







Questo documento è approvato dall’International Council for Game and Wildlife Conservation (CIC).

Questo documento è approvato dall’International Council for Game and Wildlife Conservation (CIC).
al Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia
Nicolò Amosso Enzo Berzieri
Supervisione Fritz Heje Hansen Szečko Ž erjav
Revisione nale Tony Dalby-Welsh
ISBN: 9791280561039
Prima edizione, novembre 2021 Impaginazione e grafca: Elisa Bossotto Stampato in Italia presso Tipolitografa Botalla s.r.l. - Gaglianico (BI)
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione o altro senza la previa autorizzazione sia del proprietario del copyright che dell’editore di questo libro. Ciò include il testo, i criteri di misurazione e le immagini indicati in questo manuale che non possono essere riprodotti in alcuna forma senza il previo consenso scritto del CIC. L’autorizzazione all’utilizzo di questo materiale può essere richiesta agli Autori.
La riproduzione e l’utilizzo non autorizzati comporteranno procedimenti legali.
© 2021 The International Council for Game and Wildlife Conservation | CIC - Conseil International de la Chasse et de la Conservation du GibierPremessa degli Autori
Prefazione di George Aman............................... Prefazione di Tony Dalby-Welsh........................
Prefazione di Bruno Lauro Vigna.......................
Cervo................................................................ Capriolo ........................................................... Daino................................................................ Stambecco ....................................................... Camoscio ......................................................... Mufone Europeo............................................... Cinghiale ..........................................................
pag. 7 pag. 9 pag. 11 pag. 13 pag. 15 pag. 31 pag. 49 pag. 65 pag. 75 pag. 83 pag. 89
Premessa degli AutoriQuesta Guida Pratica nasce grazie alla nostra esperienza internazionale, dopo la pubblicazione del Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia, allo scopo di contribuire al suo importante obiettivo di uniformare in campo nazionale e internazionale i criteri di misurazione e valutazione dei trofei. Non si tratta di un testo di trofeistica a sé stante ma di un manuale integrativo destinato a chi lavora sul campo con il trofeo “in mano”. Abbiamo trattato alcuni temi cruciali e casi di particolare interesse, animati dal desiderio di superare le criticità riscontrate durante lo svolgimento delle numerose Commissioni Italiane di Valutazione alle quali abbiamo partecipato. Coerenti con tale impostazione abbiamo approfondito solo alcune sezioni del Manuale CIC trascurandone volutamente altre, a nostro avviso già complete. Il Manuale CIC è il testo uffciale dei misuratori per la valutazione dei trofei, mentre questa Guida Pratica si propone di fornire una utile collezione di esempi, disegni, fotografe, procedure, suggerimenti per interpretare il Manuale CIC nel modo più appropriato e condiviso. Poiché non è possibile trattare la materia in modo esaustivo, data la sua complessità, il contenuto di questa Guida, approvata il 19 maggio 2021 dall’International Trophy Evaluation Board e adottata come libro di testo uffciale del CIC, è passibile di eventuali revisioni, anche in funzione delle decisioni che verranno prese in futuri incontri del citato International Trophy Evaluation Board e delle esperienze che saranno maturate nelle Commissioni Internazionali di Valutazione. Siamo molto riconoscenti ai colleghi STJ Fritz Hansen (DK) e Szečko Žerjav (SLO) per la loro supervisione e i loro consigli, rispettivamente in merito ai capitoli Cervo Nobile, Capriolo, Daino Europeo, Cinghiale e ai capitoli Camoscio, Mufone Europeo e Stambecco Alpino. Ringraziamo in particolar modo Tony Dalby-Welsh, Co-Chairman dell’International Trophy Evaluation Board per la Sua importante e utile opera di revisione fnale e la presentazione al ITEB del nostro lavoro; la nostra amica Luna Milatovíc, CIC Conservation Offcer, per il Suo inestimabile incoraggiamento e supporto; gli amici CCM Franco Bagnis e Vittorio Fusinato per i preziosi contributi fotografci e Guglielmina Casaliggi per il grande impegno profuso. Rivolgiamo un segno di speciale gratitudine alla Fabbrica d’Armi P. Beretta S.p.A. per il supporto generosamente accordato alla nostra iniziativa.
Nicolò AmossoCari Misuratori di Trofei CIC, è con grande piacere che vi presento questa Guida Pratica, che è stata preparata per integrare l’esistente Manuale CIC per la Valutazione e la Misurazione dei Trofei di Caccia. Realizzata dai Senior International Trophy Judge Italiani, Nicolò Amosso ed Enzo Berzieri, la Guida aiuterà ulteriormente i misuratori nella valutazione dei trofei, ed è un nuovo passo per il Trophy Evaluation System e il CIC.
Come molti di voi sapranno, il Trophy Evaluation System è stato rivisto nel 2013 con l’obiettivo di standardizzare i criteri di valutazione e le politiche di misurazione, nonché di rendere il sistema più trasparente, responsabile e coerente tra i paesi.
La decisione di creare un nuovo manuale basato sul Libro Rosso, oggi noto come “Manuale CIC”, è stato uno dei risultati chiave di questa revisione. Il fatto che il Manuale sia chiamato “la Bibbia” per i misuratori CIC è una testimonianza del suo valore. Negli ultimi nove anni è stato, per i nostri misuratori, una risorsa inestimabile per misurare decine di migliaia di trofei. Non c’è dubbio, tuttavia, che anche il Manuale comporti alcune sfde. Di dimensioni limitate e non con molti esempi inclusi, la necessità di ulteriori indicazioni è stata recentemente riconosciuta dai misuratori italiani.
La Guida Pratica di fronte a voi è stata realizzata per aiutarvi a superare le diffcoltà inerenti la misurazione dei trofei che potrebbero non essere trattate da esempi nel Manuale. La natura è capace di creare infnite variazioni e nessun documento potrà mai coprire tutti i possibili esiti. Tuttavia, questa Guida è un buon inizio che vi aiuterà sicuramente quando sarete in dubbio su quale punteggio assegnare a un trofeo. Confdo che ne farete tutti un buon uso!
A nome del CIC, desidero esprimere la mia profonda gratitudine a Nicolò Amosso ed Enzo Berzieri per il loro impegno e per la loro motivazione nella creazione di questo documento. Le attività di misurazione sono state una parte fondamentale del CIC durante tutta la sua storia, ma in particolare negli ultimi anni, in parte grazie agli sforzi di misuratori come Nicolò ed Enzo. La creazione della Guida Pratica è sicuramente un’evoluzione del Trophy Evaluation System e sono entusiasta di vedere dove questa nuova risorsa ci porterà in futuro.
Non è stata una sorpresa per me che Nicolò Amosso ed Enzo Berzieri abbiano avuto la lungimiranza di cogliere la necessità di assistere i misuratori di trofei CIC nell’interpretazione del Manuale CIC per la Valutazione e la Misurazione dei Trofei di Caccia
Né è stata una sorpresa il fatto che abbiano poi prodotto anche questa Guida, con i suoi numerosi esempi e le attente indicazioni su come affrontare i tanti trofei atipici con cui hanno a che fare i nostri misuratori.
