere compilata prima dell’invio della cartella clinica all’archivio.

Piattaforma Elettrochirurgica FT10

Piattaforma Elettrochirurgica FT10

L

a Clinica Sedes Sapientiae ha recentemente completato l’acquisto di una nuova piattaforma per Elettrochirurgia FT10.

Il sistema, progettato per le procedure chirurgiche open e laparoscopiche, offre al chirurgo una gamma completa di opzioni tra cui le modalità monopolare, bipolare, di fusione tissutale e di sintesi dei vasi LigaSure che consente, quest’ultima, un miglior controlllo dei tessuti.

Uno schermo touch screen diviso in quattro sezioni consente di visualizzare l’immissione delle impostazioni e la selezione delle opzioni.

Rispetto alle precedenti piattaforme la FT10 ha una potenza LigaSure maggiore e migliora anche le performance dei dispositivi per l’elettrochirurgia tradizionale.

Accanto alle modalità di taglio e coagulazione l’apparecchio dispone di quella monopolare

ValleyLab Mode progettata per la dissezione e capace di garantire un’emostasi superiore e controllata con la minima diffusione termica.

L’esclusivo sistema LigaSure consente di ottenere valori precisi di erogazione dell’energia e della pressione dell’elettrodo sui vasi per un periodo di tempo controllato dal software. Per queste caratteristiche può essere utilizzato su vasi sanguigni fino a 7 mm, vasi linfatici, fasci di tessuto e parenchima polmonare che vengono compresi tra le morse degli strumenti.

La modalità LigaSure è anche in grado di avvisare l’operatore tramite segnale acustico e visivo dell’avvenuta applicazione o di eventuali anomalie nel ciclo.

macchina con la possibilità di verificare e gestire lo storico di utilizzo, gli errori, le soluzioni, la manutenzione e la calibrazione del sistema.

Un registro digitale consente infine di consultare le operazioni effettuate sulla

La Piattaforma Elettrochirurgica FT10

La funzione tissutale LigaSure può essere usata su arterie, vene, sistema vascolare polmonare, dotti linfatici fino a 7 mm di diametro e su fasce tissutali.

L’FT10 è anche provvisto della nuova tecnologia TISSUEFECT che monitora i cambiamenti di impedenza dei tessuti in tempo reale.

I meccanismi di sicurezza e diagnostica, inoltre, comprendono funzioni di autoeliminazione dei guasti.

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Nuovo ecografo Philips Affiniti 50

Nuovo ecografo Philips Affiniti 50

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on si ferma il processo di rinnovamento delle strumentazioni e delle dotazioni della Clinica Sedes Sapientiae che ha da poco acquistato un ecografo Philips Affiniti 50. Equilibrio, efficienza, qualità elevate, comfort sono gli ingredienti che riassumono le enormi potenzialità di questa nuova apparecchiatura.

Le prestazioni innovative offerte dal sistema soddisfano pienamente le esigenze quotidiane di acquisizione rapida delle immagini e fornitura efficace dei risultati.

I punti di forza dell’Affiniti 50 sono costituiti dal beamforming di precisione, dalle preimpostazioni TSP ai quali si aggiungono strumenti per l’efficienza e l’automazione che

consentono di ottenere grandi prestazioni e un’ottimizzazione dei flussi di lavoro, migliorando al tempo stesso la produttività e offrendo al paziente un servizio qualitativamente più elevato.

Tante anche le funzionalità cliniche tra cui l’elastografia e l’Anatomical Intelligence Ultrasound (AIUS).

Alcuni strumenti del nuovo ecografo

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Nuovo ecografo Philips Affiniti 50

Philips ha condensato nella progettazione di questo ecografo i risultati delle esperienze dei clienti così da affrontare in maniera efficace le sfide poste dalla normale attività diagnostica e alleggerire il carico di lavoro.

Il costo di gestione ridotto, il design modulare, i servizi di assistenza remota Philips e l’accesso all’assistenza tecnica Philips fanno di questo ecografo una delle migliori soluzioni reperibili sul mercato per assicurare ai nostri pazienti un servizio sempre migliore.

Il nuovo Ecografo Affiniti 50

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Comunicato Stampa

“Le buone pratiche cliniche.”

