Una storia lunga 60 anni Il nostro impegno per continuare a servire il territorio Verduno: i contributi a favore dell'ospedale unico 5 milioni di finanziamento a Bottero di Cuneo Semestrale di informazione per i Soci della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco N° 1 > Gennaio 2023
07.2020 | Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Prima della sottoscrizione leggere attentamente il set informativo disponibile presso gli intermediari aderenti al circuito di Assicura Agenzia, sul sito www.assimoco.it e sul sito www.assicura.si Intermediato da È un prodotto di La polizza multirischi per l’attività imprenditoriale. Assicura il tuo esercizio in piena serenità. Inserire sito internet INSERIRE LOGO www.bancadicherasco.it
In copertina: La nuova Direzione Generale di Banca di Cherasco
Semestrale di informazione finanziaria e cultura locale della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco
ANNO 23 N.1 Gennaio 2023 Aut. Trib. Alba n.10 del 15.11.2001
Presidente: Giovanni Claudio Olivero
Direttore: Marco Carelli
Direttore responsabile: Lorenzo Boratto
Hanno collaborato: Giovanni Claudio Olivero Marco Carelli Lorenzo Crida Danilo Rivoira Gianluca Lingua Loredana Abrate Tiziana Raspo Piercarlo Gentile Beppe Malò
Fotografie: Archivio della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco
Grafica e Stampa: Stampatello s.r.l. Roreto di Cherasco
Chiuso per la stampa il 21 dicembre 2022. L’Editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
Sommario
"Una storia lunga 60 anni grazie a mutualismo e cooperazione" 6 "Il nostro impegno è continuare a servire il territorio" 8 Cercando una nuova mutualità e un approccio cooperativo al web 10 Una Banca del territorio per l'ospedale unico 13 La Fondazione Ospedale di Cuneo e le eccellenze dell’hub provinciale 14 Bra, Lions e Banca di Cherasco insieme per la riqualificazione di piazza Roma 16 Sessanta anni nel segno della solidarietà 18 La mostra-evento con le opere di Joan Mirò a palazzo Salmatoris 20 Le grandi fiere dell’autunno con i prodotti della tradizione 22 Le novità dell'ecobonus in edilizia: l'impegno nell’acquisto dei crediti 24 Brigo Srl, le nuove opportunità della mobilità green 26 "Quattro generazioni di artigiani raccontati dai nostri prodotti" 27 Cinque milioni di finanziamento per Bottero SpA di Cuneo 28 Imparare una lingua straniera all’estero: un’esperienza che cambia la vita 30 Il ritorno in presenza nel 2023 dell’Assemblea dei Soci, finalmente 31 Una struttura creata per la Banca e a servizio della comunità Imprenditore di Narzole ai Mondiali in Qatar 32 Il calendario 2023 con i volti dei dipendenti 34 La riorganizzazione della filiale 1 di Roreto 35 Chi sono i neo assunti di Banca di Cherasco
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3 Una storia lunga 60 anni Il nostro impegno per continuare a servire il territorio Verduno: contributi a favore dell'ospedale unico 5 milioni di finanziamento a Bottero di Cuneo Semestrale di informazione per Soci della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco N° 1 > Gennaio 2023
N° 1 > Gennaio 2023
"Una storia lunga 60 anni grazie a mutualismo e cooperazione"
Intervista al Presidente Giovanni Claudio Olivero
“N
el 2022 la Banca di Cherasco ha celebrato i 60 anni dalla nascita. Sono decenni in cui è cambiato il mondo, è cambiato tutto, ma questa Bcc ha continuato a credere nei suoi principi costitutivi, le sue fondamenta: mutualismo e cooperazione.
La sfida è continuare a impegnarci per rendere questi valori ancora più concreti”. Così Giovanni Claudio Olivero, dal 2015 Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca di Cherasco. Olivero si prepara a portare all’Assemblea dei Soci del 2023 i risultati del triennio che si va concludendo. L’Assemblea (si spera di nuovo in presenza, dopo tre anni di restrizioni causate dalla pandemia) sarà chiamata anche al rinnovo delle cariche sociali della Bcc.
Presidente, cosa deve fare oggi una Banca del territorio, come quella nata a Cherasco nel 1962?
“Per noi “Banca del territorio” significa fare
parte di un ecosistema che è la comunità, fatta di cittadini e istituzioni, terzo settore e associazioni di categoria, enti territoriali e consorzi. Una volta si chiamavano corpi intermedi: sono le forme e i modi in cui un territorio si organizza e si dà un’identità. La Banca di territorio deve stare nel mezzo di queste realtà, con il suo lavoro deve essere un facilitatore: risolvere problemi, offrire soluzioni, stare accanto alle esigenze dei Soci, delle piccole e medie aziende, delle associazioni, delle scuole o di un municipio. Una strada che percorriamo da tempo e che va sempre più rafforzata. Per farlo serve un requisito fondamentale”.
Quale?
“Le persone, che sono al centro dell’azione della Banca. Intese come clienti e Soci, famiglie e imprese, e come il personale che lavora ogni giorno con impegno in questo Istituto di Credito Cooperativo. Il personale va formato, accompagnato nella sua crescita: la scuola dell’obbligo e poi l’università purtroppo non sono in grado di fornire i profili che cerchiamo nel mondo del Credito Cooperativo. Per questo stiamo lavorando a un progetto di costruzione di un percorso di formazione permanente interno all’Istituto, rivolto a tutto il personale. Sarà uno degli obiettivi del prossimo Consiglio di Amministrazione, accanto all’impegno a mantenere in equilibrio raccolta e impieghi, risultati economici e ritorni per la comunità”.
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Giovanni Claudio Olivero, Presidente di Banca di Cherasco
di Lorenzo Boratto
Il “compleanno” è coinciso con un cambio alla guida della Bcc. Cosa ha significato?
“L’ex Direttore Pier Paolo Ravera, che ringraziamo ancora per il suo impegno, ha guidato la Banca per sette anni: idealmente con la sua pensione si è conclusa la fase di superamento del vecchio modello del Credito Cooperativo, con l’ingresso nel 2019 in Cassa Centrale Banca, la Capogruppo con sede a Trento che riunisce Cherasco e oltre sessanta Bcc dal Nord al Sud d’Italia. Adesso la nuova Direzione Generale, con Marco Carelli e i Vice Direttori Lorenzo Crida e Danilo Rivoira, deve affrontare le sfide complesse dei prossimi anni, che non riguardano solo il Credito Cooperativo. Per rendere questa Bcc una Banca ancora più al centro del suo territorio di riferimento, improntata alle relazioni, ai contatti umani, allo sviluppo sociale”.
Perché ha parlato di mettere al centro le persone?
“L’attenzione alle persone è un passaggio fondamentale, il fine ultimo è sempre quello di favorire lo sviluppo del territorio ma le modalità con cui questo avviene si sono
arricchite nel tempo. Oggi i concetti di benessere e di sostenibilità sono prioritari rispetto alla misura del semplice vantaggio economico. Dobbiamo in sostanza rinnovare, in chiave moderna, la scelta lungimirante fatta 60 anni fa da 43 Cheraschesi, tra cui due donne, che hanno avuto una visione accorta e previdente: con i lori risparmi hanno fatto una scommessa, che è cresciuta nel tempo e i cui frutti arrivano fino a oggi, con una Banca che ha quasi 16 mila Soci e lavora tutti i giorni su due leve che sono fondamentali nella cooperazione: fiducia e credibilità. Significa che, al di là delle condizioni di un fido o del tasso di un mutuo, conta che la Banca sia, in ogni momento, un partner affidabile nelle scelte finanziarie ed economiche, di vita e di lavoro. Per guardare al futuro con serenità. Anche se la realtà che ci circonda è spesso turbolenta, problematica. Essere Banca del territorio vuol dire dare risposte ai problemi quotidiani e accompagnare le scelte più ambiziose, i sogni delle persone: è questo il significato profondo di essere ancora oggi cooperativi e mutualistici. Lo stesso spirito che anima la Banca da 60 anni”.
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"Il nostro impegno è continuare a servire il territorio"
Rinnovata la Direzione Generale di Banca di Cherasco
di L.B.
“V
ogliamo e dobbiamo continuare a servire il territorio nel quale la Banca opera da 60 anni. Per rispondere alle esigenze della comunità e gestire al meglio il patrimonio che abbiamo ricevuto in prestito da chi ci ha preceduto e che intendiamo lasciare, ulteriormente arricchito, alle prossime generazioni. Impegnandoci per realizzare sempre più una Banca moderna, forte, dinamica. E adatta a tempi nuovi”. Così aveva detto Marco Carelli subito dopo la nomina a Direttore Generale di Banca di Cherasco, all’indomani del via libera della Banca Centrale Europea. Un cambio al vertice arrivato durante il “compleanno” dell’Istituto di Credito Cooperativo nato nel 1962. Carelli è affiancato dai Vice Direttori Lorenzo Crida e Danilo Rivoira. Spiega: “Il 2022 è stato l’anno in cui si è concluso definitamente il lungo percorso di messa in sicurezza dei conti della Bcc. Un percorso tracciato in buona parte dal mio predecessore, Pier Paolo Ravera, ora in pensione dopo 40 anni nel mondo del Credito Cooperativo. Adesso c’è lo spazio e il modo per tornare a generare valore e produrre redditi adeguati, che nello spirito cooperativo di questa Banca devono essere messi a disposizione, sotto varia forma, del territorio dove siamo nati, in cui siamo radicati e dove abbiamo la fiducia di quasi 16 mila Soci e 30 mila clienti”.
Carelli prosegue: “La Banca di Cherasco continuerà a operare tenendo a mente i nostri valori, quelli che hanno permesso a questo Istituto di crescere in questi decenni, sia geograficamente, sia per numero di Soci
e Clienti. Significa avere ben chiaro in mente qual è la nostra identità, fatta di attenzione alla comunità dove operiamo, al riguardo che dobbiamo avere per chi ci sceglie, ma anche per il mondo del volontariato, associazioni, scuole, enti locali che con noi lavorano ogni giorno, in noi ripongono la loro fiducia”.