Questi due STJ sono sempre stati in prima linea nel miglioramento del sistema di valutazione dei trofei, a vantaggio del CIC.
Non c’è dubbio che il nuovo sistema di valutazione dei trofei CIC del 2013 e la pubblicazione del Manuale garantiscano ai misuratori di tutto il mondo gli strumenti per produrre valutazioni coerenti e accurate dei trofei.
Ma il mestiere di valutare i trofei non è ancora una scienza esatta, tanto nel giudizio oggettivo quanto nella misurazione accurata.
Questa Guida offre ai misuratori uno strumento aggiuntivo per formulare giudizi e misurazioni e la raccomando a tutti i nostri STJ e CCM per il benefcio che fornirà nell’adempimento dei loro obblighi di misuratori CIC.
Capita talvolta di immergerci nella lettura di un libro alla fne del quale, ma spesso anche prima, sorge spontaneo il pensiero: “Ecco un testo di cui non si sentiva affatto il bisogno”. Non si può certo pensarlo di questa Guida Pratica al Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia. Semmai sorge il pensiero opposto: “Come mai nessuno vi è arrivato prima e fu necessario attendere Nicolò Amosso ed Enzo Berzieri (ordine alfabetico de rigueur) per colmare questa lacuna?”.
Ora l’integrazione c’è. Ed è sia benvenuta che benemerita. Il testo non solo colma un vuoto, ma unisce anche leggibilità e scientifcità. Con precisione certosina i due Autori hanno proceduto ad un esposto chiaro, logico, facile, senza astruserie tecniche, pur nell’estremo rigore scientifco. Molte sono le qualità di questo libro: precisione ineguagliabile, ricchezza iconografca, icasticità delle immagini, il tutto in una esposizione che di ogni trofeo indica pregi (e aggiunte), difetti (e detrazioni), dubbi sulla divaricazione, informazioni supplementari, elenco dei capi non valutabili. Pur nella sua ricchezza di esempi e di dettagli questa Guida Pratica non è mai prolissa e/o ridondante; quando lo Handbook - Manuale CIC è adeguatamente chiaro Amosso e Berzieri si richiamano ad esso o in alcuni casi (rari) fanno precisazioni assai concise. Come vecchio cacciatore ed appassionato cultore di trofeistica non posso non augurarmi che questo testo sia apprezzato e stimato, che gli Autori godano della giusta soddisfazione per le loro (amate) fatiche letterarie e che i lettori trovino risposte ai loro dubbi valutativi e gioia per i loro successi culturali e venatori.
Prendiamo in esame le punte sovrannumerarie o biforcute degli oculari.
Le punte biforcute possono avere uno sviluppo orizzontale o verticale come nella fg. CE 01.
Punte orizzontali: si procede normalmente scegliendo il percorso più opportuno per raggiungere la punta che dia il massimo punteggio.
Punte verticali: la misura può presentare qualche diffcoltà.
La punta più lunga viene misurata utilizzando il più possibile la parte inferiore dell’oculare.
CE 01
Nel caso di mediani biforcuti, (fg. CE 02 e CE 02-A) aventi un’unica radice, la seconda punta non farà parte della corona.
Normalmente la misura parte dalla bisettrice dell’angolo inferiore fno all’apice della prima punta in basso ma in questo caso è preferibile partire dalla bisettrice dell’angolo superiore fno all’apice della seconda punta in quanto più favorevole al punteggio del trofeo.
CE 02 CE 02-A
Entrambi i percorsi sono validi ma verrà utilizzato il più favorevole al trofeo.
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Nella fg. CE 03 la stanga destra mostra un mediano biforcuto: la seconda punta della stanga destra in basso non può essere considerata ago perché nasce dalla stessa radice del mediano.
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• Se il mediano è spezzato, è comunque il riferimento per le misure di H1 e H2 (fg. CE 04).
• Se la stanga è priva di mediano, il punto più sottile tra oculare e mediano varrà per la misura H1 e H2 (fg. CE 05).
• Se la stanga è priva di corona o forcella, H2 va rilevata a metà distanza tra mediano e apice della stanga (fg. CE 06).
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È utile chiarire il concetto generale di punta e come procedere alla luce dell’enunciato del Manuale CIC.
Va precisato che la misura ai fni del punteggio non sempre coincide con quella utilizzata per determinare se si tratta effettivamente di una punta.
Di fronte a una punta dubbia o rotta (fg. CE 07) si procede nel modo seguente:
• Sul bordo esterno della stanga alla base si traccia la linea D1-D2 seguendo la naturale linea della stessa come se la punta non esistesse.
• Si traccia la mezzeria A-D dall’apice fno alla linea D1-D2 e si verifca se A-D è uguale o superiore a 2 centimetri. In caso affermativo si misura la distanza D1-D2 e la si confronta con A-D. Se è inferiore a quest’ultima, è una punta.
• Nel caso di una punta o di un troncone largo e alto, si parte dall’apice A e si scende di 2 cm fno al punto B. Si traccia la linea B1-B2 ortogonale ad A-D.
• Se B1-B2 è inferiore ad A-B è una punta.
• Se non fosse inferiore, si scende e si traccia una ulteriore linea in un punto ritenuto promettente per il confronto altezza/larghezza e si esegue la misura.
• Si procede fno alla base con ulteriori tentativi prima di scartarla come punta.
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La misurazione della divaricazione può causare qualche problema a causa della grande diversità di forma e altezza dei trofei. La misura va presa tra le stanghe ortogonalmente all’asse del cranio come nei seguenti esempi.
• Trofeo senza forcella o corona: la misura va presa nel punto maggiore, all’interno delle stanghe (fg. CE 11).
11
• Trofeo con due forcelle: - simmetriche; la misura si rileva dal punto di partenza delle forcelle (fg. CE 12). - asimmetriche; la misura va presa dalla forcella più bassa verso l’interno dell’altra stanga (fg. CE 13).
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• Trofeo con forcella e corona:
- forcella alla stessa altezza della corona: la misura va dalla forcella fno alla base della corona (fg. CE 14).
- forcella più bassa della corona: la misura si prende dalla forcella verso la stanga opposta (fg. CE 15).
- il trofeo della fg. CE 16 potrebbe indurre in errore in quanto la quarta punta della stanga destra è una punta sovrannumeraria appartenente alla corona. La divaricazione potrebbe essere erroneamente considerata la misura B. Nella misurazione della divaricazione eventuali punte sovrannumerarie non vengono considerate facenti parte della corona per cui la misura corretta è quella A.
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• Trofeo con due corone:
- simmetriche; la misura è la massima divaricazione interna al di sotto delle corone (fg. CE 17).
- asimmetriche; la misura parte sotto la corona più bassa verso l ’interno della stanga opposta (fg. CE 18).
CE 17 CE 18
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Per misurare correttamente le punte è doveroso partire dalla descrizione grafca del Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia che consente una misura molto favorevole del trofeo, ma omette di indicare il punto di partenza nascosto dalla forchetta in primo piano da individuare, però, al centro della corona. La corona è stata sezionata per individuare il punto di partenza, chiamando A la sezione in primo piano e B la seconda.
