Sedes Journal 2

Data

N°

2

Ottobre 2018

Direttore Sanitario Dott. Paolo Marforio

SEDES JOURNAL

Indice Editoriale

pp.3

Restyling hall Sedes

pp.4

Lettini per oculisti

pp.6

Focus Gestione del rischio clinico

pp.7

Nuovo Sito Clinica Sedes

pp.10

Video di presentazione Clinica Sedes pp.12 Incontri in Sedes 2018

pp.13

I nostri colleghi

pp.14

www.clinicasedes.it Creativity © Formula ADV © Copyright Sedes Sapientiae S.r.l. - 2018: All Rights Reserved

Editoriale

Eccoci arrivati al secondo numero del Sedes Journal. La sua uscita, ad un trimestre dall’esordio, intende proseguire la divulgazione interna di tutte quelle informazioni, e novità, che concernono la Clinica e i suoi collaboratori.

Editoriale

Desidero segnalare alla vostra attenzione il lavoro di rinnovamento della Hall , del centralino telefonico e dell’accettazione pazienti gestito dalla società di engineering Studiouno con la direzione tecnica del Geom.

Dario Bongiovanni su progetto dall’architetto Silvana Giovannini.

Il progetto si orienta su un’accoglienza del paziente più semplice ed immediata, con particolare attenzione alla privacy e le zone coinvolte sono state principalmente due: il banco di accettazione, convertito in quattro box separati e confortevoli, e gli uffici amministrativi, concentrati in un unico ambiente luminoso e di più ampio respiro.

Modifiche minori hanno riguardato gli spazi di separazione preesistenti e l’ascensore, sostituito da un impianto più veloce ed efficiente. Il materiale prevalentemente utilizzato è costituito da lastre in vetro , per ispirare una sensazione di trasparenza.

Sono stati salvaguardati alcuni pregevoli elementi marmorei preesistenti, quali i pannelli murali in rosa Portogallo a “macchia aperta” ed i pavimenti in granito rosso Indiano . Un connubio di tradizione e modernità che vuole sottolineare, ancora una volta, il nostro desiderio di restare proiettati verso il futuro, senza dimenticare la nostra storia.

Emilio Giusta Presidente Clinica Sedes Sapientiae

3

Restyling hall Sedes

Restyling hall Sedes

I

pazienti della nostra Clinica saranno presto accolti da una nuova e moderna hall che sta prendendo forma in questi mesi.

Il progetto è il risultato della volontà dell’amministrazione di rinnovare progressivamente gli spazi della struttura per dare continuità al restyling iniziato diversi anni fa con il rifacimento della facciata su via Ormea e con la ristrutturazione di alcuni piani.

L’atrio è spesso il biglietto da visita di una struttura e lo stato esistente fino a poco tempo fa risultava quasi anacronistico per una struttura sanitaria costantemente proiettata al futuro come la Sedes Sapientiae.

L’ultima ristrutturazione della hall risaliva infatti agli anni Sessanta del secolo scorso e non “dialogava” più stilisticamente con gli altri spazi, oggetti negli anni scorsi di ristrutturazione.

Il management della Clinica ha così incaricato lo studio di architettura Studiouno e l’architetto Silvana Giovannini – che nel 2010 avevano già firmato la prima ristrutturazione del primo e del quinto piano di degenza – di ripensare radicalmente la hall.

I nuovi spazi che stanno prendendo forma e che verranno svelati nei prossimi mesi mettono al centro il paziente, lo accolgono e lo guidano verso le prestazioni medico-sanitarie offerte.

Chi entra, accedendo alla Clinica attraverso due moderne porte scorrevoli , si trova di fronte un nuovo bancone presidiato da due addetti che risponde alla funzione di orientamento dell’utente e fornisce le prime informazioni utili.

Le trasformazioni più profonde hanno però riguardato l’area accettazione e quella amministrativa.