La nuova Direzione Generale ha ribadito in diverse occasioni la centralità che avranno le persone nelle decisioni quotidiane, grandi e piccole. Ancora Carelli: “Ad esempio per il calendario 2023 è stato scelto di utilizzare le foto di collaboratori di tutte le 26 filiali e della sede di Roreto. Alcuni mesi fa è stato erogato un bonus ai dipendenti legato all'aumento del prezzo dei carburanti e dell'energia: un provvedimento straordinario di cui siamo orgogliosi, un segnale di vicinanza a chi ogni giorno si impegna a garantire il massimo livello di servizio alle comunità locali”.
Da alcuni mesi Banca di Cherasco sta poi lavorando alla creazione di un percorso di formazione continua interna all’Istituto “il cui obiettivo - conclude il Direttore - è la crescita professionale di tutti i collaboratori. Lavorando su competenze tecniche e trasversali, anche per aumentare la consapevolezza che il Credito Cooperativo è differente perché si focalizza sulle persone e non sui profitti. Lo fa in mille modi diversi, tutti i giorni, concedendo un mutuo o un fido, con le erogazioni alle associazioni, sponsorizzando il mondo dello sport, indirizzando un cliente alla scelta migliore per valorizzare il proprio risparmio o aiutando le imprese a crescere e svilupparsi”.
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Marco Carelli, Direttore Generale
MARCO CARELLI ha 52 anni, vive a Bra, è sposato con Anna e papà di Gaia, Arianna, Pietro. Dopo la laurea in Economia a Torino ha lavorato in SanPaolo-Imi, poi a Roma e Brescia nell’ambito del credito in un contesto internazionale e, dal 2002 al 2016, a Cuneo per la Federazione delle Bcc di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, occupandosi di Internal Audit, Risk Management e Pianificazione strategica. In Banca di Cherasco è arrivato sei anni fa come Vice Direttore e, dallo scorso giugno, è Direttore Generale.
Lorenzo Crida, Vice Direttore Vicario
LORENZO CRIDA ha 47 anni e abita a Cuneo, sposato con Marina, due figli: Alessandra e Marco. Dopo la laurea in Economia a Torino è arrivato alla Banca di Cherasco nel 2016 dopo una lunga esperienza nel Credito Cooperativo. È stato responsabile Risk Management, da giugno è Vice Direttore Vicario. Dice: “Mi occupo principalmente di credito e tesoreria, lavorando per contenere i rischi e garantire una crescita equilibrata. Una Bcc, a differenza di altre Banche che stanno chiudendo sportelli da anni, si impegna per far sì che i Clienti e i Soci, ogni giorno, possano contare su una presenza concreta, competente, affidabile”.
Danilo Rivoira, Vice Direttore Generale
DANILO RIVOIRA ha 43 anni, vive a Fossano con la moglie Sara e le figlie Elisabetta e Sofia. È attivo anche nel mondo del volontariato e lavora in Banca di Cherasco dal 2000: prima come addetto ai crediti e poi, nel tempo, è stato Direttore di filiale, responsabile Area crediti e finanza, Responsabile commerciale, fino alla nomina a Vice Direttore Generale. Spiega: “Lavoro in modo prioritario sul comparto business, quello commerciale e dello sviluppo della Banca. Per noi conta l’attenzione al territorio e il sostegno alle comunità locali, oltre che al mondo di volontariato e associazioni, una delle ricchezze delle tre province dove Banca di Cherasco opera da 60 anni”.
Novità • Banca e Novità • Banca e Novità • Banca e Novità 7 N° 1 > Gennaio 2023
Nella foto, da sinistra: il filosofo e direttore scientifico del progetto di ricerca Webfare
Maurizio Ferraris, Elena Baralis (direttrice del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino), Italo Monfredini (presidente della trentina Stayup Ets) e Giovanni Claudio Olivero, Presidente di Banca di Cherasco
Cercando una nuova mutualità e un approccio cooperativo al web
Presentato a Torino il progetto Webfare insieme a Politecnico e UniTo
Banca di Cherasco ha scelto di essere in prima linea per un progetto di ricerca tanto innovativo quanto ambizioso. L’obiettivo è arrivare a un utilizzo “etico e sostenibile” della enorme mole di dati che ognuno di noi, di continuo, genera navigando su internet. Lo fa con il proprio smartphone o tablet, il pc a casa o al lavoro, oppure usando qualsiasi oggetto o macchina collegato con la rete (il cosiddetto “Internet of things”). Come indirizzare o controllare altrimenti questi dati? Con un’inedita “piattaforma civica”, capace di restituire ai singoli almeno una parte del valore per i tantissimi dati che producono senza sosta. L’iniziativa si chiama “Webfare”, ovvero un approccio innovativo al welfare digitale e alla mutualità, e vede insieme Università degli Studi e Politecnico di Torino con il sostegno del Gruppo Cassa Centrale Banca insieme a Banca di Cherasco e ad altre Bcc che fanno parte del Gruppo. Il progetto di ricerca ha una durata di
5 anni, entrerà nel vivo nel 2023: sarà condotto da “Scienza Nuova”, l’alleanza tra Università e Politecnico di Torino per la ricerca applicata “attraverso l’ibridazione di competenze umanistiche e tecnologiche”. Inoltre è stato candidato a diversi finanziamenti internazionali, come il bando Fis (Fondo Italiano per la Scienza) o lo European Research Council.
La presentazione ufficiale era stata a fine ottobre a Torino, nella sede del Dipartimento di Architettura, nel Salone d’onore del Castello del Valentino, durante il convegno internazionale “Philosophy of the City”. Erano intervenuti, tra gli altri, il direttore di “Scienza Nuova” Maurizio Ferraris, che è filosofo, accademico torinese e divulgatore Rai, poi il Presidente di Banca di Cherasco Giovanni Claudio Olivero, Italo Monfredini (presidente della trentina Stayup Ets), Isabella De Michelis (ceo di Ernie App), Emilia Garrito (ceo di Quantum Leap) ed Elena Baralis (direttrice del Dipartimento
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di Lorenzo Boratto
di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino).
Nel pomeriggio di presentazione e dibattito era emerso come sia necessario un approccio nuovo, per mettere a disposizione di tutti, non solo della grandi corporation della Silicon Valley, il capitale nuovissimo e immenso di dati registrati dal web. Ferraris ha parlato di “evento storico, nel senso che non ha precedenti nella storia: i dati da soli servono a nulla, vanno interpretati e orientati e non devono farlo solo le grandi piattaforme americane o cinesi a fini commerciali”. Per Olivero “il progetto, attraverso la mediazione delle Banche di Credito Cooperativo, vuole provare a gestire in un modo nuovo i dati dei Soci e clienti delle Bcc. Con la garanzia che il beneficiario sarà il titolare dei dati stessi. Vanno messi a punto gli aspetti tecnici, serve un adeguato corredo normativo: da questo processo si potranno ricavare risorse da impiegare a scopo filantropico e mutualistico, come è nel Dna delle nostre Banche di Credito Cooperativo”. “Centoquarant’anni fa nacquero le cooperative di credito" ha spiegato Monfredini: "hanno tradotto in iniziative concrete i principi di mutuo aiuto e di mutuo vantaggio tra i soci e le loro comunità per uscire da una condizione di indigenza, di esclusione dai circuiti del credito" "Oggi si pone l’esigenza di individuare nuove forme di mutualità, cioè attualizzare le istanze del passato, in maniera coerente con l’evoluzione tecnologica, il digitale e il web. Obiettivo del progetto è creare una piattaforma mutualistica alternativa alle piattaforme commerciali, rinnovando con altri soggetti e capitali lo spirito che ha storicamente generato il credito cooperativo”. Durante l’incontro
si è parlato a lungo del fatto che ognuno di noi genera con i propri comportamenti nella rete, per lo più inconsapevolmente, dati che sono monitorati, conservati, elaborati. Operazioni che consentono alle piattaforme commerciali di estrarre valore e offrire sempre più servizi, quasi sempre a pagamento. I ricercatori dell’ateneo torinese definiranno adesso linee guida e strategie, metodologia (protocolli giuridici, economici, tecnologici) e gestione del rischio (basata sull’esame dei limiti di precedenti esperienze di valorizzazione dei dati).
Alla fine dell’incontro torinese c’erano state diverse domande dal pubblico e si è parlato del rapporto tra uomo e tecnologie, della necessità di trovare strumenti tecnologici nuovi “per il miglioramento della società”, sapendo che servirà un modello di business innovativo per mettersi alle spalle l’attuale asimmetria tra utente che produce il dato e colossi che l’utilizzano a fini commerciali o di profilazione (ma anche di orientamento del voto). Ormai da un decennio questa è la regola, ad esempio sui social network, ma è sempre più diffusa la consapevolezza che serve un cambio di paradigma, in cui Banca di Cherasco vuole essere protagonista.
La strada giusta potrebbe essere una gestione locale e legata al territorio, che riprende lo spirito ultracentenario della cooperazione trasformandolo in una mutualità 2.0, di ultima generazione. Questa idea promette ricadute rilevanti per il rispetto delle persone e della dignità umana, partendo dal diritto dell’utente di recuperare valore dai dati di cui in fondo è l’unico “autore”.
Il castello del Valentino ha ospitato la presentazione del progetto
Novità • Banca e Novità • Banca e Novità • Banca e Novità 9 N° 1 > Gennaio 2023
Una Banca del territorio per l'ospedale unico
Il sostegno della Bcc per due importanti progetti a Verduno
Fin dagli Anni ’90 gli amministratori di Alba e Bra, Langhe e Roero, hanno pensato di rinunciare ai loro due piccoli ospedali per creare un polo sanitario unico e d’eccellenza. Mettendo insieme risorse, esperienze e volontà; accantonando allo stesso tempo localismi e campanili. Certo la storia dell’ospedale di Verduno è stata lunga e accidentata: infatti il nuovo centro di cure dell’Asl Cn2 è stato per anni tanto atteso quanto criticato. E oggi negli undici piani della struttura intitolata a “Michele e Pietro Ferrero" si ragiona in modo innovativo e di apertura al territorio: l’attenzione per le cure si unisce ad ambiziosi progetti di ricerca scientifica, così come l’umanizzazione delle cure (ormai imprescindibile in un ospedale moderno)
procede allo stesso passo di progetti all’avanguardia.