Le linee tratteggiate, che partono dalla coppa della corona fno agli apici delle due punte biforcute A e B, sono le misure più favorevoli per il trofeo.
In caso di corone palmate è necessario tracciare una linea alla base di ciascuna punta prima di procedere alla misurazione.
Non potendo inserire nelle fotografe le lunghezze delle punte delle corone, i percorsi sono stati scelti analizzando esclusivamente la morfologia del trofeo ben sapendo che è possibile individuare anche altri percorsi se questi si rivelassero più favorevoli. Ricordiamo che la tabella Hromas assegna lo stesso punteggio a diverse combinazioni di punte medie e lunghe della corona.
Si prega di tenere presente che, nelle fg. CE 20, CE 21, i percorsi sono stati tracciati all’esterno della corona solo a scopo dimostrativo, nell’impossibilità grafca di segnarli all’interno.
Il trofeo di cervo per conformazione, dimensioni e peso raramente presenta grandi anomalie, per cui la formula prevede solo 3 punti di detrazione, limitando l’analisi all’irregolare posizione e alle evidenti disparità di lunghezza delle stanghe, marcata asimmetria e irregolarità di oculare, ago e mediano. Le corone, a causa della loro varietà, sono escluse da questa analisi e non vengono penalizzate per numero di punte e forma.
Alcuni esempi di detrazioni:
CE 29
Oculari asimmetrici
Aghi Mediani Diversa lunghezza stanghe
CE 32
Oculari Ago assente Mediani Diversa lunghezza stanghe
-0,5 0 0 -0,5
p.ti p.ti p.ti p.ti
CE 30 CE 33
p.ti p.ti p.ti p.to
Oculari Aghi assenti Mediani asimmetrici Lunghezza stanghe
0 0 -0,5 0
p.ti p.ti p.ti p.ti
CE 31 CE 34
Oculari asimmetrici Aghi Mediani asimmetrici Lunghezza stanghe
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Oculari Ago assente Mediani Diversa lunghezza stanghe
p.ti p.ti p.ti p.ti
-0,5 0 -0,5 0
p.ti p.ti p.ti p.ti
Oculari Ago assente Mediani asimmetrici Lunghezza stanghe
0 0 -0,5 0
0 0 0 -0,5 0 0 0 -1
p.ti p.ti p.ti p.ti
Il seguente è un caso anomalo molto interessante ma perfettamente misurabile (fg. CE 35).
La prima punta della stanga sinistra non è l’oculare ma una punta che parte direttamente dal cranio. L’oculare è la seconda punta, poi vi è un ago biforcuto e fnalmente il mediano simmetrico all’altro.
La punta, che parte dal cranio, contribuisce al peso del trofeo e al numero totale delle punte ma non viene misurata e verrà penalizzata di 0,5 punti per asimmetria nelle detrazioni.
Lo stesso vale per l’ago biforcuto e per la forma differente degli oculari. A entrambi -0,5 punti per asimmetria.
CE 35
Sotto un ulteriore esempio di punta cresciuta direttamente sul cranio fuori dal contesto del trofeo, che va contata come punta e penalizzata con 0,5 punti alla sezione 15 per asimmetria (fg. CE 36).
CE 36
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I trofei naturalizzati non possono essere valutati. Così pure i trofei a cui sono state incollate parti originali precedentemente rotte o artifciali. Ci sono inoltre trofei dove non è possibile individuare i parametri che devono essere esaminati. In questi casi il trofeo non può essere valutato. Questo può essere visto nei casi estremi dei trofei CE 37 e CE 38.
CE 37 CE 38
Nei casi di fg. CE 39 e CE 40 le punte spezzate sono state ricostruite in resina. Il differente suono ottenuto battendo sulle punte sospette conferma la manipolazione e i trofei vanno dichiarati non misurabili.
CE 39
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Divaricazione da punta a punta (t)
La divaricazione da punta a punta viene misurata centralmente tra gli apici delle punte più alte delle stanghe.
Divaricazione massima (g)
La divaricazione massima è misurata tra i punti esterni delle stanghe ad angolo retto rispetto alla linea verticale del cranio.
Come espressamente richiesto nel Manuale CIC, queste misure sono obbligatorie per le medaglie oro e non concorrono al punteggio CIC ma solo alla migliore identifcazione del trofeo.
Non si ritiene necessario soffermarsi sulle altre informazioni richieste (lunghezza e larghezza massima del cranio) in quanto suffcientemente descritte nel Manuale CIC.
Alcuni esempi di divaricazione da punta a punta (t) e divaricazione massima (g): t g
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CE 42
t g CE 43
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MEDAGLIA D’ORO CIC LITUANIA 210,48 Punti CIC
Dalla base del bordo inferiore della rosa si risale per tutto il suo spessore. Si deve immaginare una linea due centimetri più alta del bordo superiore della rosa e da quel punto proseguire in mezzeria per misurare la lunghezza della stanga. Nel caso di rosa inclinata si segue il proflo della rosa (fg. CP 02).
CP 01 CP 02
CP 03
Due anomalie (fg. CP 04 - CP 05) che si verifcano abbastanza frequentemente sono le rose che si estendono al di sotto o al di sopra della linea naturale della rosa, nel punto in cui dovrebbe iniziare la misurazione della stanga. Resta la regola che la misurazione deve iniziare nel punto di intersezione tra la linea centrale del peduncolo e il punto più basso della rosa, sia che quel punto sia sopra o sotto la linea naturale della rosa. CP 04 CP 05
Nel caso di un trofeo con una punta aggiuntiva che parte dal cranio (fg. CP 06) e non dalle stanghe, il trofeo viene ugualmente valutato. Procedere normalmente per il peso a secco del trofeo e per il volume anche se la punta citata sarà solo parzialmente immersa. Lo stesso vale per qualsiasi punta che parte dalla stanga ed entra in acqua.
Per facilitare l’assegnazione dei punti per le perle è utile dividere ciascuna stanga in 4 settori all’interno e all’esterno della stanga e assegnare a ciascuno il punteggio in funzione della loro presenza e della loro importanza.
Un trofeo con perle diffuse ma piccole su 4 settori potrebbe avere lo stesso punteggio di un altro con perle notevoli o eccezionali su due o tre settori.
In considerazione delle diverse tipologie di perle presenti nei trofei di capriolo desideriamo soffermarci, con qualche esempio, su come distinguere queste ultime da eventuali punte sovrannumerarie.
Nella fg. CP 07 abbiamo un esempio di stanga, praticamente priva di perlatura, ma con due punte sovrannumerarie asimmetriche, non presenti sull’altra stanga.
Nella fg. CP 08 (particolare) e CP 09 le perle di eccezionale qualità, non possono essere considerate punte.
Nell’esempio di cui alla fg. CP 10 abbiamo, nella stanga destra, due perle ben evidenziate mentre nella stanga sinistra una punta sovrannumeraria.
CP 11
CP 10
Evidente punta sovrannumeraria asimmetrica (fg. CP 11)
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Interessante caso (fg. CP 12) in cui sulla stessa stanga sinistra troviamo una punta sovrannumeraria asimmetrica e una perla in quanto la base è troppo larga rapportata all’altezza.