Intervista della Dräger al personale sanitario e amministrativo della Clinica Sedes

Dott.ssa Simona Suppo Responsabile Ufficio Acquisti

C

orsico. Dräger torna sul tema della prevenzione infezioni nosocomiali ponendo alcune domande alla dottoressa Simona Suppo (biologa e responsabile ufficio acquisti) e a Manuela Bimbi (caposala di OR) della clinica Sedes Sapientiae di Torino.

“Meno sicuri in ospedale che in strada…” questo è il titolo di un recente articolo di Adn Kronos: quanto secondo lei, dottoressa Suppo, questa affermazione è vicina alla realtà?

“Non così vicina, fortunatamente.

Con l’istituzione dei CIO (Comitato Infezioni Ospedaliere), dal 1985, sia

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nelle strutture pubbliche che private, c’è un’attenzione particolare per evitare il rischio infezioni. Nel corso delle riunioni, oltre a mettere in luce le varie criticità, si fissano obiettivi che si valutano poi di volta in volta: corsi di formazione del personale, test di valutazione e sorveglianza del personale con schede di verifica.

Occorre considerare che negli ospedali è in aumento la presenza di pazienti defedati, vale a dire con basse difese immunitarie, come gli anziani, che a volte possono essere portatori di batteri. In mancanza di una sorveglianza scrupolosa, soprattutto con l’ausilio del personale, che va formato adeguatamente per seguire i protocolli, le infezioni ci sono e ci saranno sempre”.

Secondo lei il problema delle infezioni ospedaliere può essere risolto?

“Risolto completamente forse no, ma sicuramente possono essere fatti molti progressi. Ad esempio, con l’utilizzo di materiale monouso (cannule venose e cateteri, drenaggi) diminuiscono sempre più le infezioni e quindi la possibilità di diffonderle.

Dobbiamo inoltre tenere conto che l’infezione presa in ospedale (tipo lo stafilococco aureo) ha poi degli effetti anche sulla società perché i pazienti la portano con sé per tantissimo tempo, sempre ammesso che

riescano a debellarla in quanto i batteri sono molto resistenti.

Fortunatamente, le strutture sanitarie vengono supportate anche da molte altre tecnologie: a partire dai ventilatori di ultima generazione fino alla sterilizzazione con vapore saturo o gas plasma”.

Dottoressa Bimbi, in qualità di caposala, che vantaggi ha riscontrato nell’utilizzo degli accessori monouso?

“Sotto il profilo della comodità sono il massimo, sia per noi sia per i medici.

Ma anche per il paziente i vantaggi sono innegabili.

L’apparecchio della pressione, una volta terminato l’intervento, non si usa più, così come il saturimetro, che spesso si rompeva (le mollette tengono fino a un certo punto, oppure l’anestesista involontariamente calpesta il filo…) .

Anche l’ecg è la prima cosa che si sporca per qualsiasi tipo di operazione. Dunque comodità e sicurezza in più per il paziente perché ha sempre tutto pulito e sterilizzato”. (continua a pag.11)

Comunicato Stampa

È stata un’idea che ha abbracciato fin dall’inizio?

“Tutto è nato quasi per caso: si era rotto il saturimetro e, consultando il catalogo per fare il nuovo ordine, mi sono accorta che erano disponibili gli accessori monouso. Ho allora contattato l’esperto Dräger che ci è venuto a trovare, mostrandoci tutte le soluzioni. Ho voluto prima fare un test, anche perché volevo avere un riscontro da parte dei medici. Poi, d’accordo con la nostra responsabile ufficio acquisti e con il CIO, abbiamo effettuato l’ordine.

La decisione quindi è nata sul campo, da un disguido tecnico che si è tramutato in opportunità”.

“La filosofia della nostra clinica”, aggiunge la dottoressa Suppo, “è quella di dare il meglio sia ai medici, i quali vogliono lavorare con dispositivi che garantiscano “la sicurezza, sia ai pazienti, che ci scelgono per la qualità dei nostri servizi. Per questo abbiamo deciso di dotarci di ventilatori di ultima generazione oltre, naturalmente, dei sopracitati accessori monouso”.

In Italia non è ancora così frequente calcolare i costi indiretti di un paziente che abbia contratto un’infezione in ospedale. I tempi sono maturi per far crescere questa consapevolezza?