Tutto questo succede anche grazie al supporto della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus, nata nel 2015 e capace di raccogliere milioni di euro grazie a contributi di grandi imprenditori e mecenati, ma anche le piccole donazioni della cittadinanza, ad esempio attraverso il cinque per mille. Fin dalla sua nascita la Fondazione presieduta da Bruno Ceretto si è imposta come un modello da imitare ed è diventata negli anni un esempio virtuoso e vincente di collaborazione tra mondo privato, comunità territoriale e sanità pubblica.
Per tutte queste ragioni la Banca di Cherasco ha scelto di essere a fianco della Fondazione Ospedale di Verduno con alcuni contributi di importo decisamente rilevante, tra i più imponenti nei 60 anni di storia dell’istituto di credito cooperativo.
Ci sono i 250 mila euro stanziati per l’Auditorium da oltre 150 posti. Soldi che hanno permesso l’allestimento di spazi che sono allo stesso tempo sociali, culturali, formativi, belli e funzionali. L’Auditorium oggi è usato per attività istituzionali di formazione del personale, oltre a conferenze con esperti di livello e fama internazionale. Ci sono due foyer di accesso e l’ingresso sul lato sud è stato impreziosito dall’artista David Tremlett che con il suo progetto “Verduno #1” l’ha trasformato in una curiosa e colorata galleria d’arte.
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di Lorenzo Boratto
L'Auditorium di Verduno durante un incontro
L'Auditorium da 150 posti è usato per formazione e conferenze
Non basta: Banca di Cherasco ha voluto anche sostenere direttamente il personale del nuovo ospedale, aderendo al progetto “Adotta un medico specializzando” il cui obiettivo è attrarre professionisti sempre più capaci e competenti nell’ospedale di riferimento dell’Asl Cn2. Grazie alla campagna del cinque per mille e al supporto di famiglie, associazioni, imprese (oltre a eventi speciali e dedicatisi per questo filone) si è arrivati a garantire nove borse di studio per altrettanti operatori specialisti, dai neurologi agli urgentisti in Pronto Soccorso, oltre ad anestesisti e ginecologi. Anche in questo caso Banca di Cherasco ha scelto di essere protagonista sostenendo da sola, con un’erogazione di 130 mila euro - come per l’Auditorium si tratta di un impegno pluriennale - l’intera borsa di studio per accompagnare una giovane specializzanda in Pediatria. La dottoressa è Beatrice Rossi: 27 anni, nata a Verzuolo e residente a Saluzzo, prima di tre fratelli. Spiega la pediatra: “Nel mio percorso di specializzazione l’ospedale di Verduno ha sicuramente avuto un ruolo speciale, fondamentale”. Aggiunge: “Sono arrivata qui all’inizio del 2021 e subito ho avuto modo di frequentare in maniera più assidua il nido, avvicinandomi al momento bellissimo e misterioso della nascita e dei primi giorni di vita. Nel corso di quest’ultimo anno, invece, mi sono dedicata alla pediatria e alla corsia, in mezzo ai pazienti più grandi e imparando
a gestire situazioni complesse, accompagnata nelle scelte dai medici di guardia. Infine, grazie al primario Enrico Guercio, durante questi ultimi mesi mi sono appassionata all’ecografia. Spero di poter continuare a frequentare questi ambulatori e questo reparto per migliorare ancora di più le mie capacità”.
Ed è con convinzione e determinazionecome riconosciuto dalla stessa Fondazione dell’Ospedale di Verduno - che Banca di Cherasco ha voluto sostenere queste due iniziative a favore dell’ospedale del territorio dove l’Istituto di Credito è nato poco più di 60 anni fa.
La pediatra Beatrice Rossi la cui Borsa di specializzazione finanziata da Banca di Cherasco
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La Fondazione Ospedale di Cuneo e le eccellenze dell’hub provinciale
di L.B.
Ènata nel 2019 la Fondazione Santa Croce e Carle, per i 700 anni di vita dell’ospedale di Cuneo. L’obiettivo è “mantenere sempre alto il livello tecnologico e di umanità delle cure, nella prospettiva della costruzione di un ospedale unico”. La pandemia ha subito generato un cambio di passo, così la Fondazione ha lavorato nel primo periodo per sostenere l’ospedale di Cuneo nella fase dell’emergenza Covid. Da alcuni anni Cuneo è stato individuato come “hub”: significa che il S. Croce e Carle ha specialità uniche nella Granda, a servizio dei malati di tutta la provincia e che attirano pazienti anche da fuori Piemonte.
A settembre la Fondazione Santa Croce e Carle ha inaugurato i suoi nuovi uffici nell’atrio dell’ospedale: un luogo centrale, in mezzo a pazienti e operatori sanitari. La presidente della Fondazione è la cuneese Silvia Merlo (ad dell’omonima multinazionale di Cervasca leader mondiale nei sollevatori telescopici e macchine movimento terra, inoltre è presidente di Saipem), che spiega: “La “casa” della Fondazione è nel cuore l’ospedale, per essere percepiti come parte di questo mondo con le nostre iniziative. Continueremo a sostenere l’ospedale in molti modi, saremo di supporto alle prossime scelte perché l’azienda ospedaliera si sta preparando a un salto nel futuro con la nuova sede unica: un investimento da oltre 400 milioni di euro, il maggiore nella storia della sanità pubblica della Granda”.
Il supporto della Fondazione al “suo” ospedale è stato formidabile in questi anni: dal rinnovamento tecnologico dei reparti all’umanizzazione delle cure fino a nuovi arredi. Fondi milionari raccolti tra imprese e privati, con donazioni grandi e piccole: così la società civile partecipa al bene comune costituito dall’eccellenza dei percorsi di cura dell’o-
spedale. All’orizzonte c’è l’ambiziosa iniziativa di housing recuperando un palazzo di 7 piani in piazza Europa per farlo diventare una residenza con 45 appartamenti a disposizione di pazienti e parenti, medici specializzandi, studenti delle facoltà sanitarie. Poi c’è il progetto “Curare in relazione”, in collaborazione con le Fondazioni Crc e Crt, per migliorare televisite e monitoraggio a distanza dei pazienti, in particolare quelli oncologici; infine “Innovazione Triage”, insieme al Politecnico di Torino, per creare un software con intelligenza artificiale utile nella fase di triage (la valutazione rapida delle condizioni dei pazienti) del maggiore pronto soccorso provinciale, che supera i 70 mila accessi l’anno.
Oltre a Silvia Merlo nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione Santa Croce e Carle ci sono: Bruno D’Angeli, Elio Rostagno, Giuseppe Tardivo, Luigi Salvatico (vicepresidente vicario), Maurizio Grosso (presidente del comitato scientifico), Giovanni Cappa (segretario generale) e Massimo Silumbra (responsabile operativo).
Il taglio del nastro della nuova sede della Fondazione
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Gli operai al lavoro per recuperare la grande area gioco intitolata a Melvin Jones
Bra, Lions e Banca di Cherasco insieme per la riqualificazione di piazza Roma
La prima collaborazione tra Bcc e associazione per un parco giochi inclusivo
C’
è sempre una prima volta. I Lions Club del Braidese e la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco hanno scelto di unire le forze per cambiare il volto di una delle aree più frequentate, ma anche "fragili", del centro della città della Zizzola. Ovvero piazza Roma che, anche per la vicinanza alla stazione ferroviaria, è spesso al centro di polemiche e tensioni, magari con interventi delle forze dell’ordine. Una zona centralissima, molto frequentata a tutte le ore, grazie anche alla presenza di un parco giochi per i bimbi. Inoltre sulla piazza si affaccia una delle 26 filiali della Banca di Cherasco, l’Agenzia di Bra 3.
Così è nata l’inedita alleanza per “rigenerare” la piazza: la proposta di recuperare la grande area gioco intitolata al fondatore Melvin Jones è arrivata proprio dai Lions, subito condivisa con il Comune di Bra, oltre al coinvolgimento di Banca di Cherasco per l’erogazione di un importante contributo. Obiettivo: rifare l’area di 320 metri quadri con giochi inclusivi e nuova pavimentazione. Si tratta di un investimento da oltre 60 mila euro tra progettazioni, cantieri e nuove attrazioni adatte anche ai giovani con disabilità.
I lavori erano iniziati a novembre e il progetto prevedeva la rimozione dei vecchi giochi per bimbi, decisamente datati, per poi installare
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di L.B.
scivoli, passerelle, pareti da scalare e scale di accesso, oltre a una giostra girevole e una grande altalena ad amaca. Tutti giochi adatti per essere usati anche per il divertimento di ragazzi con problemi di mobilità o in sedia a rotelle. E l’area giochi, anche per evitare atti vandalici, sarà “osservata” con una telecamera collegata al sistema della videosorveglianza comunale. L’area per i lavori era stata recintata ed era inaccessibile: per alcune settimane erano anche cambiati anche i percorsi pedonali interni alla piazza. Come da cronoprogramma i cantieri si sono conclusi a dicembre e, per la basse temperature dell’inverno, nevicate e le ultime questioni amministrative, l’inaugurazione è prevista per metà gennaio. L’intervento è stato finanziato per la metà da un contributo arrivato direttamente dagli Stati Uniti: la Fondazione internazionale dei Lions club (Lcif) ha scelto questo progetto per la sua valenza sociale e di attenzione all’inclusività.