CP 12
Nel trofeo a fanco (fg. CP 13) il Misuratore non avrà diffcoltà a considerare la punta sovrannumeraria asimmetrica.
CP 13
Alcuni esempi di forme classiche di trofeo di capriolo
Vista frontale:
CP 14
Questi trofei, visti frontalmente, meritano tutti 1,5 punti per regolarità e simmetria senza alcuna detrazione.
In caso invece di asimmetrie ed irregolarità di stanghe, oculari e stocchi evidenziate nelle viste frontali e laterali, occorrerà, partendo dai tre punti teorici assegnabili, dedurre le relative penalità riconducibili ai difetti sopra citati.
Sono considerate anomale le stanghe aventi forma, altezza, inclinazione diverse e certe atipicità. A titolo di esempio stanghe asimmetriche, dissimili tra loro, non aventi una posizione uniforme delle punte quando si confrontano tra loro.
Nella successiva sezione 12 sono elencate le possibili detrazioni riscontrabili, che andranno a ridurre i tre punti teorici assegnabili sopra citati e per penalizzare, con un massimo di 1 punto, trofei con conformazioni indesiderabili.
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Prima di affrontare questo punto è necessario fare una premessa. Il principio generale è che il trofeo non può essere penalizzato due volte, quindi eventuali penalità già applicate alla sezione 9 , Regolarità, simmetria e conformazione, non possono essere ripetute alla sezione 12 .
Di fronte -1.0 punto Di lato -1.0 punto Elenco delle possibili detrazioni per irregolarità e asimmetrie riscontrabili nelle viste frontali e laterali del trofeo:
• diversa lunghezza stanghe -0,5 p.ti
• diversa forma stanghe -0,5 p.ti
• diversa forma oculari -0,5 p.ti
• diversa inclinazione oculari -0,5 p.ti
• diversa posizione oculari -0,5 p.ti
• diversa forma stocchi -0,5 p.ti
• diversa inclinazione stocchi -0,5 p.ti
• diversa posizione stocchi -0,5 p.ti
• trofeo marciante -0,5 p.ti
• diversa forma laterale delle stanghe -0,5 p.ti
• asimmetrie di oculari-stocchi -0,5 p.ti cad.
CP 15: stocchi di diversa forma -0,5 punti di detrazione nella sezione 9
Abbiamo indicato genericamente la penalità di 0,5 punti per le varie forme di irregolarità e asimmetria non per dare un valore standard ma perché è la penalizzazione che viene generalmente più utilizzata. In casi di maggior gravità è possibile prevedere una penalizzazione maggiore. Le eventuali penalità riscontrate andranno a ridurre i tre punti teorici assegnabili nella sezione 9 fno ad un massimo di due punti.
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Il compito del Misuratore è individuare la forma essenziale, isolando gli elementi eccedenti, per assegnare o meno le detrazioni: nel disegno seguente (fg. CP 16), partendo da una forma standard sono state aggiunte delle punte per fornire alcuni esempi e dichiarare i relativi punteggi per asimmetria numerica.
CP 16
simmetrico asimmetrico simmetrico asimmetrico asimmetrico
Detrazioni 0 0,5 0 1,0 max 1,0
Nella valutazione delle punte sovrannumerarie sono escluse le sei punte tipiche della specie per cui se mancasse o fosse rotto un oculare, un vertice o uno stocco su una stanga la punta omologa presente non sarà considerata sovrannumeraria.
Alcuni esempi di trofei irregolari, asimmetrici e con conformazioni indesiderabili:
Fig. CP 17: un trofeo quanto mai complesso al limite della misurabilità.
La stanga sinistra è riconducibile a una delle forme classiche, con una perla molto marcata ma non considerata punta e lo stocco appena abbozzato. A destra è stata giudicata stanga (B) quella con lo stocco (C) e alla base una punta ritenuta un oculare ruotato (A).
La rosa termina con una serie di 4 punte sovrannumerarie (D-E-F-G).
Detrazioni alla sezione 9 :
• differente posizione delle stanghe -0,5 p.ti
• differenza lunghezza stanghe -0,5 p.ti
• stanghe asimmetriche -0,5 p.ti
• oculari asimmetrici -0,5 p.ti per cui (3-2) = 1
Detrazioni alla sezione 12 :
• punte sovrannumerarie (D-E-F-G) -1 p.to
Le quattro punte sovrannumerarie e asimmetriche imporrebbero di penalizzare di 2 punti il trofeo ma la massima detrazione consentita è di 1 punto.
CP 17
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CP 18
Fig. CP 19. Un esempio di trofeo simmetrico: due oculari, due stocchi, due vertici, due punte sovrannumerarie simmetriche ma in posizione leggermente diseguale. Limitando l’analisi alle sole punte, alla sezione 9 avremo una detrazione di 0,5 punti per l’oculare destro più basso del sinistro e alla sezione 12 nessuna detrazione.
Nel caso della fg. CP 18, lo stocco A riceve 0,5 punti per la sua lunghezza nella sezione 10 .
La stanga destra con la punta B ha 4 punte, mentre la sinistra ne ha solo 3. L’asimmetria numerica sarà penalizzata di 0,5 punti solo alla sezione 12 .
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CP 19
CP 20
Il trofeo raffgurato nella fg. CP 20 presenta la stanga sinistra più corta (-0,5 punti), di forma diversa della destra (-0,5 punti), e l’oculare sinistro più basso del destro (-0,5 punti).
Alla sezione 9 verranno pertanto detratti 1,5 punti.
La stanga sinistra manca dello stocco che non genererà penalità nella sezione 12 ma avrà una detrazione di 0,5 punti alla sezione 11 .
CP 21
Fig. CP 21. Considerando la punta A come sovrannumeraria avremo alla sezione 9 una penalità di 0,5 punti per forma delle stanghe, alla sezione 11 una penalità di 0,5 punti per stocco destro mancante e alla sezione 12 una penalità di 0,5 punti per punta sovrannumeraria.
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CP 22
Trofeo interessante (fg. CP 22).
Avremo alla sezione 9 le seguenti detrazioni: -0,5 p.ti per la differente forma della stanga sinistra -0,5 p.ti per stocchi asimmetrici in lunghezza -0,5 p.ti per diversa lunghezza della stanga
Alla sezione 12 : -0,5 p.ti per punta (A) sovrannumeraria asimmetrica
Nella fotografa fg. CP 23 abbiamo: A-D oculari B-E vertici C-F stocchi G punta sovrannumeraria
Alla sezione 9 avremo: -0,5 p.ti stanga sinistra asimmetrica rispetto alla destra -0,5 p.ti stanga sinistra più corta -0,5 p.ti stocco sinistro asimmetrico
Alla sezione 12 : -0,5 p.ti punta sovrannumeraria asimmetrica
CP 23
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Il trofeo rappresentato nella fg. CP 24 è regolare con una punta sovrannumeraria asimmetrica tra il vertice e lo stocco destro.