“La gestione di un’infezione è sicuramente gravosa, risponde Simona Suppo. Noi, come clinica privata, siamo abituati a fare questo tipo di valutazioni ma anche nelle strutture pubbliche si sta andando in questa direzione con l’introduzione degli amministratori e delle figure manageriali.”

all’anno, diventa subito chiaro che il prezzo di un prodotto sicuro, che a volte incide anche del 20/30% in più in una gara, in realtà deve essere valutato in un contesto più ampio.

Ogni anno in Italia le infezioni ospedaliere colpiscono circa 700.000 persone che rappresentano il 6,3% dei pazienti ricoverati. (fonte Assobiomedica).

Fonte:

(cfr articolo About Pharma).

Dräeger Medical Italia S.p.A.

Se si pensa che i costi indiretti (protrarsi della degenza, costi farmacologici e di postassistenza) sono stimati intorno al miliardo di €

Dott.ssa Manuela Bimbi Caposala OR

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I nostri ambulatori

I nostri ambulatori

SEGRETERIA DI CONTATTO GINA E PAOLA 011.4677.800 ELEONORA 011.4677.700 CRISTINA E GABRIELLA 011.4677.801/810

SPECIALITÀ

MEDICO

ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA CLINICA

CATRULLO ANTONELLA

ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE

CALVI VALENTINA

CADARIO GIANNI

A BUCCI RODOLFO

COLAIANNI ELENA

CARDIOLOGIA

PALMIERO RENATO SCLAVO MARIA GRAZIA SGAMBETTERRA SERGIO CAMANDONA MICHELE CANDIDO JEAN PIERRE CASALEGNO PIER AGOSTINO

CHIRURGIA GENERALE

DIGIROLAMO PIERO LUBRANO TOMMASO SITO GIUSEPPE SOMMO MICHELANGELO TROMBETTA FLAVIO

C

CILAMINI DAVIDE COLOMBINI EDRO CRAVERO LUCA

CHIRURGIA PLASTICA

DEL GAUDIO VINCENZO GERMANO PATRIZIA LIGRESTI CLAUDIO LUCCHESI RICCARDO SITO GIUSEPPE

CHIRURGIA VASCOLARE

D

DERMATOLOGIA

E

ENDOCRINOLOGIA

CANDIDO JEAN PIERRE NOBILE ROBERTO PIAZZA SALVATORE

PIPPIONE MARIO

DE ANDREA MAURILIO LEONARDI LINDA LIMONE PAOLO

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G

GASTROENTEROLOGIA

M

MEDICINA INTERNA

N

NEFROLOGIA

COSIMATO MAURIZIO

GALLO VITTORIO TAGLIAFERRO VITTORIO

SEGOLONI GIUSEPPE

I nostri ambulatori

SPECIALITÀ NEUROCHIRURGIA

N NEUROLOGIA

OCULISTICA

MEDICO AJELLO MARCO MARENGO NICOLA DE MATTEI MARCO

CARAMELLO GUIDO GIROTTO GIANFRANCO AGATI GABRIELE PAOLO ASSOM MARCO BLONNA DAVIDE BONASIA DAVIDE EDOARDO BRUZZONE MATTEO CASTOLDI FILIPPO COLLO GIANLUCA