Lcif è un organismo internazionale che ha l’obiettivo di sostenere progetti per la comunità in tutti i cinque continenti dove operano i Lions. Ed oltre ai fondi stanziati dagli Usa, sono arrivati i contributi di due Lions club del
territorio (Bra Host e Roero) e del Leo club (il gruppo giovani del sodalizio) oltre a fondi del Comune di Bra e il contributo della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco che ha permesso di “concludere” l’intervento senza cercare altri sponsor e finanziamenti. La presidente del Lions Club Bra Host, Monia Rullo, spiega: “Un progetto ambizioso per dare la possibilità a tutti i bambini di appropriarsi di questa parte di città. L’area era intitolata a Melvin Jones e un parco-giochi inclusivo per sostituire le vecchie attrazioni adesso accogliere tutti i bambini che frequentano l’area”.
Jones era un uomo di affari di Chicago (professione: agente assicurativo) che nella prima metà del ‘900 fondò un club che oggi raggruppa 1,4 milioni di soci e la cui missione è rimasta invariata in oltre un secolo: chiedere a chi nella vita privata ha avuto successo (non solo economico) di mettere a disposizione i propri talenti e determinazione anche per migliorare le condizioni di vita delle comunità. Un’aspirazione e un traguardo che ha molti aspetti in comune con il Dna cooperativo e mutualistico di Banca di Cherasco.
L'inaugurazione dell'area gioco rinnovata è prevista nel mese di gennaio
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Il pubblico in Piazza Arco del Belvedere in occasione del "concerto per la Pace"
Sessanta anni nel segno della solidarietà
Se, un tempo, il ruolo della Banca era quasi esclusivamente quello della negoziazione del denaro e dell'erogazione di una quantità di servizi alla clientela di tipo sostanzialmente istituzionale, oggi "fare banca" ha assunto un profilo e un ruolo nuovo e diverso. Specialmente per gli istituti che operano nel contesto del credito cooperativo e con un consistente radicamento territoriale, il ruolo di una banca attenta, moderna e sensibile ai contenuti della responsabilità sociale dell'impresa non può prescindere dall'interazione con i temi posti da un mondo che coniuga globalità e localismo
nel segno di un unico scenario, impegno e strategia. La Banca di Credito Cooperativo di Cherasco ha ben compreso che oggi non ci si può chiamare fuori dai contenuti di un mondo globale dove anche fatti lontani si riverberano rapidamente e concretamente anche sulle nostre vite e sul nostro futuro. Oggi è completamente tramontato il concetto "nimby": not in my back yard (non nel mio cortile) primo comandamento di una visione relativista del mondo, mentre è evidente che le implicazioni dell’"effetto farfalla" - cioè come una piccolissima variazione delle condizioni iniziali di un fenomeno complesso possa
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di Beppe Malò
Il concerto per la Pace a Cherasco
produrre enormi cambiamenti - sono oggi matematica e non solo teoria del caos. Per semplicità, basta pensare all'impatto sulle nostre vite del virus Sars-Cov-2 e del conflitto che oppone Russia e Ucraina. Il primo, nonostante sia visibile solo con un microscopio elettronico, ci tiene in scacco da anni, mentre il secondo viene letto come il casus belli di un conflitto mondiale. Ben conscia di tutti questi elementi e per la celebrazione del sessantesimo compleanno, la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco è stata protagonista - come main sponsor - dell'iniziativa patrocinata dalla Città di Cherasco "Concerto all'Opera - Live per la Pace" che si è svolto il 17 giugno in piazza Arco del Belvedere, affollata di pubblico. Si è trattato di uno spettacolo dedicato all’opera lirica, da vivere sotto il cielo stellato dell’estate, con ingresso a offerta libera. Il ricavato è stato destinato interamente a iniziative di sostegno alla popolazione ucraina, vittima del conflitto con la Russia, e ad altre emergenze umanitarie. Alla serata di musica e solidarietà hanno preso parte il tenore leggero Michelangelo Pepino; il baritono William Allione; il baritono Luca Barbieri; le soprano Michelle Ruata e Silvia Mina; il fisarmonicista Federico Ferrato e il violinista Andrea Bertino.
Il concerto è stato ideato e condotto da Claudio Calorio - "uomo del territorio" -
con la partecipazione della conduttrice televisiva Barbara Morris.
"Abbiamo voluto proporre una serata all’insegna della cultura e della bellezza - sottolinea il Presidente della Banca di Cherasco, Giovanni Claudio Olivero - L’abbiamo fatto portando sotto l'Arco del Belvedere interpreti di fama nazionale e internazionale della lirica, che hanno magistralmente eseguito pagine straordinarie di "bel canto". Al di là dell'incanto della musica, la serata è stata un vero Concerto per la Pace e l'occasione per contribuire a un aiuto concreto al popolo ucraino messo a durissima prova dalla guerra".
Nella serata si sono esibiti il tenore Michelangelo Pepino, i baritoni William Allione e Luca Barbieri, poi le soprano Michelle Ruata e Silvia Mina, con Federico Ferrato alla fisarmonica e Andrea Bertino al violino.
"Una serata veramente indimenticabilecommenta il direttore artistico di Live per la Pace, Claudio Calorio - : abbiamo condiviso una grande emozione, ascoltato bellissime arie d'opera, passato insieme al pubblico intensi momenti di soave bellezza. Ancora una volta la sinergia tra pubblico e privato ha dimostrato quanto possa essere efficace., generando buoni frutti. Grazie a chi ha reso possibile l'evento, ai bravissimi artisti e al nostro pubblico davvero generoso".
Due momenti della serata musicale promossa da Banca di Cherasco per i 60 anni dalla nascita
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Una delle sale di Palazzo Salmatoris che ospita Mirò Genius Loci
La mostra-evento con le opere di Joan Mirò a palazzo Salmatoris
L'esposizione prorogata fino al 19
di L.B.
febbraio 2023
Un numero inaspettato di visitatori ha contraddistinto fin dalla prime giornate la mostra “Mirò genius loci. L’alfabeto del segno e della materia”, allestita a palazzo Salmatoris di Cherasco. Dopo l’inaugurazione a metà ottobre la mostra resterà aperta al pubblico fino 19 febbraio, un mese in più rispetto alle previsioni iniziali. Anche perché sono stati 10 mila i visitatori registrati nel 2022. La mostra è dedicata a uno dei più rappresentativi artisti del ‘900: il maestro spagnolo fu pittore, scultore, ceramista, grafico. L'esposizione è stata sponsorizzata anche della Banca di Cherasco per festeggiare i 60 anni dalla sua nascita.
Camminando nelle eleganti sale di palazzo Salmatoris il visitatore può apprezzare un centinaio di opere (di cui circa 40 dell’artista catalano morto nel 1983) che rappresentano un’occasione imperdibile per immergersi nell’arte moderna, con una selezione frutto di prestiti di opere di assoluto pregio da raccolte pubbliche e private, tra cui la Gam di Torino e la Collezione La Gaia di Busca. In sale tematiche le opere di Mirò dialogano con alcuni suoi contemporanei - tra cui Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Emilio Vedova, l’astrattista americano Mark Tobey, poi gli italiani Roberto Matta, Alberto Burri e Lucio Fontana. Attraversando in questo modo alcuni dei maggiori movimenti artistici
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del ‘900 come Surrealismo, Astrattismo, Arte Trasgressiva.
All’inaugurazione tra le autorità c’erano Giovanni Claudio Olivero (Presidente di Banca di Cherasco), Giovanni Quaglia (presidente della Fondazione Crt, ex presidente della provincia di Cuneo), poi Ezio Raviola (presidente della Fondazione Crc) e ancora il vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte Francesco Graglia, oltre al presidente dell’Atl Langhe Monferrato Roero Mariano Rabino, insieme a sindaco e vice sindaco di Cherasco (Carlo Davico e Claudio Bogetti) con Marco Gallo, primo cittadino di Busca dove nella sede di Casa Francotto c’è una mostra parallela a quella di Cherasco, con altre 40 opere.
La Bcc ha scelto di sostenere la mostra perché la cultura e gli eventi artistici devono essere un motore per il turismo e l’economia del territorio, oltre ad avvicinare alla bellezza. E palazzo Salmatoris (una ex residenza nobiliare che nella sua lunga storia ha visto siglare due paci, passare la Sacra Sindone e anche Napoleone all'epoca in cui era un giovane e ambizioso generale) nella vasta programmazione culturale di Cherasco si sta confermando un importante centro d’arte, sede consolidata di eventi, rassegne e mostre di grande interesse e richiamo.
“La mostra su Miró propone una chiave di lettura particolare, simile a quanto avvenuto
nelle precedenti mostre di grande successo dedicate a Fontana e Picasso, di cui siamo stati organizzatori e curatori - ha detto Cinzia Tesio, curatrice della mostra insieme a Riccardo Gattolin -. Desideriamo incuriosire lo spettatore con un confronto dialettico tra le opere del Maestro catalano e quelle di artisti con cui ha collaborato e si è confrontato nella sua lunga e vivace vita artistica”. Il sindaco di Cherasco Davico e il vice Bogetti: “Una mostra che parla di sogno, di libertà, con un respiro internazionale. Cherasco vuole proseguire il percorso, intrapreso da alcuni anni, della proposta di mostre di alto livello, spaziando tra generi, artisti ed epoche diverse. La sinergia con il Comune di Busca? Positiva: le collaborazioni portano sempre entusiasmo e arricchiscono tutti”. Chiave del successo della mostra sono state le visite guidate, oltre ai laboratori per le scolaresche a cura di Anna Lavagna: un modo per scoprire attraverso le opere esposte come il linguaggio surrealista, la calligrafia e la materia possono diventare arte.
La rassegna ha il Patrocinio del Ministero della Cultura e del Ministero della Cultura Spagnola presso l’Ambasciata di Spagna, il catalogo è edito della Edizioni L’Araba Fenice. Visite da mercoledì a sabato, orari: 9,3012,30, 14,30-18,30 e nei festivi 9,30- 19. Il biglietto d’ingresso costa 12 euro, 6 il ridotto.