Alla sezione 9 : +3 p.ti
Alla sezione 12 : -0,5 p.ti
CP 24
Il trofeo (fg. CP 25) presenta oculari e stocchi asimmetrici e una punta sovrannumeraria (B). Le altre (A-C) non sono considerate punte.
Le misure sono state evidenziate all’interno e non all’esterno della stanga solo per motivi dimostrativi. Avremo pertanto le seguenti detrazioni:
alla sezione 9 : -1 p.to (0,5+0,5 per asimmetrie oculari e stocchi)
alla sezione 12 : -0,5 p.ti (punta sovrannumeraria)
CP 25
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CP 26
Il trofeo (fg. CP 27) presenta oculari non simmetrici e due punte sovrannumerarie asimmetriche per cui: alla sezione 9 : -0,5 p.ti per oculari
alla sezione 12 : -1 p.to per le due punte sovrannumerarie
Trofeo portato ad esempio (fg. CP 26) per la punta che parte dal cranio e non dalle stanghe.
Alla sezione 12 avremo una detrazione di 0,5 punti.
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I trofei naturalizzati non possono essere valutati. Così pure i trofei a cui sono state incollate punte originali precedentemente rotte o punte artifciali.
Vi sono poi trofei dove non è possibile individuare i parametri che devono essere valutati, perciò sono invalutabili.
Alcuni esempi di trofei invalutabili per quest’ultimo motivo:
CP 28
CP 29 CP 30
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CP 31 CP 32
Nel caso della fg. CP 33 la punta spezzata è stata ricostruita in resina. Il differente suono ottenuto battendo sulla punta conferma la manipolazione. I trofei in questi casi vanno dichiarati non misurabili.
CP 33
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Per la divaricazione da punta a punta si misura la distanza tra il centro degli apici. Anche nel caso di apici rotti o danneggiati, si misura sempre a partire dal loro punto centrale.
La distanza massima è misurata perpendicolarmente all’asse longitudinale del cranio tra i punti esterni più distanti delle stanghe o delle punte.
Come espressamente richiesto nel Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia queste misure sono obbligatorie per le medaglie oro e non concorrono al punteggio CIC ma solo a una migliore descrizione del trofeo.
Non è necessario soffermarci sulle altre informazioni richieste (lunghezza e larghezza massima del cranio) in quanto suffcientemente descritte nel capitolo del Manuale CIC.
Alcuni esempi di divaricazione da punta a punta (t) e divaricazione massima (g):
(t) (g)
CP 36 CP 37
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MEDAGLIA D’ORO CIC SLOVACCHIA 199,04 Punti CIC
Due sono le condizioni che automaticamente escludono il trofeo di daino dalla valutazione:
• la mancanza di entrambi gli oculari
• la mancanza dell’oculare e del mediano sulla stessa stanga
Oculari e mediano spezzati non infciano la validità del trofeo e sono misurabili.
Il trofeo di fg. DA 01 per cause naturali non attribuibili a rotture, non presenta sulla stanga destra il mediano e l’oculare: perciò il trofeo non è misurabile.
Il primo passo (secondo Hromas, Ninov e Whitehead) è di stabilire i limiti e la forma della pala individuando l’insenatura tra due denti nel suo punto più alto per misurare la lunghezza della stanga e della pala. Questo viene fatto tratteggiando con il gesso la pala ‘chiusa’ collegando insieme le insenature come mostrato in giallo nella foto DA 02. Espansioni oltre l’arco della linea sono utilizzabili per misurare la lunghezza della stanga solamente quando la loro larghezza è uguale o maggiore della metà della larghezza massima della pala. Se la pala è fessurata la misura va presa sotto la stessa in quanto la misura non può passare sopra una parte vuota. Prima di tutto va individuato il punto della pala da dove prendere la lunghezza della stanga. Normalmente è posizionata nell’insenatura tra i due denti nel punto più alto della pala. Dal centro dell’insenatura prescelta si traccia con il gesso una linea parallela al bordo anteriore e lungo la mezzeria della stanga fno alla rosa. La misura parte dal bordo inferiore della rosa facendo un ponte di tre centimetri verso la stanga dal bordo superiore della rosa, tenendo così conto dello spessore della stessa e proseguendo poi lungo la linea tracciata precedentemente. Nell’esempio vediamo due percorsi: A e B convergenti al centro della stanga. L’ipotesi A sembrerebbe preferibile per la maggiore lunghezza ma non è il punto corretto da cui misurare la lunghezza della stanga e della pala, mentre lo è l’ipotesi B. Questo perché, avendo descritto la pala ‘chiusa’, A è un dente biforcato, (la sua larghezza non è più della metà di quella della pala) e non può farne parte. Pertanto, in questo caso le misurazioni della lunghezza della stanga e della pala devono essere prese dal punto B.
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Nel primo esempio (fg. DA 03) le misure A-B e B-C sono inferiori alla metà della larghezza della pala E-F per cui il percorso della misura della lunghezza non può partire da nessun incavo incluso nelle due sezioni indicate.
Nel secondo esempio (fg. DA 04) la misura A-D è maggiore della metà di B-C per cui il percorso può partire da un suo incavo mantenendosi parallelo al bordo della pala fno al rientro nella mezzeria della stanga.
La lunghezza della pala è esaurientemente trattata nel ManualeCICperlaMisurazioneelaValutazionedei Trofei di Caccia
Sulla stanga manca il mediano per cui la partenza della lunghezza della pala è individuata nel punto in cui la circonferenza è maggiorata di 1 cm rispetto alla circonferenza minima sulla stanga (H1). In questo caso il valore di H1 e H2 sarà lo stesso.
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La conformazione del trofeo del daino ed altre cause naturali fanno sì che stanghe molto scure siano rare. Il color bruno scuro è valutato con il massimo dei punti (2 punti) anche se diffcilmente il colore è uniforme sulle pale: all’interno normalmente è più tenue, all’esterno è più marcato. Il Misuratore ne deve tenere conto, considerando preminente la parte esterna.
Alcuni esempi con il punteggio relativo:
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Una caratteristica del trofeo di daino è avere sui bordi delle pale delle espansioni piatte, triangolari con basi ampie più dell’altezza.
Dal 2018 il CIC ha deciso di sostituire, per le sole pale del daino, il termine punta con dente (e tutte le regole relative).
Semplicemente, se l’altezza è maggiore di 2 cm, indipendentemente dalla sua larghezza, il dente concorre all’assegnazione del punteggio.
Di fanco due esempi di rara qualità relativamente ai denti della pala.
Fig. DA 22: indiscutibili i tre punti assegnabili.
Fig. DA 23: la pala può essere considerata ben dentata su tutto il bordo nonostante la mancanza di un dente in alto e uno con base più ampia dell’altezza al centro. Anche la presenza della spina va considerata nel punteggio.
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Dei cinque punti disponibili tre vengono assegnati in funzione del peso netto del trofeo. I rimanenti due sono a discrezione del Misuratore che verifcherà se le pale sono ugualmente larghe, piene e simmetriche e se gli oculari sono corretti per forma e simmetria. Partendo dai due punti si sottraggono normalmente 0,5 punti per ognuna delle anomalie riscontrate nelle pale e negli oculari.