ORTOPEDIA

DEL DIN RAINERO DETTONI FEDERICO

O

GERMANO MARGHERITA MARMOTTI ANTONIO ROSSI PAOLO ROSSI ROBERTO ROSSONI MARIO TRUCCHI FABRIZIO

OSTETRICIA E GINECOLOGIA

OTORINOLARINGOIATRA

MACCARIO STEFANO MOSSOTTO DOMENICO SILIQUINI GIAN PIERO GEDDA FRANCESCO PASSET ETTORE MICHELE

PEDIATRIA

BALDI SERGIO

PNEUMOLOGIA

PIERSANTELLI CRISTINA

P

BELLINA MAURIZIO BONAZZI ALESSANDRO COCIMANO VITO DE LUCA STEFANO FALCONE MARCO

U

UROLOGIA

FASOLIS GIUSEPPE FREA BRUNO MORRA IVANO RANDONE DONATO ROLLE LUIGI TASSO MAURO TIMPANO MASSIMILIANO

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I nostri medici

I nostri medici A

SPECIALITÀ

MEDICO

SPECIALITÀ

MEDICO

ANATOMIA PATOLOGICA

BOTTA GIOVANNI

CHIRURGIA PLASTICA

VENDITTI ELISA

SITO GIUSEPPE

C ARMELLINO FLAVIO CHIRURGIA VASCOLARE

CAMANDONA MICHELE CASALEGNO PIER AGOSTINO

CANDIDO JEAN-­PIERRE CANEPA PIERGIULIO NOBILE ROBERTO

DIGIROLAMO PIETRO GRASSI MARCELLA LUBRANO TOMMASO CHIRURGIA GENERALE

D

DERMATOLOGIA

PUIATTI PAOLO

G

GASTROENTEROLOGIA

SOLERIO ENRICO

MUSSA ANTONIO PALENZONA CARLO PEGOLI LORIS ROSSI ROBERTO SANTARELLI MAURO SERENA GUINZIO PAOLO SOMMO MICHELANGELO

BAUCHIERO LUIGI ALESSANDRO

TROMBETTA FLAVIO

BELLONE ALBERTO BOSIO ANDREA BRUNETTI GUIDO MARIA

ARTURI LUCIANO OCULISTICA

BALOCCO PAOLO BOGETTI PAOLO

GIROTTO GIANFRANCO

BORSETTI MARCO CAMILLERI VALENTINA

C

CANNATÀ MICHELE

CARAMELLO GUIDO CASALE CLAUDIO FELICE

LEONARDIS ROSANNA

O

MONTANARO MARCELLO SCHIAVINO RAFFAELLA

CARLUCCI SALVATORE CARNINO RICCARDO CAVALLERO MARCELLINO CICERALE DIEGO

ODONTOIATRIA E STOMATOLOGIA

ASPERIO PAOLO

OTORINO LARINGOIATRIA

TAVORMINA PAOLO

COLOMBINI EDRO CRAVERO LUCA CHIRURGIA PLASTICA

DATTA GIACOMO DOLCET MASSIMO KEFALAS NICOLA LIGRESTI CLAUDIO MACRINO YURI MAGGI GIULIO MARGARA ANDREA MENYE EYANA MARIA BENOIT MILANESE ANDREA ALDO MONTÀ GIOVANNI NEGRO DONATELLA RIBOLDI ALBERTO RIVOLIN JANIN YOCCOZ ALESSANDRO

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I nostri medici

SPECIALITÀ

MEDICO

BALOCCO LUCA BATTISTON BRUNO

SPECIALITÀ

MEDICO

PEDIATRIA

GESMUNDO ROBERTO

PNEUMOLOGIA

BALDI SERGIO

PROCTOLOGIA

CALDART MARIO

TERAPIA ANTALGICA

BUCCI RODOLFO

BLONNA DAVIDE BRUZZONE MATTEO CARANZANO FRANCESCO FERDINANDO ANGELO ORTOPEDIA

P

CASTOLDI FILIPPO DEL DIN RAINERO FALCONE MARCO LANGERAME VINCENZO ROSSI PAOLO ROSSI ROBERTO

T

ALOVISI CARLO AMEDEO MARIA

ALIBERTI MARCO

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DE LUCA STEFANO

BORDON RITA CACCIARI FRANCA

FREA BRUNO

CHIARA GIORGIO

GONTERO PAOLO

CORVETTO LORENZO

MARI MAURO

DI GREGORIO ALESSANDRO

O

DOLFIN GIANCARLO

UROLOGIA

MERLINI EMILIO

DURANDO ANTONIO

MORRA IVANO

LESCA FRANCO

RANDONE DONATO

MACCARIO STEFANO MARIANI EMILIO ERNESTO MINNITI CONSOLATO OSTETRICIA E GINECOLOGIA

U

ROLLE LUIGI SCOFFONE CESARE

MORELLI ALESSANDRO

SEDIGH OMIDREZA

MOSSOTTO DOMENICO

TASSO MAURO

NUZZO LUIGI

TIMPANO MASSIMILIANO

OBERTO FRANCO OSNENGO GIUSEPPE PAGLIANO GIUSTINO LORENZO PETRUZZELLI PAOLO PRETI MARIO RASPOLLINI MARCO ROLFO ALESSANDRO SCOLETTA ANDREA SILIQUINI GIANPIERO SODANO MAURIZIO STEFANI FRANCO TICCA GABRIELLA TICOZZI PAOLO TROSSARELLI GIAN FRANCO ZERBINO EZIO

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