La mostra dedicata a Mirò prevede visite guidate e laboratori per i giovanissimi
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Il taglio del nastro al Palaporro in occasione della 43ma edizione della Fiera Nazionale di Cervere
Le grandi fiere dell’autunno con i prodotti della tradizione
L’autunno è forse la stagione più bella per visitare il Piemonte, tra colori e profumi inconfondibili, grazie all’impegno di chi si dedica all’agricoltura con passione e in quel periodo ne raccoglie – letteralmente – i frutti. E l’autunno è anche il momento dell’anno in cui si svolgono le sagre e le fiere di maggiore richiamo, capaci di attirare turisti, curiosi e golosi da tutta Italia. Con i prodotti tipici che vengono valorizzati grazie all’impegno di centinaia di volontari e delle amministrazioni locali. Storicamente Banca di Cherasco sostiene due “grandi eventi” dell’autunno piemontese, con prodotti che sono anche il simbolo dei rispettivi territori: il Porro a Cervere in provincia di Cuneo e le mele a Cavour, al confine tra Torinese e Cuneese.
In occasione della Fiera nazionale del Porro, a novembre inoltrato, il presidente di Banca di Cherasco Giovanni Claudio Olivero aveva spiegato: “Anche in questa 43a edizione, come ha fatto fin dall’esordio, la Bcc ha scelto di sostenere la Fiera al fianco di Pro Loco, Consorzio dei produttori e Amministrazione comunale. Perché si tratta di un prodotto e di una manifestazione che promuovo tutto il territorio e le sue eccellenze: come Banca di Credito Cooperativo siamo vicini a tutte le realtà che operano per valorizzare al massimo le tipicità locali. Inoltre proprio il mondo agricolo è una delle grandi forze del Credito Cooperativo ed è nostro compito sostenerlo e accompagnarlo nella sua evoluzione”. Anche perché contribuire alla buona
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di L.B.
Dal Cuneese al Torinese: il Porro a Cervere e Tuttomele a Cavour
organizzazione della Fiera è un modo per sostenere tutta la filiera produttiva del circondario, che conta alcune decine di produttori, per un alimento unico e appezzato ormai in modo trasversale, un volano utile allo sviluppo di tanti settori diversi, dal turismo all’enogastronomia.
E la giornata finale delle Fiera di Cervere (l’ultima domenica di novembre) è stata anche l’occasione per parlare di produzioni locali e sovranità alimentare. Al convegno “Il porro Cervere nella sovranità alimentare – l’importanza dei prodotti locali di qualità” hanno preso parte Chiara Manzi (nutrizionista, presidente dell’Accademia europea di Nutrizione Culinaria e docente di Medicina culinaria all’Università di Ferrara), Mauro Gola (presidente della Camera di Commercio di Cuneo), Ezio Raviola (presidente della Fondazione Crc), Corrado Marchisio (sindaco di Cervere) e Giovanni Rinero (Pro Loco Amici di Cervere), oltre a Danilo Rivoira, Vice Direttore di Banca di Cherasco. Ad animare il dibattito sono stati due speciali ospiti d’onore: Luigi Pelazza, giornalista de “Le Iene” e il moderatore del convegno, “Tinto” Nicola Prudente, noto conduttore di Rai Radio 2 e di La7.
Così né è nato un dialogo-confronto a tutto campo per ragionare di eccellenze locali e produzioni agricole sostenibili, filiere corte e futuro dell’alimentazione, nell’ottica della sovranità alimentare, ovvero la necessità di individuare strategie sempre più “green” e sostenibili per produzione, distribuzione e consumo del cibo.
Rivoira spiega: “Un appuntamento per
discutere di sovranità alimentare anche alla luce dei cambiamenti climatici: servono politiche agricole e alimentari innovative, che sappiano far dialogare agricoltori e consumatori nell’ottica della sostenibilità, sia ambientale sia economica. L’esempio ideale è il porro di Cervere: un prodotto tradizionale che garantisce qualità e sostenibilità grazie a una filiera corta e a un gruppo di produttori pronto ad adattarsi alle richieste che vengono dal mercato”.
E alla fine dell’incontro è stato consegnato il “Premio sostenibilità” dalla Banca al consorzio per la valorizzazione e tutela del Porro Cervere: ha ritirato il premio il presidente Giorgio Bergesio.
Altro appuntamento di assoluto rilievo, con migliaia di visitatori tra bancarelle e stand, è stata l’edizione numero 43 di Tuttomele a Cavour, con il sostegno della Banca alla proloco del paese sempre nella veste di main sponsor: la Bcc di Cherasco era anche presente con uno stand. L’appuntamento di Cavour nel 2021 aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento di fiera nazionale per la capacità di attirare un pubblico eterogeno e trasversale, anche da fuori Piemonte. E i numeri anche dell’edizione 2022 – con oltre 250 mila visitatori stimati in pochi giorni e oltre 15 mila metri quadri di area espositiva - hanno confermato il legame tra Cavour e il suo prodotto simbolo. Tuttomele in realtà valorizza tutta la frutticoltura locale (tra Saluzzese e Torinese c’è il maggiore distretto del Piemonte, tra i più grandi d’Italia) con proficue contaminazioni tra gastronomia e artigianato, cultura e commercio.
Due momenti di Tuttomele a Cavour nello stand allestito da Banca di Cherasco
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Danilo Rivoira, Vice Direttore Generale di Banca di Cherasco
Le novità dell'ecobonus in edilizia: l'impegno nell’acquisto dei crediti
Un modo di essere vicini e sostenere imprese e famiglie
“P
er garantire e accompagnare i clienti abbiamo lavorato con grande attenzione alle richieste del territorio in merito alla cessione dei crediti fiscali dei bonus in edilizia: questo ci ha consentito di raccogliere già dopo il primo anno un importo molto rilevante, procedendo in modo programmato, graduale, con verifiche accurate per ogni passaggio tecnico. Così ora, in questa fase di nuova incertezza a livello nazionale, possiamo continuare ad assistere imprese e famiglie impegnate nei cantieri e ristrutturazioni di efficientamento energetico”.
Così Danilo Rivoira, Vice Direttore Generale di Banca di Cherasco, spiega come la Bcc ha affrontato la complicatissima partita dei crediti d’imposta legati al superbonus 110%. Un impegno che ha coinvolto sede centrali e 26 filiali e ha permesso alla Banca di continuare ad acquisire crediti dai clienti anche nei momenti di maggiore incertezza.
Nel corso del 2022 la Bcc di Cherasco ha acquisito dai clienti crediti fiscali per circa 150 milioni di euro, oltre quattro volte la “capacità fiscale” dell’Istituto di Credito Cooperativo. Peraltro proprio nelle ultime settimane dell’anno, in una fase di incertezza estrema a livello nazionale, la Bcc ha ceduto 40 milioni di euro di credito fiscale a una singola impresa: un cliente storico e di assoluto rilievo della Banca.
Ancora Rivoira: “In questi due anni la normativa del superbonus in edilizia ha visto continue modifiche e aggiustamenti. E hanno pesato moltissimo i ritardi nelle forniture ai cantieri a causa della pandemia, oltre al rincaro delle materie prime. La Bcc fin dal primo momento ha lavorato per acquisire i crediti dei suoi clienti, così è arrivata a comprare un importo record dai Soci, imprese, famiglie. In questa complicata procedura, oltre al proprio team operativo interno nella sede centrale, la Bcc è stata affiancata dalla società Bdo Fiscal Tax srl
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di R.I.
La task force interna di Banca di Cherasco che ha supervisionato la regolarità dell'acquisto dei crediti
Italia con un presidio di controllo di un gruppo di esperti appositamente formati. Così non ci sono stati intoppi o rallentamenti. La ri-cessione dei crediti? La Bcc di Cherasco l’ha concordata con altre Banche di Credito Cooperativo aderenti al gruppo Cassa Centrale, oltre a Istituti anche di grandi dimensioni o ancora assicurazioni”. In questo lavoro di valutazione dei crediti da acquisire, è stata fondamentale la sinergia tra la task force interna di Banca di Cherasco (nella foto quella della sede di Roreto, tutta al femminile) e Bdo Fiscal tax.
Il “modello operativo” sull’ecobonus di Banca di Cherasco è diventato anche un “case study” che è stato illustrato a fine settembre a Bologna in un convegno sul superbonus, dove tra gli altri relatori c’era il presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Nell’ultimo periodo del 2022 la Banca ha inoltre lavorato su due ulteriori novità che saranno lanciate nelle prossime settimane: l’emissione di speciali
minibond 110% con sottostanti crediti fiscali dell’edilizia (un’innovazione resa possibile della collaborazione con Frigiolini&Partners, Bdo, studio legale Orrick) e ancora la cessione dei crediti anche agli enti pubblici.
Due iniziative che restano nell’ottica di continuare ad aiutare i Clienti della Bcc che sono impegnati in ristrutturazioni e operazioni per ammodernare e rendere energicamente più efficienti abitazioni, capannoni e fabbriche. Rivoira conclude: “Banca di Cherasco ha lavorato per sostenere i clienti malgrado le modifiche e i rallentamenti sugli ecobonus, legati sia alle decisioni del legislatore sia alla situazione internazionale. Al convegno di Bologna avevo spiegato che mentre altre banche avevano chiuso alla possibilità di acquistare nuovi crediti dalla clientela, noi ci siamo impegnati per continuare a garantire questo prezioso servizio. Sia a chi si è rivolto a noi, sia a chi lo farà nei prossimi mesi”.
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Fulvio Di Giuseppe fondatore di Brigo Srl
Brigo Srl, le nuove opportunità della mobilità green
Un salto nel futuro con l’impegno a ridurre l’inquinamento
La storia di Brigo srl è appena iniziata, eppure è facile farsi portare lontano dal potenziale visionario di un’azienda ambiziosa, che vuole aprire una nuova via in un settore chiave per il presente e il futuro di tutta la società, quello dei trasporti, che da solo è responsabile del 22% delle emissioni a livello mondiale di anidride carbonica (CO2).