La nuova Reception di Clinica Sedes in un Rendering 3D

4

Restyling hall Sedes

Per la prima, il banco preesistente è stato sostituito da quattro box separati tra loro da vetrate e dotati di porte, all’interno dei quali il paziente può svolgere – in tutta tranquillità e nel massimo rispetto della privacy – tutte le pratiche di accettazione, ricevere informazioni, ritirare documenti, analisi e parlare anche con i medici se necessario. È stata inoltre eliminata la separazione tra l’atrio e il corridoio degli ambulatori, ottenendo così uno spazio più ampio e luminoso. La rivoluzione ha reso necessario intervenire anche sull’ascensore che sarà sostituito da un impianto più moderno, capiente ed efficiente la cui apertura sarà rivolta direttamente verso la hall per facilitare l’accesso dell’utenza ai reparti e ai piani.

I progettisti hanno salvaguardato il pregiato pavimento in granito rosso esistente e alcuni elementi delle pareti che sono stati perfettamente integrati con i nuovi elementi. Gli uffici amministrativi, in comunicazione diretta ma fisicamente separati dai box accettazione, sono stati trasformati in un ampio open space.

5

Lettini per oculisti

Lettini per oculisti

L

a Clinica Sedes Sapientiae prosegue nel percorso di evoluzione e progresso tecnologico investendo su una delle sue specialità cliniche – l’oculistica – e dotandosi di nuove e moderne poltrone-lettino mobili per la chirurgia.

Il modello oftalmico SC 5010ES, fabbricato in Germania,

è composto da una struttura in acciaio inox che assicura robustezza e stabilità, consente di porre il paziente nella posizione Trendelenburg ed è provvisto di una pulsantiera che consente di memorizzare fino a un massimo di tre posizioni. Le barre laterali in acciaio fungono poi da supporto per gli accessori. La poltrona è dotata di una batteria e di un caricabatterie.

Anche il comfort per il paziente risulta ottimale grazie al poggiatesta ergonomico ideale per eseguire le pratiche oftalmologiche e al meccanismo di movimentazione dell’articolazione poggiatesta; i cuscini sono inoltre imbottiti e confortevoli per ridurre al minimo il disagio del paziente.

La seduta larga e la possibilità di variare la posizione della poltrona consentono un’ampia possibilità di movimento al chirurgo e agli operatori sanitari, nonché uno spazio adeguato per le gambe del medico, sotto il poggiatesta.

La SC 5010ES può contare su quattro sezioni movimentabili elettricamente (schienale, seduta, sezione gambe, poggiatesta) e su cinque movimentazioni separate (altezza, schienale, seduta, sezione gambe, poggiatesta) grazie a cinque motori.

6

Focus

Focus: Gestione del rischio clinico

Gestione del rischio clinico

N

el glossario del Ministero della Salute si legge la seguente definizione di rischio: “Condizione o evento potenziale, intrinseco o estrinseco al processo, che può modificare l’esito atteso del processo. È misurato in termini di probabilità e di conseguenze, come prodotto tra la probabilità che accada uno specifico evento (P) e la gravità del danno che ne consegue (D); nel calcolo del rischio si considera anche la capacità del fattore umano di individuare in anticipo e contenere le conseguenze dell’evento potenzialmente dannoso (fattore K).”

Nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità cristallizzava la definizione di rischio clinico nella seguente maniera: “ la probabilità che si verifichi un danno, prevedibile o non prevedibile, causato dalla gestione sanitaria relativa ad ogni aspetto della cura, dalla diagnosi al trattamento, dai metodi alle attrezzature utilizzate.”

alla salute ed e’ perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettivita’.

2. La sicurezza delle cure si realizza anche mediante l’insieme di tutte le attivita’ finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all’erogazione di prestazioni sanitarie e l’utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative.

3. Alle attivita’ di prevenzione del rischio messe in atto dalle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, e’ tenuto a concorrere tutto il personale, compresi i liberi professionisti che vi operano in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale.