DA 24
Trofeo apprezzabile con pale simmetriche larghe e piene ed oculari ben sviluppati: assegnati 2 punti.
DA 25
Detrazione per asimmetria degli oculari (-0,5 punti): assegnati 1,5 punti.
DA 26
Detrazione per asimmetria degli oculari (-0,5 punti): assegnati 1,5 punti.
DA 27
Trofeo abbastanza simmetrico nella forma degli oculari, presenta una pala non piena e molto asimmetrica (-1 punto): assegnato 1 punto. Il mediano mancante e il singolo ago verranno penalizzati nella specifca sezione per la mancanza di uniformità.
DA 28
La conformazione della pala sinistra viene penalizzata di 0,5 punti per asimmetria con la pala destra. Bene gli oculari: assegnati 1,5 punti. La pala sinistra, visibilmente fessurata, verrà penalizzata alla successiva sezione 13 .
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DA 29
Oculari esteticamente coerenti. Una pala asimmetrica scarsamente piena (-0,5 punti): assegnati 1,5 punti.
Oculari non simmetrici (-0,5 punti): assegnati 1,5 punti.
DA 30
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Pur se contemplate nel Manuale CIC, trofei con pale come quelle qui riportate diffcilmente saranno portati al tavolo di valutazione perché non avranno alcuna speranza di ottenere un punteggio di qualche rilevanza. Le forme a daga sono le più penalizzate con detrazioni da quattro punti fno a sei per trofei terminanti con una semplice punta.
DA 31
Pala tipica 0 detrazioni.
DA 32 Daghe penalizzabili con 4 punti.
DA 33
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Pale panciute, a diamante e triangolari sono penalizzate da uno a tre punti come la panciuta notevolmente dentata (fg. DA 34): 1 punto di penalizzazione come la triangolare (fg. DA 35). La fessurazione non è così rara per cui il Misuratore potrebbe decidere per una detrazione da due a quattro punti (fg. DA 36).
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I bordi delle pale devono essere afflati e compatti. Vanno penalizzati quelli spugnosi o arrotondati. Una pala che presenta difetti particolarmente marcati può essere penalizzata fno a due punti.
Alcuni esempi con la detrazione applicabile ad ogni singola pala:
DA 37
Detrazione 0,5 punti
DA 39
Detrazione 0,5 punti
DA 38
Detrazione 1 punto
DA 40
Detrazione 1,5 punti
Le detrazioni per mancanza di uniformità nel Daino non riguardano la simmetria estetica dei mediani e degli oculari ma la evidente differenza della loro lunghezza. La presenza di un solo ago è considerata negativamente e penalizzata mentre se sono due e di lunghezza ragionevolmente simile non vi è detrazione. Ulteriori detrazioni vengono applicate a stanghe con posizioni irregolari e di lunghezza evidentemente diversa.
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DA 41
Differente lunghezza delle stanghe -0,5 punti
DA 43
Differente lunghezza dei mediani: -0,5 punti. Le punte non riconducibili ad aghi non vengono penalizzate in quanto non contemplate nella formula CIC.
DA 42
Differente lunghezza degli oculari -0,5 punti Un solo ago -0,5 punti
DA 44
Oculari di lunghezze diverse ma per rottura meccanica: nessuna penalizzazione. Una punta piegata in chiara posizione di ago a destra: -0,5 punti. La punta sovrannumeraria sull’oculare sinistro, avente la stessa radice, non è riconducibile ad ago e non comporta penalizzazione in questa sezione.
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DA 45
Oculari di differente lunghezza -0,5 punti Mediani di lunghezza differente -0,5 punti Un ago asimmetrico -0,5 punti
DA 46
Riprendiamo un esempio precedente:
• oculari apparentemente di pari lunghezza mediano naturalmente mancante quindi di lunghezza differente -0,5 punti • un solo ago a sinistra -0,5 punti
DA 47
Differente lunghezza delle stanghe -0,5 punti Differente lunghezza dei mediani -0,5 punti
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DA 48
Differente lunghezza degli oculari -0,5 punti Differente lunghezza dei mediani -0,5 punti
I trofei naturalizzati non possono essere valutati come pure i trofei a cui sono state incollate punte originali precedentemente rotte o punte artifciali.
Trofei dove non è possibile individuare i parametri che devono essere valutati sono invalutabili.
La divaricazione da Punta a Punta va misurata tra le insenature delle pale nel punto di partenza delle lunghezze delle stanghe, senza il vincolo dell’ortogonalità.
La divaricazione massima si misura perpendicolarmente all’asse longitudinale del cranio tra i punti più distanti delle stanghe o delle punte.
Come espressamente richiesto nel Manuale CIC queste misure sono obbligatorie per le medaglie oro e non concorrono al punteggio CIC ma solo alla migliore descrizione del trofeo.
Non abbiamo ritenuto necessario soffermarci sulle altre informazioni richieste (lunghezza e larghezza massima del cranio) in quanto suffcientemente descritte nel capitolo dell’HB.
Alcuni esempi di divaricazione da punta a punta (t) e di massima divaricazione (g):
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DA 51
t g t g
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La lunghezza parte dal punto anteriore più basso del corno per proseguire, come indicato nel Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia, seguendo la sua curvatura senza premere sulle scanalature, fno all’apice.
Le fg. ST 01 - 02 indicano chiaramente il punto di partenza.
ST 01 ST 02
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I nodi nel trofeo di stambecco maschio sono adeguatamente trattati nel Manuale CIC. Va ricordato che negli animali adulti diffcilmente si avranno nodi di buona qualità su tutta la superfcie anteriore dell’astuccio ma solo sulla parte non interessata da sfregamenti e combattimenti. Nei maschi giovani normalmente i nodi sono ben distribuiti su tutta la superfcie frontale dell’astuccio. Inseriamo, solo a titolo di esempio, tre fotografe relative a nodi robusti e ben distinti (fg. ST 03), nodi deboli o appena accennati (fg. ST 04) e della prima parte dell’astuccio privo di nodi per i motivi già citati (fg. ST 05). Come precisato nel Manuale CIC, il criterio per assegnare il punteggio è valutare la qualità e la presenza di nodi su tutto l’astuccio.
ST 03 ST 04 ST 05
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Per la valutazione dei nodi nel trofeo di femmina di stambecco non vi è nel Manuale CIC una documentazione fotografca né un testo esauriente che indichi i criteri di valutazione. Occorre preliminarmente evidenziare che i nodi delle femmine sono completamente diversi da quelli dei maschi e molto meno appariscenti. Il criterio usato nel valutare questo parametro è quanto siano marcati ed evidenti gli anelli di crescita. A titolo di esempio esponiamo alcune fotografe che ne evidenziano la diversa rilevanza.
ST 06
ST 07 ST 08
Nella fg. ST 06 gli astucci sono praticamente lisci per cui vengono assegnati 0 punti. Nella fg. ST 07 abbiamo qualche accenno visibile di anelli di crescita per cui dovrebbero essere assegnati complessivamente 0,5 punti. Nella terza fotografa (fg. ST 08) risultano ben più marcati su entrambi gli astucci per cui il trofeo può essere premiato con 2 punti.