La Brigo di Torino è il primo vettore europeo full-Electric e a zero emissioni di CO2, partito con l’obiettivo chiaro di fornire una soluzione autenticamente innovativa a chi – a cominciare dalle aziende di trasporti – ha l’esigenza di
offrire o di dotarsi di un servizio con queste caratteristiche, senza tuttavia sopportarne gli oneri logistici e organizzativi.
Parlare al presente per guardare al futuro è quantomai adeguato: fondata nel 2021 da Fulvio Di Giuseppe, imprenditore di lungo corso nel mondo della logistica specializzata, Brigo srl è già attiva da oltre un anno a fianco di un cliente di altissimo profilo, un gigante tedesco della logistica di portata internazionale.
Un risultato non trascurabile, considerando le difficoltà che il momento storico comporta, dalla pandemia in poi, che ha avuto effetti rilevanti sull’industria del settore automotive. Ma Brigo, grazie anche alla consolidata partnership con Banca di Cherasco, sta superando brillantemente questo momento di impasse. Un’azienda che si muove, e non solo su strada, grazie al notevole potenziale innovativo rispetto alla riduzione delle emissioni da trasporti e un modello di gestione altrettanto visionario.
Già Società benefit, Brigo è anche B-Corp Pending. Fulvio Di Giuseppe racconta la sua visione in questa intervista.
Di cosa si occupa Brigo? Qual è la mission aziendale?
“L’azienda rimuove le barriere per chi vuole adottare un approccio più sostenibile al tema cruciale dei trasporti. Mettiamo la nostra flotta di mezzi full-electric ad alte prestazioni a disposizione delle aziende che ne hanno esigenza, garantendo non solo l’operatività logistica ma anche l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili e certificate. Così si crea un modello di sostenibilità completa, un
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di R.I.
circolo virtuoso”. Come?
“Grazie a Brigo, le aziende possono rispondere in maniera efficace e concreta alla domanda di sostenibilità sempre più presente a tutti i livelli, sempre più ricercata da tutti i clienti: il problema delle emissioni, dei consumi di energia, del cambiamento climatico è davanti ai nostri occhi, oggi molto più che in passato. Per questo i consumatori scelgono anche in base a chi sa dimostrare con i fatti un approccio etico, responsabile, coerente. Brigo questo può garantirlo, anzi certificarlo: non a caso, siamo diventati la prima società B-Corp del mondo dei trasporti. Non vogliamo solo abbattere le emissioni, ma vogliamo dare ai nostri partner l’opportunità di fare altrettanto, grazie a un sistema centralizzato in grado di monitorare non solo l’efficienza del servizio, ma anche le tonnellate di C02 non emesse in atmosfera. Oltretutto, l’orizzonte del 2035 della svolta fullelectric non fa che rendere questa evoluzione ancora più urgente e importante: già oggi, i mezzi commerciali a motore termico hanno accesso limitato ai centri storici delle grandi città. Essere elettrici è un vantaggio competitivo, da subito”.
Qual è la vostra visione aziendale? “Vogliamo rendere più trasparente il mondo dei trasporti. Oggi la logistica entra nella vita delle persone a tutti i livelli, molto più che in passato. E non si tornerà indietro: l’unica soluzione possibile è annullarne l’impatto negativo, a livello di emissioni ovviamente, ma anche a livello di inquinamento acustico. I nostri valori aziendali si riassumono nel payoff “Breathe new energy”, respirare energia nuova: una frase che sottolinea questa accezione di trasparenza, focalizzandosi sul beneficio del tipo di servizio che offriamo. Una nuova energia che permette di vivere meglio, riducendo l’inquinamento, dando alle città un nuovo respiro. Ma l’approccio trasparente si trasferisce anche a un altro aspetto, forse meno vistoso ma certamente non meno importante: quello del welfare aziendale e dei rapporti di lavoro. Una gestione etica fatta di rapporti chiari, formazione e crescita del personale, opportunità per i giovani, partecipando attivamente al cambiamento che stiamo mettendo in atto per costruire insieme
un nuovo mondo della logistica. Questo è l’impatto che vogliamo avere”. In che modo Brigo collabora con Banca di Cherasco?
“All’inizio dell’avventura di Brigo, su suggerimento di conoscenti già clienti della Bcc, abbiamo incontrato il Direttore della filiale di Moncalieri, esponendogli il progetto aziendale e la tipologia di business. Il rapporto con la Banca è stato fin da subito molto produttivo: con la presentazione del nostro business plan abbiamo dimostrato la concretezza della nostra vision e della nostra mission. Grazie a obiettivi chiari siamo riusciti a ottenere la fiducia dell’Istituto di Credito Cooperativo. Questo ha posto le condizioni perché quest’avventura potesse partire. I primi risultati non sono tardati ad arrivare, riuscendo a dare concretezza a quanto avevamo immaginato, dimostrando che effettivamente esiste già oggi un altro modo di fare logistica. Ma siamo solo all’inizio: la strada della transizione ecologica è già tracciata, e noi siamo ambiziosi. Vogliamo crescere e continuare a farlo a fianco di chi ha la nostra stessa visione, come la Banca di Cherasco”.
Alcuni dei mezzi ecologici utilizzati da Brigo Srl
www.brigo.green
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La premiazione ad Alba di Barberis Salumi Srl
"Quattro generazioni di artigiani raccontati dai nostri prodotti"
Le eccellenze gastronomiche della Barberis Salumi srl di Villafranca
Un salumificio artigianale con un secolo di storia, grazie a quattro generazioni della famiglia Barberis di Villafranca, al confine tra le province di Torino e Cuneo. La Barberis Salumi srl è nata nel 1920 fondato da Ignazio e adesso vede impegnati nipote e bisnipote, Franco ed Enrico, che spiega: “Già il mio bisnonno, con la sua salumeria in centro al paese, aveva l’attenzione per la qualità delle materie prime e la cura delle lavorazioni, oggi come allora alla vecchia maniera. Una tradizione che ci siamo impegnati a mantenere in tutti questi anni”.
Per l’azienda nel 2001 arriva il salto di qualità, con il nuovo stabilimento dove oggi lavorano 12 addetti. Ancora Enrico: “Siamo artigiani, quindi il contatto con il cliente è sempre diretto: siano gastronomie o macellerie, ma anche ristoranti, ambulanti, grossisti. C’è l’orgoglio di essere alla quarta generazione e di guardare al futuro
credendo in quello che facciamo. Il salame crudo fatto alla piemontese è la produzione più importante, con un gusto equilibrato, mai eccessivamente speziato, poi salsicce e cotechini ci hanno portano al mercato all’ingrosso. Ma abbiamo anche sperimentato, sempre nella tradizione, arrivando a 35 prodotti diversi fatti qui a Villafranca”. Prosegue: “Anche nelle produzioni siamo stati al passo con i tempi: solo suini italiani, la carne frollata senza fretta, poi insaporita e condita e insaccata utilizzando solo budelli naturali di alta qualità. Così il prodotto è buono da mangiare e anche bello da vedere”. A fine ottobre l’azienda villafranchese è stata premiata ad Alba nel ristorante pizzeria antipasteria “Agli Archi”, in occasione della prima edizione del “Premio nazionale al merito professionale”, curato dal Cavaliere Michele Cutro, critico enogastronomico, opinionista e conduttore di programmi per Tv e web. Alla premiazione erano presenti anche i sindaci di Villafranca (Agostino Bottano) e di Alba (Carlo Bo). Non basta: l’azienda Barberis Salumi srl il prossimo febbraio sarà premiata di nuovo a Sanremo, nei giorni frenetici e intensi del festival della musica italiana.
L’azienda è socia e cliente storico di Banca di Cherasco. Sul rapporto con l’Istituto di Credito Cooperativo Enrico aggiunge: “La crescita dell’azienda è stata accompagnata sempre dalla Banca di Cherasco, soprattutto con gli ampliamenti del sito produttivo: due negli ultimi cinque anni. Con la filiale di Villafranca e il suo personale il rapporto è continuo e cordiale, come se fossimo di famiglia, proprio come facciamo con i nostri clienti”.
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di R.I.
Cinque milioni di finanziamento per Bottero SpA di Cuneo
Per produrre pannelli solari di ultima generazione
Banca di Cherasco ha supportato con un finanziamento di 5 milioni di euro il Gruppo Bottero spa, una delle maggiori aziende meccaniche del territorio e tra i leader mondiali nella realizzazione di macchinari e linee automatiche per la lavorazione del vetro: conta 700 dipendenti e i suoi impianti sono presenti in 119 Paesi del mondo. Il finanziamento rappresenta l’inizio della collaborazione tra Bottero spa e l’Istituto di Credito Cooperativo dopo l’importante commessa di Enel Green Power all’azienda di Cuneo: è la maggiore della storia recente di Bottero, per un valore che supera i 100 milioni di euro.
Da alcuni mesi Enel Green Power sta realizzando infatti a Catania una gigafactory per produrre pannelli solari di ultima generazione, con circa mille nuovi posti di lavoro e un investimento complessivo di 600 milioni di euro. L’azienda di Cuneo fornirà le 5 linee automatiche, ciascuna lunga oltre 400 metri, per la produzione di questi pannelli fotovoltaici destinati ai mercati di tutto il mondo. Quella di Catania è destinata a diventare la più grande fabbrica europea di moduli fotovoltaici bifacciali ad elevate prestazioni e avrà un ruolo geostrategico fondamentale: affrancare l’Europa dal quasi monopolio asiatico in questo settore. Non a caso per realizzare la gigafactory di Catania Enel Green Power ha ottenuto dalla Commissione Europea un finanziamento a fondo perduto da 118 milioni di euro.