Le tre citazioni sopra riportate offrono del rischio una visione, se non cupa, per lo meno limitata alla connotazione di danno incombente che, a mio

avviso, “rischia” di far affrontare il problema della sua gestione con una mentalità difensivistica che in alcuni ambiti dell’attività sanitaria ha già provocato problemi.

Tanto per cominciare la storia dello studio del rischio è essenzialmente una storia scritta da professionisti della valutazione dei costi/benefici; dai mercanti Sumeri ai matematici dedicatisi al calcolo delle probabilità ai più raffinati economisti moderni e contemporanei.

Lo studio del rischio deriva dal fatto che questo è un elemento costantemente presente come conseguenza di qualsiasi azione umana, ma non solo, è, infatti, anche presente come conseguenza della decisione di non agire. Vale a dire che il rischio insito in una scelta va confrontato con il rischio insito nelle altre scelte possibili: l’opzione zero-rischio non è, attualmente, disponibile.

La legge 8 marzo 2017, n. 24, nota soprattutto come legge Gelli, disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie si occupa, anche, di prevenzione del rischio e proprio all’inizio stabilisce: ART.1 1. La sicurezza delle cure e’ parte costitutiva del diritto

7

Focus: Gestione del rischio clinico

Ricordo ai pessimisti, gli ottimisti lo hanno ben presente, che il rischio può anche essere occasione di beneficio, questo concetto è ben illustrato dal detto popolare “chi non risica non rosica”, purchè affrontato con consapevolezza dopo valutazione degli obiettivi, delle probabilità a sfavore, delle condizioni in cui si opera e della posta in gioco.

tutto il suo spessore originerà un evento avverso non potrà farlo perché prima o poi dopo un buco troverà una barriera che ne impedirà la progressione e, quindi, la criticità non sfocerà in errore. Se i buchi sono allineati, invece, nel corso del processo si allineano anche tutte condizioni sfavorevoli, la criticità attraverserà il formaggio ed il rischio si trasformerà in errore ed eventualmente Nel concreto è indispensabile, danno. al giorno d’oggi, considerare tra In ambito sanitario i fattori le priorità di qualsiasi struttura che concorrono a definire la sanitaria la gestione del rischio rischiosità possono essere clinico intesa come prevenraggruppati nelle seguenti zione dei possibili danni al categorie: paziente così come esplicitato nel secondo comma dell’art.1 fattori strutturali, logistici e della Legge Gelli. tecnologici; fattori organizzativo-gestioE’ importante distinguere, nali e condizioni di lavoro, tra a questo punto, tra errori/ questi ricorderei le politiche insufficienze attive ed errori/ per la sicurezza dei pazienti insufficienze latenti. quali l’emanazione di linee guida, PDTA e sistemi di I primi sono normalmente segnalazione degli errori; quelli temporalmente più prosfattori umani tanto indivisimi all’evento dannoso e sono duali che di rapporti all’indovuti ad errori dell’operatore terno dei vari gruppi, questi o ad incidenti, i secondi sono ultimi per altro strettamente per lo più carenze organizcorrelati con gli aspetti zativo-gestionali del sistema organizzativo-gestionali; che hanno creato condizioni caratteristiche dell’utenza. favorenti il verificarsi dei primi.

Vengono generalmente ricoE’ necessario nella gestione del nosciuti due tipi di approccio rischio un approccio sistemico alla gestione del rischio clinico: per evitare che si verifichi quel fenomeno di sovrapposizione proattivo che si basa sulla dei buchi del formaggio svizze- revisione dei processi, linee ro, James Reason, che permet- guida e protocolli abituali della te il verificarsi dell’errore. Egli struttura per individuare posha paragonato un’organizzasibili criticità e, di conseguenzione complessa al formaggio za, modificare prima dell’occoi buchi, se i buchi non sono correre di evento sfavorevole i allineati una criticità che attra- comportamenti a rischio; versando il formaggio per

8

reattivo che consiste nell’agire dopo la segnalazione di un evento avverso. In questo caso deve essere ben definito che la gestione del rischio clinico non ha e non può avere intento di colpevolizzazione ma unicamente di ricerca di eventuali motivi di errore e della loro rimozione.

