Una strada condivisa

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Due passeggeri chiacchierano a bordo di un’auto. Il car sharing è sempre più diffuso in Italia, e Bla Bla Car è la piattaforma più utilizzata

una strada condivisa Car sharing e pullman low cost coprono le lacune dei mezzi di trasporto pubblico tradizionali

O

di

SELENE RINALDI

@selenerinaldi

CHIARA SIVORI @arav25

re 9 e 30, stazione di Ponte San Giovanni, Perugia. Maria Luisa ci sta aspettando con un piccolo trolley viola. Non siamo sicure che sia proprio lei la nostra passeggera, quindi la chiamiamo al cellulare e vediamo che prende il telefono in mano. Le facciamo un cenno; lei si volta, sorride e si avvicina alla macchina. All’inizio c’è un po’ di imbarazzo: come ci si saluta, di che si parla con una sconosciuta compagna di viaggio? Siamo dirette a Siena; per arrivarci con il treno partendo da Perugia ci vorrebbero più di quattro ore, con due cambi. In macchina, invece, un’ora e mezza. Per Maria Luisa, laureata in legge e collaboratrice di un’associazione in difesa delle donne, la piattaforma di car sharing Bla Bla Car è l’unica soluzione possibile. «Sono di Caltagirone, ma ho studiato a Siena e il mio compagno è di Perugia – ci racconta – Torno in Toscana almeno due volte alla settimana per lavoro, e con il treno non potrei farlo in giornata». Chiacchierando del più e del meno, il viaggio passa velocemente. Arrivate a Siena, Maria Luisa ci aiuta a trovare un parcheggio gratuito e ci dà dei consigli su cosa vedere, con tanto di racconti e curiosità su Siena e i suoi abitanti. Ci salutiamo Quattrocolonne

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15 febbraio 2018

con due baci sulla guancia, come se ci frequentassimo da tanto. È stato interessante conoscerla. E Bla Bla Car deve il suo nome proprio a questo: “bla bla”, ovvero parlare, scambiarsi esperienze, condividere un tragitto. Fondata in Francia nel 2006 da Frédéric Mazzella, oggi viene utilizzata da più di sessanta milioni di persone in tutto il mondo, ed è diventata un mezzo fondamentale per collegare i centri della provincia che rimangono spesso tagliati fuori dai servizi di trasporto pubblico, come l’Umbria. A Perugia, solo nel mese di gennaio 2018 sono stati condivisi 1500 viaggi, soprattutto verso Roma, Milano, Siena e Firenze; le destinazioni più gettonate dai ternani sono invece Viterbo, Milano, Napoli e Roma. Offrire un passaggio su Bla Bla Car è soprattutto un modo per risparmiare su autostrada e benzina. Francesco, 29 anni, ha iniziato a mettere a disposizione la sua auto nel 2013, quando per motivi di studio ha passato un anno a Cremona. Da studente fuori sede, cercava un modo per far quadrare i conti: «Il viaggio di andata e ritorno da Perugia costa 100 euro, con Bla Bla Car riuscivo a coprire interamente i costi, o al massimo spendevo una ventina di euro».


Il conducente deve anche tenere conto delle richieste dei suoi passeggeri. Quando si inserisce sulla piattaforma un passaggio, si possono indicare delle fermate intermedie dove prendere e far scendere le persone. «Le deviazioni sono un po’ una scocciatura, ma spesso ti permettono di riempire la macchina», fa notare Francesco. Essere disponibili e puntuali è un modo per ottenere buoni “feedback”, i commenti che i passeggeri lasciano dopo il viaggio. Le valutazioni positive permettono di rassicurare chi non ama affidarsi alla guida di uno sconosciuto. Le donne sono le più sensibili: «All’inizio venivano con me soltanto uomini, poi a mano a mano che aumentavano i feedback positivi sono arrivate le prime passeggere», conclude Francesco. Condividere un viaggio, in alcuni casi, ha portato alla scoperta di occasioni interessanti. «Stavo raccontando agli altri passeggeri un po’ di me», dice Pietro, un ragazzo di Padova. «Ho parlato della mia laurea in Scienze motorie a Parigi, e per puro caso un altro passeggero mi ha detto che stava per lanciare un’applicazione dedicata allo sport, “Sportclubby”. Era in cerca di collaboratori, e così ho iniziato a lavorare per loro». Non tutto è oro quello che luccica: in fondo, si tratta di una piattaforma di car sharing, e i conducenti non sono dei professionisti. Marta, una trentenne di Avigliano (Terni), lavora e vive a Milano da tre anni. Per tornare a casa, spesso usa Bla Bla Car. Si è trovata quasi sempre bene, ma ha anche avuto qualche momento di disagio: «Una volta mi è capitato di salire in macchina con uno che in quasi sei ore di viaggio non ha voluto fare nemmeno una sosta. Un’altra volta un conducente ci ha “concesso” solo di fermarci a comprare un panino, e non ha nemmeno aspettato che finissimo». Più il viaggio è lungo, però, più è difficile trovare un passaggio. In questo caso, se si vuole risparmiare, l’unica alternativa a treni e aerei sono i pullman low cost. Perugia è il principale punto di partenza in Umbria, da piazza Partigiani e da piazzale Umbria Jazz. Baltour, Marinobus e Flixbus e altre compagnie offrono viaggi verso le principali città italiane a prezzi molto competitivi: 15 euro per arrivare a Milano, ad esempio, prenotando con un certo anticipo. Ma chi sceglie questo mezzo deve metter in conto di impiegare moltissimo tempo, anche tutta la notte, per arrivare a destinazione. Nonostante i tanti comfort offerti (wi-fi gratuito, bagni, prese

della corrente), si tratta di viaggi poco riposanti: «Per tornare in Calabria devo viaggiare quasi sempre di notte, arrivando molto presto la mattina», racconta Sara, una studentessa fuorisede a Perugia. «All’inizio tornavo a casa più spesso, ma ora sento di più la stanchezza; faccio questi viaggi solo quando posso rimanere qualche giorno». Per Sara tornare in treno è escluso: «Mi è capitato di fare viaggi di sedici ore, con due cambi. La stazione del treno è più vicina a casa mia rispetto a dove si fermano i bus, ma spesso ho dovuto aspettare la coincidenza a Roma Termini per due ore». Pullman low cost e car sharing fanno una significativa concorrenza a Trenitalia (che sono corse ai ripari attivando a loro volta un servizio di bus), ma da qualche tempo è emerso un fenomeno nuovo: i mezzi alternativi ai mezzi alternativi. Le stesse persone che si servivano di Bla Bla Car hanno creato gruppi sui social network per offrire e cercare passaggi in modo autonomo, evitando le commissioni previste dalla piattaforma del car sharing. “Scrocca un passaggio se hai il coraggio”, ad esempio, è il nome ironico del gruppo degli abitanti di Città di Castello che organizza passaggi collettivi per Bologna. Basare la narrazione della propria azienda sui valori della condivisione e della collaborazione tra utenti, purtroppo per Bla Bla Car, si potrebbe rivelare un’arma a doppio taglio. Q

Quattrocolonne

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Non solo treni: per spostarsi al di fuori dell’Umbria utilizzare il pullman è conveniente


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