Marco Carelli, Direttore Generale di Banca di Cherasco, dopo la conclusione dell’accordo ha spiegato: “Siamo felici di affiancare una delle eccellenze produttive del Cuneese e contribuire a questa iniziativa nel settore delle energie rinnovabili. Questa Bcc è impegnata sui temi della sostenibilità energetica e ambientale secondo l’Agenda Onu 2030, il Pnrr e il piano Next Generation Eu: la commessa ottenuta da Bottero fa parte di un ambizioso progetto strategico per contribuire alla conversione verso le fonti rinnovabili, grazie a moduli fotovoltaici innovativi, sostenibili, ad
alte prestazioni. La Sede centrale della Banca di Credito Cooperativo e la filiale di Cuneo hanno creduto in questa collaborazione per un’iniziativa industriale che avrà un forte impatto, non solo a livello italiano”. Marco Tecchio è il Ceo del Gruppo Bottero: “Abbiamo accolto con grande soddisfazione la disponibilità di Banca di Cherasco a contribuire a sostenere l’importante piano di crescita del Gruppo Bottero focalizzato da tempo su sostenibilità e automazione, garantendo il proprio supporto finanziario su progetti di importanza così strategica per l’azienda, per il Paese e per l’Europa”.
Bottero, nello sviluppo del proprio piano industriale, sta investendo significativamente nelle tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale applicate ai propri prodotti per migliorarne efficienza e sostenibilità. L’azienda è nata nel 1957 e opera in tutto il mondo. Progetta e realizza macchinari per la lavorazione del vetro piano e cavo (oltre il 90% del fatturato deriva dall’export) utilizzato dall'edilizia all’automotive e in molti altri ambiti. Conta 700 dipendenti e un anno fa ha creato a Rovereto (Trento) un centro di ricerca per l’applicazione dell’intelligenza artificiale nei suoi nuovi macchinari.
La sede di Bottero SpA alle porte di Cuneo
di L.B.
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Imparare una lingua straniera all’estero: un’esperienza che cambia la vita
Rinnovate per l’estate 2023 le borse di studio di Intercultura
Il mondo è grande, senza confini, tutto da scoprire. Soprattutto quando si è adolescenti. Studiare in modo approfondito una lingua straniera - e farlo all’estero, in un contesto internazionale - è forse il modo migliore per rendersene conto. Anche per questo motivo, per l’ottavo anno consecutivo, Banca di Cherasco ha messo a disposizione degli studenti del territorio dove opera da 60 anni tre borse di studio insieme all’associazione Intercultura: due borse sono riservate ai figli dei Soci e una, intitolata all’ex Presidente della Bcc Alberto Bravo, ai figli dei dipendenti. Possono partecipare i ragazzi nati tra il 1° giugno 2004 e il 31 luglio 2008, residenti e iscritti in una scuola superiore in Italia. Le iscrizioni sono ancora aperte, fino al 20 gennaio. Siccome ogni anno i candidati sono sempre in numero superiore alle
borse a disposizione, seguiranno colloqui informativi e di conoscenza fino alle selezioni che si svolgono nell’Auditorium della sede della banca a Roreto di Cherasco. Le destinazioni per la prossima estate sono tante, tutte interessanti: Argentina, Danimarca, Irlanda (a scelta tra Wexford, Dublino, Cork, Sligo), il Galles nel Regno Unito, Spagna, Tunisia. Si deve fare attenzione perché ogni meta richiede impegni diversi e una età specifica per partecipare.
Il programma di Intercultura prevede l’accoglienza in famiglie selezionate o in residenza scolastica (varia in base al Paese di destinazione), la frequenza di un corso di lingua per 4 settimane e la presenza di un gruppo di volontari che segue con attenzione tutti i ragazzi nell’esperienza all’estero. I partecipanti riceveranno da Intercultura la certificazione delle competenze in ogni fase del programma. Le candidature sono “a concorso”: durante il percorso di selezione i volontari dell’associazione sono a disposizione per fornire tutti gli strumenti utili per affrontare un’esperienza che apre al mondo.
Dopo due anni anomali per la pandemia (i vincitori delle borse 2020 erano partiti solo l’anno successivo), nell’ultima estate si è tornati alla “normalità”.
Dedicato ai Soci • Dedicato
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ai
di L.B.
Dedicato ai Soci
Samuele Sorasio, 17 anni
Samuele Sorasio, 17 anni, di Caramagna e studente del Cravetta-Marconi di Savigliano, indirizzo Grafica, la scorsa estate è stato per un mese a Ottawa, in Canada, grazie a Banca di Cherasco. “Ho saputo di questa possibilità da mia madre – dice – e la mia prima scelta era proprio il Canada. È stata una fantastica esperienza, di studio e di vita. Le selezioni sono state lunghe ed è stato bellissimo poter conoscere una cultura molto diversa, essere in una metropoli, scoprire un Paese aperto, accogliente, avanzato. Appena arrivati in aeroporto avevano addirittura perso la mia valigia, ma il giorno dopo mi è arrivata direttamente a casa”.
Camilla Bosio, 18 anni
Camilla Bosio, 18 anni, che abita a Cherasco e studia al Giolitti-Gandino di Bra, è stata a Cork in Irlanda: “Ricordo ancora le bellissime escursioni, visite e laboratori che facevamo praticamente ogni pomeriggio, dopo il corso di 4 ore di lingua inglese al mattino. L’Irlanda ha posti incantevoli, tradizioni molto forti, una natura incontaminata. Studio all’ultimo anno di Liceo e vorrei proseguire con Psicologia all’Università. E dopo l’esperienza in Irlanda sto valutando anche atenei all’estero”.
Gaia Pampalone, 16 anni
Altra borsista premiata grazie a Banca di Cherasco è Gaia Pampalone, 16 anni, di Pocapagalia: “Sapevo delle opportunità di Intercultura perché una ragazza vincitrice del 2021 è mia compagna di classe al Giolitti-Gandino di Bra, indirizzo Linguistico. A luglio sono stata anche io a Ottawa: stupenda la famiglia che mi ospitava e anche la scuola di lingua con un centinaio di studenti da tutto il mondo, ma abbiamo anche visitato un parco naturale tra lupi, orsi e caribù. Per me era la prima volta così lontano da casa, ricordo ancora le selezioni molto lunghe, piene di ansia e attesa”. Gaia si sta preparando per studiare per tutto il quarto anno di Superiori all’estero, sempre grazia all’associazione Intercultura. “Dopo il mese a Ottawa adesso il mio desiderio sarebbe seguire il quarto anno di scuola negli Stati Uniti. Cosa dicono i miei genitori? Sono felici, si aspettavano una scelta del genere, da tempo ne parliamo in casa”.
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ai Soci N° 1 > Gennaio 2023 29
Dedicato
L'ultima Assemblea in presenza di Banca di Cherasco nella primavera del 2019
Il ritorno in presenza nel 2023 dell’Assemblea dei Soci, finalmente
di R.I.
Giugno 2020, ultimo giovedì del mese: per la prima volta nella storia della Banca di Credito Cooperativo di Cherasco si svolge l’Assemblea ordinaria dei soci senza la loro presenza fisica. Così, per le normative anti-assembramento legate alla pandemia, si sceglie un Rappresentante designato per votare. Uno “schema” che si è ripetuto nel 2021 e lo scorso anno. Una scelta obbligata, che ha impedito di festeggiare in modo adeguato i 60 anni della Banca, che dalla sua nascita lavora a fianco del territorio, sostenendo famiglie, imprese, associazioni, enti locali. In una parola: la comunità. Ora la pandemia è alle spalle e l’obiettivo per il 2023 è di tornare in presenza per un’Assemblea che sarà anche un momento di condivisione e festa. E un’occasione per ricordare storia e aspirazioni di un Istituto Di Credito cooperativo che mette al centro le persone: i Soci rappresentano identità, valori e impegno sociale della
Banca.
In questi tre anni di Assemblee “virtuali” e a distanza, sono stati approvati bilanci con dati in crescita: utile netto, masse amministrate, impieghi, contributi e sponsorizzazioni a centinaia di realtà delle province di Cuneo, Torino e Genova, oltre al miglioramento degli indici sia di redditività sia di rischiosità. Nel 2020 erano stati riconfermati i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, così come i componenti effettivi del Collegio dei Probiviri.
Nell’Assemblea che si svolgerà la prossima primavera gli oltre 15 mila Soci della Banca dovranno votare per scegliere i vertici dell’Istituto di Credito Cooperativo che resteranno in carica per il prossimo triennio.
Sarà un’occasione per ritrovarsi insieme e celebrare 60 anni di storia, raccontando tre anni di crescita e sviluppo nonostante una pandemia globale e la guerra in Ucraina.
I numeri di Soci e dipendenti – anche in questi tre anni - sono cresciuti di pari passo con il risultato economico: è il frutto di una gestione attenta e dello spirito mutualistico della Banca, che ha vuole coniugare attenzione alle persone e utili di bilancio. La prossima assemblea, la sessantesima nella sua storia, sarà anche il modo per augurare “buon compleanno” alla Banca di Cherasco, fondata nel settembre 1962 da 34 soci: erano stati agricoltori, artigiani e operai a dare vita all’allora Cassa rurale e artigiana, che ancora oggi continua a lavorare fiera della sua “diversità”, perché capace di unire vocazione imprenditoriale e creazione di valore per la comunità.
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Una struttura creata per la Banca e a servizio della comunità
Convegni e concerti, incontri e formazione, momenti di lavoro oppure di svago. L’auditorium di Roreto di Cherasco (160 posti nella sede centrale della Banca) viene utilizzato non solo per le tante attività interne dell’Istituto di Credito Cooperativo, ma anche per una serie di iniziative esterne. Ad esempio la consueta premiazione, a fine dicembre, del concorso legato al “Calendario Naturalistico 2023 della Città di Cherasco”, insieme al museo Segre e l’associazione Cherasco Cultura: uno strumento utile e richiesto che serve a promuovere le peculiarità del territorio attraverso il disegno naturalistico. Oppure il concerto, sempre a dicembre, della Nuova associazione corale bandistica sommarivese: l'orchestra “Whatever it takes”, diretta da Claudio Devecchi e composta da giovanissimi musicisti, ha suonato colonne sonore, musica rock e “pezzi” di classica. Ma c’è stato spazio anche per la presentazione di un libro edito da Il Sole 24 Ore (“Il condominio: Tutte le regole civilistiche, fiscali e sulla sicurezza”) a cura del Collegio dei geometri di Cuneo e Mondovì. In questo caso oltre 200 i professionisti che hanno partecipato, inclusi quelli collegati via web all’evento streaming.