Personalmente ritengo che entrambi gli approcci debbano essere utilizzati con la consapevolezza che quello “reattivo” da solo non può essere significativo in una struttura come la nostra dove è estremamente raro che si “allineino i buchi del formaggio” e l’evento avverso possa verificarsi e questo sia per l’elevata qualità degli operatori che per la snellezza dell’organizzazione che è, quindi, molto più reattiva di quanto non lo sia quella di una struttura di dimensioni molto più cospicue ed anche per la connotazione dell’utenza che non presenta, di regola, caratteri di emergenza.

Da non credere, tuttavia, che la rarità di segnalazioni di eventi avvenga per caso e che non sia il frutto di un’attenzione alla vita della Clinica, anche se non formalizzata in passato.

Recentemente, nel mese di luglio, per la gestione del rischio clinico è stato istituito un gruppo di lavoro da parte dell’Amministratore Delegato, dott. Giuseppe Bertone con la nomina dei suoi componenti nelle persone del Direttore Sanitario, Responsabile Laboratorio Analisi, Responsabile Servizio Prevenzione e

Focus: Gestione del rischio clinico

Protezione, e delle Capo Sala del primo, secondo e quinto piano.

Senza trascurare l’indagine conseguente ad eventuali segnalazioni di eventi, l’attività di gestione del rischio clinico si incentrerà soprattutto sulla revisione dei protocolli esistenti, per altro per la gran parte recenti e già adeguati alle attuali linee guida delle associazioni scientifiche, concentrandosi in particolare su quelle condizioni cliniche ed assistenziali individuate dal Ministero della Salute come ad elevato rischio di errore e inserite in un sistema di allerta che dal 2005 viene regolarmente implementato.

Ovviamente limitandosi a quelle condizioni che possono riguardare le attività svolte presso la Clinica.

Un altro ambito di attività particolarmente importante è quello di individuare i “bisogni” formativi del personale nell’ambito clinico-assistenziale per mantenere attuale l’aggiornamento professionale.

A questo scopo aiuta l’essere la Sedes Sapientiae “provider ecm regionale”.

Il passo successivo, al termine dell’opera di revisione, dovrà essere la “analisi dei modi e degli effetti delle insufficienze”, nota con gli acronimi anglosassoni “FMEA” e “FMECA”.

E’ uno dei metodi per l’individuazione dei punti deboli dei processi con approccio proattivo.

Mira ad individuare: come si può verificare un insuccesso, quali effetti ne possono derivare, cosa può diminuire le probabilità di insuccesso.

Si basa sull’analisi sistematica di un processo ed ha i seguenti tempi: istruttoria che consiste in studio della letteratura, raccolta della documentazione, interviste agli operatori; analisi del processo che viene scomposto in attività che vengono analizzate sulla base dei singoli compiti da portare a termine e per i quali si ricercano i possibili errori.

consiste nel fatto che offre una rappresentazione del processo scomposto e quindi rischia di non permettere di apprezzare le interazioni e correlazioni tra varie insufficienze presenta tuttavia indubbi vantaggi migliorando la qualità e la sicurezza del processo, identificando le aree critiche, fornendo una base dati e, cosa non trascurabile, costituendo anche una documentazione delle attività.

Da evidenziare che questa analisi oltre che ai processi può anche essere applicata ai sistemi nel loro insieme ed ai progetti.

La valutazione è sia quantitativa, probabilità che si verifichi un errore, sia qualitativa, gravità delle conseguenze dell’errore. Si arriva così alla “stima del rischio”.