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ST 09 ST 10
Il quarto trofeo (fg. ST 09) risulta particolarmente apprezzabi le e raro tanto che ne mostriamo anche un particolare (fg. ST 10). È premiato con 3 punti. Queste considerazioni, in assenza di materiale descrittivo e fotografco, sono frutto della nostra esperienza in Commissioni su tutto l’arco alpino italiano dove sempre più spesso vengono valutate anche femmine di stambecco.
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ST 11
La divaricazione si misura all’esterno degli astucci nel punto massimo ortogonalmente alla verticale del cranio (fg. ST 11).
In caso di rottura (fg. ST 12) la misura parte dall’esterno dell’astuccio rotto fno al punto esterno simmetrico dell’altro.
Nella fg. ST 13 abbiamo un caso particolare: la divaricazione è maggiore della media delle lunghezze degli astucci. In questo caso, per il calcolo del punteggio, la divaricazione sarà uguale alla media delle lunghezze delle corna e non la misura effettiva.
ST 12 ST 13
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I trofei naturalizzati non possono essere valutati.
Così pure i trofei a cui sono state incollate parti originali precedentemente rotte del corno o parti artifciali oppure quando gli astucci sono stati incollati in una posizione diversa da quella naturale.
Vi sono poi trofei dove non è possibile individuare i parametri che devono essere analizzati, in questi casi il trofeo non può essere valutato.
Per la divaricazione da punta a punta si misura la distanza tra il centro degli apici degli astucci, senza l’obbligo dell’ortogonalità.
Nel caso di apici rotti o danneggiati, si misura sempre partendo dal loro punto centrale.
La divaricazione massima si misura perpendicolarmente all’asse longitudinale del cranio tra i punti più distanti degli astucci o tra gli apici.
Come espressamente richiesto nel Manuale CIC queste misure sono obbligatorie per le medaglie oro e non concorrono al punteggio CIC ma solo a una migliore descrizione del trofeo.
Non abbiamo ritenuto necessario soffermarci sulle altre informazioni richieste (lunghezza e larghezza massima del cranio) in quanto suffcientemente descritte nel capitolo del Manuale CIC.
Per quanto riguarda la dichiarazione dell’età, ricordiamo che si devono indicare solamente gli anni compiuti, che si determinano analizzando le crescite annuali delle corna, contando gli anelli che si formano in seguito all’arresto della crescita durante il periodo invernale (fg. ST 14).
ST 14
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Esempi di divaricazione da punta a punta (t) e divaricazione massima (g) (fg. ST 15 - ST 16 - ST 17): g ST 15
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ST 16 ST 17
t
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2
Nella stragrande maggioranza dei trofei di camoscio la misurazione dell’altezza, rilevata verticalmente a partire dalla sutura cranica presente tra i due cavicchi ossei, sino all’altezza massima delle corna, non presenta diffcoltà o attenzioni particolari (fg. CM 01). Diverso il caso quando si esaminano trofei anomali. Nel secondo esempio (fg. CM 02) l’altezza è misurabile in quanto è perfettamente verticale. Nel successivo capitolo “Trofei non valutabili” troverete alcuni casi in cui non è stato possibile determinarne verticalmente l’altezza, ma solo in modo obliquo rendendone così impossibile la valutazione.
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Abbiamo avuto modo di riscontrare che, nella valutazione del trofeo di camoscio, l’unica criticità si verifca nell’individuazione dell’età del camoscio, in particolare per chi valuta occasionalmente tale trofeo. Per questo motivo abbiamo voluto presentare più esempi, ricordando che, ai fni del punteggio (fg. CM 03), si devono contare solamente gli anni compiuti non considerando quindi l’ultimo anello di accrescimento.
CM 03
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Nel caso di astucci con resina (fg. CM 07) si individua quello con la massima circonferenza con resina poi sullo stesso astuccio la massima senza deposito. Alleghiamo la tab. CM 1 (A-B), già recepita nell’Edizione 09 -19 del ManualeCICperlaMisurazioneelaValutazionedeiTrofeidiCaccia, che semplifca il calcolo della detrazione.
CM 07
Tab. CM 1 (A-B)
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I trofei naturalizzati non sono valutabili come pure trofei a cui sono state incollate parti originali precedentemente rotte del corno o artifciali, oppure quando gli astucci sono stati incollati in una posizione diversa da quella naturale.
I trofei dove non è possibile individuare tutti i parametri che devono essere analizzati non possono essere valutati.
Alcuni esempi di trofei invalutabili per quest’ultimo motivo:
CM 08
CM 09
CM 10
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CM 11
CM 12 CM 13
Nella fg. CM 14 l’astuccio sinistro è stato ricostruito in resina, il differente suono ottenuto battendo sull’astuccio conferma la manipolazione. Perciò il trofeo non può essere valutato.
CM 14
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Per la divaricazione da punta a punta si misura la distanza tra gli apici degli astucci senza l’obbligo dell’ortogonalità. Anche nel caso di apici rotti o danneggiati, si misura sempre a partire dal loro punto centrale.
La divaricazione massima si misura perpendicolarmente all’asse longitudinale del cranio tra i punti più distanti degli astucci che non sempre coincidono con gli apici quando questi sono convergenti.
Come espressamente richiesto nel Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia queste misure sono obbligatorie per le medaglie oro e non concorrono al punteggio CIC ma solo a una migliore descrizione del trofeo. Non abbiamo ritenuto necessario soffermarci sulle altre informazioni richieste (lunghezza e larghezza massima del cranio) in quanto suffcientemente descritte nel capitolo del Manuale CIC. Per quanto riguarda la stima dell’età, come già detto alla precedente sezione 5 si conteggiano solo gli anni compiuti contando sugli astucci gli anelli delle crescite annuali che si arrestano durante il periodo invernale.
Alcuni esempi di divaricazione da punta a punta (t) e divaricazione massima (g):
CM 15 CM 16
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MEDAGLIA D’ORO CIC SLOVACCHIA 231,25 Punti CIC
Il trofeo di mufone è molto ben descritto nel ManualeCICperlaMisurazioneelaValutazionedeiTrofeidi Caccia per cui non necessita di ulteriori commenti.
Prima di intraprendere le misurazioni specialmente in presenza di apici divergenti, è buona norma procedere alla misura della divaricazione delle spire e di quella degli apici per determinare l’indice - C che potrebbe escludere il trofeo dalla valutazione.
Il Manuale CIC è eloquente e non servono ulteriori annotazioni se non quella di fare ponte su eventuali scortecciature del corno se queste coincidessero con la circonferenza maggiore. Va inoltre ricordato che la scortecciatura, dal 2018 non è più considerata un difetto, per cui non è oggetto di detrazione.
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Vi sono trofei non valutabili per i seguenti motivi:
• indice - C inferiore a 0,7
• impossibilità di individuare anche solo uno dei parametri che devono essere analizzati
• i trofei naturalizzati
• trofei a cui sono state incollate parti originali precedentemente rotte del corno, parti artifciali o astucci incollati in una posizione diversa da quella naturale
Divaricazione da punta a punta (t)
Per la divaricazione da punta a punta si misura la distanza tra gli apici, senza l’obbligo dell’ortogonalità. Anche nel caso di apici rotti o danneggiati, si misura sempre a partire dal loro punto centrale.