Imprenditore di Narzole ai Mondiali in Qatar
C’era anche un imprenditore di Narzole nell’avveniristico stadio di Doha per assistere alle due finali dei Mondiali di calcio in Qatar, dove ha trionfato l’Argentina di Lionel Messi dopo una partita incredibile: è Sebastiano Astegiano, 58 anni, da oltre 30 socio della Banca di Cherasco. Era accompagnato da un collega. Astegiano ha vinto infatti un soggiorno all-inclusive di 5 giorni in Qatar e i biglietti per assistere alla finale 3° e 4° posto del 17 dicembre (tra Croazia e Marocco) e, il giorno dopo, alla finalissima Francia-Argentina, grazie al concorso nazionale “Vivi il calcio con Visa e Nexi”.
Prima della partenza per il Medio Oriente Astegiano era stato accolto nella sede di Roreto di Cherasco per un omaggio e le congratulazioni di rito. Aveva detto: “Sono stato fortunato, una vincita davvero inaspettata. Come l’ho saputo? A ottobre la filiale mi aveva chiamato più volte per invitarmi a rispondere alle chiamate che sarebbero arrivate da un numero non in rubrica. Ma quel giorno ero impegnato in una trasferta di lavoro. Finalmente alla sera ho richiamato e mi hanno spiegato che ero stato estratto a sorte come vincitore del concorso nazionale: solo in due in tutta Italia”.
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Dedicato
I dipendenti della sede di Roreto di Banca di Cherasco
Il calendario 2023 con i volti dei dipendenti
Un altro anno insieme alla Banca di Cherasco. La Direzione Generale dell’Istituto di Credito ha scelto per il 2023 di regalare ai Soci e ai clienti, a famiglie e imprese, un calendario speciale e diverso dal solito. Con le immagini dei volti dei 168 dipendenti della Banca, che ogni giorno assistono, aiutano e consigliano decine di migliaia di correntisti e 16 mila Soci, una comunità che si estende da Genova a Torino. Le foto sono sia degli addetti della sede centrale a Roreto di Cherasco, sia dei dipendenti delle 26 Filiali in tre province, che ogni giorno lavorano per garantire un servizio attento e puntuale, per le piccole spese come per
le operazioni più grandi, dal mutuo per la casa all’assistenza al mondo delle imprese. Sempre con uno “spirito cooperativo” che mette insieme attenzione al territorio e bilancio in utile. E che è anche l’orgoglio dei dipendenti della Bcc.
Il Direttore Generale di Banca di Cherasco, Marco Carelli: “Le immagini dei collaboratori della Bcc? Una scelta fatta in occasione dei 60 anni dalla fondazione. Uno dei punti fondamentali che ho messo al centro del programma della nuova Direzione Generale, la scorsa estate, è stata l’attenzione alle persone e alle loro esigenze, a partire dai dipendenti: sono infatti convinto che il futuro della
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di L.B.
nostra azienda dipenda anche da questa consapevolezza”. Il calendario, insieme ad altre iniziative straordinarie come il bonus dato in autunno per contrastare l’aumento dei prezzi di carburanti e bollette, è stato, prosegue Carelli, “un modo concreto per riconoscere e premiare l’impegno quotidiano anche nei momenti più delicati”. Così il calendario (in due formati: da parete e da scrivania) distribuito come consueto in migliaia di copie, servirà ad accompagnare gli eventi che si succedono nel corso di un anno. D’altronde il termine calendario deriva dal latino – le calende appunto, e quando di parla di “calende greche” ci si riferisce a un giorno che non arriva mai –ed era in origine il “libro delle scadenze”
per misurare la cosa più preziosa, il tempo. Nel celebre dialogo di Giacomo Leopardi contenuto nelle “Operette morali” (il primo libro pubblicato dal poeta di Recanati) un passeggero, prima di acquistare il calendario più costoso e bello tra tutti, dice con ironia rivolgendosi a un “venditore di almanacchi”: “Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice”.
L’augurio è che il calendario con i volti dei dipendenti della vostra Banca possa accompagnare la “vita felice” di questo 2023 appena iniziato.
Lo staff di alcune delle filiali della Bcc: in alto a sinistra Torino agenzia 1, a destra Torino Agenzia 2, in basso a sinistra Genova, a destra Cuneo.
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La riorganizzazione della filiale di Roreto
Nuove figure e nuovi servizi nella sede di via Bra
di L.B.
Nuove professionalità, nuovi servizi e l’aggiunta di una postazione per ridurre le attese ed evitare le code. Sono stati completamente riorganizzati personale e mansioni della filiale 1 della Banca di Cherasco, quella in frazione Roreto, nel palazzo che ospita la sede e la Direzione Generale dell’Istituto di Credito Cooperativo (e l’Auditorium da 180 posti a disposizione della comunità per convegni, spettacoli, presentazioni e corsi di formazione). Dario Occelli è il Direttore della storica filiale di Roreto, che conta 11 collaboratori, e spiega: “Abbiamo lavorato per la rivisitazione di compiti, responsabilità e uffici. Si sono aggiunte nuove professionalità. Cambiamenti che si sono rivelati fondamentali per migliorare il servizio alla clientela, per tutti i Soci che ci
scelgono ogni giorno. La suddivisione degli uffici in aree tematiche serve ad agevolare la specializzazione del personale e aiuta i clienti, grazie a figure dedicate: sempre le stesse nelle diverse mansioni”.
Così accanto al responsabile Occelli e alla vice Alessia Cavallo (che si occupano in modo prioritario di mutui e prestiti), è stato creato un ufficio dedicato agli investimenti della clientela. Lo seguono due addetti di lunga esperienza: sono Lucia Panero e Delio Montà, impegnati a fornire alla clientela una consulenza finanziaria sempre chiara, completa, affidabile, basata sulle esigenze e aspettative di ciascuno.
Non basta: è stata introdotta una nuova figura nella filiale roretese, che si occupa in modo esclusivo del settore corporate e aziende, affiancandole e accompagnandole nelle scelte strategiche di business o nell’attività quotidiana. C’è poi Federica Lamberto che cura tutto il complesso mondo della protezione assicurativa. A Roreto ora sono tre gli addetti impegnati alle casse all’ingresso. Inoltre, è stato rinnovato da poco il servizio di cassa automatica accanto ai due bancomat. “Insieme ai colleghi – conclude Occelli - ci impegniamo per fare sì che anche in questa filiale si possa cogliere il Dna cooperativo della nostra Banca, fatto di attenzione al territorio e alle persone. Il lavoro di riorganizzazione ha unito esperienza e nuove professionalità, per far emergere il valore di questa banca: dinamica e solida, affidabile e inclusiva”.
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Nella foto lo Staff della filiale 1 di Roreto di Cherasco
Chi sono i neo assunti di Banca di Cherasco
Progetti, ambizioni, aspettative. Il 19 settembre è stata l’occasione per presentare 13 nuovi assunti della Banca di Cherasco al Consiglio di Amministrazione: sono impegnati sia nella Sede centrale sia nelle filiali. Poche parole nell’auditorium della Sede di Roreto per presentarsi e raccontare formazione e ambiti lavorativi di provenienza. Il Direttore Generale Marco Carelli ha invece spiegato quali sono le aspettative della Banca, illustrando ai componenti del CdA come si è svolto il lavoro di “selezione” insieme ai Vice Lorenzo Crida e Danilo Rivoira: “La Banca dovrà cambiare nei prossimi anni per stare al passo con i tempi che sono in evoluzione rapidissima”. Poi rivolto ai collaboratori: “Da voi ci aspettiamo voglia di lavorare in gruppo e volontà di proporre idee nuove e approcci inediti, entusiasmo, capacità di adattamento”.
Molto diversi i profili dei neoassunti nel corso del 2022: chi è al suo primo lavoro dopo uno stage, chi ha visto il suo contratto stabilizzato dopo due anni, chi proviene da ambiti non bancari. Per i 13 dipendenti anche un regalo personalizzato: uno zaino con all’interno un abbonamento a Torino Musei, agende, una pubblicazione dell’economista bolognese Stefano Zamagni sulla Cooperazione “presentata ai millenials” e ancora lo Statuto dell’Istituto di Credito Cooperativo. Nel corso della mattinata è stato letto l’articolo 2, quello dei “principi ispiratori” che sancisce che “nell'esercizio della sua attività” la Bcc di Cherasco “si ispira ai princìpi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i Soci cooperatori e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di Banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della Cooperazione e l’educazione al risparmio e alla
previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera”.
Ancora la Banca “si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune”, inoltre deve “agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettive forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i Soci Cooperatori nonché la partecipazione degli stessi alla vita sociale”. I dipendenti che hanno preso parte alla presentazione: Andrea Abello, Elisa Bagnasco, Lorenzo Boratto, Enrico Bosio, Luca Carrara, Angela Corona, Stefano Giubellino, Delio Montà, Asia Lo Monaco, Cristian Stefirca, Silvia Varetto. Erano assenti “giustificati” Luca Borgiattino e Isabella Mercaldo mentre a fine anno sono entrati a fare parte dell’organico anche Martino Fenoglio, Giulia Fischietti, Tiziana Raspo. I dipendenti sono attualmente 168, cresciuti insieme ai numero dei Soci (ormai quasi 16 mila) e dell’attività dell’Istituto di Credito Cooperativo.
nuovi collaboratori all'esterno dell'Auditorium
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