L’analisi del processo permette l’individuazione delle aree con priorità di intervento assegnando ad ogni attività in cui è scomposto un indice di priorità di rischio (IPR) che deriva dalla somma di punteggi attribuiti sulla base di probabilità di occorrenza (punteggio da 1 a 10), probabilità di rilevabilità (punteggio da 10 a 1) e gravità (punteggio da 1 a 10).

Questo tipo di analisi, elaborata nel 1949 ad uso dell’Esercito statunitense, si rivela molto utile ma non scevra da limiti il principale dei quali

Dott. Paolo Marforio Direttore Sanitario

9

Nuovo sito Clinica Sedes

Nuovo sito Clinica Sedes

L

a Clinica Sedes Sapientiae avrà presto una nuova vetrina online grazie al restyling del sito internet istituzionale www.clinicasedes.it.

Il web è uno strumento fondamentale per raggiungere l’utenza ed è spesso il primo punto di accesso ai servizi e alle informazioni riguardanti la Clinica.

L’ architettura del sito è stata completamente rivista e orientata a un approccio più moderno, rendendo il tutto maggiormente intuitivo e quindi fruibile per gli utenti, semplificando inoltre l’accesso alle pagine e alle informazioni salienti.

La nuova homepage del sito www.clinicasedes.it

10

Nuovo sito Clinica Sedes

Diverse sono state le macroaree di intervento. Il sito è stato reso widescreen per essere meglio apprezzato sugli schermi ed è stato inoltre ottimizzato per i dispositivi mobile (smartphone e tablet).

Infine è stato condotto un attento lavoro attorno alla Search Engine Optimization per selezionare le parole chiave migliori e rendere più efficiente l’indicizzazione sul motore di ricerca di Google.

Il restyling è stato firmato da Formula ADV, Agenzia torinese di comunicazione e marketing, coordinata dal Dr Giuseppe Lamarca.

11

Video di presentazione Clinica Sedes

Video di presentazione Clinica Sedes

U

n anziano signore entra nella Clinica Sedes in compagnia della nipotina di otto anni per sottoporsi a una visita; giunto il momento di entrare nello studio medico la bambina resta da sola in sala d’attesa e decide di iniziare a esplorare la clinica, accompagnata da un’infermiera che fa da guida. La piccola si muove così lungo i corridoi, gli ambulatori, i reparti, le camere e le sale operatorie alla scoperta della Clinica e dei servizi offerti. È questo il filo conduttore della trama del video-cortometraggio che è stato realizzato per raccontare la Sedes Sapientiae in chiave moderna e che verrà proiettato nelle sale d’attesa e negli spazi comuni della

Alcuni frame del cortometraggio di Clinica Sedes Sapientiae

12

struttura per fornire informazioni al pubblico e intrattenerlo mentre attende di accedere alle prestazioni sanitarie.

Oltre alle immagini e allo storytelling di fondo il video è anche arricchito da dati visuali e scritte in sovraimpressione che forniscono informazioni all’utenza.

Il video è stato firmato dal giovane regista e videomaker torinese Jacopo Scano e dalla casa di produzione Aimer Pictures.

Le riprese sono state interamente effettuate all’interno della Clinica Sedes Sapientiae e hanno richiesto una giornata intera.

Incontri

Incontri in Sedes 2018

Mercoledì

03/10 ore 20:00

E’ possibile prenotare la sala conferenze per riunioni ed eventi legati alla vostra professione inviando una mail a eventi@clinicasedes.it

IMMAGINE CORPOREA E ARMONIA , ESTETICA E WELLNESS Le tecniche di medicina e chirurgia estetica per sentirsi Prof. CLAUDIO LIGRESTI Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva

CERVICALGIA ED ARTROSI CERVICALE Quando interviene il chirurgo?