La divaricazione massima si misura perpendicolarmente all’asse longitudinale del cranio tra i punti più distanti delle stanghe o delle punte. Nel mufone coincide con la divaricazione esterna delle spire già misurata e utilizzata per il calcolo dell’indice - C.
Un esempio di divaricazione da punta a punta (t) e divaricazione massima (g):
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Il trofeo con la spira sinistra spezzata (fg. MU 04) permette di mostrare la misura punta a punta partendo dal centro della rottura fno all’apice della spira destra mentre per la misurazione della divaricazione (b), necessaria per valutare l’indice - C, il punto di partenza è il centro dell’apice rotto e il punto di arrivo, ortogonale all’asse del cranio, è la mezzeria della spira destra.
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MEDAGLIA D’ORO CIC LITUANIA 135,5 Punti CIC
Il punto di colore per le difese va dato per l’anello di tartaro alla fne del piano di afflatura; più raramente per il colore del piano stesso.
Normalmente, a meno che siano stati danneggiati durante la preparazione, le due difese sono simili, di conseguenza possiamo assegnare il punteggio alla coppia secondo gli esempi riportati nella fg. CI 01.
Colorazione:
• della prima coppia 0 punti
• della seconda coppia 0,5 punti
• della terza coppia 1 punto
Per assegnare il punto di curvatura, entrambe le difese devono soddisfare quattro condizioni:
1. La difesa deve raggiungere il settore verde dei 45° sulla tavola Hromas 2. L’apice deve essere ben formato 3. La convessità della superfcie esterna non deve avere evidenti solchi longitudinali 4. Il piano di afflatura deve essere più lungo di 5 cm
Mancando anche una sola condizione non si può assegnare il mezzo punto alla difesa.
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Schema per l’assegnazione del mezzo punto a ciascuna difesa.
Curvatura Hromas >45°
Conformazione della punta Convessità delle superfci Lunghezza piano di afflatura >5 cm
Si Si No Si
CI 02
CI 03 CI 04 CI 05
CI 06
La fg. CI 04 evidenzia, in sezione, la dimensione del solco presente longitudinalmente sulla superfcie esterna della difesa (fg. CI 06). Per la difesa in oggetto non è possibile assegnare il mezzo punto previsto.
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Qui è possibile vedere un altro esempio (fg. CI 06-A) di solchi longitudinali che non permettono di assegnare il mezzo punto.
CI 06-A
Apici delle punte
Il Manuale CIC per la Misurazione e la Valutazione dei Trofei di Caccia prevede, per l’assegnazione del punteggio, che gli apici delle punte siano ben formati. Apici delle punte spezzati o arrotondati non vengono penalizzati.
09
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Apici delle punte con conformazioni anomale vengono penalizzati.
Ecco alcuni esempi:
Un caso interessante:
Le difese hanno un colore intermedio per cui 0,5 punti. La difesa destra, in primo piano, presenta un evidente canale lungo lo sviluppo quindi zero punti per quanto previsto al precedente punto 3. La difesa sinistra, pur avendo la punta rotta, benefcerà di 0,5 punti di curvatura.
Le coti sono di buon colore: 1 punto. Nonostante siano spezzate sicuramente guadagneranno il punto di curvatura ma diffcilmente il punto di sovrapposizione.
Per questo è d’obbligo l’uso della tavola Hromas.
CI 10 CI 11 CI 12 CI 13
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Il punto di curvatura delle coti viene assegnato quando raggiungono o superano la linea rossa dei 90° nella tavola Hromas. Nell’esempio (fg. CI 19) le coti soddisfano ampiamente la condizione e il punto di curvatura è assegnato.
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Un ulteriore punto va assegnato se le coti superano il settore verde dei 45° e si toccano o si sovrappongono. Nel primo esempio si toccano e nel secondo si sovrappongono; in entrambi i casi il punto di chiusura è assegnato.
CI 22
Coppia di difese simmetriche Detrazione 0 punti
Un esempio di planarità, non penalizzata a meno che non contribuisca all’asimmetria (fg. CI 24).
CI 23
Coppia di difese asimmetriche Detrazione -1 punto
CI 24
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Penalizzare l’incongruenza tra coti e difese non è frequente. Il giudizio è lasciato al Misuratore che deve valutare nel complesso volumi, masse, lunghezze e larghezze delle zanne.
Ecco alcuni esempi di trofei con malformazioni che li rendono non valutabili in quanto non è possibile individuare correttamente i parametri che devono essere valutati. CI 30 CI 31
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CI 32
Nella fg. CI 32 la deformazione della difesa sinistra non permette la misurazione della lunghezza e della larghezza. Inoltre la radice presenta una spaccatura che ne falserebbe la misura.
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Nicolò Amosso, biellese, imprenditore nel settore metalmeccanico, è cacciatore di montagna e di selezione.
Da sempre lo anima una forte passione per la montagna e per le sue attività.
Nel 2002 partecipa al Corso CIC di Bologna conseguendo la qualifca di misuratore della Commissione Esposizioni & Trofei del CIC.
Nel 2014 diviene Misuratore Certifcato CIC (CCM), dopo aver seguito il corso tenuto a Vienna.
Membro del Consiglio Direttivo dell’Accademia Biometrica Faunistica Italiana fn dalla sua costituzione, nel 2016, su proposta della Delegazione Italiana, acquisisce dal CIC di Budapest la qualifca di Senior International Trophy Judge (STJ) e dallo stesso anno è docente CIC ai corsi per CCM.
Partecipa come tutor alle Commissioni Nazionali, dal 2016 a tutti i Trophy Evaluation Board del CIC e a numerose Commissioni Internazionali in Italia e in Ungheria. CIC Expert dal 2021.
È Capo delegazione del CIC Italia e Vicepresidente ABIF dal 2019.
Enzo Berzieri, nato a Parma, dirigente di azienda fno alla pensione, cacciatore di selezione, scrive su argomenti di caccia e collabora con numerose riviste venatorie.
Nel 1997 frequenta il corso CIC presso l’università Mendel di Brno (CZ) tenuto dal professor Josef Hromas. Nel 2002 organizza, docenti Veljko Varicak e Michel Nolens, il corso CIC di Bologna per formare i misuratori di molte Regioni Italiane che si rivelerà il nucleo fondante della trofeistica nazionale.
Nel 2014 acquisisce la qualifca di Misuratore Certifcato CIC a Vienna.
Fondatore con Giovanni Persona e Bruno Vigna dell’Accademia Biometrica Faunistica Italiana, nel 2015 viene proposto come Senior Trophy Judge (STJ). Dallo stesso anno partecipa a tutti i Trophy Evaluation Board e a numerose Commissioni Internazionali in Ungheria ed in Italia.
Dal 2017 fa parte del gruppo operativo dei corsi CIC tenuti in Italia. CIC Expert dal 2021.
Attualmente è componente eletto del Consiglio Direttivo e fa parte dell’Uffcio di Presidenza dell’ABIF.