Mercoledì

14/11

Dott. NICOLA MARENGO Specialista in Neurochirurgia

ore 20:00

DOTT. MARCO AJELLO Specialista in Neurochirurgia

Mercoledì

05/12 ore 20:00

L’ARTOSI DEL GINOCCHIO Le scelte del trattamento chirurgico Prof. ROBERTO ROSSI Specialista in Ortopedia e Traumatologia

13

I nostri colleghi

I nostri colleghi

SEGRETERIA DI CONTATTO GINA E PAOLA 011.4677.800 ELEONORA 011.4677.700 CRISTINA E GABRIELLA 011.4677.801/810

SPECIALITÀ

MEDICO

ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA CLINICA

CATRULLO ANTONELLA

A ANESTESIOLOGIA E RIANIMAZIONE

CADARIO GIANNI

PIERSANTELLI CRISTINA BUCCI RODOLFO CALVI VALENTINA

COLAIANNI ELENA

CARDIOLOGIA

PALMIERO RENATO SCLAVO MARIA GRAZIA SGAMBETTERRA SERGIO CAMANDONA MICHELE CANDIDO JEAN PIERRE CASALEGNO PIER AGOSTINO

CHIRURGIA GENERALE

DIGIROLAMO PIERO LUBRANO TOMMASO SITO GIUSEPPE SOMMO MICHELANGELO TROMBETTA FLAVIO

C

CILAMINI DAVIDE COLOMBINI EDRO CRAVERO LUCA

CHIRURGIA PLASTICA

DEL GAUDIO VINCENZO GERMANO PATRIZIA LIGRESTI CLAUDIO LUCCHESI RICCARDO SITO GIUSEPPE

CHIRURGIA VASCOLARE

D

DERMATOLOGIA

E

ENDOCRINOLOGIA

CANDIDO JEAN PIERRE NOBILE ROBERTO PIAZZA SALVATORE

PIPPIONE MARIO

DE ANDREA MAURILIO LEONARDI LINDA LIMONE PAOLO

14

G

GASTROENTEROLOGIA

M

MEDICINA INTERNA

COSIMATO MAURIZIO

GALLO VITTORIO TAGLIAFERRO VITTORIO

I nostri colleghi

N

SPECIALITÀ

MEDICO

NEFROLOGIA

SEGOLONI GIUSEPPE

NEUROCHIRURGIA

NEUROLOGIA

OCULISTICA

AJELLO MARCO MARENGO NICOLA DE MATTEI MARCO

CARAMELLO GUIDO GIROTTO GIANFRANCO AGATI GABRIELE PAOLO ASSOM MARCO BLONNA DAVIDE BONASIA DAVIDE EDOARDO BRUZZONE MATTEO CASTOLDI FILIPPO COLLO GIANLUCA

ORTOPEDIA

DEL DIN RAINERO DETTONI FEDERICO

O

GERMANO MARGHERITA MARMOTTI ANTONIO ROSSI PAOLO ROSSI ROBERTO ROSSONI MARIO TRUCCHI FABRIZIO

OSTETRICIA E GINECOLOGIA

OTORINOLARINGOIATRA

P

PNEUMOLOGIA

MACCARIO STEFANO MOSSOTTO DOMENICO SILIQUINI GIAN PIERO GEDDA FRANCESCO PASSET ETTORE MICHELE

BALDI SERGIO

BELLINA MAURIZIO BONAZZI ALESSANDRO COCIMANO VITO DE LUCA STEFANO FALCONE MARCO

U

UROLOGIA

FASOLIS GIUSEPPE FREA BRUNO MORRA IVANO RANDONE DONATO ROLLE LUIGI TASSO MAURO TIMPANO MASSIMILIANO

15

Dal 1906,

112 anni dalla parte della salute.

Grazie al valore dei nostri medici.

Via Giorgio Bidone, 31 - 10125 Torino Tel: 011-4677 - Mail: info@clinicasedes.it www.clinicasedes.it © Copyright Sedes Sapientiae srl - 2018: All Rights Reserved